giovedì 27 febbraio 2020

Infezione da Coronavirus: informazione e consigli

RICORDATE CHE PAURA E PANICO SONO POTENTI IMMUNODEPRESSIVI CHE FANNO AMMALARE PERCHE' INDEBOLISCONO IL SISTEMA IMMUNITARIO, E QUESTO LE CASE FARMACEUTICHE LO SANNO BENE....

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Cosa dice la scienza sui Coronavirus

I Coronavirus sono una grande famiglia di virus respiratori a filamento singolo di RNA a senso positivo. Possiedono un diametro di circa 80-160 nm (1 nanometro è un milionesimo di millimetro) e il loro genoma è tra i più lunghi dei virus a RNA (conta circa 30.000 basi azotate).
Il nome “coronavirus” deriva dal loro aspetto al microscopio elettronico, dove le proteine a forma bulbosa poste sulla loro superficie esterna creano un’immagine di corona. Queste proteine sono proprio quelle che permettono al virus di attaccarsi alla membrana cellulare delle cellule che poi infetteranno. Il virus poi penetra all’interno della cellula obbligandola a codificare il suo RNA, le proteine dell’involucro esterno e quindi il virus intero che poi uscirà dalla cellula per infettare altre cellule e così via (1).
I comuni Coronavirus sono responsabili di patologie in mammiferi e uccelli, nei quali provocano diarrea (mucche e maiali) o malattie delle vie respiratorie (polli).
Nell’uomo, i comuni Coronavirus provocano infezioni respiratorie spesso di lieve entità come il raffreddore comune, ma in qualche caso possono causare polmoniti virali non gravi (i normali Coronavirus sono responsabili di circa il 20% di tutte le polmoniti virali), ma raramente possono causare anche una Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS).
Come è accaduto con altri virus, anche alcuni Coronavirus specifici degli animali, e che normalmente non infettano la nostra specie, possono fare un “salto di specie” e passare all’uomo causando allora polmoniti molto gravi e occasionalmente potenzialmente letali.
In questo caso, la gravità della patologia dipende dal fatto che, se il virus è nuovo, il nostro sistema immunitario non lo conosce perché non è mai venuto a contatto con lui, non sa difendersi e subisce l’attacco che diventa particolarmente violento e pericoloso nei soggetti immunologicamente deboli o immunodepressi, specie gli anziani portatori di patologie croniche importanti o altri soggetti particolarmente deboli a livello immunitario, cardiopolmonare, renale o metabolico.
Oggi conosciamo 7 Coronavirus umani. I primi 4 dell’elenco seguente sono molto comuni (sono detti anche “virus del raffreddore”) e sono stati identificati negli anni ’60, mentre gli ultimi 3 sono stati identificati in questi ultimissimi anni:
Human Coronavirus 229E (Coronavirus alpha).
Human Coronavirus NL63 (Coronavirus alpha).
Human Coronavirus OC43 (Coronavirus beta).
Human Coronavirus HKU1 (Coronavirus beta).
SARS-CoV (Coronavirus beta che ha causato la Severe Acute Respiratory Syndrome del 2002, epidemia partita dalla Cina che ha infettato circa 8.100 persone tra le quali ha provocato una mortalità del 9,5%)
MERS-CoV (Coronavirus beta che ha causato la Middle East Respiratory Syndrome del 2012, epidemia partita dall’Arabia Saudita che ha infettato circa 2.500 persone tra le quali ha provocato una mortalità del 35%).
CoVID-19 (nuovo Coronavirus della fine del 2019 che sta causando una sindrome respiratoria acuta grave che in una piccola minoranza di casi può portare a morte; l’epidemia/pandemia è partita da Wuhan, una città della Cina, dove ha infettato quasi 100.000 persone causando una mortalità stimata finora del 3%) (per i dati mondiali aggiornati vedi bibliografia 2).

TABELLA 1

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Il CoVID-19 è stato denominato “nuovo Coronavirus” perché è un nuovo ceppo di Coronavirus che non è mai stato precedentemente identificato nell’uomo. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan (Cina centrale). Sembra, ma non è certo, che la maggior parte dei casi abbia avuto inizialmente un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood (Cina meridionale), un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

I sintomi dell’infezione da Coronavirus

I sintomi più comuni nell’uomo sono rappresentati da: malessere, astenia, raffreddore, cefalea, febbre, faringite e tosse. Nei casi più gravi l’infezione può causare polmonite con difficoltà respiratoria acuta grave, insufficienza renale e raramente la morte (3).
Il problema è che siamo ancora nel periodo in cui è presente anche la sindrome influenzale comune che, come sappiamo, è causata dal virus dell’influenza vera e propria ma anche da tanti altri virus che causano dei quadri sintomatologici del tutto sovrapponibili, almeno nei giorni iniziali a quelli in cui compare la sintomatologia dell’infezione da Coronavirus.
La diagnosi differenziale è difficile ed è permessa con certezza solo dall’esame microbiologico di un campione prelevato con il tampone faringeo e che utilizza la tecnica della PCR (Reazione a Catena della Polimerasi), un esame che fornisce l’esito in solo 2-3 ore.
Però, credo che se si moltiplicano in pochi giorni non solo i riscontri di tamponi positivi per infezione da Coronavirus, ma anche i decessi per patologia da Coronavirus cinese CoVID-19, allora, dato che quest’ultimo è molto più infettante dei nostri normali Coronavirus, è probabile che anche da noi si vada incontro ad una estensione dell’infezione.

Mortalità da Coronavirus CoVID-19

Si dice che in Italia la mortalità da sindrome influenzale stagionale sia di circa 7.000 persone all’anno.
Secondo InfluNet (il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinato dal nostro Ministero della Salute con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità), ogni anno l’influenza contagia circa 6-8 milioni di persone, cioè il 9% della popolazione.
In Italia i virus influenzali causano direttamente all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale primaria, però a questi decessi, a seconda delle stime dei diversi studi, vanno aggiunti 4-8.000 morti “indirette” causate dalle complicanze polmonari (polmoniti batteriche) o cardiovascolari (scompenso cardiaco) dell’influenza.
I virus influenzali possono infatti creare delle complicazioni soprattutto negli anziani o comunque in tutte le persone che prima di ammalarsi di influenza erano già affette da patologie gravi o da immunodeficienze.
Quindi, si stima che il nostro tasso di mortalità dell’influenza stagionale (ossia il rapporto tra morti e contagiati) sia inferiore all’uno per mille, cioè 0,1%.
Se ora facciamo il confronto con il nuovo Coronavirus, possiamo forse dire che la nostra sindrome influenzale stagionale è più pericolosa dell’infezione da CoVID-19, considerando che solo in Italia i morti per la prima sono ogni anno più alti di quelli registrati finora in Cina a causa del nuovo virus?
A livello generale la risposta, che però per ora si basa solo su dati provvisori, dovrebbe essere “NO” perché la mortalità del CoVID-19 sembra essere intorno al 3%.
Tuttavia non credo sia la risposta vera, perchè è ancora decisamente troppo presto per trarre conclusioni: sono dati altamente provvisori perché non conosciamo l’esatto numero dei contagiati, che verosimilmente sono molti di più (moltissime persone sono sicuramente asintomatiche o scarsamente sintomatiche: perché infatti sono eccezionali i bambini infettati e pochissimi i morti tra i giovani e gli adulti?).
Pertanto, la mortalità attuale è certamente sovrastimata perché è calcolata solo sugli ammalati ricoverati in ospedale, e noi sappiamo che molte persone senza o con sintomi banali non vanno in ospedale, mentre la mortalità dell’influenza è calcolata su tutta la popolazione di uno Stato.
Insomma, non si può escludere che la mortalità del Coronavirus, alla fine, sia al massimo simile o un po’ inferiore a quella di una comune influenza stagionale.
La differenza sostanziale tra queste infezioni è che: mentre i normali virus che causano la sindrome influenzale stagionale sono noti al nostro organismo e non possono infettare tutta la popolazione perché molte persone sono già immunizzate (perché vaccinate o perché già protette dagli anticorpi naturali formatisi da precedenti contatti), dato che questo nuovo Coronavirus è sconosciutto al nostro sistema immunitario trova le persone immunologicamente impreparate e quindi potrebbe infettare molte più persone e potrebbe diffondersi anche più velocemente.
In ogni caso dobbiamo attendere qualche settimana per avere dati più precisi, ma è probabile, per i motivi appena espressi, che l’infezione da CoVID-19 si estenda.
Inoltre, va detto che la mortalità di questo virus è del 3% (dei pazienti ricoverati e trovati finora positivi al tampone) nella Repubblica cinese, mentre da noi pare inferiore. Non dimentichiamo che “in questo momento nel Sudest Asiatico imperversano i virus Nipah e Hendra che hanno tassi di mortalità del 40% eppure non generano tutto questo allarme sociale”, ci ricorda il Prof. Giorgio Palù, virologo padovano già presidente delle Società Europea e Italiana di Virologia, in un articolo del Corriere del Veneto del 22 febbraio.
Ma che caratteristiche hanno i morti causati dal nuovo Coronavirus?
Sono essenzialmente anziani (circa l’84%) e immunodepressi … e tra questi la mortalità è sicuramente molto più elevata del 3%, ma lo stesso accade anche per la comune influenza.

