mercoledì 6 ottobre 2021

VI TROVATE VICINISSIMI AL CAOS GLOBALE… E VI PENTIRETE DI NON AVER OBBEDITO, COME AI TEMPI DI NOÈ…



Popolo di Dio, faccio appello a voi, in unione con i Sacri Cuori.



Come Principe delle Legioni Celesti, nel nome dei Sacri Cuori:



CONVOCO IL POPOLO DI DIO A UNIRSI IN UNA SOLA VOCE, IN UNA SOLA FEDE, SOTTO LA PAROLA DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO, GIÀ RESA NOTA NELLA SACRA SCRITTURA.



Fortificatevi, ricevendo il Corpo e il Sangue del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e ad ogni Comunione, invitate la Nostra Regina e Madre perché sia Lei a ricevere con voi il Suo Divin Figlio.



La nostra Regina e Madre dei Cieli e della Terra, vi protegge, vi esorta a rimanere con il Suo Divin Figlio, cosicché non finiate nelle mani del male.



In quanto figli di Dio:



Mantenetevi attenti alle Istruzioni del Cielo.



Rendetevi conto dell’urgenza di mettere da parte cereali ed altri alimenti, in base all’età dei membri delle famiglie, senza dimenticarvi dell’ausilio per alcuni dei vostri fratelli.



Fate scorta delle medicine di cui avete bisogno, senza dimenticarvi dell’acqua, che è imprescindibile per la vita.



VI TROVATE VICINISSIMI AL CAOS GLOBALE…



E VI PENTIRETE DI NON AVER OBBEDITO, COME AI TEMPI DI NOÈ…
COME AI TEMPI DELLA COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE… (Gen. 11, 1-8)



Questa generazione di “tecnologie” arriverà a vivere senza queste “tecnologie” e tornerà ad una vita rudimentale, senza economia, senza tralasciare che gran parte dell’umanità morirà.



Cosa sta succedendo? Vi chiederete quando vi impediranno di uscire di casa. Chi sarà in viaggio non riuscirà a ritornare a casa propria.
In mezzo al caos mondiale, senza leggi, si ergerà furtivamente quell’élite che si imporrà sull’umanità.



Gli uomini cadranno vittime delle loro stesse “tecnologie”, preparate in anticipo per il momento in cui la neve coprirà l’Europa ed altri paesi si troveranno in inverno.



SVEGLIATEVI, FIGLI DI DIO, SVEGLIATEVI!
CONVERTITEVI, PRIMA CHE ARRIVI QUESTO MOMENTO.



Le Mie Legioni Angeliche hanno l’ordine di proteggere i fedeli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e i figli della Nostra Regina e Madre del Cielo e della Terra.



Pregate figli, pregate con determinazione, in obbedienza, con dedizione e con Fede.

Pregate per tutta l’umanità.

Pregate per La Palma (Spagna), anticipa quello che sarà il patimento di tutta l’umanità.



Convertitevi, prima che sulla terra giunga il silenzio totale.



Parte dell’umanità si sta consegnando alla mercè degli spiriti immondi.



Le Miei Legioni hanno l’incarico speciale di proteggere gli innocenti.



Chi ha paura, che si converta e cambi vita. Io non vengo a infondervi paura, ma faccio appello alla coscienza dell’umanità davanti a quello che succederà.



CONVERTITEVI, UNITEVI, PREPARATEVI, LA DIVISIONE VI
PORTERÀ AL CAOS.



Chi benedice è benedetto (1Pt 3,9), chi disubbidisce soffrirà, quindi figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, ubbidite SUBITO!



VI PROTEGGIAMO, VI PROTEGGEREMO, PER INCARICO DIVINO.



Siate fedeli alla Trinità Sacrosanta, figli amanti della Regina e Madre, siate portatori di bene nei confronti dei vostri simili.



VI PROTEGGIAMO IN OGNI MOMENTO E DI FRONTE AD OGNI ATTACCO DEL MALE.
TENENDO LA MIA SPADA IN ALTO, VI DIFENDO, VI GUIDO, VI ILLUMINO IL SENTIERO.



Vi benedico, Popolo fedele.



San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA



Fratelli:



San Michele Arcangelo mi ha dato spiegazioni sulle sue messe in guardia…



Dobbiamo andare a fondo della Parola contenuta in questo Appello del Cielo, andare alla sua essenza e non trattarla con superficialità.



Nella realtà, verremo portati a un caos come non ne abbiamo mai visti prima. Per questo il Cielo, da anni ormai, ci ha messo in guardia su ogni aspetto: sociale, politico, religioso, economico.



Tutta l’umanità, da un momento all’altro, sarà immersa nel caos.


Amen.

La Liturgia di Mercoledi 6 Ottobre 2021 Mercoledì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere
e nessuno può opporsi alla tua volontà.
Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est 4,17b-c)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
oltre ogni desiderio e ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gio 4,1-11)
Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?


Dal libro del profeta Giona

Giona provò grande dispiacere e fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Nìnive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 85)
Rit: Signore, tu sei misericordioso e pietoso.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.

Canto al Vangelo (Rom 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,1-4)
Signore, insegnaci a pregare.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che gli è gradito. Chiediamogli perciò di ispirarci le parole e gli atteggiamenti per metterci in verità e trasparenza dinanzi a lui, dicendo:
Signore, insegnaci a pregare.

