giovedì 28 novembre 2019

Siamo entrati in un periodo di transizione

Sei progetti contraddittori per l’ordine mondiale 


di Thierry Meyssan 

Le sei maggiori potenze mondiali affrontano la riorganizzazione delle relazioni internazionali in maniera funzionale ai propri esperimenti e sogni. Con prudenza si adoperano per difendere i propri interessi prima di portare avanti la loro visione del mondo. Thierry Meyssan descrive le rispettive posizioni prima dello scontro. 

Il ritiro degli Stati Uniti dalla Siria, benché immediatamente rettificato, indica che Washington vuole certamente smettere di essere il gendarme del mondo, l’impero da cui nessun Paese può prescindere. Senza esitazione ha sovvertito ogni principio che regola le relazioni internazionali. Siamo entrati in un periodo di transizione in cui ogni grande potenza persegue un nuovo programma. Ecco i principali. 


I tre grandi 



Gli Stati Uniti d’America 

Il crollo dell’Unione Sovietica avrebbe potuto causare anche quello degli Stati Uniti, giacché i due imperi si sorreggevano a vicenda. Non è accaduto. 

Con l’operazione “Tempesta del deserto” George Bush senior si assicurò che Washington diventasse leader mondiale incontrastato, indi smobilitò un milione di soldati e proclamò che il fine americano sarebbe stato la ricerca della prosperità. 

Le società transnazionali suggellarono perciò un patto con Deng Xiaoping al fine di far produrre le merci agli operai cinesi, retribuiti un ventesimo di quelli statunitensi. Ne conseguirono un notevole sviluppo del trasporto internazionale delle merci e la progressiva scomparsa di posti di lavoro nonché delle classi medie statunitensi. 

Il capitalismo industriale fu soppiantato dal capitalismo finanziario.Alla fine degli anni Novanta Igor Panarin, professore all’Accademia diplomatica russa, analizza il crollo economico e psicologico della società statunitense. 

Prevede la disintegrazione degli USA, sul modello di quanto avvenuto con l’insorgenza dei nuovi Stati in Unione Sovietica. Per evitare il collasso, Bill Clinton svincolò il Paese dal diritto internazionale, facendo aggredire la Jugoslavia dalla NATO. 

Lo sforzo si rivelò insufficiente, sicché personalità statunitensi pensarono di adattare il Paese al capitalismo finanziario e organizzare con la forza gli scambi internazionali in modo tale che gli anni a venire fossero “un nuovo secolo americano”. 

Con George Bush figlio, gli Stati Uniti abbandonarono la posizione di nazione leader per tentare di trasformarsi in potere unipolare assoluto. Lanciarono la “guerra senza fine”, o “guerra al terrorismo”, per distruggere, una a una, ogni struttura statale del Medio Oriente Allargato. Barack Obama proseguì l’opera, associandovi una frotta di alleati. 

Una politica che portò frutti, di cui però beneficiarono in pochissimi: i “super-ricchi”. 

Gli statunitensi reagirono eleggendo Donald Trump alla presidenza dello Stato federale. Trump ruppe con i predecessori e, come Michail Gorbaciov in Unione Sovietica, tentò di salvare gli USA sgravandoli degli impegni più onerosi. Rilanciò l’economia, incoraggiando le industrie nazionali a discapito di quelle che avevano delocalizzato posti di lavoro. Sovvenzionò l’estrazione del petrolio di scisto e acquisì il controllo del mercato mondiale degli idrocarburi, nonostante il cartello di OPEP e Russia. Consapevole che le forze armate USA sono innanzitutto un’enorme burocrazia che sperpera un budget colossale per risultati risibili, smise di sovvenzionare Daesh e PKK, negoziando con la Russia un percorso per far cessare la “guerra senza fine” riportando il minor danno possibile. 


Negli anni a venire gli Stati Uniti saranno prioritariamente sospinti dalla necessità di economizzare sugli interventi all’estero, persino di abbandonarli, se necessario. La fine dell’imperialismo non è una scelta, bensì una questione esistenziale, un riflesso di sopravvivenza.


La Repubblica Popolare di Cina 

Dopo il tentativo di colpo di Stato di Zhao Ziyang e il sollevamento di Tienanmen, Deng Xiaoping intraprese il “viaggio verso sud”. Annunciò che la Cina avrebbe continuato sulla strada della liberalizzazione economica, stipulando contratti con le multinazionali USA. 

