martedì 9 febbraio 2021

IL DIO EURO E DRAGHI L’ANTICRISTO

UN ARTICOLO DI MORENO PASQUINELLI DEL 2017 CHE FA RIFLETTERE. E SE AVESSE RAGIONE LUI? MARIO DRAGHI FA PARTE DI QUELLA CERCHIA RISTRETTA CHE IDOLATRA IL DENARO COME UNICO VERO DIO.... 

FEB 08, 2017


«La moneta unica è irrevocabile. La questione dell’uscita non è contemplata dal Trattato»

Il 24 gennaio scorso davamo conto della notizia lanciata da Reuter, ovvero di questa affermazione di Mario Draghi: «Se un paese dovesse lasciare l’Eurosistema, i crediti o le passività della sua banca centrale nazionale verso la BCE dovrebbero essere risolti in toto». Notizia rilevantissima poiché, pur minacciando rappresaglia e sfracelli, [1] Draghi, per la prima volta, si lasciò scappare il concetto che dall’eurozona, com’è ovvio, si possa uscire. “Altolà! Ho detto una cazzata!”.
Questo il senso della rettifica compiuta da Draghi il 5 febbraio davanti al comitato Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Ecco le parole testuali: “La mia risposta era una risposta a una domanda tecnica basata su assunzioni non previste dal trattato. L’euro è irrevocabile”.
Rimosso il lapsus Draghi ha quindi ribadito ciò che affermò il 7 maggio 2015: «L’Euro è irreversibile. L’uscita non è prevista dai trattati». [Vedi titolo de Il Sole del 8 maggio 2015 qui sotto ]

Mi pare evidente che Draghi, con una fava, abbia inteso prendere due piccioni, abbia cioè risposto sia al consigliere per il commercio di Donal Trump —“L’euro è un marco travestito con cui sfrutta Usa e Ue”—, sia all’ellittico discorso della Merkel al vertice di Malta del 3 febbraio, nel quale, apertis verbis, la cancelliera ha aperto all’ipotesi dell’Unione a due velocità — Draghi: “è un concetto ancora da sviluppare, una visione appena abbozzata su cui non sono in grado di esprimere alcun commento, almeno al momento”.

Vale invece soffermarsi sul concetto secondo cui l’euro sarebbe “irrevocabile”, un aggettivo categorico che fa il paio con quello di “irreversibile” usato nel 2015.

Vi sono qui due piani del discorso, il primo, di carattere giuridico, il secondo, di carattere filosofico.

Fumus boni iuris

Per quanto afferisce al piano giuridico il concetto di “irrevocabilità” della moneta unica è non solo arbitrario ma del tutto infondato. L’euro è infatti entrato in vigore con un Trattato internazionale, quello di Maastricht del 7 febbraio 1992. Cos’è un Trattato? In generale esso consiste “nell’incontro delle volontà di due o più Stati sovrani diretti a disciplinare rapporti intercorrenti tra essi”. In particolare quello di Maastricht contemplava profonde cessioni di sovranità degli stati aderenti ad organismi sovranazionali, nel caso dell’euro, tra l’altro, consegnando ad una banca centrale indipendente la potestà dell’emissione monetaria.

Alla domanda: può uno Stato sottrarsi agli obblighi previsti da un trattato precedentemente sottoscritto? Certo che sì. Uno Stato può recedere da qualsivoglia trattato multilaterale dichiarandone unilateralmente la nullità. Lo diciamo noi? No, lo dice la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del maggio 1969, sottoscritta da tutti i paesi del mondo —dall’Italia ratificata il 25 luglio 1974 ed entrata in vigore il 27 gennaio 1980. [2]

Non occorre dunque ricorrere a Carl Schmitt ed al suo postulato sullo “Stato d’eccezione” per destituire di ogni fondamento razionale il principio della cosiddetta “irreversibilità” di un trattato e per affermare il principio giuridico, universalmente riconosciuto (e valido erga omnes almeno fino a quando esisteranno stati nazionali) che uno Stato sovrano può recedere da un trattato internazionale.
Draghi afferma quindi che “La questione dell’uscita non è contemplata dal Trattato”. Un giurista risponderebbe che si tratta del più classico caso di fumus boni iuris, di un principio che di buon diritto ha solo la parvenza. Vale la pena ricordare al Draghi lo stesso Art. 50 del Tratto di Lisbona che, per quanto farraginoso, contempla il “recesso”dall’Unione europea —vedi la Brexit.

Teologia dell’euro

Il secondo piano del discorso è squisitamente filosofico, anzi teologico.

A chi, infatti l’uomo ha consegnato la facoltà di decisioni irrevocabili e irreversibili? Risposta: a Dio, e solo a Lui in quanto solo Essere onnipotente e onnisciente, quindi davvero sovrano. Per le religioni monoteiste solo Dio infatti, nella sua onniscienza, non può sbagliare alcuna mossa, che se la sbagliasse non sarebbe onnisciente.
In questo consegnare a Dio il potere dell’infallibilità, c’è l’idea opposta, che le decisioni umane siano fallibili, in quanto tali revocabili e reversibili ove si dimostrassero sbagliate.

E’ di tutta evidenza il carattere teologico del discorso del banchiere Mario Draghi, il Dio essendo il denaro-euro, la sua banca centrale essendo la nuova Chiesa, e lui medesimo Papa, in quanto tale detenendo la qualità dell’infallibilità —conferitagli in questo caso, non dall’essere successore di Pietro, ma dalla casta ierocratica dei banchieri che l’ha elevato a quella sua funzione.

E dato che abbiamo sollevato l’analogia, come non notare che il Papa Draghi, mentre fa il cattolico, sembra adottare la teologia luterana del Dio orologiaio per cui, messo in moto il meccanismo, questo è destinato a procedere in modo automatico ed invariante. Di qui l’irreversibilità di un meccanismo che per sua natura non può mai girare all’indietro.

