venerdì 5 novembre 2021

Arrestato il CEO di Pfizer con l'accusa di frode. Blackout mediatico sulla notizia

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Conversation



L'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla è stato arrestato nella sua casa nel ricco sobborgo di Scarsdale, New York venerdì mattina dall'FBI e accusato di molteplici accuse di frode. Bourla è detenuto in attesa di un'udienza per la cauzione. Gli agenti federali stanno eseguendo un mandato di perquisizione nella sua casa e in molte altre proprietà che possiede in tutto il paese.

Albert Bourla è accusato di frode per il suo ruolo nell'ingannare i clienti sull'efficacia del "vaccino" COVID-19. La Pfizer è accusata di aver falsificato i dati e di aver pagato grosse tangenti. Secondo un agente dell'FBI che ha parlato al Conservative Beaver, Pfizer ha mentito sull'efficacia dei vaccini, e ha ingannato i clienti sui gravi effetti collaterali che i vaccini possono produrre. La Pfizer è accusata di aver pagato i governi e i media tradizionali per rimanere in silenzio.

Albert Bourla era già in acque agitate dopo che è stato rivelato che la Pfizer, e un partner di ricerca, "ha falsificato i dati, ha violato la privacy dei pazienti, ha impiegato vaccinatori non adeguatamente addestrati, ed è stata negligente nel seguire gli eventi avversi". Il whistleblower Brook Jackson è stato licenziato in seguito ai suoi tentativi di fermare la frode che veniva commessa, ha riferito BMJ.

In ottobre, Project Veritas ha pubblicato una serie di fughe di notizie soprannominate "PfizerLeaks". Nel video, un altro whistleblower della Pfizer rivela come l'azienda usi cellule fetali abortite nel "vaccino" COVID-19. Pfizer ha cercato di tenere questo fatto nascosto al pubblico.

Se condannato, Albert Bourla potrebbe passare il resto della sua vita in prigione. Bourla è considerato innocente fino a prova contraria.

La polizia ha ordinato un blackout mediatico, che è stato immediatamente approvato da un giudice. Conservative Beaver ha sede in Canada, e non è soggetto alla legge americana.

La Liturgia di Venerdi 5 Novembre 2021 della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)




Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde


Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23)


Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.


PRIMA LETTURA (Rm 15,14-21)
Sono ministro di Cristo Gesù tra le genti, perché esse divengano un’offerta gradita.




Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani


Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.
Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito.
Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: «Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».


Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Agli occhi delle genti il Signore ha rivelato la sua giustizia.


Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.


Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.


Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!


Canto al Vangelo (1Gv 2,5)
Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
Alleluia.


VANGELO (Lc 16,1-8)
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.




+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».


Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
A Dio che ci ha creati per la gioia e vuole la nostra pace, domandiamo la grazia di organizzare in serenità la nostra vita. Diciamo insieme:
Aiutaci, Signore.


Per i cristiani: siano amministratori accorti dei beni celesti, li facciano fruttificare e valorizzino le occasioni di bene che Dio offre loro. Preghiamo.
Per le giovani chiese dell'Asia e dell'Africa: sappiano conservare l'entusiasmo dei convertiti, l'umiltà degli inizi, la radicalità dei loro martiri. Preghiamo.
Per la pace e la concordia tra gli uomini di ogni razza, religione, classe sociale: il nostro apporto di cristiani aiuti il mondo a guarire dalle sue divisioni. Preghiamo.
Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta ricercando: trovi nelle comunità cristiane il luogo dell'incontro con Dio. Preghiamo.
Per chi come Cristo porta la croce dell'ingiustizia e del disprezzo: sappia rispondere al male con il bene. Preghiamo.
Per chi nella vita ci ha fatto del bene.
Per i giovani in servizio militare.


O Padre, che in mille modi hai dimostrato la gratuità del tuo amore per noi, donaci la forza di vivere gli uni per gli altri come ha fatto Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.


Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio, o Signore,
sia per te offerta pura,
e per noi dono santo della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.








Antifona di comunione
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza. (Sal 15,11)


Oppure:
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io vivo per il Padre,
così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6,57)




Preghiera dopo la comunione
Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni che promettono.
Per Cristo nostro Signore.






Commento
Gesù, a conclusione di questa parabola che alla prima lettura può lasciarci abbastanza disorientati, commenta: "I figli di questo mondo, infatti, sono verso i loro pari più scaltri dei figli della luce". Egli quindi non loda l'amministratore per la sua disonestà, ma per la scaltrezza con cui ha saputo trovare, in una situazione difficile, una soluzione che gli permettesse di continuare la sua vita comoda, egoistica.
I figli della luce, noi, siamo altrettanto inventivi nel lavorare per il servizio di Dio? Non troviamo difficoltà per un progetto nostro, e se difficoltà ci sono riusciamo sempre a superarle, perché vi troviamo soddisfazione; quando si tratta di Dio e degli altri ogni difficoltà ci sembra subito insormontabile, ce ne lamentiamo, magari ci sentiamo perseguitati e ci blocchiamo: "Non è proprio possibile... con questa gente! nella società di oggi!...". E così via.
I santi non agiscono così: le difficoltà li spronano a trovare soluzioni, e le trovano, perché il loro unico interesse è il regno di Dio e il loro amore è disinteressato, generoso, inventivo. "Le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi travolgerlo".
Chiediamo al Signore di essere aperti alla lezione di amore che egli ci dà oggi: soltanto così avremo la vita e saremo davvero "figli della luce": vivremo nella luce, perché vivremo nell'amore.

giovedì 4 novembre 2021

La Liturgia di Giovedi 4 Novembre 2021 San Carlo Borromeo



Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
«Io cercherò le mie pecore», dice il Signore,
«e susciterò un pastore che le pascerà:
io, il Signore, sarò il loro Dio». (Cf. Ez 34,11.23-24)

Oppure:
Ecco il servo fedele e prudente,
che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42)

Colletta
Custodisci nel tuo popolo, o Signore,
lo spirito di cui hai ricolmato il vescovo san Carlo,
perché la Chiesa si rinnovi incessantemente
e, conformandosi all’immagine del tuo Figlio,
manifesti al mondo il volto di Cristo Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Rm 14,7-12)
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:
«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 26)
Rit: Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.

VANGELO (Lc 15,1-10)
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio è nostra forza e baluardo, difesa nella tentazione, bontà nella sconfitta. A lui ci presentiamo, una volta ancora bisognosi del suo aiuto. Diciamo insieme:
Signore, ascolta ed esaudisci.

Perché nessun peccato diminuisca in noi la gioiosa certezza che Cristo è alla nostra ricerca per accoglierci tra le sue braccia, come la pecora smarrita. Preghiamo:
Perché nel nostro paese le risorse che Dio ci ha dato, siano investite nella costruzione di una società attenta agli ultimi e giusta con tutti. Preghiamo:
Perché i genitori e gli educatori sappiano trasmettere alle nuove generazioni il gusto d'una vita in armonia con Dio e con il prossimo. Preghiamo:
Perché i cristiani discriminati o perseguitati a motivo della fede, vivano la loro emarginazione con fortezza, umiltà e senza rancori. Preghiamo:
Perché la nostra comunità riesca a plasmarsi un cuore che non giudica e non cede a grettezze e parzialità. Preghiamo:
Per gli orfani e le vedove.
Per i ragazzi in cammino verso il sacramento della penitenza, dell'eucaristia, della cresima.

