martedì 9 marzo 2021

BEATA ANNA CATERINA EMMERICK: VITTORIA DELLA CHIESA MILITANTE SUI SUOI NEMICI PER L’INTERCESSIONE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA S. VERGINE MARIA

Queste visioni ci danno un’immagine della terribile lotta guidata dai nemici di Dio contro la Santa Chiesa di Gesù Cristo, ma anche della vittoria finale sui suoi oppressori, i senza Dio, per merito della grazia di Dio e dell’intercessione della Immacolata Concezione della Santa Vergine. La lotta fu così generalmente bene organizzata e serrata che la santa Chiesa in un primo momento dovette soccombere, ma Gesù Cristo pose i limiti alla furia infernale scendendo in difesa della sua Chiesa: Le porte dell’inferno mai prevarranno contro di essa. Il Salvatore non ha abbandonato mai la sua Chiesa. Lo ha dimostrato così chiaramente che non possono esserci dubbi. Egli aiuta sempre la medesima, nell’eternità, per mezzo della santissima immacolata Vergine Maria. Sei secoli durarono i litigi per affermare la gloria di Maria, per arrivare al giorno in cui la santissima Immacolata Concezione di Maria potesse essere ritenuta come un dogma. Re cristiani e imperatori si assunsero, per secoli interi, il compito di stabilire questo giorno; molti santi per stabilire tale ricorrenza hanno sofferto; membri di ordini religiosi hanno offerto il sangue e la vita a Dio, come sacrificio per testimoniare la validità e la verità di questo mistero della Chiesa, in modo che il dogma si affermasse e portasse aiuto. Finalmente venne questo giorno per la misericordia e la volontà infinita di Dio:
L’8 dicembre dell’anno 1854: in virtù dell’autorità di Gesù Cristo, per la Gloria della Santa indissolubile Trinità, per la Gloria e per la venerazione della Verginità della Madre di Dio, per l’elevazione della fede cattolica e per l’accrescimento della religione cristiana, Papa Pio IX dichiarò, che l’insegnamento dell’Immacolata Concezione di Maria è una dottrina rivelata e perciò, la medesima, deve essere accettata indiscutibilmente da tutti i fedeli. Nell’annunciare quest’insegnamento come dottrina di fede, papa Pio IX ebbe la più sicura speranza e la più piena fiducia che la Beata Vergine Maria ci verrà in aiuto in questi tempi così tanto dolorosi, nella misura in cui i seguaci della Chiesa odono la voce del loro Pastore e per mezzo della fervida devozione e della preghiera si sollecita il suo intervento. Il nostro volto viene riempito di gioia, dice papa Pio IX nella bolla Ineffabilis, e così continua: e noi portiamo al Nostro Signore Gesù Cristo l’espressione dell’umiltà e della gratitudine più profonda. Perciò gli uomini dovranno elevare sempre più sacrifici devozionali a Lui, affinché ci preservi, per mezzo della sua bontà, e sebbene senza nostro merito, questo onore, questa gloria e questa lode dall’omaggio della sua santissima Madre. Noi abbiamo la più sicura speranza e la più piena fiducia, nella beatissima Vergine, la quale calpestò la testa velenosa del serpente malvagio, portando la salvezza al mondo. Ella è la lode e la gloria dei profeti, degli Apostoli e dei Martiri, la gioia e la corona di tutti i Santi, il più sicuro rifugio e il più fedele aiuto di tutte le persone minacciate dai pericoli. Essa è la più influente e potente mediatrice, l’ambasciatrice presso suo Figlio per tutto il globo terrestre. Il più pregevole gioiello e ornamento della Chiesa cattolica. Colei che allontana sempre tutte le eresie ed è la protezione più permanente. Colei che provvede alle più impellenti necessità dei popoli e anche delle nazioni ortodosse, e ci ha liberati da così tanti pericoli. La Beatissima Vergine farà in modo, per mezzo della sua potentissima intercessione, che la santa madre Chiesa cattolica, allontanando tutte le difficoltà e superando tutti gli errori, che tutti i popoli e tutti i luoghi possano progredire, e quotidianamente fiorire e dominare da mare a mare, da fiume a fiume, fino ai confini del globo terrestre, in modo che si possa godere tranquillità e libertà; e che i peccati gli uomini ricevano il perdono, i malati la guarigione, i pavidi più forza, gli afflitti il sollievo, e chi si trova in pericolo l’aiuto. Tutti coloro che si trovano sulla strada dell’errore possano essere liberati dalle tenebre e possano ritornare sulla strada della verità e della giustizia, e che si abbia sempre un solo gregge ed un solo pastore.

Animato dalla stessa fiducia anche papa Leone XIII ha incoraggiato di nuovo i seguaci della Chiesa cattolica ad invocare la Consolatrice degli afflitti, la Soccorritrice dei cristiani, la Regina del santo rosario, in fervida e incessante preghiera dalla cui intercessione verrà di nuovo data alla Chiesa pace, tranquillità e libertà. Il Papa ha ordinato che tutti i preti cattolici della terra offrendo il santissimo sacrificio della Messa si inchinino sui gradini dell’altare, come servi della santa Chiesa, rivolgendosi e supplicando la Madre di Colui, di cui sacrificano il corpo e il sangue nella celebrazione e che consumano nella santa Comunione. Che la invochino quale Regina e Madre della Misericordia, per la nostra vita, la nostra dolcezza e la nostra speranza, per noi e per tutta la Chiesa.
Gesù Cristo vuole aiutare la sua santa Chiesa per mezzo di sua Madre, l’immacolata Concezione. Queste dimostrazioni sono così chiare, per il fatto che Gesù Cristo ha dato forza alla parola dei suoi ministri per mezzo di numerosi segni e di miracoli. Chi non conosce gli innumerevoli miracoli, che per mezzo dell’intercessione dell’Immacolata Vergine di Lourdes danno ancor oggi i loro effetti? Come quegli altri miracoli che dimostrano come Dio uno e trino vuole aiutare i poveri figli di Eva attraverso colei che è la Figlia scelta del Padre dei cieli, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo, la dimora della santissima Trinità, la Madre e la mediatrice di tutte le grazie divine, la Madre dell’aiuto eterno, la Madre di tutti i fedeli, l’unico rifugio dei peccatori, la nostra più sicura speranza! Non apparirà un caso a nessuno dei nostri lettori se la pia Anna Katharina Emmerich, nelle sue visioni, vede venire l’aiuto da dove l’attendono anche oggi le gerarchie ecclesiastiche e tutti i fedeli cristiani, da parte della purissima, santissima, immacolatissima Vergine e Madre di Dio, Maria. Si deve notare che Anna Katharina Emmerich vede il continuo soccorso del glorioso santo Arcangelo Michele, per la salvezza della santa Chiesa dalle tremende avversità dei nostri tempi. San Michele è colui che attraverso la sua umiltà vince lo spirito della superbia e lo ha ricacciato nell’inferno. Ha ricacciato il medesimo spirito che, tramite tanti strumenti, guida la lotta contro la Pietra di Pietro e contro la Chiesa da lui fondata. Il santo Michele è il capo di tutti i cori del Paradiso, l’Angelo protettore di tutti i discepoli di Dio, e perciò ci aspettiamo da lui in modo particolare protezione ed aiuto.

