lunedì 27 gennaio 2020

LA STELLA BETELGEUSE STA PER ESPLODERE? LA RISPOSTA E' NELLA BIBBIA

“Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle…” 

(Luca 21:25-28.34-36)

La stella Betelgeuse, vista dalla Terra dall’osservatorio ALMA in Cile.







VEDI!!: (L'AVVERTIMENTO: la fine del mondo è vicina?)


Orione e la Bibbia

La Bibbia, benché stigmatizzi l’astrologia, menziona Orione (Giobbe 9:9; Giobbe 38:31; Amos 5:8; Isaia 13:5-10). In Isaia è scritto: «Urlate, poiché il giorno dell’Eterno è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente… Ecco, il giorno dell’Eterno giunge… Poiché le stelle e Orione non faran più brillare la loro luce».

In molte Bibbie, la parola Orione viene tradotta con «costellazioni», ma negli antichi testi della Settanta è correttamente riportato «Orione». Orione è associato al ritorno del Cristo sulla terra.

Ellen G. White, proprio allo scadere della profezia delle 2.300 «sere e mattine» di Daniele, ricalcando l’avvertimento di Isaia, scrive nel libro Early writings (Primi scritti): «Apparvero grosse nubi oscure e cozzarono le une contro le altre. L’atmosfera si squarciò e si arrotolò all’indietro, allora noi potemmo guardare attraverso lo spazio aperto in Orione, da dove proveniva la voce di Dio. La Santa Città scenderà attraverso questo spazio aperto».

In realtà, commentano gli scettici, tale informazione E. G. White l’avrebbe ricevuta da Joseph Bates; quindi, concludono, non vi si deve fare troppo affidamento. Il riferimento a Orione risulterebbe essere soltanto, per usare una espressione coniata all’occorrenza, una «leggenda avventista».

Ma se ciò risulta vero – ossia che sia stato Bates a parlare di Orione a Ellen G. White -, bisogna ringraziare lo stesso Bates, perché è stato sempre lui a informare i coniugi White che bisognava osservare il sabato biblico, e porlo a fondamento della fede riscoperta. A ogni modo nell’uno e nell’altro caso (Orione e sabato), il Signore stesso si è premurato di confermare e stabilire la veridicità delle due informazioni. 

Un indizio della possibile scientificità delle affermazioni a sostegno di una costellazione quale possibile teatro di eventi escatologici è quello della caratteristica peculiare di Orione: si trova lungo l’equatore celeste ed è quindi visibile a tutte le latitudini della terra. Gli studiosi hanno riconosciuto che pur essendo una delle costellazioni più maestose e riconoscibili del cielo notturno, non ha mai trovato posto nello zodiaco moderno.

Un altro indizio è l’etimologia della parola che individua la stella più luminosa della costellazione: Betelgeuse. Gli studiosi ci informano che è una parola di derivazione ebraica, ed è composta da bethel (casa di Dio) e jahase (fuoco divino). Quindi, Betelgeuse potrebbe significare all’incirca «Fuoco divino nella casa del Signore».

Che avessero ragione gli antichi quando, trasmettendoci informazioni su Orione, ci rivelavano una verità insieme scientifica e religiosa, anche se spesso paganizzata? Cioè che la costellazione è la porta d’accesso all’eternità, al regno dei cieli, alla casa del Padre?

Gesù, parlando ai suoi discepoli della sua morte (che è sempre un sonno, non una incarnazione tra le stelle), li preparava all’evento rincuorandoli con delle promesse; in una occasione menzionò proprio una dimora, delle case, che sarebbe andato a preparare, naturalmente dopo la sua ascensione. Leggiamo il testo nel Vangelo di Giovanni: «Il vostro cuore non sia turbato… nella casa del Padre mio ci sono molte dimore, io vado a prepararvi un luogo… E quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò, e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi» (Gv 14:1-3).
Da qualche parte, nell’universo fisico, esiste realmente una «dimora celeste». Che per andarci si debba passare o no per Orione, diventa assolutamente irrilevante. Ma se il Signore, padrone dei cieli, abbia stabilito così, è più che rilevante: è magnifico. “Le immagini di Betelgeuse mostrano sulla sua superficie caratteristiche luminose e scure, e di tanto in tanto queste non sono simmetriche”, dice Guinan. “La stella è gonfia e instabile, e ha anche delle pulsazioni”.
La costellazione di Orione è una delle costellazioni più riconoscibili nel cielo notturno, visibile in tutto il mondo. Ma se avete dato di recente uno sguardo a Orione e pensato che ci sia qualcosa di strano, non avete (del tutto) torto: la stella gigante Betelgeuse, che caratterizza la spalla destra del cacciatore, è la stella più luminosa che si sia vista nell’ultimo secolo.

Di solito Betelgeuse è tra le dieci stelle più brillanti del cielo. Eppure, la supergigante rossa ha iniziato ad affievolirsi a Ottobre 2019, e arrivati a metà Dicembre 2019 la stella era già così tanto offuscata da non essere più nemmeno tra le 20 stelle più luminose, come ha riportato su The Astronomer's Telegram l’astronomo Edward Guinan dell’Università di Villanova.
La stella, si sta avvicinando alla fine della sua vita e un giorno, esploderà evolvendosi in una supernova. Lo studio è focalizzato sull’analisi del movimento rotatorio dell’astro che dovrebbe essere più lento nel momento in cui la stella si evolve in una supergigante. Betelgeuse invece, non sta seguendo questo percorso ma al contrario, ruota in modo vorticoso ben 150 volte più velocemente di quanto previsto per una stella della sua classe. “Ora il profilo di Orione è nettamente diverso a causa dell’indebolimento luminoso di Betelgeuse” spiega l’astronomo. 

Per essere chiari, il solo offuscarsi non è così strano per una stella come Betelgeuse, dal momento che è quella che si dice una stella variabile, e i suoi cambiamenti di luminosità sono stati studiati con attenzione per decenni. In ogni caso è insolito che uno dei punti del cielo più prominenti si oscuri in maniera così evidente, il che induce gli scienziati a pensare che stia per accadere qualcosa di davvero sorprendente: Betelgeuse potrebbe esplodere e morire, divenendo per un attimo più splendente della luna piena prima di sparire per sempre dal nostro cielo notturno. 

Le supergiganti rosse come Betelgeuse hanno vita breve e muoiono violentemente, esplodendo in eventi stellari chiamati supernove, visibili a grandissime distanze. Così, anche se Betelgeuse è una stella relativamente giovane – ha solo circa 8.5 milioni di anni – gli astronomi sanno che si avvicina alla fine della sua vita. 

La supergigante rossa Betelgeuse potrebbe aver avuto un passato molto più tumultuoso di quanto ritenuto finora. In uno studio guidato da Craig Wheeler dell’Università del Texas e pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, viene reso noto che Betelgeuse potrebbe essere nata insieme a una stella compagna che avrebbe inglobato circa 100.000 anni fa.

“Ora la domanda più grande è quando esploderà in una supernova” ha detto su twitter Sarafina Nance della UC Berkeley, che ha studiato Betelgeuse e le esplosioni stellari: “non credo che esploderà a breve”, ha poi aggiunto durante un’intervista con il National Geographic “ma sono emozionata per quando questo accadrà”. Cosa sappiamo di Betelgeuse?

Il nomignolo della supergigante deriva da un nome arabo mal-tradotto che significa “la mano di Orione” (yad al-jauza). Oggigiorno, molte persone pronunciano il nome della stella come il personaggio del titolo del film di Tim Burton Beetlejuice. Ci si riferisce alla stella anche con il nome di Alpha Orionis, una denominazione di solito riservata alla stella più luminosa della costellazione, anche se Rigel, il piede sinistro di Orione, è in effetti più luminosa. 

Betelgeuse è enorme e gonfia, con un peso pari a 20 volte quello del sole. Togliendo il sole e mettendo al suo posto Betelgeuse, infatti, la stella inghiottirebbe Mercurio, Venere, la Terra, Marte, la fascia degli asteroidi, un paio di astronavi, e forse Giove; Saturno diventerebbe improvvisamente piuttosto caldo.

Questa stella è anche relativamente vicina al nostro sistema solare, in termini cosmici, e si stima si trovi a circa 600 anni luce di distanza. E dunque, quando la stella scoppierà, l’esplosione sarà abbastanza luminosa da proiettare ombre sulla Terra durante la notte e da essere visibile durante il giorno per diversi mesi almeno. A quel punto, la stella svanirà dal nostro cielo. Cosa ci accadrà quando Betelgeuse esploderà? Niente. Anche se Betelgeuse è vicina in termini astronomici, non è in alcun modo prossima perché l’esplosione influenzi la vita sulla Terra. Gli astronomi calcolano che ci vorranno circa sei milioni di anni perché l’onda d’urto o perché qualunque detrito freddo e disperso possa raggiungere il sistema solare. E anche allora, la bolla protettiva del sole ci riparerà dalle viscere schizzate della stella.
Invece, quando gli astronomi annunceranno che Betelgeuse è in procinto di diventare una supernova, dovrete spostarvi il più velocemente possibile verso un cielo limpido del nord per godervi lo spettacolo.