Tu conosci, Padre, ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che apriamo la bocca. A quanto qui espresso, aggiungi tu ciò che sai essere buono e utile per ciascuno di noi. Per Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda con bontà, o Signore,
i doni che portiamo al tuo altare nella memoria di san Carlo:
come l’hai reso glorioso per le sue virtù
e per il vigile servizio pastorale,
concedi anche a noi, per la potenza di questo sacrificio,
di abbondare in frutti genuini di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
«Non voi avete scelto me», dice il Signore,
«ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate
e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». (Gv 15,16)

Oppure:
Beato quel servo che il padrone troverà ancora sveglio,
quando verrà e busserà alla porta. (Cf. Lc 12,36-37)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai santi misteri, o Signore,
ci comunichi lo spirito di fortezza
che rese san Carlo fedele nel ministero
e ardente nella carità verso i fratelli.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Un pastore buono è un dono eccellente per la Chiesa, come san Carlo è stato per la Chiesa di Milano e per tutta la Chiesa. Consacrato vescovo a soli 25 anni, questo giovane, vissuto negli agi e negli onori del suo rango, si diede tutto al servizio del suo popolo, profondendo ricchezze e salute, sostenendo fatiche e penitenze estreme, che certamente gli abbreviarono la vita. Propugnò con energia e pazienza l'applicazione del Concilio di Trento, con la costante preoccupazione di formare sacerdoti santi e pieni di zelo.
L'amore di Gesù crocifisso era per lui modello e continuo sprone. "San Carlo è stato detto fu l'uomo della preghiera, delle lacrime, della penitenza intesa non come opera eroica ma come partecipazione misteriosa, appassionata alle sofferenze di Cristo, al suo entrare nel peccato del mondo, fin quasi allo scoppio del cuore e alla divisione dell'animo".
Oggi preghiamo in modo speciale per il nostro papa, vero buon pastore intrepido e noncurante di sé, che moltiplica i viaggi, i discorsi, che accoglie tutti, che annuncia con coraggio e franchezza la verità del Vangelo in ogni circostanza e in ogni punto del mondo.

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO ALLA SUA AMATA LUZ DE MARIA 1° NOVEMBRE 2021




Amato Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo:



LA PAROLA CHE PROVIENE DALL’ALTO È VERACE.



Quale Principe delle Legioni Celesti, vi difendo dal male, assieme alle mie Legioni.



CONTINUO A TENERE IN ALTO LA SPADA…
IL MIO BRACCIO È PRONTO A DARE L’ORDINE ALLE MIE LEGIONI E AD INTERVENIRE IN MODO SPECIALE IN SOCCORSO DEI FIGLI DEL NOSTRO SIGNORE E RE GESÙ CRISTO.



Come generazione, vi siete lasciati ingannare, accogliendo quanto è contrario alla Legge di Dio, Legge che porta ogni essere umano a mantenere il proprio baricentro, cosicché non esista separazione tra quanto è naturale e quanto è spirituale.



Quello che viene comandato nella Legge di Dio, deve portare l’uomo ad essere espansione della Volontà Divina che regge tutto, pertanto chi conosce la Legge di Dio, si comporta con rettitudine, nella conoscenza e nell’osservanza dei Comandamenti.



METTETE IN PRATICA LA LEGGE DI DIO, non recitatela a memoria, ma scoprite quello che ogni disposizione implica e che ancora non mettete in pratica.



CONTINUATE SULLA STRADA PER DIVENTARE PIÙ SPIRITUALI, separatevi da quello che è mondano per non cadere nell’ignoranza e quindi non riuscendo a distinguere quello che è buono da quello che è cattivo, le vostre scelte vengano dettate dal criterio personale.



Popolo di Dio:



Ci sono tante false dottrine (1) prive di spiritualità, che non portano alla santità né alla fraternità, il cui obiettivo è di formare persone superbe, saccenti, che non accettano la Sana Dottrina e che continuano a vagare da una parte all’altra.
Queste persone, che non hanno amore nel cuore, pensano solo ai loro interessi.



Nella cristianità, la spiritualità forma:

Persone guidate dallo Spirito Santo, alla ricerca delle virtù e dei doni della Vera Liturgia, dei Sacramenti e dei Comandamenti, persone che sovrabbondano di carità, di comprensione e d’amore per il loro prossimo, persone con una Fede salda e che posseggono la conoscenza.



