venerdì 3 gennaio 2020

LITURGIA DEL GIORNO

BUON ANNO A TUTTI!

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La Liturgia di Venerdi 3 Gennaio 2020
Feria propria del 3 Gennaio

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Benedetto colui che viene nel nome del Signore: 
il Signore nostro Dio è luce per noi. (Sal 118,26-27) 

Colletta
O Dio, tu hai voluto che l’umanità del Salvatore, 
nella sua mirabile nascita dalla Vergine Maria, 
non fosse sottoposta alla comune eredità dei nostri padri; 
fa’ che liberati dal contagio dell’antico male 
possiamo anche noi far parte 
della nuova creazione, 
iniziata da Cristo tuo Figlio. 
Egli è Dio, e vive e regna con te... 

PRIMA LETTURA (1Gv 2,29-3,6)
Chi rimane in Dio non pecca.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui.
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. 

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. 

Canto al Vangelo (Gv 1,14.12) 
Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia. 

VANGELO (Gv 1,29-34
Ecco l’agnello di Dio. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». 
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
L'amore del Padre si è manifestato in Cristo, che ha cancellato i nostri peccati e ci ha aperto la strada della salvezza. Consapevoli di questa verità, rivolgiamoci con fiducia filiale la nostra preghiera, dicendo insieme: 
Salvaci, o Signore. 

Hai mandato Giovanni per rendere testimonianza della venuta del tuo Figlio: purifica e santifica la tua Chiesa perchè manifesti al mondo la salvezza ricevuta. Preghiamo: 
In ogni uomo è impressa l'immagine del tuo volto: dona a tutti la certezza che un giorno ti incontreranno definitivamente nella gloria. Preghiamo: 
Gesù ha preso su di sè il peccato del mondo: allontana da noi ogni forma di male che ci separa da te, giusto e santo. Preghiamo: 
Sul tuo Figlio hai mandato la pienezza dello Spirito: aiutaci a vivere in profondità il dono del nostro battesimo e a professare la fede che i nostri padri ci hanno tramandato. Preghiamo: 
In questa eucaristia, Gesù viene verso di noi: la comunione al suo corpo e al suo sangue ci aiuti ad essere fedeli alla tua legge e a non essere mai separati da te. Preghiamo: 
Per chi abitualmente vive nel peccato. 
Per i popoli che ancora non conoscono il Cristo. 

Dio, nostro Padre, che nel Cristo ci hai scelti come tuoi figli, riempi i nostri cuori con la tua grazia perchè, con tutta la creazione, possiamo cantare il canto nuovo dei redenti. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, l’offerta del tuo popolo, 
e donaci in questo sacramento di salvezza 
il possesso dei beni eterni, 
nei quali crediamo e speriamo con amore di figli. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
Accogli, Signore, le offerte 
che ti presentiamo in questi santi misteri 
e concedi ai tuoi fedeli i benefici da te promessi. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DI NATALE I 
Cristo luce 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. 
Nel mistero del Verbo incarnato 
è apparsa agli occhi della nostra mente 
la luce nuova del tuo fulgore, 
perché conoscendo Dio visibilmente, 
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili. 
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, 
ai Troni e alle Dominazioni 
e alla moltitudine dei Cori celesti, 
cantiamo con voce incessante 
l’inno della tua gloria: Santo... 

Oppure: 

PREFAZIO DI NATALE II 
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici, 
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. 
Nel mistero adorabile del Natale, 
egli, Verbo invisibile, 
apparve visibilmente nella nostra carne, 
per assumere in sé tutto il creato 
e sollevarlo dalla sua caduta. 
Generato prima dei secoli, 
cominciò ad esistere nel tempo, 
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, 
e ricondurre a te l’umanità dispersa. 
Per questo dono della tua benevolenza, 
uniti a tutti gli angeli, 
cantiamo esultanti la tua lode: Santo... 

