mercoledì 27 maggio 2020

NEGLI USA I DEMOCRATICI PUNTANO TUTTO SUL RAZZISMO PER TORNARE AL POTERE

IN USA JOE BIDEN PUNTA TUTTO SUL RAZZISMO PER VINCERE LE ELEZIONI CONTRO TRUMP. MENTRE A MINNEAPOLIS, COME IN ALTRI STATI, LA POLIZIA UCCIDE LE PERSONE DI COLORE SUSCITANDO LA RABBIA DEGLI AFROAMERICANI CONTRO TRUMP. MA NON TUTTO E' COME SEMBRA AD UNA SUBDOLA APPARENZA....

di Cinzia Palmacci

Le immagini forti di questo video ricordano i metodi da TSO a Dario Musso in Italia


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Conversation


RIP GEORGE FLOYD. KILLED IN COLD BLOOD BY A DIRTY RACIST COP AND 4 OF HIS CRONIES IN MINNEAPOLIS. THE VIDEO IS DISGUSTING AND THESE MEN SHOULD PAY WITH THERE LIVES IN PRISON. THE COP LITERALLY STOLE HIS LIFE FROM HIM WHILE FLOYD WAS BEGGING HIM, SAYING THAT HE “CANT BREATHE”.
11:31 AM · May 27, 2020Twitter Web App





La frase da vero razzista è quella del candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden durante uno show radiofonico, poi fa finta di pentirsi e dice: "Era davvero sprezzante, non avrei dovuto pronunciarla"


Joe Biden il gaffeur ne ha fatta un'altra delle sue: mandando su tutte le furie l'intera comunità afroamericana per aver detto che chi vota Trump non è "un vero nero". Una frase gravissima. Sì, perché questa volta non si tratta di aver confuso l'Iowa con l'Ohio come fece lo scorso novembre durante un dibattito. O come quando a maggio chiamò Margaret Thatcher l'ex premier britannica Theresa May. La frase detta durante un'intervista al celebre show radiofonico del mattino The Breakfast club è inequivocabilmente razzista: e colui che pure è stato il numero due di Barack Obama, l'ex vicepresidente oggi seriamente intenzionato a correre per la Casa Bianca in ticket con una donna di colore, è stato costretto a scusarsi. Tanto più che la frase della vergogna è stata pronunciata parlando col dj nero Charlmagne The God - un nome d'arte che è già sintesi del programma. "Chi è indeciso se votare per me o per Trump non è un vero nero", ha detto dunque Biden. 
Intanto a Minneapolis, come in altre città degli Stati Uniti, la polizia ha ucciso un uomo di colore in modo spietato mentre questo chiedeva aiuto perché non poteva respirare. George Floyd, questo il nome della vittima dell'azione spietata della polizia. E in Usa c'è già chi attribuisce la colpa al "razzista" Trump. 
L'ennesima porcata dei democratici che cercano disperatamente di raccattare voti tra la numerosa comunità di afroamericani che rappresentano l'ago della bilancia alle elezioni. Negli Usa la polizia  annovera una forte componente democratica nei suoi organici al punto da poter affermare con certezza che la Cabala tiene in pugno la polizia statunitense (come i democratici in Italia). 
Negli Usa gli afroamericani sono vittime due volte: vittime del pregiudizio politico, e vittime di una spietata Cabala democratica e satanica che pur di ritornare in sella è disposta perfino a sacrificare vite umane. Gli afroamericani non possono e non devono farsi ingannare e deviare da un sistema corrotto consolidato proprio da anni di strapotere democratico. Negli Usa come in Europa, il razzismo è diventato lo storico spauracchio preferito delle sinistre per impedire l'avanzata degli avversari politici. Le sinistre che oggi si definiscono "democratiche" hanno scheletri nell'armadio ben più inquietanti. Scheletri che l'avanzata del comunismo cinese nel mondo sta scoperchiando rinfrescando tante memorie.

Queste le reazioni deviate di molti afroamericani alla notizia:

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LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Mercoledi 27 Maggio 2020

Mercoledì della VII settimana di Pasqua

Giovanni capitolo 17 versetto 17 - Bibbia Online eBible.it

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate Dio con voci di gioia. Alleluia. (Sal 47,2)

Colletta
Padre misericordioso,
fa’ che la tua Chiesa,
riunita dallo Spirito Santo,
ti serva con piena dedizione
e formi in te un cuore solo e un’anima sola.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 20,28-38)
Vi affido a Dio, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.
Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.
Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”».
Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 67)
Rit: Regni della terra, cantate a Dio.