Come si sa cattolici e protestanti, fatte salve le differenze, accettano il medesimo credo Niceno e si riconoscono nello stessi dogmi religiosi, tra cui quello fondamentale dell’incarnazione del Figlio di Dio, di qui il suo culto in quanto mediatore tra il padre e gli uomini.

Ecco, nel mondo capitalistico, tanto più in quello iper-finanziarizzato dell’oggi, non Gesù di Nazareth viene considerato il mediatore col divino, il signore del mondo, bensì, appunto, il denaro, la cui qualità metafisica trascende quella di mera moneta.
Marx aveva intuito quale profonda trasformazione avesse subito il denaro nella società capitalistica:
«Il denaro, in quanto possiede la proprietà di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l’ oggetto in senso eminente. L’universalità della sua proprietà costituisce l’onnipotenza del suo essere, esso è considerato, quindi come ente onnipotente…Il denaro, questa astrazione vuota ed estraniata della proprietà, è stato fatto signore del mondo». [3]

Ecco quindi la funzione teurgica di banchieri come Draghi. Essi, essendo i creatori del denaro dal nulla, non solo presiedono in quanto sacerdoti alla liturgia della transustanziazione, attestando quindi la presenza del divino nel magico pezzo di carta; essi soltanto hanno la capacità di interpretare i simboli misterici del Dio denaro, rendendoli propizi e benefici.
Fossimo credenti dovremmo dire che in verità qui siamo in presenza di Satana, o meglio dell’anticristo il quale, sotto le spoglie del divino, è invece, per antonomasia, il nemico più crudele dell’umanità. Fatto sta che i popoli europei, a cominciare —forse non a caso— da quello greco, ne stanno facendo le spese. Il Dio-euro si sta rivelando il Molok, e Francoforte la sua Geenna. [4]

NOTE

[1] Il numero uno dell’Eurotower rispondendo agli europarlamentari M5S Marco Valli e Marco Zanni, aveva spiegato che, in caso di uscita della Penisola dall’euro, la Banca d’Italia, in base al sistema Target 2, dovrebbe rimborsare crediti e passività nei confronti dell’eurosistema per un totale di circa 357 miliardi.

[2] In particolare la Parte IV, sezione 1: “Nullità, estinzione e sospensione dell’applicazione dei trattati. Disposizioni generali”. La Sezione 2 “Nullità dei trattati”. La Sezione 3 “Estinzione dei trattati e sospensione della loro applicazione”

[3] K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844

[4] Molok era ritenuto dai cananei un dio, la sua sede del culto era Geenna. Gli venivano tributati sacrifici umani di bambini, che, dopo essere stati sgozzati, erano bruciati in olocausto in un fuoco tenuto costantemente acceso in suo onore. Col tempo Molok divenne il nome del rituale durante il quale venivano bruciati bambini (forse i figli primogeniti), probabilmente con la convinzione di trasformarli in una specie di divinità protettrice della famiglia cui appartenevano.

Il professor Marco Cosentino fa il punto sulle cure e sui vaccini

A quasi un anno di distanza dall’inizio della pandemia di coronavirus, non ci è dato ancora di intravvedere una via d’uscita: malati, decessi, ospedali perennemente in affanno, oltre a una crisi economica che si preannuncia catastrofica, sono gli elementi molto inquietanti che si profilano per i prossimi mesi di questo 2021, allineato perfettamente al 2020 appena conclusosi. A fare il punto sull’emergenza sanitaria, sulle terapie e sui vaccini contro il Covid-19 è il medico Marco Cosentino, dottore di ricerca in Farmacologia e Tossicologia, nonché professore ordinario di Farmacologia presso la Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria, dove dirige il Centro di ricerche in Farmacologia Medica. Il professor Cosentino è inoltre autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali, di libri e capitoli di libri, inerenti la fisiopatologia e la farmacoterapia di malattie del sistema nervoso e del sistema immunitario, la farmacologia clinica, la farmacogenetica e la farmacovigilanza.

Professore, la terza ondata pare ormai inevitabile. Tuttavia il mainstream si sofferma quasi esclusivamente sul vaccino, non ancora disponibile per tutti, anziché sulle cure. Cosa sta succedendo?

“Si evidenzia senza ombra di dubbio un problema di natura organizzativa e strategica. Ad un anno ormai quasi compiuto dalla manifestazione della vicenda, le strutture e attività, nonché il modus operandi del sistema sanitario proseguono, tuttavia, come se l’emergenza fosse appena stata dichiarata. Ad esempio, la carenza di personale medico e sanitario e di posti letto negli ospedali – indiscutibilmente legata ai tagli degli ultimi decenni – costituisce un’emergenza nell’emergenza che ancora nessuno ha ritenuto di affrontare. Il contrasto tra i quotidiani richiami all’emergenza sanitaria e la mancanza fin qui di reali interventi strutturali si fa sempre più stridente. Non dobbiamo tra l’altro dimenticarci che le conseguenze di questa emergenza riguardano non solo i malati di Covid, bensì tutti gli altri malati di malattie altrettanto o più gravi, soprattutto croniche, e che si ritrovano reparti e ambulatori chiusi a causa del Covid”.

Ci può analizzare la situazione, secondo il Suo autorevole punto di vista?

“La Società Italiana di Cardiologia ha recentemente stimato che la mortalità per infarto nel 2020 si è triplicata, i neurologi constatano un drammatico declino cognitivo senza precedenti nelle persone con malattia di Alzheimer e i notiziari più attenti ci informano che sono crollati gli esami di monitoraggio per la prevenzione dei tumori. Tutte conseguenze prevedibili a fronte dei tagli alla sanità degli ultimi decenni, che la crisi contingente ha esasperato rendendole maggiormente evidenti. Converrebbe fare un ragionamento complessivo e soprattutto non più emergenziale, come a quasi un anno dall’inizio della crisi, sarebbe peraltro lecito attendersi”.