Persone maggiormente a rischio

I virus possono entrare e moltiplicarsi in tutte le persone che vengono a contatto con essi causando però effetti diversi. Per quanto riguarda il Coronavirus, i dati finora disponibili ci permettono di dire che questa infezione può causare (2, 5, 6):
un’infezione asintomatica o quasi: è difficile dire quante persone possano essere colpite perché, come per tutte le infezioni virali, molti soggetti sono asintomatici o presentano i disturbi analoghi a quelli di un comune raffreddore o di una lieve e transitoria faringite; queste persone di solito non sono anziane e hanno un sistema immunitario molto robusto;
un’infezione lieve: interessa circa l’81% delle persone infettate (con tampone positivo); queste persone sono quelle che hanno un sistema immunitario sufficientemente forte da confinare la patologia che quindi si esprimerà solo con i sintomi di una semplice sindrome influenzale;
un’infezione grave: interessa il 14-15% delle persone infettate; queste persone sono quelle immunologicamente deboli che quindi sviluppano sintomi così importanti da richiedere il ricovero ospedaliero in condizioni di isolamento;
un’infezione molto critica o mortale: interessa circa il 3% delle persone infettate; queste persone sono quelle così deboli da non riuscire a gestire la patologia e quindi soccombono per insufficienza respiratoria, shock settico e insufficienza multi-organo in un tempo molto variabile e soggettivo.

Il reale e concreto rischio dipende dalle condizioni del sistema immunitario:
1- Potenzialmente, a rischio possiamo essere tutti, perché ognuno di noi potrebbe trovarsi “momentaneamente” in una condizione di rischio “temporaneo” a causa di alcuni fattori squilibranti e indebolenti il sistema immunitario. Tra i principali ricordo essenzialmente:
stress psico-fisici molto intensi e prolungati;
alimentazione fortemente alterata (“cibo spazzatura”);
alimentazione quantitativamente alterata (troppo scarsa o eccessiva);
alimentazione nutrizionalmente alterata (povera cioè dei nutrienti essenziali di cui il nostro organismo ha assoluto bisogno per i suoi processi vitali: ossigeno, acqua, aminoacidi essenziali, acidi grassi essenziali, vitamine, minerali);
eccessiva scarsità di bevande, specie se avviene per un tempo prolungato;
eccessiva riduzione del riposo notturno, specie se avviene per un tempo prolungato;
grave intossicazione esogena cronica (eccessivo consumo di droghe, alcolici, caffè, fumo, farmaci).

Se le condizioni immunosquilibranti non sono state gravi, intense e troppo prolungate e se il soggetto è abbastanza robusto e non anziano, nell’80% dei casi la patologia si manifesta in modo lieve e quindi basta restare in isolamento/quarantena.

2- Il 14-15% delle persone infettate, però, a causa delle suddette condizioni può trovarsi in una situazione immunologicamente così debole da sviluppare una patologia grave che richiede il pronto ricovero ospedaliero in condizioni di isolamento. Effettivamente, l’infezione da Coronavirus viene generalmente aggravata dalla presenza di alcuni fattori tra i quali ricordo prevalentemente:
patologie immunitarie croniche gravi: immunodeficienze o squilibri immunitari di vario tipo come quelli che si esprimono con infezioni ricorrenti, infezioni da HIV, ecc.;
patologie polmonari croniche gravi: asma bronchiale, bronchite cronica, bronchiectasie, infezioni respiratorie, insufficienze respiratorie, ecc.;
patologie cardiovascolari croniche gravi: coronaropatia ischemica avanzata, fibrillazione atriale, miocardiopatia dilatativa, scompenso cardiaco, ecc.;
patologie metaboliche croniche gravi: diabete mellito scompensato, pancreatite cronica, malassorbimento intestinale, obesità grave, magrezza eccessiva, ecc.;
patologie renali croniche gravi: insufficienza renale scompensata, ecc.;
patologie neurologiche croniche gravi, specie quelle associate a miopatia con insufficienza respiratoria, ecc.;
patologie oncologiche avanzate, con interessamento di organi e centri vitali, ecc.;
trattamenti immunosoppressivi acuti o cronici (corticosteroidi, immunosoppressori non steroidei, chemioterapia oncologica, interventi chirurgici importanti in anestesia generale, ecc.).

3- Circa il 3% delle persone infettate, a causa delle loro precarie condizioni immunitarie, può entrare in uno stato molto critico e una parte di queste persone può addirittura andare incontro alla morte per cedimento multi-organo nonostante i potenti ausili terapeutici oggi disponibili in Terapia Intensiva.
A tale proposito chiedo: perché non vengono indagati i motivi per cui una persona muore di Coronavirus e un’altra invece supera l’infezione?
Questi sono i quesiti ai quali noi medici dovremmo dare una risposta, perché se riuscissimo a capire perché uno si ammala gravemente o muore e perchè invece uno guarisce, si potrebbe veramente impostare una efficace Medicina Preventiva.

TABELLA 2
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Come si trasmette l’infezione

I Coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra principalmente attraverso il contatto diretto con la saliva, i colpi di tosse e gli starnuti (bisogna trovarsi entro un raggio di 1,5-2 metri), ma forse (scrivo forse perché non è stato ancora accertato) anche attraverso un contatto diretto con le mucose oro-nasali o la mano di un malato (il malato ha verosimilmente le mani contaminate, perché è facile che si tocchi il naso o se le metta davanti la bocca quando tossisce e sternutisce) (7).
Ovviamente, in quest’ultimo caso chi è stato toccato dalla una mano di un malato è a rischio di ammalarsi solo se si mette la mano in bocca o se si tocca le mucose di naso e occhi prima di essersi lavato accuratamente le mani.
Un malato può diffondere i virus durante i sintomi della malattia ma, come per tutte le virosi, lo può fare anche nei giorni che precedono la manifestazione clinica dei sintomi (verosimilmente anche nei 15-20 giorni precedenti) e quindi prima che si scopra che è stato realmente infettato.

Perché si stanno moltiplicando i casi di persone infette

Prima di tutto credo sia corretto ringraziare il nostro Governo, il Ministero della Salute e degli Interni, la Protezione Civile e i vari Governatori Regionali, perché hanno lavorato insieme fin dalle prime notizie giunte dalla Cina alla fine di gennaio e hanno rapidamente preso decisioni coraggiose non attuate da tutti gli altri Paesi, come la decisione di bloccare tutti gli aerei che giungevano in Italia direttamente dalla Cina.
È vero che, anche se è facile e un po’ inutile fare i saggi con il “senno di poi”, forse avremmo dovuto bloccare tutti gli aerei che provenivano dall’Asia orientale e avremmo dovuto controllare anche tutti i viaggiatori partiti dalla Cina e dai Paesi limitrofi che hanno fatto scalo aereo in qualche altra nazione prima di giungere in Italia.
Oltre a questo, la nostra Classe dirigente ha anche ordinato di eseguire controlli a tutti i viaggiatori che giungevano negli aeroporti e ha disposto di eseguire tamponi faringei a tutti i sospetti, come coloro che presentano sintomi a rischio di CoVID-19. Inoltre, il tampone viene fatto anche a tutte le persone che sono venute a contatto con individui risultati positivi.
Dato che questo controllo microbiologico a tappeto viene fatto in Italia e, almeno per ora, non negli altri Stati europei, è ovvio che nel nostro Paese sia più facile riscontrare tanti casi di persone infettate (quasi tutte verosimilmente asintomatiche o con lievi sintomi simil-influenzali).
È ovvio quindi che l’Italia in questi ultimissimi giorni sia diventata il Paese europeo più colpito e con un numero di casi simile a quello di Hong Kong (2).
È possibile che tra pochi giorni accada lo stesso anche nel resto dell’Europa, ma per ora noi siamo i primi in questa brutta classifica.
Se si deve guardare positivamente questa realtà, va però detto che tale presa di posizione del nostro Paese permetterà di arginare l’infezione isolando immediatamente i focolai di malattia e quindi permetterà sicuramente di salvare alcuni ultraottantenni che rischierebbero di morire per febbri elevate o per la polmonite … ma ultimamente mi sembra un po’ eccessiva!
Non vorrei che l’infezione da Coronavirus diventi, più che un pericolo/danno sanitario, un vero e proprio pericolo/danno economico!
Se poi qualcuno si chiede come mai ci siano comunque così tante persone infette, suggerirei di riflettere sul dato oggettivo che oggi i viaggi e gli spostamenti aerei internazionali e intercontinentali sono comunissimi e frequentissimi e ci sono moltissime persone che per motivi di lavoro o altro incontrano in pochi giorni decine e centinaia di persone.