Oppure:
Sia benedetto Dio che dà forza e vigore al suo popolo.

Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.

Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
Riconoscete a Dio la sua potenza.

La sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio!

Canto al Vangelo (Gv 17,17)
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.
Alleluia.

VANGELO (Gv 17,11-19)
Siano una cosa sola, come noi.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore continua a pascere il suo gregge nella Chiesa, per mezzo dei suoi inviati che lo Spirito Santo ha riempito della potenza della sua Parola. Preghiamo, dicendo:
Consacraci nella tua verità, Signore.

- Per tutti i vescovi della Chiesa, perchè insieme col vescovo di Roma, che presiede nella carità, possano pascere il gregge di Dio con la Parola della sua grazia. Preghiamo.
- Per tutti i lavoratori, perchè santifichiamo la loro fatica quotidiana non solo facendone un mezzo di sussistenza, ma anche una fonte di generosa solidarietà con i poveri. Preghiamo.
- Per tutti coloro che sono consacrati all'apostolato, perchè non cerchino nè oro nè argento, ma siano fedeli alla verità nel totale distacco da se stessi. Preghiamo.
- Per tutti i cristiani delle Chiese, perchè si impegnino a collaborare con ogni mezzo per realizzare l'unità fra loro, per la quale Cristo ha supplicato. Preghiamo.
- Per noi, perchè ci sia dato di comprendere che l'unità delle chiese si compie giorno per giorno attraverso la vittoria sugli egoismi, che contrastano l'azione dello Spirito Santo. Preghiamo.
- Per i religiosi, che si sono impegnati con il voto di povertà. Preghiamo.
- Per quanti operano nel campo dell'ecumenismo. Preghiamo.

O Padre santo, che continui a santificare il mondo per mezzo del ministero apostolico, Fa' che la tua Chiesa rifulga sempre più come segno e strumento di salvezza per tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato di offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, o Padre, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che, partecipando al memoriale della Pasqua,
riceviamo il dono dello Spirito,
per divenire testimoni del Signore risorto.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DOPO L’ASCENSIONE
Nell’attesa della venuta dello Spirito.

È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo tuo Figlio
Signore dell’universo.
Entrato una volta per sempre
nel santuario dei cieli,
egli intercede per noi,
mediatore e garante
della perenne effusione dello Spirito.
Pastore e vescovo delle nostre anime,
ci chiama alla preghiera unanime,
sull’esempio di Maria e degli Apostoli,
nell’attesa di una rinnovata Pentecoste.
Per questo mistero di santificazione e d’amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Quando verrà il Paraclito,
che io vi manderò,
lo Spirito di verità che procede dal Padre,
egli mi renderà testimonianza,
e anche voi mi darete testimonianza”. Alleluia. (Gv 15,26-27)

Oppure:
“Io consacro me stesso
per coloro che mi hai dato, Padre,
perché siano anch’essi consacrati nella verità”.
Alleluia. (Gv 17,19)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo santo mistero
ci dia grazia su grazia, Signore,
e con la sua forza rinnovatrice
ci renda sempre più degni
di così grande dono.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
In tutto il Vangelo Gesù rivela uno straordinario rapporto personale con il Padre: egli è il Figlio prediletto e il Padre è sempre con lui.
Ma in questo stesso rapporto Gesù ha voluto inserire anche noi. Il Maestro, ormai vicino a morire, col cuore pieno di tenerezza per i suoi discepoli, prega: “Padre, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi”. Egli invoca il Padre di renderci suoi figli - anche se lontani per colpa nostra - e, di conseguenza, di affratellarci tra noi nella più salda, perché divina, unità.
Così, in Gesù, siamo divenuti “figli” e da questo sentirci figli nasce l’esperienza della pienezza della gioia, la stessa che ha sostenuto Gesù nell’arco della sua esistenza terrena.
Questa “figliolanza” è la parola, la verità, l’interiore certezza che ci affranca da tutti i limiti esteriori e interiori dell’esistenza. Siamo figli, e perciò tutto possiamo attenderci dal Padre nostro onnipotente.
Ma, se siamo figli di un unico Padre, siamo anche fratelli tra di noi. Occorre dunque vivere da fratelli, per testimoniare la nostra figliolanza, e perché possa realizzarsi un giorno l’ardente desiderio di Gesù: “Che tutti siano uno”.