Quali sono le armi più efficaci contro il Covid? Perché in Italia manca un protocollo uniforme per il trattamento domiciliare del coronavirus in fase precoce?

“La malattia è subdola, con andamento variabile da persona a persona e con remissioni che purtroppo in alcuni casi preludono a repentini aggravamenti. Per questo è estremamente importante che il medico segua con assiduità e attenzione i propri assistiti fin dai primi sintomi, pronto a somministrare le terapie più appropriate in relazione al quadro clinico. Non parlerei dunque di “protocollo” quanto di linee guida o di “prontuario anti-covid”, che oggi comprende numerosi farmaci, sia vecchi che nuovi. Indubbiamente, tra gli aspetti singolari e incomprensibili che ancora osserviamo, a quasi un anno di distanza dai primi casi di Covid, va annoverata anche la resistenza a considerare l’esperienza acquisita “sul campo” da tanti medici che hanno curato e continuano a curare le persone con successo, riducendo al minimo il numero di casi che si aggrava al punto da rendere necessario il ricovero, e realizzando in tal modo il miglior beneficio per i loro pazienti e al tempo stesso per il sistema sanitario. Pare di cogliere un atteggiamento severissimo da parte di alcuni, che richiedono gli standard più rigorosi nella valutazione delle farmacoterapie, atteggiamento che paradossalmente porta a escludere quasi ogni possibile terapia in nome di una malintesa “medicina basata sulle evidenze””.

A cosa si riferisce, esattamente?

“La medicina è prima di tutto pragmatismo, dato che di regola le esigenze dei malati difficilmente possono conciliarsi – specie in emergenza – con il soddisfacimento dei massimi livelli di evidenza. In altri termini, sembra purtroppo talora di vedere riconfermato il vecchio adagio popolare secondo cui “il meglio è nemico del bene”. Curiosamente, un tale rigore non pare venga esercitato per i vaccini, autorizzati in emergenza e in assenza di informazioni essenziali per apprezzarne al meglio le potenzialità e i rischi. Personalmente comprendo, e in una certa misura giustifico, la scelta “emergenziale” sui vaccini, ma proprio per questo fatico a spiegarmi l’atteggiamento “rigorista” sui farmaci, specie su quelli di uso maggiormente consolidato e per cui esiste quanto meno una chiara evidenza di sicurezza. “Primum non nŏcēre” è uno dei principi fondamentali della medicina, e – anche in assenza di cure di efficacia certa – dovrebbero essere impiegati quei presidi di efficacia probabile e di provata tollerabilità, così da sottrarsi al rischio di far del male per omissione”.

Nel protocollo ufficiale italiano viene raccomandato, al malato Covid domiciliare, di rimanere in “vigile attesa” e di assumere, all’occorrenza, del paracetamolo. Considera efficace questo approccio?

“Suggerire il paracetamolo per ridurre la febbre è senza dubbio una scelta singolare. Tra i farmaci antiinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, categoria cui il paracetamolo appartiene, esso è l’unico ad essere – come gli altri FANS – antipiretico e analgesico ma – a differenza degli altri FANS – privo di significativa attività antiinfiammatoria. I fenomeni infiammatori sono peculiari del Covid fin dagli esordi, ed esistono studi quanto meno di natura osservazionale che descrivono un’evoluzione nettamente più favorevole nei pazienti Covid in trattamento con aspirina, il capostipite dei FANS, antiinfiammatorio per antonomasia. Semmai, l’eventuale preoccupazione per i possibili disturbi che l’aspirina potrebbe causare nel tratto gastrointestinale potrebbe suggerire di ricorrere ad altri FANS comunque antiinfiammatori quali l’ibuprofene o il ketoprofene, meglio tollerati a quel livello. Esiste poi un comune consenso sul beneficio nel Covid a un certo stadio derivante dalla riduzione dell’aggregazione piastrinica e in generale della coagulazione. Tutti i FANS sono anche antiaggreganti piastrinici, ancora una volta tuttavia con l’eccezione del paracetamolo. Difficile quindi difendere la decisione di indicare il paracetamolo come FANS di scelta”.

Facciamo chiarezza sull’idrossiclorochina: perché sarebbe efficace? E perché in Italia si è dovuto pronunciare il Consiglio di Stato per “riabilitarla”?

“L’idrossiclorochina è un farmaco antimalarico di efficacia provata anche come antiinfiammatorio e immunomodulante in malattie autoimmuni quali l’artrite reumatoide e il lupus, che fa parte tra l’altro della lista dei farmaci essenziali dell’OMS. A concentrazioni terapeutiche possiede pure un’attività antivirale diretta, ma non è certo se sia questa o siano gli effetti immunologici a essere responsabili dei suoi effetti nel Covid. Questo farmaco è stato immediatamente preso in considerazione fin dall’inizio dell’epidemia, sulla base dell’esperienza e delle indicazioni soprattutto da parte di alcuni esperti francesi, ed è stato largamente impiegato anche nel nostro paese nella primavera del 2020, fino a quando – nel mese di maggio – sulla base di un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista medica internazionale The Lancet, l’OMS decide di controindicarla nel Covid. La manipolazione e la grossolana falsificazione alla base dell’articolo di The Lancet vengono rapidamente identificate, al punto che la rivista lo ritira con grande imbarazzo. L’OMS tuttavia non ritorna più sulla sua decisione e altrettanto fanno varie agenzie regolatorie tra cui la nostra AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, ndr), che aveva nel frattempo sospeso gli studi clinici in corso sull’idrossiclorochina”.

