giovedì 4 febbraio 2021

LITURGIA DEL GIORNO


Giovedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)

Colletta
Signore Dio nostro,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Eb 12,18-19.21-24)
Voi vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.


Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, voi non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: «Ho paura e tremo».
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 47)
Rit: Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore.

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.

Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l’ha fondata per sempre.

O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra.

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,7-13)
Prese a mandarli.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, inaugurata dal sacrificio di Cristo, l'assemblea eucaristica ci raduna come uomini liberi, primogeniti della nuova creazione. Figli nel Figlio, osiamo rivolgerci al Padre misericordioso che è nei cieli, dicendo:
Guarda il tuo popolo, Signore!

Dio è fedele: perché il popolo dei credenti diventi voce eloquente e presenza viva del suo amore per tutti gli uomini. Preghiamo:
Dio è misericordioso: perché la Chiesa si associ sempre più intimamente al sacerdozio di Cristo, nel segno della povertà, del coraggio e della vittoria sul male. Preghiamo:
Dio è luce: perché il mondo trovi pace e stabilità. Preghiamo:
Dio è buono: perché la preghiera dei miti, degli umili, dei puri di cuore trasformi il mondo in regno di Dio. Preghiamo:
Dio salva: perché questo giorno, memoria del giovedì in cui Gesù celebrò la prima eucaristia, sia per noi il momento della salvezza. Preghiamo:
Per chi ha il cuore prigioniero delle cose.
Per chi sente il bisogno di convertirsi e di accogliere il vangelo di Gesù.

Dio di provvidenza, tu che sei attento alle invocazioni dei poveri e degli umili, purifica e santifica i gesti della nostra liturgia e accogli con bontà le nostre suppliche. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore,
i doni del nostro servizio sacerdotale:
li deponiamo sull’altare
perché diventino sacramento della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato. (Cf. Sal 30,17-18)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con il dono della redenzione,
fa’ che per la forza di questo sacramento di eterna salvezza
cresca sempre più la vera fede.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
San Marco, parlando della scelta dei Dodici, dice che Gesù li chiamò per "farli stare con lui" e per "mandarli". Sono espressioni contraddittorie e complementari: stare nella sua intimità e propagare il suo messaggio.
La prima lettura insiste sul privilegio di essere entrati nell'intimità divina: "Vi siete accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa... agli spiriti dei giusti portati alla perfezione", e soprattutto "al Mediatore della nuova alleanza", a Gesù. E questo suscita gioia, perché siamo fatti per questa comunione, per questa pace, per questo amore luminoso.
Soprattutto nella celebrazione dell'Eucaristia dobbiamo vivere questo mistero, approfittare della presenza del Mediatore della nuova alleanza per entrare in essa sempre più profondamente, per goderne i frutti.
Ma da questa intimità Dio ci manda agli altri: "Incominciò a mandarli a due a due...". Se vogliamo un rapporto con gli altri senza contatto con il Signore,
la nostra vita non è autentica, il nostro darci da fare è vuoto; se pensiamo di poter vivere nell'intimità con lui senza preoccuparci degli altri, viviamo nell'egoismo e non nell'adesione al Signore.
Per essere vita d'amore, la vita di un cristiano deve avere lo stesso dinamismo di quella di Cristo, essere cioè un movimento d'amore verso Dio e verso i fratelli.

mercoledì 3 febbraio 2021

La storia di NESARA (National Economic Security And Reformation Act)

I TEMPI DI NESARA SONO MATURI? E' MOLTO PROBABILE. ANZI, SIAMO IN RITARDO.... 


Il fatto è ignorato dal gran pubblico e sarà tra poco tempo conosciuto da tutti. E la Legge NESARA ("Top Secret") che sarà annunciata presto ufficialmente negli USA (all'inizio della primavera). Questa legge instaurerà innanzitutto la Pace sulla Terra, mettendo un termine al regime Bush ed al dominio degli Illuminati negli USA, poi su tutta la Terra.

Con l'annuncio di NESARA saranno date al pubblico rivelazioni da parte dei media che scioccheranno tutti, specialmente gli Americani sul modo in cui sono stati traditi!
Con l'annuncio di NESARA il Presidente della Corte Suprema americana annuncerà ufficialmente il ritorno degli Stati Uniti alla Costituzione originale, l'amministrazione Bush sarà dimessa dalle sue funzioni per avere tradito la Costituzione; un governo provvisorio sarà installato per 4 mesi, sotto l'egida di NESARA. Il nuovo presidente annuncerà la Pace ed il ritiro immediato delle truppe americane da tutte le zone di occupazione.
Con l'annuncio di NESARA una nuova economia mondiale sarà installata, con l'introduzione immediata di una nuova moneta americana basata sui metalli preziosi che apparterrà oramai alla Tesoreria americana e non più alla FED (organizzazione privata tra le mani degli Illuminati).
La legge NESARA si trova sotto la legge del silenzio più assoluto: fu istituito dalla Corte Suprema americana e dalla Corte Mondiale dell'Aia. E la ragione per la quale non avrete nessuna conferma da sorgenti ufficiali della sua esistenza; questo fino al suo prossimo annuncio!
Esiste un rapporto quotidiano di Dove (tradotto anche in italiano) che è il porta parola di NESARA.
Siate attenti, perché esistono molte disinformazioni che i servizi Illuminati hanno disseminato dappertutto, su altri siti Internet!
Oggi la situazione della legge NESARA è la seguente:
La Corte Mondiale il 20.2.04 (vedere rapporto di Dove di questa stessa data) ha fissato la data del 22.3.04 per l'inizio del periodo di annuncio ufficiale di NESARA. Ciò non significa che l'annuncio sarà fatto il 22.3 a causa della complessa strategia che deve essere utilizzata (vedere rapporto Dove del 3.1.04), tuttavia possiamo aspettarci che alla fine di questo mese, o all'inizio del mese di aprile, l'annuncio ufficiale sarà fatto.

