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venerdì 27 settembre 2019

REGNO UNITO: IN 240 SCUOLE LEZIONI DI TOCCO SESSUALE AI BIMBI DI 6 ANNI

IL MONDO SOTTO L'INFLUENZA DEL MALIGNO SE LA PRENDE CON I BAMBINI....


EDUCAZIONE ALL’AUTOSTIMOLAZIONE
“DA FARE SOLO A LETTO O NELLA DOCCIA”
PURE PER GLI SCOLARI DELLE ELEMENTARI

BUFERA NELLA CONTEA DI WARWICKSHIRE
GENITORI, PROFESSORI E DEPUTATO FURIOSI
«SESSUALIZZAZIONE DI BAMBINI PICCOLI»
PRIMA MINACCIA DI QUERELA A GOSPA NEWS

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Nel Regno Unito nacque la Massoneria ateista, deista e progressista proprio nell’anno 1717 in palese sfida a quel 17° giorno del secondo mese in cui, secondo il libro della Genesi della Bibbia, iniziò il Diluvio Universale per punire l’umanità corrotta dal peccato. Nella stessa isola d’Oltremanica, destinata ad essere sommersa da una grande alluvione secondo molte profezie, è stata finanziata dal Sistema Sanitario pubblico la prima clinica per il cambio di genere rivolta a minorenni di ogni età: con o senza il consenso dei genitori come evidenziato in un precedente reportage di Gospa News.





Nello stesso articolo si pose l’accento sulle terapie transgender effettuate anche su ragazzini e bambini autistici e pertanto ritenuti piccole “cavie”, da molti medici dimissionari dalla stessa casa di cura, per esperimenti di mutazione del sesso biologico sebbene non fosse chiaro quanto potesse incidere il disturbo derivante dall’autismo o da una presunta disforia di genere.

Ora il libro delle aberrazioni britanniche si arrichisce di un nuovo inquietante capitolo che ha già indotto a gridare vendetta genitori e parlamentari: le lezioni di “auto-stimolazione” avviate anche per bambini di sei anni come parte del loro programma di educazione sessuale in oltre duecento scuole elementari.

Qualcuno però vorrebbe che questa rivolta fosse occultata visto che poche ore dopo questo articolo ci è già giunta la prima minaccia di querela (leggere i commenti).

L’incredibile vicenda è stata finora riferita dal Mail on Sunday e riecheggiata con risalto solo sul network Russia Today che ha sede a Mosca dove la propaganda sessuale tra i minori è una pratica assolutamente vietata per gli omosessuali ed attentamente monitorata dal Governo in ogni altro frangente didattico.


Da quando è abitato dal presidente russo Vladimir Putin, devoto alla cultura cristiana ortodossa, l’orientamente del Cremlino è assai rigoroso sul tema. Tanto da aver suscitato nei mesi scorsi la protesta della nota rockstar britannica Elton John per la censura, da parte del distributore russo, di alcuni minuti del suo video biografico anche sulla sua vita di coppia omosessuale e sui figli avuti in adozione grazie alla pratica dell’utero in affitto.


“L’AUTO-STIMOLAZIONE SOLO A LETTO O NELLA DOCCIA’

«Le lezioni fanno parte del nuovo programma All About Me, lanciato in più di 240 scuole elementari in Contea di Warwickshire, Inghilterra centrale. Il programma, a sua volta, è progettato per essere insegnato in conformità con l’obbligatoria Relazione ed Educazione Sessuale (RSE), che sarà attuata in tutto il Regno Unito il prossimo settembre – riporta RT – Nella sezione intitolata “Touching Myself”, agli insegnanti viene consigliato di dire ai giovani che “a molte persone piace solleticare o accarezzarsi perché potrebbe essere piacevole”, incluso toccare le loro “parti intime”. Ai bambini viene detto che questo è “Davvero molto normale”, nonostante il fatto che “alcune persone potrebbero incrociarsi o dire che è sporco”».




Sembra aleggiare nell’aria la malizia di predisporre i fanciulli al sesso prematuro e, di conseguenza, all’implicito rischio di incontri con i pedofili, proprio come avvenuto in Italia nella comunità toscana Il Forteto, e come accade nella stessa Inghilterra per l’emergenza segnalata dalla National Crime Agency sugli stupri di minorenni da parte di bande di malavitosi musulmani.

I pedagoghi del sesso prematuro, però, cercano di trasmettere una visione edulcorata di quella che in realtà risulta un’evidente sollceitazione alla masturbazione: «I bambini vengono quindi avvertiti che “non è educato” toccarsi in classe o in altri luoghi pubblici, e dovrebbero “farlo” solo quando “sono soli, magari nel bagno o nella doccia o nel letto”» riferisce Russia Today registrando il panico e la rabbia suscitata tra papà e mamma di quegli scolaretti.

«Alcuni genitori sono rimasti scioccati dal programma, dicendo che i bambini di così giovane età non dovrebbero essere esposti ad argomenti maturi come la masturbazione. “Questa sessualizzazione dei nostri figli è assolutamente inappropriata. Lo chiamano auto-toccarsi e non usano il termine masturbazione, ma quando lo leggi è esattamente quello di cui stanno parlando”, ha detto Matthew Seymour al Mail. E sarebbero molti i genitori a non essere d’accordo. Anche numerosi esperti e insegnanti dell’istruzione hanno criticato la formulazione del programma in quanto troppo vaga e non adatta ai bambini delle scuole elementari. “Non usiamo mai la parola auto-stimolazione, non nella scuola elementare. Per noi non è appropriato “, ha detto la professoressa Lynette Smith.

Il deputato britannico David Davies furioso con questa iniziativa didattica

“Queste classi vanno ben oltre la guida fornita dal governo e stanno effettivamente sessualizzando i bambini molto piccoli”, ha affermato il deputato conservatore David Davies “furioso” per il programma All About Me. David Thomas Charles Davies (nato il 27 luglio 1970) è membro del parlamento per Monmouth nel Galles del sud. Voce critica dell’Unione europea, ha sostenuto la Brexit nel referendum UE 2016 e da allora ha sostenuto il gruppo di pressione pro-Brexit Leave Means Leave.





Il Consiglio di contea del Warwickshire, nel frattempo, sostiene che le lezioni dicono semplicemente ai giovani studenti come “distinguere tra il contatto appropriato e inappropriato” e “riconoscere la differenza tra comportamenti pubblici e privati”. Il sito web della scuola riporta che il programma aiuta a sviluppare le competenze necessarie per gestire “relazioni sane”, costruisce “autostima” e consente ai bambini “di esplorare l’identità personale”. Uno degli autori del programma, il consulente per l’istruzione Jonny Hunt, ha affermato che “per quanto possano trovarlo di disagio alcuni genitori, i bambini di tutte le età si auto-stimolano di volta in volta”.




Quindi i docenti progressisti britannici, certamente ormai lontani mille anni luce dal monito evangelico di Gesù Cristo di mai dare scandalo ai bambini, ritengono che sia doveroso insegnare ai fanciulli a toccarsi con perizia, dedizione e decoro in ossequio al leggendario “fair play” anglosassone. Nel frattempo già incombe l’incubo che si passi poi alle lezioni di gruppo sotto la doccia dopo l’ora di ginnastica. La rabbia dei genitori stavolta è alta.

E siccome la lobby dei fans dell’educazione infantile al sesso “toccato” più che nobilitato quale espressione d’amore è molto aggressiva e determinata ci è già arrivata la prima minaccia di denuncia. Per difendere la dignità e purezza di un bimbo di 6 anni non ci spaventano nè i processi nè il rischio di una condanna.



Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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India, tolto l’utero a migliaia di donne: senza mestruazioni lavorano di più

IN INDIA ESSERE DONNE E SCHIAVE PUO' PORTARE PERFINO ALLA MUTILAZIONE. I DOLORI MESTRUALI SAREBBERO UN IMPEDIMENTO ALLA PRODUTTIVITA' FEMMINILE 

Le donne che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero non devono e/o non possono perdere nemmeno una giornata di lavoro, cosa che i fastidi o le indisposizioni legati alle mestruazioni a volte possono implicare. Meglio risolvere il problema alla radice, dunque: via l’utero o via tu dal lavoro nei campi.
Nello stato occidentale del Maharashtra è stato rivelato dai media indiani che migliaia di giovani donne sono state sottoposte a procedure chirurgiche per rimuovere l’utero negli ultimi tre anni. In un numero considerevole di casi lo hanno fatto in modo da poter lavorare come raccoglitrici di canna da zucchero.