Prevenzione del contagio

Nessun virus è capace di vivere e di riprodursi al di fuori di un essere vivente (uomo o animale), ma può sopravvivere un po’ di tempo all’esterno (si ritiene che il Coronavirus non possa sopravvivere più di qualche ora fuori dell’ospite, ma i dati sono ancora incerti dato che il CoVID-19 è un virus nuovo e ancora non sufficientemente conosciuto e studiato).
La vera prevenzione del contagio dipende dalla probabilità che le persone hanno di entrare in contatto con i virus emessi da soggetti malati o portatori sani (sono definiti portatori sani coloro che sono stati contaminati dal virus senza manifestare i sintomi o perché è ancora presto per manifestarli o perché non li manifesteranno mai essendo capaci di eliminare il virus).
Le norme di prevenzione del contagio da Coronavirus cinese sono praticamente le stesse che valgono per tutti i virus (8, 9, 10) e che ora cercherò di riassumere.

a. Come impostare uno stile di vita capace di aumentare le nostre difese contro le patologie infettive in generale

Se andiamo a rileggere l’elenco delle persone a rischio e la Tabella 2, ci si rende subito conto che la prima prevenzione deve mirare a tenere forte e ben funzionante il nostro sistema immunitario. Questo punto è fondamentale e lo si deve rispettare sempre e per la prevenzione di qualsiasi patologia, infettiva o non.
Quindi, la prima e più efficace prevenzione resta sempre quella di avere un corretto stile di vita!
Il nostro organismo è quasi sempre capace di superare l’attacco che gli viene mosso da qualsiasi virus, batterio, fungo o germe esistente o non ancora creato, purché noi lo manteniamo in buona salute e lo proteggiamo adeguatamente.
Ho scritto numerosi articoli e alcuni libri a tale proposito, pertanto qui mi limiterei a citare solo le norme più importanti:
Ridurre al massimo i cibi animali (specie carne e latte con i loro derivati) e quelli confezionati dall’Industria Alimentare (è utile ridurre il consumo di carne anche per combattere indirettamente contro gli allevamenti intensivi dove gli animali sono tenuti in condizioni malsane e trattati peggio di oggetti privi di valore; trattandoli in quel modo gli animali vengono messi in condizione di essere altamente stressati e quindi facilmente ammalabili di infezioni che predispongono all’uso cronico di antibiotici con conseguente facilitazione delle infezioni virali e alla fine con il porre le basi per germi molto patogeni che possono fare il “salto di specie” e passare dall’animale all’uomo).
Aumentare al massimo i cibi vegetali, specie verdura fresca, cereali integrali con poco glutine, legumi e frutta fresca e secca.
Bere circa 1,5-2 litri di acqua al giorno, meglio se debolmente alcalina e con basso residuo fisso.
Fare il possibile per normalizzare il proprio peso corporeo, mangiando quantitativamente meno se si è in eccesso ponderale, e masticare bene i bocconi allo scopo di facilitare e velocizzare la digestione.
Fare ogni giorno un po’ di attività fisica (per esempio almeno 30 minuti di camminata a passo veloce).
Dormire un minimo di 7 ore (meglio 8) al giorno, al buio e senza rumori di fondo e possibilmente lontano da sorgenti di campi elettromagnetici.
Abolire immediatamente o gradualmente i propri vizi (fumo, caffè, alcolici, droghe, farmaci inutili ma anche l’uso eccessivo e immotivato di cellulare, computer, televisione; abolendo pure dipendenze e/o comportamenti scorretti sotto qualsiasi punto di vista).
Assumere probiotici, qualche integratore o nutraceutico in base alle proprie carenze nutrizionali, specie dei nutrienti essenziali per il nostro organismo (carenze che oggi sono sempre più frequenti a causa dell’inquinamento dell’ambiente e della catena alimentare) (gli integratori antivirali più importanti sono le vitamine A, C, D e i sali minerali a base di rame e zinco: vedi oltre).
Ritagliare un po’ di tempo ogni giorno per la lettura e/o la meditazione e per fare qualcosa che piace, rilassa e gratifica. Nel periodo di maggior rischio infettivo, se è possibile, consiglio di cercare di allontanarsi dalle zone più affollate oppure organizzarsi per trascorrere anche solo la domenica in montagna (sopra gli 800-1000 metri e comunque ad una altezza idonea anche in base alle proprie condizioni di salute) o al mare, per respirare aria buona e rinvigorirsi (se si è ben coperti, fa molto bene, specie a bambini e anziani, camminare qualche ora lungo la spiaggia anche d’inverno).
Fuggire i conflitti e, più in generale, tutte le occasioni di stress che dipendono da noi (cercare però di fare qualcosa anche per migliorare le occasioni di conflitti che non dipendono da noi).
Avere un animo buono e sereno per ridurre al massimo le condizioni di stress sia personale che inter-personale (è certo che non tutti nascono così, ma tutti possono fare qualcosa per migliorare se stessi).


b. Come aumentare le nostre difese antivirali nei periodi più critici e quando ci si trova in una zona ad alto rischio