- Nella preghiera il dubbio si fa chiarezza, la paura diventa fiducia, l'ansia si trasforma in abbandono. Aiuta tutti gli uomini, Signore, a sperimentare la forza rinnovatrice e benefica della preghiera. Preghiamo:
- La Chiesa ha il compito di rivolgere al Padre l'incessante preghiera di Cristo per gli uomini. Aiuta, o Signore, le comunità cristiane a celebrare con fede sempre viva e attuale la liturgia di ogni giorno. Preghiamo:
- Quando le forze vengono meno è facile lasciarsi prendere dalla tentazione dell'inutilità. Aiuta, o Signore, gli anziani e i malati a comprendere che la vocazione alla preghiera li rende utili a tutto il mondo. Preghiamo:
- La domenica per tanti cristiani è diventata soltanto una possibilità di evasione. Aiutaci, o Signore, a riscoprire il valore della festa come incontro con te nell'eucaristia e nel volto dei fratelli. Preghiamo:
- Per coloro che nella Chiesa hanno il coraggio di dire e di ascoltare la verità. Preghiamo:
- Per i laici che costruiscono e animano la Chiesa. Preghiamo:

O Dio onnipotente, che ci hai dato in Gesù Cristo un modello e un maestro di preghiera, fa' che seguendo la sua parola e il suo esempio anche noi possiamo entrare in un dialogo filiale con te che sei la sorgente e il fine della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato di offrirti
e per questi misteri che celebriamo
con il nostro servizio sacerdotale
porta a compimento la tua opera di santificazione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Buono è il Signore con chi spera in lui,
con colui che lo cerca. (Lam 3, 25)

Oppure:
Uno solo è il pane,
e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo:
tutti partecipiamo all'unico pane
e all'unico calice. (Cf. 1Cor 10,17)


Preghiera dopo la comunione
Concedi a noi, Padre onnipotente,
che, inebriati e nutriti da questi sacramenti,
veniamo trasformati in Cristo
che abbiamo ricevuto come cibo e bevanda di vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
"Signore, insegnaci a pregare! " è la richiesta dei discepoli rivolta a Gesù, e la leggiamo nel Vangelo di oggi. Oggi dunque cercheremo di capire un po' meglio quanto grande è il nostro bisogno di imparare a pregare; soprattutto con l'aiuto della prima lettura.
L'attitudine di Giona è esattamente il contrario della prima domanda del Padre Nostro: "Padre, sia santificato il tuo nome". Giona si oppose a questa richiesta, non vuole che il nome di Dio sia manifestato. Egli lo conosce, il nome di Dio, e gli rincresce che Dio si manifesti come egli è. Infatti dice a Dio: "Io sapevo che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato!". Ecco qual è il "nome" di Dio, che vuol manifestarsi, e che Giona conosce da tutta la rivelazione biblica. Eppure non vuole che esso si manifesti nella sua vita: è una cosa che va contro i suoi gusti, contro la sua volontà di vivere. Egli è stato mandato a Ninive per profetizzare: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta! " e adesso pretende che questa profezia si realizzi, perché ne va della sua reputazione di profeta. Ma la misericordia di Dio non può mettere in atto comunque questa predizione. Dio ha inviato il suo profeta per chiamare a conversione e la sua minaccia era condizionata: "Se non vi convertite, perirete", ed ora Dio è contento che la gente di Ninive si sia convertita e di poter manifestare "il suo nome": il suo amore, la sua tenerezza, la sua misericordia. Giona invece è in collera, non vuole che il nome di Dio si manifesti. E Dio allora gli dà una lezione, perché capisca quanto profondamente egli abbia ragione di aver compassione di coloro che ha creato, come sia logico per lui perdonare, chiamare alla vita e non alla morte.
Forse non ce ne accorgiamo, ma tante volte succede anche a noi di desiderare che il nome di Dio non si manifesti come è: un Dio pieno di mitezza e di pazienza, un Dio che non interviene con violenza ma aspetta che gli uomini si convertano, un Dio che lascia sussistere il male per trarne il bene. Quante volte ci lamentiamo di Dio perché le cose non vanno come a noi sembrerebbe giusto! Noi vogliamo riuscire in quel che facciamo; noi vogliamo aver rapporti facili e tranquilli con tutti; noi vogliamo che il nostro punto di vista prevalga; noi vogliamo che i criminali siano eliminati... E Dio ci lascia sbagliare, ci lascia nelle difficoltà di rapporti, lascia che gli altri non tengano conto delle nostre opinioni, fa splendere il suo sole sui buoni e sui malvagi. Le nostre reazioni spontanee sono in contraddizione con la prima domanda del Padre Nostro:
"Sia santificato il tuo nome", perché invece diciamo: "Si realizzino le mie idee, si compiano i miei desideri, trionfi il mio modo di vedere...". E le nostre idee, i nostri desideri, le nostre prospettive sono diverse da quelle di Dio. Abbiamo dunque bisogno che il Signore ci insegni a pregare, che metta in noi un desiderio profondo della sua manifestazione.

martedì 5 ottobre 2021

Tsunami, clima e potere: dalle Canarie alle Tre Gole. Dopo il virus scateneranno le forze della natura



Pandemie, eruzioni vulcaniche, tsunami e catastrofi ambientali in ossequio alle teorie di Malthus sulla depopolazione mondiale. E poi in Italia ci vengono ancora a dire che il depopolamento drastico è causato dalla denatalità. L'agente della Cabala Mario Draghi a capo del piano di sterminio di massa.... 