Oppure: 

PREFAZIO DI NATALE III 
Il misterioso scambio che ci ha redenti 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
per Cristo nostro Signore. 
In lui oggi risplende in piena luce 
il misterioso scambio che ci ha redenti: 
la nostra debolezza è assunta dal Verbo, 
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne 
e noi, uniti a te in comunione mirabile, 
condividiamo la tua vita immortale. 
Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli, 
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo... 

Antifona di comunione
Dio ci ha amati con infinito amore; 
per questo ha mandato il suo Figlio 
in una carne simile a quella di noi peccatori. 
(Ef 2,4; Rm 8,3) 

Oppure: 
“Ecco l’Agnello di Dio, 
che toglie il peccato del mondo!”. (Gv 1,29) 

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che edifichi la tua Chiesa 
per mezzo dei sacramenti, 
suscita in noi nuove energie di vita, 
perché il dono ricevuto ci prepari a riceverlo ancora. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
O Dio, nostro Padre, 
che in questo sacro convito 
ci hai nutriti del corpo e sangue del tuo Figlio, 
fa’ che contempliamo nella luce della tua gloria 
il mistero che ora celebriamo nella fede. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Nel brano del vangelo di ieri, si è visto Giovanni Battista farsi testimone di una persona, una persona non ancora nota, ma che ben presto sarebbe stata riconosciuta. 
Nel brano di oggi, si vede il messaggero di Dio riconoscere Gesù nascosto tra la folla. Giovanni Battista, facendo segno col braccio alzato profeticamente, lo indica e grida: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!... Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua, mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. 
Giovanni Battista dà questa decisa testimonianza per convincere gli uomini che Gesù è colui che “era prima”, il Servo sofferente di Isaia, la realizzazione dell’attesa apocalittica degli ebrei simbolizzata dall’Agnello Pasquale.

venerdì 27 dicembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 27 Dicembre 2019

SAN GIOVANNI

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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Questi è Giovanni, 
che nella cena posò il capo sul petto del Signore: 
Apostolo beato, che conobbe i segreti del cielo, 
e diffuse nel mondo intero le parole della vita. 

Oppure: 
Il Signore gli ha aperto la bocca in mezzo alla sua Chiesa; 
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d’intelletto; 
lo ha rivestito di un manto di gloria. cf. (Sir 15,5) 

Colletta
O Dio, che per mezzo dell’apostolo Giovanni 
ci hai rivelato le misteriose profondità del tuo Verbo: 
donaci l’intelligenza penetrante della Parola di vita, 
che egli ha fatto risuonare nella tua Chiesa. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Gv 1,1-4)
Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 96)
Rit: Gioite, giusti, nel Signore. 

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. 

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. 

Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. 

Canto al Vangelo () 
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia. 

VANGELO (Gv 20,2-8
L’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Fratelli, nella festa dell'apostolo Giovanni, presentiamo con fede a Dio Padre le nostre suppliche per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme: 
Insegnaci l'amore, o Signore. 

Perchè per mezzo dei pastori della Chiesa, il mondo creda che il Signore è presente e ama ogni uomo con amore infinito. Preghiamo: 
Perchè nella Chiesa i sacerdoti e i diaconi rispondano con gioia, come il discepolo Giovanni, all'appello d'amore di Cristo. Preghiamo: 
Perchè le comunità cristiane non si stanchino di costruire la pace dove trionfa la guerra, di vivere la condivisione dove c'è la fame, di proclamare la giustizia secondo lo spirito del vangelo dove il forte minaccia il debole. Preghiamo: 
Perchè come Giovanni ci lasciamo guidare dalla Parola di Cristo per crescere nell'amore verso Dio, riconoscendolo nel volto del fratello. Preghiamo: 
Perchè il vangelo di Giovanni sia per la nostra comunità un valido confronto, per un incontro personale e comunitario con Cristo. Preghiamo: 
Per le vocazioni di speciale consacrazione. 
Per gli annunciatori del vangelo. 

