sabato 13 febbraio 2021

LITURGIA DEL GIORNO


Sabato della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia,
Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 3,9-24)
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo.


Dal libro della Gènesi

Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l’erba dei campi.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!».
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)
Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Canto al Vangelo (Mt 4,4)
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.

VANGELO (Mc 8,1-10)
Mangiarono a sazietà.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
A tutti coloro che lo cercano con cuore sincero, il Signore assicura l'assistenza e la grazia: egli, infatti, è con noi fino alla fine dei tempi. Preghiamolo, quindi, dicendo:
Dona il tuo pane, Signore.

Alla Chiesa che vive nel mondo come sacramento di salvezza:
A quelli che operano per la giustizia e la perequazione dei beni:
Agli ammalati, agli stanchi e a quanti hanno perso la fiducia:
A chi si sente soffocato dalla morsa del male e del peccato:
A chi sente il desiderio profondo di conoscerti e di amarti:
A chi compie il proprio dovere con coscienza e rettitudine:
A chi si accontenta solamente del piacere e delle ricchezze:
Ai popoli oppressi e affamati a causa della nostra prepotenza:
A chi non riceve un salario sufficiente e dignitoso:
Alle famiglie povere e numerose del nostro quartiere:
Al popolo cristiano che ogni domenica partecipa alla Messa:
Ai sacerdoti che consacrano il tuo corpo e il tuo sangue:

Padre misericordioso, che con il corpo e sangue di Cristo continui a sfamare una moltitudine di persone, allarga il nostro cuore alle necessità dei fratelli perché, attraverso la nostra solidarietà, conoscano te, unico vero Dio, e il Signore nostro Gesù Cristo, e vi rendano lode per i secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
il pane e il vino, che hai creato
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ringraziamo il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)

Oppure:
Beati quelli che sono nel pianto:
saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
saranno saziati. (Mt 5,5-6)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi, tra la prima e la seconda lettura, c'è un contrasto. Nella prima leggiamo che l'uomo mangerà il pane con il sudore del suo volto; nella seconda, con la miracolosa moltiplicazione dei pani, la folla affamata si sazia di pane senza aver lavorato. Questo ha un profondo significato: Gesù riparerà completamente i peccati dell'uomo e gli darà accesso alla vera prosperità nella gioia di Dio.
Nella narrazione della Genesi vediamo le vere conseguenze del peccato. Il peccato non ci separa soltanto da Dio, ma mette separazione ovunque. L'uomo dà la colpa alla donna: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero...". Non sono più uniti. E la donna a sua volta cerca qualcuno da accusare: "Che hai fatto?". "il serpente mi ha ingannato e io ho mangiato". E sempre un altro che ha peccato. E un comportamento infantile, ma se riflettiamo bene, anche noi facciamo così, troviamo sempre che la responsabilità è di qualcun altro. E ci separiamo. La sofferenza nella volontà di Dio unisce, la gioia vissuta al di fuori della volontà di Dio divide l'uomo dalla donna. L'unità si trova solo nella volontà di Dio, nell'amore di Dio manifestato dalla sua volontà. Se vogliamo unità, amicizia, amore, dobbiamo sempre cercare la volontà di Dio, perché essa è l'unico fondamento dell'unione dei cuori, delle intelligenze e della unità di tutto il nostro essere.
Ma in questo racconto biblico non ci sono soltanto cose deplorevoli, esso contiene anche delle promesse, perché Dio già pensa a riparare la rovina causata dal peccato: e nel racconto della caduta c’è già il segno della sua misericordia.
Oggi, sabato, leggiamo: "Porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa" e sappiamo che la promessa si è realizzata nella storia di Maria e di Gesù. Gesù, figlio di Maria, ha schiacciato la testa al serpente, e anche Maria ha schiacciato la testa al serpente. E' noto che nella traduzione c'è una piccola divergenza: nel testo ebraico è il seme della donna, la sua posterità che schiaccia la testa del serpente, mentre nella Volgata è scritto che "essa", cioè la donna, la schiaccerà, però sono vere tutte e due le affermazioni.
E c'è un'altra cosa, che è passata in modo indiretto nel Vangelo di Giovanni, ed è questa: "L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi". Al Calvario Gesù farà allusione a questo nome, dicendo al discepolo: "Ecco la tua madre!". La madre di tutti i viventi, di tutti i discepoli, che hanno trovato la vera vita in Cristo, la madre di tutti è Maria, perché è stata solidale, non si è separata dai peccatori, ma ha accettato per loro la sofferenza, come prima di lei aveva fatto il suo figlio Gesù. Gesù fu solidale con tutti i peccatori, "reso in tutto simile ai fratelli", come dice la lettera agli Ebrei. Il vero aiuto simile all'uomo, che Dio ha cercato all'inizio della creazione, non è l'uomo per la donna, né la donna per l'uomo, ma Cristo Gesù per entrambi, che si è fatto solidale con i nostri peccati fino alla morte, restaurando così l'unione dell'uomo con Dio e degli uomini fra loro. Oggi ringraziamo in modo particolare il Signore, che ci fa vedere le conseguenze del peccato per salvarci e che ha ristabilito la dignità della persona umana in Maria e in Gesù.

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