Cosa accadde in Italia?

“AIFA arrivò a pubblicare una nota che vietava l’uso di idrossiclorochina, interferendo in tal modo sul diritto esclusivo e inviolabile dei medici di prescrivere quelle cure che, “in scienza e coscienza”, siano ritenute nel migliore interesse del paziente. Su questo aspetto il Consiglio di Stato si è pronunciato, arrivando a definire “irragionevole” la sospensione dell’uso del farmaco. Si tratta di una sentenza severa, che utilizza espressioni pesanti per stigmatizzare una decisione indubbiamente singolare dell’ente regolatorio. Purtroppo la discussione intorno all’idrossiclorochina, così come su altri rimedi di efficacia più che probabile – come ad esempio il plasma convalescente – è stata inquinata da connotati di natura politica, che nulla hanno a che fare con la medicina. La vicenda nel complesso è particolarmente intricata e forse solo in futuro comprenderemo davvero quali motivazioni abbiano mosso e ancora muovano i vari attori sulla scena odierna. Nel frattempo, ne soffrono medici e malati, i primi condizionati nella loro autonomia e serenità decisionale, che rischia ovviamente di riflettersi in un danno a carico dei secondi. Va aggiunto che, sebbene l’idrossiclorochina sia un farmaco da maneggiare con prudenza, gravato com’è da vari possibili effetti avversi, l’esperienza documentata da pubblicazioni che riportano i risultati del suo uso in decine di migliaia di pazienti Covid, per quanto non conclusiva sulla sua reale efficacia nelle varie circostanze è tuttavia concorde nell’indicare un ottimo profilo di tollerabilità”.

Altro argomento delicato, che in Italia sembra essere caduto nel dimenticatoio: l’utilizzo del plasma dei convalescenti…

“Gli USA hanno tempestivamente avviato un programma di impiego allargato che ha permesso di documentarne l’efficacia su oltre settantamila persone. Su questa base FDA (Food and Drug Administration, ndr) ne ha autorizzato l’uso in emergenza. Lo scorso ottobre il Centro nazionale sangue si è dichiarato pronto a organizzarne la raccolta e la conservazione, ma tuttora il suo impiego risulta limitato a pochi centri che conducono protocolli di sperimentazione, mentre si apprende di malati cui viene negato in quanto l’ospedale in cui sono ricoverati non è coinvolto in tali studi”.

Anticorpi monoclonali: cosa sono? Perché sarebbero efficaci?

“Si tratta di immunoglobuline – spesso identificate proprio grazie allo studio del plasma di soggetti convalescenti e successivamente prodotte a livello industriale – in grado di legare efficacemente il virus bloccandolo, impedendogli di infettare le cellule del nostro organismo e favorendone l’eliminazione da parte del sistema immunitario. Per certi versi, sono una versione “perfezionata” del plasma convalescente”.

I vaccini rappresentano una soluzione concreta per contrastare la diffusione del coronavirus?

“I risultati noti ad oggi ci dicono che i vaccini fin qui autorizzati riducono la probabilità di ammalarsi di Covid, cosa che non va confusa con la possibilità di contagiarsi. Gli studi in corso sono progettati in maniera tale da non conteggiare gli eventuali positivi asintomatici, di conseguenza non possiamo ancora dire nulla sulla eventuale capacità di un qualsiasi vaccino di ridurre la circolazione del virus. L’efficacia fin qui documentata riguarda inoltre un periodo di tempo di poche settimane dal completamento del ciclo vaccinale. Cosa succeda in tempi più lunghi è ancora tutto da scoprire”.

Parliamo del vaccino a mRNA contro il Covid: come funziona? È sicuro? Perché non convincerebbe la Cina?

“I vaccini a RNA inducono le cellule del ricevente a produrre la proteina S del virus, così che il sistema immunitario possa “imparare” a riconoscerla e ad attaccarla rapidamente quando dovesse ripresentarsi a causa dell’ingresso del virus nell’organismo. Un vaccino, così come un qualsiasi altro farmaco, non è mai “assolutamente” sicuro, e il suo impiego deve essere giustificato dalla constatazione su base documentata di un rapporto favorevole tra benefici attesi e rischi più o meno prevedibili. La circospezione con cui molti esperti non solo cinesi guardano a questi vaccini è dovuta prima di tutto al fatto che si tratta di una tecnologia del tutto nuova, nata innanzitutto per la cura dei tumori, e fino ad ora mai impiegata in clinica (con l’eccezione di un vaccino antirabbico sviluppato qualche anno fa, di efficacia non straordinaria e con qualche problema di sicurezza)”.

Quali sono le differenze e le caratteristiche dei principali vaccini disponibili (“Pfizer-BioNTech”/”Moderna”/”AstraZeneca”)? Quali sono le differenze tra un vaccino a mRNA e uno “tradizionale”?

“Va detto in premessa che al momento l’OMS elenca nei suoi archivi oltre 170 diversi vaccini in fase di studio preclinico e 60 in varie fasi di sperimentazione clinica. Tra questi, la maggior parte è costituita da vaccini “tradizionali”, ovvero contenenti frammenti di virus in grado di “istruire” il sistema immunitario. Il fatto che da noi si parli soprattutto di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca è probabilmente legato prima di tutto a ragioni “geopolitiche”: il primo nasce dalla ricerca dell’azienda tedesca BioNTech, il secondo ha ricevuto i maggiori finanziamenti dal programma Warp Speed USA e il terzo non casualmente è stato approvato per primo dal Regno Unito. Il primo vaccino in assoluto autorizzato per uso umano è stato lo Sputnik V della russa Gamaleya, fortemente criticato dalle agenzie regolatorie occidentali, salvo poi essere stato preso in considerazione da paesi UE come l’Ungheria ed ora aver avviato una collaborazione con AstraZeneca.