“Sarà davvero incredibile!” dice Nance. “Sarà di gran lunga lo spettacolo più incredibile della mia vita”. E, quindi, accadrà davvero? Questo è il grande mistero, ed è uno dei motivi per cui l’attuale comportamento della stella è intrigante. Gli scienziati sospettano che un brusco calo di luminosità possa presagire la fine di una stella. 

“Tutte le stelle giganti sperimentano assurdi e violenti cali di massa, dice Nance. In teoria, tutta la polvere espulsa potrebbe avvolgere e oscurare la stella quasi morta, causandone la sparizione dalla nostra vista subito prima di diventare una supernova. In pratica, comunque, non è ancora certo se le stelle siano davvero così scure prima di esplodere – nessuno fino a ora è stato infatti in grado di studiare da vicino una stella “condannata”: prima, durante e dopo la sua morte. Ma è quindi normale che Betelgeuse si offuschi? Sì. Betelgeuse è classificata come una stella variabile semiregolare, il che significa che la sua luminosità ha delle variazioni semiregolari. Millenni fa gli aborigeni australiani ne osservarono la mutevole luminosità, e l’astronomo britannico John Herschel registrò il fenomeno nel 1836.

Più di recente, l’American Association of Variable Star Observers ha accumulato le osservazioni sull’andamento intermittente di Betelgeuse. Decenni di dati fotometrici mostrano come Betelgeuse si illumini e si offuschi ciclicamente, con un ciclo evidente che di solito ha una durata di circa sei anni, e un altro che inizia e finisce ogni circa 425 giorni. “La stella non è strettamente periodica, e la scala delle variazioni di luce varia da ciclo a ciclo”, dice Guinan, facendo notare come ora Betelgeuse sia al massimo stato di offuscamento da quando circa un secolo fa è iniziato questo monitoraggio; le altre osservazioni di stato di offuscamento più lieve risalgono alla metà degli anni ’20.

Le ragioni di questi cambiamenti quasi periodici sono in un certo senso poco chiare. Guinan e altri dicono che le stelle supergiganti come Betelgeuse abbiano superfici screziate contenenti enormi cellule convettive che si contraggono e si gonfiano, il che sarebbe la causa dell’illuminarsi e oscurarsi di queste stelle. Ma non è tutto qui.

Guinan sospetta che ora Betelgeuse sia drammaticamente più offuscata per via del sovrapporsi dei due cicli, il che determinerebbe una luminosità minima. In sostanza, la stella si sta avvicinando ai suoi punti meno luminosi di entrambi i suoi due cicli (quello dei sei anni e quello dei 425 giorni), un’intersezione che rende le normali fluttuazioni della stella molto più sinistre. Dopo aver analizzato 25 anni di precedenti e rilevanti dati, Guinan sospetta ora che la stella continuerà a sbiadire per altre due settimane circa prima di tornare gradualmente a brillare. Dice però anche che “se dovesse continuare a oscurarsi, inizieremo a fare scommesse”. 


Quanto dobbiamo aspettare per i fuochi d’artificio?

Studi recenti suggeriscono che la stella molto probabilmente esploderà entro il prossimo milione di anni, e forse “a breve” nei prossimi centomila anni. O forse Betelgeuse è già esplosa e non ce ne siamo ancora accorti.
La luce di questa stella impiega circa 600 anni per raggiungerci, il che vuol dire che stiamo effettivamente osservando la stella com’era 600 anni fa. Se dovessimo vederla detonare nel cielo nel prossimo futuro, significherebbe che la stella è di fatto scoppiata in qualche tempo durante il Medioevo europeo, e la luce dello scoppio sta raggiungendo solo adesso la Terra.


Quale che sia la verità, gli scienziati sono emozionati e continuano a tenere d’occhio Betelgeuse per vedere che sorta di sorprese ha in serbo per noi.

“È effettivamente piuttosto raro studiare una stella nella sua fase di pre-esplosione, in qualunque momento accada”, dice Nance. “Questo porterà senza dubbio delle idee davvero interessanti in merito a quello che accade alle stelle proprio prima della loro esplosione”.



Il giorno del giudizio è vicino? Con un articolo esclusivo vi sveliamo tutti i segreti sul corpo celeste che sta facendo tremare il mondo, accompagnandovi in un lungo viaggio alla ricerca dell’informazione perduta.

E’ la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione dopo Rigel e una delle più brillanti del cielo notturno. Ad occhio nudo spicca per il suo colore arancione intenso che contrasta con l’azzurro tipico delle stelle attigue. Alpha Orionis, meglio nota come Betelgeuse inizia a scorgersi bassa all’orizzonte nei primi giorni di dicembre, ma è da gennaio a febbraio che l’astro conquista il primato di stella di colore rosso vivo più brillante della stagione invernale. Nel mese di maggio la si vede tramontare definitivamente sotto l’orizzonte ovest, tra le luci del crepuscolo, per poi tornare visibile a est, poco prima dell’alba, nel mese di agosto.

Betelgeuse è una supergigante rossa, un astro di dimensioni colossali, con un raggio mille volte superiore a quello del sole, una massa pari a 20 volte quella della nostra stella e 140 volte più luminosa, una delle pochissime stelle che i moderni telescopi spaziali sono in grado di risolvere come dischi e non come semplici puntini luminosi. Nonostante i numeri da capogiro, Alpha Orionis è una stella morente, che rimpicciolisce a vista d’occhio; secondo gli studi condotti dai ricercatori della University of California, a Berkeley, dal 1993 ad oggi il corpo celeste avrebbe ridotto il suo diametro di circa il 15%, sintomo che le sue riserve di idrogeno volgerebbero al termine.

Le stelle, infattli, Sole incluso, sono composte principalmente da idrogeno, uno degli elementi più diffusi nell’universo. La loro brillantezza è data dalle potenti reazioni nucleari che avvengono all’interno del loro nucleo e che trasformano continuamente l’idrogeno in elio. L’energia che si libera da tali reazioni oltre a rendere gli astri luminosi, genera la pressione necessaria per sostenere l’enorme peso degli strati superiori dell’atmosfera della stella impedendo che questi precipitino nel nucleo. Quando l’idrogeno nucleare esaurisce, lasciando il posto all’elio, gli strati esterni della stella iniziano a gonfiarsi e il corpo celeste diventa una gigante rossa. Dopo un certo periodo di tempo anche la temperatura e la pressione all’interno del nucleo di elio tendono a salire, innescando nuove reazioni che trasformano l’elio in elementi più pesanti. In corpi celesti come Betelgeuse si susseguono vari fasi in cui queste sostanze vengono bruciate, senza tuttavia durare a lungo come fonte di energia.
Ad un certo punto, nel nucleo non resta altro che il ferro e non c’è più modo di avviare nuove reazioni che diano vigore alla stella. La pressione scende improvvisamente e l’astro collassa su se stesso innescando una gigantesca esplosione. E’ così che il corpo celeste diventa una supernova e viene quasi completamente distrutto e disperso nello spazio interstellare. Nel caso di Alpha Orionis, la costante perdita di massa è il sintomo che la fase di implosione si sta avvicinando. Ne è convinto anche il dott. Brad Carter, astrofisico presso la University of Southern Queensland in Australia, secondo il quale Betelgeuse potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. Per molto tempo le affermazioni del celebre ricercatore, sono state equivocate o fraintese, alimentando le fantasie e le paure, di complottisti e appassionati di misteri.
Basta girare un po su internet per rendersi conto delle notizie e dei numerosi post riguardo un evento astronomico catastrofico atteso per il prossimo anno e legato proprio ad Alpha Orionis. In realtà Carter ha semplicemente detto che il noto corpo celeste potrebbe esplodere domani come anche tra milioni di anni. Nessuno purtroppo può stabilirne la data precisa! Nell’istante in cui la stella diventerà supernova essa rilascerà quasi tutta l’energia prodotta sotto forma di luce, neutrini, e onde elettromagnetiche, che bombarderanno il nostro pianeta. Un’esplosione potentissima, equivalente all’effetto di qualche ottilione di testate nucleari (o se preferite un milione di triliardi o ancora un miliardo di miliardi di miliardi), che renderà il corpo celeste talmente brillante da far si che nel nostro cielo appaia come un secondo sole. Secondo altre correnti di pensiero, al contrario, data la distanza dell’astro, a oltre 600 anni luce dalla Terra, alzando gli occhi al cielo vedremmo solo un puntino luminoso e non una palla infuocata come il Sole. Una cosa è però certa: per circa una settimana o forse più, la supernova supererà in luminosità tutte le altre stelle della galassia per poi oscurarsi rapidamente.
Gran parte dell’energia sprigionata dall’astro collassante, produrrà un flusso considerevole di neutrini che attraverserà ogni cosa esistente sul nostro pianeta, senza provocare alcun danno. Ne sanno qualcosa gli scienziati che operano nel campo della fisica quantistica presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che da anni studiano queste particelle elementari. I neutrini interagiscono debolmente con la materia e quando si muovono attraverso di essa, le loro possibilità di interazione sono ridottissime. Basta pensare che sarebbe necessario un ipotetico muro di piombo, spesso un anno luce per bloccare la metà dei neutrini che lo attraversano! Per evitare inutili allarmismi, è bene ricordare che queste particelle giungono sulla Terra dalla notte dei tempi. Vengono prodotte dalle reazioni di combustione stellare – il Sole è tra l’altro la principale fonte di alimentazione terrestre – e non hanno mai prodotto strane conseguenze o rischi per la salute. Nonostante queste cose siano ormai conosciute da un notevole numero di persone, il web continua a essere inondato da teorie irrazionali circa un imminente giorno del giudizio.
La preoccupazione non è tanto nell’evento di per se – al quale tra l’altro hanno assistito in più occasioni anche i nostri antenati, tra cui: i cinesi nel 1054, l’astronomo danese Tycho Brahe nel 1572, Keplero e Galileo Galilei nel 1604 – quanto all’associazione della supergigante rossa alle previsioni del calendario Maya sulla fine del mondo. Questa credenza è rafforzata inoltre da una profezia di Michel de Notre-Dame, in arte Nostradamus, uno dei più famosi e importanti scrittori di profezie della storia, nella quartina C2, Q41, delle sue “Centuries”:

La Crisi della Chiesa di Roma e l’Apocalisse finale

«La grande stella sette dì brucerà (la grande stella brillerà per sette giorni), la notte farà due soli apparire (la notte lascerà il posto a due soli),
il gran mastino tutta la notte urlerà (il gran maestro urlerà tutta la notte)
quando il papa si dovrà trasferire (quando il pontefice lascerà la sua terra)».

Se pensiamo che a Nostradamus viene attribuita la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo, tra cui: la rivoluzione francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Adolf Hitler e gli attentati dell’undici settembre del 2011, possiamo immaginare il perché di tanta inquietudine. Le predizioni di Nostradamus tuttavia sono scritte in maniera così ambigua che chiunque, a posteriori, potrebbe leggere in esse ciò che meglio crede. Per il dottor Brad Carter, alla base di molte leggende metropolitane ci sarebbe il nome stesso della stella, associato dai complottisti a qualcosa di diabolico. Betelgeuse deriva infatti dalla parola araba “Al yad Jauza”, frase che significa “La mano di Al-Jauza”, una donna misteriosa che controllerebbe l’ordine dell’universo.

Secondo l’astrofisico australiano gli effetti della supernova saranno tutt’altro che malefici; essa fornirà alla Terra tutti gli elementi necessari per la sopravvivenza e la continuità della vita, in quanto i neutrini formano tutto ciò che è nell’Universo, inclusi gli elementi pesanti (oro, argento, ferro). In poche parole il nostro suolo verrebbe rifocillato da una doccia benefica di particelle elementari, ben lontane dall’essere un segno dell’apocalisse. Pericolo scongiurato verrebbe a questo punto da dire. E invece, no. C’è un ultima cosa da cui ci si aspetta una risposta plausibile da parte della scienza e riguarda gli eventuali danni che le radiazioni elettromagnetiche e la grande quantità di raggi cosmici e gamma potrebbero provocare al nostro pianeta. Voci di corridoio parlano di distruzione dei sistemi satellitari, danni ai reattori nucleari, senza parlare di un considerevole innalzamento della temperatura atmosferica che trasformerebbe il pianeta in una terra arida.

Gli studiosi però rassicurano: alla distanza di 640 anni luce – tale è la distanza stimata di Alpha Orionis dalla Terra – il campo magnetico e l’atmosfera terrestre riuscirebbero a garantire un’adeguata protezione dai raggi cosmici e dai loro potenziali effetti deleteri. Sarà vero? In un’intervista esclusiva rilasciata a Media Inaf, il notiziario on line dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Massimo Turatto, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Padova, afferma: «Qualche preoccupazione ce l’avrei, almeno nelle prime ore. Oltre alla luce visibile, innocua, saremmo investiti da un flusso di radiazioni elettromagnetiche non visibili, in particolare raggi X e ultravioletti, che potrebbero teoricamente modificare l’atmosfera terrestre, ionizzandola e abbassandola. Da Betelgeuse ci arriverebbe una quantità di energia di questo tipo tra le 5.000 e le 10.000 volte superiore rispetto al Sole, ma essendo protetti dall’atmosfera, è difficile fare una stima quantitativa dell’impatto sulla salute e l’ambiente. Quasi certamente, un evento del genere manderebbe in tilt le telecomunicazioni satellitari e potrebbe bruciare i sensori delle camere montate sui telescopi spaziali, non tarati per radiazioni così intense».
Ciò che seguirà all’esplosione sarà esclusivamente uno spettacolo affascinante e suggestivo nonché una grande opportunità di studio per la ricerca scientifica.

L'esplosione di Betelgeuse può essere associata all' "Avvertimento" divino?


L’AVVERTIMENTO universale sarà un evento cosmico senza precedenti nella storia dell’umanità, un fenomeno di natura sconosciuta per la scienza; secondo molti veggenti si manifesterà come una LUCE, accesa nelle profondità del Cosmo e proveniente direttamente da Dio, che impressionerà la terra per circa 20 minuti. Sarà visibile dall’occhio umano ma sarà anche una forza invisibile che scuoterà la coscienza degli uomini, provocando forte turbamento dell’essere a livello emotivo, psicologico e spirituale ma che non produrrà nessun danno fisico diretto; pertanto, si potrebbe ben definire come “l’ultimo sforzo del cielo” affinché l’umanità prenda piena coscienza di Dio e del peccato, ampliando la dimensione spirituale e la comprensione dell’ENORME GRANDEZZA della distanza che ci allontana da Dio a causa dei nostri peccati.

In altre parole, questo Avvertimento universale metterà a dura prova la coscienza dell’umanità; non sarà quindi qualcosa che modificherà il corso degli eventi catastrofici che dovremo affrontare, ma piuttosto ci verrà data la possibilità di cambiare la nostra prospettiva di fronte a questa realtà, sarà un’opportunità di ottenere grandi benefici spirituali. 

Questo evento, ampliamente rivelato da Dio tramite molti strumenti intorno al mondo, in realtà non è di gran conoscenza pubblica e a sua volta è poco credibile dagli altri; sicuramente il lettore si chiederà perché mai qualcosa di tale enorme importanza è rimasto nel silenzio? Forse la risposta è che questo evento non è mai stato associato né alla scienza (poiché non rientra tra gli elementi tangibili) né alla religione (poiché si tratta di rivelazioni private) rimanendo quindi legato solo agli uomini di fede.

Alcuni dei messaggi trasmessi da Gesù e da Maria Santissima tramite anime elette nel corso del tempo, spiegano o fanno conoscere alcuni dettagli della loro sostanza, a proposito degli effetti che avranno sul genere umano e del tempo in cui si verificherà questo grande Avvertimento di Dio all’umanità. 

Occorre notare che questa conoscenza è conferita agli strumenti eletti sotto forma di espressione interiore, molto spesso accompagnata da visioni, o anche in forma mistica, ossia sperimentando l’evento nella sua essenza umana – spirituale, sentendo in questo modo gli effetti che questo Avvertimento produrrà e dando così l’idea della sua reale grandezza.

Da molto tempo si è a conoscenza di diverse rivelazioni da parte di veggenti autentici in merito a questo AVVERTIMENTO di Dio all’umanità, ma fu con le apparizioni di Garabandal che questo argomento incominciò a diffondersi nei cinque continenti, integrandosi in un contesto più ampio. Vediamo di seguito una breve sintesi di una delle apparizioni Mariane più straordinarie della storia.
Garabandal è un piccolo e umile villaggio situato in una zona montagnosa al nord della Spagna, dove ancora oggi sono conservati i segni della presenza della Santissima Vergine Maria in quasi 3000 apparizioni pubbliche tra gli anni 1961 e 1965 a quattro bambine tra gli 11 e i 12 anni, Conchita, Jacinta, Mari Cruz e Mari Loli.



Le profezie e i messaggi rivelati all’umanità attraverso queste bambine sono stati molti, ma a quel tempo fu l’annuncio di tre grandi eventi di carattere universale ad avere il maggior impatto.
Questi eventi sono stati annunciati da altri veggenti e rettificati in altre apparizioni Mariane, ossia: L’ANNUNCIO, IL MIRACOLO E IL CASTIGO o Purificazione. 

In base alla visione delle bambine, questo castigo sarà il più grande che ci sia mai stato e che mai ci sarà nella storia della terra e affliggerà tutta l’umanità. Per questo motivo, l’AVVERTIMENTO universale e il MIRACOLO lo precedono, per prepararci e darci un’ultima opportunità di conversione.

Il MIRACOLO di Garabandal si manifesterà poco dopo l’AVVERTIMENTO per confermare al mondo che l’AVVERTIMENTO viene da Dio e che non ci sono dubbi circa la sua essenza. 

Riportiamo qui di seguito alcune dichiarazioni fatte dalla principale veggente, Conchita González, che a quel tempo aveva 16 anni: 


* Che questo Avvertimento è collegato ad un fenomeno naturale; che il suo nome esiste nel dizionario e inizia con la lettera “A”.

