Non bastava che il nostro sistema informativo fosse totalmente asservito alla causa marginalista (ovvero alla causa mainstream) e contrario ad ogni accenno di democrazia, prova ne è la partecipazione di Lilli Gruber, Ferruccio de Bortoli, Francesco Giavazzi, Gianni Riotta, Sergio Romano, Carlo Rossella, Barbara Spinelli ecc al gruppo Bilderberg (per non parlare di Mario Monti, Corrado Passera, Domenico Siniscalco, Giulio Tremonti, John Elkan, Marco Tronchetti Provera, Franco Bernabé, Wolfgang Schaeuble, Benoit Coeure, Christine Lagarde, José Barroso, Jeroen Dijsselbloem, David Petraus e Henry Kissinger), e di Monica Maggioni alla Trilateral Italia (insieme a Yoram Gutgeld, Enrico Letta, Carlo Messina, Marcello Sala ed ai soliti Mario Monti e John Elkan), ora ci si è messo anche il Parlamento europeo a mettere benzina sul fuoco. Ed è un fuoco molto, ma molto pericoloso. Siamo infatti continuamente bombardati da messaggi che incitano a scagliarci l’uno contro l’altro (lavoratori privati contro statali, italiani contro stranieri, lavoratori dipendenti contro supposti evasori) e ad etichettare (a torto o a ragione) quali xenofobi-populisti coloro che osano tentare di fare gli interessi dei cittadini che li hanno eletti. Tra questi ultimi, i personaggi maggiormente colpiti dagli strali dell’informazione di regime sono: Donald Trump, Vladimir Putin, Viktor Orban, Norbert Hofer, Marine Le Pen, Nigel Farage ecc. ma questi affronti, queste continue provocazioni potrebbero portare a conseguenze assai spiacevoli. Per fare un esempio, utilizzo un ampio stralcio di un articolo pubblicato su Repubblica a firma di Paolo Gallori da cui si evince in maniera palese l’attacco sempre più pressante della governance europea al lieder russo Vladimir Putin. Evidentemente non bastavano le sanzioni contro la Russia, che così duramente si sono ripercosse sulle nostre aziende esportatrici, non bastavano i militari (anche italiani) che verranno spediti in Lettonia al confine della Russia, non bastavano gli aerei abbattuti, occorreva dare ulteriore sfoggio di cieco autolesionismo!
Con una risoluzione approvata a Strasburgo il Parlamento europeo ha infatti messo nero su bianco una risoluzione pesantissima in cui accusa la Russia di finanziare, in combutta con alcuni gruppi jihadisti, “partiti e altre organizzazioni all’interno della Ue” di ispirazione antieuropeista. “Il governo russo – si legge nel documento votato dall’assemblea di Strasburgo – sta utilizzando un ampio ventaglio di strumenti come think tanks, tv multilingua come Russia Today, pseudo-agenzie di stampa e service come Sputnik, social media e troll sul web per sfidare i valori democratici e dividere l’Europa“ e “dare l’impressione che gli Stati orientali dell’Unione europea siano fallimentari“.
Il Parlamento europeo, inoltre, “deplora il sostegno russo alle forze anti-europee nell’Unione, soprattutto in relazione ai partiti di estrema destra, alle forze populiste e ai movimenti che negano i valori fondamentali delle democrazie liberali“. La risoluzione sottolinea la necessità per l’Europa di contrastare queste “campagne di disinformazione” e suggerisce di rafforzare la task force per la comunicazione strategica dell’Ue già al lavoro a Bruxelles e di investire di più per promuovere consapevolezza, educazione, media online e locali, giornalismo investigativo e alfabetizzazione nel campo informativo. Esigenza sottolineata anche da Federica Mogherini, responsabile della diplomazia Ue, prima e dopo il voto a Strasburgo: “Dobbiamo dare la parola a chi ha beneficiato delle nostre politiche, mettere l’accento sulle storie positive, semplificare i messaggi e parlare della vita vera”.
Il mese prossimo l’Unione Europea sarà chiamata a estendere le sanzioni contro la Russia, che già includono restrizioni poste all’accesso delle banche russe ai mercati monetari. Il documento approvato a Strasburgo segna evidentemente un punto a favore di chi propende per la linea dura contro il Cremlino rispetto a Paesi membri Ue, come l’Italia e l’Ungheria, che avevano con la Russia un forte scambio commerciale e sentendosi danneggiati.
Per il presidente Putin, sanzionare i mezzi di informazione russi come proposto dai legislatori europei “vorrebbe dire che staremmo assistendo a una chiara tendenza al degrado, nel senso politico di questa parola, della nozione di democrazia nella società occidentale. Mentre ognuno cerca di fare una predica alla Russia sulla democrazia, i legislatori europei ricorrono a una politica di restrizioni, che non è il modo migliore per affrontare eventuali problemi. L’approccio migliore è una discussione aperta, in cui dovrebbero essere presentati argomenti chiari e solidi a sostegno del proprio punto di vista. Spero davvero che prevalga il buon senso e che non si concretizzi nessuna restrizione”.
Putin ha anche elogiato proprio il lavoro dei giornalisti di Sputnik e Russia Today, che, “evidentemente, fatto il loro lavoro con efficienza e talento”. La direttrice di Russia Today e Sputnik, Margarita Simonyan, ha definito la risoluzione “un colpo diretto ad alcuni dei più autorevoli media russi e mira a porre fine alle loro attività in Europa”.
Che dire… l’Europa “che ci dà la pace” sta cercando in tutti i modi la guerra contro la Russia. Sono pazzi, pazzi e pericolosi.
Claudio Barnabè
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