Quando si vuole ottenere un effetto immunostimolante abbastanza rapido, allo scopo di cercare di attivare il prima possibile le nostre difese antivirali aspecifiche, ogni consiglio dovrebbe essere attentamente personalizzato. Infatti, se una persona si trova in una delle condizioni a rischio come quelle elencate nella Tabella 2, avrebbe probabilmente bisogno di trattamenti immunostimolanti personalizzati che solo il suo medico ha la competenza per dare.
Comunque, potendo fare in questo ambito solo un discorso generico, nel periodo più a rischio di infezione consiglio di tener presenti prevalentemente questi consigli generali per cercare di avere un rapido effetto immunostimolante:
Impegnarsi a introdurre un digiuno periodico (almeno 1 giorno alla settimana) in modo da compensare o annullare una delle cause principali di accumulo di sostanze tossiche e cataboliti che indeboliscono anche il nostro sistema immunitario: le sregolatezze alimentari. Ad eccezione dei bambini, degli over-80 e di coloro che presentano patologie particolari, questo consiglio è utile per tutti, ma specialmente per le persone in sovrappeso o addirittura obese, coloro che sono affetti da patologie metaboliche a carico degli organi addominali o comunque coloro che sanno di mangiare troppo (ognuno di noi conosce bene i propri punti deboli alimentari!) o che sono golosi di zuccheri semplici o farine raffinate o che mangiano troppi cibi animali (specie carne e latticini).
Esistono molti modi per digiunare, ma io consiglierei un semplice digiuno periodico personalizzato, perché è sufficiente per stimolare i processi reattivo-difensivi dell’organismo mettendolo nella condizione di reagire positivamente a molte condizioni sfavorevoli. Studi condotti su cavie da laboratorio hanno ampiamente dimostrato che se queste vengono alimentate a giorni alterni (invece che tutti i giorni), obbligandole quindi a frequenti digiuni forzati, esse allungano la loro vita persino del 30% ed evitano molte patologie, anche senza perdere obbligatoriamente peso (11, 12).
Il consiglio che posso dare in base alla mia esperienza clinica è di digiunare 1 volta alla settimana (chi ha più bisogno potrebbe farlo anche per 2 giorni) e di assumere quel giorno solo acqua (o tisane) a volontà (circa 2,5-3 litri). Chi non è in grado di farlo, può iniziare bevendo molta acqua lontano o prima dei pasti e a pranzo e/o cena può mangiare solo verdura cotta e/o cruda condita con limone e/o aceto balsamico.
Bisogna ricordare che in genere avere un po’ di fame fa bene al corpo e alla mente!
Chi invece ritiene di potersi impegnare in qualcosa di più prolungato, potrebbe iniziare quella che io chiamo la “dieta dei 15 giorni” che si basa sull’assunzione, in quel periodo e in quantità moderata, di soli liquidi e alimenti vegetali:
- 1° e 2° giorno: solo acqua o tisane depurative;
- 3° e 4° giorno: centrifugati o estratti di verdura oppure solo mele cotte e/o crude;
- 5°-15° giorno: brodi vegetali, passati di verdura, minestroni, verdure cotte e crude, pochi legumi, 2-3 frutti di stagione, un cucchiaio di olio di oliva al giorno, limoni a volontà.
Assumere elevate dosi di vitamina C (acido ascorbico) in polvere: è ampiamente noto che la vitamina C svolge molte azioni immunostimolanti. Infatti, la carenza di vitamina C provoca un’immunodeficienza con la conseguente maggiore suscettibilità alle infezioni, mentre l’integrazione con vitamina C sembra essere in grado di prevenire e curare molte infezioni respiratorie e sistemiche (13). Va però detto che se si desidera avere un effetto immunostimolante acuto e intenso, si devono assumere dosi molto elevate (14), per esempio 5 grammi di vitamina C (cioè un cucchiaino) al giorno per molti giorni. Con queste dosi, dato che la vitamina C viene assunta solo in basse quantità dal nostro intestino e dato che le dosi orali elevate verrebbero eliminate causando anche diarrea, dobbiamo sciogliere la vitamina in un litro d’acqua che va bevuta a sorsi durante la giornata (se non si può tenere la bottiglia al buio, è preferibile sciogliere mezza dose giornaliera in mezzo litro da bere nella mattinata e fare lo stesso di pomeriggio con un altro mezzo litro d’acqua, in modo da evitare che l’acqua con la vitamina C resti troppo a lungo esposta alla luce ambientale).
Prendere ogni sera prima di dormire un cucchiaino di bicarbonato di sodio con un po’ d’acqua (o alcune compresse di Sali Alcalinizzanti che si trovano agevolmente in commercio).
Utilizzare esternamente gli Oli Essenziali (OE): gli OE sono potenti agenti antibatterici, antifungini e antivirali sperimentati già da moltissimi anni (15, 16, 17) e scelti generalmente sulla base dell’aromatogramma (esame effettuato in laboratorio per valutare la sensibilità di un germe verso un determinato OE) anche secondo un rapporto del nostro Istituto Superiore di Sanità (18). Nel caso delle infezioni virali, si potrebbero usare, in associazione o singolarmente a rotazione, i seguenti OE: Eucalipto OE, Rosmarino OE, Limone OE, Chiodi di Garofano OE, Cannella OE (attenzione che è un po’ irritante), Timo OE e Tea Tree Oil. Una sola goccia di questi oli puri o delle loro miscele può essere usata per ungere esternamente le narici o la parte anteriore del collo. Questi stessi OE possono essere usati anche per essere diffusi in ambienti chiusi attraverso un diffusore elettrico (in genere si utilizza 1 goccia per ogni metro quadro della stanza) o come suffumigi (2-3 gocce in una pentola di acqua bollente della quale si respira il vapore che si sprigiona stando coperti da un asciugamano e con gli occhi chiusi), oppure direttamente versando 2-3 gocce su un fazzoletto da annusare frequentemente o infine mettendo una goccia sulla mascherina protettiva.
Attenzione a non toccare gli occhi con le dita bagnate dagli OE! Attenzione a non dare gli OE ai bambini piccoli (sotto i 3 anni), perché in alcuni possono causare broncospasmo. Ci sono anche persone adulte ipersensibili a questi OE, pertanto prima di usare la soluzione è bene testarla mettendo una goccia sull’avambraccio: in caso di arrossamento cutaneo, lavarsi abbondantemente con acqua e sapone. Per usare gli OE in questi soggetti ipersensibili, diluirli mescolando 5 gocce di OE in un cucchiaino di olio di oliva e conservando la miscela in 1 bottiglietta di vetro ben chiusa.
Alcuni integratori: tra gli integratori nutrizionali più importanti nella prevenzione delle infezioni virali ricordiamo, oltre alla vitamina C già menzionata, anche:
- Vitamina A: la sua carenza compromette sia l’immunità innata perché riduce la funzionalità di neutrofili, macrofagi e linfociti Natural Killer, sia l’immunità acquisita dato che svolge un ruolo importante nello sviluppo dei linfociti Th1, Th2 e B (19). Come dosaggio il medico potrebbe valutare di utilizzare 50.000 UI/die per 7-15 giorni e poi 10.000 UI/die.
- Vitamina D: la carenza di vitamina D (che oggi è estremamente comune) è associata ad un aumentato rischio di infezione respiratoria acuta virale e le metanalisi di studi clinici sulla supplementazione di vitamina D per la prevenzione delle infezioni virali ha dimostrato effetti protettivi (20, 21); infatti la vitamina D svolge innumerevoli effetti immunostimolanti, ma per avere un effetto rapido bisogna usare elevate dosi quotidiane, come ad esempio 10.000 UI/die per 7-15 giorni e poi 5.000 UI/die; va ricordato che durante queste assunzioni di vitamina D è necessario bere circa 1,5-2 litri di acqua al giorno.
- Rame: è essenziale per l’utilizzo della vitamina C, contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario e inibisce la crescita virale (22); la dose che il medico potrebbe valutare di utilizzare è di circa 1,5-2 mg al giorno (assumerlo a stomaco pieno e dimezzare la dose in caso di nausea).
- Zinco: anche lo zinco contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario contro virus e batteri ed è necessario per favorire il corretto funzionamento del timo, dei leucociti e specialmente dei linfociti T (23); studi recenti hanno dimostrato che lo zinco è un potente e specifico inibitore della segnalazione degli interferoni-lambda, che sono citochine proinfiammatorie importanti nell’infezione virale acuta e cronica (24).
- Probiotici: conosciamo da molto tempo l’efficacia di numerosi probiotici nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni virali (25) e recenti studi hanno dimostrato pure che i virus vengono eliminati attraverso la stimolazione della produzione di interferone da parte dei probiotici (che agiscono attraverso l’attivazione delle cellule dendritiche). È stato quindi concluso che i probiotici dovrebbero essere tra le opzioni razionali aggiuntive per il trattamento delle malattie virali (26). Sono numerosi i probiotici consigliati nella prevenzione e cura delle infezioni respiratorie e il mio consiglio, in caso di rischio infettivo elevato, è di usare almeno 2 diversi probiotici al giorno oppure di usarli a rotazione. Tra le specie più documentate in letteratura ricordo: Lactobacillus rhamnosus GG, Lactobacillus paracasei, Lactobacillus plantarum L-137, Lactococcus lactis JCM5805.
Un trattamento omeopatico strettamente individualizzato: personalmente, considero l’Omeopatia una medicina estremamente potente e ad effetto immediato nelle patologie acute, quando il rimedio somministrato è veramente adatto alle caratteristiche della persona nel senso che esiste una forte similitudine tra i sintomi psico-fisici del soggetto e le caratteristiche omeopatiche (“Materia Medica“) del medicamento. Proprio per questo motivo, però, è praticamente impossibile dire quali rimedi si possono consigliare per prevenire o curare un’infezione o una qualsiasi patologia. Però, dato che l’Omeopatia agisce per similitudine e non per uguaglianza tra malato e rimedio, è ugualmente possibile fornire qualche consiglio generale e indicare alcuni rimedi che due secoli di esperienza clinica hanno permesso di indicare come i più adatti per qualsiasi patologia virale, già nota o del tutto ignota alla Classe Medica. Consiglio quindi di rivolgersi al proprio medico omeopata.