Ipotesi mega-tsunami: uno in America, l’altro in Cina. E’ singolare, la simmetria incarnata da due eventi lontanissimi nello spazio, ma contemporanei: alla preoccupante, anomala eruzione del vulcano Cumbre Vieja alle Canarie fa eco l’ennesima alluvione che sta mettendo sotto pressione la mastodontica Diga delle Tre Gole situata nell’Hubei, la provincia di Wuhan. Coincidenze? Qualcuno sarebbe tentato di pensare che, in tempi di fanta-climatologia (con 50.000 giovani in piazza a Milano al seguito di Greta Thunberg), eventuali malintenzionati potrebbero anche approfittare della situazione, calcando la mano su eventi naturali, al punto da forzarne gli effetti. Un’ipotesi estrema, vagliata da Tom Bosco a “L’Orizzonte degli Eventi”, il 28 settembre, insieme a Nicola Bizzi e Matt Martini. Tema: le catastrofiche conseguenze che i geologi attribuiscono virtualmente all’eruzione delle Canarie, nel caso l’isola occidentale di La Palma smottasse nel mare. In parallelo, si evoca l’altrettanto spaventosa ondata che si abbatterebbe sul territorio cinese se dovesse cedere l’immenso impianto delle Tre Gole, il più imponente che sia mai stato costruito dall’uomo.

A colpire i vulcanologi, sottolinea Bizzi, è il carattere estremamente superficiale del cosiddetto “ipocentro” dei terremoti innescati dall’eruzione alle Canarie: appena 500 metri di profondità, quando invece il centro sotterraneo del sisma è normalmente collocato a decine o più spesso centinaia di chilometri, nel sottosuolo. Si può sospettare che l’evento possa non essere di origine naturale – dice Bizzi – se l’ipocentro è situato anche solo a 5 chilometri sotto la superficie terrestre: e in questo caso si parla addirittura di poche centinaia di metri. Tom Bosco ricorda i dossier illustrati dal generale Fabio Mini in materia di geoingegneria: secondo i dati presentati dall’ex comandante della Nato nei Balcani, infatti, attraverso specifiche emissioni d’onda (come quelle alla portata del sistema Haarp, in Alaska) sarebbe possibile anche provocare terremoti e altri eventi traumatici, incluse gigantesche “bombe d’acqua” capaci di originare alluvioni. Che la Terra sia letteralmente in subbuglio, da qualche anno, non è un mistero: l’attività sismica è in costante crescita, così come quella vulcanica. Si tratta di fenomeni di origine naturale, che documenterebbero un “grande riassetto” del pianeta, i cui poli magnetici sono in rapidissimo movimento.

Per contro, di Grande Reset si parla ormai ininterrottamente, dopo gli annunci di Davos e la manipolazione mondiale dell’epidemia influenzale ribattezzata Sars-Cov-2, utilizzata per cambiare lo stile di vita dell’Occidente, assottigliando ulteriormente la democrazia e abolendo parecchie libertà personali, proprio in ossequio al recente modello cinese varato da Deng Xiaoping in accordo con le élite neoliberiste occidentali allora incarnate da Kissinger. Quanto ha funzionato, l’Operazione Corona? La partita non è chiusa: vasti settori dell’Occidente si stanno ribellando allo schema di dominio 2.0 inaugurato con l’alibi della presunta emergenza sanitaria “infinita”. Un caso di scuola sembra essere rappresentato dall’Italia di Mario Draghi, che ha vincolato l’eventuale “ripartenza” economica alla campagna di digitalizzazione di massa introdotta in modo surrettizio con il Green Pass, previo inoculo (sostanzialmente obbligatorio) di terapie geniche sperimentali. Alle Nazioni Unite, lo stesso Draghi ha disegnato il cambio di scenario in arrivo: dall’emergenza Covid si passerebbe direttamente all’emergenza climatica, la nuova “clava” da impugnare per “resettare” la società.

Avverte Bizzi: c’è già chi evoca la possibilità di “lockdown climatici”, dopo aver incassato, anche in questo caso, il risultato di una colossale falsificazione, almeno secondo illustri esponenti della comunità scientifica (tra cui Premi Nobel come Carlo Rubbia). Denunciano l’invenzione dell’origine antropica dei cambiamenti climatici, anche repentini e traumatici: in realtà sono sempre avvenuti, nella lunga storia della Terra, per effetto dell’azione solare. La vera emergenza – questa sì, drammatica – riguarda invece la tenuta dell’ecosistema, sottoposto a un inquinamento senza precedenti. La soluzione imbracciata come arma di persuasione di massa – ridurre le emissioni, quindi le attività e anche il bilancio demografico – risuona in modo un po’ sinistro con la teoria scolpita nel granito delle Georgia Guidestones: «Mantieni l’Umanità sotto i 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura». In altre parole: 7 miliardi di persone sarebbero di troppo? Secondo alcuni studiosi, il nostro pianeta potrebbe ospitare stabilmente una popolazione di 15 miliardi di individui, a patto però di “ripulire” le modalità di produzione. Si calcola che la sola riduzione della filiera della carne (monoculture per mangimi ad altissimo consumo di terreni e di acqua) garantirebbe un effetto dalla portata virtualmente risolutiva.
L’ambientalismo ha un cuore nobile: in molte sue declinazioni non è solo sinonimo di saggezza, ma esprime anche una visione nonviolenta dell’esistenza, basata sulla ricerca di una maggiore armonia. Non stupisce che, da svariati decenni, se ne siano impossessate determinate élite di potere, che abbracciano cenacoli come la Fabian Society e il Club di Roma, pronti a colpevolizzare invariabilmente la popolazione mondiale. In questo c’è chi individua radici lontanissime, come il pensiero del pastore anglicano Thomas Robert Malthus, nato nella seconda metà del Settecento: ossessionato dalla crescita demografica percepita come calamità, Malthus è considerato il precursore della moderna sociologia. Sono dunque i nipotini di Malthus a maneggiare l’ecologismo in termini apocalittico-catastrofistici, per poi puntare – come avviene oggi – a nuovi modelli di business finanziario, progettati per una società orwelliana e popolata di individui iper-controllati, proprio come i sudditi di Xi Jinping? Di certo è ancora la Cina, a giganteggiare all’orizzonte, nonostante i regolamenti di conti che le tante oligarchie mondiali, in guerra tra loro, hanno avviato a margine dell’affare-Covid.