Jiang Zemin proseguì l’opera. La costa si trasformò in “officina del mondo”, dando inizio a un gigantesco sviluppo economico. Ripulì progressivamente il Partito comunista dei suoi maggiorenti e fu attento a che i posti di lavoro ben retribuiti si propagassero all’interno del Paese. 

Hu Jintao, mosso dall’intenzione di realizzare una “società armoniosa”, abrogò le tasse che gravavano i contadini delle regioni interne, non ancora toccate dallo sviluppo economico. Non riuscì però a sottomettere i poteri regionali e affondò in una vicenda di corruzione. 

Xi Jinping si propose di aprire nuovi mercati attraverso il titanico progetto di vie commerciali internazionali, le “vie della seta”. Un progetto maturato però troppo tardi giacché, a differenza dell’antichità, la Cina non ha prodotti originali da offrire, bensì gli stessi delle società transnazionali, venduti però a prezzo inferiore. Il progetto, accolto come una manna dai Paesi poveri, è invece temuto da quelli ricchi, che si apprestano a sabotarlo. 

Xi Jinping sta rioccupando tutti gli isolotti del Mar della Cina, abbandonati con il crollo dell’Impero Qing e l’occupazione degli otto eserciti stranieri. Consapevole della potenzialità distruttiva degli Occidentali, la Cina si allea con la Russia e si preclude ogni iniziativa politica internazionale. 


Negli anni a venire la Cina dovrebbe consolidare la propria posizione nelle istituzioni internazionali, tenendo però presente quanto nel XIX secolo le inflissero gl’imperi coloniali. Dovrebbe vietarsi d’intervenire militarmente e rimanere una potenza rigorosamente economica.


La Federazione di Russia 
Con il crollo dell’URSS i russi credettero che si sarebbero salvati aderendo al modello occidentale. In realtà l’équipe di Boris Eltsin, formata dalla CIA, organizzò il saccheggio dei beni collettivi da parte di pochi. In due anni un centinaio di persone, al 97% provenienti dalla minoranza ebrea, si accaparrarono quanto poterono e divennero miliardari. Questi nuovi oligarchi si combatterono in una battaglia spietata, condotta a colpi di mitra e attentati nel cuore di Mosca, mentre il presidente Eltsin faceva bombardare il parlamento. 

Senza un vero governo, la Russia era un relitto. Capibanda e jihadisti armati dalla CIA organizzarono la secessione della Cecenia. Il livello e la speranza di vita crollarono. Nel 1999 il direttore dell’FSB, Vladimir Putin, salvò il presidente Eltsin da un’inchiesta per corruzione, ottenendo in cambio la nomina a presidente del Consiglio dei ministri; una posizione che Putin utilizzò per costringere il presidente a dimettersi e per farsi eleggere al suo posto. 

Putin mise in atto una vasta politica di ricostruzione dello Stato: mise fine alla guerra in Cecenia e abbatté sistematicamente tutti gli oligarchi che si rifiutarono di piegarsi allo Stato. Il ritorno dell’ordine significò altresì la fine del sogno occidentale dei russi. Livello e speranza di vita si risollevarono. Ripristinato lo stato di diritto, dopo due mandati consecutivi Vladimir Putin non poté ricandidarsi. Per la sua successione sostenne uno scialbo professore di diritto, adulato dagli Stati Uniti, 

Dimitri Medvedev. Non aveva però intenzione di lasciare il potere in mani deboli, sicché si fece nominare primo ministro fino alla successiva rielezione come presidente, nel 2012. Persuasa, a torto, che la Russia stesse nuovamente affondando, la Georgia attaccò l’Ossezia del Sud, trovando però immediatamente la strada sbarrata dal primo ministro Putin, che ebbe così l’opportunità di toccare con mano lo stato pietoso dell’armata rossa. Grazie all’effetto sorpresa Putin riuscì comunque a vincere. Rieletto presidente si dedicò immediatamente a riformare la Difesa. Mandò in pensione centinaia di migliaia di ufficiali, spesso disillusi, nonché in alcuni casi alcolizzati, e mise a capo della Difesa il generale tuvano (turcofono di Siberia), Sergei Shoigu. 

Adottando un modo di gestione tradizionale russo, Vladimir Putin separò il budget civile da quello militare: il primo votato dalla Duma, il secondo segreto. Ripristinò la ricerca militare, proprio mentre gli Stati Uniti decisero di non aver più bisogno d’investirvi. Prima di dispiegare la nuova armata rossa in soccorso della Siria testò grandi quantità di nuove armi. Le collaudò in situazione di combattimento e decise quali produrre e quali abbandonare. Organizzò una rotazione trimestrale delle truppe affinché tutte, una dopo l’altra, fossero addestrate. 

