lunedì 29 giugno 2020

La preoccupante avanzata globale della cultura transumanista



I passi del progetto della “2045 Initiative” 


Per capire bene il transumanesimo occorre prima conoscere gli obiettivi che si prefigge e la sua filosofia. Dopo aver letto questo articolo se qualcuno di voi, anche il più agnostico o ateo, cominciasse a provare un senso di inquietudine e preoccupazione avrebbe colto il messaggio qui contenuto in modo corretto. Il transumanesimo è già tra noi. In Italia il governo Conte bis su iniziativa del movimento 5 stelle ha cominciato ad aprire le porte istituzionali al dibattito transumanista con l'esperto Marco Antonio Attisani. Negli Usa, il partito transumanista di Zoltan Istvan nel 2016 si candidò alle elezioni e attualmente c'è un convinto transumanista (peraltro gay dichiarato e fondatore di Paypal), nell'amministrazione Trump: Peter Thiel che Trump ha nominato consigliere scientifico. 
Il transumanesimo pone altresì un problema difficilmente superabile anche dal punto di vista del concetto di "vita eterna" della fede cattolica. L’uomo, come ha scritto Julien Ries, è Homo religiosus, ancor prima di essere Homo faber. Le religioni esprimono il bisogno dell’uomo di confrontarsi con il mistero della nascita e della morte, e dunque con la fragilità e caducità della creatura umana rispetto al mistero infinito del divino. Il movimento transumanista, inquietante espressione del nostro momento, fa della tecnologia la sua nuova religione e ad essa affida la speranza della "salvezza" dell’essere umano. Questa salvezza l’uomo moderno, Homo technologicus, nell’epoca della "morte di Dio" non può che chiederla a se stesso o meglio alle macchine da lui stesso create. In altri termini, la cultura del tecno-progressismo, che ha respinto ogni atteggiamento religioso, fondato sull’anelito spirituale a cercare l’essenza stessa della vita al di là del breve periodo terreno, sta costruendo la sua nuova religione laica nell’assoluta fiducia che la tecnologia possa salvarlo dall’angoscia del nulla e offrirgli "la vita eterna". In buona sostanza, il transumanesimo si prefigge il superamento della morte fisica.

Che cos'è il transumanesimo?


In sintesi, il movimento internazionale culturale e intellettuale del transumanesimo sostiene l’uso di biotecnologie per migliorare le caratteristiche fisiche e mentali dell’essere umano. L’invecchiamento e la morte sono considerati eventi indesiderabili, e quindi ci si propone di evitarli. La teoria positivista della selezione naturale viene sostituita da quella della selezione tecnologica.

Se il progetto transumanista fosse realizzato, gli esseri umani diverrebbero sempre più delle macchine e le macchine prenderebbero sempre di più il posto degli uomini. Parte principale del progetto è, rimuovere ogni coscienza delle forze trascendenti per affidare alla super-intelligenza della macchina-uomo ogni compito decisionale in ogni campo della vita umana. I transumani costituirebbero una nuova specie bio-tecnologica e la futura società sarebbe così divisa in “transumani” e “antichi umani”, questi ultimi inevitabilmente servi dei primi.

Il transumanesimo e l'"uomo macchina"


Uno dei topos più comuni della fantascienza vede l’uomo ibridato con le macchine. Oggi, sebbene alcune tecnologie lo consentano già in parte, c’è ancora molta strada da percorrere. Cosa fare nell’attesa? Il consiglio che Mark O’Connell, transumanista dichiarato, dà nel suo libro, Essere una macchina, è quello di farsi ibernare e aspettare che il progresso raggiunga un livello tale da consentire all’uomo di emanciparsi dalla biologia, cioè di assicurarsi la vita eterna. Si sa, il corpo umano è incline al deterioramento, si ammala e nel giro di circa un secolo diventa un relitto, fino a morire.

La coscienza, tuttavia, rimane sempre quella, sempre “giovane”, da qui la speranza di poterla trasmigrare su un supporto fisico come se fosse un pacchetto di dati. O’Connell scrive: “[…] il transumanesimo è una versione dell’umanismo liberale proiettata verso le più gelide ed estreme frontiere delle sue implicazioni più paradossali“, in altre parole vede nelle macchine i “partner eletti” dell’umanità.