Colpisce, in proposito, anche l’acquiescenza del Vaticano: il silenzio di Bergoglio sulla “dittatura sanitaria” sembra speculare rispetto all’altro grande silenzio del suo controverso pontificato: la cessione al regime di Pechino del potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. Un accordo rinnovato nel 2020 nonostante il clamoroso altolà pronunciato a Roma da Mike Pompeo, segretario di Stato di Donald Trump. I fatti sono noti: con un pretesto diplomatico, il Pontefice rifiutò di ricevere Pompeo (quasi sapesse già come sarebbero finite, le presidenziali che avrebbero determinato la “vittoria” di Biden grazie al voto postale e agli algoritmi di Dominion). Pompeo, peraltro, è l’uomo che all’inizio del fatidico 2020 – appena prima dell’esplosione dell’infodemia di Wuhan – aveva precipitosamente rivendicato la stranissima uccisione illegale, a Baghdad, del generale Qasem Soleimani: un atto di pirateria internazionale concepito per assassinare l’eroe nazionale iraniano, protagonista (con i siriani, i russi e i libanesi di Hezbollah) della liberazione della Siria dal terrore scatenato dalle milizie dell’Isis, cresciute come funghi sotto la presidenza Obama.

Il brutale omicidio di Soleimani – ucciso da chi, realmente? – può aver dato la sensazione di una sorta di sacrificio umano, rituale, se lo si mette in relazione con quanto sarebbe avvenuto, nel mondo, di lì a poco. A questo filone di gesti apparentemente incomprensibili, forse, può appartenere anche la recente decisione degli Usa di lasciare di colpo l’Afghanistan nelle mani dei Talebani. L’importante, nel frattempo, è che la popolazione occidentale “sappia” che, come ha detto Draghi, «se non ti vaccini, muori», e che – come sostiene l’eminente climatologa Greta – le variazioni climatiche sono apocalittiche nonché assolutamente causate da noi. Ergo: faremo bene ad accettare, senza protestare, qualunque misura “green” ci venisse imposta, dai grandi reggenti del pianeta (o almeno, del suo emisfero occidentale). Qualche catastrofe altamente spettacolare potrebbe rafforzare il concetto? Alcuni studiosi calcolano che l’eventuale, malaugurato smottamento di una parte dell’isola di La Palma, alle Canarie, potrebbe anche provocare uno tsunami devastante, capace di colpire le coste britanniche e persino quelle della Florida.

Guardando al nuovo allarme che investe la Diga delle Tre Gole, Tom Bosco si spinge a ipotizzare la possibilità – teorica – di una sorta di guerra clandestina, geologico-climatica: da una parte si farebbe “esplodere” un vulcano per provocare un’ondata oceanica, dall’altra si scatenerebbe un maxi-nubifrago per far collassare lo sbarramento dello Yangtze, a valle del quale vivono milioni di cinesi. Fantasie? Riguardo al caso-Canarie, Bizzi non esclude neppure la possibilità (del tutto virtuale, ovviamente) che quella strana attività vulcanica – con terremoti clamorosamente superficiali – possa testimoniare il tentativo di provocare una sorta di “eruzione controllata”, destinata a sventare il peggio, cioè a disinnescare gradualmente il potenziale distruttivo del Cumbre Vieja, notoriamente temuto dai vulcanologi. Domande destinate a restare senza risposta, per ora, in un mondo in cui le spiegazioni non sono più di casa. Emblematico, il nuovo “whatever it takes” dell’ex drago della Bce: “Se non ti vaccini, muori” sembra una sintesi perfetta della Neolingua corrente, basata sul capovolgimento geometrico della verità.

Immancabilmente, c’è anche chi si lamenta dei cosiddetti complottisti, i cui deliri – molto spesso – sono preziosissimi, per gettare discredito su chiunque si ponga domande. Per contro, anche le fantasie più iperboliche sono sistematicamente innescate dalla reticenza plumbea di un potere apolide, senza volto, che utilizza le sue pedine – Greta e Bill Gates, lo stesso Zuckerberg, l’immaginifico Elon Musk – per disegnare paradisi artificiali da coniugare con il contrappasso di uno stravagante inferno domestico, ipertecnologico e bio-cibernetico, in un pianeta irto di antenne 5G e trattato quotidianamente con l’aerosol rilasciato dai voli di linea. Chissà, magari esiste pure la possibilità di ricavare un’equazione matematica che leghi i peggiori incubi del cospirazionismo al tasso di inattendibilità delle fonti ufficiali. La prova del nove, comunque, è piuttosto intuitiva: se gli eventi controversi venissero spiegati in modo esauriente, le relative dietrologie si ridurrebbero a fenomeno residuale, fisiologicamente patologico e del tutto trascurabile. Se poi è l’Istat ad annunciare che, in base a proiezioni statistiche, la popolazione italiana si dimezzerà fino a ridursi ad appena 32 milioni di persone, è perfettamente inutile aspettarsi che qualcuno spieghi quali potrebbero essere, le ragioni di un depopolamento così drastico, fondato sulla denatalità.

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La Liturgia di Martedi 5 Ottobre 2021 Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)




Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere
e nessuno può opporsi alla tua volontà.
Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est 4,17b-c)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
oltre ogni desiderio e ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gio 3,1-10)
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro.