La storia di NESARA
(National Economic Security And Reformation Act)

Agli inizi del 1993, su sollevamento del problema da parte dei Sindacati degli Allevatori, la Corte Suprema degli Stati Uniti decise che le banche statunitensi stavano fraudolentemente precludendo il riscatto delle ipoteche sulle fattorie e che il governo degli U.S. era in collusione con queste banche. La testimonianza e le prove da parte di un agente in pensione della CIA, apportarono altre dimostrazioni che le lamentele dei Sindacati degli Allevatori erano legittime.
Suddette prove dimostrarono inoltre che l’imposta sul reddito non fu stata mai ratificata correttamente dal numero di stati necessari e che quindi le tasse sul reddito erano illegali.
Pressoché unanime la Corte Suprema di Giustizia degli U.S. decretò a favore dei Sindacati degli Allevatori. I Giudici riconobbero che prove schiaccianti dimostravano che il governo degli U.S. e la Federal Reserve Banking System stavano truffando gli Americani, sotto diversi aspetti. I Giudici riconobbero che per porre rimedio a questa situazione sarebbero state necessarie massicce riforme.
Quando una Corte Suprema emette dei decreti, ad uno o a più Giudici viene assegnato il compito di monitorare il processo con il quale gli ordini vengono adempiuti. In questo caso, 5 Giudici vennero assegnati ad una Commissione la quale aveva il compito di sviluppare , passo dopo passo, la realizzazione delle riforme governative e bancarie necessarie. Mentre i Giudici stavano compiendo lo sviluppo delle necessarie riforme, essi si assicurarono l’aiuto di esperti in economia , in sistemi monetari, in sistemi bancari , in leggi e governi costituzionali ed in molte altre aree correlate. I Giudici crearono coalizioni di supporto e assistenza con migliaia di persone sparse per il globo – le stesse persone che con il loro lavoro per NESARA, sono state chiamate “Cavalieri Bianchi”.

Il termine “Cavalieri Bianchi” è preso in prestito dal Wall Street Journal e dal mondo degli ostili “takeovers” ( lett. : acquisitori di controllo di società in difficoltà) del grande business; termine utilizzato quando una società in difficoltà viene salvata dalle grinfie di un takeover ostile, da una corporazione di appartenenza ad un Cavaliere Bianco o da una persona benestante. Sicuramente queste persone che lottano per apportare all’America e al mondo i benefici di NESARA e che salvano le persone dalle frodi del governo e delle banche, meritano di essere chiamati “Cavalieri Bianchi”.
A causa degli enormi radicali cambiamenti di cui necessitano i decreti, un ordine di estremo silenzio è stato dato a tutti coloro che sono direttamente coinvolti, e le registrazioni di ogni caso giudiziario sono state messe sotto sigillo fino a che le riforme non saranno compiute. Per mantenere il segreto, le informazioni sulla cassetta di sicurezza con il numero di etichetta assegnato al caso del Sindacato Allevatori, sono state cambiate in modo tale che la ricerca della giusta informazione a riguardo non venga emessa finché le riforme non siano state rese pubbliche. Ogni passo del processo di realizzazione delle necessarie riforme decretate dalla Corte Suprema degli U.S. necessitava di un accordo da parte delle persone coinvolte di mantenere il “segreto” delle stesse, altrimenti in mancanza di questo patto sarebbero state punite con la morte per l’accusa di alto tradimento.
Per realizzare le riforme richieste, ai 5 Giudici occorsero anni di negoziazioni per stabilire la maniera in cui tali riforme potevano essere inglobate in accordi chiamati “Accords”, con il governo degli U.S. , con i proprietari della Federal Reserve Bank, con il Fondo Monetario Internazionale, con la World Bank e con numerosi altri paesi inclusi l’Inghilterra e i paesi dell’Europa. Le riforme del sistema bancario statunitense comprendono quindi l’assorbimento del sistema della Federal Reserve Bank da parte del Dipartimento del Tesoro degli U.S. , l’arresto delle fraudolenti attività bancarie, così come i rimedi ai danni morali subiti dai cittadini americani dovuti alle frodi da parte del governo e delle banche. Le riforme bancarie statunitensi avranno un impatto sull’intero globo e perciò verranno coinvolte la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e altri paesi.

Siccome il processo di realizzazione delle riforme in base al quale si dovevano usare Accordi non raggiunse il successo sperato, i Giudici autorizzarono la trasformazione in legge delle riforme in questione; il nome del complesso di leggi scaturito dalle sopraccitate riforme prende il nome di “NESARA” ( ATTO NAZIONALE DI RIFORMA E SICUREZZA ECONOMICA ) votato in segreto il 9 marzo 2000. Di nuovo venne mantenuto il segreto nella riesamina della documentazione ufficiale; i dettagli del progetto di legge di NESARA vennero riesaminati più volte e quindi rivisti ancora ultimamente. Ai Membri del Congresso venne ordinato dai Giudici della Corte Suprema degli U.S. di “negare” l’esistenza di NESARA . Perciò, tutti i Membri del Congresso fingono che NESARA non sia stato approvato, in osservanza all’ordine “d’imbavagliamento” emesso dai Giudici.
L’ATTO NAZIONALE DI RIFORMA E SICUREZZA ECONOMICA – NESARA –prevede significativi benefici per gli Americani tra i quali:
1. Perdono dei debiti sulle carte di credito, sulle ipoteche e su altri debiti bancari come rimedio alle frodi bancarie e governative.
2. Abolizione dell’imposta sul reddito; crea una tassa fissa sulla vendita solo dei “nuovi beni” non essenziali.
3. Inizia il Sistema Bancario del Tesoro degli Stati Uniti, che assorbe la Federal Reserve, e la nuova valuta del Tesoro americano basata sui metalli preziosi.
4. Reinstaura la Legge Costituzionale
5. Richiede le dimissioni degli attuali amministratori rimpiazzati da Presidente e Vicepresidente COSTITUZIONALMENTE accettabili designati da NESARA fino a nuove elezioni entro 120 giorni.
6. Richiede al Presidente Designato di dichiarare ”la Pace” per fare in modo che i miglioramenti bancari internazionali procedano agevolmente. La fine immediata delle azioni aggressive militari statunitensi e molti altri miglioramenti.