* Che l’Avvertimento è qualcosa che viene direttamente da Dio e che sarà visibile contemporaneamente in tutto il mondo.

* Che sarà come una confessione dei nostri peccati e sarà visto e sperimentato tanto dai credenti quanto dai non credenti e dalle persone di qualsiasi religione.
* Che l’Avvertimento è una sorta di purificazione che ci prepara al Miracolo.
* Che è anche una specie di catastrofe che ci farà pensare ai morti, perché preferiremo essere morti prima di provare l’esperienza dell’Avvertimento.
* Che questo Avvertimento rappresenterà una lezione per la coscienza del mondo e coloro che non conoscono Cristo, ossia coloro che non sono cristiani, crederanno che ad un Avvertimento di Dio.
* Che quel giorno la cosa più importante sarà che tutte le persone nel mondo vedranno un segno, una grazia o un castigo all’interno del proprio essere, in altre parole un Avvertimento.
* Che in quel momento gli uomini si sentiranno completamente soli nel mondo, indipendentemente da dove si troveranno, da soli con la propria coscienza e davanti a Dio. Allora vedranno tutti i loro peccati e ciò che con essi hanno provocato. 
* Che ognuno percepirà in modo diverso questo evento, perché dipenderà dalla coscienza di ognuno e perché i peccati sono distinti da una persona all’altra. 
* L’Avvertimento sarà collegato a un fenomeno astrale, come due stelle che si scontreranno; questo fenomeno non produrrà danno fisico ma ci spaventerà, perché in quel preciso istante vedremo nelle nostre anime il danno da noi stessi provocato; sarà come essere agonizzanti, ma non moriremo per questo, anche se potremmo morire di terrore o per l’effetto che produrrà in noi guardarci nell’anima.
Le rivelazioni fatte in quel piccolo villaggio si mescolano con tante altre che si sono verificate nel corso del tempo in tutto il mondo. Esse ci danno la possibilità di confermare che tale AVVERTIMENTO giungerà come l’ultimo rintocco per l’umanità, la quale si ritroverà immersa in una profonda crisi planetaria.

ESPERIENZA MISTICA DI LUZ DE MARIA

Riportiamo qui di seguito il racconto della veggente Luz de María de Bonilla, che da oltre 25 anni riceve messaggi da Nostro Signore Gesù Cristo e dalla Nostra Santissima Madre, profetizzando e avvertendo l’umanità in merito ad eventi drammatici, molti dei quali si sono verificati con puntualità. Fa affidamento su un gruppo di sacerdoti che la seguono, restando nell’anonimato per volontà di Gesù fino a quando Egli disporrà di far conoscere la sua identità, anche se, data la velocità degli eventi, molti dei messaggi vengono rivelati all’umanità per disposizione del Signore. Ecco il racconto da lei fornito in merito alla sua esperienza personale di cosa avverrà durante l’Avvertimento Universale.

In modo molto particolare, il Signore mi ha fatto capire che comparirà una cometa che si avvicinerà alla terra; tutta l’umanità assisterà a questo evento e ciò farà sì che molte persone si accosteranno alla confessione per panico e non per pentimento. Apparirà un segno nel cielo, “UNA CROCE” per diversi giorni, le persone di fede sentiranno la necessità di confessare i propri peccati, di pentirsi; gli altri diranno che ciò è opera dell’uomo e si leveranno contro la Chiesa Cattolica, affermando che si tratta di uno stratagemma per spaventare l’umanità.

In mezzo a questa confusione e a un terremoto, comparirà l’AVVERTIMENTO, di cui Nostro Signore mi ha permesso di vivere una parte durante la Quaresima del 2008, mercoledì delle ceneri, che descrivo qui di seguito:

Ho sentito dentro di me un’ansia, come per un evento che si avvicinava ma che non sapevo definire … era come sgomento, qualcosa di angosciante che non ero in grado di descrivere, pensai che stava per accadere qualcosa, era qualcosa che faceva palpitare il mio cuore velocemente.