La Federazione Russa, che nel 1991 era ridotta a niente, in diciotto anni è diventata la prima potenza militare mondiale. Contemporaneamente Putin utilizzò il colpo di Stato in Ucraina per riprendersi la Crimea, territorio russo che Nikita Krusciov aveva amministrativamente legato all’Ucraina. 

Di conseguenza dovette fronteggiare una campagna di sanzioni agricole dell’Unione Europea, ma seppe cogliere l’occasione per organizzare una produzione interna autosufficiente. Putin strinse un’alleanza con la Cina imponendole di modificare il progetto delle vie della seta per integrarvi le esigenze di comunicazione del territorio russo, al fine di fondare un “Partenariato dell’Eurasia Allargata”. 
Negli anni a venire la Russia tenterà di riorganizzare le relazioni internazionali su due basi: separare i poteri politici e religiosi; riformare il diritto internazionale sui principi formulati dallo zar Nicola II. 


Gli europei dell’occidente

Regno Unito di Gran Bretagna e d’Irlanda del Nord 
Dopo la caduta dell’URSS il Regno Unito sottoscrisse con riserva il trattato di Maastricht: il primo ministro conservatore, John Major, voleva profittare dello Stato sovranazionale in costruzione tenendone però al di fuori la sterlina. 

Sicché fu per lui una buona notizia che George Soros avesse attaccato la valuta inglese, costringendola a uscire dallo SME (“serpente monetario” [accordo stipulato nel 1972 dagli Stati della CEE per mantenere un margine di fluttuazione predeterminato e ridotto tra le valute comunitarie e tra queste e il dollaro]). Il successore di Major, il laburista Tony Blair, restituì piena indipendenza alla Banca d’Inghilterra e pensò di abbandonare l’Unione Europea per aderire al NAFTA [Accordo Nordamericano per il Libero Scambio, North American Free Trade Agreement]. 

Trasformò la tutela degli interessi del proprio Paese sostituendo al rispetto del Diritto Internazionale il riferimento ai Diritti Umani. Si fece promotore delle politiche USA di Bill Clinton, poi di George Bush junior, incoraggiando e giustificando l’allargamento dell’Unione Europea, la “guerra umanitaria” contro il Kosovo, nonché il rovesciamento del presidente iracheno Saddam Hussein. Nel 2006 elaborò il piano delle “primavere arabe”, che sottopose agli USA. 

Gordon Brown esitò a perseverare in questa politica e tentò di recuperare un margine di manovra, ma fu investito dalla crisi finanziaria del 2008, che riuscì comunque a superare. David Cameron, insieme a Barack Obama, mise in atto il piano Blair-Bush delle “primavere arabe”, segnatamente la guerra contro la Libia, ma alla fine riuscì solo in parte a portare al potere i Fratelli Mussulmani nel Medio Oriente Allargato. Diede le dimissioni dopo il voto a favore della Brexit, quando però non era più all’ordine del giorno l’adesione al NAFTA. 

Theresa May avrebbe voluto che la Brexit riguardasse l’uscita dallo Stato sovranazionale, istituito dal Trattato di Maastricht, ma non l’uscita dal mercato a esso anteriore. Fallì e fu sostituita dal biografo di Winston Churchill, Boris Johnson, che decise di uscire totalmente dall’Unione Europea e di riattivare la tradizionale politica estera del regno: lottare contro ogni Stato concorrente del continente europeo. 
Se Boris Johnson resterà al potere, negli anni a venire il Regno Unito dovrebbe tentare di aizzare, l’una contro l’altra, Unione Europea e Federazione di Russia.


La Repubblica francese 

François Mitterrand non capì lo smembramento dell’URSS, spingendosi fino a sostenere il putsch dei generali contro il presidente russo Mikhail Gorbaciov. Vi scorse in ogni caso l’opportunità di costruire uno Stato sovranazionale europeo, sufficientemente vasto da misurarsi con Stati Uniti e Cina, ponendosi così in continuità con il tentativo napoleonico. 

Insieme al cancelliere Helmut Kohl promosse la riunificazione della Germania, nonché il Trattato di Maastricht. 

Preoccupato per il progetto di fondazione degli Stati Uniti d’Europa, il presidente Bush senior – fautore della “dottrina Wolfowitz” per prevenire l’insorgenza di un nuovo sfidante della leadership degli Stati Uniti – costrinse Mitterrand ad accettare che l’UE fosse protetta dalla NATO e venisse allargata agli Stati ex membri del Patto di Varsavia. 