Nel tempo di Pasqua dell’anno 1820 Anna Katharina Emmerich ricevette la visione nella quale le venne mostrata l’intera devastazione portata dalla miscredenza alla Chiesa e il futuro rinnovamento della medesima. Le venne detto che la visione comprendeva sette periodi di tempo; purtuttavia essa non fu più in grado di definire questi periodi, ma raccontò semplicemente in questo modo:

Io vidi la terra come una superficie rotonda che veniva coperta dall’oscurità delle tenebre. Tutto si disseccava ed era morente. Io vidi questo in innumerevoli particolari di tutta la creazione, gli alberi, piante, fiori e campi. Sembrava come se tutta l’acqua dei laghi, dei fiumi e dei ruscelli si fosse prosciugata oppure si fosse ritirata nella sua sorgente. Camminai sulla terra inaridita e vidi i fiumi come linee sottili, i mari divenuti neri precipizi, di cui si vedevano al centro soltanto sottili linee d’acqua. Tutto il resto era ridotto ad un immenso pantano nel quale vidi ogni specie di animali e pesci lottare contro la morte. Mi inoltrai tanto da poter scorgere e riconoscere chiaramente la riva del fiume dove vidi una volta sprofondare San Clemente. Vidi anche luoghi e persone vivere in uno stato di annebbiamento e di triste confusione e rovina; con le immagini della siccità della terra vidi nello stesso tempo crescere le opere oscure degli uomini. Mi apparvero anche in modo chiaro e dettagliatamente le loro atrocità; riconobbi Roma e mi apparve il tormento della Chiesa e il suo crollo interno ed esterno. Grandi cortei di uomini andavano verso un punto e tutto volgeva in una lotta. Tra di loro si frapponeva una grande macchia scura che sembrava un enorme burrone. I combattenti ingaggiarono una grande battaglia intorno a questo baratro; essi diminuivano sempre più, finché sembrò che tutti i restanti cadessero dentro questo baratro, senza nemmeno accorgersene. Frattanto vidi in mezzo alla rovina, dodici uomini che ricevevano nell’anima i raggi dello splendore dell’Acqua viva. Essi erano sparpagliati nelle più disparate regioni e nessuno di questi sapeva dell’esistenza dell’altro. Nessuno dei dodici superava i quarant’anni, tre di questi appartenevano al clero e alcuni volevano divenire sacerdoti; costoro portavano gli abiti tradizionali, originari del proprio paese, e tutto quello che era andato perduto lo ricevevano di nuovo da Dio usandolo per il bene. Vidi perfino nell’oscura rovina falsi profeti e gente comune portare avanti gli scritti di questi dodici apostoli. Presi conoscenza di come essi rifuggivano la confusione e poi, sempre di nuovo, comparire più chiaramente in pubblico. In un’altra immagine vidi cento donne sedute, sembravano essere in uno stato estatico, con loro si trovavano degli uomini attratti dalle loro profezie. Mi assalì un senso di orrore e ripugnanza nel loro confronto. Vidi di nuovo la ridda che si stringeva intorno al nero precipizio e i combattenti che si diradavano sempre più; durante la lotta era scomparsa un’intera città. I dodici Apostoli guadagnavano sempre più seguaci, e da un’altra città (cioè la vera città di Dio, Roma), si dipartiva un luccicante cuneo che penetrava nell’oscura voragine. Vidi, sulla Chiesa che adesso appariva molto piccola, ergersi una figura femminile splendida con un mantello largo e spiegato color blu-cielo e con una corona di stelle sul capo. Da lei fuoriusciva una luce che penetrava sempre piò nelle tenebre nebbiose. Dove penetrava questa luce, accarezzando le cose, tutto veniva rigenerato e fiorente. In una grande città vidi la chiesa più miserabile divenire la prima . I nuovi Apostoli apparvero tutti insieme avvolti di splendore; vidi pure altri che conoscevo. Adesso rifioriva di nuovo tutto. Vidi un Papa nuovo e severo, e la voragine oscura rimpiccolirsi sempre più. Tre comunità si fusero sotto lo splendore di una luce. Queste comprendevano gente buona e illuminata che entrava nella Chiesa. Così tutto venne rigenerato e rinnovato. Le acque presero a scorrere di nuovo e tutta la natura entrò in una perfetta armonia e divenne verde e fiorente. Vidi costruire chiese e conventi.

Il 28 agosto 1820 Anna Katharina Emmerich raccontò del conforto ricevuto dalla seguente immagine: Ricevetti una visione sulla Chiesa di Pietro:
questa si librava sulla terra e tutta la gente si affrettava ad entrare dentro per sostenerla. Vidi in quest’azione di soccorso partecipare i grandi e i piccoli, preti e laici, donne e bambini e perfino vecchi storpi. Mi sopravvenne la paura, poiché mi sembrò che la Chiesa rimbombasse ovunque pronta a cadere. Le fondazioni e tutte le pareti sembravano pronte a crollare, la gente pose dappertutto le spalle a sostegno, e in questo momento tutti divennero della stessa grandezza. Ognuno prese il suo proprio posto nella medesima: ì preti sotto gli altari, i laici sotto i pilastri e le casalinghe sotto l’ingresso. Tutti quanti sorreggevano la Chiesa sostenendo i grandi pesi delle pareti, delle porte, ecc. Pensai che ne sarebbero rimasti schiacciati. Ma il tetto della Chiesa era aperto e vidi i Cori dei Santi e, per mezzo delle loro preghiere e il loro merito, sostenere e aiutare coloro che reggevano la Chiesa. Io pregavo mentre mi trovavo sospesa nell’aria tra la gente e i Santi. I sostenitori della Chiesa adesso facevano un passo avanti.
Vidi poi, attraverso il tetto della Chiesa, la Vergine Maria con intorno Apostoli e vescovi mentre al di sotto si svolgevano grandi processioni e celebrazioni. Mi apparvero pure tutti i cattivi amministratori della Chiesa, coloro che pur avendo creduto di aver fatto qualcosa per la Chiesa in effetti non avevano fatto nulla. Dall’alto scendevano anche molte benedizioni e molti cambiamenti; vidi anche il Papa che era stato l’artefice del rinnovamento; molti uomini semplici e poveri, giovani e vecchi si elevavano nelle dimensioni dello spirito.