LA SPIRITUALITÀ PORTA ALLA RICERCA DELLA SANTITÀ.



Andare in altre acque in cerca di quello che credete di non trovare nella Sacra Scrittura, è segno che non siete persone disposte all’unità, né a quella conoscenza che vi porta all’Ordine, all’Amore e alla Fede.



Popolo del Nostro Signore e Re Gesù Cristo:



Questo è il momento in cui gli uomini arriveranno a ribellarsi contro i propri governanti, quelli che li hanno portati a soffrire.



A seguito della morte di molti fratelli, un senso di insicurezza colpirà l’umanità.
Insicurezza di fronte alla carestia che si sta avvicinando, di fronte alle operazioni di guerra che si faranno più evidenti, perché agitati dai demoni che infestano la terra e contro i quali siamo stati inviati a combattere, si passerà dalle minacce alle armi, dalla provocazione all’azione.



Figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate il Santo Rosario
con il cuore.



Ricevete il Nostro Re nella Sacra Eucaristia debitamente preparati, perché non vi condanniate nel riceverlo in stato di peccato.



Siate persone di pace, affinché il demonio non si impossessi di voi.



L’obiettivo di satana è quello di sottomettervi: voi in quanto Popolo di Dio non permettetelo.



Sarete testimoni di segnali nel cielo che non saprete spiegare.



Siete chiamati ad amare e a mantenervi al servizio della Trinità Sacrosanta, andando in cerca di anime, perché non si perdano.



Figli del Nostro Re, pregate per gli Stati Uniti, l’inquietudine della gente porterà alla protesta e il covid riprenderà forza.



Figli del Nostro Re, pregate, la grande nazione chiederà il ritiro del suo governante e ci sarà l’ascesa di una donna.



Figli del Nostro Re, pregate, i vulcani continueranno a risvegliarsi con grande forza, impedendo il trasporto aereo.





La terra tremerà, facendo aumentare l’angoscia.



Figli del Nostro Re, pregate, l’oscurità verrà imposta sulla terra, oscurità che non proviene dalla Mano Divina.



Popolo del Nostro Re continuate a stare attenti, il comunismo sta avanzando e in battaglia combatterà utilizzando le arti del demonio, per vincere i popoli che reclameranno la libertà.


Ci saranno sollevazioni su tutta la terra, per questo le Mie Legioni Celesti continuano a rimanere con voi. (2)



STATE ATTENTI! Hanno provocato la scarsità dei rifornimenti per provocare il caos sociale.



Affrettatevi, non aspettate di avere segnali per agire, perché non riuscireste a prepararvi.



State vivendo nell’attesa, pertanto addentratevi nell’Amore Divino, sollecitate la protezione Divina e la tutela della Nostra Regina e Madre degli Ultimi Tempi. (3)



Fate tesoro dei medicamenti che il Cielo vi ha dato, non disprezzateli. (4)



Mantenetevi uniti, siate fraterni, uniti, uniti.



CRISTO VINCE, CRISTO REGNA, CRISTO IMPERA.



In fedeltà e amore alla Trinità Sacrosanta.



San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO





COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:

Questa notte mi è stato permesso di vedere parte delle Legioni Celesti.
Ho visto San Michele, imponente nella sua armatura e con la spada levata in alto, anche se la bontà e l’amore erano sempre presenti in Lui.



Mi ha permesso di vedere vari paesi dell’America del Sud prendere parte a rivolte sociali, ho visto anche Cuba.



Ho visto la terra nelle tenebre e avvolta dall’oscurità, ho visto persone attaccare i loro fratelli, ma le Legioni Celesti accorrevano a soccorrere il Popolo di Dio.



Ho visto persone che stavano pregando in luoghi isolati o nelle case e la presenza delle Legioni Celesti veniva sentita dal Popolo di Dio e dai convertiti e questo dava forza e speranza alle persone.