Mitterrand sfruttò la coabitazione e il ministro gollista dell’Interno Charles Pasqua per combattere i Fratelli Mussulmani, che la CIA aveva imposto in Francia e che l’MI6 utilizzava per allontanare la Francia dall’Algeria. Jacques Chirac ebbe cura di implementare la potenza dissuasiva francese, portando a termine gli esperimenti nucleari nel Pacifico prima di passare alle simulazioni e di firmare il Trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari (Comprehensive Test Ban Treaty – CTBT). 

Contemporaneamente adattò le forze armate francesi alle necessità della NATO, abolendo il servizio militare obbligatorio ed entrando nel Comitato militare (di pianificazione) dell’Alleanza. 

Sostenne l’iniziativa della NATO contro la Jugoslavia (guerra del Kosovo), ma – dopo aver letto e studiato L’incredibile menzogna [1] – si mise a capo dell’opposizione mondiale all’aggressione dell’Iraq. Una vicenda che consentì a Chirac di legarsi al cancelliere Schröder e far progredire lo Stato sovranazionale europeo, da lui sempre concepito come strumento d’indipendenza, aggregato attorno alla coppia franco-tedesca. Scosso dall’assassinio del partner in affari Rafic Hariri, il presidente francese si rivoltò contro la Siria, indicata dagli Stati Uniti come mandante dell’uccisione. 

Annunciando una politica radicalmente diversa, Nicolas Sarkozy mise le forze armate francesi al comando degli Stati Uniti, attraverso il Comando integrato della NATO. 

Tentò di allargare la zona d’influenza francese organizzando l’Unione per il Mediterraneo; progetto che però non funzionò. 

Fece esperimenti rovesciando Laurent Gbagbo in Costa d’Avorio e, benché fosse stato surclassato dalle primavere arabe di Tunisia ed Egitto, mettendosi a capo dell’operazione NATO contro Libia e Siria. Tuttavia, con senso realistico prese atto della resistenza siriana e si ritirò dalle operazioni. 

Portò avanti il progetto di costruzione degli Stati Uniti d’Europa facendo adottare il Trattato di Lisbona dal parlamento, nonostante gli elettori avessero respinto lo stesso testo sotto il nome di “Costituzione europea”. Il Trattato di Lisbona, col pretesto di modificare le istituzioni di un’Unione Europea di 27 Stati per renderle più efficienti, ha trasformato in realtà profondamente lo Stato sovranazionale, autorizzandolo a imporre la propria volontà agli Stati membri. 

Arrivato al potere senza preparazione, François Hollande si collocò, con una certa rigidità, nella scia di Nicolas Sarkozy e ne adottò l’ideologia. Firmò tutti i trattati negoziati dal predecessore – incluso il Patto di stabilità europeo che permetterà di sanzionare la Grecia – aggiungendovi ogni volta, quasi a scusarsi del voltafaccia, dichiarazioni per esprimere il proprio punto di vista, ma senza carattere vincolante. 

Autorizzò così l’installazione di basi militari NATO sul territorio francese, mettendo fine in modo definitivo alla dottrina gollista d’indipendenza nazionale. Ancora, proseguì la politica di aggressione contro la Siria, lanciandosi in un rilancio verbale, salvo poi non far nulla che non fosse su ordine della Casa Bianca. Affidò una missione in Sahel all’esercito francese, rendendola di fatto forza suppletiva di terra dell’AfriCom. Infine giustificò la Borsa di scambio dei diritti d’emissione di CO2 con l’Accordo di Parigi sul clima. 

Eletto grazie al fondo d’investimento statunitensi KKR, Emmanuel Macron è innanzitutto un difensore della globalizzazione secondo Bill Clinton, George Bush junior e Barack Obama. Ciononostante ha rapidamente adottato il punto di vista di François Mitterrand e di Jacques Chirac, secondo cui uno Stato sovranazionale europeo permetterà alla Francia di continuare a svolgere un ruolo internazionale conseguente, come però adattato da Sarkozy-Hollande: l’unione deve consentire l’assoggettamento. 

Due linee di condotta che talvolta portano Macron a contraddirsi, soprattutto di fronte alla Russia, ma che si ricongiungono nella condanna del nazionalismo degli Stati membri dell’Unione Europea, di una Brexit breve, nonché della volontà di ripristinare gli scambi commerciali con l’Iran. 


Negli anni a venire la Francia dovrebbe misurare le proprie decisioni in base al loro impatto sull’edificazione dell’Unione Europea. Cercherà prioritariamente di fare blocco con ogni potenza che lavori in questo senso.