Dal libro del profeta Giona

In quei giorni, fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 129)
Rit: Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

Canto al Vangelo (Lc 11,28)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,38-42)
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù è l'amico per eccellenza che dà la vita per coloro che ama. Confortati da queste verità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, dicendo insieme:
Donaci, o Signore, la tua amicizia.

O Signore, tu ami chi dona con gioia: aiuta la tua Chiesa a vincere resistenze, dubbi e paure nel dare il suo indispensabile contributo per la crescita dei nostri fratelli. Preghiamo:
O Signore, tu conosci il nostro bisogno di amare e di essere amati: aiutaci a maturare le nostre relazioni umane per alimentare in noi e negli altri la gioia della vita. Preghiamo:
O Signore, la tua parola vivifica, risana e consola: aiuta la nostra comunità ad ascoltarla con cuore generoso e fedele, dandole il giusto spazio in mezzo ai pur importanti impegni della vita quotidiana. Preghiamo:
O Signore, tu infondi in tutti gli uomini il desiderio profondo di te: sostieni quanti hai chiamato alla vita contemplativa ad essere nel mondo i testimoni silenziosi della tua presenza. Preghiamo:
O Signore, hai creato l'uomo e la donna a tua immagine: aiuta gli sposi cristiani a vivere nella tenerezza e nella fedeltà l'amore che si sono promessi, perché ogni famiglia sia una piccola chiesa. Preghiamo:
Per le casalinghe che lavorano con umiltà e amore.
Per chi vive solo, abbandonato.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato di offrirti
e per questi misteri che celebriamo
con il nostro servizio sacerdotale
porta a compimento la tua opera di santificazione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Buono è il Signore con chi spera in lui,
con colui che lo cerca. (Lam 3, 25)

Oppure:
Uno solo è il pane,
e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo:
tutti partecipiamo all'unico pane
e all'unico calice. (Cf. 1Cor 10,17)


Preghiera dopo la comunione
Concedi a noi, Padre onnipotente,
che, inebriati e nutriti da questi sacramenti,
veniamo trasformati in Cristo
che abbiamo ricevuto come cibo e bevanda di vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
Forse il Vangelo di oggi suscita in noi un po' di nostalgia, se preferiamo essere Maria, seduta ai piedi di Gesù ad ascoltare la sua parola, e invece dobbiamo necessariamente essere l'indaffarata Marta. Ma con molta probabilità non è una nostalgia totalmente pura. Se riflettiamo un po' ci rendiamo conto che quando avremmo tutto il tempo per assumere il ruolo di Maria preferiamo prendere quello di Marta e viceversa. Vuol dire che in realtà cerchiamo sempre di accontentare Il nostro egoismo, e il ruolo di Maria in fondo ci piace non per ascoltare la parola di Gesù, ma per starcene tranquilli, che è un'altra cosa.
Chi è veramente fedele al Signore approfitta di tutti i momenti per tentare di essere Maria, ascoltando davvero la parola del Signore, cercando la gioia vicino a lui. Allora, anche in mezzo a molte occupazioni, si riesce a continuare ad essere Maria. Ci sono persone attivissime, che devono continuamente passare da un 'occupazione all'altra, e internamente sono in profonda pace, in una segreta contemplazione, perché davvero rimangono con il cuore vicino a lui. Fanno tutto quello che devono fare, non in un artificioso distacco dalle cose, ma con piena tranquillità, perché così servono il Signore e l'amore per lui e per il prossimo mette nel loro cuore una tranquillità straordinaria.
Domandiamo al Signore che ci aiuti ad essere fedeli alla sua voce e a non cercare noi stessi, sia nel riposo che nell'attività, perché possiamo avere la vera tranquillità nell'unione con lui, in ogni azione e in tutte le nazioni

lunedì 4 ottobre 2021

La Liturgia di Lunedi 4 Ottobre 2021 SAN FRANCESCO D`ASSISI PATRONO D'ITALIA







Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Francesco, uomo di Dio, lasciò la sua casa e la sua eredità,
si fece piccolo e povero; il Signore lo prese al suo servizio.

Si dice il Gloria.

Colletta
O Padre, che hai concesso a san Francesco [d’Assisi]
di essere immagine viva di Cristo povero e umile,
fa’ che, camminando sulle sue orme,
possiamo seguire il tuo Figlio e unirci a te in carità e letizia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gal 6,14-18)
Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

VANGELO (Mt 11,25-30)
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
In ogni tempo Dio Padre suscita profeti e santi. Riconoscenti per il dono di san Francesco, imitatore di Cristo nella letizia e povertà evangelica, preghiamo per la Chiesa, per l’Italia e per il mondo.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre nostro, ascoltaci.

1. Dio di misericordia, che in san Francesco ci hai offerto un’immagine vivente del tuo Figlio crocifisso, santifica la tua Chiesa, perché sia annunciatrice credibile del Vangelo. Noi ti preghiamo.
2. Dio di mansuetudine, che in san Francesco ci hai dato un modello di vita umile e povera, dona ai cristiani del nostro tempo di vivere lo spirito delle beatitudini, perché siano sale della terra e luce del mondo. Noi ti preghiamo.
3. Dio della pace, che hai reso san Francesco un uomo dal cuore libero e grande, illumina i governanti delle nazioni, perché non si lascino sedurre dalle suggestioni del potere. Noi ti preghiamo.
4. Dio di santità, che hai infuso nel cuore di san Francesco l’amore per tutto ciò che è bello e buono, donaci uno sguardo pieno di stupore, perché impariamo a contemplare le meraviglie del creato e a dare voce a ogni creatura. Noi ti preghiamo.
5. Dio della vita, che hai coronato di gloria il poverello di Assisi, accogli nella tua pace quanti hanno incontrato sorella morte, perché siano partecipi della gioia eterna. Noi ti preghiamo.