Molti presidenti di banche ed agenti di cambio senior hanno confermato in privato ad amici stretti di essere già stati istruiti sul Sistema Bancario del Tesoro statunitense.
Nel giugno 2000, da alcuni contatti dell’intelligence navale degli U.S. arrivarono notizie dell’approvazione segreta delle leggi di NESARA; suddetti contatti sono rappresentati da alcuni Cavalieri Bianchi che assistono i giudici nelle attività concernenti NESARA. Alcuni gruppi di dubbio interesse, hanno tentato di bloccare l’annuncio e la realizzazione delle leggi di NESARA che apporterebbero significativi miglioramenti finanziari agli Americani ed a tutto il mondo.

L’attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia e l’autunno che cambierà la storia del mondo

GUARDARE IL CAOS ATTUALE DEL MONDO DA UNA PROSPETTIVA SPIRITUALE AIUTA A CAPIRE DA CHE PARTE DELLA BATTAGLIA SI DECIDE DI STARE.... 


A settembre dello scorso anno l'avvento del futuro governo Draghi era già stato deciso....

Lo scorso sabato sera c’era davvero una insolita fila di auto blu sotto casa di Mario Draghi.

I media non hanno reso noti i nomi dei personaggi che hanno preso parte all’inconsueta riunione, ma non è difficile immaginare che si sia trattato di figure di primissimo livello.

Quello che è accaduto nell’appartamento romano dell’ex governatore di Bankitalia assomiglia molto ad una anticamera di consultazioni da prossimo presidente del Consiglio in pectore.

Mario Draghi si muove e parla già come se fosse a palazzo Chigi.

Prima di questo incontro, l’uomo di Goldman Sachs aveva tenuto un discorso nel parterre annuale di Comunione e Liberazione, nel quale scagliava accuse contro chi “ha messo a rischio il futuro dei giovani”.

Se Draghi voleva davvero individuare il responsabile della vita di incertezze e di precarietà permanente nel quale la feroce applicazione delle dottrine ordo e neo liberali imposte da Bruxelles e dalla grande finanza internazionale hanno ridotto le giovani generazioni, non avrebbe dovuto fare altro che guardarsi allo specchio.

Draghi infatti è stato uno dei più feroci e spietati esecutori del piano economico del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale che partorì già negli anni’70 la deindustrializzazione dei decenni successivi attuata attraverso quell’ondata di privatizzazioni selvagge nella famigerata notte a bordo del panfilo Britannia, sul quale l’Italia veniva venduta e tradita dal suo establishment.

Ora, dopo Rimini, l’uomo che salvò l’euro e condannò la Grecia alla più grave devastazione economica mai vista dal dopoguerra, seppellita di debiti dagli organismi al servizio della finanza neoliberale, è tornato a parlare nuovamente e lo ha fatto in occasione del Congresso Europeo di Cardiologia.

Qui Draghi è stato ancora più esplicito.

Ha chiaramente detto che si uscirà dalla crisi da Covid solamente attraverso “il vaccino e con test di massa e tracciamento” che nella sua idea dovranno diventare la nuova normalità.

La sorveglianza di massa dunque sarà la caratteristica fondamentale di questo nuovo totalitarismo globale.

Ormai chi ha ancora il dono della ragione, non ha difficoltà a capire che il presunto pretesto della tutela sanitaria è solamente una facciata per partorire una società che sia esattamente quella disegnata dalle élite mondialiste.

Gli stessi che ipocritamente definiscono “negazionisti” coloro colpevoli solo di mostrare i numeri che continuano a ribadire che questo virus “letale” non fa altro che produrre asintomatici sani o tutt’al più dei raffreddori, sono gli stessi che nulla dicono sul fatto che la morbosa attenzione su un virus ormai spento e debole ha dirottato tutte le risorse dell’intera sanità italiana, ignorando tutti coloro che muoiono per altre malattie e che sono la stragrande maggioranza.

Appare ormai evidente che la crisi pandemica sia stata espressamente pensata, come predisse Jacques Attali uomo a stretto contatto con i vertici del mondialismo, per partorire un governo unico mondiale che esautori definitivamente le nazioni che dovranno lasciare il posto a questa nuova dittatura globale.

Draghi sa perfettamente queste cose, così come sa che è lui, e non Conte, l’uomo designato dalla gerarchia sovranazionale per portare l’Italia verso l’ultima fase del Nuovo Ordine Mondiale.

I segnali c’erano già tutti nei mesi scorsi, per chi li volesse cogliere. Da prima del manifestarsi della cosiddetta “pandemia”, tra i palazzi di Montecitorio si faceva già insistentemente il nome di Draghi.

Il partito del governatore ha trovato terreno fertile prima nella Lega, quando Giorgetti prima e Salvini poi hanno espresso parole di elogi nei suoi confronti, è si è progressivamente esteso a tutto l’arco parlamentare fino a coinvolgere il M5S e il PD.

Draghi dietro le quinte ha tessuto pazientemente la sua tela e non sta facendo altro che aspettare che il corso degli eventi di questa crisi lo porti poi a palazzo Chigi.

Ad aggiungersi al già folto fronte che lo sostiene è giunto uno dei massimi esponenti del globalismo, ovvero Bergoglio che ha pensato bene di insignirlo di un prestigioso incarico presso l’Accademia delle Scienze Sociali.

Le élite hanno già iniziato a liberarsi di Conte

Questo è un altro segnale da tenere in dovuto conto perchè ciò significa che Giuseppe Conte, fino a pochi mesi fa sostenuto ardentemente dalla corrente anticattolica e filo-massonica vicina a Bergoglio, è stato praticamente scaricato.

I media, non a caso, hanno già iniziato a voltargli le spalle da un po’ di tempo a questa parte. D’incanto, si iniziano a vedere degli articoli fino ad un mese fa impensabili sul mainstream mediatico.

La Repubblica, con un tempismo che definire puntuale è riduttivo, ha fatto trapelare uno studio che sarebbe stato già nella disponibilità del governo dallo scorso febbraio, secondo il quale il coronavirus avrebbe potuto portare ad un collasso delle terapie intensive ed era pertanto raccomandabile istituire delle zone rosse subito.

L’operazione che sta portando avanti il sistema è semplice, quanto diabolica. Si sta disfacendo di Conte accollandogli la responsabilità di non aver agito in tempo per fermare gli effetti del Covid.