La Repubblica federale tedesca 

Il cancelliere Helmut Khol scorse nello smembramento dell’impero sovietico l’opportunità di riunire le due Germanie. Ottenne il via libera dalla Francia, in cambio del sostegno tedesco al progetto di moneta unica dell’Unione Europea, l’euro. Ottenne anche il consenso degli Stati Uniti, che vi videro un mezzo indiretto per far entrare l’esercito della Germania dell’Est nella NATO, nonostante fosse stato promesso alla Russia che la Repubblica Democratica tedesca non vi avrebbe aderito. 

Realizzata l’unificazione della Germania, il cancelliere Gerhard Schröder pose la questione del ruolo internazionale del Paese, ancora non ripresosi dalla disfatta della seconda guerra mondiale. Sebbene la Germania non fosse più militarmente occupata dalle quattro grandi potenze, cionondimeno ospitava enormi contingenti USA, la sede dell’EUCom nonché, in seguito, quella dell’AfriCom. 

Schröder utilizzò la guerra “umanitaria” contro il Kosovo per impiegare legalmente, per la prima volta dal 1945, le truppe tedesche fuori del Paese. Rifiutò però di riconoscere questo territorio conquistato dalla NATO come Stato. A fianco del presidente francese Chirac, s’impegnò altresì fermamente contro la guerra statunitense-britannica in Iraq, ribadendo che non esistevano prove dell’implicazione del presidente Saddam Hussein negli attentati dell’11 Settembre. 

Tentò d’influire sulla costruzione di un’Unione Europea su basi pacifiche. Rafforzò anche i rapporti energetici con la Russia e propose un’Europa federale sul modello tedesco, che includesse a termine anche la Russia, scontrandosi però con la Francia, molto attaccata a un progetto di Stato sovranazionale. 

La cancelliera Angela Merkel è ritornata invece alla politica del suo mentore, Helmut Khol, che nell’arco di una notte, da responsabile della Gioventù comunista della Germania Democratica, l’issò a capo del governo della Germania federale. Sotto stretta sorveglianza della CIA, che non sapeva bene come inquadrarla, 

Merkel ha consolidato i legami della Germania con Israele e Brasile. Nel 2013, su proposta di Hillary Clinton, ha chiesto a Volker Perthes di studiare la possibilità di rafforzare le forze armate tedesche per far loro svolgere un ruolo centrale nel CentCom, qualora gli Stati Uniti avessero spostato le proprie truppe verso l’Estremo Oriente. Ha ordinato che venisse studiato il modo per gli ufficiali tedeschi d’inquadrare le forze armate dell’Europa centrale e orientale e ha chiesto a Volker Perthes di predisporre un piano per la capitolazione della Siria. 

Molto attaccata alle strutture atlantiste ed europee, ha preso le distanze dalla Russia e sostenuto il colpo di Stato nazista in Ucraina. 

Ha preteso, in nome dell’efficienza, che l’Unione Europea potesse imporsi agli Stati membri più piccoli (Trattato di Lisbona). Durante la crisi finanziaria greca Merkel ha assunto un atteggiamento molto duro e ha mosso con pazienza le proprie pedine nella burocrazia europea per far eleggere Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. 

Quando gli Stati Uniti si sono ritirati dalla Siria, ha immediatamente reagito proponendo alla NATO che le truppe statunitensi fossero sostituite da quelle tedesche, conformemente al piano del 2013. 


Negli anni a venire la Germania dovrebbe favorire i possibili interventi militari nella cornice della NATO, in particolare in Medio Oriente, e diffidare del progetto di uno Stato sovranazionale europeo centralizzato. 
Fattibilità 
È molto strano sentir parlare oggi di “multilateralismo” e “isolazionismo”, di “universalismo” e “nazionalismo”. Sono problemi che non si pongono dato che, sin dalla conferenza dell’Aia del 1899, si è consapevoli che il progresso delle tecniche rende tutte le nazioni solidali. Questa verbosità male nasconde la nostra incapacità a prendere atto dei nuovi rapporti di forza e a immaginare un ordine del mondo il meno ingiusto possibile. 

Soltanto le tre grandi potenze possono sperare di aver i mezzi per realizzare la propria politica. Esse possono raggiungere i propri fini senza fare la guerra, ma soltanto seguendo la linea russa che si fonda sul Diritto Internazionale. Tuttavia, il pericolo di un’instabilità politica interna negli Stati Uniti ora più che mai fa serpeggiare la minaccia di uno scontro generalizzato. 