A Natale del 1819 Anna Katharina Emmerich raccontò al “pellegrino” altre visioni: Io vidi intorno alla Chiesa di Pietro una enorme quantità di persone, alcune occupate a distruggerla e molte altre, invece, a ripristinarla.
Vidi il Papa in preghiera circondato da falsi amici, i quali spesso agivano in contrasto alle sue disposizioni. Un individuo piccolo e nero agiva freneticamente contro la Chiesa di Dio, e mentre quest’ultima veniva così abbattuta, dall’altra parte era anche ricostruita, ma, per la verità, senza molto vigore.
Vidi molti religiosi che conoscevo, come il vicario generale, questo fatto mi confortò, dandomi molta gioia. Egli camminava diritto attraversando le rovine, senza lasciarsi disturbare minimamente da quelle scene, e disponeva per la conservazione o la costruzione Vidi anche il mio confessore fare un lungo giro vizioso, trascinandosi dietro una grande pietra. Mi apparvero pure altri preti, che pregando con il loro breviario, portavano il peso di un sassolino come se facessero un grande sacrificio; il sassolino lo portavano sotto il mantello pronti a passarlo addirittura agli altri. Costoro mi apparivano come se non avessero fiducia in quello che facevano e nessuna voglia di sapere per quale scopo si lavorava. Tali visioni erano dense di realtà strazianti.
Tra queste immagini mi apparve tutta la parte anteriore della Chiesa in piena rovina. Solo il Santissimo reggeva ancora. Io ero molto afflitta e pensavo sempre: dove sarà l’essere che vidi salvare la Chiesa con l’abito rosso e la bandierina bianca? Poi scorsi una figura femminile ergersi maestosa nella grande piazza di fronte alla Chiesa. Vidi che essa si librò leggermente in alto e giunse sulla cupola, ivi giunta afferrò con entrambe le mani il suo immenso mantello dai raggi dorati e lo allargò sulla Chiesa in segno di protezione. I distruttori non potevano più farsi avanti e in nessun modo erano in grado di avvicinarsi allo spazio coperto dal mantello. Incoraggiati da questa apparizione, i costruttori della Chiesa aumentarono il loro lavoro. Si raggrupparono in quel luogo uomini vecchissimi, storpi e persone cadute nella dimenticanza, come anche molti giovani forti, donne e bambini, religiosi e laici, tutti accorsero in un sol punto per ristabilire l’edificio della Chiesa. Poi vidi giungere un nuovo Papa con una processione. Sebbene questo fosse più giovane del Papa precedente, era anche molto più severo. Venne accolto con i più grandi festeggiamenti. Sembrava come se volesse inaugurare la Chiesa, ma io sentii una voce: “Non c’è bisogno di una nuova inaugurazione, soltanto il Santissimo è rimasto al suo posto”. Ci fu però una duplice e grande celebrazione ecclesiastica, un giubilo generale e la Chiesa fu ripristinata. Prima che il Papa iniziasse la celebrazione il suo contorno era già preparato alle varie sostituzioni; vidi uscire dall’assemblea un certo numero di persone distinte e strettamente religiose che senza obiezioni proseguirono il loro cammino in altra direzione, mentre altri lasciarono l’assemblea con rabbia e brontolii. Il Papa allora, dopo aver proceduto alle sostituzioni di laici e religiosi, iniziò la grande celebrazione nella Chiesa di san Pietro.

30 dicembre: Di nuovo vidi la Chiesa di san Pietro con la sua alta cupola, Michele stava lì sopra luccicante, nella sua veste rosso-sangue, con una grande bandiera di guerra nella mano. Frattanto nel mondo si svolgeva un grande conflitto. Verdi e blu lottavano contro i bianchi sui quali pendeva una spada e sembravano interamente soccombere; ma nessuno conosceva il motivo per cui lottava. La Chiesa aveva pure assunto interamente il colore rosso-fuoco come quello dell’Angelo, e mi fu detto: “Essa sarà lavata nel sangue”. Quanto più durava la battaglia tanto più il colore della Chiesa diveniva acceso. L’Angelo allora scese dalla cupola sulla terra ed entrò nel folto della mischia poi si addentrò tra le schiere dei bianchi. Lo vidi quindi in molteplici azioni attivo tra le fazioni in lotta. A quella presenza i bianchi presero un coraggio meraviglioso, ma non ne conoscevano la causa, poiché l’Angelo agiva mantenendosi invisibile. I nemici dei bianchi, dietro l’influsso di quella forza invisibile, furono colti dalla paura e presero a fuggire da tutte le parti.
Sui bianchi vincenti era scomparsa la minaccia della spada di fuoco, e in cielo, proprio sul campo di battaglia, erano apparse teorie di Santi, i quali segnavano con le mani dei simboli nell’aria. Essi erano, seppur nella diversità, raccolti in un unico corpo spirituale. Quando l’Angelo scese dalla cupola della Chiesa vidi, su di esso, apparire in cielo una Croce grande e scintillante sulla quale era appeso il Salvatore. Dalle sue piaghe splendenti si irradiavano su tutto il mondo fasci luminosi. Le piaghe erano rosse come chiazze luccicanti. Egli non aveva la corona di spine ma da tutte le piaghe della testa si sprigionavano raggi orizzontali sul mondo. Lo splendore delle mani, dei fianchi e dei piedi emetteva i colori dell’arcobaleno che si irradiavano intensamente verso il mondo, sui villaggi, città, case, ecc. lo vidi dappertutto, lontano e vicino, diversi tipi di casi mortali e le anime erano assorbite in uno di questi raggi colorati e salivano nelle dimensioni celesti, dalle piaghe del Signore. L’energia emanata dalle piaghe del costato del Signore fluiva ampiamente verso la Chiesa terrena, la quale ne veniva interamente illuminata. Vidi le anime salire dal Signore assorbite da questa luce. Mi apparve anche un Cuore che lievitava nel cielo, era rosso e illuminato e dirigeva sulle piaghe un fascio di raggi bianchi. Poi dal medesimo si diffondeva, a sua volta, un altro raggio di luce sulla Chiesa e in molte regioni del mondo. Questo elevarsi e alternarsi di energie assorbiva e salvava molte anime, le quali, attraverso il Cuore e il fascio di luce, potevano affiancarsi a Gesù. Mi venne detto che MARIA sarebbe stata questo Cuore. Quando la battaglia sulla terra ebbe termine gli Angeli e la Chiesa, che erano prima scomparsi, divennero visibilmente luminosi e bianchi. Anche la Croce era scomparsa e al suo posto, sulla Chiesa, comparve una figura femminile, alta e piena di splendore che spiegava il suo mantello dai raggi dorati. Sotto la Chiesa apparivano reciprocamente mortificazione e conciliazione. Vidi vescovi e pastori avvicinarsi e scambiarsi i loro libri. Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi e dalle luci della Rivelazione che avevano visto scendere su di loro. Queste luci avevano la loro origine nella foce del fiume, nel luogo dove Giovanni aveva eseguito la sua missione. Quando io vidi tutto ciò ebbi la profonda sensazione che il Regno di Dio fosse vicino. La natura si rinvigoriva, tutto sembrava elevarsi ad una vita superiore e splendente, conseguentemente in tutti gli uomini cresceva un’attività interiore sacra, come al tempo della nascita di Cristo. Sentii tutto questo tanto vicino che esultai . Dall’arrivo di Maria, e già dai suoi primi antenati, avevo avuto la sensazione che soltanto la sua esistenza sarebbe fiorita. Vidi che questi miei sentimenti erano condivisi da tanti umili, fedeli cristiani. Vidi molti agnelli sulla terra, raggruppati in piccoli branchi luminosi e portati al pascolo dai pastori; vidi pure colui che come un agnello diede il sangue per noi, dispensando agli uomini un infinito amore e la forza di Dio. Io vidi pure i “pastori”, che conobbi e mi erano vicini, ma non comprendevano bene il tutto; mi augurai intensamente di svegliarli dal sonno.

