Il “silenzio” del blog è stato dovuto a vari motivi: alcuni personali come impegni di vario tipo, altri di natura editoriale.
L’epidemia in corso si dimostra sempre più come il detonatore di tutte le crisi, soprattutto a livello economico e sociale, che per l’Europa è quanto più conta; è da questo tipo di crisi infatti che deve nascere la caduta dei governi, uno dopo l’altro. Con l’ultimo post ho sottolineato l’impreparazione della nostra classe politica o peggio il loro collaborazionismo ad un progetto di distruzione economica e sociale. Questi due mesi che sono trascorsi credo abbiano evidenziato bene questo aspetto. Non sanno cosa fare perché la loro mente è abituata a pensare che da soli non si può far nulla e bisogna dunque attendere istruzioni dall’alto, ovvero dagli organismi sovranazionali.
La realtà nuda e cruda invece è che ognuno andrà per la sua strada perseguendo il proprio interesse.
Abbiamo sentito spesso invocare come una litania il desiderio che la vita torni a come era prima della pandemia. Abbiamo anche sentito dire dai governanti che “niente sarà più come prima”. Entrambi sbagliano.
I primi perché non si rendono conto che il “come era prima” è proprio ciò che deve cambiare per l’avvento di un nuovo mondo. I secondi perché pensano di poter usare l’emergenza sociale per far avanzare il piano globalista del governo mondiale.
Ma come ho detto spesso in passato questa volte le cose andranno diversamente e non potranno controllare nulla. Tutti i fenomeni sociali che proveranno a mettere in azione non serviranno al raggiungimento dei loro scopi, ma alla distruzione del loro mondo.
Se ricordate la timeline pubblicata tempo fa che vede nella metà del 2021 l’inizio del periodo più acuto della crisi ipotizzavo anche che prima di quella data dovessero avvenire una serie di eventi necessari a preparare la crisi peggiore. Eventi riguardanti la Turchia, la Francia, l’Inghilterra ecc…
Avvenimenti che già erano in corso ed in gestazione come la Brexit, i Gilet Gialli, le minacce turche ai propri vicini. Ma senza il Covid probabilmente non ci sarebbe stata l’accelerazione necessaria a preparare l’humus della rivolta sociale.
Generalmente gli USA anticipano i fatti sociali che poi investiranno l’Europa. La vicenda di Floyd con le relative proteste s’innesta bene nella “saga” nostradamica del “giovin nero” che annuncia problemi razziali. Ma qui non è il razzismo il nocciolo del problema, bensì la sua strumentalizzazione per fomentare scontri di piazza e guerre civili.
Il fatto che a Novembre si voti in America non fa che esacerbare gli animi. Checchè ne dicano i sondaggi Trump è l’unico possibile vincitore e questo fa infuriare i globalisti che proveranno di tutto per impedirne la vittoria.
Il fronte patriottico americano infatti legge questo tempo in modo sostanzialmente identico a come facciamo noi del blog. Vede in atto cioè uno scontro escatologico fra bene e male, fra chi vuole un mondo ordinato secondo una legge tradizionale e chi lo vuole sovvertire per renderlo un mondo feudale e schiavizzato senza alcun tipo di libertà che non sia quella concessa dal potere. E lo scontro è titanico.
Ne ha dato prova in un’intervista il Generale Flynn che è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Trump prima di essere fatto fuori da un fasullo scandalo politico chiamato Russiagate.
Ora che le menzogne globaliste stanno sgretolandosi il Generale ha chiamato a raccolta il fronte patriottico sostenendo con forza che anche se il nemico sembra potente può in realtà bastare una semplice spallata per sconfiggerlo. Una spallata che è rappresentata dall’azione e dalla preghiera del patriota.
Ciò che è sorprendente e che in pochi infatti sembrano notare è che nonostante l’enorme potenza di fuoco del fronte globalista, tirannico e ateo l’esito della battaglia è per loro assolutamente incerto. Sono costretti sempre più ad alzare la posta e a gettare la maschera; sono irrequieti. Consciamente o inconsciamente sentono che hanno poco tempo, proprio come il loro padrone (il diavolo).
Ho anche notato ora che ci stiamo avvicinando al prossimo decisivo decennio che commentatori solitamente prudenti stanno manifestando una certa agitazione nell’attesa di qualche cosa di straordinario e mi riferisco in particolar modo a Padre Livio di Radio Maria. Percepisce probabilmente che siamo ormai giunti all’inizio della manifestazione mariana universale di Medjugorie. Si passerà dal tempo in cui molti si lamentano della ripetitività dei messaggi a quello in cui a parlare saranno i famosi segreti che scandiranno la purificazione del mondo.
