venerdì 5 giugno 2020

QUANDO L'AMBASCIATORE USA ASSICURAVA L'ENDORSMENT AL GOVERNO RENZI

SECONDO L'ESPERTO DI OBAMAGATE E SPYGATE GIULIO OCCHIONERO, PER L'AMBASCIATORE USA JOHN PHILLIPS LE COSE POTREBBERO NON METTERSI BENE. DALL'ARTICOLO QUI RIPORTATO APPARSO SU http://www.today.it/ SI EVINCE CHIARAMENTE QUALI FOSSERO GLI OTTIMI RAPPORTI TRA PHILLIPS E IL GOVERNO RENZI NEL 2016, ANNO DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE E DELLA RIFORMA BOSCHI....  


Hearings in the Senate focus on Rome and the buddy-buddy circuit of Americans working for Renzi.
RTs message on Michael Gaeta, FBI #2 in Rome. And soon Boogeyman won't be able to hide behind his billion unread books.
@rvivaldelliit.insideover.com
2:03 PM · Jun 5, 2020Twitter Web App

Referendum, gli Usa tifano Renzi: "Il No un cataclisma per l'economia"

Referendum, gli Usa tifano Renzi: "Il No un cataclisma per l'economia"

L'ambasciatore americano in Italia John Phillips avverte: "Investitori guardano con grande interesse il risultato delle urne". Poi l'endorsment per il sì: "Assicura la stabilità del Paese"



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L'ambasciatore americano John Phillips alla notte delle elezioni Usa 2016

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Referendum, gli Usa tifano Renzi: "Il No un cataclisma per l'economia"

Se al referendum sulle riforme vincesse il no l'Italia farebbe "un grosso passo indietro". Parole che pesano quelle dell'ambasciatore americano in Italia, John Phillips e che agitano il confronto politico. L'endorsment di Philips è netto: "Quello che serve all'Italia è la stabilità e le riforme assicurano stabilità, per questo il referendum apre una speranza".

Nel corso di un convegno del Centro di studi americani, Phillips ha puntualizzato come "le grandi imprese Usa guardino con grande interesse all'esito del referendum", per capire quale sarà il contesto italiano per il loro investimenti". E' il tema della governance, il cavallo di battaglia del permier Matteo Renzi che da Milano raccoglie l'assist Usa: "Riforme per semplificare, rendere il Paese più facile, ridurre i costi della politica per rendere il Paese più semplice".

"Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari tuoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane", controbatte Matteo Salvini. "Spero che a novembre - prosegue il leader della Lega - vinca Trump, che ha giaà garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani". 

Forza Italia parte a testa bassa e liquida le parole dell'ambasciatore Usa come "un'ingerenza inaccettabile". "Chiediamo una parola in merito da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che fino a prova contraria è il premier di tutti gli italiani e che quindi ha il dovere di garantire, a livello internazionale, l'onorabilita' e la liberta' del Paese e dei loro cittadini", tuona. 

Toni non dissimili, nella sostanza, da Sinistra Italiana: "Dopo Marchionne, residente in Svizzera, oggi arriva anche il Sì dell'ambasciatore statunitense nel nostro Paese. Tutto naturalmente per l'interesse degli italiani", ironizza da Twitter Nicola Fratoianni, dell'esecutivo nazionale di Sinistra Italiana partito che ha presentato alla Camera una mozione sull'Italicum: proprio sulla legge elettorale prima, e sul referendum, si giocherà il futuro dell'esecutivo.




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