Riguardo alle tipologie, Pfizer-BioNTech e Moderna sono prodotti basati sulla tecnologia dell’RNA di cui si diceva sopra, mentre AstraZeneca come Gamaleya (e come la svizzero-italiana Reithera) utilizza la tecnologia del trasferimento genico mediante vettore adenovirale non patogeno e non replicante. Gamaleya si avvale dell’esperienza acquisita con successo anni fa con i suoi precedenti vaccini contro SARS e MERS, e impiega adenovirus non patogeni umani. AstraZeneca e Reithera hanno scelto invece adenovirus di scimmia.

A breve, tuttavia, sono attesi negli USA – e di conseguenza probabilmente anche da noi – vaccini di altro genere, quali Novavax e Sanofi Pasteur/GSK, entrambi basati sull’uso più “tradizionale” di un frammento virale, come pure il vaccino Janssen, altro prodotto che sfrutta il trasferimento genico con vettore adenovirale”.

Per il vaccino contro il Covid, l’Ema (European Medicines Agency) ha concesso un’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni. Che cosa significa?

“EMA per il momento ha autorizzato i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna con procedura condizionata (“conditional marketing authorization”). Si tratta di una procedura di emergenza analoga all’”emergency use authorization” di FDA, che ha validità di un anno rinnovabile, che viene concessa in assenza di dati di efficacia e sicurezza completi, quando si ritenga che il beneficio di un accesso immediato al prodotto per i cittadini sia maggiore dei rischi connessi alla mancanza di informazioni comunque essenziali, e a condizione che l’azienda si impegni a fornire quanto prima queste ultime. AIFA ad esempio nel riassunto delle caratteristiche del vaccino Pfizer-BioNTech identifica i dati mancanti da produrre, tra i quali le specifiche del principio attivo e del prodotto finito, i dati di validazione del processo di produzione, informazioni aggiuntive sui processi di sintesi e controllo di qualità del principio attivo e degli eccipienti, e ovviamente i dati completi dello studio di fase III in corso, i soli che permetteranno di valutare compiutamente buona parte se non proprio tutto il profilo di sicurezza e di efficacia del prodotto. Si prevede che questi dati saranno disponibili nel dicembre dell’anno 2023”.

Il vaccino attuale può rendere immuni e bloccare la trasmissibilità dell’infezione? Si dice che, per raggiungere l’immunità di gregge, si debba vaccinare circa il 70% della popolazione: qual è il Suo parere?

“I risultati degli studi clinici oggi disponibili ci dicono che i vaccini Pfizer-BioNTech, Moderna e Astrazeneca riducono la probabilità di sviluppare Covid sintomatico, quanto meno sul breve termine. Per ora non ci sono dati sull’eventuale prevenzione del contagio, per cui si possono fare solo ipotesi. Anche per questo motivo parlare di “immunità di gregge” o – meglio – di popolazione non ha alcun senso. Al momento l’unica certezza è il conferimento di un certo grado di protezione individuale per i vaccinati”.

Come sta procedendo il piano vaccinale in Italia?

I giornali hanno riportato nei giorni scorsi la notizia che il governo sta assumendo 3000 medici e 12000 infermieri per le vaccinazioni. Per quanto si tratti di assunzioni a termine, sembra la riprova che a fronte della volontà di consolidare determinate attività e servizi le soluzioni si trovino. Mi pare una buona notizia, se posta in relazione con la ricerca di soluzioni per il superamento delle difficoltà in cui da quasi un anno versa il sistema sanitario nel suo complesso”.

LITURGIA DEL GIORNO


Martedì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia,
Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 1,20-2,4)
Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza.


Dal libro della Gènesi

Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
Queste sono le origini del cielo e della terra quando vennero creati.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 8)
Rit: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Canto al Vangelo (Sal 118)
Alleluia, alleluia.
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
Alleluia.

VANGELO (Mc 7,1-13)
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Siamo stati creati a immagine di Dio e consacrati, attraverso il battesimo, ad essere suo tempio santo. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a vivere la nostra appartenenza a lui, cercando sempre il suo volere. Diciamo:
Padre nostro e Signore nostro, ascoltaci!

Aiuta, Signore, gli uomini a riconoscerti come creatore e padre, vivendo nel rispetto delle tue leggi e nell'amore reciproco. Preghiamo:
Fà, o Signore, che la Chiesa ti sia sempre fedele, e sappia distinguere il vero messaggio del vangelo dai precetti che vengono dagli uomini. Preghiamo:
Illumina, o Signore, chi non sente il bisogno di conoscerti e di amarti, perché scopra l'ardente desiderio di te che hai messo nel cuore di ogni uomo. Preghiamo:
Guida, o Signore, questa nostra comunità nel suo cammino verso di te, in modo che, nella fedeltà alla tradizione, sia sempre aperta alla novità del tuo Spirito. Preghiamo:
Non permettere, o Signore, che nel nostro cuore si annidino l'ipocrisia e l'arroganza, ma orientaci verso una fede semplice e rispettosa. Preghiamo:
Insegnaci, Signore, a pregare con semplicità.
Aiutaci a santificare la domenica, giorno a te consacrato.