Lasciando l’Unione, i britannici si sono messi nella condizione di dover ricongiungersi agli Stati Uniti (cosa che Donald Trump rifiuta), pena la sparizione politica. Germania e Francia, nazioni in declino, non hanno altra scelta che costruire l’Unione Europea. Per il momento valutano in modo diverso il tempo a disposizione e la immaginano in modi fra loro incompatibili; il che potrebbe indurle a smembrare l’Unione Europea.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 28 Novembre 2019
Giovedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde


Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)


Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


PRIMA LETTURA (Dn 6,12-28)
Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni.


Dal libro del profeta Daniele

In quei giorni, alcuni uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani». «Ebbene – replicarono al re –, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
Il re, all’udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re non può essere mutato».
Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!». Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l’anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele. Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.
La mattina dopo il re si alzò di buon’ora e allo spuntare del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». Daniele rispose: «O re, vivi in eterno! Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancora giunti al fondo della fossa, che i leoni si avventarono contro di loro e ne stritolarono tutte le ossa.
Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace. Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele,
perché egli è il Dio vivente,
che rimane in eterno;
il suo regno non sarà mai distrutto
e il suo potere non avrà mai fine.
Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».


Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Dn 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.


Benedite, rugiada e brina, il Signore.
Benedite, gelo e freddo, il Signore.


Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.
Benedite, notti e giorni, il Signore.


Benedite, luce e tenebre, il Signore.
Benedite, folgori e nubi, il Signore.


Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.


Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.


VANGELO (Lc 21,20-28)
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.


+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».


Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
La creazione geme nelle doglie del parto, nell'attesa che Dio crei cieli nuovi e terre nuove e la liberi da ogni schiavitù e caducità. Preghiamo dunque Dio, che ha il potere di fare nuova ogni cosa, e diciamo:

Liberaci, o Signore.


Da ogni divisione religiosa, ideologica e politica che alimenta l'antagonismo, i pregiudizi e la violenza fra i popoli. Preghiamo:
Da ogni paura che la Chiesa ha di essere rinnovata e purificata per vivere in semplicità il vangelo. Preghiamo:
Dalla durezza del cuore che si chiude alle necessità dei nostri fratelli e ai segni di Dio nella nostra vita. Preghiamo:
Dalla tristezza che impedisce di guardare con meraviglia e gratuità le opere del creato e, attraverso di esse, adorare Dio creatore. Preghiamo:
Da tutto ciò che ferisce la nostra comunità, impedendole di vivere serenamente l'amicizia con Dio e bloccando il dialogo e la fiducia fra le persone. Preghiamo:
Dall'egoismo che impedisce il nascere di nuove vite.
Dall'accidia che non considera il dolore altrui. Preghiamo: Liberaci o Signore


O Dio, principio e fine di ogni cosa, aiutaci a comprendere il tuo piano salvifico e collaboravi docilmente e generosamente, perché l'umanità vada incontro al tuo Cristo benedetto, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)


Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.


Commento
C'è un fortissimo contrasto fra la descrizione che Gesù fa degli avvenimenti ultimi, di sconvolgimento del cielo e della terra, e la sua esortazione finale: "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". Invece di spaventarsi, i credenti devono essere nella gioia, nell'attesa della vicina liberazione.
Questo passo del Vangelo mi fa pensare a un fatto personale.
Durante la guerra lavoravo in una polveriera per i nazisti, e il nostro campo vi era vicinissimo.
Una notte fummo svegliati dal rombo degli aerei e da enormi luci nel cielo e fuggimmo a piedi verso la campagna.
Mentre correvo sentivo i miei compagni che gridavano spaventati; io invece provavo una grande esultanza: quegli aerei erano contro i nostri nemici e preparavano la liberazione.
E pensavo proprio a questo Vangelo: "Quando cominceranno ad accadere queste cose, levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina", e l'ho capito meglio.
Così ogni tribolazione è foriera di vittoria, se in essa siamo docili alla potenza dello Spirito che tutto rinnova; così la sofferenza della morte è liberazione verso Cristo, nella vita per sempre. Pensiamo alle parole di san Paolo: "Desidero essere sciolto dal corpo, per essere con Cristo...".
Facciamo nostra questa visione cristiana, che legge gli avvenimenti alla luce della fede e della speranza.
Esternamente non cambierà nulla, ma noi saremo sempre nella pace, quella portataci da Gesù risorto.

mercoledì 27 novembre 2019

Chi ci salverà?