San Michele Arcangelo,


concedimi la tua fedeltà, affinché io possa essere fedele come Te.



Amen.

mercoledì 3 novembre 2021

ATTENTA A TE, ROMA

DASPO A STEFANO PUZZER PER TENERLO LONTANO DA ROMA. ATTENTA A TE, ROMA....


Abbandoniamo per un attimo le tragiche vicende del Draghistan per presentare una quartina molto interessante non facente parte del corpus delle Centurie, ma pubblicata per la prima volta da Chavigny, segretario del veggente provenzale, nel suo Janus Gallicus.
In questo testo vengono presentate interpretazioni personali dell'autore e quartine inedite che Nostradamus non pubblicò con le Centurie, ma trasmise comunque al segretario.
In Janus Gallicus la quartina è segnata come Centuria VI numero 100 che nelle Centurie è invece assente fermandosi la sesta Centuria a 99 quartine. Per la verità dopo la 99ma viene la quartina latina conosciuta come Legis Cantio contra ineptos criticos della quale in parte abbiamo già parlato.
La quartina inedita è la seguente:


Fille de l'Aure, asyle du mal sain,
Où jusqu'au ciel se void l'amphitheatre,
Prodige veu, ton mal est fort prochain,
Seras captive, & des fois plus de quatre.



Come detto nelle tre edizioni canoniche delle Centurie questa quartina è assente mentre compare in quelle successive come ultima quartina della sesta Centuria. La traduzione è la seguente:

Figlia dell'Aurora, asilo del malsano,
Dove si vede fino al cielo l'anfiteatro,
Visto il prodigio, il tuo male s'avvicina,
Sarai schiava, e più di quattro volte.


Tralascio le interpretazioni varie compresa quella dello stesso Chavigny per andare subito al punto. La quartina descrive un luogo specifico e questo luogo è Roma. Incredibilmente l'indizio posto al secondo verso raramente è stato considerato in relazione al Colosseo mentre si è pensato a significati più astrusi. Affinché tuttavia l'attribuzione di Roma sia corretta è necessario che anche gli altri versi trovino corrispondenza.
Se pensiamo che il luogo sia Roma il significato della quartina appare abbastanza evidente, in continuità con gli articoli precedenti: un destino amaro per la città eterna, sede del papato.


Innanzitutto l'espressione “asilo del malsano” ovvero sede del maligno.
Ciò richiama alla mente la profezia della Madonna a La Salette: Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'Anticristo. Il “malsano” è a tutti gli effetti l'empio, l'uomo iniquo. Avrà la sua sede nella città dove si vede alto fino al cielo il Colosseo, così chiamato per la sua maestosità.


L'ultimo verso è ugualmente molto interessante perchè richiama alla mente la famosa profezia di San Giovanni Bosco su Roma:


"E di te, o Roma, che sarà? Roma ingrata, Roma effeminata, Roma superba!
Tu sei giunta a tale che non cerchi altro, né altro ammiri nel tuo Sovrano,
se non il lusso, dimenticando che la tua e sua gloria sta nel Golgota.
Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; tuttavia con la schiava parola fa tremare tutto il mondo.
Roma!...Io verrò quattro volte a te !
—Nella prima percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse.
—Nella seconda porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura. Non apri ancora l’occhio?
—Verrò la terza, abbatterà le difese e i difensori e al comando del Padre sottentrerà il regno del terrore, dello spavento e della desolazione.
—Ma i miei savi fuggono, la mia legge è tuttora calpestata, perciò farò la quarta visita.



In effetti se nel XIX secolo la profezia annuncia quattro punizioni, nel XVI secolo possiamo affermare che potevano essere più di quattro, basti considerare il periodo napoleonico con due papi prigionieri e condotti in esilio.
Noi stiamo probabilmente vivendo il tempo della terza visita con un papa in esilio, uno ambiguo al governo ed una Repubblica agonizzante prossima alla caduta.