O Dio, che continuamente ci inviti all'ascolto della tua Parola, fà che sull'esempio di Giovanni, tuo apostolo ed evangelista, ti possiamo seguire con umiltà di cuore e sincerità di vita. Te lo chiediamo per cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Santifica, o Padre, i doni che ti offriamo 
e fa’ che attingiamo da questa mensa 
la conoscenza viva del mistero del tuo Verbo, 
che rivelasti a Giovanni apostolo ed evangelista. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DI NATALE I 
Cristo luce 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. 
Nel mistero del Verbo incarnato 
è apparsa agli occhi della nostra mente 
la luce nuova del tuo fulgore, 
perché conoscendo Dio visibilmente, 
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili. 
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, 
ai Troni e alle Dominazioni 
e alla moltitudine dei Cori celesti, 
cantiamo con voce incessante 
l’inno della tua gloria: Santo... 

Oppure: 

PREFAZIO DI NATALE II 
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici, 
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. 
Nel mistero adorabile del Natale, 
egli, Verbo invisibile, 
apparve visibilmente nella nostra carne, 
per assumere in sé tutto il creato 
e sollevarlo dalla sua caduta. 
Generato prima dei secoli, 
cominciò ad esistere nel tempo, 
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, 
e ricondurre a te l’umanità dispersa. 
Per questo dono della tua benevolenza, 
uniti a tutti gli angeli, 
cantiamo esultanti la tua lode: Santo... 

Oppure: 

PREFAZIO DI NATALE III 
Il misterioso scambio che ci ha redenti 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
per Cristo nostro Signore. 
In lui oggi risplende in piena luce 
il misterioso scambio che ci ha redenti: 
la nostra debolezza è assunta dal Verbo, 
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne 
e noi, uniti a te in comunione mirabile, 
condividiamo la tua vita immortale. 
Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli, 
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo... 

Antifona di comunione
Il Verbo si è fatto carne, 
ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. 
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto. (Gv 1,14.16) 

Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, 
per la forza misteriosa di questo sacramento, 
il tuo Verbo fatto carne, 
che l’apostolo Giovanni ha visto e annunziato, 
dimori sempre in noi. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Si celebra oggi l’amore di Cristo in uno dei suoi discepoli a lui più vicini. Gesù, che era diventato l’amico più caro di Giovanni e che aveva condiviso con lui le gioie più intense e i dolori più profondi, era quel Dio che, come diceva l’Antico Testamento, non si poteva guardare senza morire. Eppure, giorno dopo giorno, Giovanni aveva guardato Gesù e aveva visto in lui un Dio il cui sguardo e il cui contatto danno la vita. Aveva spesso sentito la sua voce, ascoltato i suoi insegnamenti e ricevuto, per suo tramite, parole provenienti dal cuore del Padre. Aveva mangiato e bevuto con lui, camminato al suo fianco per molti chilometri, spinto da un irresistibile amore, che l’avrebbe portato inevitabilmente non al successo, ma alla morte: eppure, in ogni istante, aveva saputo che era quello il vero cammino di vita. 
Nella lettura del Vangelo di oggi, vediamo il discepolo “che Gesù amava” correre con tutte le forze, spinto proprio da quest’amore, verso il luogo in cui il Signore aveva riposato dopo aver lottato con la morte. Vede le bende e il sudario - oggetti della morte - abbandonati dal Signore della vita: le potenze delle tenebre erano state vinte nella tomba vuota, e nel cuore di Giovanni, che nella risurrezione riconosceva il trionfo dell’amore, spuntava l’alba della fede.


giovedì 26 dicembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO DI SANTO STEFANO

La Liturgia di Giovedi 26 Dicembre 2019

SANTO STEFANO

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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Si aprirono le porte del cielo per santo Stefano;
egli è il primo nella schiera dei martiri
e ha ricevuto in cielo la corona di gloria.