In altre parole, si colgono i due classici piccioni con la stessa fava. Ci si libera di Conte che ormai in questa fase non serve più, bruciato per aver privato gli italiani della libertà e per aver portato il Paese al collasso economico, e al tempo stesso si continua a far credere alla masse che questo virus effettivamente sia letale, quando le autopsie realizzate dai medici a Bergamo e Milano hanno provato che non è state l’agente virale ad uccidere, ma le terapie sbagliate.

Ma se si indagasse su questa orribile verità, si dovrebbe mettere sotto inchiesta l’intero sistema sanitario italiano e i danni per l’establishment sarebbero probabilmente troppo rilevanti.

E’ molto più conveniente e funzionale continuare ad agitare lo spauracchio del virus mortale e dire che Conte non ha agito in tempo per fermarlo.

A quel punto, i media che prima difendevano compatti l’ex avvocato del popolo daranno in pasto l’allievo del cardinale Silvestrini alle masse mentre continueranno a preparare il terreno a Draghi.

Draghi e il Nuovo Ordine Mondiale non verranno prima di grandi disordini

L’ex governatore della Bce però non entrerà in scena prima di grandi tumulti e violenze.

La massoneria segue una strategia precisa da secoli e crea volutamente delle situazioni di grandi sconvolgimenti per poi dare vita all’esito già prestabilito.

Ordo ab chaos, è difatti uno dei suoi motti preferiti.

Più passano i giorni, più si avvicina il momento in cui la bomba economica esploderà.

I media hanno provato a far credere, maldestramente, che il crollo del PIL del 12,8% di quest’anno sia il peggiore dal 1995, quando in realtà era dal 1945 che non si vedeva un crollo così devastante.

Il terrorismo sanitario è stato, in questo senso, semplicemente perfetto per provocare dei danni economici senza precedenti. Ha partorito una condizione da economia di guerra che sarà l’arma per mettere le masse con le spalle al muro e costringerle ad accettare il nuovo autoritarismo globale ordinato dalle élite.

Le crisi in questo gioco continuano ad essere l’anima di tutto. Sono i processi di cui si serve la cabala mondialista da molti decenni per avanzare a grandi passi verso il supergoverno mondiale.

Il coronavirus ha questo obbiettivo finale e, nell’immaginario del mondialismo, dovrà cambiare il mondo e l’Italia, in particolare.

Questa nazione continua a giocare un ruolo fondamentale in questa guerra perchè è la culla della cristianità, e il Nuovo Ordine Mondiale non potrà vedere la luce senza prima aver tolto dalla scena la religione fondata da Cristo.

Il mondialismo non è altro infatti che la negazione di Dio. E’ una tempesta di disvalori satanici che sta mandando al collasso la società sia sotto il profilo socio-economico, ma sopratutto sotto quello etico e spirituale.

Ancora più semplicemente, l’idea di costruire una nuova torre di Babele al di sopra della nazioni è un atto di guerra a Dio.

Draghi dunque giunge in questa ultima fase nelle vesti di falso messia inviato dalla cabala globalista e avrà il compito di drenare il Paese delle sue ultime risorse vitali e condurlo verso gli Stati Uniti d’Europa, del tutto imprescindibili per consentire la nascita della dittatura mondiale.

Fu proprio uno dei massimi rappresentati dell’establishment internazionale a dirlo, ovvero Winston Churchill davanti ad una platea di cinquemila persone a Copehnagen nel lontano 1950.

In quell’occasione, l’ex primo ministro britannico disse chiaramente che “l’ordine mondiale autoritario dal potere assoluto è l’aspirazione finale” verso il quale bisogna tendere, ma per arrivare a questo è indispensabile unire l’Europa sotto la forma di un superstato.

Senza l’Italia a bordo, la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa continuerà a restare una chimera.

Quello che sta per arrivare dunque è un periodo di grandi tumulti e disordini dovuti all’instabilità sociale ed economica accuratamente preparata da chi tira le fila dei governi in tutto il mondo, di fronte al quale le masse saranno in larga parte completamente impreparate.

Tutto questo porterà a favorire ancora di più il clima ideale di instabilità auspicato dalle élite per consegnare il Paese a Draghi e raffigurarlo come il “salvatore”.

Una volta giunti a quel punto, l’ex governatore della BCE porterà a termine il lavoro iniziato molti anni addietro sul panfilo Britannia.

La compresione della natura spirituale della guerra in corso è fondamentale

Sono in molti ormai a chiedersi cosa si può fare per provare almeno a contenere gli oscuri scenari di caos e violenza che aleggiano sopra l’Italia.

Se si comprende a fondo la vera natura del Nuovo Ordine Mondiale, non si può non comprendere la sua natura profondamente satanica.

E’ per questo che mai come ora temprare al meglio la propria corazza spirituale per farsi trovare il più pronti possibile a ciò che sta per arrivare.

Chi ha fede, sa che questo folle piano di dominio sul mondo e distruzione dell’umanità e delle sue identità nazionali non potrà non crollare.

Ci saranno dure prove davanti, ma chi resisterà fino in fondo e non cederà alle forze oscure, sarà ricompensato.

Se ci si ostina invece a guardare solamente al lato materialista o economicista del globalismo, non si riesce davvero a comprendere cosa c’è in ballo.

La crisi da Covid non serve alle grandi élite principalmente per fare i soldi. Chi sta ai massimi livelli ha in mano il sistema bancario e controlla la creazione stessa del denaro in maniera illimitata.

Sono i livelli inferiori della gerarchia che vogliono sfruttarla per arricchirsi, ma sempre attenendosi fedelmente all’agenda delle grandi famiglie di banchieri come Rothschild o Rockefeller.

E’ senz’altro auspicabile che i piani di questa gente vadano in fumo anche sotto il piano politico, attraverso l’intervento di quei politici, su tutti Trump e Putin, che non vogliono far inginocchiare le loro nazioni ai piedi di questa cabala.

Ma è comunque fondamentale continuare a coltivare il senso spirituale più profondo del momento storico che si sta attraversando.

Monsignor Viganò lo ha spiegato magistralmente in varie occasioni. Nella più recente ha risposto ad un giovane di 16 anni che chiedeva cosa fare di fronte a tanto male.