Prendendo come spunto un ricordo di scuola mi collegai al pensiero ingenuo della Chiesa come Madre. Il nostro maestro diceva spesso: “Chi non prende la Chiesa per sua madre, non considera Dio suo padre!” Adesso ritornavo a pensare, come a quei tempi: “Se la Chiesa è fatta di pietra, come può essere mia madre?” A questo punto la Chiesa comparve innanzi ai miei occhi come una donna bella e stupenda e le rinfacciai di essere così trascurata, e continuasse a farsi maltrattare in questo modo dai suoi servitori. Essa mi diede nelle braccia un bel Bambino e mi disse che era suo figlio, ricevetti ora la certezza interiore che quella figura era Maria, allora pregai anche per suo Figlio, il Bambino Gesù, con il quale poi ebbi un lungo colloquio. Maria sarebbe la Chiesa stessa, e la Chiesa nostra madre, e Dio nostro padre, e Gesù nostro fratello.
Al pensiero che da bambina andavo dalla madre di pietra, la nostra madre Chiesa, mi sentii davvero felice. ‘Così vado e mi immedesimo nella santa Madre», per grazia di Dio. Sempre presa dal presentimento dell’avvicinarsi del Regno del Signore, mi comparve una grande, celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole. I nemici si erano sparpagliati e non furono perseguitati. Numerose processioni si snodavano innanzi e dentro la Chiesa che adesso era presieduta dal nuovo e severissimo Papa. Prima dell’inizio della celebrazione egli, come già vidi, aveva scacciato via molti vescovi e pastori indegni. Questa festa nella Chiesa fu particolarmente celebrata dagli Apostoli.
Mi apparvero giardini celesti e splendenti calare dal cielo e porsi nei luoghi luminosi della terra e immergersi nella luce delle origini. Anna Katharina Emmerich ricevette ancora altre visioni sulla Gerusalemme celeste:
Vidi nelle strade splendenti della città di Dio palazzi pieni di luce e giardini, nei quali innumerevoli gruppi di Santi lodavano Dio e si muovevano influendo sulla Chiesa. Nella Gerusalemme non c’è nessuna Chiesa, Cristo stesso è la Chiesa. Maria troneggia sulla città di Dio e su di Lei Cristo e la Santissima Trinità. Da questa cade come rugiada la luce su Maria, e da essa si diffonde su tutta la città santa. Sotto la città di Dio vidi la Chiesa di Pietro e un giubilio. Sentii che nonostante tutte le sue negligenze l’uomo avrebbe potuto sempre ricevere da questa la vera luce in sé. Vidi le vie che Portano alla Gerusalemme celeste, e i santi pastori che guidano in quel luogo le anime perfette del loro gregge. Queste vie non erano ancora molto affollate e riconobbi anche la mia strada verso la città di Dio. A mezza strada riconobbi un gruppo di persone che, in un modo o nell’altro, avevo aiutato. Mi ricordai così, e potetti pure vederli, di tutti i bambini e i poveri per i quali avevo confezionato abiti. Mi meravigliai, rallegrandomi particolarmente per i vari modelli che ero riuscita a confezionare. Mi comparvero allora le immagini relative al mio servizio per gli altri. Durante la mia vita avevo servito alcune persone con consigli, esempi, sostegno, preghiera, e sofferenza. Immaginai il vantaggio che queste persone ne avevano saputo trarre, chi più e chi meno, altri niente affatto. Vidi questo sotto il simbolo della coltivazione di un giardino: costoro lo avevano custodito, continuato ad accudirlo oppure lasciato rovinare, nel modo con cui avevano curato queste mie opere.

Dal principio di agosto fino alla fine di ottobre 1820 la pia suora, Anna Katharina Emmerich, fu impegnata in preghiere ed esercizi di intercessione per il santo Padre. Tale compito volle assumere, in seguito ad un’ampia visione dove le venne mostrata, sempre in immagini simboliche, la condizione di tutta la Chiesa di Pietro, sottoposta a guerre ininterrotte di annientamento su tutto l’emisfero terrestre. Le guerre contro la Chiesa di Cristo erano guidate dal radicato impero dell’anticristo il quale si esprime nell’animale apocalittico, che portato dall’acqua emerge dal mare per la battaglia contro il gregge di Cristo. Da questa visione il “pellegrino” trasse le sue conclusioni: È certamente piena di lacune, ma quello che lei ha visto in queste forme nude, e che può descrivere solo a fatica, si accosta molto alle forme della Rivelazione cli Giovanni, sebbene essa non le conosca affatto, e ancora meno dalla Sacra Scrittura e dai libri. Quando racconta le sue visioni sembra che legga in un libro come se guardasse e vedesse cose lontane ma tuttavia presenti. La pia suora così inizia il racconto di questa visione: Io vidi nuovi martiri, non di adesso, bensì del futuro, io vidi dopo una pausa, così proseguì: Vidi gente precipitarsi verso la grande Chiesa, si unì anche un animale disgustoso e tremendo, appena emerso dal mare: aveva una coda come un pesce e zampacce come un leone, e molte teste che erano disposte come una corona intorno a quella più grande. La sua bocca era grande e rossa; era striata come una tigre ed era sicura alleata e ben affiatata con i nemici e i distruttori della Chiesa. Quando questi lavoravano la bestia era sempre in mezzo a loro. Costoro si recavano qualche volta dalla bestia, nella caverna dove si nascondeva.
Frattanto vidi dovunque, nel mondo, molta gente tormentata devoti e particolarmente i religiosi venire incarcerati o oppressi, e ricevetti la sensazione che tali persone sarebbero diventate i nuovi martiri. Quando la Chiesa fu quasi del tutto caduta in rovina, e ormai restavano solo il coro e l’altare, i demolitori entrarono con la bestia nella Chiesa ma si trovarono di fronte ad una donna grande e maestosa. Essa si muoveva come un corpo benedetto, camminava molto lentamente, i nemici ne ebbero molto timore, la bestia si fermò e tese la sua gola verso la donna, come se volesse inghiottirla. Ma appena la donna la guardò, e fece per andarle incontro, la bestia fuggì nel mare e i nemici scapparono confusi.
Da una certa lontananza, dalla terra come dal cielo, vidi affluire grandi gruppi di figure e mettersi in circolo intorno alla Chiesa. Il primo consisteva di giovani e ragazze, il secondo di coppie di ogni rango, re e regine, il terzo di membri di ordini religiosi, il quarto dì guerrieri. Davanti a questi guerrieri ne vidi uno in modo particolare che cavalcava un cavallo bianco. L’ultimo gruppo, che pure si pose in circolo, era composto da cittadini e contadini, tra i quali molti erano contrassegnati con una croce rossa sulla fronte. Mentre essi si avvicinavano, stringendosi sempre più in circolo, si univano a loro carcerati e oppressi. La gente di tutti questi cortei voleva radunare i congiurati in un sol punto.
Allora i nemici della Chiesa, per sfuggire, presero a muoversi nelle più diverse direzioni senza che ne avessero la coscienza, ed erano molto confusi. Non sapevano cosa facevano, e neppure cosa avrebbero dovuto fare, e perciò correvano l’uno contro l’altro, cozzandosi a vicenda nel parapiglia. Quando poi, finalmente, furono serrati tutti insieme dai “gruppi della Fede”, li vidi rinunciare al loro lavoro distruttivo della Chiesa e sparpagliarsi. La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore. Fin dai confini del mondo la gente di buona volontà, di tutte le condizioni e della terra intera, aveva formato un’immane catena umana per passarsi ad una ad una le pietre per ricostruirla. Vidi ancora tanti uomini cattivi e altri che sarebbero divenuti martiri per Gesù.
La Chiesa fu del tutto ricostruita in breve tempo. Dietro di questa, in alto su un monte, vidi l’Agnello di Dio e intorno un corteo di vergini con palme e le cinque schiere celesti, che rispecchiavano ed erano in sintonia con quelle terrene. Intorno all’Agnello stavano pure le quattro sacre bestie dell’Apocalisse.
Il 10 agosto così raccontò: Vedo il santo Padre in grande assillo; abita in un altro palazzo circondato da poche persone di fiducia, le sue forze stanno per confrontarsi con la fazione cattiva. Se le forze del male avranno la meglio egli dovrà soffrir ancora grandi tribolazioni prima della sua morte. Vedo la chiesa delle tenebre in crescita e influire in modo negativo sul mondo del sentimento. La pena del santo Padre e della Chiesa è realmente così grande che si deve supplicare Dio giorno e notte. Io sono stata guidata questa notte a Roma, vedo il santo Padre in una grande pena d’animo ancora nascosto per sfuggire alle sinistre minacce. Egli è stanchissimo e del tutto sfinito dagli assilli, dalla tristezza e dalle preghiere. Si nasconde perché non può più reggere, gli è vicino un prete che è un suo devotissimo amico ricolmo della grazia di Dio, che vede e annota molto, e comunica tutto fedelmente al santo Padre. A questo sacerdote dovetti rivelare, in preghiera, quelli che erano i traditori e i cattivi intenzionati: altissimi funzionari e fiduciari stessi del santo Padre. In questo modo il Papa sarebbe stato messo in guardia in modo da non confidarsi più con chi gli era vicino, ma che in realtà era suo nemico. Egli è così debole che non può più camminare.

