SE TUTTI I POPOLI EUROPEI FACESSERO LO STESSO A COMINCIARE DALL'ITALIA GLI EUROCRATI DELLA FINANZA USUROCRATICA NON AVREBBERO PIU' SCAMPO
L'ATTO DI CITAZIONE DEL SIGNORAGGIO BANCARIO E DEL FISCO DELL'AVVOCATO ALFONSO LUIGI MARRA
L'ATTO DI CITAZIONE DEL SIGNORAGGIO BANCARIO E DEL FISCO DELL'AVVOCATO ALFONSO LUIGI MARRA
Atto di citazione ‘tipo’ contro:
-1) il Governo per
la condanna alla restituzione dei tributi pagati negli ultimi dieci anni e la declaratoria delle
loro non debenza, stante l’incostituzionalità delle norme che li prevedono dato il signoraggio; -2)
la Banca d’Italia (BI) e la BCE, per la condanna
al pagamento di una somma pari all’importo del
debito pubblico diviso il numero degli italiani.
Poiché le Procure archiviano le denunce contro il signoraggio e i tributi (uno dei suoi frutti più velenosi) ho valutato di agire con citazione civile. Cause civili nelle quali il Governo, la Banca d’Italia (BI) e la BCE dovranno costituirsi e difendersi, pena la contumacia, e la magistratura dovrà pronunciarsi, in tre gradi e lungo un arco temporale in cui le risulterà sempre più difficile – per quel poco che ho appreso creando cause d’avanguardia per 46 anni – continuare a coprire crimini così noti ed efferati. Tributi e signoraggio entrambi illeciti con la differenza però che i tributi sono previsti dalle leggi – leggi anticostituzionali, oltre che vergognose ed incredibili – mentre il signoraggio non è previsto da alcuna legge perché è un reato occultamente commesso da sempre, ma di dominio pubblico dal 1.1.2007, anche se l’Illustre Prof. Auriti, di cui parleremo, lo ha denunciato già nel 1983. Ne deriva che – mentre si può chiedere direttamente la restituzione delle somme truffate con il signoraggio primario dalla BI e dalla BCE (per il signoraggio secondario bisogna agire contro le banche di credito) – per ottenere invece la restituzione dei tributi e la declaratoria della loro non debenza occorre (potrebbe occorrere) che il giudice rimetta prima le leggi che li prevedono alla Corte Costituzionale perché le dichiari illegittime. Cause che si vinceranno per il semplice fatto che il sistema signoraggistico è andato così in crisi che nemmeno i poteri che se ne sono fin qui giovati lo vogliono più ed inoltre, senza il denaro che gli Stati, abolito il signoraggio, potranno creare liberamente, non sarebbe possibile finanziare la grande riconversione necessaria per tentare di fronteggiare la catastrofe climatica. Magistratura e politica che dovranno ora smettere di arroccarsi dietro le loro falsità, perché anch’io, fino al 1.1.2007, quando non ero al corrente del signoraggio, consideravo i tributi eccessivi ma legittimi, ma da allora è delinquenziale continuare ad imporli. 1.1.2007 che è il momento in cui inizia a divulgare in ogni dove, a partire dai Tribunali, milioni di copie del mio documento sul signoraggio (trascritto di seguito) per poi, attraverso i video, molti in nove lingue, renderlo noto al mondo, sicché oggi lo danno tutti per scontato. • ATTO DI CITAZIONE Richiesta di declaratoria di non debenza dei tributi e di restituzione di quelli pagati nel decennio nonché della propria quota di signoraggio primario. Il Sig .., espone quanto segue.. (descrivere il fatto). La richiesta di cui al titolo poggia su quanto ho scritto il 1.1.2007 nel documento sul signoraggio riportato di seguito (nell’edizione del 12.3.2019) e sul quale ho basato le molte iniziative con le quali in 12 anni ho forse un po’ contribuito a creare il movimento antisignoraggistico in Italia e nel mondo. Ed è positivo a riguardo che di recente un leader di una forza politica di rilievo (la sig. Giorgia Meloni), in riferimento al signoraggio, abbia