Infine, non dimentichiamo che il sistema immunitario è fortemente influenzato dal nostro sistema nervoso centrale (e quindi dagli stress psico-fisici), dalla nostra alimentazione (se sbilanciata, carente e/o inquinata), dal nostro grado di stanchezza o di sedentarietà, dalla presenza di processi infiammatori recidivanti o cronici, dai farmaci che assumiamo e, più in generale, dal grado di tensione con cui viviamo la nostra quotidianità.
È su questi fronti che si gioca la nostra capacità difensiva non solo verso il Coronavirus ma verso qualsiasi virus, batterio o germe. Anzi verso qualsiasi malattia!
Quindi, è certo che lo stile di vita è essenziale per mantenere normofunzionante il nostro sistema immunitario.


c. Cosa può fare una persona sana per cercare di evitare il contatto con i virus

I consigli più comuni per cercare di evitare il contatto diretto con i Coronavirus cinesi sono principalmente questi:
Evitare contatti diretti o ravvicinati (meno di 1,5-2 metri) con persone malate o con sintomi respiratori sospetti o anche semplicemente con le persone a rischio di malattia (cioè le persone che negli ultimi 15-20 giorni potrebbero essere state in contatto con persone che poi si sono ammalate).
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni antisettiche (27) (a tale proposito considerare che se un malato ha toccato il rubinetto dove noi ci laveremo le mani, dopo che ci saremo lavati, noi lo ritoccheremo e ci ri-infetteremo … Quindi, lavarsi le mani dove si è da poco tempo lavato un malato può facilitare il contagio invece di ostacolarlo … a meno che non si prendano precauzioni aggiuntive).
Fare gargarismi con collutori adeguati quando si suppone di essere venuti a contatto inalatorio e orale con i virus patogeni (28).
Evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate (ovviamente se le mani hanno toccato persone od oggetti contaminati da pochissimo tempo).
Proteggere i propri naso e bocca con una mascherina chirurgica o comunque con qualcosa che possa essere una barriera meccanica all’entrata del virus nel proprio corpo; la mascherina va usata quando si sospetta di aver contratto l’infezione (per non trasmetterla a nostra volta), quando si va a contatto con persone ammalate di patologie respiratorie o sospette per esserlo o nel caso ci fosse una reale epidemia nella città o ambiente in cui ci troviamo.
Proteggere le mani utilizzando guanti monouso.
Pulire le superfici che potrebbero essere state contagiate utilizzando disinfettanti chimici capaci di uccidere il Coronavirus (prodotti a base di candeggina [ipoclorito di sodio] o altre soluzioni clorate, acido peracetico [anche a basse concentrazioni] o etanolo al 75%).
Evitare assembramenti in luoghi o città dove ci sono stati casi di malattia .
Ridurre al massimo le azioni immunosquilibranti (come gli stress e le sostanze tossiche volontarie o involontarie) e incentivare le azioni immunorinforzanti (come tenere un corretto stile di vita e assumere eventuali integratori).


d. Cosa fare in caso di contagio

Comunque sia, se negli ultimi 15-20 giorni si sono avuti contatti stretti con persone che poi si sono ammalate di CoVID-19 o con persone sospette per ammalarsi in futuro e ora si inizia ad accusare dei lievi sintomi respiratori simil-influenzali, oltre a seguire tutti i consigli elencati nei punti precedenti, raccomanderei di:
Restare in casa e contattare il proprio medico curante che valuterà la situazione clinica e le misure terapeutiche da intraprendere oppure chiamare il numero verde nazionale 1.500.
Starnutire o tossire in un fazzoletto o sul gomito a braccio flesso (in modo da non contaminare né l’ambiente né le proprie mani).
Non toccarsi il naso e la bocca con le mani (per non autocontaminarsi e rendere più agevole la diffusione del virus).
Utilizzare una mascherina chirurgica e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino che deve essere chiuso immediatamente dopo l’uso.


e. Cosa non ha senso fare

Per chiudere il capitolo della prevenzione, vanno anche ricordate le azioni prive di significato che quindi non vanno né compiute né sostenute:
Non ha senso evitare di recarsi in ristoranti cinesi o asiatici, sia perché questo virus non si trasmette per via alimentare, sia perché in Europa è vietata l’importazione di animali vivi o di carne cruda dalla Cina.
Non ha senso evitare persone originarie dalla Cina che vivono in Italia da anni e quindi neppure i bambini cinesi che frequentano le nostre scuole (il contagio è possibile solo con persone che si sono recate nelle zone coinvolte dall’infezione negli ultimi 15-20 giorni o che sono state in contatto con persone malate o portatrici sane).
Non ha senso evitare gli acquisti o disinfettare gli oggetti prodotti in Cina, perché non possono essere vettori di infezione (l’infezione è possibile solo per contatto diretto malato-sano e il virus sopravvive all’esterno dell’uomo solo poche ore).
Non ha senso evitare il contatto con gli animali domestici, perché non risulta che essi diffondano il virus.
Non prendere farmaci antivirali o antibiotici: gli antivirali non prevengono le infezioni da Coronavirus e gli antibiotici non servono contro i virus ma solo contro i batteri.


La gestione della febbre nelle infezioni virali

Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai Coronavirus e ovviamente non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus.
In ogni caso, va ricordato che una grande maggioranza delle persone infettate dai Coronavirus guarisce da sola.
A tale proposito mi permetto solo di aprire una parentesi sulla febbre.
Quando compare una sindrome influenzale nel senso più largo del termine, pare che la preoccupazione oggi più diffusa sia quella di abbassare la temperatura.
Questo è un grave errore che può non solo allungare i tempi di malattia, ma in alcuni casi aumentare anche il rischio di complicazioni e addirittura di morte. Gli Autori di uno studio canadese del 2014 hanno infatti concluso suggerendo che, nel complesso, in una influenza stagionale la soppressione della febbre aumenta il numero previsto di casi di influenza e di decessi negli Stati Uniti del 5% (IC al 95%: 0,2-12,1%) (29).
Non dobbiamo infatti dimenticare che la febbre è un nostro importantissimo meccanismo di difesa estremamente utile:
sia per uccidere i germi (tutti i virus e i batteri sono termosensibili e un aumento di temperatura da 37°C a 38°C può ridurre la moltiplicazione virale per più del 90% e poco sopra i 39°C blocca la crescita di qualsiasi virus);
sia per stimolare le difese immunitarie dell’organismo, cioè quelle capaci di confinare, combattere e uccidere qualsiasi germe patogeno.

L’utilizzo invece degli antipiretici (paracetamolo) o comunque di un qualsiasi antiinfiammatorio non steroideo (FANS), come ci ricorda anche il Dr. Donzelli (30), facilita la trasmissione delle comuni infezioni da germi, perché blocca l’aumento della temperatura e tutti i benefici dei meccanismi di infiammazione che l’organismo attiva nella sede dell’infezione per bloccare e uccidere i germi (31).
Pertanto, non è corretto abbassare troppo presto la temperatura, ma bisogna permettere, se non ci sono controindicazioni particolari e se il soggetto la sopporta adeguatamente, che la febbre scenda spontaneamente, dato che questo è il segnale che l’organismo si è immunologicamente rinforzato e che sta vincendo la sua battaglia contro la crescita dei germi.
Eventualmente, si può intervenire farmacologicamente con un antipiretico dopo 1-3 giorni di febbre se l’organismo dimostra di non tollerarla o la persona è affetta da qualche patologia preesistente (ovviamente tutte queste scelte vanno concordate con il medico di famiglia).
Ricordiamo nuovamente che, come per tutte le infezioni virali, gli antibiotici non servono, ma possono essere prescritti in caso di sovrainfezione batterica, cioè ad esempio nel caso si instauri una complicazione bronchitica o polmonare non virale.
In questo periodo iniziale di malattia si possono utilizzare invece tanti ausili naturali e in particolare i trattamenti omeopatici che sono utili non solo per aumentare le nostre difese immunitarie, ma anche per ridurre il rischio di complicazioni, accorciare la durata della malattia e fare in modo che non ci siano ricadute (32). Di grande utilità nelle infezioni virali in genere sono sempre anche:
il riposo a letto,
un po’ di digiuno il primo giorno sostituendo il cibo solido con un’abbondante idratazione dolcificata con miele,
la decisione di reimpostare la nostra giornata in modo da migliorare il proprio stile di vita.

Se questa fosse la risposta alla nostra infezione virale e se quest’ultima fosse non grave e senza complicazioni, allora si potrebbe veramente dire che “non tutto il male vien per nuocere“, dato che alla fine la virosi ci avrebbe permesso di migliorare la nostra condizione iniziale.