Colletta
Donaci, o Padre, di esprimere con la vita
il mistero che celebriamo
nel giorno natalizio di santo Stefano primo martire
e insegnaci ad amare anche i nostri nemici
sull’esempio di lui
che morendo pregò per i suoi persecutori.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 6,8-12;7,54-60)
Ecco, contemplo i cieli aperti.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 30)
Rit: Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.

Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.

Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.

Canto al Vangelo (Sal 117,26.27)
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
il Signore è Dio, egli ci illumina.
Alleluia.

VANGELO (Mt 10,17-22)
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, preghiamo e ringraziamo il Signore per la testimonianza di santo Stefano primo martire, che come Cristo morì perdonando i suoi uccisori. Diciamo insieme:
Rendici testimoni della tua Parola, o Signore.

Perchè la Chiesa testimoni la sua fedeltà a Cristo, anche tra le persecuzioni, le lotte e le sfide cui oggi è sottoposta. Preghiamo:
Perchè i diaconi, sull'esempio di Stefano, annuncino al mondo che in mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna la verità, in mezzo alle tenebre la luce. Preghiamo:
Perchè ogni uomo che cerca e soffre per la verità, possa, come Stefano, sentire la presenza e la vicinanza di Dio e del suo Spirito. Preghiamo:
Perchè la speranza della risurrezione rafforzi i fratelli provati dal dolore e dalla malattia. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perchè prendiamo coscienza di essere membra vive del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Preghiamo:
Perchè nella nostra comunità si superino divisioni e discordie.
Per coloro che si preparano a ricevere il sacramento della cresima.

O Dio, che in santo Stefano ci hai dato un segno della tua misericordia, trasforma la nostra vita, perchè possiamo essere nel mondo costruttori di fraternità e di pace. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni che ti offriamo
nel glorioso ricordo di santo Stefano
e confermaci nella fede
che egli testimoniò col suo martirio.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE II
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Nel mistero adorabile del Natale,
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò ad esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE III
Il misterioso scambio che ci ha redenti

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
In lui oggi risplende in piena luce
il misterioso scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo...


Antifona di comunione
Lapidavano Stefano, mentre pregava e diceva:
Signore Gesù, accogli il mio spirito. (At 7,58)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che nella celebrazione di santo Stefano
prolunghi la gioia del Natale,
conferma in noi l’opera della tua misericordia
e trasforma la nostra vita
in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Stefano, il primo martire cristiano, era uno dei primi sette diaconi, il cui dovere era quello di porsi al servizio della Chiesa e degli apostoli. Come servo di Cristo, Stefano era contento di essere come il suo Signore, e, nel momento della sua morte, fu molto simile a lui. Potrebbe sembrare che il Vangelo di oggi sia stato scritto a proposito di santo Stefano. Quando si trovò di fronte al sinedrio, lo Spirito Santo lo ispirò ed egli parlò con audacia; non solo respinse le accuse che gli erano state mosse, ma accusò a sua volta i suoi accusatori. Il suo sguardo era sempre rivolto al Signore, tanto che il suo volto splendeva come quello di un angelo e rifletteva la gloria di Cristo, che era in lui. La somiglianza tra santo Stefano e il suo Signore non è solo esteriore: nel momento della sua morte, Stefano rivelò le intime disposizioni del suo cuore, pregando perché i suoi assassini fossero perdonati, una preghiera che diede frutti più tardi, con la conversione di san Paolo. Santo Stefano, il cui nome significa “corona”, si procurò la corona del martirio dopo esservisi preparato con una vita di fedeltà al servizio di Cristo.