ET: loro INTERVENTO per 5G e EVACUAZIONE per VIRUS


Sebirblu, 24 novembre 2019


È diverso tempo che non pubblico più gli interessanti messaggi che riceve Monique Mathieu dai Fratelli delle Stelle, ma questa volta meritano di essere letti per la loro attualità.

Il primo ci rassicura su una loro decisa azione di contrasto per bloccare la nuova tecnologia 5G; il secondo, sul fatto di essere avvisati con ‘segni’ su un eventuale pericolo ambientale, e il terzo su un pronto intervento di evacuazione planetaria nel caso venissero diffusi criminalmente nell’aria dei virus aggressivi o letali. (Cfr. anche QUI, QUI e QUI).

La Nocività del Sistema 5G

Domanda: “Ultimamente si parla di passare al sistema 5G, ma sembra che tale tecnologia stia diventando sempre più potente e dannosa per l’integrità fisica degli individui. Cosa potete dirci al riguardo?”

«Lo ripetiamo ancora una volta, gli umani sono mal consigliati da esseri ostili… Non bisogna dimenticare che i dirigenti dei vostri piccoli Paesi obbediscono a loro e non vedono il pericolo, ma se ne renderanno conto!

Pensate forse che lasceremo fare? Per noi è così facile bloccare il congegno, ed è quello che faremo!

Lo neutralizzeremo rendendo conscia la gran parte della gente che il nuovo dispositivo è pericoloso per la salute. Esso verrà utilizzato per un po’, ma se i popoli non saranno abbastanza numerosi ad essere consapevoli della sua nocività, noi interverremo!

Abbiamo la facoltà di interrompere ogni comunicazione in meno di un’ora! È molto facile per noi! Non permetteremo agli umani di perturbare il sistema solare con le loro onde nefaste!




È in atto un forte scontro al di là del vostro pianeta, tra noi che siamo i vostri Fratelli Galattici e tutti coloro che devono abbandonare la Terra perché l’hanno inquinata, sconvolta, abbrutita e in parte distrutta.

Alcuni di costoro ne hanno acquisito consapevolezza, si sono ravveduti, ed hanno preso coscienza dell’indispensabilità di AMARE, altri non vi sono ancora arrivati e lasceranno la Terra; cominciano già ad andarsene in massa.

Le astronavi che potete vedere nello spazio, non sono sempre le nostre! Possono essere terrestri (con una tecnologia extraterrestre) di coloro che definiamo, “ostili”. (Ved. QUI; ndt).

Diremo anche questo:

La Luna e il pianeta Marte saranno ripuliti, perché in essi si trovano delle colonie umane, degli agglomerati di potere là stabilitisi.

È stato permesso ciò perché rispettiamo il libero arbitrio degli uomini, ma se questi vanno oltre ciò che è loro consentito, saremo obbligati, nostro malgrado, ad intrometterci nelle loro scelte.

Riguardo alla radioattività, siamo intervenuti più volte, soprattutto in occasione di grandi catastrofi di cui siete a conoscenza e che è inutile rimenzionare.

Abbiamo provveduto a decontaminare i luoghi per quanto ci è possibile, continuiamo a farlo, e scenderemo in campo per tutto ciò che potrà essere funesto alla vita e soprattutto agli altri pianeti.

Stanno nascendo nuove tecnologie, in particolare la comunicazione in frequenza 5G, e termineranno altrettanto rapidamente quanto il loro inizio!

Non preoccupatevi troppo, ci sarà un intervento! Non preoccupatevi!»




I Segni si manifesteranno

«Parleremo ora di ciò che può succedere in un primo tempo nelle grandi città. Tutte le persone che vi abitano e che possono abbandonarle facilmente saranno avvertite quando arriverà il momento di ‘partire’.

Allorché gli accadimenti si approssimeranno, un numero enorme di umani percepirà l’avanzare di una sorta d’immensa tempesta, ma alcuni non sapranno individuarne la natura.

Ci saranno dei ‘segni’ in voi e fuori di voi. Certuni li vedranno, altri no, oppure non li vorranno vedere.

Tuttavia, più vi evolverete più si affineranno le vostre percezioni, e quando gli eventi saranno vicini, ne capterete realmente e profondamente i segnali.

Se doveste scorgere o sentire certi avvisi, pur non comprendendone il significato, vi invitiamo fortemente a parlarne tra di voi, visto che potete telefonarvi o comunicare in diversi modi.

Tutte le persone un po’ aperte all’Amore, che avranno accettato di aprire i loro cuori, percepiranno l’avvicinarsi degli eventi e saranno avvisate dalle loro guide, dai Fratelli di Luce e dai Soccorritori delle Stelle.