L’arcivescovo ha risposto al ragazzo che se si continua a vivere nella rettitudine del Signore, non ci sarà appuntamento o evento per il quale non si sarà pronti.

Quando il mondo sembra destinato a precipitare nell’oscurità più completa, è quella l’ora nella quale le anime che hanno creduto riescono ad accendere ancora un po’ di speranza e a donare nuovamente un po’ di luce al mondo.

Quel momento certamente arriverà, ma non prima di attraversare dei grandi sconvolgimenti che per essere affrontati richiederanno una forte tempra materiale e spirituale.

Chi ha compreso, aiuti chi ancora vuole e può essere aiutato.

E’ un momento storico senza precedenti per l’Italia e per il mondo. La massoneria è pronta a tutto pur di vedere realizzato il suo totalitarismo globale guidato da un tiranno che perseguiterà tutti coloro che gli si opporranno.

Questi mesi saranno decisivi per comprendere se si è aperta la finestra tanto bramata dal Nuovo Ordine Mondiale oppure se il piano sarà sventato da contingenze di carattere politico ispirate probabilmente sempre dalla Provvidenza.

Questo scontro è un crocevia semplicemente fondamentale per la vita di tutti.

E’ il momento delle scelte, quelle importanti che cambiano veramente il destino di una persona.

Bisogna scegliere da che parte schierarsi e in un modo o nell’altro bisognerà essere pronti ad assumersi le proprie responsabilità in qualsiasi direzione si scelga di andare.

Chi deciderà di consegnare la propria vita nelle mani del mondialismo e di rinunciare alla sua umanità, dovrà risponderne se non davanti ai tribunali terreni, di fronte a quelli divini.

Chi sceglierà di non piegarsi, andrà incontro al suo calvario ma, se resisterà, sarà premiato.

Ora ognuno faccia la propria scelta.

Ora ognuno ha in mano il suo destino.

Uomo e libertà: il ritorno all’uomo integro. La persona umana nella Costituzione Italiana

UNA BELLISSIMA RIFLESSIONE SULL'IMPORTANZA DI RIMETTERE AL CENTRO DELLA VITA UMANA E DEGLI INTERESSI MONDIALI LE LIBERTA' FONDAMENTALI DELL'UOMO FATTO A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO E AL QUALE SPETTA DI VIVERE SULLA TERRA IN LIBERTA' E DIGNITA'. 
(dal sito del Dott. Roberto Gava radiato dall'albo dei medici perché voce fuori dal coro nel pensiero unico predominante).


Pubblico con piacere questo articolo dell’Avvocato Mirella Manera in quanto l’ho trovato molto interessante e attuale, con la certezza che possa rappresentare un ottimo spunto di riflessione per tutti. 

Dott. Roberto Gava


In questo periodo sento nel cuore una domanda urgente, una necessità che non posso più rimandare.

Abbiamo capito a nostre spese quanto l’epoca che stiamo vivendo ci conduca verso un progetto disumanizzante dell’essere umano.

Abbiamo vissuto nella convinzione di poter dominare il mondo con la tecnica, perché possiamo assegnare una durata alla vita, riprodurla oppure decidere di eliminarla fin dalla sua origine con una semplice pillola, modificare il mondo per adattarlo alla nostra bramosia, creare malattie in laboratorio ed eliminarle attraverso altre pillole e sieri, possiamo essere un genere neutro e insegnare ad altri ad esserlo, possiamo essere soli ma accedere alla comunità mondiale dalla sedia di casa nostra, con un semplice click dal cellulare.

Abbiamo stabilito in modo unilaterale la misura del giusto facendola coincidere con ciò che possiamo creare, fare, sperimentare, realizzare e l’opera dell’uomo è diventata il modello unico da seguire per essere considerati e accettati dalla comunità.

Abbiamo creato un mondo moralista ma privo di morale, perché abbiamo orientato i valori per avvallare questo dominio che l’uomo pretende di esercitare su tutto e tutti e coloro che non vi soggiacciono sono censurati, esiliati, osteggiati, dileggiati e soprattutto calunniati.

Abbiamo ridotto il contenuto delle nostre libertà al tecnicamente possibile.

Abbiamo ridotto l’etica al tecnicamente possibile, perché oggi quando l’essere umano afferma “io posso”, quella possibilità diventa anche buona solo in quanto realizzabile dall’uomo grazie alle sue conoscenze e capacità e ad essa si danno le vesti di cosa buona e giusta, anche se l’effetto è disumanizzante.

Abbiamo diminuito il concetto di giustizia all’umanamente possibile, “io ho diritto, perché posso” e potendo fare molto grazie alla tecnica e al progresso, abbiamo visto uno schizofrenico proliferare di leggi e di nuovi diritti.

E i diritti sono diventanti l’espressione della volontà dell’uomo di dominare il mondo invece che il mezzo per raggiungere la giustizia per il singolo e l’armonia nella società.

Ma leggi e diritti che hanno come scopo quello di assecondare la fame di potere dell’uomo e la sua volontà di trarre profitto anche dalla vita degli uomini, come fossero merci, generano azioni che, seppur legittime, perché provenienti dalle Autorità competenti, sono amorali, perché deprivano l’essere umano della sua sacralità.

Abbiamo ridotto la retta dell’orizzonte vocazionale dell’uomo ad uno scopo: fare quanto io essere umano posso fare, abbandonando la dimensione del Mistero che regna dentro la persona umana e dico Mistero, perché oggi possiamo decidere quando morire e persino quando dare corso alla vita artificialmente, ma non è possibile conoscere, perché proprio quella vita e non un’altra e nessuna tecnica ce lo potrà mai spiegare, il significato della vita di ciascuno di noi, anche in relazione alla comunità, non è misurabile, non è possedibile.

Abbiamo voluto atteggiarci a padroni del mondo, perché ci siamo illusi che la libertà di plasmare il mondo ci avrebbe resi uomini liberi e soprattutto felici.

Invece ci siamo consegnati volontariamente ad un nuovo padrone, replicando il dominio dell’uomo sull’uomo e abbiamo dimenticato che questo è un male che genera male.