[MEDITAZIONI ALFONSIANE] Della nascita di Gesù.

dalle “Meditazioni per l’ottava di Natale e per gli altri giorni sino all’Epifania” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori


La nascita di Gesù Cristo apportò un’allegrezza generale a tutto il mondo. Egli fu il Redentore desiderato per tanti anni e con tanti sospiri; che perciò fu chiamato il desiderato dalle genti e il desiderio dei colli eterni [1]. Eccolo è già venuto ed è nato in una piccola spelonca. Quel gran gaudio che l’angelo annunziò ai pastori, pensiamo che oggi l’annunzi anche a noi e ci dica: Ecce enim evangelizo vobis gaudium magnum quod erit omni populo: quia natus est vobis hodie Salvator (Luc. II, 10, 11) [2]. Quanta festa si fa in un regno quando nasce al re il suo infante primogenito! Ma maggior festa dobbiamo far noi vedendo nato il Figlio di Dio ch’è venuto dal cielo a visitarci, spinto dalle viscere della sua misericordia: Per viscera misericordiae Dei nostri, in quibus visitavit nos oriens ex alto [3]. Noi eravamo perduti, ed ecco quegli ch’è venuto a salvarci: Propter nostram salutem descendit de caelis [4]. Ecco il pastore ch’è venuto a salvare le sue pecorelle dalla morte, con dar esso la vita per loro amore: Ego sum pastor bonus: bonus pastor animam suam dat pro ovibus suis (Io. X, 11) [5]. Ecco l’agnello di Dio ch’è venuto a sacrificarsi per ottenere a noi la divina grazia e per rendersi nostro liberatore, nostra vita, nostra luce e anche nostro cibo nel SS. Sacramento. Dice S. Agostino che Gesù Cristo, nascendo, per questo ancora voll’essere posto nella mangiatoia dove trovano il pascolo gli animali, per darci ad intendere ch’egli si è fatt’uomo anche per rendersi cibo nostro: In praesepio, ubi pastus est animalium, sua collocari membra permittit, in aeternam refectionem vescendum a mortalibus suum corpus ostendit. (Tract. XXV, in Io.) [6]. Egli di più ogni giorno nasce nel Sacramento per mezzo dei sacerdoti e della consacrazione: l’altare è il presepio ed ivi noi andiamo a cibarci delle sue carni. Taluno desidererebbe di aver il santo Bambino nelle braccia, come l’ebbe il santo vecchio Simeone; ma quando ci comunichiamo, c’insegna la fede che non solamente nelle braccia, ma dentro il nostro petto sta quell’istesso Gesù che stette nel presepio di Betlemme. Egli per questo è nato, per darsi tutto a noi: Parvulus … natus est nobis, et Filius datus est nobis (Is. IX, 6) [7].

Affetti e preghiere
Erravi sicut ovis quae periit: quaere servum tuum [8]. Signore, io sono la pecorella che per andare appresso a’ miei piaceri e capricci miseramente mi son perduta; ma voi, o pastore insieme ed agnello divino, siete quello che siete venuto dal cielo a salvarmi, con sacrificarvi qual vittima sulla croce in soddisfazione de’ miei peccati. Ecce agnus Dei, ecce qui tollit peccatum. Se dunque io voglio emendarmi, di che debbo temere? perché non debbo tutto confidar in voi, mio Salvatore, che siete nato a posta per salvarmi? Ecce Deus Salvator meus, fiducialiter agam et non timebo [9]. Qual segno maggiore potevate darmi di misericordia, o mio dolce Redentore, per darmi confidenza, che darmi voi stesso? Caro mio Bambino, quanto mi spiace di avervi offeso. Io vi ho fatto piangere nella stalla di Betlemme. Ma se voi siete venuto a cercarmi, io mi butto a’ piedi vostri, e benché vi veda afflitto ed avvilito in questa mangiatoia, steso su la paglia, io vi riconosco per mio sommo re e sovrano. Sento già che questi vostri dolci vagiti m’invitano ad amarvi e mi domandano il cuore. Eccolo, Gesù mio, a’ piedi vostri oggi lo presento; mutatelo ed infiammatelo voi che siete a questo fine venuto al mondo per infiammare i cuori del vostro santo amore. Sento già che da questa mangiatoia voi mi dite: Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo [10]. Ed io rispondo: Ah Gesù mio, e se non amo voi che siete il mio Signore e Dio, chi voglio amare? Voi vi chiamate mio, perché siete nato per darvi tutto a me; ed io ricuserò d’esser vostro? No, amato mio Signore, io tutto a voi mi dono e v’amo con tutto il cuore. Io v’amo, io v’amo, io v’amo, o sommo bene, o unico amore dell’anima mia. Deh accettatemi in questo giorno, e non permettete ch’io abbia mai più a lasciare d’amarvi.
Regina mia Maria, vi prego per quella consolazione che aveste la prima volta che miraste nato il vostro Figlio e gli deste i primi abbracci, pregatelo che mi accetti per suo e m’incateni per sempre col dono del suo santo amore.