O Signore, Padre santo, accogli le suppliche che indegnamente ti presentiamo: purifica i nostri cuori, rendili semplici e umili perché la nostra preghiera ti sia gradita. Te lo chiediamo nel nome di Gesù Cristo che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
il pane e il vino, che hai creato
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ringraziamo il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)

Oppure:
Beati quelli che sono nel pianto:
saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
saranno saziati. (Mt 5,5-6)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Quale splendida immagine dell'uomo ci dà il racconto della Genesi! L'uomo creato signore di tutta la terra, al quale Dio dà il dominio, che Dio incoraggia a essere fecondo, a moltiplicarsi, a riempire la terra e a soggiogarla. Quanto rispetto per l'uomo, quanta fierezza anche è espressa in queste pagine! il salmo responsoriale dice la stessa cosa: "Di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi".
E bene ripensare a queste splendide pagine della Bibbia, perché troppe volte siamo tentati di diminuire l'uomo, in un modo o nell'altro. Dio invece ha ambizioni per l'uomo, lo vuole grande, lo vuole glorioso. Dio non è un padrone meschino, invidioso, non vuoi tenere per sé la sua potenza: Dio vuoi dare, e dare molto. "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza"; come è possibile una partecipazione così ampia? "E domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". "L'uomo domini", dice Dio! Dobbiamo avere questa idea di Dio: Dio dà generosamente, vuoi dare sempre di più, ha grandi disegni sull'uomo, non vuole che egli si immiserisca in piccole cose.
Lo vediamo anche nel Vangelo. Gesù si oppone al tentativo di diminuire l'uomo costringendolo in un formalismo, in un legalismo piccolo, meschino, che dà grande importanza a cose che non ne hanno, che sono indifferenti, trasformando la religione in qualcosa di esterno, privo di valore davanti a Dio.
Ogni cosa deve essere al posto giusto. Se una piccola cosa ha piccola importanza, non bisogna drammatizzarla; non bisogna trovare scandalo in una cosa che è piccola in se stessa. E' piccola e deve rimanere piccola.
Sono le cose importanti che fanno l'uomo grande, nella fedeltà, certamente, ai comandamenti di Dio, che non vuole che l'uomo sminuisca se stesso ma sia veramente un uomo cosciente, libero, amante del bene. Gesù insiste sui comandamenti importanti per l'uomo. "Onora tuo padre e tua madre", questo è un comando importante, proprio perché onora l'uomo: dà onore al padre e alla madre, dà onore anche al figlio che agisce così verso i suoi genitori. Le piccole cose che sono tradizioni umane, che possono cambiare col cambiare dei tempi, non possono sovrapporsi al comandamento di Dio. "Onora tuo padre e tua madre" significa essere un uomo che rispetta l'uomo e tutte le relazioni umane. E l'egoismo umano che cerca pretesti per essere infedele alla parola di Dio e infedele alla grande vocazione dell'uomo. Chiediamo al Signore che ci dia di essere fieri della vocazione umana e ci comunichi il sentimento profondo della nostra grandezza e della sua ambizione per ogni uomo.

lunedì 8 febbraio 2021

Come agisce un anticorpo monoclonale

Gli anticorpi sono glicoproteine secrete da linfociti B specializzati denominati plasmacellule. [1]

La molecola di un anticorpo ha una forma a «Y» formata da 2 identiche catene pesanti e 2 identiche catene leggere (figura 1). [1,2]

Ciascuna di queste catene contiene molteplici regioni costanti (C) e variabili (V) legate da ponti disolfuro.


La regione di legame dell’antigene (Fab) si trova all’apice del braccio, mentre la regione effettrice si trova nella coda (Fc). [1]



Figura 1. Struttura e principale meccanismo d’azione degli anticorpi [2]



Figura 1 in Rif. 2


1 - Regione variabile della catena pesante

2 - Fv = frammento variabile

3 - Regione variabile della catena leggera

4 - Fc

5 - Regioni ipervariabili

6 - Fab

7 - Epitopo (sito di legame dell’anticorpo)

8 - Paratopo (sito di legame dell’antigene)

9 - Regioni ipervariabili della catena pesante

10 - Regioni ipervariabili della catena leggera

VH = regione variabile delle catene pesanti

VL = regione variabile delle catene leggere

CL = regione costante delle catene leggere

CH = regione costante delle catene pesanti

L’anticorpo lega in modo specifico un determinato antigene a livello delle regioni ipervariabili, delle catene leggere e pesanti, site sul frammento Fab.

Il frammento cristallizzabile (Fc) è responsabile della funzione effettrice attraverso il legame con il suo recettore sito sulle cellule effettrici; ciò determina l’interazione della risposta umorale, determinata dagli anticorpi, con la risposta cellulare. [2]

Gli anticorpi agiscono attraverso vari tipi di effetti, diretti ed indiretti (figura 2). [2]

1 - Molti anticorpi monoclonali utilizzano le regioni variabili per determinare un effetto diretto sul loro obiettivo biologico. Gli effetti diretti possono essere determinati dal legame con:
Recettori posti sulla superficie cellulare
Proteine legate o associate alle membrane
Fattori di crescita
Proteine circolanti. [2]

2 - Altri anticorpi, dopo aver legato l’antigene con il frammento Fab, agiscono in modo indiretto attraverso il frammento Fc. In questo caso l’anticorpo si lega alla cellula bersaglio e recluta cellule effettrici con la capacità di espletare una citotossicità cellulare anticorpo-dipendente oppure cellule in grado di effettuare la fagocitosi come le cellule natural killer e i monociti/ macrofagi. [2] La fagocitosi è il processo con cui le cellule inglobano al loro interno il materiale da eliminare e poi lo degradano utilizzando enzimi specifici.

3 - Un altro meccanismo indiretto è quello in cui l’anticorpo, dopo aver legato l’antigene, attiva una cascata enzimatica, denominata complemento, che determina la morte della cellula bersaglio. [2]

4 - Infine, gli anticorpi monoclonali possono essere legati (immunoconiugazione) con farmaci, tossine radioisotopi o citochine per consentire il rilascio specializzato di agenti terapeutici o diagnostici. [2]

Figura 2.