Chi possiede la tecnica oggi esercita un governo sul mondo e l’economia, il profitto, che deriva dal controllo della tecnica sull’uomo, ha sostituito le democrazie, scalzato la politica, che è espressione dell’uomo libero nell’ambito di una comunità.

Eppure credo, percepisco che mai come in questo tempo di pandemia abbiamo compreso di esserci solo illusi, perché per quanto si possa essere padroni del mondo, non si sarà mai padroni della vita.

Con tutta la nostra tecnica, nessuna call online potrà soddisfare la fame di un abbraccio, nessuna pillola che ci svuota il ventre potrà anche riempirci il cuore, nessun siero potrà far venir meno la necessità di una relazione di cura libera e amorevole, nessuna scelta di genere potrà neutralizzare pure l’orientamento del cuore, nessun manuale potrà mai codificare l’animo dell’uomo e il Mistero del senso di una vita.

Abbiamo capito che vogliamo emanciparci dal dominio dei padroni del mondo, che possiamo e dobbiamo dire No ad ogni forma distorta di potere dell’uomo sull’uomo, sia esso tecnocrazia o scientismo, mondialismo o greenismo, ecc. ecc.

Ed ecco che mentre facciamo questo passo in avanti non possiamo fare a meno di chiederci: Dove andare? Da dove ricominciare? Su quali basi rifondare?

Non possiamo sfuggire a queste domande o pensarci dopo, perché allora stiamo solo preparando la strada per un nuovo padrone.

Dobbiamo affrontare la crisi, cioè la scelta, nel suo significato etimologico.

Siamo chiamati a scegliere tra il cedere alle lusinghe del “posso tutto”, che riconducono l’uomo al misurabile e dominabile, e la necessità di riconoscere e accettare quanto è vero per l’uomo e cioè che la persona umana non si esaurisce nel tecnicamente misurabile o riproducibile, ma appartiene ad un Mistero che nessuno può dominare o possedere, se non per un atto di superbia, perché nessuno può decidere quale sia il valore e il perché di una persona umana.

L’uomo, a cui dobbiamo ritornare, è un uomo integro perché non più amputato del suo Mistero e quindi un uomo libero di realizzare la sua umanità come individuo e come parte di una comunità.

Solo l’uomo integro è un uomo libero.

Noi siamo liberi, perché siamo nati integri. Questa libertà discende dal diritto naturale e può solo essere riconosciuta tramite la parola, ma essa comunque è.

Per questo non dobbiamo avere paura di dire No, di procedere, di tornare alle nostre origini e di riconoscere che esse sono il bene per noi.

E l’uomo integro è infatti quello che i nostri Padri Costituenti, dopo aver conosciuto la tirannia e la sopraffazione della persona umana, ci hanno consegnato nella nostra Costituzione, proprio perché la sopraffazione e la tirannia non si potessero ripetere.

L’art 2 della Costituzione, articolo cardine, recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale“.

L’uomo visto nella nostra Costituzione è quindi un uomo concepito nei momenti essenziali della sua esperienza, sia nella concretezza della sua esistenza, sia nella sua multidimensionalità, materiale e immanente, spirituale e trascendente (Nicola Occhiocupo).

E non sarà la politica a riconsegnarci questo uomo integro e libero se prima come società non usciamo dall’illusione di poter possedere il mondo e non riconosciamo, come diceva Capograssi, illuminato filosofo del diritto e giudice della prima Corte Costituzionale che “l’individuo ha la sua vita, la quale è soggetta a sue leggi e suoi fini, ha un suo destino, che si compie per mezzo di tutte le libere e spontanee formazioni dell’esperienza concreta …l’unico possibile fondamento ad un ordine che voglia essere ordinamento di vita e non di morte, è niente altro che questa intima costruzione della vita; rispettare la vita per come me è, con le leggi, le esigenze, i fini, le condizioni che sono sue, lasciare che la vita viva e si svolga secondo le profonde leggi che ne fanno la sua verità“.

Le leggi profonde della vita non possono che essere quelle che rispettano il Mistero racchiuso dentro l’uomo, la sacralità della sua vita, senza pretese di possesso. Solo esse permettono, attraverso le libertà, il compimento di ogni destino, senza scopi finalistici di profitto.

In questa prospettiva la visione solidaristica dell’art. 2 della Costituzione significa che la comunità è il luogo della realizzazione del singolo e dello sforzo generoso di tutti per permettere che ciascuno possa compiere il destino cui è chiamato e con esso il destino della comunità.

Capograssi scriveva che l’uomo è sociale nel senso che “si dona e riceve, quando unisce la sua vita con la vita degli altri, dona il suo sforzo e riceve lo sforzo degli altri e ne nasce quella vita più ricca di realtà che è la vita comune“.

La contrapposizione tra bene del singolo/bene collettivo oggi tanto invocata per sopprimere le libertà, è quindi un artificio che – per favorire gli interessi di chi si atteggia a padrone del mondo – vuole oscurare la possibilità che questi due poli – singolo e comunità – si risolvano nell’armonia cui gli uomini sono chiamati.

Come un accordo musicale che è composto di singole note che insieme formano un unico suono.

Per raggiungere la realizzazione individuale e l’armonia sociale è necessario un cammino di verità che respinga ogni artificio posto in essere dall’uomo padrone del mondo, che si illude di potere tutto.

Senza Verità non c’è giustizia reale e non ci potrà essere pace negli uomini e tra gli uomini.

Rispettare la vita per come è, secondo le sue leggi vere, realizzare il proprio destino di essere umano libero con le sue esigenze spirituali e far confluire il proprio destino nella comunità è il disegno intriso di Verità che dobbiamo perseguire.

A questo disegno oggi dobbiamo dire Sì, con una rinnovata consapevolezza e una riscoperta memoria dei Padri Costituenti.

Perché, sempre citando il Capograssi, si possa avere un mondo umano cioè giusto, di una giustizia realizzata con mezzi giusti, e libero, di una libertà realizzata per mezzo della libertà. Mondo umano della storia: mondo fatto dagli uomini per gli uomini, ma umanamente, cioè rispettando l’uomo e le leggi profonde e le profonde esigenze spirituali dell’umanità.