[1] “Et veniet desideratus cunctis gentibus” [Verrà il desiderato da tutte le genti] Agg. II, 8. – “Non auferetur sceptrum de Iuda, et dux de femore eius, donec veniat qui mittendus est, et ipse erit expectatio gentium” [Lo scettro non sarà tolto da Giuda, e il condottiero della stirpe di lui, fino a tanto che venga colui, che deve esser mandato, ed egli sarà l’aspettazione delle nazioni] Gen. XLIX, 10. – “Benedictiones patris tui confortatae sunt benedictionibus patrum eius, donec veniret desiderium collium aeternorum; fiant in capite Ioseph, et in vertice Nazaraei inter fratres suos” [Le benedizioni del padre tuo sorpassano quelle dei padri di lui; fino al venire di lui, che è il desiderio dei colli eterni: posino esse sul capo di Giuseppe, sul capo di lui Nazareno tra i suoi fratelli] Gen. XLIX, 26.
[2] “Eccomi a recare a voi la nuova di una grande allegrezza, che avrà tutto il popolo: è nato oggi per voi un Salvatore”
[3] “Mediante le viscere della misericordia del nostro Dio: per le quali ci ha visitato il Sol nascente dall’alto” (Luc. I, 78)
[4] “Per la nostra salvezza discese dal cielo” (Simbolo niceo-costantinopolitano)
[5] “Io sono il buon Pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecorelle”
[6] “Quod vero in praesepi, ubi pastus est animalium, sua collocari membra permittit, in aeternam refectionem vescendum a mortalibus suum corpus ostendit” (Non già S. Agostino, ma S. MAXIMUS TAURINENSIS, Homilia 14, de Nativitate Domini hom. 9. ML 57-252. – S. AUGUSTINUS, Sermo 190, in Natali Domini septimus, cap. 3, n. 3, ML 38-1008: “Nuntiatur pastoribus princeps pastorque pastorum: et in praesepi iacet fidelium cibaria iumentorum” [Viene annunziato ai pastori colui che è principe e pastore dei pastori e giace in una mangiatoia come foraggio per i giumenti fedeli] – IDEM, Sermo 194, in Natali Domini undecimus, cap. 2, n. 2, ML 38-1016: “Sunt illi (angeli) nuntii eius, sumus et nos pecora eius. Plenitudo enim mensae ipsorum est, quia in principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Plenitudo praesepii nostri est, quia Verbum caro factum est, et habitavit in nobis. Ut enim panem Angelorum manducaret homo, creator Angelorum factus est homo” [Essi sono i suoi messaggeri, noi siamo i suoi giumenti. In cielo egli sazia la loro mensa, in terra ha riempito la nostra mangiatoia. È la pienezza della loro mensa perché in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. È la pienezza della nostra mangiatoia perché il Verbo si è fatto carne ed abitò in mezzo a noi. Affinché l’uomo potesse mangiare il pane degli angeli, il creatore degli angeli si è fatto uomo].
[7] “Ci è nato un pargolo, ci è dato un figlio”.
[8] “Andai errando qual pecora traviata: cerca il tuo servo” (Ps. CXVIII, 176).
[9] ” Ecco Dio mio Salvatore, agirò con fidanza, e non temerò” (Is. XII, 2).
[10] ” Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuor tuo” (Deut. VI, 5; Matth. XXII, 37).