Alcuni meccanismi con i quali agiscono gli anticorpi monoclonali impiegati in oncologia



Figura 1 in Rif. 2

Gli anticorpi monoclonali offrono delle nuove opportunità per il trattamento di diverse patologie, in quanto dotate (in contrasto con piccole molecole farmacologiche) di un’elevata specificità per il bersaglio biologico, non subiscono metabolismo epatico o renale, e consentono somministrazioni meno frequenti, sebbene per via parenterale. [2]

Dal punto di vista della sicurezza, anticorpi monoclonali sviluppati oggi sono stati progettati

per ridurre il rischio di effetti negativi correlati al bersaglio biologico o alla modalità d’azione. L’evoluzione del campo degli anticorpi monoclonali ha facilitato la transizione da anticorpi monoclonali murini e chimerici a quelli umanizzati e, più recentemente, a quelli completamente umani, nel tentativo di ridurre il rischio di immunogenicità. [2]

Gli anticorpi monoclonali sono il settore dell’industria biofarmaceutica con la più ampia e rapida crescita. Le loro attuali principali applicazioni terapeutiche sono:
l’oncologia
le malattie infiammatorie croniche
le infezioni. [3]

Struttura molecolare di un anticorpo monoclonale



Figura 3 in Rif. 4


1 - In cellule staminali embrionali di topo sono stati inattivati i geni preposti alla sintesi delle catene pesanti e leggere degli anticorpi murini.

2 - Con queste cellule sono stati generati topi omozigoti che avevano perso la capacità di formare anticorpi di topo.

3 - In altre cellule staminali embrionali di topo sono stati introdotti i geni per la sintesi degli anticorpi umani.

4 - Con queste cellule sono stati generati topi transgenici in grado di produrre sia anticorpi umani sia anticorpi di topo.

5 - I topi che avevano perso la capacità di produrre gli anticorpi di topo sono stati incrociati con i topi transgenici (con anticorpi sia umani sia di topo).

6 - Da questo incrocio è stato ottenuto un ceppo di topi in grado di produrre anticorpi completamente umani e incapace di produrre anticorpi di topo.

7 - I topi sono stati immunizzati e dalla loro milza sono state isolate le cellule-B in grado di produrre anticorpi.

8 - Le cellule-B sono state fuse con linee cellulari rese immortali ottenendo degli ibridomi.

9 - La tecnologia degli ibridomi è stata, infine, utilizzata per produrre anticorpi monoclonali completamente umani.

Questa tecnologia è particolarmente vantaggiosa dal punto di vista produttivo, perché ogni ibridoma può produrre grandi quantità di anticorpi identici completamente umani, può essere coltivato indefinitamente e selezionato per identificare anticorpi con la specificità, l’affinità e l’attività mirata desiderate. [4]

Struttura molecolare di un anticorpo monoclonale

Ogni anticorpo monoclonale presenta profilo unico, in relazione a: [5]
regione di legame con l’antigene funzione effettrice citotossica dell’Fc 
legame ai recettori dell’Fc




Elaborazione grafica da riferimento 6

Potenziale impatto sulla modifica dell’interazione [4]
affinità o specificità di legame alterate
attività ADCC o CDC ridotte o aumentate
Farmacocinetica alterata


Bibliografia
Lipman NS et al. Monoclonal versus polyclonal antibodies: distinguishing characteristics, applications, and information resources. ILAR J 2005; 46(3): 258-268.
Foltz IN et al. Evolution and emergence of therapeutic monoclonal antibodies: what cardiologists need to know. See comment in PubMed Commons below. Circulation 2013; 127(22): 2222-2230.
Zola, Heddy, Thomas, Daniel, and Lopez, Angel(Sep 2013) Monoclonal Antibodies: Therapeutic Uses. In: eLS. John Wiley & Sons Ltd, Chichester. http://www.els.net [doi: 10.1002/9780470015902.a0002176.pub3].
Carter PJ. Potent antibody therapeutics by design. Nat Rev Immunol 2006;6(5):343-57.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 8 Febbraio 2021

Lunedì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia,
Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 1,1-19)
Dio disse, e così avvenne.


Dal libro della Gènesi

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit: Gioisca il Signore per tutte le sue creature.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti,
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Canto al Vangelo (Mt 4,23)
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,53-56)
Quanti lo toccavano venivano salvati.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Tutta la creazione attende la salvezza del Signore. Nell'attesa della sua venuta, presentiamo al Padre le necessità della Chiesa e del mondo. Preghiamo insieme dicendo:
Rinnova, Signore, la tua alleanza con noi.

- Con la scienza e la tecnica, o Signore, doni all'uomo possibilità di dominare il mondo. Aiuta i responsabili della società a servire, non a distruggere l'umanità. Preghiamo:
- I tuoi miracoli indicano che sei venuto a redimere il mondo e preparare una nuova creazione. Fa' che la tua chiesa porti sempre agli uomini la gioia della salvezza. Preghiamo:
- Nonostante il progresso, gli uomini son spesso inquieti, soli e infelici. Attirali a te, Signore, perché possano sperimentare il potere benefico della tua compassione. Preghiamo:
- Sei venuto tra noi come uomo buono e amico attento. Aiutaci, Signore, a non vivere con indifferenza, accanto a chi soffre. Preghiamo:
- Ti si può trovare ovunque, ma sei reale e vivo nel tabernacolo. Fa', o Signore, che le nostre chiese siano un luogo privilegiato per l'incontro con te. Preghiamo:
- Per gli operatori sanitari.
- Per chi sente la vocazione alla preghiera.