25 agosto: Non so come stanotte giunsi a Roma, mi trovai vicino alla chiesa di S. Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa. Per questo motivo c’era inquietudine in città e la gente si era recata a supplicare la Madre di Dio. Sembrava che non volesse aspettare l’apertura della chiesa e prese a pregare già all’esterno. Adesso mi vidi all’interno della chiesa e aprii le porte, la gente entrò piena di ansia e meravigliata di vedere finalmente le porte aperte. Io ero dietro le porte ed essi non mi videro. Non si teneva l’Ufficio divino e c’erano solo le lampade votive che ardevano. Le persone adesso pregavano in modo tranquillissimo. Vidi allora apparire la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente dovrebbe pregare ferventemente in modo devoto, con le braccia aperte e distese e rivolgere solo tre Pater al Supremo. Suo figlio ha pregato sulla croce anche in questo modo e così tutti quanti, a mezzanotte e in questo stesso luogo, avremmo dovuto pregare, le porte della chiesa sarebbero rimaste sempre aperte per questo fine, i fedeli avrebbero dovuto supplicare e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell’abisso. La Madre di Dio parlò poi di molte cose assai difficili a spiegarsi; appresi che solo un prete avrebbe offerto un sacrificio incruento dignitosamente e consapevolmente come fecero gli Apostoli, allontanando tutti i pericoli. Io non posso sapere se le persone nella Chiesa videro quest’apparizione ma furono mossi da qualcosa di soprannaturale perché quando la Santa Vergine disse che essi avrebbero dovuto supplicare Dio con le braccia aperte tutti le sollevarono. Questa gente, buona e devota, adesso era diventata sprovveduta e disorientata. Tra loro non c’era nessun nemico eppure sembravano aver paura l’uno dell’altro.

10 ottobre. Vidi la Chiesa di Pietro distrutta fino al coro e all’altare maggiore. Michele scese, con l’armatura e i legacci nella chiesa e impedì di entrare a molti pastori cattivi e li costrinse in un angolo oscuro dove sedettero e guardarono. Il danno alla Chiesa venne presto rimediato con qualche piccolo restauro e la santa Messa poté essere celebrata presto, in modo completo. Dall’esterno vennero eretti di nuovo i muri, con le pietre, da preti e laici, poiché i distruttori non riuscirono a sradicare le pietre delle fondamenta che erano rimaste intatte.

Anna Katharina passò, per un periodo, tutte le notti in preghiera con le braccia aperte e dovette contenere duri attacchi del maligno. Quest’ultimo piombò tre volte contro di lei per strangolarla. «Mi rinfacciò tutti i miei errori della giovinezza, che io non accettai, presi tutte le mie reliquie e così lo combattei. Finalmente mi vidi tranquilla nel mio letto, segnai ogni lato con piccole particelle della croce». La notte successiva la trascorse nella stessa preghiera e lottò ricca di successo, contro il nemico, tanto che più volte cantò il “Te Deum”. Alla sera del l ottobre il “Pellegrino” trovò Anna Katharina in uno stato di sfinimento, bagnata di sudore per le ininterrotte preghiere. La pia suora disse al “Pellegrino” che le sarebbe stato comandato da san Michele, insieme ad altri compiti, di chiedere suppliche per la Chiesa, in sette giorni essa avrebbe dovuto concludere la Missione.

La Chiesa — si lamentò Anna Katharina —, è in grande pericolo, io devo chiedere e supplicare chi viene da me di pregare per la salvezza della Chiesa, pregarlo affinché reciti il Padre nostro. Si deve pregare affinché il Papa non lasci Roma; ci sono molti pericoli e sì deve invocare il Signore che faccia mantenere la presenza dello Spirito Santo nell’animo del nostro Papa.
Quando il “Pellegrino” la mattina del 4 ottobre giunse da Anna Katharina Emmerich, la trovò sfinita per gli altri strapazzi notturni. Non posso nemmeno esprimere quanto ho sofferto disperatamente, tanto da restarne quasi morta. Questa lotta mi fu mostrata in precedenza da molto tempo; allora vidi una persona assalita da molti demoni che combatteva contro i medesimi. Adesso ho potuto riconoscere molto bene che io stessa ero questa persona. Ho dovuto combattere contro tutto un esercito di demoni, ho pregato tanto e sono stata aiutata. Se i Santi non mi avessero soccorso non avrei potuto superare tutto ciò. Caddi nella battaglia senza forze e mi trovai in difficoltà, ma sapevo quanto fosse importante lottare e vincere. Vidi un demonio in particolare fare del tutto per arrecarmi del male, inviandomi perfino gente da lontano per tormentarmi e indebolirmi.
Stanotte, in una visione sul Papa, ho visto San Francesco portare la Chiesa, la vidi anche portata sulle spalle da un piccolo uomo che aveva tratti giudei nel viso. Sembrava come se incombesse un pericolo grave. Maria apparve sul lato nord della Chiesa con il suo manto protettore aperto. Il piccolo Uomo sembrava cadere, e i dodici, che io continuavo sempre a vedere come i nuovi Apostoli, e che avrebbero dovuto aiutarlo, pur muovendosi molto lentamente, vennero e lo risollevarono, furono d’aiuto pure molti Angeli. La Chiesa era semidistrutta di nuovo ma c’era ancora il pavimento e la parte posteriore il resto era stato distrutto dalla Sette segrete e dagli stessi servitori della Chiesa. i dodici la portarono in un altro posto, mentre alcuni Palazzi sprofondavano intorno a loro come grano dalle spighe. Quando vidi la Chiesa di Pietro in quella condizione e come tanti religiosi avevano contribuito all’opera di distruzione, senza che ciò apparisse pubblicamente, ebbi una tale pena che invocai la pietà di Gesù. In seguito a tale invocazione mi apparve il mio Sposo celeste, come un giovane, e mi parlò per lungo tempo. Egli mi disse che la Chiesa solo apparentemente sembrava crollare sotto questo peso, ma in verità da questo carico ne verrà la tranquillità e la Chiesa risulterà sui suoi nemici nuovamente vincitrice. Se anche un solo cristiano cattolico le resterà fedele, essa potrà vincere ancora. Il Signore mi mostrò come alla Chiesa non siano mai mancate persone che pregano e soffrono per la sua causa e mi mostrò tutto questo in relazione al martirio che ha dato il contributo e la forza più grande alla Chiesa e allo sviluppo del cristianesimo, e come Egli stesso avrebbe dovuto continuare a patire a questo fine. In virtù di questi sacrifici e contributi di sangue la Chiesa risorgeva sempre di nuovo, in tutte le epoche. In innumerevoli immagini il Signore mi fece la grazia di farmi vedere, in sempre più vasti esempi, tutta la miserabile attività dei cristiani e dei religiosi, e perciò mi esortò a pregare e soffrire per tutti in modo perseverante. Fui resa consapevole che i cristiani intesi nel senso vero della parola non esistono più. Restai molto addolorata nell’apprendere questa realtà.