Le donne non sono tanto apprezzate come forza lavoro perché di forza ne hanno meno e perché hanno quella particolarità così fastidiosa che compromette il loro rendimento come “coltelli” dello zucchero. Il paragone è tirato ma anche in occidente si mira a far sembrare del tutto ininfluenti le mestruazioni sulla vita di una donna; dal paracadute per gettarsi in volo e via! dei mitici anni’90, ai nuovi materiali super confortevoli grazie ai quali non devi accorgerti di avere perdite (e va benissimo, per carità!), ai pantaloni bianchi che non sia mai che non possa indossare proprio in quei giorni lì, se voglio. Devi essere donna, ma la cosa non deve pesare, chiaro? Né a te né a nessun altro. Una mentalità al confine tra misoginia e pedofilia. Il ciclo ricorda il tempo e significa la possibilità della vita e questi fatti così strani e ingovernabili non servono al commercio. A meno che non diventino essi stessi prodotti. L’India è (stato) uno dei più grandi “discount” dell’utero in affitto, anche se ora il governo ha imposto restrizioni imposte alle gravidanze surrogate a fini commerciali.

Ogni anno, decine di migliaia di famiglie povere dei distretti di Beed, Osmanabad, Sangli e Solapur migrano verso i più ricchi distretti occidentali dello stato – noto come “la cintura dello zucchero” – per lavorare per sei mesi come “coltelli” nei campi di canna da zucchero.

Una volta lì, sono in balia degli avidi appaltatori che approfittano di ogni opportunità per sfruttarli.

Per cominciare, sono riluttanti ad assumere donne perché il taglio della canna è un duro lavoro e le donne possono perdere un giorno o due di lavoro durante i loro periodi. Se mancano un giorno di lavoro, devono pagare una penalità.

In alcuni luoghi del mondo, troppo vasti!, se sei femmina rischi sempre e da sempre la vita e finché hai vita. E’ sempre un costume indiano (ma anche del Pakistan, Bangladesh,…) quello di stanare le bambine non appena lo sviluppo fetale ne tradisca il sesso, a scopo aborto. Se nascono possono essere uccise o lasciate morire; se vivono possono finire nella prostituzione infantile o rapite, stuprate, uccise.

Le ragioni sono tante, e saldamente intrecciate con la povertà, la mancanza di istruzione e di mezzi. Eppure l’aborto selettivo per insoddisfazione riguardo al sesso del morituro esiste anche da noi. Ogni ragione per abortire è un’ottima ragione, no? Leggevo stamattina di un nuovo trend nel settore sesso estremo: concepire allo scopo di abortire, non senza prima avere sperimentato il piacevolissimo, alternativo sesso in gravidanza.

Sentite qua:

«Ogni motivo per abortire è un motivo valido», ha affermato Colleen McNicholas, direttore della Planned Parenthood della regione di St. Louis, riferendosi all’aborto sesso – selettivo o all’aborto eugenetico.

Ma c’è chi addirittura fa dell‘aborto un divertimento: l’ultima moda kinky (dove per kinky secondo Wikipedia si intendono delle «pratiche sessuali non convenzionali») è concepire un figlio per poi abortire. Una testimonianza: «La mia ragazza ama essere messa incinta e le piace l’aborto». Lui si gode quelle gravidanze che durano più o meno 20 settimane: «Lei non ha mestruazioni ed è sessualmente molto attiva». Negli ultimi dieci anni hanno abortito sette volte. (da Provita e Famiglia)

Un’altra notizia che viene sempre dal servizio della BBC riguarda un altro trattamento imposto a donne lavoratrici questa volta del tessile, alle quali vengono somministrate vere e proprie droghe con macroscopici e dannosi effetti collaterali, sempre per evitare i “fastidi” delle mestruazioni.

La seconda notizia, proveniente dallo stato meridionale del Tamil Nadu, è altrettanto terribile. Le donne che lavorano nel settore dell’abbigliamento multimiliardario sostengono di aver ricevuto droghe senza etichetta sul posto di lavoro – invece di un giorno libero – quando si sono lamentate del dolore mestruale.

Secondo quanto riferito dalla Thomson Reuters Foundation, sulla base di interviste con circa 100 donne, i farmaci venivano raramente forniti da professionisti del settore medico e le sarte, principalmente da famiglie povere svantaggiate, affermavano che non potevano permettersi di perdere i salari di un giorno a causa di dolori mestruali.

Tutte le 100 donne intervistate hanno dichiarato di aver ricevuto droghe e più della metà ha dichiarato che, di conseguenza, la loro salute aveva sofferto

Donne che sono semplicemente mezzi di una produzione forsennata, la stessa che porta fin nelle nostre lontane case abiti low cost, ma così cool.

Non è tragico e grottesco vedere cosa significa nella cruda realtà “espandere la partecipazione femminile al mercato del lavoro” quando il mercato del lavoro è il più feroce, dilaniato e anti-umano che in secoli di civiltà siamo riusciti a produrre?

I GROSSI NOMI CHE FINANZIANO LA MACELLERIA UMANA DEI "PEZZI DI RICAMBIO" FETALI






Il discorso di Hillary Clinton a favore di Planned Parenthood




I GIORNALISTI DALEIDEN E MERRITT CHE HANNO ESPOSTO LO SCANDALO DELLA VENDITA DI PEZZI DI RICAMBIO UMANI SONO FINITI SOTTO INCHIESTA RISCHIANDO 10 ANNI DI CARCERE, MENTRE I CRIMINALI SMASCHERATI DI STEM EXPRESS E PLANNED PARENTHOOD FINANZIATE DA SOROS, GATES, CLINTON, ROCKFELLER, TURNER ECC....DORMONO SONNI TRANQUILLI!!  

Il primo giorno dell'udienza preliminare per l'attivista pro-vita David Daleiden è iniziata martedì mattina alla corte superiore di San Francisco con le testimonianze di un tecnico abortista, un abortista del terzo trimestre e un vice presidente della National Abortion Federation, che ha testimoniato che non sa cosa è o fa un'azienda di approvvigionamento di tessuti umani.

Melissa Fowler, vicepresidente degli affari esteri della NAF, ha anche testimoniato di aver riconosciuto StemExpress, un laboratorio per l'approvvigionamento di tessuti umani esposto nei video sotto copertura di Daleiden che ora è sotto inchiesta federale, come venditore ripetuto della sua organizzazione a scopo di lucro. NAF è un gruppo commerciale di aborti di terze parti.

L'audizione di nove giorni è la prima volta che i leader e gli affiliati di Planned Parenthood si sono riuniti e testimoniati pubblicamente in tribunale da quando il Center for Medical Progress di Daleiden ha pubblicato 11 video sotto copertura con i leader di Planned Parenthood che discutono - e in alcuni video - la raccolta e la vendita di feti abortiti organi e tessuti.

Daleiden e la sua collega Sandra Merritt affrontano 14 crimini di intercettazioni e un sospetto di cospirazione. Il caso segna la prima volta che in California sono mai state presentate accuse di intercettazione. Durante questa udienza, il giudice determinerà se vi è una probabile causa per cui Daleiden e Merritt hanno commesso un reato e, in tal caso, fisserà una data per il processo. Separatamente, l'udienza per la causa civile contro Daleiden e Merritt si terrà il 30 settembre.

Cosa è successo il primo giorno

La maggior parte del primo giorno è stata dedicata all'esame di Fowler, il principale testimone del procuratore generale. In esso, la AG si è concentrata quasi interamente sulla sicurezza e sul processo di applicazione delle fiere NAF. Daleiden ha partecipato a fiere in incognito e ha segretamente registrato conversazioni con i dipendenti di Planned Parenthood.

Fowler non ha ammesso alcuna responsabilità per la sicurezza NAF o la gestione delle fiere, ma ha rifiutato di riconoscere che la registrazione video non è mai stata menzionata nei regolamenti presentati agli espositori al momento della domanda. Ha anche testimoniato che gli attivisti a favore della vita sono violenti.

Fowler ha testimoniato di aver incontrato l'ufficio del procuratore generale in aprile per discutere delle domande che il pubblico ministero avrebbe posto in udienza preliminare e che era stata pagata come dipendente della NAF per partecipare e testimoniare, comprese le spese di viaggio.