Danilo Zagaria, giornalista e futurologo, in un articolo su Forbes, Come diventare macchine e vivere felici, ritiene, citando O’Connell, che per poter raggiungere simili obiettivi occorrerà prima vivere nel periodo della “singolarità tecnologica”, ovvero il momento in cui le macchine daranno vita a una “rivoluzione copernicana permanente“, producendo innovazioni tecnologiche a un ritmo senza precedenti.
Al momento, nel deserto del Sonora, in Nevada, c’è un luogo dove si conservano corpi e teste mozzate. Si tratta, per l’esattezza, di 114 uomini, 40 donne e alcune decine di animali domestici che la Alcor Life Extension Foundation conserva in “criosospensione” per la modica cifra di 200mila dollari a corpo (80mila solo per la testa). Max Moore, presidente e CEO dell’azienda, ha promesso ai suoi “clienti” che prima o poi li riporterà in vita, magari sotto forma di cyborg. Vedremo; finora la maggior parte dei sogni dei transumanisti non è mai divenuta realtà.

Transumanesimo e religione


Il transumanesimo, con la sua idea di un'evoluzione autodiretta della specie umana, sembra porsi in antitesi rispetto alle religioni, in particolare al cristianesimo. Ma uno dei primi teorici del transumanesimo è stato il gesuita e paleoantropologo Pierre Teilhard de Chardin, il cui pensiero sta assumendo crescente centralità nel dibattito su scienza e fede e sui legami tra rivoluzione scientifica e rivoluzione cristiana. Ancora una volta troviamo un gesuita dietro le quinte. 
Quello dei rapporti, dei legami e della compatibilità tra transumanesimo e cristianesimo è un tema molto interessante e, specie negli ultimi anni, affrontato sempre più spesso, parallelamente alla progressiva diffusione delle idee transumaniste e alla nascita di veri e propri gruppi transumanisti esplicitamente cristiani. Nel 2009 il Network dei Transumanisti Italiani, in occasione della 23esima Settimana Teologica, ha organizzato un convegno dedicato all’Idea dell’immortalità terrena. Una nuova sfida per la teologia, aveva elaborato e presentato un intervento al riguardo, prendendo una chiara posizione a favore dell’interscambio e del dialogo con le istanze più avanzate della teologia cristiana e in particolare cattolica, riconoscendo diversi elementi caratterizzanti condivisi nonché possibili convergenze. In particolare, il documento partiva dalla constatazione che «il transumanesimo, pur essendo caratterizzato da un approccio fondamentalmente scientifico e razionale alla realtà, trova un primo elemento importante di convergenza con la tradizione cristiana, in quanto auspica un passaggio dall’evoluzione per selezione naturale a una di tipo post-darwiniano, auto-diretta, restituendo così all’Uomo quella centralità nell’economia dell’universo, quale agente in grado di dirigere consapevolmente il processo evolutivo generale, che il darwinismo sembrava avergli sottratto per sempre», per poi chiudere indicando nel pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, scienziato, filosofo e teologo gesuita, l’«esempio di come il transumanesimo possa aprirsi a visioni evolutive sviluppate in un contesto cristiano, riconoscendone l’audacia culturale, e di come la teologia cristiana possa aprirsi positivamente alla trasformazione tecnologica e umana propugnata dai transumanisti, senza per questo abdicare al proprio irrinunciabile orizzonte religioso».Del resto, la moderna filosofia luciferiana trova proprio fondamento scientifico nel mito gnostico del darwinismo. E Teilhard de Chardin viene considerato il padre della New Age che adora Lucifero.
In via preliminare è stato appurato che sia il termine “transumanesimo” sia soprattutto l’idea/obiettivo di evoluzione autodiretta (o auto-evoluzione), assolutamente centrale nella prospettiva transumanista, sono indissolubilmente legati alla figura e al pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, scienziato, prete e teologo gesuita; pensiero che, peraltro, a partire dal Concilio Vaticano II risulta incorporato, se non ancora nel sentire comune del credente medio, sicuramente in diversi documenti ufficiali, nella riflessione teologica nonché in numerose prese di posizione da parte dei più alti esponenti e rappresentanti della Chiesa Cattolica. 