dichiarato: «Dobbiamo fare chiarezza sulla proprietà dell’euro perché, se è nostro, come noi pensiamo debba essere, non si capisce perché dobbiamo prenderlo in prestito a strozzo dalle banche». Cose che fanno ritenere mature queste azioni restitutorie da parte sia delle partite IVA sia degli impiegati, pensionati ecc (anche contro i tributi di Enti locali ed altri, quali l’INPS). Signoraggio che non sono il primo ad aver contrastato, perché il sig. Beppe Grillo ha fondato la sua carriera di politico sostenendo le tesi e la lotta del Professor Giacinto Auriti, morto l’11.8.2006, docente di economia presso l’Università di Teramo, il quale – emarginato, perseguitato dalle Istituzioni – già nel marzo 1983 denunciò vanamente per il signoraggio la Banca d’Italia e le fece causa civile. Signoraggio che Grillo denuncia clamorosamente e descrive accuratamente in un suo video da decine di milioni di visualizzazioni del 1998. Illiceità del signoraggio e dei tributi notissima in internet ma finora tabù nelle grandi reti televisive, anche presso le quali però da ultimo, a partire dalla RAI, sta emergendo prepotentemente a proposito sia del signoraggio francese in Africa, sia del signoraggio della BCE in Europa ed in Italia. Argomenti esposti – hainoi! – in maniera errata in un ricorso al Giudice di Pace di Lecce del 2004 (ma i tempi non erano maturi) di cui le Sezioni Unite hanno avuto facilmente modo, nel 2006, di fare strame adducendo tra l’altro che «al giudice non compete sindacare il modo in cui lo stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria». Affermazione destinata a divenire proverbiale per la sua elusività. Sempre fermo restando che comunque il ricorso del 2004 descrive una fattispecie lontana e diversa da quella reale e da quella di cui a questa citazione. Elusività perché le SU dimenticano che il signoraggio non è previsto da alcuna norma ed è in contrasto con molte perché è un delitto: delitti e loro esiti civilistici sui quali è indubbio la magistratura abbia giurisdizione. Ma veniamo al documento del 1.1.2007. • Il signoraggio primario e secondario. L’illiceità dei tributi. L’inveramento del denaro e la corretta definizione di inflazione. Coperte dalla magistratura, le banche centrali, tra cui la Banca d’Italia (BI) e la BCE, incredibilmente private (sotto mentite spoglie pubbliche), praticano il crimine del signoraggio primario, mentre le banche di credito praticano il ben più grave signoraggio secondario. Signoraggio che la cupola bancaria ricicla mediante le sue centrali. Dopo averlo infatti segretato già dalla nascita della Repubblica fin negli atti del Parlamento (con gli omissis), si è ‘scoperto’ che la BI è di privati (circa 85% banche, 10% assicurazioni, 5% dell’INPS), come gran parte delle altre banche centrali; fra cui la BCE, che è al 15% circa della BI. Privatezza gravissima di cui, da quando la si è scoperta, si cerca di sminuire la rilevanza. Signoraggio primario delle banche centrali che consiste in quanto segue. 1) Nel creare il denaro al costo tipografico o con un click (dal 1929 non occorre alcun corrispettivo in oro, ma è una favola che prima occorresse). Banconote la cui quantità è ignota, perché i numeri che recano non sono progressivi e non ne consentono la quantificazione. 2) Usarle (al valore ‘facciale’) per ‘comprare’ (è più uno Atto di citazione ‘tipo’ contro: -1) il Governo per la condanna alla restituzione dei tributi pagati negli ultimi dieci anni e la declaratoria delle loro non debenza, stante l’incostituzionalità delle norme che li prevedono dato il signoraggio; -2) la Banca d’Italia (BI) e la BCE, per la condanna al pagamento di una somma pari all’importo del debito pubblico diviso il numero degli italiani. ‘sconto’, ma in realtà è una frode) dagli Stati un pari importo in titoli del debito pubblico. 