Dopo Fowler, Doe ha preso posizione, un non medico che ha eseguito aborti chirurgici per Planned Parenthood nel nord della California. Testimoniò di aver regolarmente fornito tessuto fetale dagli aborti che aveva fatto e di aver sentito parlare di scambi di denaro con StemExpress. Quando è stata presentata la prova video della sua conversazione con Daleiden, Doe ha testimoniato che numerose terze parti potevano ascoltare la conversazione, un importante punto di dibattito con l'accusa di intercettare.

Negli ultimi minuti dell'udienza di martedì, Doe, abortista del terzo trimestre, ha preso posizione, in quel momento l'ufficio della AG ha riprodotto un video sotto copertura di quasi 20 minuti, mai pubblicato prima, di una conversazione tra lei e Daleiden, descritta da alcuni in aula come "scioccante".

Il candidato alla presidenza difende il traffico di organi umani

"Oggi i fornitori di aborti pianificati per Parenthood sono apparsi sotto giuramento in tribunale e hanno ammesso di aver fornito le parti del corpo dei bambini nel grembo materno a broker a scopo di lucro come StemExpress", ha dichiarato Daleiden. “Nel frattempo, il vicepresidente della National Abortion Federation ha negato la conoscenza del raccapricciante traffico di parti del corpo fetale, nonostante avesse ospitato StemExpress come uno dei principali venditori alle fiere. Il primo giorno di testimonianza ha confermato ciò che abbiamo sempre affermato: si tratta di un attacco parziale ai diritti civili del Primo Emendamento e di un'azione penale per proteggere la Paternità pianificata dalla responsabilità dei loro crimini contro donne e bambini".

Daleiden afferma che il senatore e candidato presidenziale degli Stati Uniti Kamala Harris, che era il procuratore generale della California quando fu accusato, usò le sue forze dell'ordine e il potere politico per distruggerlo. Dice che l'ufficio di Harris ha ordinato un raid nel suo appartamento, durante il quale 11 agenti hanno strappato le sue cose e hanno preso costose macchine fotografiche e video. Lunedì Daleiden in un tweet ha definito le accuse "fasulle" e un "attacco alla libertà di parola per punire il pensiero dissenziente".

Daleiden osserva inoltre che, sebbene siano passati quattro anni da quando i suoi video sotto copertura hanno rivelato ciò che l'industria dell'aborto fa con i resti umani che genera, il governo federale non ha annullato i contratti e le sovvenzioni per il lavoro che utilizza parti del corpo ottenute da bambini umani deceduti.

"È inconcepibile che il dipartimento di salute e servizi umani di un'amministrazione pro-vita stabilisca ogni mese fondamentalmente la fissazione di queste quote di aborto, con un numero di ordini di nuove parti del corpo fetale, queste sono le loro stesse parole nei loro contratti, che loro "riordinare e aspettarsi di ricevere dalle cliniche per l'aborto ogni mese per la sperimentazione finanziata dai contribuenti", ha dichiarato Daleiden a gennaio. "Spendono oltre 100 milioni di dollari ogni anno in denaro dei contribuenti [su questo], e quel numero è aumentato negli ultimi due anni, non è diminuito".

Serve una segnalazione, ma potrebbe anche non essere protetta

Daleiden confronta il suo lavoro sotto copertura con il progetto Dakota Flyer, un'operazione pungente di Fish and Wildlife Services che ha svelato un mercato nero di piume d'aquila e parti del corpo che ha portato a un'indagine del Dipartimento di giustizia di 15 imputati.

"Penseresti che la raccolta, il traffico e la vendita di parti del corpo umano fossero una preoccupazione tanto quanto la raccolta, il traffico e la vendita di parti del corpo dell'aquila calva", ha detto Daleiden a gennaio.

Le menti legali mettono in guardia contro i professionisti che credono che Daleiden sarà escluso dalle accuse perché stava agendo come giornalista cittadino.

"In generale, i giornalisti devono seguire la legge nell'investigare le loro storie", ha scritto Eugene Volokh, un professore di diritto dell'Università di California a Los Angeles, in un blog del Wall Street Journal sul caso. "Se la legge vieta l'uso di documenti falsi o l'offerta di acquistare tessuti fetali o la registrazione di conversazioni senza il consenso di tutte le parti, i giornalisti sono tenuti a vincolarli non meno di chiunque altro."

Nella stessa discussione, lo studioso costituzionale di Harvard Noah Feldman avverte: “L'attivismo amatoriale di Daleiden potrebbe o meno aver attraversato le linee etiche. Ma se ha attraversato le linee legali, può essere legittimamente perseguito".

Il Los Angeles Times ha pubblicato un editoriale il 30 marzo 2017 che criticava il successore di Harris, il procuratore generale Xavier Becerra, che si occupava del caso: “È inquietantemente aggressivo per Becerra applicare questo statuto criminale a persone che stavano cercando di influenzare una questione controversa di ordine pubblico, indipendentemente da quanto sia solida o popolare questa politica ”, leggi l' editoriale del 30 marzo.
Sequenza temporale
14 luglio 2015: il primo video sotto copertura mostra il dottore di Planned Parenthood che contratta sulle parti del bambino.
21 agosto 2015: un giudice di circoscrizione annulla un precedente ordine del tribunale che vietava a CMP di rilasciare video con qualsiasi dipendente StemExpress registrato il 22 maggio 2015.
24 luglio-28 ottobre 2015: rilasciati video dal secondo all'11 sotto copertura.
15 settembre 2015: il team legale di Daleiden presenta una petizione di Mandamus alla Corte d'appello degli Stati Uniti per il Nono circuito per ribaltare una sentenza del tribunale distrettuale che li costringerebbe a difendersi da rivendicazioni senza merito presentate dalla Federazione nazionale per l'aborto. Tuttavia, il Nono Circuito governò contro il Mandamus. Pertanto, la difesa deve produrre scoperte, un processo estremamente dispendioso in termini di tempo e denaro per difendersi dalle affermazioni della NAF.
Ottobre 2015: nonostante sia stato contestato, un tribunale federale governa il CMP in grado di inviare tutti i video nascosti e inediti al Congresso.
14 gennaio 2016: Planned Parenthood presenta una seconda causa "RICO" contro Daleiden.
25 gennaio 2016: Daleiden e la sua collega investigatrice sotto copertura Sandra Merritt sono accusati da una grande giuria del Texas per presunte attività criminali. Thomas More Society sta lavorando per difendere Daleiden.
28 marzo 2017: il procuratore generale della California incolpa Daleiden e Merritt di 15 accuse di reato ai sensi della legge della California. Quattordici delle accuse si basano su affermazioni che la coppia ha registrato presunte "comunicazioni riservate" tra estranei in conferenze pubbliche e in ristoranti pubblici. La quindicesima accusa sostiene che Daleiden e Merritt hanno cospirato insieme per commettere il crimine di registrare comunicazioni riservate.
Gennaio 2018: FBI e DOJ aprono le indagini su alcuni dei più grandi affiliati di Planned Parenthood, tra cui StemExpress, a seguito dei video sotto copertura.
6 aprile 2018: la Corte Suprema conferma un ordine di bavaglio che impedisce a Daleiden di pubblicare altri video investigativi che ha registrato sotto copertura, rimandando il caso al tribunale, dove era stato sospeso da quando Daleiden ha fatto appello all'ordine di bavaglio due anni fa, permettendo alla Federazione Nazionale degli aborti un sospiro di sollievo: "Siamo grati".
19 aprile 2019: la Corte Suprema della California emette una sospensione, ritardando l'udienza preliminare nel processo per reato per Daleiden in cui i suoi avvocati avrebbero presentato una difesa tra cui video nascosti di fornitori di aborti.
8-11 giugno 2019: La Corte d'Appello del nono circuito si impegna a far pagare la multa di 195.000 dollari ordinata da un giudice federale per coprire le spese legali e i costi della Federazione nazionale per l'aborto a copertura delle spese legali e dei costi per una maggiore sicurezza dovuta ai video "pubblicazione; Daleiden avvia una pagina GoFundMe.
19 luglio 2019: il giudice federale decide di ridurre i danni asseriti nella causa di Planned Parenthood da circa 20 milioni di dollari a meno di 100.000 dollari.
3 settembre 2019: inizia l'udienza preliminare.

IL RUOLO DEI CLINTON

Hillary Clinton si è più volte espressa in favore del colosso abortivo e si è detta «onorata» del sostegno, promettendo se fosse stata eletta di battersi «per difendere la salute riproduttiva e proteggere l’accesso alla contraccezione e all’aborto legale nel paese», e, ovviamente, di «combattere contro i tentativi di tagliare i fondi a Planned Parenthood».