Accogli, o Signore, le nostre invocazioni, e per intercessione di san Francesco fa’ che tutta la nostra vita sia testimonianza di bontà e cantico di lode. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
L’offerta di questi doni, o Signore,
ci disponga a celebrare degnamente il mistero della croce,
al quale san Francesco aderì con ardente amore.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DEI SANTI I
La gloria dei santi

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nella festosa assemblea dei santi
risplende la tua gloria, e il loro trionfo
celebra i doni della tua misericordia.
Nella vita di san N. [dei santi N. e N.] ci offri un esempio,
nella comunione con lui [con loro]
un vincolo di amore fraterno,
nella sua [loro] intercessione aiuto e sostegno.
Confortati da così grande testimonianza,
affrontiamo il buon combattimento della fede,
per condividere al di là della morte
la stessa corona di gloria, per Cristo Signore nostro.
E noi, uniti agli angeli e agli arcangeli e a tutti i santi del cielo,
cantiamo senza fine l’inno della tua lode: Santo, ...

Oppure:

PREFAZIO DEI SANTI II
L’esempio e l’intercessione dei santi

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nella mirabile testimonianza dei tuoi santi
tu rendi sempre feconda la tua Chiesa
e doni a noi un segno sicuro del tuo amore.
Il loro grande esempio
e la loro fraterna intercessione
ci sostengono nel cammino della vita,
perché si compia in noi il tuo mistero di salvezza.
E noi, uniti agli angeli e a tutti i santi,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo, ...


Antifona di comunione
Beati i poveri in spirito:
di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)


Preghiera dopo la comunione
Per i santi misteri che abbiamo ricevuto
concedi a noi, o Signore,
che, imitando la carità e il fervore apostolico di san Francesco,
gustiamo i frutti del tuo amore
e li diffondiamo per la salvezza di ogni uomo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
San Francesco ha veramente realizzato il Vangelo che la liturgia ci fa proclamare nella sua festa: ha ricevuto la rivelazione di Gesù con il cuore semplice di un bambino, prendendo alla lettera tutte le parole di Gesù. Ascoltando il passo evangelico nel quale Gesù invia i suoi discepoli ad annunciare il regno, ha sentite rivolte a sé quelle parole, che diventarono la regola della sua vita. Ed anche a quelli che lo seguirono egli non voleva dare altra regola se non le parole del Vangelo, perché per lui tutto era contenuto nel rapporto con Gesù, nel suo amore. Le stimmate che ricevette verso la fine della sua vita sono proprio il segno di questo intensissimo rapporto che lo identificava con Cristo. Francesco fu sempre piccolo, volle rimanere piccolo davanti a Dio e non accettò neppure il sacerdozio per rimanere un semplice fratello, il più piccolo di tutti, per amore del Signore.
Per lui si sono realizzate in pieno le parole di Gesù: "il mio giogo è dolce e il mio carico leggero". Quanta gioia nell'anima di Francesco, povero di tutto e ricco di tutto, che accoglieva tutte le creature con cuore di fratello, che nell'amore del Signore sentiva dolci anche le pene!
Anche per noi il giogo del Signore sarà dolce, se lo riceviamo dalle sue mani.
Nella lettera ai Galati san Paolo ci dà la possibilità di capire meglio alcuni aspetti di questo giogo con due espressioni che sembrano contradditorie ma sono complementari. La prima è: "Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo". I pesi degli altri: questo è il giogo del Signore. San Francesco l'aveva capito agli inizi della sua conversione. Raccontò alla fine della vita: "Essendo io in peccato, troppo amaro mi sembrava vedere i lebbrosi, ma lo stesso Signore mi condusse fra loro ed io esercitai misericordia con loro". Ecco il giogo, che consiste nel caricarsi del peso degli altri, anche se farlo ci sembra duro. E continua: "E partendomene, ciò che mi era apparso amaro mi fu convertito in dolcezza nell'anima e nel corpo". Per chi se ne è veramente caricato, il giogo diventa dolce.
Poche righe più avanti troviamo la seconda frase di san Paolo: "Ciascuno porterà il proprio fardello". Si direbbe in contrasto con la prima, ma nel contesto il significato è chiarissimo: si tratta di non giudicare gli altri, di essere pieni di comprensione per tutti, di non imporre agli altri i nostri modi di vedere e di fare, di guardare ai propri difetti e di non prendere occasione dai difetti altrui per imporre alle persone pesi che non sono secondo il pensiero del Signore. San Francesco si preoccupava di questo e nella sua regola scrive: "Non ritenersi primo fra i fratelli": essere umili; "Non si considerino mai come padroni": non imporre pesi agli altri; e aggiunge: "Chi digiuna non giudichi chi mangia". E la delicatezza della carità, che se vede il fardello degli altri non li critica, non li giudica, ma piuttosto li aiuta.
Prendiamo così su di noi il giogo di Cristo. Carichiamoci dei pesi degli altri e non pesiamo su di loro con critiche e giudizi privi di misericordia, perché possiamo conoscere meglio il Figlio di Dio che è morto per noi, e in lui conoscere il Padre che è nei cieli, con la stessa gioia di san Francesco.

sabato 2 ottobre 2021

La Liturgia di Sabato 2 Ottobre 2021 Santi Angeli Custodi







Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. (Dn 3,58)

Colletta
O Dio, che con ineffabile provvidenza
mandi i tuoi santi angeli
perché siano nostri custodi,
dona a noi, che ti supplichiamo,
di essere sempre difesi dalla loro protezione
e di godere in eterno della loro compagnia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Es 23,20-23)
Mando un angelo davanti a te.


