QUESTO STUDIO PONE SERI PROBLEMI DI BIOETICA SUI GRAVI EFFETTI COLLATERALI DELLE VACCINAZIONI. VOLEVANO UNO STUDIO CHE NON FOSSE LEGATO AI "SOLITI" NO VAX? ORA CE L'HANNO MA LO IGNORANO IN MALAFEDE....
di Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
(Articolo pubblicato su “Il Tempo” di martedì 8 gennaio 2019, pagina 6)
Poco più di 400 casi di encefalomielite acuta disseminata. Casi avversi provocati da “vaccino”. Un numero che non può di certo essere sottaciuto. E che invece, chissà perché, in tutto questo tempo, è stato tenuto ben “riposto” nel classico cassetto di turno, a cinque anni di distanza dallo studio che pure ha portato alla luce tali evidenze scientifiche.
Non si tratta dei soliti “No Vax” ma di uno studio finanziato con soldi pubblici e lasciato cadere nell’incuria e nell’oblio. Nel frattempo le ricerche sui vaccini, già programmate ed avviate all’Istituto Superiore di Sanità, sono state interrotte dopo il discutibile allontanamento del presidente dott. Fabrizio Oleari, nominato con concorso dal governo Monti, e la sua sostituzione – tutta politica – con il prof. Walter Ricciardi, il quale ben si era guardato dal partecipare al quel bando di concorso, salvo poi accettare il doppio incarico di commissario dello stesso Istituto per chiara fama secondo i voleri dell’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Tornando al tema diciamo che si tratta del primo report (“Analisi delle segnalazioni internazionali di encefalomielite acuta disseminata post vaccinazione”) che descrive, in maniera capillare, le caratteristiche epidemiologiche della encefalomielite acuta disseminata post-vaccinica. Autore dello studio, pubblicato nel 2013 su “EpiCentro” – il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità – il dott. Paolo Pellegrino dell’Unità di Farmacologia clinica (Dipartimento di scienze biomediche e cliniche) dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco (Università di Milano).
Epicentro, per quanti non lo sapessero, fa parte del Vaccine Safety Net (Who Vsn), la rete di siti nata nell’ambito della Global Vaccine Safety, iniziativa a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ideata per fornire ad operatori sanitari, istituzioni di salute pubblica e pubblico in generale, un facile accesso a informazioni scientificamente corrette ed affidabili sulla sicurezza vaccinale, nelle varie lingue dei diversi Paesi. I portali della rete, dopo un attento percorso di valutazione, vengono certificati dall’Oms stessa poiché adempiono a tutti i criteri di buona pratica in materia d’informazione sulle vaccinazioni. Insomma, lo avrete capito: non proprio il “circolo del dopolavoro”. Ma addirittura l’Oms e, per quanto concerne i fatti di casa nostra, l’Istituto presieduto, fino a non molti giorni fa, dal dimissionario Walter Ricciardi.
Ebbene, cosa è spuntato fuori da questa ricerca? È presto detto. Partiamo dai numeri. Sono stati ben 199 i casi rilevati dal VAERS (il reporting database americano) e 205 quelli evidenziati da EudraVigilance (il sistema di monitoraggio sulla sicurezza dei farmaci in Europa).
Casi di encefalite acuta disseminata, s’intende. Una patologia caratterizzata da un processo infiammatorio e demielinizzante che investe il sistema nervoso centrale e che, negli “episodi” passati al setaccio nello studio del professor Pellegrino, sarebbero derivati dai vaccini antimorbillo, dall’esavalente, dall’antiepatite B, dall’antimeningococco, ma soprattutto dai vaccini antinfluenzali e anti-HPV.
“In questo studio – scrive il gruppo di ricerca dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco – abbiamo descritto, per la prima volta, le caratteristiche epidemiologiche della encefalomielite acuta disseminata post-vaccinica. A differenza degli studi precedenti riguardanti i casi di ADEM post infettiva, abbiamo osservato che questa patologia può riguardare ogni età. Abbiamo osservato che il vaccino anti-influenzale e anti-HPV siano quelli più comunemente associati a questa reazione avversa”.
Inoltre, sempre a leggere con attenzione le conclusioni della ricerca, si sottolinea ancora come i casi di encefalite post-vaccinica sarebbero stati sottostimati (“under-reporting”) a causa di “una riduzione dell’interesse per questo evento avverso”.
Ogni altro commento è superfluo ma una domanda sorge quanto mai spontanea: che ne era stato, finora, di questo interessantissimo studio, pure in bella evidenza sul sito dell’ISS e come mai stampa ed addetti ai lavori, solitamente sempre così vigili, lo hanno praticamente ignorato per tutti questi anni? Converrà che anche questo, così come tanti altri interrogativi sull’esatta composizione dei vaccini, (di cui nessuno, è bene ribadirlo, anche in questa sede, contesta l’efficacia), sia sottoposto all’attenzione di politici e magistrati.
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