UN AFFARE PER TUTTI 

La coincidenza è interessante. Il gigante delle cliniche ha avuto un peso politico notevole versando nelle casse della campagna presidenziale di Hillary Clinton 20 milioni di dollari. L’ex segretario di Stato americano ha ringraziato della cospicua donazione e ha lanciato dovunque l’hashtag #StandWithPP. Quello di Planned Parenthood era un investimento oculato: versare 20 milioni di dollari per continuare a garantirsene 528. Un affare. L'impeachment di Trump avrà forse a che fare con l'intenzione del Presidente di togliere i finanziamenti pubblici all’industria abortista, che intanto è già stata costretta a chiudere cinque cliniche?

CINZIA PALMACCI



giovedì 19 settembre 2019

A Bibbiano ORRORI sui bambini e cultura anti-famiglia- L’ASSISTENTE SOCIALE LGBT TOGLIE I FIGLI PER DARLI A ‘COPPIE ARCOBALENO’







Lo scandalo di Bibbiano non è solo un caso di abusi e illegalità, è un crimine contro l’umanità, l’orrore di un’ideologia che vuole la famiglia naturale semplice sovrastruttura eliminabile per folli sperimentazioni psico-sociali. È la famiglia la grande nemica della maxi inchiesta “Angeli e demoni” con la quale la procura di Reggio Emilia ha spiccato 6 ordini di arresto e posto sotto indagine 17 persone: IN FOTO l’assistente sociale Federica Anghinolfi, anche lei agli arresti, esponente di spicco del mondo LGBT, coinvolta in prima linea nel togliere figli alle famiglie vere per darli in affido ad amiche lesbiche…Sono tutti accusati di reati pesantissimi che vanno dai maltrattamenti alle lesioni fino a reati amministrativi come abuso d’ufficio assistenti sociali, psicologi e medici tutti gravitanti attorno al centro LA CURA di Bibbiano (RE), una delle strutture considerate più all’avanguardia della Regione Emilia Romagna nella gestione degli affidi familiari su bambini vittime di abusi o tolti alla famiglia d’origine per le più svariate criticità. Anche il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti è finito ai domiciliari per quello che il sistema mediatico ha già ribattezzato come un pesante macigno sul sistema del welfare “rosso” un tempo fiore all’occhiello della Regione.
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Tra le carte della corposa ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi figura un sistema in cui i servizi sociali, insieme a una Onlus di Moncalieri, la Hansel & Gretel, cercavano di dimostrare nei procedimenti giudiziari che i minori erano stati oggetto di violenze da parte dei genitori e per farlo si era disposti anche a utilizzare strumenti di tortura come una macchinetta a impulsi chiamata dagli psicologi “la macchina dei ricordi”. Violenze che però non hanno mai avuto alcun riscontro fattuale.

I minori, quasi tutti provenienti da contesti familiari critici, erano sostanzialmente indotti con metodi illegali ad ammettere casi di violenze in famiglia per poi giustificare gli affidi a persone vicine ai dirigenti dei servizi sociali.

Non permettiamo che cali il silenzio su questa mostruosa storia.



TOGLIERE BAMBINI A MAMMA E PAPÀ

Dopo il caso dei bambini della Val D’Enza a Bibbiano, sottratti ai genitori, interviene il vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca:



“Oggi esiste una cultura molto invadente che vede nella famiglia (padre, madre e figli) un luogo potenzialmente oppressivo e perciò da colpire. Per ‘salvare’ un bambino occorre fare di tutto per ‘salvare’ la sua famiglia. Essa è la custode di diritti e doveri primari che nessuno stato può ‘normalmente’ avocare a sé. Indebolendo la famiglia si indeboliscono tutte le forme di aggregazione sociale in un paese. LA CULTURA LGBT partecipa di questo attacco alla famiglia, che vede come una contraddizione ai diritti dei singoli. Una famiglia vera invece custodisce i diritti di tutti e i doveri di tutti qualunque siano gli orientamenti religiosi, culturali e sessuali dei propri figli”.


Il giudice ha scritto nero su bianco a pagina 253 della sua ordinanza: «Costruire un’avversione psicologica dei minori per la famiglia di origine». Togliere bambini a mamma e papà con una facilità estrema, a volte sulla base solo di sospetti e fare di loro ciò che un ente superiore, lo Stato, decide. Per capire l’inchiesta di Reggio Emilia, bisogna accettare di scendere nei bassifondi di questo folle pregiudizio che porta a cosificare il bambino facendolo un oggetto di interessi superiori. Un pregiudizio, quello antifamilista, che investe il ruolo dei genitori, soprattutto maschi, da colpire con ogni mezzo e con ogni scusa, umiliando la loro libertà e amplificando le criticità che ogni famiglia presenta, ma che non sempre deve per forza essere indice di patologia.
I punti focali di questo pregiudizio, che proietta alla lunga l’ingombrante e inquietante immagine di uno Stato, qui rappresentato dai servizi sociali di un Comune, che si prende i bambini, li fagocita in un sistema perverso di dominio e di controllo, è rappresentato dai metodi della Onlus Hansel & Gretel, i cui psicologi «gli assistenti sociali erano convinti che fossero i migliori cui rivolgersi per ottenere il risultato da loro agognato dell’emersione, a tutela dei minori, del ricordo dell’abuso della cui sussistenza erano fermamente convinti». Peccato però che a fronte di questo sforzo non ci fossero abusi da far emergere.

FEDERICA ANGHINOLFI, L’ASSISTENTE SOCIALE LGBT ANTIFAMIGLIA ARRESTATA PER GLI ORRORI DI BIBBIANO, E’ ANCHE PROIMMIGRAZIONE INCONTROLLATA: la bacheca “social” della Anghinolfi è quella di un elettore medio del Pd: “buongiornissimi” arcobaleno con frasi inneggianti all’eguaglianza tra i popoli e foto profilo con ESALTAZIONE di Carola Rackete, comandante della Seawatch che ha violato le leggi italiane. 



La dirigente del servizio di affidi di Bibbiano è finita agli arresti domiciliari, Federica Anghinolfi, perché sussistono i requisiti di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Il giudice stesso conferma di ritenerla «il deus ex machina della gestione dei presunti abusi». Lei che si dimostra avversa al contesto famigliare in virtù – dice il giudice – anche delle sue «profonde convinzioni e condizioni personali a sostenere con erinnica perseveranza la causa dell’abuso da dimostrarsi ad ogni costo». Da che cosa deriva questa testardaggine? Ad esempio dalla sua carenza di equilibrio nel definire le figure maschili in famiglia dei «predatori maschi» e perché lo stesso fondatore della Hansel & Gretel, anch’egli finito ai domiciliari è stato in passato il suo terapeuta. 
La donna infatti – e leggendo le carte questo emerge chiaramente – appartiene per ragioni ideologiche ad un contesto che punta alla demolizione della famiglia come è appunto l'universo lgbt.





