sabato 13 luglio 2019

STORIE DI RINASCITA E RISCATTO. SOPRAVVIVERE AGLI ABUSI E' POSSIBILE

VITTIME ABUSATE DURANTE L'INFANZIA, QUESTI PERSONAGGI FAMOSI HANNO TRASFORMATO LA LORO ESPERIENZA IN UN'OCCASIONE DI RIVINCITA E RINASCITA. ADESSO AIUTANO ALTRE VITTIME COME LORO. VEDIAMO CHI SONO:


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Cathy Freeman. Una GRANDE atleta. Nel 2000 ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney: è stata la porta bandiera e ha acceso la fiamma olimpica. Ha vinto la gara dei 400 metri da bambina, la sua vita però non è stata facile. E’ un’ aborigena. Fin da piccola è stata discriminata per il colore della sua pelle. Addirittura a volte, pur vincendo le gare, non veniva premiata proprio perché era nera! E’ stata abusata sessualmente. MA NON SI E’ PERSA D’ ANIMO. Ha raccontato quello che le è successo per aiutare i bambini a cui capita la stessa cosa, per spronarli a essere coraggiosi, a non arrendersi, a superare la vergognarsi e a vincere la paura. Ha fondato un’organizzazione per aiutare le vittime di violenza e abusi a farsi curare per potere guarire le profonde ferite del passato. Oggi non gareggia più, è sposata e ha una bellissima figlia. 

Andrea Cammarata (Andrea Coffari). E’ avvocato e presidente del "MOVIMENTO PER L'INFANZIA", associazione dalla parte dei bambini. E’ sposato e padre di quattro figli. Per anni, quando era piccolo, è stato abusato sessualmente da suo padre. La stessa cosa è stata vissuta dalla sorella. Andrea ha deciso di scrivere un libro per rendere pubblica la sua storia, dando così coraggio ai bambini che hanno vissuto la sua stessa esperienza e aiutando gli adulti che si occupano di loro di modo che, grazie al suo esempio, capiscano che ce la possono fare!

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Carlos Santana. Un GRANDE musicista. Da bambino fu gravemente abusato ma, per molto tempo, non lo rivelò a nessuno. Divenne aggressivo e sempre molto arrabbiato. Proprio per la rabbia che lo faceva spesso ‘esplodere’ fu costretto dalle persone che gli volevano bene ad andare da qualcuno che lo potesse curare. Iniziò quindi a raccontare cosa gli era successo… Finalmente Carlos ha iniziato a sentirsi libero: «Libero dalla vergogna, dal sentirmi in colpa, dal sentirmi giudicato male, dalla paura…». «Io ho avuto molto, sono diventato famoso, sono ricco, ho una bella vita e ora voglio sdebitarmi raccontando la mia esperienza. Ho scelto di affrontare le mie paure e il mio dolore. Ho scelto di raccontarlo a tutto il mondo perché non me ne vergogno più e per aiutare chi ancora sta lottando con le brutte cose successe da piccolo». Carlos è un grande esempio di come TUTTI POSSONO GUARIRE DALLE BRUTTE ESPERIENZE DI ABUSO. 

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Luca Barbareschi. Attore di successo del cinema italiano ma la sua infanzia è stata segnata segnata da gravi episodi di abusi sessuali, avvenuti a scuola. Per superare il trauma si è fatto curare e ha accettato di raccontare la sua storia. «Spesso, chi è vittima dei pedofili, o chi è testimone diretto di casi di pedofilia non vuole sporgere denuncia, perché ritiene la cosa negativa per sé, pensa di restarne segnato, infangato a sua volta. Io posso, invece, testimoniare il contrario. A me accadde in due occasioni. La prima quando avevo 8 anni, a Torino. La seconda quando ero più grande, alle medie, in quella che passa per la migliore scuola cattolica di Milano da parte del mio padre spirituale, cioè il sacerdote che era anche il mio confessore. Il massimo del tradimento, visto che gli avevo aperto la mia anima, e conosceva i miei sentimenti più nascosti. Superare quel disagio mi è costato un prezzo altissimo. Mi sentivo sporco dentro, inadatto al mondo. Per molto tempo, da ragazzo, ho pensato che non sarei stato capace di recuperare e stare meglio». Invece Luca ce l’ha fatta e dalle sue brutte esperienze è nata l’idea di aiutare altri che hanno vissuto la stessa situazione. Ha creato la Fondazione Luca Barbareschi per la protezione e la cura dei bambini vittime di abuso sessuale. E’ entrato in politica, è stato eletto al Parlamento e ha fatto proposte di legge contro la pedofilia. 