3) Realizzare un faraonico falso in bilancio iscrivendo al passivo l’importo ‘facciale’ delle banconote create dal nulla per così ‘pareggiare’ iscrivendo all’attivo i titoli. Falso attraverso il quale la cupola che controlla e ‘sta dietro’ le banche realizza due ulteriori obiettivi: uno, rubare persino agli azionisti dei soci privati delle banche centrali i proventi dello stesso signoraggio; due, un’evasione fiscale ben maggiore delle tasse sia pagate che evase dal resto della società; perché (detto che le tasse sono, come vedremo, illecite), all’aliquota del 50%, ammonta alla metà del denaro creato. Signoraggio primario e secondario che sono la causa sia dell’inflazione che dei tributi, funzionali anche al dominio sui cittadini, criminalizzati quali evasori, riciclatori ecc. Signoraggio primario che rende responsabile del ‘debito pubblico’ la cupola, avendone essa (non lo Stato) riscosso il corrispettivo. Fenomeni catastrofici tra cui l’inflazione, che è tutt’altro da ciò che si ritiene, perché è la conseguenza del mancato verificarsi di quel fenomeno che ho definito «inveramento del denaro». Inveramento che non avviene quando il denaro è creato da un falsario (è un falsario chiunque crei denaro ma non sia lo Stato: il Totò del noto film o la BCE in questo senso sono uguali). Se infatti il denaro lo crea lo Stato non causa inflazione perché lo ‘invera’, lo rende vero, lo copre, mettendolo in circolazione ogni volta a corrispettivo di un qualche bene (beni tra i quali anche retribuzioni, pensioni, diritti ecc), per cui cresceranno insieme sia la ricchezza reale che il denaro. Se invece il denaro lo crea un falsario omette l’inveramento, perché lo mette in circolazione attribuendolo a se stesso a corrispettivo di nulla, facendo così aumentare solo il denaro, ma non anche la ricchezza reale. Fenomeno dell’inveramento che è necessario capire o non si può realmente capire il signoraggio. Definisco quindi inflazione il fenomeno che si verifica quando, avendo dei falsari messo in circolazione del denaro spendendolo, abbiano così causato un aumento del denaro e della percentuale di ricchezza di loro proprietà, ed una corrispettiva diminuzione del potere di acquisto del denaro e della ricchezza di proprietà della collettività. Un contesto delittuoso in cui il fatto che le banche siano pubbliche è una condizione necessaria ma non sufficiente per eliminare il signoraggio perché occorre anche impedire il predetto falso in bilancio. Falso in bilancio del resto frutto della ‘vendita’ allo Stato del denaro, per cui, se lo Stato il denaro lo crea da sé, quest’operazione non c’è più. Signoraggio la cui eliminazione renderà ricchissimo lo Stato debellando la drammatica demonetizzazione pilotata per dominarci. Perché la sofferenza sociale è frutto dell’avere la cupola – madre del consumismo – reso obbligatorio avere denaro e spenderlo come essa vuole (tributi), pena le varie forme di espulsione sociale. Crimini che violano gli artt. del codice penale n. 241 e 283 (la prevista violenza è negli esiti), 648 bis, 501, 501 bis, 416, 61 e molte altre. Mentre, se il denaro è prodotto dallo Stato senza causare inflazione, ne va creato quanto occorre, incrementando così gli scambi e l’economia. Signoraggio primario a cui si aggiunge il ben più grave secondario, con cui le banche di credito, attraverso il ‘moltiplicatore monetario’, secondo prassi che una prona e scellerata dottrina di regime dà per scontate, ma sono il massimo della criminalità, realizzano prestiti per un ammontare decine di