LA STORIA DI SILVIA
È lo stesso giudice a rimarcarlo quando dà conto di uno dei sei casi passati al vaglio degli inquirenti. Quello di Silvia (nome di fantasia), una bambina di 11 anni con crisi epilettiche data in affidamento ad una coppia di donne omosessuali unite civilmente da un anno. Due donne – una delle quale legata sentimentalmente in passato alla dirigente dei servizi sociali Anghinolfi – che prendono una bambina su cui ci sono dei sospetti mai dimostrati di abuso o maltrattamenti. Ebbene: alla fine è Silvia che viene maltrattata dalle donne, una delle quali presenta squilibri mentali evidenti. 
«La bambina viene fatta oggetto di vessazioni psicologiche del tutto gratuite e nemmeno correlate a comportamenti indisciplinati della stessa, ma esclusivamente condizionati dall’esigenza di denigrare i genitori naturali ovvero dall’utilizzo della piccola come bersaglio di sfoghi o di rabbia dell’una o dell’altra affidataria». Insomma: la bambina viene allontanata dai genitori sulla base di presunti indizi di abusi, viene data in affido a una coppia di donne omosessuali, legate alla dirigente dei servizi, e viene – stavolta davvero – maltrattata dagli affidatari e fatta oggetto di utilizzo di elettrodi durante le seduta con la psicologa del centro Hansel & Gretel affinché riacquisti la memoria sugli abusi. Abusi di cui non ci sarà mai traccia né prova.
Viene inoltre rimarcato che le donne affidatarie hanno in comune con la dirigente del servizio «gli incentivi all’affidamento di bambini a coppie omosessuali nell’ambito del noto movimento Lgbt». In poche parole: le protagoniste di questa storia sono attiviste del movimento Lgbt che si battono per l’adozione – e l’affido – dei bambini alle coppie omosessuali. Un tema di stretta attualità e che è oggetto di vibrate critiche da parte del mondo psicologico e pedagogico. Ebbene: a Bibbiano e senza tanti problemi questo avveniva con il consenso del Comune. E, come abbiamo visto, avveniva con questi risultati. Un elemento in più per rimarcare che un minore non può crescere in un contesto famigliare con due omosessuali.
«Le due donne – scrive – attivissime nel campo della tutela dei diritti della comunità lesbica hanno condizionato la minore nell’imporre di non portare capelli sciolti ispirate ovviamente dal proprio orientamento sessuale». 
D’altra parte la Anghinolfi della sua attività di militante Lgbt, anche in chiave di affido familiare, non faceva mistero. Internet conserva ancora diversi suoi interventi pubblici (convegni, interviste, manifestazioni) proprio a favore della genitorialità gay. Il punto è perché un Comune si fidi a tal punto di una donna così militante da affidarle un servizio così centrale e delicato ed è su questo che il Pd è chiamato a dare risposte, vista la fiducia concessa a paladini di cause, la genitorialità gay, che è bene tenere lontano dai bambini. 
Lo Stato onnipotente che prende i figli fragili o impotenti per farne cosa sua. Abbiamo visto questa ideologia totalitaria all’opera su altri casi legati all’educazione sessuale a scuola o alla precocità sessuale in ambito infantile. Ma anche con i tanti casi di bambini disabili – vedi Alfie Evans o Charlie Gard – in cui doveva prevalere il loro best interest che non ha coinciso con il restare in vita. L’inchiesta di Bibbiano apre uno squarcio inquietante anche su un altro modo di appropriarsi dell’infanzia. Col timbro dei servizi sociali e del “mitologico” welfare targato Emilia rossa.Tutti i gruppi politici in commissione Giustizia del Senato hanno votato a favore della procedura semplificata e più veloce per l’iter che porterà alla Commissione d’inchiesta sulle case famiglia, chiesta dal presidente della commissione, il leghista Andrea Ostellari, in accordo con Matteo Salvini, ministro dell’Interno, e Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia.

La procedura “deliberante”

L’obiettivo, ha spiegato Ostellari, “è quello di far luce su tutti i casi sospetti e garantire la massima trasparenza, protezione dei minori e controlli mirati”. La procedura “deliberante” è la procedura con cui le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali – che si sono riunite al Senato per l’avvio dell’esame del testo – potranno chiudere l’iter già in commissione, senza passare dall’Aula, semplificando e riducendo così i tempi. “Benissimo la procedura accelerata per la nostra proposta di istituzione di una commissione d’inchiesta sulle case famiglia”, ha commentato il ministro Fontana. “L’unanimità ottenuta dalla proposta Lega conferma che di fronte a temi come la protezione minori non ci devono essere divisioni e conflitti. Avanti decisi e uniti con l’operazione trasparenza e per dare le massime garanzie di protezione e tutela a minori e famiglie”.



lunedì 12 agosto 2019

Mel Gibson: le sue dichiarazioni su Hollywood e lo star system

Anche se amiamo il lato più bello della musica, non possiamo fare a meno di constatare che gli star system musicali e cinematografici sono marci fino al midollo. I nostri articoli sulle pratiche dei cosiddetti Illuminati, denunciati platealmente da Pasolini nel passato, dai Red Hot Chili Peppers in maniera più sottile recentemente, fino alle cene cannibali organizzate dall’artista Abramovic, non ci fanno altro che rendere conto che il successo di alcuni è stato creato letteralmente sul sangue. 
Se queste dichiarazioni, ci rivolgiamo a chi legge per le prime volte il nostro blog, possono sembrare strane ed esagerate, sono tuttavia in sincronia con le sconcertanti interviste fatte da Mel Gibson e possono ancora una volta farci capire come funziona il sistema. Il famoso regista parla di una macchina unica, dove tutti sanno e che per aderire al successo, bisogna – per forza- partecipare a pratiche orrende. Molti proprietari di marchi cinematografici sono gli stessi delle case di produzioni musicali. Stiamo parlando pertanto degli stessi personaggi.


Mel Gibson

Mel dice di essere stato introdotto nell’anno 2000 in questo “giro” e pertanto ne parla anche con un linguaggio magico ed alchemico non indifferente. Il caso di Weinstein è acqua in confronto e come avevano scritto è solo questione di tempo. A questo punto Mel Gibson ha partecipato a questo schifo ma pare che tutti abbiano a che fare come denunciò anche Stanley Kubrick nel film Eyes wide Shut. Inoltre parla anche di un altro argomento trattato qui ovvero la programmazione mentale.


Le dichiarazioni di Mel Gibson

Gli studi di Hollywood sono intrisi di sangue di bambini innocenti, il consumo di baby blood è così popolare a Hollywood che funziona fondamentalmente come una valuta a sé stante.
Le élites di Hollywood sono “un nemico dell’umanità che agisce continuamente in contrasto con i nostri migliori interessi infrangendo ogni tabù dato da Dio all’uomo, inclusa la santità dei bambini”.
Parlando di “pedofili”, il regista e attore Mel Gibson ha definito le élite hollywoodiane:
“Intrise del sangue dei bambini. Mangiano la loro carne. Credono che questo dia loro forza vitale. Se il bambino soffriva nel corpo e nella psiche prima di morire, credono che questo dia loro una forza vitale extra.
“Il sangue di un bambino abusato sessualmente è considerato altamente” arricchito “ed è molto apprezzato. I soldi cambiano di mano, i favori,  tangenti – non ne hai idea.
I bambini sono una valuta ad alto funzionamento tutto loro. I bambini sono il loro marchio premium di bistecche di alta qualità insieme a cocaina e caviale”.
Questo non è niente di nuovo. Se fai qualche ricerca vedrai che è un fenomeno metafisico, alchemico e puoi trovarlo dietro le quinte in tutte le epoche oscure della storia.
È un’arte e una pratica occulte oscure e multidimensionali, utilizzate da società segrete negli ultimi cent’anni per la programmazione sociale e il controllo mentale, e cresciute fino allo zenith da Hollywood in America nella nostra era“.
Sono stato personalmente introdotto alla pratica nei primi anni 2000. Posso parlarne solo ora perché queste persone, questi dirigenti, sono morti“.

Arriverà la giustizia per queste vittime? Non lo sappiamo ma qualcosa si sta muovendo. Ovviamente una dichiarazione del genere avrebbe allertato qualunque forza di polizia ma come possiamo vedere, sembra una normalità. Aspettiamo i nuovi sviluppi dall’inchiesta di Weinstein. (E anche su Epstein).


David

martedì 6 agosto 2019

Forlì: tanti bambini allontanati da casa e un assistente sociale “fantasma”



C'E' CHI PENSA ANCORA CHE BIBBIANO SIA UN CASO ISOLATO?.... 

FORLÌ (1 Agosto 2019). Mai incappare nei Servizi sociali di Forlì, con un assistente sociale in particolare: oltre ad avere la consuetudine di togliere i bambini alle famiglie per maltrattamenti inesistenti, parcheggiando per anni i bimbi dentro le comunità, si nega ai genitori. Impossibile parlare con lui. «Non è stato possibile nemmeno a me ottenere un incontro per discutere di diversi casi che, dopo essere passati attraverso di lui sono finiti, disperati, da me» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia.

I casi trattati da questo assistente sociale hanno tutti dei tratti comuni: i bambini vengono allontanati dalle loro case perché maltrattati. Ma non esistono prove, tanto che uno degli episodi non è arrivato nemmeno davanti a un giudice, perché era talmente infondato che il pubblico ministero lo ha archiviato fin da subito. Ebbene, nonostante questo i bambini vivono ancora in comunità, da sei anni. Perché? Non lo ha mai spiegato. In aggiunta a questo, gli incontri con la madre sono stati sospesi e se anche lei compra i vestiti ai suoi bambini, agli incontri con la nonna loro si presentano con abiti vecchi, bucati, con graffi e botte sul corpo. Le è stato negato persino di assistere agli spettacoli a scuola, di festeggiare i loro compleanni. Momenti irripetibili, che una volta persi non torneranno più.