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Tom Cruise. «Mio padre abusava di me, era violento, se la prendeva con me ogni volta che qualcosa andava storto. Mi faceva sentire protetto, poi all’improvviso ‘bang’ mi colpiva duramente. Vivere con lui è stato spaventoso. Non mi potevo fidare, ogni volta che mi trovavo vicino a lui mi sentivo pieno di ansia e di paura». Solo dopo essere stato allontanato dal padre, Tom ha iniziato a stare meglio, e ha trovato nella recitazione un modo per farcela, fino ad arrivare ad essere il GRANDE attore che tutto il mondo conosce.

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Walt Disney. Ha inventato storie meravigliose e disegnato quasi tutti i personaggi delle favole più belle, facendo felici milioni di bambini (e anche i loro genitori!) Ma Walt ha avuto una vita molto difficile da bambino. Suo padre era un uomo molto violento che lo ha maltrattato per anni, picchiandolo, anche con la cinghia, tutti i giorni. Walt non poteva giocare perché il padre non glielo permetteva.  Era obbligato ad alzarsi alle 3 e mezza di mattina per andare a consegnare i giornali, anche quando era molto piccolo. Il padre non gli dava né soldi né ricompense per questo duro lavoro. La madre di Walt era troppo debole e impaurita dal marito per poter aiutare il figlio. Ma Walt riuscì a non abbandonare il suo sogno di disegnare e poi di creare cartoni animati. Inventò Topolino, ispirandosi molto alla sua storia: da bambino povero e maltrattato a beniamino del pubblico, molto amato. Fu il primo a creare i film a cartoni animati a colori. Iniziò con Biancaneve e i Sette Nani, poi Pinocchio, Fantasia, Dumbo, Bambi e tanti altri… Walt sposò la sua assistente Lilian. Ebbe una bambina e poi ne adottò un’altra. Visse e lavorò per molti anni. Morì vecchio e amato da tutti.

La vicenda di Bibbiano. Gli orchi non possono essere giustificati. 

Orchi, ma anche vittime. Sono stati bambini con un passato difficile quasi tutti gli indagati per lesioni chiamati in causa nell’inchiesta di Reggio Emilia sul caso Bibbiano, cioè sulla rete dei servizi sociali e sul sistema degli affidi della Val D’Enza. Gli stessi che secondo le indagini avrebbero indotto i piccoli a ricordare abusi mai subiti o a «fare un funerale a papà», quelli che avrebbero cercato in ogni modo di recidere i legami affettivi fra piccoli e genitori, che avrebbero allontanato dalle famiglie bambini abusando dei loro incarichi, hanno «avuto esperienze traumatiche nell’infanzia simili a quelle patite dai minori». Così dicono le carte dell’inchiesta, stando a quel che «emerge da diverse dichiarazioni testimoniali e da informazioni assunte anche documentalmente». Ma il loro essere state vittime non li giustifica affatto dall'aver abusato di altri bambini per il sadico piacere di infliggere a qualcun'altro la loro sofferenza. Gli abusati che abusano restano persone patologiche dalla vita irrisolta. Invece, le esperienze riportate sopra sono testimonianze di riscatto e dignità. 

Cinzia Palmacci

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