Dal libro dell’Esodo

Così dice il Signore:
«Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.
Il mio angelo camminerà alla tua testa».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 90)
Rit: Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Canto al Vangelo (Sal 102,21)
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
Alleluia.

VANGELO (Mt 18,1-5.10)
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, il Signore, sempre vicino, opera nella storia dell’umanità e accompagna il nostro cammino attraverso la singolare presenza dei suoi angeli. Affidiamo la nostra preghiera al loro ministero di messaggeri di Dio e nostri intercessori.
Preghiamo insieme e diciamo: Per l’intercessione dei santi angeli, ascoltaci, Signore.

1. Per la Chiesa: con la protezione dell’arcangelo Michele, possa mantenere intatta la sua fede, respingere gli assalti del maligno e camminare sicura lungo gli ardui sentieri del mondo e della storia. Preghiamo.
2. Per i ministri dell’altare: associati alla lode degli angeli, santifichino il popolo loro affidato e orientino gli uomini all’incontro liberante con Gesù Cristo. Preghiamo.
3. Per tutti gli educatori: a imitazione dell’arcangelo Raffaele, siano guide sagge delle nuove generazioni e contribuiscano fattivamente alla crescita della società. Preghiamo.
4. Per gli evangelizzatori e i catechisti: con l’aiuto dell’arcangelo Gabriele, siano portatori del lieto annuncio e lo confermino con la vita. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti: per la mediazione delle schiere celesti, impariamo a offrire il nostro culto spirituale onorando Dio nelle concrete situazioni di vita. Preghiamo.

O Dio, nostro Padre, che ci raduni nella santa assemblea, accogli le nostre preghiere e fa’ di noi degli adoratori in spirito e verità, concittadini degli angeli in cielo. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore,
i doni che ti presentiamo
in onore dei tuoi santi angeli
e fa’ che, per la loro continua protezione,
siamo liberati da ogni pericolo
e giungiamo felicemente alla vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DEGLI ANGELI
La gloria di Dio risplende negli angeli

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Noi proclamiamo la tua gloria
che risplende negli angeli e negli arcangeli;
onorando questi tuoi messaggeri,
esaltiamo la tua bontà infinita:
negli spiriti beati
tu ci riveli quanto sei grande e amabile
al di sopra di ogni creatura,
per Cristo Signore nostro.
Per mezzo di lui
le moltitudini degli angeli celebrano la tua grandezza
e le nostre voci si uniscono in adorazione
al loro inno di lode: Santo, ...


Antifona di comunione
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore,
a te voglio cantare davanti agli angeli. (Cf. Sal 137,1)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che in questo sacramento
ci doni il pane per la vita eterna,
guidaci, con l’assistenza degli angeli,
nella via della salvezza e della pace.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I testi liturgici ci invitano a riflettere sulla nostra relazione con Dio e a prendere coscienza che su di essa è fondata la vera fraternità.
La prima lettura, un passo dell'Esodo, parla dell'Angelo che il Signore manda davanti al suo popolo come protettore e come guida. "Dice il Signore: "Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce ".
Subito queste parole suscitano il sentimento della presenza di Dio. Ma il contesto biblico chiarisce che la presenza dell'Angelo indica che la relazione del popolo con Dio è ancora imperfetta, deve progredire. Dio non può rivelarsi pienamente, non può mettere il popolo in relazione immediata con se stesso perché è un popolo peccatore, ribelle, che si trova soltanto all'inizio del lungo cammino che lo condurrà alla Terra promessa, alla diretta presenza di Dio. L'Angelo è come un intermediario, colui che fa camminare verso Dio e che contemporaneamente, in un certo senso, protegge dalla sua terribile presenza, fino a quando il popolo sarà in grado di reggere di fronte alla sua maestà.
L'Angelo ci fa ascoltare la voce di Dio; secondo la Bibbia la sua presenza accanto a noi non ha altro scopo che di metterci in relazione con lui. E Dio dice: "Ascolta la sua voce, non ribellarti a lui; egli non ti perdonerebbe, perché il mio nome è in lui".
Se siamo docili a questa voce interiore, che è la voce stessa di Dio, siamo condotti progressivamente a una unione profonda con il Signore, simboleggiata nella Bibbia dalla entrata nella Terra promessa, il paese dove scorrono latte e miele, dove Dio prepara tutti i beni della salvezza.
Anche il Vangelo di oggi parla del rapporto con Dio: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".
Gesù stesso ci dice come dobbiamo rapportarci gli uni agli altri e che, per rispettare veramente le persone, per avere rapporti cristiani, dobbiamo anzitutto pensare al loro rapporto con Dio. Avvicinando qualsiasi persona dobbiamo pensare che Dio l'ama, che ha dei progetti su di lei, che l'aiuta a corrispondere a questi progetti. Se ci pensiamo seriamente, il nostro atteggiamento sarà molto più positivo: avremo più pazienza, più comprensione e soprattutto più amore.
Uno dei primi Gesuiti, il beato Pietro Fabre, che viaggiava molto e doveva incontrare tante persone, avvicinare tante autorità nella sua lotta contro l'eresia protestante, aveva molta devozione agli Angeli. Quando passava nelle città, quando si preparava ad incontrare qualcuno, pregava l'Angelo custode di queste città, di queste persone e otteneva grazie mirabili. Si era messo alla presenza di Dio e questa presenza irraggiava da lui sugli altri. Se ci ispiriamo a questo esempio, ogni nostro rapporto splenderà davvero della luce del Signore, nonostante noi siamo cosi deboli e imperfetti, e camminererno sempre più, con la sua grazia, verso la sua presenza.

