giovedì 19 marzo 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 19 Marzo 2020
SAN GIUSEPPE


Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Ecco il servo saggio e fedele, che il Signore
ha posto a capo della sua famiglia. (Lc 12,42)

Colletta
Dio onnipotente,
che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione
alla custodia premurosa di san Giuseppe,
per sua intercessione
concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente
al compimento dell’opera di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Sam 7,4-5.12-14.16)
Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre.


Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 88)
Rit: In eterno durerà la sua discendenza.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».

SECONDA LETTURA (Rm 4,13.16-18.22)
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 83,5)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore:
senza fine canta le tue lodi.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

VANGELO (Mt 1,16.18-21.24)
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

Parola del Signore.

oppure (Lc 2,41-51 - Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo):

Dal Vangelo secondo Luca

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Davanti al Signore che ha rivelato a San Giuseppe il mistero di Cristo, con fiducia presentiamo le nostre preghiere.
Diciamo insieme: Per intercessione di San Giuseppe, Ascoltaci o Signore.

1. Per la Chiesa, perché custodendo le parole di Gesù e mettendole in pratica, riesca a testimoniare con coerenza al mondo il tuo volto di Padre. Preghiamo.
2. Per chi ancora non ha incontrato la Buona Notizia di Cristo, perché, perseguendo la ricerca della verità e della giustizia, possa giungere a credere nella risurrezione e nella vita eterna. Preghiamo.
3. Per tutti i lavoratori, particolarmente in questa fase di difficoltà economica, perché, per intercessione di san Giuseppe, riescano a scorgere anche nell’ora della tenebra la luce che viene da te. Preghiamo.
4. Per i datori di lavoro, perché non antepongano l’interesse economico alla dignità dei dipendenti. Preghiamo.

Accogli, Signore queste preghiere. Esaudiscile nella tua volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, il nostro servizio sacerdotale,
e donaci la stessa fedeltà e purezza di cuore,
che animò san Giuseppe
nel servire il tuo unico Figlio,
nato dalla Vergine Maria.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio di san Giuseppe, nella solennità.

E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
nella solennità di san Giuseppe.

Egli, uomo giusto, da te fu prescelto
Come sposo di Maria, Vergine e Madre di Dio;
servo saggio e fedeli
fu posto a capo della santa famiglia,
per custodire, come padre, il tuo unico Figlio,
concepito per opera dello Spirito Santo,
Gesù Cristo nostro Signore.

E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua gloria: Santo, ...


Antifona di comunione
“Bene, servo buono e fedele,
prendi parte alla gioia del tuo Signore”. (Mt 25,21)

Oppure:
“Giuseppe non temere:
Maria partorirà un figlio
e tu lo chiamerai Gesù”. (Mt 1,20-21)

Oppure:
“Perché mi cercavate?
Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?”. (Lc 2,49)


Preghiera dopo la comunione
Proteggi sempre la tua famiglia, Signore,
che hai nutrito alla mensa del pane di vita
nel ricordo gioioso di san Giuseppe
e custodisci in noi i doni del tuo amore di Padre.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Sposo di colei che sarebbe stata Madre del Verbo fatto carne, Giuseppe è stato prescelto come “guardiano della parola”. Eppure non ci è giunta nessuna sua parola: ha servito in silenzio, obbedendo al Verbo, a lui rivelato dagli angeli in sogno, e, in seguito, nella realtà, dalle parole e dalla vita stessa di Gesù.
Anche il suo consenso, come quello di Maria, esigeva una totale sottomissione dello spirito e della volontà. Giuseppe ha creduto a quello che Dio ha detto; ha fatto quello che Dio ha detto. La sua vocazione è stata di dare a Gesù tutto ciò che può dare un padre umano: l’amore, la protezione, il nome, una casa.
La sua obbedienza a Dio comprendeva l’obbedienza all’autorità legale. E fu proprio essa a far sì che andasse con la giovane sposa a Betlemme e a determinare, quindi, il luogo dell’Incarnazione. Dio fatto uomo fu iscritto sul registro del censimento, voluto da Cesare Augusto, come figlio di Giuseppe. Più tardi, la gioia di ritrovare Gesù nel Tempio in Giuseppe fu diminuita dal suo rendersi conto che il Bambino doveva compiere una missione per il suo vero Padre: egli era soltanto il padre adottivo. Ma, accettando la volontà del Padre, Giuseppe diventò più simile al Padre, e Dio, il Figlio, gli fu sottomesso. Il Verbo, con lui al momento della sua morte, donò la vita per Giuseppe e per tutta l’umanità. La vita di Giuseppe fu offerta al Verbo, mentre la sola parola che egli affida a noi è la sua vita.

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