Visioni del 7 Ottobre. Ho fatto un lungo viaggio, continuando la mia missione, e fui a Roma nelle catacombe. Partecipai alla vita di un martire che viveva nelle catacombe in segreto con altri, e aveva convertito molti. Era stato da Tecla recentemente. Ho dimenticato il suo nome. Già da ragazzo si recava nelle catacombe e nelle carceri con le pie donne per recar conforto ai cristiani. Visse per un certo tempo nascosto in un eremo. Più tardi soffrì un grande martirio e infine fu decapitato; egli stesso portò il suo capo via non ricordo più precisamente la storia. Mi vidi in un sotterraneo, forse le catacombe, con Francesca Romana e questo martire, il pavimento era pieno di fiori grazie alla fioritura dei dolori dei martiri. Erano fiorite particolarmente molte belle rose bianche ed io ne vidi una particolarmente che si posò sul mio petto (era la reliquia di questo santo martire). Fui ancora in molti luoghi, vidi innumerevoli fiori che simboleggiano i forti dolori dei martiri, li colsi e mi decisi di prenderli su di me per servire gli attuali bisogni emergenti della Chiesa.
Quando, con Francesca e il santo martire, giunsi a Roma, vedemmo un grande palazzo (il Vaticano), avvolto nelle fiamme. Fui molto turbata, nessuno tentava di spegnere quell’incendio ed ebbi l'impressione che gli abitanti volessero forse essere bruciati, perché nessuno tentava di domare le fiamme. Appena ci avvicinammo il fuoco scemò fino a spegnersi. Potemmo vedere il palazzo bruciato e annerito dalle fiamme. Entrammo ed attraversammo molte sale meravigliose. Giungemmo fino al Papa che sedeva su una grande sedia, era malatissimo ed aveva perduto i sensi. Non poteva più muoversi. Davanti alle porte alcune persone andavano avanti e indietro. I religiosi che lo circondavano più da vicino non mi piacevano, apparivano essere falsi e tiepidi. I devoti semplici e fedeli si trovavano nella parte più lontana del palazzo. Parlai a lungo con lui e mi sembrò che la mia presenza in quel luogo fosse necessaria. Parlai al Papa dei vescovi che sarebbero stati insediati, e gli parlai pure del pericolo di lasciare Roma. Secondo me non avrebbe dovuto farlo altrimenti, senza la sua presenza in città, tutto sarebbe caduto nella confusione. Egli però era persuaso di lasciare la città e mi rispose che questo pericolo non poteva essere evitato, doveva andar via per salvare molti e salvarsi. Francesca parlò ancora a lungo con lui. Io ero molto debole e sfinita, i miei accompagnatori mi sorressero. Roma si trovava in una condizione miserabile, la più piccola scintilla poteva provocare il più grande incendio. Vidi poi la Sicilia avvolta nelle tenebre e tutta la gente fuggire via. (Etna?)

Giarre(CT) invasa dalla cenere vulcanica dell'Etna 07-03-2021



Un’altra volta, in stato di estasi, la pia suora Emmerich si lamentò a voce alta: Vidi la Chiesa solitaria, interamente abbandonata, sembrava che tutti fossero scappati via. Imperava la disarmonia più completa. Dappertutto vidi grandi difficoltà e odio, tradimenti e amarezze, inquietudini e cecità piena. Da un gruppo sinistro vennero inviati messaggeri per dare intorno una notizia spiacevole che provocò odio e rabbia nel cuore degli ascoltatori. Io pregai diligentemente per quegli oppressi. Vidi delle luci illuminare i luoghi dove i singoli pregavano, sugli altri invece calare le tenebre oscure. La condizione si presentava in modo terribile. Ho supplicato la compassione di Dio per quegli uomini e quella città. O città, città (Roma), quali minacce! La tempesta è vicina. Fai attenzione! Ma io spero che tu resterai salda.

16 ottobre: Stanotte ho percorso la via Crucis di Coesfeld. Ero in compagnia di molte anime. Esse mi presentarono la situazione difficile della Chiesa e mi mostrarono la necessità di pregare. Mi vidi circondata da molti giardini. Nei medesimi era simboleggiato il rapporto del Papa con i vescovi. Il Papa era sul suo trono in un giardino, e le figure e le forze di questi vescovi e vescovati mi apparvero rappresentati da piante, frutta e fiori, sparsi nei singoli giardini. Dal trono del Papa si estendevano raggi su tutti i giardini, le piante e la frutta; erano le relazioni e gli influssi della S. Sede.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 9 Marzo 2021

Martedì della III settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Io t’invoco, o Dio, perché tu mi rispondi;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)

Colletta
Non ci abbandoni mai la tua grazia, o Signore,
ci renda fedeli al tuo santo servizio
e ci ottenga sempre il tuo aiuto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dn 3,25.34-43)
Accoglici, Signore, con il cuore contrito e con lo spirito umiliato.


Dal libro del profeta Daniele

In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
«Non ci abbandonare fino in fondo,
per amore del tuo nome,
non infrangere la tua alleanza;
non ritirare da noi la tua misericordia,
per amore di Abramo, tuo amico,
di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo,
ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare
la loro stirpe come le stelle del cielo,
come la sabbia sulla spiaggia del mare.
Ora invece, Signore,
noi siamo diventati più piccoli
di qualunque altra nazione,
oggi siamo umiliati per tutta la terra
a causa dei nostri peccati.
Ora non abbiamo più né principe
né profeta né capo né olocàusto
né sacrificio né oblazione né incenso
né luogo per presentarti le primizie
e trovare misericordia.
Potessimo essere accolti con il cuore contrito
e con lo spirito umiliato,
come olocàusti di montoni e di tori,
come migliaia di grassi agnelli.
Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito,
perché non c’è delusione per coloro che confidano in te.
Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto,
non coprirci di vergogna.
Fa’ con noi secondo la tua clemenza,
secondo la tua grande misericordia.
Salvaci con i tuoi prodigi,
da’ gloria al tuo nome, Signore».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché sono misericordioso e pietoso.
Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Mt 18,21-35)
Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il vangelo ci invita a perdonare come noi siamo perdonati da Dio. Preghiamo dunque il Signore perchè ci aiuti ad essere umili e misericordiosi. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Perchè ogni uomo possa sperimentare la gioia del perdono e della riconciliazione con Dio, e non si lasci mai prendere dalla paura o dalla vergogna davanti alle proprie colpe. Preghiamo:
Perchè i ministri del sacramento della riconciliazione siano efficaci mediatori della misericordia di Dio che comprende le nostre debolezze e ci dona la forza per riprenderci. Preghiamo:
Perchè il perdono che riceviamo dai fratelli sia un invito alla correzione dei nostri difetti e ad una continua conversione del cuore. Preghiamo:
Perchè le nazioni ricche aiutino gratuitamente e senza alcun ricatto i popoli poveri. Preghiamo:
Perchè questa eucaristia, segno di festa e di perdono, sia il canto di ringraziamento della nostra assemblea al Padre che ha fatto di Cristo il tempio della nuova alleanza. Preghiamo:
Per chi è rimasto fedele al Signore anche nella prova.
Per chi non ha ancora vissuto l'esperienza di essere perdonato.