venerdì 1 ottobre 2021

La Liturgia di Venerdi 1 Ottobre 2021 Santa Teresa di Gesù Bambino




Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Il Signore la protesse e ne ebbe cura,
la custodì come pupilla del suo occhio.
Come un’aquila spiegò le ali e la prese,
la sollevò sulle sue ali.
Il Signore, lui solo l’ha guidata. (Cf. Dt 32,10-12)

Colletta
O Dio, che apri le porte del tuo regno agli umili e ai piccoli,
fa’ che seguiamo con fiducia
la via tracciata da santa Teresa [di Gesù Bambino],
perché, per sua intercessione, ci sia rivelata la tua gloria eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Bar 1,15-22)
Abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito.


Dal libro del profeta Baruc

Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l’uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.
Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall’Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.
Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 78)
Rit: Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.

Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme
e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,13-16)
Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella sua benevolenza, Dio è sempre all'opera nella storia degli uomini. Anche oggi egli viene a noi per rischiarare il nostro cuore e donarci la forza della conversione. Diciamo insieme:
Converti il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa, perché attraverso la conversione quotidiana si conformi sempre più a Cristo, nella povertà, nella purezza e nell'amore. Preghiamo:
Per i nostri vescovi, perché lo spirito di amore e di sapienza li conforti nella guida del popolo di Dio. Preghiamo:
Per chi è lontano dai sacramenti, perché il dito di Dio tocchi nell'intimo il suo cuore, facendone scaturire il desiderio di riconciliazione. Preghiamo:
Per le nostre città, perché non siano più dominate dalla prepotenza e dall'arrivismo, ma diventino il luogo del rispetto, dell'accoglienza e della fede. Preghiamo:
Per noi che partecipiamo a quest'eucaristia e in essa veniamo riconciliati, perché sappiamo portare nelle nostre case la gioia dell'incontro con Dio misericordioso e fedele. Preghiamo:
Perché facciamo atti di riparazione per il male operante nel mondo.
Per i luoghi dove pubblicamente si offende e si opera contro Dio.

Non abbandonare, Padre, i tuoi figli, di cui conosci i bisogni e la fragilità, ma continua a guidarli nello scorrere dei giorni con la tua misericordia e la tua pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, mirabile nei tuoi santi, che hai gradito
l’umile offerta di santa Teresa [di Gesù Bambino]
al tuo amore misericordioso,
accetta il sacrificio che ti offriamo
e consacraci sempre al tuo servizio.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
«Se non vi convertirete e non diventerete come bambini,
non entrerete nel regno dei cieli», dice il Signore. (Mt 18,3)


Preghiera dopo la comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore,
accenda in noi la forza di quell’amore
che spinse santa Teresa [di Gesù Bambino] ad affidarsi
interamente a te e a invocare per tutti la tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Una ragazza morta a ventiquattro anni diventa dopo neppure cinquant'anni modello di tutta la Chiesa. Pio XI era molto devoto di santa Teresa di Gesù Bambino e la nominò patrona delle Missioni, lei, la cui breve vita si svolse tutta fra Alenon e Lisieux e che dopo i suoi quindici anni non usci più dal convento.
Quanto spesso Gesù dimostra che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, né le sue vie le nostre vie I nostri pensieri vengono dall'orgoglio, quelli di Dio dall'umiltà; le nostre vie sono tutte uno sforzo per essere grandi, quelle di Dio si percorrono solo diventando piccoli. Come sulle strade per andare a Nord bisogna prendere la direzione opposta al Sud, così per camminare sulle vie di Dio dobbiamo prendere la direzione opposta a quella verso cui il nostro orgoglio ci spinge.
Teresa aveva grandi ambizioni, grandi aspirazioni: voleva essere contemplativa e attiva, apostolo, dottore, missionario e martire, e scrive che una sola forma di martirio le sembrava poco e le desiderava tutte... il Signore le fece capire che c'è una sola strada per piacergli: farsi umili e piccoli, amarlo con la semplicità, la fiducia e l'abbandono di un bimbo verso il padre da cui si sa amato. "Non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre". ~ bellissimo salmo 130 può essere applicato alla lettera alla vita di Teresa.
Così questa giovanissima donna ravvivò nella Chiesa il più puro spirito evangelico ricordando una verità essenziale: prima di dare a Dio è necessario ricevere. Noi abbiamo la tendenza a guardare sempre a quello che diamo; Teresa ha capito che Dio è amore sempre pronto a dare e che tutto riceviamo da lui. Chi vuol mettere la propria generosità prima della misericordia, prima dell'amore misericordioso di Dio, è un superbo; chi riceve quello che Dio gli dà con la semplicità di un bambino arriva alla santità: è contento di non saper far nulla e riceve tutto da Dio. È un atteggiamento spirituale che è anch'esso dono di Dio ed è tutt'altro che passività. Teresa fece di sé un'offerta eroica e visse nella malattia e nella prova di spirito con l'energia e la forza di un gigante: la forza di Dio si manifestava nella sua debolezza, che ella abbandonava fiduciosamente nelle mani divine. Riuscì così in modo meraviglioso a trasformare la croce in amore, una croce pesante, se ella stessa dirà alla fine della sua vita che non credeva fosse possibile soffrire tanto.
Impariamo questa grande lezione di fiducia, di piccolezza, di gioia e preghiamo Teresa che ci aiuti a camminare come lei nella povertà di spirito e nell'umiltà del cuore. Saremo come lei inondati da un fiume di pace.