Sono trascorsi così circa 20 minuti, dopodiché l’ansia è aumentata, finché ho cominciato ad avere l’impressione che l’anima mi lasciasse, poiché poco a poco ho sentito una solitudine spaventosa che colmava non solo il mio essere spirituale ma anche il mio corpo terreno. Fino a quando è perdurata la sensazione di terribile solitudine, l’ansia mi ha costretto a camminare avanti e indietro e, siccome la solitudine era sempre più forte, ero pienamente consapevole che il mio essere stava rimanendo senza Dio, la mia anima era sconsolata, afflitta, camminavo cercando conforto ma non lo trovavo, la solitudine, il vuoto si facevano sempre più grandi, fino al momento in cui mi sono sentita impazzire, la mia anima era rimasta senza Dio! E come in un film, davanti a me sono iniziati a sfilare tutti i peccati, forse i più grandi mai commessi dagli uomini: ho sentito o, per meglio dire, stavo vivendo, perché era come se le sensazioni fossero le mie, le vivevo, ho sentito quello che passa per la mente, per il cuore, all’interno delle persone che si tolgono la vita, ho vissuto quei momenti precedenti al suicidio che fanno soffrire coloro che si tolgono la vita, ho sentito quello che prova un bambino quando sta per essere abortito, ho vissuto gli abusi degli esseri umani che vengono oltraggiati, ho vissuto la tossicodipendenza, la prostituzione, ogni tipo di peccato ha iniziato a susseguirsi uno dopo l’altro nella mia anima, la disperazione era terribile, dentro di me sentivo di non poter uscire di casa, poiché Dio mi aveva abbandonata. Stavo vivendo “L’ASSENZA TOTALE DI DIO”, un vuoto spaventoso che nulla può riempire, “qui gli uomini peccano e si pentono, ma non si sente il peso dell’offesa che causa il peccato, perché qui Dio è presente”. Mentre camminavo disperata vivendo quell’abbandono di Dio, così terribile, mi ricordai che mio marito aveva ancora Dio in sé, così andai a cercarlo nella sua camera e gli dissi: Per favore imponi le mani sul mio capo, ho bisogno che tu mi trasmetta Dio, perché mi ha abbandonato! Mio marito, spaventato, non sapeva cosa fare, così mi chiese: Cosa ti succede? Ed io gli risposi disperata: Dio non è più con me, mi ha lasciato, ti prego, infondimelo; era evidente che i miei lamenti scaturivano dal profondo del mio essere ed egli mi chiese: come devo pregare? Ed io gli dissi quello che doveva fare, purché mi trasmettesse Dio!... tutto questo fu davvero triste, amaro.
Egli pregò, ma il vuoto persisteva, credo di essere stata tentata dal demonio ad uscire di casa, a prendere l’auto per andare a cercare uno dei sacerdoti, ma dentro di me sapevo che uscire dalla mia casa avrebbe potuto essermi fatale, così mi stesi a terra con le braccia aperte a croce, supplicando Dio di tornare da me. In quell’istante, quindi, la Mia anima mi parlò! Sapevo che era la mia anima, mi disse alcune parole che io ripetei così come mi venivano dette e percepii che lo Spirito Santo si stava infondendo in me, mi sentii invasa da una pace che non avevo mai sperimentato prima, una pace che mi colmò, si infuse in me, sentii il petto traboccare finché qualcosa di fisico mi placò, una presenza che sento ancora oggi e che cinge il mio cuore.
Questo sarà l’AVVERTIMENTO, per esso le persone che vivono nel peccato diverranno come pazze e il demonio, in attesa, le indurrà al suicidio per impossessarsene, come prede prima che giunga il tempo della misericordia. “Per coloro che non vivono in Dio l’AVVERTIMENTO sarà il momento più terribile, insopportabile, durante il quale finiranno per consegnarsi nelle mani del demonio”, le sue schiere demoniache circonderanno le anime per rimproverarle del peccato in cui vivono e diranno loro che non otterranno il perdono di Dio.
Per i miti sarà il momento del pentimento, della grazia, poiché comprendendo il loro errore essi chiederanno perdono e si convertiranno, mentre coloro che già vivono nella grazia si sentiranno pervasi della presenza dello Spirito Santo. 
Sappiamo che i miscredenti attribuiranno all’AVVERTIMENTO una spiegazione scientifica, affinché l’umanità continui a vivere nell’errore, il peccato crescerà e ci saranno persecuzioni.
Da quel giorno la mia vita non è più stata la stessa, con l’AVVERTIMENTO Dio ci renderà consapevoli del peccato, non dimenticherò mai quel giorno, ho pianto nei momenti in cui non sentivo più Dio, non riuscivo nemmeno a pensare, perché l’assenza di Dio superava qualunque cosa, sentivo solo il vuoto e vivevo attraverso la mia carne i peccati che giungevano in successione, aumentando l’ansia e la solitudine. 
Nel momento in cui scrivo e quando ne parlo piango, piango perché il solo ricordo mi fa talmente soffrire che chiedo sempre a Gesù Nostro di non farmi mai più provare nulla di simile, perché credo che non potrei sopportarlo di nuovo. 
Questa è stata la mia esperienza personale riguardo all’AVVERTIMENTO, la trascrizione di questa esperienza di vita, di questo soffrire insieme a Gesù. Egli mi ha rivelato che “QUESTO È CIÒ CHE PROVERANNO LE ANIME AL MOMENTO DELL’AVVERTIMENTO, MA È SOLO UN’INEZIA RISPETTO A QUELLO CHE EGLI HA PROVATO NEL GETSEMANÍ PER I NOSTRI PECCATI”.
Si ripete un’esperienza simile quando Luz de María riceve un messaggio dalla nostra Madre Santissima, in cui viene annunciato l’approssimarsi dell’AVVERTIMENTO. Ecco il suo racconto:
L’esperienza dell’AVVERTIMENTO, da me vissuta recentemente tramite il messaggio di Maria Madre, è stata simile alla precedente, però quella volta l’intensità fu tale che ogni peccato mi si era presentato davanti, col suo grado di offesa a Dio, con il dolore che provoca in Dio e con il peso che rappresenta per tutta l’umanità; è stato un abbandono TOTALE di Dio, non solo a livello personale, in quel momento ho sentito il dolore del cosmo nel suo insieme mentre guarda Dio allontanato dalla Sua Creazione a causa della volontà umana.
In quel momento Gesù mi aveva fatto sentire espressamente ciò che tutti proveranno durante l’AVVERTIMENTO “L’ABBANDONO DI DIO, NON PER DESIDERIO DI DIO, MA PERCHE' IN QUEL MOMENTO SARÀ DIO CHE, ESAUDENDO IL DESIDERIO DELL’UOMO DI FARE USO DEL SUO LIBERO ARBITRIO, LO ACCONTENTERÀ ANCORA UNA VOLTA”
Le due esperienze sono molto simili, ma so che quella della Quaresima proveniva dalla Santissima Trinità e l’intensità del dolore era molto più forte, anche se l’essenza era la stessa, mentre quella del messaggio più recente proveniva dal dolore della Madre Nostra, che so essere un solo dolore con quello di Dio, poiché la Santissima Madre abbraccia la Trinità, quindi allontanarsi da Dio significa allontanarsi dalla Madre. Le due esperienze sono state molto forti, anche se la prima lo è stata maggiormente, ma vorrei che nessuna delle due si ripetesse!
Forse proprio grazie a queste esperienze misericordiose, combatto per cercare di fare attenzione a non cadere nel peccato e mi confesso quando posso, ma mi da pena offendere Nostro Signore, perché non desidero incontrarlo sapendo di averlo offeso.
PER QUANTO RIGUARDA CIÒ CHE GESÙ MI HA RIVELATO, NELL’AVVERTIMENTO, CHE È UN EVENTO COMPLETAMENTE INTERIORE, A LIVELLO DELLA COSCIENZA, CI SARÀ ANCHE UNA PARTE CHE AVRÀ A CHE FARE CON IL LIVELLO COSMICO, POICHÉ TUTTO IL COSMO DESIDERA PURIFICARSI, ESSENDO STATO CONTAMINATO DAL PECCATO DELL’UOMO. LA CREAZIONE, CHE È IN COMPLETA ARMONIA CON LA SANTISSIMA TRINITÀ, VUOLE LIBERARSI DELLA CONTAMINAZIONE DI CUI L’UOMO L’HA GRAVATA. 
Quindi so bene che, siccome Nostro Signore ci concede sempre tre possibilità, la terza volta che proverò quest’esperienza sarà durante l’AVVERTIMENTO e prego il cielo affinché io sia preparata per questa grazia.
Dopo le due esperienze in merito all’AVVERTIMENTO, sebbene, come ho detto, la prima superi quella che ho condiviso con il messaggio di Maria Madre, la visione e l’esperienza si presentano sempre come se fosse la prima volta e, chissà perché, quella del 2008 è stato un sentire a livello cosmico, mentre quella attuale era più improntata su un piano umano. Quando guardo Gesù e Lui mi parla, ogni volta per me è come la prima volta e la vivo con la stessa intensità con cui mi rivolgo a Maria Madre, ogni rivelazione è come se fosse la prima, è un totale innamoramento Divino. 
Non ci si potrà mai abituare, per lo meno io non posso abituarmi a guardare, provare, vivere l’Amore della Trinità e quello Materno. In ogni occasione è come se fosse davvero la prima volta. Questo è ciò che Gesù mi ha permesso di vivere in riferimento alla grazia per l’umanità, in seguito ci sarà una parte visibile a tutti, con il segno nel primo cielo. (2)Ho visto anche la Luce Santissima sull’umanità, che verrà a disperdere le tenebre che ricoprono con tanto peccato la terra e il cosmo, toccherà la coscienza dell’uomo e Dio si ritirerà per qualche istante, questa forza Divina si scontrerà visibilmente con la terra, si rispecchierà nel cielo e la terra tremerà...
Come accennato in precedenza sul modo in cui il cielo dona la conoscenza a molte anime elette, Luz de María ci ha trasmesso la sua esperienza mistica in relazione all’ANNUNCIO, un’esperienza straordinaria, dolorosa se si vuole, ma che ci permette di comprendere la dimensione di questo evento universale che si manifesterà tra breve, che è opportuno approfondire e capire in noi stessi.
Coloro che sono consapevoli della delicata situazione planetaria in tutti gli ordini, sapranno, non solo per semplice logica ma anche percependolo interiormente, che giungere a una presa di coscienza universale tramite una forma convenzionale, umana, per invertire nel breve periodo il modo di pensare e di agire dell’uomo, in mezzo alla mancanza di controllo morale, all’assenza di valori altruistici, alla mancanza di fede e al considerevole livello di distrazione, oggigiorno sarebbe un’utopia di fronte agli eventi drammatici che stiamo vivendo, pertanto c’è la possibilità logica di un INTERVENTO DIVINO, che darà una grande opportunità a tutta l’umanità di sostare durante il suo cammino, in modo da poter levare lo sguardo verso il Creatore.

MESSAGGI DATO A LUZ DE MARIA


MESSAGGIO DELLA BEATA VERGINE MARIA


20.10.2019

CIASCUNO DEI MIEI FIGLI VEDRÁ QUELLO CHE HA FATTO E QUELLO CHE HA ATTUATO PER IL BENE E QUELLO CHE NON HA FATTO E CHE NON HA ATTUATO PER IL BENE, VEDRÁ IL BENE CHE HA TRALASCIATO DI FARE E QUELLO CHE HA COMPIUTO. VIVRETE UN ESAME INTERIORE E QUANTO VI PENTIRETE DI NON AVER OBBEDITO!

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO


15.07.2019

La confusione non si è fatta attendere, viene diffusa a partire dalle case, dall’interno della Chiesa, nei grandi e nei minimi dettagli della vita e gli angeli del male non perdono nemmeno un istante per aumentare il loro bottino. Questa è la generazione che proverà il grandioso atto di Misericordia Divina: L’AVVERTIMENTO accompagnato dall’evento che vi ho descritto in precedenti rivelazioni (un evento cosmico), durante il quale nessuna anima potrà impedire che si esamini da sé stessa, tutte le anime verranno indotte ad esaminarsi, così come le api vengono indotte verso il miele.

In ogni caso bisogna prepararsi spiritualmente anche attraverso delle letture che ci facciano capire la Genesi dell'umanità e i segreti che ancora nasconde per imparare ad affrontare la vita presente e quella futura spirituale ed eterna. A tal proposito consiglio questo libro "Il segreto della Genesi: la stirpe messianica e la stirpe del serpente" che trovate qui: http://www.lulu.com/spotlight/cinziapalmacciautrice123 o qui: https://126.news.blog/2020/01/25/il-segreto-della-genesi-la-stirpe-messianica-e-la-stirpe-del-serpente-dagli-angeli-caduti-ai-signori-del-nuovo-ordine-mondiale/  









LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 27 Gennaio 2020
Lunedì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo, 
cantate al Signore da tutta la terra; 
splendore e maestà dinanzi a lui, 
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6) 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, 
guida i nostri atti secondo la tua volontà, 
perché nel nome del tuo diletto Figlio 
portiamo frutti generosi di opere buone. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (2Sam 5,1-7.10)
Tu pascerai il mio popolo Israele.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele. 
Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda.
Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.
Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 88)
Rit: La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui. 

Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo. 

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza. 

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Farò estendere sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra». 

Canto al Vangelo (2Tm 1,10) 
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia. 

VANGELO (Mc 3,22-30
Satana è finito. 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». 
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. 
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. 
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». 
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Con la certezza che la Chiesa e il mondo sono guidati dallo Spirito, chiediamo al Padre di ogni bene di aprire il nostro cuore alla sua azione santificante. Diciamo insieme:
Donaci il tuo Spirito, Signore.