Ma il punto più interessante è nel primo verso laddove Nostradamus nomina la “figlia dell'Aurora”. Qui le corrispondenze sono numerose e profonde sia in relazione all'”asilo del malsano” che alla città di Roma.
A me sembra infatti che le ispirazioni qui siano due: la prima viene da Virgilio, nelle Bucoliche, quarta Ecloga:



“O Muse Siciliane, cantiamo cose un po’ più alte! Non a tutti piacciono gli arbusti e le basse tamerici; se cantiamo le selve, siano selve degne di un console. Ormai è venuta l’ultima età della profezia cumana; nasce dall’inizio una grande serie di generazioni. Ormai ritorna anche la Vergine, ritornano i regni di Saturno, ormai una nuova generazione viene giù dall’alto del cielo”


In rosso è evidenziata quella che di fatto è una profezia che riprende l'escatologia cristiana. Il ritorno di Saturno richiama la cronologia di Tritemio che abbiamo già analizzato in quanto ripresa da Nostradamus che significa l'avvento dell'età dell'oro, ovvero il tempo di pace, l'ottavo giorno.


La Vergine è Astrea, figlia di Aurora.


Abbiamo dunque una nuova generazione celeste, il ritorno della Vergine, l'ultima età della profezia cumana. Ecco che l'ispirazione della quartina ci introduce nel suo significato più profondo ovvero il ritorno di Cristo, il Trionfo definitivo di Maria con la sconfitta dell'Anticristo che in Roma avrà la sua sede. E proprio il Poeta romano per eccellenza costituisce di per se un ulteriore richiamo all'identificazione con la città eterna.


La seconda ispirazione viene invece direttamente dalla Bibbia, dal profeta Isaia, capitolo 14 che tratta della caduta di Babilonia e della liberazione di Israele ripresa poi in Apocalisse con la caduta di Babilonia la grande:


12Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
13Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
«Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nella vera dimora divina.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo».
15E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!



In queste parole intonate per celebrare la caduta del potente impero riecheggia invece la caduta di Lucifero che voleva farsi uguale a Dio e, conseguentemente, la caduta del suo servo l'Anticristo quando vorrà elevarsi in cielo.
Nella quartina al posto del figlio abbiamo la figlia. Se infatti da un lato richiama la Vergine Astrea, figlia di Aurora, ripresa nelle Bucoliche di Virgilio, dall'altro richiama la Roma luciferina, asilo dell'Anticristo, destinata a cadere:


“La Roma pagana sparirà” (cit- La Salette)



Questa quartina che possiamo definire escatologica funga dunque da monito per tutti coloro che in Roma pongono la loro sede volendo offuscare la gloria del Golgota per dominare umanamente i popoli seducendoli con le loro false dottrine sociali, economiche, filosofiche e religiose.

La Liturgia di Mercoledi 3 Novembre 2021 della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23)

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Rm 13,8-10)
Pienezza della Legge è la carità.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 111)
Rit: Felice l’uomo pietoso, che dona ai poveri.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.

Canto al Vangelo (1 Pt 4,14)
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.

VANGELO (Lc 14,25-33)
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiano andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio, o Signore,
sia per te offerta pura,
e per noi dono santo della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza. (Sal 15,11)