Ci deve essere proprio della cattiveria da parte dei Servizi sociali per come è stata trattata questa madre con i suoi bambini, che soffrono l’allontanamento senza motivo. Ma altrettanta cattiveria l’ha subita un’altra donna: ancora oggi non sa perché le abbiano sottratto la figlia, andando a prenderla a scuola senza avvisare i genitori. La madre tutti i giorni si è recata ai Servizi sociali di Forlì, senza però ottenere risposta. Per una tragica fatalità, poi, il giorno successivo all’allontanamento della bambina, il padre è deceduto sul posto di lavoro: l’assistente sociale non ha permesso alla bimba di recarsi in ospedale per un ultimo saluto. La mamma le fa dei regali, le acquista dei vestiti, ma questi non le vengono consegnati. La donna, inoltre, ha saputo solo a cose fatte che la figlia è stata dichiarata adottabile. E questa bambina, senza un motivo, vive ancora in comunità: da tre anni la mamma non la vede, da nove mesi non la sente.

C’è anche un padre incappato nella rete dei Servizi sociali forlivesi: la compagna lo accusa di maltrattamento e finisce rinviato a giudizio. Le relazioni sul caso, infatti, sono state manomesse e dai tre giorni di prognosi per stress rilasciati alla donna si è arrivati ad accusarlo di averla quasi accoltellata alla gola. Vede la bimba un’ora e mezza a settimana da due anni. E, inspiegabilmente, madre e figlia vivono in una comunità (al Comune di Forlì sono costate probabilmente qualcosa come trecentomila euro). Perché sono lì? Non si sa. Tra l’altro non si capisce nemmeno se stiano in una struttura o in una vera e propria casa, tanto che la bimba continua a fare la sua vita di sempre.

Che interessi potranno mai esserci per tenere per anni, immotivatamente, dei bambini in comunità alcune delle quali sarebbero riconducibili a una medesima gestione, con sede in Calabria, responsabile di dieci struttura sparse per l’Italia?

«E ancora, a un’altra mia assistita di Forlì» conclude l’avvocato Francesco Miraglia «hanno tolto la figlia, che poi è stata data in adozione agli operatori della comunità in cui l’avevano alloggiata. Abitano a pochi metri di distanza e la madre, per aver incontrato per strada la figlia (Forlì non è certo una metropoli!) e per averla contattata tramite social media, si trova indagata per stalking.

Ora, con una serie di casi come questa, si può supporre che qualcosa nei Servizi sociali di Forlì non funzioni proprio bene. Soprattutto, poi, considerando che in comune hanno sempre lo stesso assistente sociale, che si nega a loro come a me, volatile come le accuse di maltrattamento che muove verso i genitori per allontanare questi bambini che, tra gravi sofferenze, vivono per anni chiusi in comunità.

A chi giova tutto ciò? Non certo al benessere dei bambini né ai genitori, privati senza motivo dei loro figli. Ma lo sa il Comune di Forlì quanti casi di allontanamenti ha a suo carico? Lo sa quanto questi provvedimenti inutili e infondati pesano sulle casse comunali? Rivedendo questo sistema si potrebbero risparmiare soldi, ma soprattutto sofferenze ai genitori e ancor più ai bambini».

Avv. Francesco Miraglia

lunedì 22 luglio 2019

BAMBINI DI BIBBIANO: LE TERAPIE “HANSEL E GRETEL” PROMOSSE DALLA SUORA FAN PD


L’ONLUS DEI DUE PSICOLOGI ARRESTATI
PER ILLECITI SUI MINORI IN AFFIDO
E’ STATA PATROCINATA DAL COMUNE DI TORINO
E DALLA FACOLTA’ PONTIFICIA AUXILIUM
NEI CONVEGNI SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA
CON SFUMATURE ARCOBALENO NO-GENDER

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Sono tre gli aspetti sconcertanti dell’inchiesta “Angeli e Demoni” definita «umanamente devastante» dal procuratore capo di Reggio Emilia, dottor Marco Mescolini, sul giro di affidamenti illeciti di bambini nell’Unione dei Comuni della val d’Enza, strappati ai genitori con accuse di maltrattamenti che non hanno poi retto alle successive indagini suscitando così i sospetti degli inquirenti.

Magistrati e Carabinieri emiliani hanno così messo sotto controllo i colloqui scoprendo che gli stessi terapeuti avrebbero sottoposto a vessazioni psico-emotive per accusare i familiari e giustificare le sedute lucrose per i gestori dell’onlus Hansel e Gretel di Moncalieri (To), da anni guardata con sospetto nel settore, ma nonostante ciò patrocinata dal Comune di Torino e persino dalla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma, presieduta da una sorella fan della sinistra, come lei stessa si rivela su Twitter rilanciando i tweet di esponenti Pd e di Sea Watch Italy a favore della capitana Carola Rackete.

Enti che, va subito chiarito, non hanno il minimo coinvolgimento nello scandalo di Bibbiano e nell’inchiesta penale, ma hanno contribuito a promuovere e qualificare a livello nazionale l’attività psicoterapeutica del Centro Studi torinese finito nell’occhio del ciclone anche per le violenze piscologiche che sarebbero state compiute nei confronti dei minori durante le sedute. Il condizionale è d’obbligo perchè le indagini preliminari sono solo all’inizio, nonostante le 16 ordinanze di misure cautelari, tra cui 6 di arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia Luca Ramponi su richiesta del sostituto procuratore Valentina Salvi dopo il corposo dossier fatto di investigazioni ed intercettazioni dei Carabinieri del Reparto Operativo del capoluogo emiliano.



LA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUI MINORI CON ABUSI D’UFFICIO

Il primo aspetto della vicenda, più evidente e forse meno turpe, è quello finanziario per il quale è finito agli arresti domiciliari il Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sospeso dall’incarico dal Prefetto di Reggio Emilia in quanto accusato di abuso d’ufficio: secondo il Gip del Tribunale reggiano «pienamente consapevole della totale illiceità del sistema (…) disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica della Cura» di Bibbiano. Per analogo reato sono indagati a piede libero anche gli altri ex sindaci del Partito Democratico di Montecchio e Cavriago, Paolo Colli e Paolo Burani, ex presidenti dell’Unione Val d’Enza.Andrea Carletti, Sindaco di Bibbiano, sospeso dal Prefetto di Reggio Emilia

Dietro la gestione dei bambini in psicoterapia una girandola di affari per la onlus e una srl ad essa collegata: 135 euro per colloquio, quando la tariffa di mercato è di 60 o 70 euro. Prestazioni che avrebbero potuto svolgere gli psicologici pagati dallo Stato. Un business da decine di migliaia di euro già preventivato per il 2018 ed il 2019 in varie tranche per eludere le leggi sugli appalti ma non andato in porto per l’intervento dei Carabinieri. Nella vicenda è indagato anche il noto avvocato Marco Scarpati per molteplici parcelle relative alla tutela dei minori in affido: dato che, come rilevato in un precedente reportage (link sotto), il legale del fanciullo viene scelto dal tutore, individuato nella maggior parte dei casi nella stessa assistente sociale promotrice dell’istanza d’affido, in una catena di sovrapposizione di ruoli senza contradditorio.

«Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza. I minori in struttura erano 18 nel 2015, 33 nel 2016, 40 nel 2017 e 34 nei primi sei mesi del 2018, mentre quelli dati in affidamento sono stati 0 nel 2015, 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi del 2018 – riporta ReggioSera – Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo (recente candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri. Sempre dallo stesso documento si vede che la spesa per affidi di minori si impenna conseguentemente passando dai 245mila euro del 2015, ai 305mila euro del 2016, fino ai 327mila euro del 2017 e infine a una proiezione di spesa di 342mila euro nel 2018. I soldi necessari per le psicoterapie dei minori in affido passano, invece, dai 6mila euro del 2015 ai 31mila del 2017, fino ai quasi 27mila del primo semestre 2018».



GLI AFFIDAMENTI ALLE COPPIE LESBICHE

Il secondo aspetto è quello più grave perché di matrice ideologica. Ruota intorno alla figura dell’attivista LGBT e dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, anch’essa ai domiciliari, che “in costante raccordo” con gli amministratori pubblici, attraverso una sorta di forzosa caccia al pedofilo, non comprovata da riscontri oggettivi, ha orientato alcuni affidamenti a coppie lesbiche – in almeno due casi – affidando una bambina persino all’ex compagna Fadia Bassmaji.