Per amare il Cristo presente nella Chiesa e nel mondo:
Per riconoscere Gesù che si manifesta nel volto d'ogni uomo:
Per valorizzare ogni cosa buona compiuta dal fratello:
Per cancellare ogni divisione e discordia:
Per costruire un mondo più santo e giusto:
Per riconciliare e sanare tutto ciò che è ferito dal peccato:
Per accogliere il diverso nelle nostre comunità e assemblee:
Per non ferire gli altri con i nostri giudizi sbrigativi:
Per aiutare a far fiorire ciò che è appena nato:
Per avere fiducia nel nuovo che già è presente: 
Per celebrare con fede il mistero del Cristo morto e risorto:
Per rivivere il battesimo che ha cancellato in noi ogni male:
Per lottare con costanza contro il peccato e i germi di morte:
Per collaborare onestamente con chi guida la nostra società:
Per non cadere nella tentazione della disperazione e del disfattismo:
Per amare tutte le cose belle, immagine del tuo volto:

O Padre, che nella pienezza dei tempi, hai mandato il tuo Figlio per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso, donaci la pienezza dello Spirito che ci fa cantare in eterno l'infinita tua misericordia. Te lo chiediamo per Cristo, nostro fratello e salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, 
e consacrali con la potenza del tuo Spirito, 
perché diventino per noi sacramento di salvezza. 
Per Cristo nostro Signore. 


Antifona di comunione
Guardate al Signore e sarete raggianti, 
e il vostro volto non sarà confuso. (Sal 34,6) 

Oppure: 
“Io sono la luce del mondo”, 
dice il Signore; “chi segue me, 
non cammina nelle tenebre, 
ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12) 

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri 
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio, 
fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono, 
sorgente inesauribile di vita nuova 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Il regno del male vuole esercitare la sua influenza sull’intelligenza stessa dell’uomo. Quando gli scribi ebrei giudicano equivocamente la persona di Gesù, essi sono sottomessi a colui che semina nel cuore dell’uomo il sospetto sull’azione di Dio. E non si può impunemente chiamare lo Spirito di Dio spirito del male, senza rendersi colpevoli di ingiuria. 
L’accusa contro Gesù, che si pretende posseduto dal demone e liberatore di Satana con il potere di Satana, non può reggersi per la sua assurdità e cattiveria. Cristo è più forte del principe di questo mondo e può immobilizzarlo, scacciarlo e distruggere la sua casa e i suoi demoni. Cristo è il vincitore che mette tutti i nemici ai suoi piedi. E con lui, anche noi siamo dei vincitori. Il Dio della pace presto distruggerà Satana.

sabato 25 gennaio 2020

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Sabato 25 Gennaio 2020

CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Io so a chi ho creduto,
e sono certo che egli, giusto giudice,
è capace di custodire il mio deposito
fino all’ultimo giorno. (2Tm 1,12; 4,8)

Colletta
O Dio, che hai illuminato tutte le genti
con la parola dell’apostolo Paolo,
concedi anche a noi,
che oggi ricordiamo la sua conversione,
di essere testimoni della tua verità
e di camminare sempre nella via del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 22,3-16)
Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il nome di Gesù.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo disse al popolo:
«Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
Un certo Ananìa, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».

Parola di Dio.


oppure:

(At 9,1-22 - Ti sarà detto ciò che devi fare)

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C’era a Damasco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».
Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?».
Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 116)
Rit: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

VANGELO (Mc 16,15-18)
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La festa della conversione di san Paolo ci testimonia delle meraviglie che la grazia di Dio può compiere. Oggi pregheremo Dio Padre, perché la Chiesa e il mondo si aprano sempre più alle esigenze del vangelo. Diciamo insieme:
Signore, rivelaci il volto del tuo Figlio.

O Signore, la tua Chiesa è sparsa nel mondo come i chicchi di grano nel campo: sia essa unita come unico pane nell'amore di Cristo. Preghiamo:
O Signore, anche oggi il mondo ha bisogno del vangelo: la luce di Cristo e la forza dello Spirito Santo suscitino e afferrino nuovi apostoli delle genti. Preghiamo:
O Signore, molte persone hanno fame e sete di te: i poveri di fede, di speranza e di carità trovino nelle nostre comunità lo spirito di accoglienza e di rinnovamento. Preghiamo:
O Signore, molti nostri vicini non ti conoscono e non ti amano: donaci nuovo entusiasmo per accostarli con semplicità e misericordia. Preghiamo:
O Signore, il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te: aiutaci a vivere intensamente il desiderio di conversione. Preghiamo:
Per i predicatori del vangelo scoraggiati dalle difficoltà.
Per la Chiesa del silenzio.

O Padre, operatore di prodigi, esaudisci le nostre suppliche e concedici la grazia della conversione, per partecipare pienamente alla missione del Figlio tuo Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, il nostro sacrificio,
e fa’ che lo Spirito Santo illumini la tua Chiesa
con quella fede che animò san Paolo
e lo fece missionario e apostolo delle genti.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Io vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Gal 2,20)

Oppure:
“Andate in tutto il mondo,
predicate il vangelo a ogni creatura”. (Mc 16,15)


Preghiera dopo la comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto,
Signore Dio nostro,
comunichi anche a noi
l’ardore di carità dell’apostolo Paolo,
che portava nel suo cuore
la sollecitudine per tutte le Chiese.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi vediamo la potenza di Dio in san Paolo, divenuto da persecutore Apostolo che ha accolto la fede in Cristo e l'ha diffusa, con una fecondità apostolica straordinaria, che non è ancora cessata.
Ma poiché siamo ancora nella settimana dell'unità, riflettiamo su alcuni aspetti della conversione di Paolo che si possono mettere in relazione con l'unità.
San Paolo si preoccupava al massimo dell'unità del popolo di Dio. Fu proprio questo il motivo che lo spingeva a perseguitare i cristiani: egli non tollerava neppure il pensiero che degli uomini del suo popolo si staccassero dalla tradizione antica, lui che era stato educato, come egli stesso dice, alla esatta osservanza della Legge dei Padri ed era pieno di zelo per Dio. Ai Giudei che lo ascoltano dopo il suo arresto egli paragona appunto il suo zelo al loro: "... pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi".
E dunque possibile essere pieni di zelo per Dio, ma in modo sbagliato. San Paolo stesso lo dice nella lettera ai Romani: "Essi hanno molto zelo, ma non è uno zelo secondo Dio", è uno zelo per Dio, ma concepito secondo gli uomini (cfr. Rm 10,2).
Ora, mentre Paolo, pieno di zelo per Dio, usava tutti i mezzi e in particolare quelli violenti per mantenere l'unità del popolo di Dio, Dio lo ha completamente "convertito", rivolgendogli quelle parole che rivelano chiaramente quale sia la vera unità. "Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Nelle tre narrazioni della conversione di Paolo molti dettagli cambiano: alcuni vengono aggiunti, altri scompaiono, ma queste parole si trovano sempre, perché sono veramente centrali. Paolo evidentemente non aveva coscienza di perseguitare Gesù, caricando di catene i cristiani, ma il Signore in questo momento gli rivela l'unità profonda esistente fra lui e i suoi discepoli: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Forse proprio allora Paolo ebbe la prima rivelazione del corpo di Cristo, del quale ha parlato poi nelle sue lettere. Tutti siamo membra di Cristo per la fede in lui: in questo consiste la nostra unità.
Gesù stesso fonda la sua Chiesa visibile. "Che devo fare, Signore" chiede Paolo, e il Signore non gli risponde direttamente: "Prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia". Lo manda dunque alla Chiesa, non vuole per il suo Apostolo una conversione individualistica, senza alcun rapporto con gli altri discepoli. Egli deve inserirsi nella Chiesa, Corpo di Cristo, al quale deve aderire per vivere nella vera fede.
Dopo la sua conversione Paolo ha conservato in cuore il desiderio di essere unito al popolo di Israele. Lo scrive nella lettera ai Romani con parole che non si possono leggere senza profonda commozione: "Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anatema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli".
Ogni cristiano dovrebbe avere questa tristezza continua, che non impedisce di essere gioiosi in Cristo, perché è una tristezza secondo Dio, che ci unisce al cuore di Cristo. E la sofferenza per il popolo di Israele che non riconosce Cristo, per i cristiani che sono divisi e non giungono all'unità che il Signore vuole.

venerdì 24 gennaio 2020

La massoneria contro Salvini e contro il popolo








La situazione politica che stiamo vivendo non è assolutamente bella. Per niente. Attaccato internamente ed esternamente, al leader del Carroccio non resta che una sola possibilità, che sta già attuando: mobilitare gli italiani, portarsi il popolo dalla propria parte e convincere tutti alle elezioni anticipate. E’ una corsa contro il tempo: se non ce la fa, è finito.

A questo punto è lecito chiedersi: perché tanto accanimento contro Salvini? Chi c'è dietro questa "persecuzione politicamente scorretta"? La risposta è: i grandi poteri massonici del “dietro le quinte” detestano Salvini. Forse perché il suo consenso è stato molto rapido, e perché è capace di colpi di testa; è fuori dalle righe e difficilmente si piega, forse perché non ha ancora trovato un burattinaio che lo gestisca. La massoneria odia chi "ce la fa da solo" senza la sua "protezione eccellente".