Milano, 30 gennaio 2021
Avv. Mirella Manera

LITURGIA DEL GIORNO


Mercoledì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)

Colletta
Signore Dio nostro,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Eb 12,4-7.11-15)
Il Signore corregge colui che egli ama.


Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: L’amore del Signore è da sempre.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Signore sa di che siamo plasmati: conosce i nostri bisogni e la nostra fragilità, ed è sempre pronto alla misericordia. Perseveranti nella fiducia, rivolgiamoci a lui, che è buono e grande nell'amore. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Per i figli della Chiesa che, con umiltà e mitezza, testimoniano Gesù, Figlio di Dio: si sentano confortati dal saperlo amico e fratello. Preghiamo:
Per quanti si affidano esclusivamente alle sicurezze terrene e alle certezze della ragione: il soffio dello Spirito li apra al trascendente. Preghiamo:
Per chi sente sgomento di fronte al male del mondo e alle colpe personali: riceva il coraggio da Dio che perdona e rinnova la faccia della terra. Preghiamo:
Per tutti quelli che si sentono insoddisfatti, imperfetti e incapaci: offrano la loro debolezza come sacrificio spirituale a te gradito. Preghiamo:
Per tutti noi, tentati di credere solo ai miracoli o alle grandi manifestazioni: l'umile segno dell'eucaristia confermi la nostra fede. Preghiamo:
Per gli inviati del vangelo nella nostra comunità.
Perché la nostra comunità sia la patria del Signore Gesù.

Padre Santo, che conosci nell'intimo i tuoi figli, nelle tue mani di misericordia deponiamo le nostre suppliche e la nostra speranza. Per mezzo del tuo Unigenito Figlio, Gesù Cristo Signore, che ci ha riscattati dalla sofferenza e dalla morte, per la vita beata dei secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore,
i doni del nostro servizio sacerdotale:
li deponiamo sull’altare
perché diventino sacramento della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato. (Cf. Sal 30,17-18)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con il dono della redenzione,
fa’ che per la forza di questo sacramento di eterna salvezza
cresca sempre più la vera fede.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La fede è necessaria perché il Signore possa agire liberamente e donare abbondantemente le sue grazie: per la mancanza di fede dei suoi compatrioti, dice san Marco, non potè operare fra loro alcun prodigio. Non riuscivano a credere in lui perché era uno di loro, non aveva niente di straordinario, l'avevano sempre conosciuto... proprio non si capacitavano come potesse essere qualcuno diverso da quello che loro vedevano.
La prima lettura ci ricorda che anche noi, e molto facilmente, possiamo fermarci alle apparenze contrarie e non riconoscere l'intervento di Dio. Questo succede nelle difficoltà, nelle prove. Le prove giungono per tutti, credenti e non credenti, ma noi abbiamo l'impressione che per noi credenti non dovrebbero esserci, o almeno dovrebbero essere solo di un certo tipo... Ci sconcertano e facciamo molta fatica a riconoscervi la mano di Dio.
La Scrittura ci insegna ad andare al di là delle circostanze, che ci sembrano sempre strane, penose, per riconoscere in esse la presenza di Dio che vuoi operare e per questo ha bisogno che noi ci apriamo alla sua azione. "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio", diceva già il libro dei Proverbi. E l'autore della lettera agli Ebrei lo ricorda ai cristiani per ammonirli: "Tutto ciò che state soffrendo è una correzione; non prendetelo semplicemente come una difficoltà!". Si tratti di malattie, o di difficoltà nei rapporti interpersonali, o di fallimenti in ciò che facciamo per il Signore, prendere le cose semplicemente nel loro aspetto esterno è mancanza di fede. "E per la vostra correzione che voi soffrite Dio vi tratta come figli". C'è una relazione con Dio che dobbiamo riconoscere, una intenzione di Dio alla quale dobbiamo corrispondere nella fede. Allora cambia tutto. La prova è illuminata dall'interno e invece di essere semplicemente un motivo di sofferenza diventa una occasione per sentirci in relazione più diretta con Dio: Dio si interessa di noi. Quando si è provati si ha invece l'impressione contraria: Dio ci abbandona, non pensa più a noi, ci lascia in una situazione che non corrisponde al nostro essere figli suoi... E la verità è proprio il contrario di tutto questo. Invece di lamentarci dovremmo essere contenti, perché Dio si interessa di noi: "Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?".
È difficile, sempre difficile, sempre da ricominciare, il riconoscere in una prova, in una difficoltà l'intervento positivo di Dio verso di noi. È un atto di fede, perché non le apparenze ce lo dicono, ma la parola di Dio, ma lo Spirito Santo in noi, che ci apre gli occhi e ci fa capire che Dio sta intervenendo nella nostra vita, e in modo più attivo, in modo più affettuoso quando ci mette alla prova con delle difficoltà.
L'autore è molto realista e constata: "Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza". E una esperienza che non ha bisogno di essere commentata, dovuta all'amor proprio. Qui non la sofferenza, ma l'umiliazione è messa in rilievo: se qualcuno ci fa notare un nostro difetto, una nostra mancanza, noi ci rattristiamo al punto da pensare soltanto all'osservazione che ci è stata fatta, e non al difetto o alla mancanza! Dovremmo superare la reazione dell'amor proprio e riconoscere che ci è stato dato un aiuto, di cui dovremmo essere contenti. È una constatazione a cui erano già arrivati i filosofi antichi. Socrate diceva che il colmo della felicità è non aver difetti e non fare niente di male, e aggiungeva che subito dopo viene la felicità di essere corretti quando si sbaglia, perché allora ci si può emendare.
La Scrittura va molto più in profondità: dobbiamo essere felici che il Signore ci corregga non soltanto perché è una occasione per progredire, ma perché così la nostra relazione con lui diventa più stretta. È dunque un motivo di fiducia tanto più grande se pensiamo che la nostra sorte è legata a quella di Cristo.
La lettera agli Ebrei già ci ha detto come Gesù, pur essendo il Figlio perfetto, ha voluto per noi imparare l'obbedienza dalle cose che patì, ha voluto conoscere quella educazione dolorosa che a noi è necessaria. Ora, quando noi viviamo a nostra volta questi momenti di dolorosa educazione, siamo uniti a lui in modo speciale e possiamo crescere molto nel suo amore.
La prova motivo di speranza, la prova mezzo per amare: sono le prospettive da tener presenti nelle occasioni grandi e piccole di difficoltà e di disagio, che dovrebbero nutrire il nostro coraggio e la nostra fede. Il Signore non ci fa sapere in che modo intende comunicarci i suoi doni e farci crescere nella fede e nell'amore. Domandiamogli che ci apra gli occhi perché sappiamo vedere in tutto la sua paterna attenzione verso di noi.