L’assistente sociale arrestata Federica Anginolfi, attivista LGBT

Fadia, insieme alla nuova fidanzata, avrebbe imposto alla piccola “un orientamento sessuale vietandole tassativamente i capelli sciolti”, ritenuti “appetibili per i maschi”. Atteggiamento che il gip definisce ‘ideologicamente e ossessivamente orientato’. Dalle intercettazioni emerge che le due instillavano nella piccola l’idea che il padre l’avesse abusata, rimproverandola con isterica e gratuita brutalità verbale e minacciando di mandarla a vivere sotto un ponte.

Palesi tentativi di manipolazione dell’orientamento sessuale della bambina che un poco ricordano quelli della clinica di Londra dove la cultura no-gender diventa forma terapeutica invasiva utilizzando anche bambini autistici come cavie: come ben evidenziato in un precedente reportage di Gospa News.


ARRESTATI GLI PSICOLOGI DELL’ONLUS HANSEL E GRETEL

Il direttore scientifico dell’onlusn Hansel e Gretel Claudio Foti ora agli arresti domiciliari

Il terzo aspetto è il più inquietante per le sue implicazioni etiche, giudiziarie e sociali. Concerne il ruolo del Centro Studi Hansel e Gretel (CSHG) di Moncalieri (Torino), la onlus che gestiva le lucrose sedute piscoterapeutiche condotte con il metodo del “disvelamento progressivo” o “empatico”, che già vent’anni orsono aveva fatto scoppiare la devastante inchiesta sui cosidetti Diavoli della Bassa Modenese con una ventina di bambini sottratti alle famiglie per sospetti di violenze in molti casi mai accertate. Oggi il fondatore e direttore scientifico dell’Hansel e Gretel, Claudio Foti si trova ai domiciliari perché secondo il Gip “alterava lo stato psicologico attraverso suggestioni” e così “convinceva il minore dell’avvenuto abuso”, con la sua attuale compagna Nadia Bolognini.

Quest’ultima, psicologa, psicoterapeuta e direttore dell’area evolutiva CSHG era la relatrice di punta dei Convegni e Master dell’onlus, realizzati a cifre variabili dai 300 ai 1.650 euro per iscritto e, in alcuni casi, destinati alla Sie – Sviluppo Intelligenza Emotiva srl con sede a sempre Moncalieri allo stesso civico 8 di via Roma della Hansel e Gretel.


DAI PATROCINI ISTITUZIONALI AI DIAVOLI DELLA BASSA

Ad avvalorato l’attività del CSHG prima dello scandalo due partner istituzionali di rilievo, completamente estranei all’inchiesta emiliana, ma acclarati sostenitori del programma psicopedagogico di Hansel e Gretel. La Città di Torino, guidata dal sindaco 5Stelle Chiara Appendino, ha infatti concesso il patrocinio al Convegno tenutosi dal 14 al 16 febbraio 2019 nella Sala Atc torinese.

Ma è soprattutto la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma ad aver accreditato l’autorevolezza del dottor Foti e dei suoi collaboratori attraverso la realizzazione di Master di formazione professionale ed in ultimo anche del convegno tenutosi a Roma nella Sala Giovanni Paolo II il 28 aprile, con l’intervento della preside dell’istituto accademico suor Pina Del Core, relatrice di apertura insieme al direttore scientifico CSHG, ed esplicita fan dei piddini David Sassoli e Matteo Orfini come palesa nel suo profilo Twitter.

Ora però è proprio il quotidiano cattolico Avvenire, giornale della Conferenza Episcopale Italiana, ad evidenziare le lunghe oscure ombre sull’attività Hansel e Gretel. «Niente di nuovo, per chi conosce già le vicende analoghe avvenute venti anni fa nel Modenese, seguite fin dagli esordi da ‘Avvenire’ e oggi approdate nelle otto imperdibili puntate di ‘Veleno’ di Pablo Trincia – ha scritto la giornalista Lucia Bellaspiga in un articolo di domenica 7 luglio – Anche lì si verificò uno strano ‘picco’ di presunti abusi sui bambini, tant’è che una ventina furono prelevati la notte nelle case o al mattino a scuola e mai più fecero ritorno. Dopo le sedute con gli operatori della Hansel & Gretel (allora non c’era la Bolognini ma la prima moglie di Foti, Cristina Roccia) cominciarono uno a uno a raccontare di messe nere, sangue di cadaveri bevuto scoperchiando lapidi e bare in pieno giorno, decine di bimbi accoltellati sulle croci e decapitati da loro stessi. Orrori mai avvenuti (non mancava un solo bambino nei paesi), ma gli ‘esperti’ ci credettero e fioccarono allontanamenti definitivi, arresti, condanne. Anche gli assolti non rividero più i figli».

L’INTERROGAZIONE DELL’EX VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA

Una storia simile a quelle già narrate da Gospa News nel reportage sulla cooperativa Il Forteto, anch’essa di sinistra, e sull’esito della Comissione bicamerale d’inchiesta sui minori. A denunciare quel precedente caso nel marzo 1999 fu invece Carlo Giovanardi, allora vicepresidente della Camera, che presentò al ministro della Giustizia Oliviero Diliberto un’accorata interrogazione parlamentare per quattro fratellini portati via dalle forze dell’ordine nella notte del 12 novembre 1998. Ad essa non seguì un’ispezione ministeriale bensì l’arresto anche degli innocenti!



«Erano i primi atti del dramma poi noto come ‘I diavoli della Bassa Modenese’, anni di processi per presunti abusi, riti satanici e sacrifici umani, che si conclusero con il carcere per alcuni genitori, assoluzioni piene per altri (tra questi i genitori dei 4 fratellini, Lorena Morselli e Delfino Covezzi), sei adulti morti di dolore, tra i quali Delfino e don Giorgio Govoni, ritenuto il capo della setta e condannato a 14 anni, pienamente riabilitato post mortem – ricorda Giovanardi in un’intervista ad Avvenire – Una ventina i bambini spariti per sempre, anche i figli degli assolti. Com’è noto, psicologi e assistenti sociali di allora erano in gran parte gli stessi oggi coinvolti nell’inchiesta choc di Reggio Emilia ‘Angeli e Demoni’».L’ex senatore Carlo Giovanardi, già firmatario di un’interrogazione parlamentare sull’inchiesa dei Diavoli della Bassa Modenese

Oggi sono ben 17 le persone ai domiciliari e 27 quelle indagate in totale: oltre ai già menzionati si aggiungono dirigenti di servizi sociali, neuropsichiatri, psicoterapeuti, psicologi ed assistenti sociali. Tra i reati contestati a vario titolo ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso. Qual è la convergenza tra le due vicende? Lo spiega sempre l’ex senatore Giovanardi alla giornalista Bellaspiga nell’articolo di martedì 9 luglio.

«In entrambi i casi era la onlus piemontese Hansel&Gretel a condurre gli interrogatori dei bambini con il discusso metodo del ‘disvelamento progressivo’ del Cismai, e i risultati li vediamo. Una delle psicologhe di allora era Cristina Roccia, prima moglie di Claudio Foti, il fondatore di Hansel & Gretel oggi agli arresti insieme all’attuale moglie per il caso di Reggio Emilia. Oggi come allora i regali e le lettere dei genitori non venivano consegnati al bambino, che così si convinceva di esser stato abbandonato: allora comincia a parlare, dice tutto ciò che si desidera che dica».



IL CONVEGNO PATROCINATO DAL COMUNE DI TORINO



Nonostante questi tenebrosi trascorsi Claudio Foti e la sua onlus hanno pouto organizzare corsi di Alta Formazione promossi dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna e dall’Unione Val d’Enza ed hanno festeggiato i 30 anni di attività con un bel simposio patrocinato dal Comune di Torino nel febbraio scorso. «Il convegno “Nuovi strumenti per aiutare i bambini e gli adulti nella cura e nel cambiamento” risponde all’esigenza di diffusione di un metodo di lavoro che è stato validato nei 30 anni di vita del Centro studi Hansel e Gretel Onlus ed è in continua evoluzione – hanno scritto gli organizzatori sul sito – A partire dalla definizione del metodo dell’intelligenza emotiva, trasversale ad ogni intervento, verranno presi in esame la totalità degli ambiti in cui il Centro Studi Hansel e Gretel ha avuto modo di operare. L’intelligenza emotiva si dispiegherà nella descrizione di tecniche e strumenti che in questi 30 anni sono stati utilizzati nella cura del trauma per fronteggiare i fenomeni di abuso e maltrattamento ai danni di soggetti minorenni, sia da parte degli autori che delle piccole vittime».