Sul canale Border Nights Carpeoro fa nomi e cognomi delle figure che starebbero allestendo la trappola per Salvini. Si inizia con il politologo Michael Ledeen (massone, esponente di Ur-Lodges e membro del potente Jewish Institute) vicino a Di Maio e a Renzi. Segue Jacques Attali, massone e persona fidata del presidente francese Emmanuel Macron. Si conclude con Steve Bannon, ideologo di Trump e del sovranismo europeo, anche lui massone e “in relazione con potenti massonerie reazionarie di segno diverso”. Bannon è stato il primo ad annunciare la rottura gialloverde, ma “Non perché stesse davvero con Salvini, ma solo perché sapeva quello che Salvini stava per fare”. Carpeoro ha una visione non proprio ottimista, ed ha profetizzato bene sull’arrivo dell'attuale governo imposto dall’estero. “Solo gli elettori italiani, se lo vorranno, potranno salvare il leader della Lega”, dice Carpeoro.



La massoneria vuole Zaia a capo della Lega? A giudicare da questo interessante articolo dal titolo "Salvini non è massone. E Zaia?"  parrebbe di sì. Dopo la trappola moscovita dei soldi russi inesistenti, arriva anche l'imputazione per l'affare della nave Gregoretti per la quale Salvini rischia 15 anni di carcere. Ma prestate attenzione a quanto dichiarato in questo documento:

Salvini non è massone. E Zaia?

“Massonofobo illiberale” sono stato definito poco dopo aver proposto, durante una conferenza stampa a Montecitorio, che i dipendenti pubblici avessero l’obbligo di rivelare la loro appartenenza alla libera muratoria, specificando rango e loggia. Malgrado la svolta verso la trasparenza degli ultimi anni, che vorrebbe le consorterie italiane ansiose di far conoscere a chicchessia l’elenco dei propri iscritti, di fatto un alone di mistero le circonda tuttora, con particolare riguardo a quegli iscritti la cui identità è all’orecchio del solo Grande 33. Leggendo i quotidiani di oggi emerge che dietro lo sgambetto moscovita subito da Salvini c’è lo zampino della massoneria francese, mentre una loggia italiana si affretta a farci sapere che il principale sospettato fu da essa espulso tempo fa. Excusatio non petita accusatio manifesta dicevano i romani ed io oramai mi sono convinto che Salvini ha commesso la stessa leggerezza dell’uomo cui più sembrano ispirarsi le sue mosse, Benito Mussolini. Quale? Non essersi mai iscritto ad una loggia massonica. Ma lo vieta lo statuto della Lega, direte voi. Se è per questo, vi rispondo io, la Chiesa Cattolica commina l’automatica scomunica per tutti i massoni, eppure grandi cardinali lo furono e lo sono tutt’ora. Anni orsono ricordo la liaison fra il cardinal Ravasi, allora convinto di diventare Papa, e Stefano Bisi, all’epoca gran maestro del Grande Oriente d’Italia, tutta incentrata sui comuni nobili ideali.
Mino Pecorelli il 12 settembre 1978 pubblicò, vuolsi indotto dal suo amico Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’elenco dei prelati cattolici iscritti alla massoneria. Fra le ipotesi che si fanno del vero movente che vide Cosa Nostra solo esecutrice di un omicidio deciso altrove, quella che prediligo io è proprio che Chiesa Cattolica e Massoneria abbiano voluto sbarazzarsi del generale che consideravano acerrimo ed irriducibile nemico. L’articolo di Pecorelli si intitolava “La gran loggia vaticana”, e ne indicava i massimi esponenti nei cardinali Sebastiano Baggio, Salvatore Pappalardo, Ugo Poletti e Jean Villot. Vi trascrivo qui il giuramento di ogni massone italiano, introdotto nel 1976 dal Gran Maestro Livio Salvini (parente? non credo):

“Al fine di impedire che le nostre arti segrete e i nostri misteri nascosti possano essere impropriamente conosciuti per colpa della mia imprudenza, io solennemente giuro di non palesare giammai i segreti della Libera Massoneria, pena, violando anche uno solo di essi, di avere la mia gola tagliata di tondo, la lingua strappata dalla sua radice, con seppellimento del mio corpo sotto la riva del mare, a livello della bassa marea, a distanza di una gomena dalla riva, dove il flusso ed il riflusso della marea arriva regolarmente due volte ogni 24 ore.”

Esattamente ciò che accadde al banchiere cattolico piduista Roberto Calvi, strozzato per impiccagione (gola tagliata di tondo e lingua strappata dalla sua radice) e ritrovato a distanza di una gomena dalla riva del fiume, dove il deflusso del Tamigi si incrocia due volte al giorno con il flusso delle maree. E vengo alla domanda che pongo nel titolo dell’articolo.

Io ho prestato servizio a Treviso per molti anni, ed ho assistito alla nascita ed al progredire della carriera di Luca Zaia. Se Treviso fosse stata in Sicilia, quando ci arrivai per la prima volta, il 31 luglio 1994, e subito si presentò da me un appuntato in pensione ansioso di conoscere quali fossero i miei problemi pratici, avrei avuto la stessa diffidenza che di fatto egli mi ispirò, a partire dalle sue origini pugliesi.

Gli offrii comunque un caffè, lo ringraziai della visita, ed appena uscì dal mio ufficio presi informazioni su di lui. Mi fu spiegato che era un impiegato dei fratelli Venerandi, proprietari di tutte le discoteche della provincia. Aveva un solo compito a giustificare il suo stipendio: ogni mattina faceva una visita in Questura, e poi altre due, la prima al comando provinciale della Guardia di Finanza e la seconda da noi carabinieri. I funzionari di polizia, gli ufficiali della GdF e quelli dei carabinieri dovevano vederlo, prendere dimestichezza con lui e confidargli i loro problemi pratici, in modo che i fratelli Venerandi potessero risolverli. Io, per esempio, avevo un incarico, comandante del Reparto Operativo, per cui non era previsto l’alloggio di servizio, e quindi cercavo casa.

Dopo il primo mese all’albergo Le Beccherie, dove la mia Land Rover pick up corse il rischio di essere sfrattata dal parcheggio perché rozza ed inelegante com’era turbava il senso estetico del sostituto procuratore De Lorenzi, ospite dello stesso parcheggio, avendo un appartamento in locazione per una cifra irrisoria nella vicina Ca Dei Ricchi, affittai una mansarda arredata limitrofa alla caserma per un milione al mese il primo anno, ed un milione e 50 mila lire l’anno successivo, prezzo di mercato (e salato per allora).

Quando pochi mesi dopo arrivò il nuovo comandante della compagnia carabinieri, Michele Sarno, e dovette aspettare più di un anno prima che il suo predecessore gli liberasse l’alloggio, fu ospite per 18 mesi gratuitamente di una villetta messa a sua disposizione dai fratelli Venerandi.

Durante la stagione della caccia, poi, tutti i funzionari di polizia, gli ufficiali dei carabinieri e della finanza che sapevano imbracciare un fucile erano ogni domenica ospiti della riserva di caccia dei fratelli, dove facevano strage di selvaggina. Seguiva un pranzo conviviale presieduto dal più grande dei Venerandi, che aveva atteggiamenti degni di un patriarca (scrivo border line la querela, per cui altro sostantivo con la p avrei voluto usare). Io ci andai una sola volta, partecipando solo al pranzo e, simulando una idiosincrasia per la caccia, mi astenni sempre, nei cinque anni successivi.

Avevo allora un tenente, già maresciallo, grande ed onestissimo sbirro di origini siciliane, che mi comandava il nucleo investigativo. Il tenente Giordano aveva una teoria, e cioè che tutti i proventi delle discoteche, sto parlando di centinaia di milioni in contanti ogni mese, venissero custoditi nella camera blindata della più grande di esse, e che periodicamente, quando superavano il miliardo di lire, tutti quei soldi venissero movimentati verso banche compiacenti, non necessariamente ubicate in Italia.

Cercava un superiore gerarchico disponibile ad avallare sue perquisizioni senza mandato, e sperava di averlo trovato in me. Non fu così, e so che vi deludo confessandovelo. Ero reduce da tre anni di esilio comminatomi da Bettino Craxi per la Duomo Connection, avevo avviato Mani Pulite interessandomi per primo di Mario Chiesa, ed avevo visto il mio collega Roberto Zuliani trasferito a Lamezia Terme dopo che il Chiesa aveva osato addirittura arrestarlo.

Quanto propostomi da Giordano non mi sembrava un granché, rispetto allo sfregio che avrei dovuto infliggere al Procuratore Stitz che ammiravo incondizionatamente. Feci con lui timide avances, e capii che stimava il patriarca come un buon compagno di caccia della cui onesta’ non aveva mai dubitato. In quegli stessi anni i massoni italiani erano oggetto di indagini da parte di due magistrati molto rinomati, Mastelloni a Venezia, ed Agostino Cordova prima in Calabria e poi a Napoli.

A Treviso il massone più autorevole era il vecchio procuratore della repubblica Cesare Palminteri, ed il prefetto Torda, l’unico non laureato in tutta Italia, cenava ogni venerdì con lui e con gli altri maggiorenti della loggia locale.

Ebbi una parziale conferma che Giordano non aveva torto quando a Maserada il maresciallo Marini che comandava la stazione (oggi sindaco), si beccò un proiettile di Kalasnikov per sventare una rapina in banca, apparentemente priva di senso, visto che quell’agenzia di Cassamarca movimentava ufficialmente poche centinaia di migliaia di lire.