Oppure:
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io vivo per il Padre,
così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni che promettono.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Così inizia il passo evangelico odierno: "Siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: "Se qualcuno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo"". E Luca, l'evangelista della mitezza che esprime con queste parole l'esigenza di Gesù. Dobbiamo "odiare", ed è un comando di Gesù... Sono parole che ci sconcertano. Gesù infatti vuoi togliere ogni illusione alla molta gente che gli va dietro. E facilmente comprensibile che quando uno dice: Non c'è altra legge che l'amore, l'amore riassume tutti i comandamenti, suscita entusiasmo, soddisfazione e anche molte illusioni, perché tutti ci riteniamo capaci di amare: se basta amare, siamo a posto! Gesù ci indica una via che non presenta nessuna difficoltà.
Ma "Gesù si voltò e disse: "Se uno viene a me... Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo"". E una esigenza fortissima, e Gesù la fa seguire da due esempi di persone che devono ben riflettere prima di impegnarsi. Se uno vuol costruire qualcosa, deve prima fare i conti e vedere se il capitale che possiede basta per arrivare a finire la costruzione; se si vuoi fare guerra, bisogna avere truppe ed armamenti sufficienti per combattere fino alla vittoria.
E qual è il capitale necessario per costruire la torre, qual è l'equipaggiamento sufficiente per vincere la guerra? Gesù dice: la condizione è questa: rinunciare a tutto quello che si ha. "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i sudi averi, non può essere mio discepolo".
Eccoci dunque presi in una specie di contraddizione fra l'amore e il distacco. Se ci pensiamo bene, Gesù non fa altro che indicarci le condizioni del vero amore. Non dobbiamo illuderci: da soli non saremo mai capaci di amare, perché l'amore è disciplina, l'amore esige un profondo distacco, un distacco completo. Spesso, quando noi crediamo di amare, amiamo il nostro interesse, non amiamo veramente né gli altri né Dio. Cerchiamo la nostra soddisfazione, la nostra gioia, invece di cercare la felicità degli altri nell'adesione alla volontà divina.
San Luca è l'evangelista della misericordia, e tuttavia è proprio lui che dice: "Se qualcuno viene a me senza odiare, non può essere mio discepolo". Perché? Perché Luca è anche l'evangelista che insiste di più sull'impegno del discepolo nei confronti del Maestro.
San Matteo ha espresso diversamente questa parola di Gesù. Egli dice: "Se qualcuno viene a me e ama suo padre o sua madre più di me, non è degno di me". Da un lato si capisce che è la stessa cosa che vuoi dire san Luca, però la formulazione lucana ha il vantaggio di presentare la questione molto nettamente.
Non si tratta di rinunciare ad ogni amore, è chiaro; si tratta di rinunciare all'amore possessivo. Gesù infatti non domanda solo di odiare il padre, la madre, i figli, ma anche di odiare la propria vita. Ora, questa aggiunta ci fa capire in che direzione vada la sua esigenza: egli impone il distacco da ogni possesso.
"Chi non rinunzia a tutti i Suoi averi, non può essere mio discepolo".
C'è un modo di amare che in realtà è una ricerca di comfort nella vita: il comfort affettivo, l'appoggio, la soddisfazione del cuore. E a questo modo di amare che Gesù chiede di rinunciare.
Egli stesso ha rinunciato, egli stesso, si può dire, "ha odiato", nel significato evangelico, sua madre, i suoi fratelli. Ci colpisce vedere che nel Vangelo, tutte le volte che si parla di sua madre o dei suoi fratelli, è sempre per sfociare ad una parola che sembra dura, di rifiuto. "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e chiedono di te...". "Mia madre e i miei fratelli sono quelli che fanno la volontà di Dio". "Felice la donna che ti ha portato!". "Molto più felice chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica".
Gesù è andato davvero molto lontano in questo atteggiamento. Guardando le cose umanamente si può dire che ha "disonorato" sua madre. Si disonora la madre, quando non le si dimostra amore; si disonora la madre, quando si accetta di morire come un criminale... Gesù è veramente giunto al totale distacco dall'amore possessivo, insegnandoci così la strada del vero amore, dell'amore generoso, l'amore capace di tutti i sacrifici, l'amore che dona la vita e che accetta l'umiliazione quando è il mezzo per compiere il piano di Dio. Questo è l'amore vero. Non è più un'illusione di amore, è l'amore al quale possiamo spalancare il cuore e che riempie di gioia, perché è amore che viene da Dio.