O Dio eterno, presente nella creazione e ancor più nella redenzione, fà che accogliamo con gratitudine i doni che ci hai elargito e siamo solerti collaboratori della tua opera nel mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
il pane e il vino, che hai creato
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ringraziamo il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)

Oppure:
Beati quelli che sono nel pianto:
saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
saranno saziati. (Mt 5,5-6)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
E' sempre utile rileggere queste pagine della Genesi che ci parlano di Dio Creatore, delle grandi opere di Dio e ci riempiono di un senso di ammirazione e di grandezza. Sappiamo che la Bibbia non pretende di spiegare in modo scientifico come fu creato il mondo; è una storia religiosa che parla di tutte le creature, che dice che tutte le creature vengono da Dio, dalla parola di Dio che le ha create. E evidente, anche ad una semplice lettura, che lo scrittore biblico è pieno di ammirazione per l'opera di Dio. E l'ammirazione nostra, a millenni di distanza, deve essere ancora più grande, perché l'uomo oggi ha capito ancora meglio la grandezza dell'universo. Certamente l'autore del libro della Genesi non sapeva che la luna dista dalla terra quattrocentomila chilometri, noi lo sappiamo. Egli ignorava che gli astri sono a distanze quasi inimmaginabili, migliaia di anni luce. L'universo ha una immensità quasi incalcolabile, si scoprono sempre più astri: stelle, vie lattee, galassie nuove... Questa grandezza invece noi la conosciamo ed è una rivelazione, non sufficiente, ma importante, di Dio. Dio si rivela nella creazione, come dice san Paolo e prima di lui il libro della Sapienza. Ed è bene per noi ritornare a questa ammirazione davanti alle opere di Dio, non soltanto davanti alle grandi meraviglie dell'universo, ma anche davanti a quelle piccole, che sono così belle. Si dice che sant'Ignazio, che non era certo un santo troppo sentimentale, si commuoveva davanti a un fiorellino, pensando a Dio Creatore. Nel racconto biblico c'è una espressione ritornante: "E Dio vide che era cosa buona". Un cristiano ha una visione ottimista della creazione, non si fissa sulle cose negative che pur ci sono nel mondo, non si lamenta in continuazione del male: vede l'insieme che è creato da Dio e che è cosa buona. Tante cose sono buone, belle, splendide e ci riempiono di riconoscenza, perché Dio le ha create, perché noi siamo circondati di meraviglie fatte da Dio.
La rivelazione è una rivelazione di luce: "Dio è luce", tutte le sue opere sono belle. Sappiamo e la Genesi lo racconterà che il peccato ha rovinato l'opera di Dio, ma fondamentalmente essa rimane buona, e dobbiamo ricordarcelo. Così nella Messa ci appoggiamo all'opera di Dio per il sacrificio. Prima diciamo: "Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane e questo vino": è il ricordo della creazione. Poi, nel prefazio di questa settimana: "Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi...". Quindi noi riceviamo le cose da Dio e soltanto dopo possiamo portarle a lui, presentarle a lui perché trasformi quanto ha creato in strumento di grazia.
Ringraziamo sovente Dio per l'opera della creazione e sentiamoci pieni di riconoscenza e di orgoglio perché siamo il capolavoro delle sue mani.

domenica 7 febbraio 2021

LITURGIA DELLA DOMENICA T.O.


V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)


Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia,
Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno B):
O Padre, che con amorevole cura
ti accosti all'umanità sofferente
e la unisci alla Pasqua del tuo Figlio,
insegnaci a condividere con i fratelli il mistero del dolore,
per essere con loro partecipi della speranza del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gb 7,1-4.6-7)
Notti di affanno mi sono state assegnate.


Dal libro di Giobbe

Giobbe parlò e disse:
«L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 146)
Rit: Risanaci, Signore, Dio della vita.

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.

SECONDA LETTURA (1Cor 9,16-19.22-23)
Guai a me se non annuncio il Vangelo.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.

VANGELO (Mc 1,29-39)
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, presentiamo a Dio le sofferenze dell'umanità intera. La nostra comunità si renda interprete del grido che si innalza da ogni parte della terra e chiede salvezza e sollievo per ogni uomo che è nel dolore.
Preghiamo insieme e diciamo: Guarisci il nostro cuore, o Signore!

1. Per la Chiesa di Dio: sappia denunciare con coraggio le violenze e le situazioni di sofferenza dell'umanità, ed essere segno di speranza per tutti gli innocenti e le vittime del male, preghiamo.
2. Per coloro che per professione o per scelta di volontariato sono vicini a chi soffre: facciano loro lo stile di vicinanza e solidarietà del Signore Gesù, preghiamo.
3. Per tutti gli uomini, e per gli organismi internazionali: si trovino concordi nel combattere con ogni mezzo le cause profonde della povertà, delle violenze, degli odi e delle discriminazioni, preghiamo.
4. Per la nostra comunità cristiana: sia disponibile a sostenere le fatiche e i dolori degli anziani e dei malati, con una vicinanza sia spirituale che materiale, preghiamo.

Signore, tu ti sei fatto uomo e hai preso su di te le nostre infermità. Sii il nostro sostegno e la nostra forza nel momento del dolore e rendici sensibili alle sofferenze di tanti nostri fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
il pane e il vino, che hai creato
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ringraziamo il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)

Oppure:
Beati quelli che sono nel pianto:
saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
saranno saziati. (Mt 5,5-6)

Oppure (Anno B):
Gli portavano tutti i malati e Gesù li guariva. (Cfr. Mc 1,34)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù passa tra noi e ci guarisce. Ci ha rigenerati e guariti con la grazia del battesimo e ci rinnova ogni giorno con la sua misericordia.
Siamo dei salvati, ma lo siamo per essere segno del Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle.
La suocera di Pietro dà ad ognuno di noi l’esempio di chi, guarito dal Cristo, sceglie di servire.
Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana.
Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se vogliamo essere suoi veri discepoli.