Quando Marini uscì dalla sala operatoria mi confidò che secondo lui il direttore aveva taciuto di un sacco contenente 80 milioni in contanti provento delle discoteche. Chi era stato fino a poco prima quello che teneva i conti dei fratelli Venerandi? Luca Zaia, che dopo il diploma dell’istituto tecnico (non dubito che oggi sia una laurea magistrale) era stato assunto da loro e con loro era rimasto fino al suo debutto in politica.

Quando due anni dopo diventai comandante provinciale ed ebbi con lui una dura polemica perché da presidente della provincia di Treviso non voleva vendere, se non a prezzo di mercato, l’immobile limitrofo alla caserma che ci avrebbe consentito di incrementare un organico asfittico perché non avevamo dove far dormire i carabinieri, chiamai il patriarca Venerandi e lo pregai di intercedere per noi.

Feci una sceneggiata a suo favore: chiesi in archivio il fascicolo più alto che avessimo e mi portarono quello di Adriano Udorovich, pregiudicato per una antica e sempre rinnovata quantità di reati. Io ci misi sopra una copertina nuova, sulla quale scrissi Luca Zaia, e dissi al padrino che se il Presidente non cambiava idea, avrei sfogliato il fascicolo pagina per pagina, imparandolo a memoria, alla ricerca di quei segreti che ogni uomo nasconde e che solo i carabinieri sono capaci di scoprire.

La mattina dopo mi telefonò la segretaria di Zaia, chiedendomi di fissare un appuntamento, ma io mi dissi tanto onorato che mi sarei precipitato subito ad ossequiarlo nel suo ufficio. Un quarto d’ora dopo, entrambi seduti sulle poltrone del suo salotto sorseggiando un caffè, mi propose di far realizzare direttamente alla provincia l’allargamento della caserma e, vedendomi entusiasta, mi disse che lui dava del tu al maggiore Forte (oggi mitico presidente del Forte Group), mio collega elicotterista, e che ambiva ad analogo privilegio per i nostri futuri rapporti.

Io gli risposi che l’onore era tutto mio. Da allora nel corso degli anni l’ho visto solo durante le feste in Prefettura, dove si studia di evitarmi con grande determinazione. Forse teme che gli dia del tu, ed in questo senso lo rassicuro che non sarà così: mi comporterò da suddito ossequiente per amore di mia moglie.

L’allargamento della caserma poi non c’è stato perché il mio ottuso successore eccepì che il progetto non era in linea con quello standard diffuso dall’Ufficio Infrastrutture del Comando Generale. Ma io allora, era il 1999, mi chiesi subito cosa Zaia temesse da me, tanto da fargli mutar parere nell’arco di una notte.

E finalmente trovai la risposta in una sua misteriosa vacanza in Transilvania, nel corso della quale sarebbe diventato fratello muratore, onore che prima di lui ebbero Mazzini e Garibaldi, ma evidentemente non Salvini. Se l’inciampo moscovita sarà fatale a quest’ultimo, vedrete che il suo posto sarà preso da Luca Zaia e così ogni tessera del puzzle andrà al suo posto. Scommettiamo?".

Da: 

Non ci resta, dunque, che lottare per un governo scelto davvero dal popolo, possibilmente della durata prestabilita dalla legge. Si comincia dall'Emilia Romagna? Qui c'è in ballo molto di più che un'elezione politica. Salvini è la testa di ponte contro un qualcosa di ben più diabolico e inquietante. Siamo alle strette finali....

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Venerdi 24 Gennaio 2020
San Francesco di Sales

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore,
essi vi guideranno con sapienza e dottrina. (Ger 3,15)

Colletta
O Dio, tu hai voluto
che il santo vescovo Francesco di Sales
si facesse tutto a tutti nella carità apostolica:
concedi anche a noi di testimoniare sempre,
nel servizio dei fratelli,
la dolcezza del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Sam 24,3-21)
Non stenderò la mano su di lui, perché egli è il consacrato del Signore.


Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c’era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna.
Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: “Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi”». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!». Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: “Ecco, Davide cerca il tuo male”? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: “Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore”. Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c’è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico:
“Dai malvagi esce il male,
ma la mia mano non sarà contro di te”.
Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano».
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d’Israele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 56)
Rit: Pietà di me, o Dio, pietà di me.

Pietà di me, pietà di me, o Dio,
in te si rifugia l’anima mia;
all’ombra delle tue ali mi rifugio
finché l’insidia sia passata.

Invocherò Dio, l’Altissimo,
Dio che fa tutto per me.
Mandi dal cielo a salvarmi,
confonda chi vuole inghiottirmi;
Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
Grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.

Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

VANGELO (Mc 3,13-19)
Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, uniamo le nostre invocazioni alla preghiera che Cristo rivolge al Padre, e alla voce dello Spirito che è in noi, dicendo:
Signore, ascoltaci.

Concedi, Signore, al tuo popolo fondato sugli apostoli, giorni sereni e frutti di bene. Noi ti preghiamo:
Benedici, Signore, il Papa, i vescovi e i loro collaboratori che tu invii a evangelizzare, e dona loro amore e sapienza. Noi ti preghiamo:
Illumina, Signore, i ragazzi e le ragazze che compiono una decisiva scelta di vita e chiama nuovi operai nella tua messe. Noi ti preghiamo:
Dona, Signore, a tutti i cristiani un rapporto personale e profondo con Cristo, perché comunichino con gioia agli altri la propria fede. Noi ti preghiamo:
Suscita, Signore, nella nostra comunità parrocchiale, un rinnovato impegno ad evangelizzare, con le parole e con le opere, l'ambiente in cui viviamo. Noi ti preghiamo:
Perché anche noi ci lasciamo evangelizzare.
Per i sacerdoti, i religiosi e le religiose della nostra parrocchia.

O Signore, tu ci hai chiamati per nome affidandoci una missione particolare nella tua Chiesa, e ci ami di amore eterno: attiraci sempre di più a te e rendici strumenti della tua salvezza. Per Gesù tuo Figlio, nostro fratello e salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Padre, questo sacrificio,
suprema testimonianza dell’amore del tuo Figlio,
comunichi a noi l’ardore del tuo Santo Spirito,
che infiammò il cuore mitissimo
di san Francesco di Sales.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per la salvezza del suo gregge. (cf. Gv 10,11)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai dato la gioia
di partecipare ai tuoi sacramenti
nel ricordo di san Francesco di Sales,
fa’ che in ogni circostanza della vita
imitiamo la sua carità paziente e benigna
per condividere la sua gloria nel cielo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
San Francesco di Sales ha reso amabile la Chiesa in un tempo di lotte; è un esempio di dolcezza e ha saputo mostrare che il giogo del Signore è facile da portare e il suo carico leggero, attirando così molte anime.
E un vero riposo per l'anima contemplare questo santo, leggere i suoi scritti, tale è la carità, la pazienza, l'ottimismo profondo che da essi si sprigiona. Qual è la sorgente di questa dolcezza? Essa viene da una grandissima speranza in Dio. Nella vita di san Francesco di Sales si racconta che nella sua giovinezza visse un periodo di prove terribili in cui si sentiva respinto da Dio e perdeva la speranza di salvarsi. Pregò, fu definitivamente liberato e da allora fu purificato dall'orgoglio e preparato a quella dolcezza che lo contraddistinse. Non faceva conto su di sé: aveva sentito con chiarezza quanto fosse capace di perdersi, come da solo non potesse giungere alla perfezione, all'amore, alla salvezza e questa consapevolezza lo rendeva dolce e accogliente verso tutti. Ma più ancora dell'umiltà quella prova gli insegnò la bontà del Signore, che ci ama, che effonde il suo amore nel nostro cuore.
San Francesco esultava di gioia al pensiero che tutta la legge si riassume nel comandamento dell'amore e che nell'amare non dobbiamo temere nessun eccesso. Scrisse un lungo Trattato dell'amore di Dio e anche un libro più semplice, ma delizioso: Introduzione alla vita devota. Quest'ultimo lo compose capitolo per capitolo scrivendo lettere ad una giovane donna attirata da Dio. Parlandone a santa Giovanna de Chantal che già conosceva diceva di aver scoperto un'anima che era "tutta d'oro" e che egli cercava di guidare nella vita spirituale.
Non riuscì però ad estendere il suo apostolato come avrebbe voluto. Non potè mai risiedere a Ginevra sua città episcopale, diventata roccaforte dei calvinisti che gliene proibirono l'accesso sotto pena di morte. Tentò una volta a rischio della vita ma inutilmente. Avrebbe potuto provare dispetto e amarezza di fronte a questo ostacolo insormontabile, ma la sua fiducia e il suo amore lo mantennero nella profonda pace di chi compie l'opera di Dio secondo le proprie possibilità. Anche questo è un trionfo della pazienza e della mitezza: non irrigidirsi, non amareggiarsi davanti a difficoltà che non si riesce a vincere ma continuare a vedere dovunque la grazia del Signore e a rendere amabili le sue vie.
Domandiamo al Signore che ci faccia assomigliare a questo santo nella sua pazienza, dolcezza, semplicità, fiducia, che lo resero così simile a Gesù mite e umile di cuore.