martedì 24 dicembre 2019

LITURGIA DI NATALE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO 25 DICEMBRE

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'

Colore liturgico: Bianco
N1225A;

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NOTA: Le liturgie della Messa dell'Aurora e della Messa del Giorno sono in questa pagina, sotto la Messa della Notte.
“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto è indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla società...
E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità.
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo l’espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza città, ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perché la terra, prima di essere la terra degli uomini, è la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
“Dio si è fatto portatore di carne perché l’uomo possa divenire portatore di Spirito”,
dice Atanasio di Alessandria.
“Il suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si è fatto simile a me perché io lo accolga.
Si è fatto simile a me perché io lo rivesta”
(Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
“Per toccarmi, lasciate i vostri bisturi...
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisione...
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisione...
Per leggere le Scritture, lasciate la critica...
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilità...”
(Pierre Mounier).
Ma credete e adorate.


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Antifona d'ingresso
Il Signore mi ha detto:
“Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato”. (Sal 2,7)

Oppure:
Rallegriamoci tutti nel Signore
perché è nato nel mondo il Salvatore.
Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo.

Colletta
O Dio, che hai illuminato questa santissima notte
con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo,
concedi a noi, che sulla terra lo contempliamo
nei suoi misteri,
di partecipare alla sua gloria nel cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


Prima lettura

Ci è stato dato un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio


Salmo responsoriale


Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Seconda lettura

È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio


Canto al Vangelo (Lc 2,10-11)
Alleluia, alleluia.
Vi annuncio una grande gioia:
oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore.
Alleluia.

Vangelo 

Oggi è nato per voi il Salvatore.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
In questa notte oscura, squarciata dalla luce di Cristo che nasce nei nostri cuori, rivolgiamoci al Signore del mondo e della vita, per ringraziarlo del dono del suo Figlio e per affidargli, ancora una volta, le nostre attese, le nostre speranze.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci Signore.

1. Perché i cristiani sappiano annunciare al mondo Gesù Cristo nel segno della tenerezza, dell’amicizia, dell’umiltà. Preghiamo.
2. Rischiara, o Signore, le tenebre del mondo, che si chiamano anche violenza, ingiustizia, egoismo, con la luce del tuo figlio Gesù che questa notte nasce in mezzo a noi. Preghiamo.
3. Fa’, o Signore, che questo tempo di grazia non sia inquinato dal consumismo, dalla superficialità, ma sia occasione per un vero incontro con Gesù. Preghiamo.
4. Signore, fa’ che l’Incarnazione di Cristo, vita nuova per il mondo, sia sollievo per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Preghiamo.
5. Fa, o Signore, che anche noi possiamo compiere opere buone e scrivere così un pezzetto di quella storia che realizzerà il tuo regno d’amore. Preghiamo.

Ascolta le nostre preghiere, o Padre, anche se siamo piccoli, infedeli, incapaci di corrispondere alla tua bontà. Tu che hai voluto che tuo figlio nascesse in una povera capanna, accogli anche la nostra povertà e riempila con il tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accetta, o Padre, la nostra offerta
in questa notte di luce,
e per questo misterioso scambio di doni
trasformaci nel Cristo tuo Figlio,
che ha innalzato l’uomo accanto a te nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE II
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre per i tuoi benefici,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Nel mistero adorabile del Natale,
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò ad esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DI NATALE III
Il misterioso scambio che ci ha redenti

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
In lui oggi risplende in piena luce
il misterioso scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo...

Nel Canone Romano, si dice il Communicantes proprio.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio.

Antifona di comunione
Il Verbo si è fatto carne e noi
abbiamo visto la sua gloria. (Gv 1,14)

Oppure:
Oggi è nato nella città di Davide un salvatore,
che è il Cristo Signore. (Lc 2,11)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai convocato a celebrare nella gioia
la nascita del Redentore,
fa’ che testimoniamo nella vita l’annunzio della salvezza,
per giungere alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.