volte multiplo del denaro che possiedono. In sostanza, se Tizio versa su una banca 100.000 euro, essa tratterrà diciamo il 2% (conta il concetto) come riserva, e presterà il 98% che, una volta depositato in un’altra banca, sarà prestato, a cascata, al 98% . Finché la cosca bancaria, attraverso prestiti ogni volta minori del 2%, farà prestiti per circa 5.000.000 per così lucrare interessi anch’essi cinquantuplicati, anziché il solo compenso per il servizio. Interessi che devono andare ai proprietari dei soldi, e allo Stato per i prestiti frutto della cinquantuplicazione, mentre ora costituiscono una creazione di denaro a vantaggio delle banche che consegue ad ogni prestito, ma anche ad ogni operazione di qualsiasi genere facciano. Signoraggio secondario i cui proventi non vanno nemmeno essi agli azionisti, ma vengono di nuovo sottratti dalla cupola attraverso complessi falsi in bilancio e trucchi il cui effettivo accertamento richiede che la magistratura entri finalmente nel profondo del sistema e lo scalzi, anziché coprirlo. Denaro falso che provoca una continua inflazione in gran parte assorbita dalla parallela diminuzione dei costi produttivi e commerciali. Ciò mentre il fisco rastrella denaro che usa per la più parte per continuare a ‘comprare’ dalla BCE altro denaro che dovrebbe invece essere prodotto dallo Stato a costo zero o per pagare gli interessi sul debito. Tributi che, quando lo Stato il denaro lo creerà da sé, si dovranno eliminare anche per eliminare l’attuale anomala forma di controllo sociale che su essi si basa, perché il pur necessario controllo può avvenire in molti modi, ma giusti e civili, non già funzionali solo agli interessi bancari. Signoraggio che, siccome è un crimine, non è previsto da alcuna norma, per cui si può eliminare semplicemente: -a) perseguendo i crimini bancari, quali il descritto falso in bilancio; -b) confiscando penalmente le quote di proprietà privata della BI, e quindi anche quel 15% circa della BCE che è della BI; -c) pareggiando i tassi passivi e attivi affinché vadano ai proprietari dei soldi, e allo Stato quelli frutto del moltiplicatore. Interessi bancari sovente usurai. Usura che è la forma estrema di signoraggio secondario. Signoraggio e tributi con i quali il potere bancario ha avvelenato l’umanità e creato il tipo di economia che ha causato la catastrofe climatica. • Tutto ciò premesso, l’istante CITA il Governo Italiano, la BI e la BCE, in persona dei legali rappresentanti pro tempore, per sentire così provvedere con sentenza generica e somme da quantificarsi in separato giudizio: -dichiarare l’illiceità del signoraggio e condannare la BI e BCE in solido al pagamento, ciascuna per quanto di sua competenza, di una somma pari all’importo del debito pubblico diviso il numero dei cittadini italiani; Dichiarare il suo diritto a non pagare alcun tributo e condannare governo alla restituzione di quelli pagati nel decennio, in subordine previa rimessione, ove non ritenga che all’illiceità del signoraggio consegua automaticamente l’illiceità dei tributi, alla Corte Costituzionale, per la declaratoria di incostituzionalità stante la non manifesta infondatezza della questione della loro illegittimità e della illegittimità di ogni altra legge in materia che riterrà, del DLgs n. 344\12.12.2003 (IRES), TU 22.12.1986 n. 917, DLgs n. 446\15.12.1997 (IRAP), DPR n. 633 del 26.10.1972 (IVA), L n. 388\23.12.2000, art 116 co. 8 lett. a (INPS), per contrasto del loro presupposto con la C. art. n. 1, 2, 3, 4, 35, 41, 42 e 47. Sempre con gli interessi dalla maturazione dei diritti e vittoria di spese. 19.3.2019,
Alfonso Luigi Marra
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