Alberto Donzelli:"Valutare scientificamente se l'uso delle mascherine comporta più danni o benefici"
La mascherina è diventata l’immagine iconica del 2020. La paura del ritorno a lockdown è così forte che sono sempre di più quelli che indossano la maschera per proteggersi.
Introvabili a marzo con prezzi alle stelle, con svariate procure delle repubblica italiane che indagano, ora bisogna ricordarsi di non uscire di casa senza averle indossate pena, oltre al rischio di rimanere contagiati, anche quella di incorrere in una salata sanzione in quanto un DPCM e molte regioni le hanno infatti rese obbligatorie anche all’aperto.
Ora li trovi di qualunque brand e per quelle chirurgiche è stato imposto dal Governo il prezzo per decreto e con l’esenzione dell’IVA.
Ma quali controindicazioni può generare alla salute l’utilizzo prolungato delle mascherine?
In questi giorni diversi studi clinici sono stati pubblicati e tra questi quello del Dr. Russell Blaylock che mostra i potenziali rischi alla salute e i disturbi che il continuo utilizzo della mascherina potrebbe provocare.
Tra questi disturbi si registrano: il mal di testa, o l’aumento dell’insufficienza respiratoria, o ipercapnia che è l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente, oppure l’ipossia cioè carenza di ossigeno, insomma, malattie che possono indurre alla generazione di altre patologie più o meno gravi, come crollo delle difese immunitarie e situazione favorevole al tumore.
Evidentemente i fattori importanti che determino i rischi sono sia il tipo di mascherina che si indossa che il tempo d’utilizzo.
Le più pericolose sono quelle con più alto grado di protezione mentre quella di stoffa e quella chirurgica sono invece le meno pericolose. Ad esempio il tipo di maschera respiratoria N95, se da una parte filtra il 95% delle particelle, dall’altra compromette la respirazione molto di più di una maschera morbida e provoca mal di testa. Il suo uso continuo porta anche a una riduzione dell’ossigenazione del sangue pari al 20%.
Anche se fa meno danni, quella chirurgica non può essere indossata sempre. Dopo ore può causare ipossia, e inibire le principali cellule immunitarie, i linfociti T Cd4+, aumentando così il rischio di infezione.
Altra controindicazione è l’utilizzo di un’infetto asintomatico in quanto genera un circolo vizioso continuando ad immettere nei polmoni il virus che espelle con il respiro, andando ad aumentarne la concentrazione.
Documenti ufficiali in merito non ve ne sono. L’istituto Superiore di Sanità sul suo sito con un documento del 9- Maggio riporta le indicazione del DPCM sull’uso delle mascherine nella vita quotidiana ma non riporta nulla in merito alle controindicazioni.
Sorge spontanea la domanda ma tra i vari consulenti del Premier Conte che formano comitati scientifici e task force qualcuno che si è posto il problema c’è ??
In definitiva rimane sempre il dubbio di quale uso fare della mascherina e meglio evitarla e lasciarla utilizzare a chi lavora negli ospedali??
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