Insomma da entrambi i lati della barricata si agitano gli animi perché tutti cominciano a comprendere che il tempo è breve e questa attesa si tramuta in gioia e speranza per alcuni e rabbia e terrore per altri. Nel clima di incertezza e dubbio tutto diventa possibile.
Questi sono i motivi “editoriali” che mi hanno spinto ad allentare la presa. Il blog esiste dal 2013 e ho tentato di narrare l’epilogo della storia di questo nostro tempo analizzando certamente le cose che incutono timore, ma facendo sempre presente che l’epilogo è quello della vittoria certa per quanto insperata. Sono stati scritti centinaia di articoli e dette molte cose, il tutto arricchito da migliaia di commenti dei vari utenti. Abbiamo superato le due milioni di visualizzazioni che per un blog di questo tipo senza alcun supporto informatico è un risultato molto importante. Ritengo dunque necessario che i prossimi articoli servano a inquadrare meglio la battaglia di cui ho detto lasciando spazio e tempo ai lettori di maturare bene la comprensione del tempo che si sta vivendo in cui la mezza misura sempre più non sarà ammessa.
La bestia mediatica ruggirà sempre più forte per indirizzare le menti e le anime degli uomini, creerà la propria realtà fasulla per terrorizzarci in modo da controllarci meglio. Il profeta del progresso tecnico userà tutti i suoi prodigi per incantare e sedurre per far credere che tutto sia sotto controllo e a portata di mano. Per batterli basterà una semplice fionda, una piccola spallata.
Concludo riallacciandomi a quanto scrissi lo scorso Gennaio in “LIBIA, EGITTO, RUSSIA E TURCHIA: I NOSTRI CONFINI IN GRAVE PERICOLO” parlando della Turchia in Libia e dei dissapori con Egitto e Russia. In questi mesi l’intervento turco ha cambiato gli esiti della guerra in Libia e messo Tripoli nelle condizioni di poter addirittura rovesciare Tobruk. Per questo Russia ed Egitto hanno deciso di intensificare gli sforzi. Per il Presidente Egiziano Al Sisi la conquista di Sirte da parte di Tripoli è una red line che comporterebbe l’intervento militare diretto dell’Egitto. La Russia ha inviato più aerei nella zona delle operazioni. In questi giorni fervono le trattative, ma se tutto va come accaduto fino adesso prima o poi le ostilità riprenderanno.
Il veggente di Waldviertel vide una guerra in Nordafrica come segno premonitore della Guerra mondiale nominando specificatamente l’Egitto e dicendo che la Russia avrebbe partecipato. Uno scenario assurdo solo pochi anni fa. Fin dall’inizio ho ipotizzato che la guerra civile libica aveva le caratteristiche per soddisfare in prospettiva la visione del veggente ed ora, dopo sette anni, direi che siamo giunti a quel punto.
Quanto visto dal Waldviertel si innesta bene anche nelle profezie del Monaco Paisios sulla guerra fra Russia e Turchia. Le occasioni di scontro infatti fra le due nazioni stanno aumentando e la Turchia dovrà ritirare truppe da paesi occupati per sostenere la guerra. L’attuale pantano libico con l’ingresso nel conflitto della Turchia ha prodotto ulteriori tensioni con la Grecia, con Cipro e la Francia consolidando i fronti bellici che emergono dalle profezie del Monaco.
L’Italia è nuovamente investita dalla minaccia dei profughi traghettati dalle ONG verso le sue coste. Profughi fra i quali si nascondono spesso carcerati nordafricani rilasciati con il patto di andarsene in Europa e togliere il disturbo. Gente tranquilla insomma che va ad arricchire la vasta manovalanza criminogena che già affolla il nostro paese. Pronti a scattare all’ora X qualora anche qui dovessero diffondersi le guerriglie progressiste dell’antirazzismo.
Ma come ho già detto ormai la realtà propagandata, quella cioè di un’Italia che deve essere progressista e accogliente grazie all’indirizzo della propria classe dirigente, è realtà artefatta. La realtà percepita è tutt’altra ed è l’inizio della “schicchera” che farà precipitare una dopo l’altra tutte le tessere del domino.
E solo alla fine si potrà vedere il disegno completo, la Croce Vittoriosa.
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