O Dio della misericordia e del perdono, che hai inviato il tuo Figlio, morto sulla croce per la remissione dei nostri peccati; liberaci da ogni colpa e fa’ che viviamo nella gioia del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Concedi, o Signore,
che questo sacrificio di salvezza
ci purifichi dai peccati
e ci ottenga il dono della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa
e pratica la giustizia. (Sal 14,1-2)

Oppure:
Io ti ho condonato tutto quel debito
perché tu mi hai pregato.
Non dovevi anche tu aver pietà
del tuo fratello? (Cf. Mt 18,32-33)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai santi misteri
rinnovi, o Padre, la nostra vita,
ci ottenga la libertà dal peccato
e il conforto della tua protezione.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
O Dio, maestro e guida del tuo popolo,
allontana da questi tuoi figli
i peccati che li opprimono,
perché vivano conformi alla tua volontà
e sicuri della tua protezione.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Ancora una volta, Gesù insiste sulla pratica del perdono che deve caratterizzare i suoi discepoli. Il nostro perdono deve essere instancabile, ed è forse questo che ci costa di più. Molto spesso, riusciamo a mala pena a perdonare nostro fratello o nostra sorella, facendo peraltro capire che non deve però farlo un’altra volta. Ci risulta molto difficile perdonare sempre di nuovo, come se fosse la prima volta; ci risulta molto difficile avere abbastanza pazienza e abbastanza amore per guardare sempre con la stessa fiducia quella persona a cui bisogna perdonare due volte, dieci volte, mille volte una stessa cosa. Il nostro cuore è fatto così: noi poniamo sempre limiti al nostro amore!
L’amore del Padre invece è infinito. Il Padre ci perdona sempre, e noi sappiamo che ha diecimila occasioni di farlo! Il suo desiderio ardente è che noi, dal momento che riceviamo continuamente la sua misericordia, possiamo diventare a nostra volta misericordiosi nei confronti dei nostri fratelli. Le offese che dobbiamo perdonare loro saranno sempre di poco conto di fronte a quelle che Dio ci perdona senza contarcele!

lunedì 8 marzo 2021

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 04 MARZO 2021




Amato Popolo di Dio:



RICEVETE LA BENEDIZIONE CHE PROVIENE DALLA MIA FEDELTÀ ALLA TRINITÀ SACROSANTA.

LA NOSTRA REGINA E MADRE DEI CIELI E DELLA TERRA VI
TIENE SOTTO IL SUO MANTO MATERNO.



Voi non siete soli, la Protezione Divina è continuamente operante in ciascuno di voi, per questo è necessario essere in Stato di Grazia.



L'umanità è sull'orlo del caos; la Terra è minacciata dai vari corpi provenienti dallo Spazio (1) e che hanno ingerenza sul clima, sui vulcani (2), sulle faglie tettoniche della terra (3), sul corpo umano e sugli animali.



Coloro che hanno vissuto nell’opulenza e nella sicurezza economica, sono passati adesso a vivere la fragilità dell’economia e a constatare quanto la terra sia distruttibile.



Voi vedete il sole irradiare e far risplendere la sua luce nel firmamento, ma il sole adesso è in agitazione, come tutto il resto della Creazione e a causa delle sue eruzioni, sta producendo tempeste magnetiche ed eiezioni di massa coronale. (4)


L’astro del sole cambierà e voi vivrete quello succede sempre prima di un cambiamento, che sta avvenendo in questo momento.


Il campo magnetico della terra si indebolirà fino a raggiungere il punto in cui le comunicazioni e le reti elettriche verranno annullate (5), e in contemporanea ci sarà una fortissima eruzione vulcanica. (Mc 13,24)



PENTITEVI, ADESSO!

RICONCILIATEVI E CONVERTITEVI E NON TORNATE AD ALLONTANARVI DALLA VERITÀ, PERCHÉ QUELLO CHE VI È STATO ANNUNCIATO SI COMPIRÀ E CIASCUNO DI VOI DOVRÀ PORTARE IL PESO DELLE PROVE FUTURE PER L’UMANITÀ e allora vi sentirete persi ed abbandonati, non dalla Divinità né dalla Regina e Madre dei Cieli e della terra, ma questo lo dovrete imputare a voi stessi, che non avete obbedito. (Rom 5,10)



PERSONE DI POCA FEDE! DOVETE RESTARE SALDI LUNGO IL CAMMINO!

LA FEDE DEVE FARVI RIMANERE IN PIEDI, SENZA DUBITARE.
DI FRONTE AL DUBBIO, IL DEMONIO VI TRASCINA PER TERRA E VI PERCUOTE. (1Pt 5,9)



Ogni persona ha una missione da compiere sulla terra e questo è il momento di prenderla sul serio.



Tenete presente che sta arrivando il momento in cui, a causa dell’urgenza dell’élite mondiale di tenere l’umanità sotto il suo controllo, sarà impossibile per i figli di Dio trasferirsi da un Paese all’altro. Voi non andate in panico, ogni figlio di Dio sarà protetto ovunque si trovi.



Ad ogni Rifugio dei Sacri Cuori, arriveranno le persone che devono arrivare, così come le case consacrate ai Sacri Cuori, se state vivendo nel compimento della Divina Volontà, sono e saranno protette.



Popolo di Dio, questo è il momento del risveglio delle coscienze e di prepararsi per gli attacchi che il male scaglierà su tutta l’umanità.



Siete in tempo di Quaresima, continuate a pregare, a fare riparazione, ad interiorizzare il comportamento e il modo d’agire quotidiani e a migliorare.


Questo per voi, creature di Dio, è il momento del massimo sforzo.



L’ARCA È STATA COSTRUITA, IO HO CHIAMATO IN CONTINUAZIONE L’UOMO PERCHÈ VI ENTRI CON FEDE E
CONTINUI A SUPPLICARE.



L’Arca è quella della preghiera attiva, dell’azione e dell’amore per il prossimo, della certezza della Fede, della retta via, cosicché vi prepariate e non rimaniate paralizzati davanti allo scisma che si sta avvicinando.



Popolo di Dio, non dite: “è una bella giornata”, perché vedete il sole brillare, non dite “è nuvoloso” perché non vedete il sole brillare.


Il sole sarà offuscato da una grande eruzione vulcanica.