martedì 2 febbraio 2021

LITURGIA DEL GIORNO: PRESENTAZIONE DEL SIGNORE AL TEMPIO



PRESENTAZIONE DEL SIGNORE


Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco


Antifona d'ingresso


Benedizione delle candele


Fratelli e sorelle, sono trascorsi quaranta giorni dalla gioiosa celebrazione del Natale del Signore.
Oggi ricorre il giorno nel quale Gesù fu presentato al tempio da Maria e Giuseppe.
Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna.
Illuminati dallo stesso Spirito, riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.
Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo, andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo.
Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria.


(a braccia allargate)
Preghiamo.
O Dio, fonte e principio di ogni luce,
che oggi hai manifestato al giusto Simeone
il Cristo, luce per rivelarti alle genti,
ti supplichiamo di benedire questi ceri
e di ascoltare le preghiere del tuo popolo
che viene incontro a te con questi segni luminosi
e con inni di lode;
guidalo sulla via del bene,
perché giunga alla luce che non ha fine.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.


Oppure:
Preghiamo.
O Dio, vera luce, che crei e diffondi la luce eterna,
riempi i cuori dei fedeli del fulgore della luce perenne,
perché quanti nel tuo santo tempio
sono illuminati dalla fiamma di questi ceri
giungano felicemente allo splendore della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.




Antifona d'ingresso
O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra. (Cf. Sal 47,10-11)


Si dice il Gloria.


Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guarda i tuoi fedeli riuniti
nella festa della Presentazione al tempio
del tuo unico Figlio fatto uomo,
e concedi anche a noi di essere presentati a te
purificati nello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.


PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4)
Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.


Dal libro del profeta Malachìa


Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».


Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.


Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.


Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.


Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.


Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.


SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.


Dalla lettera agli Ebrei


Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.


Parola di Dio


Canto al Vangelo (Lc 2,30.32)
Alleluia, alleluia.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.


VANGELO (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.


+ Dal Vangelo secondo Luca


Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


Parola del Signore.


Forma breve (Lc 2,22-32):


Dal Vangelo secondo Luca


Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».


Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
Anche noi vediamo in Gesù la «luce che illumina le genti». Nella Preghiera dei fedeli domandiamo al Padre che doni all'intera umanità, a volte sbandata e distratta, gli orientamenti di quella verità divina che ci viene dal Vangelo.
Preghiamo insieme e diciamo: Illumina, Signore, le nostre vite.


1. Preghiamo per la Chiesa di Dio. Essa è la grande famiglia degli uomini che hanno ricevuto la luce della verità in Cristo, e si impegnano a viverla. Perché tutti insieme nei nostri gruppi, e nel nostro rapportarci con la società, sappiamo rivelarci come comunità che sa amare, perdonare, e donare. Preghiamo.
2. Per i testimoni del Vangelo. Non pochi cristiani con la loro coraggiosa testimonianza diventano come Cristo segni di contraddizione, in una realtà sociale che sovente si rivela materialista e povera di valori. Perché essi continuino a trovare nella loro fede vissuta la forza di quella coerenza in Cristo, di cui il mondo ha bisogno. Preghiamo.
3. Per l'accoglienza della vita nella società. Il Bambino Gesù presentato al tempio è, più di ogni altro bambino, il simbolo della vita che si espande. Perché ogni mamma accetti con generosità il dono dei figli, e li accolga come pegni viventi dell'amore di Dio. Preghiamo.
4. Per i bambini e i fanciulli bisognosi di luce e di amore, che si aprono alla vita racchiudendo in sé il dono misterioso della loro personalità ancora in boccio. Perché i genitori li aiutino a crescere e fortificarsi come il fanciullo Gesù all'ombra di Maria e Giuseppe, pieni anch'essi di sapienza e grazia, davanti a Dio e agli uomini. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Anche sul nostro territorio ci sono figli non amati, anziani trascurati, coppie di sposi in crisi, giovani delusi che hanno perso la fiducia nel futuro. Perché noi discepoli del Signore sappiamo identificarli, e prenderci cura di loro con solidarietà sincera. Preghiamo.


O Dio nostro Padre, il tuo Figlio Gesù è «luce del mondo», ma anche «segno di contraddizione». Aiutaci col dono della tua grazia a rendergli una piena testimonianza, nella fede e nella coerenza dell'azione. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen


Preghiera sulle offerte
Accogli i doni della Chiesa in festa, o Padre,
come hai gradito l’offerta del tuo Figlio unigenito,
Agnello senza macchia per la vita del mondo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


PREFAZIO
Il mistero della Presentazione del Signore


È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Il tuo Figlio, generato prima di tutti i secoli,
oggi presentato al tempio,
è proclamato dallo Spirito Santo
gloria d’Israele e luce delle genti.
E noi esultanti andiamo incontro al Salvatore,
e con l’assemblea degli angeli
e dei santi cantiamo senza fine
l’inno della tua lode: Santo, ...


Antifona di comunione
I miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli. (Lc 2,30-31)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che hai esaudito
l’ardente attesa del santo Simeone,
porta a compimento in noi l’opera della tua misericordia;
tu che gli hai dato la gioia, prima di vedere la morte,
di stringere tra le braccia il Cristo tuo Figlio,
concedi anche a noi, con la forza del pane eucaristico,
di camminare incontro al Signore
per ottenere la vita eterna.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Commento

NOTA: Quando questa festa ricorre in domenica, si proclamano le tre letture qui indicate; se la festa ricorre in settimana, si sceglie come prima lettura una delle due che precedono il Vangelo; il Salmo responsoriale è sempre lo stesso.
Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16).