«La violenza nelle sue diverse forme e modalità di espressione, i traumi che da questa ne derivano, la necessità di ascolto, l’intervento nelle scuole e nelle istituzioni – si legge ancora sul portale – Il convegno sarà finalizzato ad inquadrare l’intelligenza emotiva come strumento volto a limare le discriminazioni, proponendo una politica all’ascolto e all’astensione del giudizio che possa quindi essere funzionale al rafforzamento dei principi di coesione e di solidarietà sociale, di uguaglianza e di inclusione, di libertà democratica e di parità al di là del sesso, genere ed età».

Una strategia soft di propalazione della teoria no–gender evocata soprattutto in vari articoli anche molto pepati come quello che sul sito del CSHG riporta un dialogo tra lesbiche espunto dalla serie tv Sex Education di Netflix. Nonostante questi variopinti contributi che lasciano tralucere i colori dell’arcobaleno LGBT celato dietro le teorie della libera intelligenza emotiva, il centro studi è riuscito a gudagnarsi l’attenzione e la collaborazione di suor Pina Del Coro, presenza autorevole ad ogni importante convegno e master dell’onlus Hansel e Gretel.

Uno dei molto espliciti articoli sulla Sex Education pubblicati sul sito del Centro Studi Hansel e Gretel



I MASTER DI HANSEL E GRETEL CON IL DIPLOMA PONTIFICIO

«Il 28 aprile un Convegno approfondirà perché e come l’intelligenza emotiva può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà – scrive l’istituzione pontificia di tradizione salesiana – Il Convegno di studio è organizzato dalla Facoltà «Auxilium» e dal Centro Studi «Hänsel e Gretel onlus» di Torino con l’adesione dell’Associazione «Rompere il silenzio. La voce dei bambini» di cui è presidente lo stesso Foti.


Il convegno organizzato dalla Facoltà Pontificia Auxilium con l’onlus Hansel e Gretel

Su tali argomenti sono stati sviluppati anche Master in collaborazione tra l’istituzione vaticana e l’onlus. Ad esempio il corso da 1.800 euro previsto con vari moduli dal novembre 2018 all’aprile 2019 consentiva di conseguire Il Diploma di Master universitario di II livello rilasciato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma riconosciuto dalla Santa Sede.

«Una giornata intera per riflettere su «Sofferenza del bambino, ascolto empatico e intelligenza emotiva» a partire da alcuni interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? – riporta ancora il sito dell’ente accredidato dalla Santa Sede in merito al simposio di aprile che ha visto relatrice la preside suor Pina Del Core – L’ascolto empatico delle emozioni è la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni, è il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis alle persone più fragili e bisognose come i bambini. L’intelligenza emotiva nel lavoro educativo e sociale, nell’impegno scolastico, nell’ascolto dei soggetti traumatizzati è una prospettiva e, nello stesso tempo una metodologia, per favorire la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti. Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali».

LA SUORA PASIONARIA DEL PD E DI CAROLA RACKETE

Sorella Pina del Core, preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium

Chissà cosa penserebbe Don Giovanni Bosco se dovesse leggere queste discettazioni tecnicistiche, così tanto psicologico-emotive e così poco spirituali-religiose, diffuse dal sito di una Facoltà Pontificia che dovrebbe far riferimento ai insegnamenti pedagogici cristiani del santo fondatore della Società Salesiana, senza gli annacquamenti tipici dell’epistemologia scientista…

Ma dall’analisi della pagina Twitter della psicologa e docente sorella Pina Del Core emerge chiaramente la sua passione incontenibile per la cultura cattocomunista con i rilanci dei tweet del neopresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, eurodeputato Pd, e del suo compagno di partito Matteo Orfini, parlamentare italiano, tra i protagonisti degli attacchi al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in difesa della Sea Watch e della capitana Carola Rackete.


I numerosi retweet di suor Pina Del Core dei messaggi degli esponenti del Pd e dei sostenitori di Sea Watch e Carola Rackete

Chissà quale reazione avrà avuto la sorella Del Core nel leggere su tutti i quotidiani d’Italia gli spezzoni delle 277 pagine con cui il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto – e confermato dopo l’interrogatorio – gli arresti domiciliari per Foti e la sua compagna Bolognini con cui ha condiviso Corsi di Formazione, Convegni e Master di valore accademico. Abbiamo scritto alla segreteria della Pontificia Facoltà Auxilium ma siamo ancora in attesa di risposta…


IL FUNERALE DEL PAPA’ PER ELABORARE IL DISTACCO

In quelle pagine vi sono le storie delle assurde ed in qualche caso atroci pressioni subite dai bambini, la violenza psicologica con cui venivano indotti a dire, e pian piano persino a credere, ciò che ‘dovevano’ dire, il tutto con l’ausilio di metodiche che, se non fossero state registrate e riprese dai Carabinieri, sembrerebbero incredibili. Qualche esempio. Una delle psicoterapeute vuole rimuovere la figura del padre dalla mente del piccolo: «Dobbiamo fare una cosa grossa – gli dice – sai qual è?, l’elaborazione del lutto… quel papà non esiste più come papà, è come fosse morto, dobbiamo fargli un funerale ». Chiaro perché i regali e le lettere portati dai genitori non venivano consegnati ai figli, sempre più certi di essere stati abbandonati.


I bambini – secondo il rapporto degli inquirenti – “anche in tenera età, subivano ore di lavaggi del cervello intercettati, dopo esser stati allontanati dalle famiglie attraverso le più ingannevoli attività” quali “relazioni mendaci, disegni artefatti con l’aggiunta mirata di connotazioni sessuali“ e addirittura ”terapeuti travestiti da personaggi cattivi delle fiabe in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male”.

Ed infine i “falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella spacciata ai bambini per macchinetta dei ricordi”. Ovvero il Neurotek, un apparecchio inventato negli Usa che trasmette impulsi elettromagnetici al bimbo al fine di sollecitargli rivelazioni spontanee. Un macchinario di cui non è assolutamente contemplato l’utilizzo o la sperimentazione nel sistema sanitario italiano, tantomeno su minori ancor più fragili ed impressionabili perché strappati ai genitori.



LE CONFESSIONI SUL SATANISMO E LE LESIONI GRAVISSIME

Come nel caso dei Diavoli della Bassa Modenese tutte queste vessazioni hanno portato i bambini stessi a rivelare le cose più incredibili persino confessioni sul Satanismo. E’ quanto accaduto nel 2011 ad una bimba allontanata dai genitori per i loro problemi economici (come nella maggior parte dei casi segnalati nelo nostro precedente reportage) ma solo nel 2017 quandò iniziò le terapie a La Cura di Bibbiano con la psicologa Bolognini di CSGH “emersero racconti di abusi sessuali seriali, subiti da lei, dal fratello e dalla sorella da parte dei genitori”.

E ancora peggio: “Subito dopo la seduta con la citata terapeuta nel 2018 avrebbe iniziato a manifestare sintomi di una sorta di possessione demoniaca, giungendo a raccontare omicidi plurimi commessi dal padre quando lei aveva tra 2 e 4 anni… La notte di Halloween uomini mascherati portavano 5/6 persone per volta, immobilizzate con iniezioni presso la sua abitazione, ove il padre le uccideva e ove i bambini venivano poi stuprati”.

Violenze e pressioni piscologiche inenarrabili divenute cicatrici inguaribili nell’anima innocente dei piccoli. Ora quei bambini divenuti adolescenti “manifestano profondi segni di disagio” e in alcuni casi addirittura sono approdati alla tossicodipendenza e all’autolesionismo. Lo sostiene sempre il Gip del Tribunale avvalorando l’inchiesta della Procura e dei Carabinieri di Reggio Emilia ed il reato di lesioni gravissime proprio per i danni psicoloogici arrecati ai minori in affidamento. Nel dossier speciale di Radio Spada tutti i resoconti sulle terribili vicende di oggi e di vent’anni fa (link a fondo pagina).

Si spera che questa volta, a distanza di vent’anni, la giustizia sia in grado di capire chi sono i veri diavoli nascosti in questa nuova storia di Hansel e Gretel, ben più orrenda, soprattutto perché reale, della macabra favola originale. Nella quale i piccoli protagonisti diventano “buoni” assassini della strega, sospinta nel forno a bruciare, grazie alla fantasiosa produzione letteraria dei fratelli Grimm in quella Baviera del XVIII secolo dove erano già fioriti i primi Illuminati protomassoni ed anticristiani.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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