È da sottolineare che quanto appena detto non vale solo per un certo tipo, ma per qualunque tipo di transumanesimo (che sia ateo, agnostico o religioso, che rivolga lo sguardo al breve/medio termine o invece ai destini finali dell’uomo e dell’universo), a patto che voglia essere coerente con i suoi presupposti, se è vero che «la secolarizzazione prende avvio nell’età moderna, quando l’uomo si fa garante della propria salvezza, seguendo lo schema della redenzione che prevede nell’incarnazione il farsi uomo da parte di Dio, e quindi, come suo implicito, la deificazione dell’uomo» (Galimberti, 2012). Pertanto, ribaltando la predizione di Max More (1997) circa la probabile elaborazione, in futuro, di versioni transumaniste delle principali religioni, tra cui anche quella cristiana, si può a ragione sostenere come in realtà sia proprio il transumanesimo a rappresentare, ab origine, una versione più o meno secolarizzata del cristianesimo. L'eresia luciferiana è servita. Il transumanesimo incarna la presunzione di Lucifero, l'angelo ribelle a Dio e alla sua creazione fin dalla genesi umana, di farsi uguale a Lui trascendendo l'idea di essere umano a immagine e somiglianza del suo Creatore, per plasmarlo in una creatura ribelle alla sua stessa essenza umana dotata di anima spirituale. L'uomo cyborg senza anima del transumanesimo ha perso ogni somiglianza con Dio, per diventare sempre più simile al suo nuovo creatore Lucifero.


Un'altra minaccia al governo Trump: la cultura transumanista

Trump Holds Summit With Technology Industry Leaders


Il miliardario transumanista alla corte di Trump Peter Thiel è un radicale anticonformista nelle definizioni pure dei due termini: ha raccolto più di molti altri i frutti dorati della Silicon Valley, ma non ha mai nascosto di considerare quest’epoca come concettualmente limitata, e per conseguenza tecnologicamente insoddisfacente. Sì, dunque, per usare le sue stesse parole «anche se ci sono aspetti di Trump che sono retrogradi e sembrano volerci ricondurre al passato, credo che molte persone vogliano tornare a un passato futuristico: Star Trek, I Jetson». I Jetson: ecco spiegato perché anche un iperlibertario gay della valle più liberal-progressista del mondo può schierarsi con chi vuole «Make America Great Again». Thiel ha donato 1.25 milioni di dollari alla campagna di Trump che lo ha nominato consigliere scientifico nella sua amministrazione.
Circa quindici anni fa Peter Thiel ha deciso con l’amico Elon Musk di quotare in borsa la loro azienda, Paypal, ottenendone cinquantacinque milioni di dollari; due anni dopo ha puntato sull’idea di un ex studente di Harvard, Mark Zuckerberg, con cinquecentomila dollari che oggi valgono più del Pil di molti Paesi. Non ha mai fatto mancare motivi per parlare di lui, anche prima di Trump: in un essay del 2009 ha portato il suo nichilismo politico fino alla messa in dubbio del senso di far votare le donne. È pur sempre l’uomo dietro Seasteads, il progetto tecno-futurista finale che si propone di costruire città-Stato galleggianti sugli oceani in grado di sfuggire utopicamente a tasse e burocrazie, e una persona attivamente impegnata nel superamento del vecchio problema della morte, attraverso finanziamenti di esperimenti sulla parabiosi e un manipolo di altre attività collaterali (senza contare che si è personalmente iscritto a un programma di criogenia). Donald Trump deve sembrargli anche piuttosto banale come potenziale avversario politico, perché Peter Thiel come suo consigliere scientifico ha appena intrapreso la sua scalata alla futura Presidenza degli States, e i Dem satanisti potrebbero farselo amico.

Cinzia Palmacci



Riferimenti:






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