Conclusioni

Allo stato attuale, io consiglierei a tutti non di diffondere notizie di paura, bensì di diffondere informazioni costruttive per limitare la diffusione del virus e aumentare le nostre difese immunitarie.
Bisognerebbe cioè spiegare alle persone che la prevenzione migliore, come ho sempre sottolineato e ripetuto, è quella personalizzata, quella che non va attuata quando c’è un’emergenza, ma che va iniziata molto prima: quando si sta bene!
La vera prevenzione delle infezioni virali, anzi di qualsiasi malattia, si attua dal concepimento fino all’ultimo respiro.
La vera prevenzione non sarà mai un trattamento di massa, perché nelle terapie generalizzate imposte a tutti ci sarà sempre qualcuno che avrà dei benefici, qualcuno che avrà dei danni e qualcuno che sarà del tutto indifferente al trattamento.
Il Ministero della Salute (33) e l’Istituto Superiore della Sanità (34) forniscono informazioni adeguate sul Coronavirus nei loro siti, ma dovrebbero invitare con più insistenza le persone a visitarli e ancor più invitare la popolazione ad avere un corretto stile di vita.
Nel nostro organismo c’è una legge di fisiologia molto importante che ho chiamato così: “Il tutto aiuta la parte” (35). Il nostro corpo, se sta globalmente bene perché noi lo nutriamo adeguatamente e lo rispettiamo con un corretto stile di vita, difende tutte le parti che lo compongono e non ha paura né del Coronavirus né di altre condizioni patogene … ma noi lo nutriamo e lo rispettiamo psico-fisicamente in modo adeguato?
Quindi, iniziamo subito a fare qualcosa per impostare correttamente la nostra vita e diventiamo consapevoli che ognuno di noi può sempre fare qualcosa per migliorare la sua situazione.
Infatti:
La conoscenza e la consapevolezza comportano una crescita della Persona e la strada per la salute vera parte sempre solo da qui.

Coronavirus: basta panico – le parole dell’AMPAS



Alla fine del quarto giorno del corso “Basi cliniche di Medicina di segnale”, terminato il 23 febbraio a Rimini, un nutrito gruppo di medici dell’AMPAS ha sentito la necessità di produrre e divulgare il documento che trovate qui di seguito. 
Adesso basta!

Da medici e professionisti della salute (la nostra associazione AMPAS conta ad oggi 714 medici iscritti) stiamo con rammarico assistendo a una irresponsabile diffusione di uno stato di panico generalizzato e ingiustificato, per noi (alla luce dei dati in nostro possesso) di difficile comprensione, il cui danno complessivo sembra essere di gran lunga superiore al danno della malattia stessa.

La diffusione del Coronavirus Covid-19 non sembra particolarmente diversa dalle diffusioni usuali di altri virus influenzali, almeno sulla base dei dati ufficiali ad oggi disponibili. A esempio a livello mondiale secondo le ultime notizie (Ansa) del 22 febbraio 2020, ci sono rispettivamente:
77.662 contagiati
21.029 guariti
2.360 decessi

Il sito Epicentro scrive: “Globalmente, ogni anno, il virus influenzale colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione adulta (vale a dire da 350 milioni a 1 miliardo di persone)”. L’OMS definisce poi meglio gli effetti: “Tra i 3 e i 5 milioni di casi di influenza riportati annualmente evolvono in complicanze che causano il decesso in circa il 10% dei casi (vale a dire da 250 a 500 mila persone), soprattutto tra i gruppi di popolazione a rischio (bambini sotto i 5 anni, anziani e persone affette da malattie croniche).” I 2360 decessi del Covid-19 appaiono dunque essere un numero ridottissimo (meno dell’1%) rispetto alla mortalità annuale attesa per la normale influenza.

A fronte di quella che sembra essere una maggiore contagiosità rispetto ad altre influenze e malattie infettive, questo coronavirus risulta dunque poco letale e la sua diffusione assolutamente inferiore a qualsiasi influenza del passato. Risultano perciò a noi inspiegabili, nonostante le possibili complicanze polmonari, le misure di sicurezza eccezionali adottate, fonti di allarmismi ingiustificati e psicosi collettiva.

Come medici, che hanno a cuore la salute del paziente (e della collettività) non solo da un punto di vista infettivo ma da un punto di vista globale, non possiamo nasconderci che una situazione di panico generalizzato con chiusure di scuole, trasporti e attività di ogni genere, con sospensione di servizi chirurgici, chiusure di pronto soccorso e medici di famiglia a servizio ridotto, non potrà che preludere a nuove malattie, disservizi e disagi.

Invitiamo dunque politici, amministratori e responsabili della pubblica salute a intervenire tempestivamente nella rimodulazione o attenuazione dei provvedimenti al fine di tutelare nel modo più adeguato la salute dei cittadini a cui noi siamo quotidianamente chiamati a rispondere.

Se dovesse rivelarsi alla fine tutta la situazione simile a quanto in passato già verificatosi per le “false pandemie” legate a SARS (2002), aviaria (2005) e suina (2009), qualcuno dovrà rispondere dei danni provocati da questo procurato allarme.

Invitiamo i colleghi medici a riprendere in mano la situazione fornendo ai loro assistiti le corrette indicazioni per un rafforzamento delle difese immunitarie naturali (ricordando che la paura e il panico sono potenti immunosoppressori) e sensibilizzando gli amministratori locali a non mettere in atto misure che non siano pienamente giustificate dalla gravità della situazione.

Confidando in una rapida risoluzione del problema che faccia leva sull’intelligenza e la sensibilità di tutti, restiamo a disposizione della comunità alla luce di ulteriori aggiornamenti.

I medici associati all’AMPAS (medici per un’alimentazione di segnale)

info@medicinadisegnale.it


LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 27 Febbraio 2020
Giovedì dopo le Ceneri

Risultato immagini per «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Quando invoco il Signore, egli ascolta la mia voce
e mi salva da coloro che mi avversano.
Affida al Signore la tua sorte,
ed egli sarà il tuo sostegno. (cf. Sal 55,17-20.23)

Colletta
Ispira le nostre azioni, Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività
abbia sempre da te il suo inizio
e in te il suo compimento.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 30,15-20)
Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.


Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo e disse:
«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso.
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Lc 9,22-25)
Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore ascolta la preghiera di chi riconosce le doppiezze e le contraddizioni della propria condotta morale. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci o Signore.

Perchè la parola del Papa in difesa della vita, della libertà e della pace, sia accolta nella Chiesa e nel mondo come proposta di valori umani, atti ad ispirare l'impegno morale dei singoli e dei popoli. Preghiamo:
Perchè la Conferenza episcopale trovi nell'assistenza dello Spirito Santo, il coraggio di proporre alla Chiesa italiana linee pastorali a partire dalle emarginazioni e dalle povertà presenti sul territorio. Preghiamo:
Perchè la sofferenza, che accomuna persone malate, sole e svantaggiate, susciti nella comunità cristiana, raccolta attorno allo sposo Gesù nel banchetto dell'eucaristia, risposte concrete di carità e di solidarietà. Preghiamo:
Perchè il digiuno, che il vangelo paragona all'attesa dello sposo, ci prepari a testimoniare più concretamente la fede e l'amore. Preghiamo:
Perchè la gioia donataci da Gesù in quest'eucaristia, ci aiuti ad essere fedeli ai nostri doveri di cristiani. Preghiamo:
Per i cristiani che si dicono credenti pur avendo abbandonato la pratica religiosa.
Per i cristiani che ritengono l'impegno sociale estraneo alla Chiesa.

Scuoti, o Padre, la nostra coscienza pigra e intorpidita dal peccato, e fa' che, accogliendo il giudizio della tua Parola sulle nostre incoerenze, viviamo in maniera più responsabile l'impegno della fede. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Dio,
le offerte che presentiamo al tuo altare,
perché ci ottengano il perdono
e rendano onore al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
e rinnova in me uno spirito saldo. (Sal 51,12)

Oppure:
“Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. (Lc 9,23)


Preghiera dopo la comunione
Il pane di vita eterna che ci hai donato, Signore,
santifichi il tuo popolo
e sia principio inesauribile
di perdono e di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Commento
Entriamo in Quaresima, e la Chiesa vuole spiegarcene subito lo scopo. La vita di Gesù ha compimento sulla croce, ma al tempo stesso nella risurrezione, che dalla croce è inseparabile. Se vogliamo seguire Gesù e intraprendere questo grande cammino che deve condurci al Padre, la prima cosa da fare è rinunciare a noi stessi. Gesù non ci dice subito di prendere la nostra croce, perché se noi prendessimo la nostra croce stando in noi stessi, questa sarebbe insopportabile.
Gesù ci domanda di rinunciare innanzi tutto a noi stessi, cioè al nostro io.

mercoledì 26 febbraio 2020

Panico negli USA dopo che aerei con scie chimiche sono stati abbattuti in India e Nigeria



1

Campi Fema e sterminio di massa

Scie chimiche: la nuova pioggia?


NOTIZIA DEL 2017 (PASSATA SOTTO SILENZIO IN ITALIA), CHE ABBATTE IL MURO DI IPOCRISIA DEI MEDIA E DELLA POLITICA COMPLICE SULLE SCIE CHIMICHE...C'ENTRANO ANCHE LE MIRIADI DI BARE DI PLASTICA DEI CAMPI FEMA PER CASO? MAI ABBASSARE LA GUARDIA.... 