PREPARATEVI! E NON DIMENTICATEVI CHE SARETE ESAMINATI MEDIANTE QUELL’ATTO DI MISERICORDIA DIVINA CHE È IL GRANDE AVVERTIMENTO. (6)



In seguito arriverete a gustare del Paradiso anticipato, in seguito…



Amato Popolo di Dio:


NON TEMETE, NON TEMETE!
VOI SIETE SUL PALMO DELLE MANI DEL DIO UNO E TRINO.
NON TEMETE, NOI STIAMO PROTEGGENDO CIASCUNO DI VOI
IN PARTICOLARE. (Sal. 46,1)



In Dio Uno e Trino.



San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO





COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

San Michele Arcangelo, nella Sua fedeltà a Dio, ci parla con l’intento di raggiungere la nostra anima e parla a ciascuno di noi in particolare, in quanto l’essere umano si rifiuta di vedere la realtà che si sta vivendo in questo momento così cruciale.



Noi facciamo parte di una generazione che ha visto cambiare la realtà da un momento all’altro e che si è trovata di fronte a linee guida che mai avremmo immaginato.



San Michele ci chiede di continuare in un costante rinnovamento e di non perdere la Fede, ma di aumentarla e di farla crescere sulle basi solide della conoscenza che è stata data nella Sacra Scrittura, la cui parola è immutabile.



Ci allerta sui rifugi e ci chiede di non entrare nel panico, perché una casa in cui si vive l’Amore di Cristo, dove la Madonna rimane il modello da seguire e dove ci si è consacrati ai Sacri Cuori, quella casa è già un rifugio.


Ma prima di pensare ai rifugi per salvaguardarci, dobbiamo pensare a rimanere nella prassi continua dell’amore nei confronti di Dio e del prossimo.

Stiamo vivendo un momento speciale, che l’umanità non ha più vissuto dalla Redenzione ed è proprio in questo momento, in questa era dello Spirito Santo, che dobbiamo santificarci e per farlo dovremo passare attraverso il crogiolo.


Chiediamo la grazia della perseveranza.


Amen.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 8 Marzo 2021

Lunedì della III settimana di Quaresima

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
(Sal 83,3)

Colletta
Nella tua continua misericordia, o Padre,
purifica e rafforza la tua Chiesa,
e poiché non può vivere senza di te,
guidala sempre con la tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (2Re 5,1-15)
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro


Dal secondo libro dei Re

In quei giorni Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 41 e 42)
Rit: L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo (Sal 129,5.7)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 4,24-30)
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Come il creato in questa stagione si sta risvegliando, così anche la Chiesa, in questo tempo favorevole, si prepara con la preghiera, il digiuno e l’elemosina alla Pasqua del Signore, per una nuova fioritura di fede e di carità. Preghiamo Dio Padre, perché rafforzi il nostro impegno di rinnovamento umano e cristiano.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, fonte della vita, ascoltaci.

1. Divino seminatore, fa’ fiorire nella Chiesa l’integrità della fede, la santità della vita, la carità fraterna, perché, avvinta al legno della croce, innalzi i suoi virgulti fino al cielo. Noi ti preghiamo.
2. Signore della storia, ricolma del tuo Spirito coloro che hanno responsabilità di governo, perché il loro impegno, come seme fecondo, porti frutti abbondanti per l’intera società. Noi ti preghiamo.
3. Padre buono, proteggi le famiglie, specialmente quelle ferite e affaticate, perché, superate le difficoltà, siano nella società un modello di vita nuova, fondata sul perdono e sulla comunione. Noi ti preghiamo.
4. Sorgente della gioia, guarda con benevolenza i giovani del mondo, perché il loro generoso entusiasmo porti una ventata d’aria nuova nella società e nelle istituzioni. Noi ti preghiamo.
5. Custode del creato, veglia sul genere umano, perché ogni progresso sia attuato nella giustizia e nella concordia, e i frutti della terra e del lavoro siano condivisi con i piccoli e i poveri. Noi ti preghiamo.

O Dio, sorgente inesauribile di vita, sostieni con la forza del tuo Spirito l’umanità che aspira alla giustizia e alla pace: resti salda in ogni uomo la fede nella vittoria del bene sul male, promessa e attuata nella croce del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Trasforma per noi, o Signore,
in sacramento di salvezza
l’offerta che ti presentiamo
come segno del nostro servizio sacerdotale.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Genti tutte, lodate il Signore,
perché forte è il suo amore per noi. (Sal 116,1-2)

Oppure:
Nessuno fu purificato fra i molti lebbrosi in Israele,
se non Naamàn, il Siro. (Cf. Lc 4,27)


Preghiera dopo la comunione
La comunione al tuo sacramento
ci purifichi, o Signore,
e ci raccolga nell’unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
La tua mano, o Signore,
protegga questo popolo in preghiera,
lo purifichi e lo guidi,
perché con la tua consolante presenza
giunga ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro peccato, non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere il perdono di Gesù, la guarigione e la salvezza!

sabato 6 marzo 2021

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 6 Marzo 2021

Sabato della II settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 114,8-9)

Colletta
O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza
ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo,
guidaci nelle vicende della vita
e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Mi 7,14-15.18-20)
Il nostro Dio viene a salvarci.


Dal libro del profeta Michèa

Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l’iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:
Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Perchè accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa’ che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore,
infonda in noi una forza di redenzione
che ci preservi dalle umane intemperanze
e ci disponga a ricevere i doni della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi,
Lc ı5, 32 perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15,32)


Preghiera dopo la comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore,
agisca nelle profondità del nostro cuore,
e ci renda partecipi della sua forza.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Nella tua misericordia, o Signore, porgi l’orecchio
alla voce di coloro che ti supplicano,
e perché tu possa esaudire i loro desideri,
fa’ che chiedano quanto ti è gradito.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi Gesù dice una parabola per ciascuno di noi: noi tutti siamo quel figlio che il peccato ha allontanato dal Padre, e che deve ritrovare, ogni giorno più direttamente, il cammino della sua casa, il cammino del suo cuore. La conversione è esattamente questo: questo viaggio, questo percorso che consiste nell’abbandonare il nostro peccato e la miseria nella quale esso ci ha gettati per andare verso il Padre.
Ciò che ci sconvolge in questa parabola, e la realtà la sorpassa di molto, è il vedere che di fatto il nostro Padre ci attende da sempre. Siamo noi ad averlo lasciato, ma lui, lui non ci lascia mai. Egli è “commosso” non appena ci vede tornare a lui. Talvolta saremmo tentati di dubitare del suo perdono, pensando che la nostra colpa sia troppo grande. Ma il padre continua sempre ad amarci. Egli è infinitamente fedele. Non sono i nostri peccati ad impedirgli di darci il suo amore, ma il nostro orgoglio. Non appena ci riconosciamo peccatori, subito egli si dona di nuovo a noi, con un amore ancora più grande, un amore che può riparare a tutto, un amore in grado in ogni momento di trarre dal male un bene più grande. Il suo perdono non è una semplice amnistia, è un’effusione di misericordia, nella quale la tenerezza è più forte del peccato.
Gesù vuole che noi abbiamo la stessa fiducia anche nei confronti degli altri. Nel cuore di ogni uomo vi è sempre una possibilità di ritorno al Padre, e noi dobbiamo sperarlo senza sosta. Quando vediamo fratelli e sorelle convertiti di recente che ricevono grazie di intimità con Dio, spesso davvero straordinarie, esultiamo senza ripensamenti, e partecipiamo alla gioia del Padre.