Analisti militari russi riportano oggi al Cremlino che le forze militari degli USA sono in “panico” per gli atterraggi forzati ordinati dalle Forze Aeree dell’India e Nigeria, di due aeromobili ucraini AN-124 (Foto in alto a sinistra) operati dalla Forza Aerea Statunitense, partiti dalla gigantesca e segreta base aerea di Diego Garcìa nell’oceano indiano.

Secondo queste informazioni, la Forza Aerea dell’Esercito della Liberazione del Popolo della Cina (PLAAF), notificò ai funzionari dell’intelligence di India e Nigeria circa la presenza di questi velivoli ucraini, operati dagli USA, e della crescente preoccupazione che gli Stati Uniti stiano spargendo “agenti biologici” in tutta l’atmosfera della Terra e che qualche funzionario cinese ritiene che sia un intento statunitense-europeo di portare a fine un genocidio di massa attraverso la diffusione del virus dell’influenza suina H1N1, il quale ha posto in pericolo tutta la popolazione mondiale.

Il primo aeromobile obbligato ad atterrare, continuano a segnalare queste notizie, fu sopra l’India quando un aereo AN-124 operato dagli USA cambiò il suo segnale di chiamata da civile a militare poiché si stava preparando ad entrare nello spazio aereo del Pakistan. Ciò scaturì una risposta immediata da parte della Forza Aerea Indiana (IAF) che lo obbligò ad atterrare a Bombay, mentre il secondo fu obbligato ad atterrare da un jet nigeriano di combattimento sequestrando, dunque, il velivolo ed arrestando l’equipaggio.

La cosa più strana riportata dalle informazioni su questi velivoli, presentate dalle agenzie di intelligence dell’India e della Nigeria, non fu tanto l’armamento che trasportavano, quanto il sistema di smaltimento che poteva contenere più di 45,000 kg (100,000 libbre) di gas supportata da una rete sofisticata di tubi che conducono attraverso i bordi d’uscita delle ali e da lì disperdere qualsiasi cosa ci fosse nei serbatoi attraverso il vapore.
“Furiose” richieste fatte dagli USA sia all’India che alla Nigeria per il dissequestro dei suoi aeromobili portarono i funzionari della Difesa del governo indiano a permettere che l’AN-124 catturato fosse rilasciato. La Nigeria, tuttavia, dovette essere “persuasa con la forza” a liberare il velivolo sotto sequestro quando dopo la sua risposta negativa nel farlo, subì l’esplosione di uno dei suoi oleodotti da parte dei molti gruppi terroristici che sono appoggiati dagli Usa e che operano in quel Paese.
Per i molteplici e conflittuali temi che si aggirano attorno alle scie chimiche, non si ha qui l’intenzione di parlarne con perizia in modo da poter esaminare la situazione in profondità, ma ci si attiene all’osservazione del fatto che l’organizzazione Sunshine Project (Progetto Raggio di Sole) con base statunitense nel 2002 accusò l’esercito americano di “essere arrivati alla fine di un’inchiesta su armi chimiche e di un programma per il loro sviluppo, violando così le leggi internazionali sul controllo delle armi” e segnalò:
“Il programma segreto del JNLWD (Direzione delle Armi Non Letali del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), non si sta concentrando su agenti altamente letali come la VX o il sarin (un gas nervino). Ma piuttosto, l’enfasi è sulle armi chimiche “non letali” che debilitano. I consulenti scientifici del JNLWD definiscono come “non letale” il risultato di morte o di lesioni permanenti che ottiene 1 persona su 100 vittime (1) Il direttore delle ricerche del JNLWD disse su una rivista militare americana “Abbiamo bisogno di qualcosa di più che il gas lacrimogeno, come per esempio calmanti, agenti anestetici, che permettano alla gente di dormire o di essere di buon umore” (2) Queste armi hanno l’obiettivo di essere utilizzate contro “civili potenzialmente ostili”, durante operazioni anti-terroristiche, contro ribellioni ed altre operazioni militari.
L’obiettivo principale dell’operazione del JNLWD sta nell’uso delle droghe come armi, specialmente quelle indicate come “calmanti”, un termine militare che indica l’alterazione mentale o sonno indotto per mezzo di armi chimiche”.
È curioso notare, su questo programma segreto militare americano di rilasciare sui suoi cittadini “agenti calmanti”, come esso sembri funzionare poiché nessun’altra nazione al mondo è tanto docile e compiacente di fronte la propria distruzione come quanto gli Stati Uniti, i quali, solo in un esempio, permisero che il loro voto presidenziale per Al Gore potesse essere rubato da George Bush nelle elezioni del 2000. E, peggio ancora, nemmeno si resero conto che il loro attuale presidente Barack Obama, continua ad attuare le politiche illegali di Bush, includendo una delle leggi più pericolose per il popolo americano che permette al governo di poter arrestare una persona per sempre, e senza alcun giudizio di fronte al tribunale, se essa è accusata di essere “terrorista”.
Però, in quanto ai peggiori timori per il nostro mondo riguardo questi avvenimenti, come abbiamo già riportato prima, e se le agenzie di intelligence della Cina dovessero avere ragione su queste informazioni del piano americano per un genocidio globale, possiamo leggere ciò che riportò la giornalista investigativa austriaca, Jane Burgermeister, che la scorsa settimana ha denunciato accuse criminali assieme all’FBI contro l’Organizzazione Mondiale della Salute, (OMS), le Nazioni Unite (UN), delle quali si dice:

“Nelle sue accuse, Burgermeister presenta l’evidenza di atti di bio-terrorismo che violano la legge statunitense da parte di un gruppo che opera dentro gli Stati Uniti sotto la direzione di banchieri internazionali che controllano la Federal Reserve, così come la OMS, la ONU e la OTAN. Il bio-terrorismo ha il proposito di portare a compimento un genocidio di massa contro la popolazione americana per mezzo dell’uso di un virus influenzale pandemico geneticamente modificato con l’intenzione di causare morte. Questo gruppo ha annesso gli uffici delle alte sfere governative degli USA.
Specificamente, l’evidenza dimostra che gli accusati, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, David Nabarro, Coordinatore per l’influenza dell’ONU, Margaret Chan, Direttore Generale della OMS, Kathleen Sibelius, Segretaria del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, Janet Napolitano, Segretaria del Dipartimento di Sicurezza Interna, David De Rotschild, banchiere, David Rockefeller, banchiere, George Soros, banchiere, Werner Faymann, cancelliere dell’Austria, e Alois Stoger, Ministro della Salute dell’Austria Salud de Austria, tra tutti, fanno parte di questo sindacato criminale corporativo internazionale che ha sviluppato, prodotto, accumulato ed impiegato armi biologiche per eliminare la popolazione degli USA e degli altri Paesi per detenere ed ampliare il loro potere finanziario e politico.
Le accuse sostengono che codesti accusati cospirarono uno con l’altro ed altri ancora, per ideare, finanziare e partecipare alla fase finale della implementazione di un programma internazionale occultato da armi biologiche, coinvolgendo le compagnie farmaceutiche Baxter e Novartis. Ci riuscirono attraverso la bio-ingegneria e, in seguito, liberando agenti biologici letali, in particolare il virus dell’”influenza aviaria” e quello dell’”influenza suina” con lo scopo di avere un pretesto per implementare un programma di massicce vaccinazioni obbligatorie, rivelatosi il miglior mezzo per amministrare un agente biologico tossico e causare la morte o lesioni permanenti al popolo americano. Questa azione è una violazione diretta della Legge sull’Anti-Terrorismo e sulle Armi Biologiche”.
Per lo stesso popolo americano, forse, il peggio deve ancora avvenire poiché nuove fonti degli USA stanno segnalando che il suo Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) ha ordinato una quantità senza precedenti, di 600 milioni di dosi di vaccino per l’influenza suina che sarà somministrato obbligatoriamente ai cittadini sotto la presente Emergenza di Salute Pubblica dell’Influenza Suina e non hanno nessun’altra opzione che sottoporvisi, altrimenti li aspetta la galera per 10 anni. Ciò che è strano di queste 600 milioni di dosi di vaccino, per quanto se ne sa adesso, è che è IMPOSSIBILE che si possa produrre alcun vaccino contro il virus H1N1 dell’influenza suina poiché esso continua a modificarsi, così come accertato da nuovi casi in Brasile e in Germania, che lo dimostrano chiaramente, e perfino negli stessi Stati Uniti dove un bambino dell’Oregon “identificato solamente come ‘minore di 5 anni’ morì il 15 giugno a causa del virus dell’influenza suina, come stabilito dagli esami dei laboratori della Salute Pubblica dello stato dell’Oregon. Il bambino ‘non presentava condizioni mediche soggiacenti conosciute e risultava avere la febbre da una paio di giorni’ per cui non fu ricoverato”.
Non è certo necessario dire che il popolo americano non ha alcuna idea del processo per elaborare qualunque tipo di vaccino contro l’influenza, che richiede più di un anno una volta che il virus ha smesso di mutare; ma di nuovo, mai più nessuno ha accusato questa gente di essere niente più che persone sciocche, somiglianti a pecore che continuano ad osservare la distruzione della loro grande nazione proprio per opera di coloro che essi stessi credono siano lì per aiutarli.
E per coloro che, come noi, continuano a gridare allarmi veritieri? Per quanto possa sembrare assurdo, rimane la triste realtà che coloro che dicono la verità verranno chiamati ‘bugiardi’, mentre i menzogneri verranno creduti. Neanche una sola volta si chiedono o mettono in dubbio ciò che i loro leader e mezzi di propaganda dicono loro di pensare o credere.

Scie chimiche: La verità sui filamenti di ricaduta, sono polimeri di origine militare

Nella seconda decade di ottobre sono caduti in molte zone d’Italia “strani” filamenti: la pioggia di fibre è stata talmente copiosa che molti cittadini, accortisi dell’anomalia, hanno allertato i Vigili del fuoco. Alcune testate, per lo più locali, hanno prima riportato la notizia con toni interrogativi, poi con incredibile tempestività, hanno riferito le “spiegazioni” fornite dagli “esperti”.

L’A.R.P.A., l’Agenzia regionale per le palle sull’ambiente”, ha sentenziato: “Trattasi di tele di ragni volanti. E’ il fenomeno dello spider ballooning: sono cioè fili di Aracnidi che, migrando, secernono fili”. No! E’ tutto falso. Non sono né i ragni né Spiderman a tessere questi grovigli appiccicosi. Ci chiediamo come l’A.R.P.A., cui sarebbero stati consegnati campioni di filamenti, abbia potuto eseguire le analisi così velocemente. Sono analisi, infatti, che richiedono tempi molto lunghi. Non si comprende come gli enti ufficiali, che impiegano ere geologiche per fornire responsi, abbiano potuto subito rassicurare (e circuire) l’opinione pubblica, divulgando l’esito (falso) degli esami.

Quelle precipitate sono dunque fibre polimeriche diffuse con gli aerei impegnati nelle attività di geoingegneria illegale.
Molti si chiedono per quale ragione i militari le disperdano: abbiamo in parecchi articoli analizzato la questione ed illustrato la composizione chimica dei filamenti. Essa NON coincide con la sericina, la proteina di cui sono formate le ragnatele. Mentre rinviamo alla lettura degli studi sottoelencati, rammentiamo le seguenti acquisizioni.

• I filamenti sono impiegati come vettori dei composti chimici, a loro volta usati per creare corridoi elettromagnetici.
• Le fibre, essendo costituite di materiali biocompatibili, si “legano” al D.N.A. degli esseri viventi, favorendone una ridefinizione genetica secondo nuovi parametri biologici, anzi biotecnologici.

I polimeri diffusi con gli aerei sono dannosissimi. Si consideri il caso del metanale.

Il metanale è un polimero particolarmente pericoloso che ha bisogno di un catalizzatore che, guarda caso, è costituito dai carbagammati.
I carbagammati sono di origine organica, della famiglia degli uretanici.

La reazione tra un gruppo amminico e biossido di carbonio permette la biosintesi del carbammato.

I carbammati costituiscono un gruppo importante di insetticidi: ne sono esempi il feniluretano, l'Aldicarb, il Carbofuran, il Fenoxycarb, il Sevin ed il Ethienocarb. Questi insetticidi agiscono causando inibizione della colinesterasi per inattivazione reversibile dell'enzima acetilcolinesterasi. Alcuni di questi composti sono molto tossici anche per gli esseri umani.

I poliuretani sono una classe di polimeri la cui struttura è formata da gruppi carbammato multipli. Questi materiali possiedono un'ampia varietà di proprietà e sono commercialmente disponibili come schiume, elastomeri e solidi.

Alcuni carbammati, come neostigmina, rivastigmina e meprobamato, sono usati in farmacoterapia come inibitori dell'enzima colinesterasi. L'uretano etilico (C2H5-O(CO)-NH2) è dotato di proprietà anestetiche generali ed anche mutagene. E' stato usato in passato nella terapia del mieloma multiplo, perché dotato di proprietà alchilanti del D.N.A. Oggi è stato del tutto abbandonato, poiché troppo tossico e riconosciuto anche dotato di proprietà cancerogene, soprattutto per il polmone e lo stomaco.

La formazione di un carbammato costituisce un utile gruppo protettivo adoperato nella sintesi chimica delle proteine per proteggere gruppi amminici che non si vuole far reagire. È stabile nelle condizioni di reazione e può essere successivamente facilmente rimosso per idrolisi.

IN SINTESI

I carbammati sono convenientemente sintetizzati per reazione di alcoli o fenoli con un isocianato o, in alternativa, per reazione di un gruppo amminico con un estere dell'acido cloroformico. Nel caso si impieghi un alcool o un fenolo, la reazione può così schematizzarsi:

R-N=C=O + R'-OH ? R-NH(CO)O-R'

Usando, invece, un cloroformiato, ottenuto per reazione del fosgene con un alcol o fenolo, lo schema di reazione è il seguente:

R-O(CO)Cl + R'-NH2 ? R-O(CO)NH-R'

L'inibizione della colinesterasi è stata associata all'esposizione a pesticidi oranofosfati e carbamati, fin dalla loro creazione durante la Prima e Seconda guerra mondiale. Tipicamente, essi provocano gravi disturbi neurologici che conducono alla paralisi non solo negli insetti, ma anche negli esseri umani. L'esposizione avviene solitamente attraverso l'uso improprio di dispositivi per la diffusione di pesticidi oppure attraverso l'irrorazione aerea (scie chimiche). Gli effetti dell'inibizione della colinesterasi per esposizione cronica o esposizione intensa e reiterata si traducono in un'inibizione delle attività dell'enzima acetil-colinesterasi (AchE). L'integrazione di nanoparticelle in vari materiali nanocompositi, come gli idrogel aerei ed altre simili sostanze usate nelle irrorazioni aeree, nella modificazione del tempo atmosferico e nella dispersione di nanosensori (M.E.M.S. n.d.r.), comportano nell'individuo l'inibizione della colinesterasi fino al 96.2% nonché la presenza in quantità rilevabile di materiali nanocompositi. Ciò a conferma delle scoperte pubblicate dalla Ocean University (Cina) nel numero di giugno 2009, sulla rivista Chemical sensitivities (Sensibilità chimica), secondo cui le nano particelle sono 100 volte più tossiche di una singola molecola di pesticida, come il malathion, il propoxopur o il benomyl.

Un approfondito studio referato, a cura della tossicologa Dottoressa Hildegarde Staninger, si può leggere qui.

La verità è questa: quanto, invece, si legge sui siti istituzionali è una ragnatela di sciocchezze e di bugie, un intrico in cui sono rimasti impigliati i negazionisti e le istituzioni tutte.

Che cosa scrivevano costoro qualche anno addietro, quando il fenomeno della Geoingegneria clandestina non era ancora conclamato? Il C.I.C.A.P., contraddicendo sé stesso, nel 1999 stabilì quanto segue:

“I risultati riportati in tabella indicano che il campione di "capelli d'angelo" non può essere identificato con alcuno dei materiali riportati. Tale risultato permette comunque di escludere le ipotesi preliminari. Relativamente al campione esaminato, si può dunque concludere:

- non si tratta di tela di ragno;
- non si tratta di cellulosa o di materiali simili alla cellulosa (il che esclude la possibilità che si tratti di lana di pioppo o di rayon)”.


All’interno trovi i links dei seguenti argomenti:


- Analisi di fibre contenute nelle scie (articolo di FMM Research team), 2007)

- Le ragne del diavolo, 2007

- Ragnatele simili a quelle di ragno cadute a Venezia (Italia), 2007

- Ragnatele a confronto, 2007

- Ulteriori analisi sui polimeri di Mondovì, 2007

- Analisi dei filamenti di ricaduta: sono polimeri artificiali!, 2009

- Filamenti di polimeri già nel 2002: il caso di Alessandria, 2009