Sarete tutti quanti avvertiti! Alcuni individui saranno allertati con la telepatia (ved. QUI, QUI e QUI; ndt) e sapranno che il tempo d’agire è arrivato. Altri avranno dei sentori e si porranno domande. Man mano che tali avvisaglie diverranno sempre più chiare se ne comprenderà il significato.





Ribadiamo: è fondamentale che parliate tra voi, scambiandovi le impressioni, se percepite, vedete o udite qualcosa di importante, perché i ‘segni’ ci saranno, ed anzi, cominciano già ad esserci!

Parecchi umani rifiutano di vederli perché talvolta inducono a riesaminarsi, a cambiare radicalmente il proprio modo di essere, di vivere, di pensare, di amare e di agire… Gli uomini si abituano spesso alle loro comode abitudini.

Queste saranno dissolte perché appartengono al vostro vecchio modo di esistere; una nuova parte di voi sta emergendo; non deve più essere ingombra da tutto ciò che è morto, ossia dalle vostre antiche usanze e da tutto ciò che non esiste più.

Sì, voi avrete dei ‘segni’! E noi vi avviseremo quando dovrete iniziare ad essere prudenti, ma lo scoprirete da soli.

Sappiate che le grandi turbolenze non dureranno molto tempo, ma saranno così potenti che gli uomini potranno esserne completamente ‘disarcionati’. Un forte panico potrà sommergerli.

Allora, ripetiamo ancora una volta: abbiate fiducia! Tutti gli esseri che servono la Luce, saranno soccorsi dalla Luce!

Prestate orecchio!: tutti gli esseri che servono la Luce, saranno soccorsi dalla Luce! Voi siete qui per servire la Luce e sarete soccorsi dalla Luce… ossia dai vostri Fratelli dei piani invisibili che, sottolineiamo, restano invisibili… per ora!»




I Vari modi di entrare nel Nuovo Mondo

“Voi avete spesso parlato di due modalità per entrare nel nuovo mondo. La prima sarebbe quella dell’addormentamento di certi umani pronti per la ‘Transizione’; la seconda, quella dell’evacuazione del pianeta. È possibile sapere qual è la soluzione prevista? L’umanità è orientata verso l’una o l’altra evenienza?”

Mi dicono:

«La domanda è giudiziosa, ma vi daremo una risposta che non vi soddisferà del tutto in quanto soggettiva, infatti, non dipenderà da noi, ma da voi! Siete degli Operatori di Luce e siete giunti qui per questo straordinario evento di ‘Transizione’.

Però, non esistono soltanto due opzioni, ce n’è anche una terza.

La prima è la più dolce: comporta uno stato di ‘sospensione’ durante il quale gli esseri si addormenterebbero e si desterebbero nella nuova Terra, mentre altri, dopo il risveglio, partirebbero alla volta di altri mondi per differenti missioni.

In tal caso, non essendoci più il computo del tempo, peculiare alla terza dimensione, non avreste più i tre giorni di buio. Questo stato, perciò, potrebbe durare mille anni o diecimila, non essendoci più alcun parametro cronologico! (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndt).

Nelle alte sfere, gli Esseri di Luce hanno dibattuto a lungo per sapere cosa sarebbe meglio per voi umani.

Ovviamente, porre sette miliardi di individui in fase di stallo è fattibile, ma questo potrebbe comportare alcuni problemi, soprattutto nei confronti di persone che non hanno vissuto alcun ‘risveglio’ e che sono rimaste nella violenza interiore e nel dominio.

Nondimeno, prima che si realizzi questa possibilità, avrete molte partenze in alcune parti del vostro globo.

La seconda possibilità è questa: se i popoli non si dimostrassero sufficientemente saggi, tanto da obbedire a pessime leggi, cioè a quelle del potere, del denaro e via dicendo, se non si dovessero emancipare, riuscendo a sfuggire al controllo di chi li domina, sul pianeta Terra potrebbero accadere cose terribili.

Noi vigiliamo! Se non fossimo lì a vigilare correggendo le vostre stupidaggini – perché bisogna dire le cose come stanno – non sareste nemmeno più qui ad ascoltarci, se non altro per i gravi problemi di fuga radioattiva verificatisi in alcune vostre centrali nucleari. (Cfr. QUI; ndt).




Per ora alcuni di noi, vostri Fratelli Galattici, vengono momentaneamente sulla Terra per impedire che certi individui facciano troppe sciocchezze, visto che non vogliamo la distruzione dell’umanità.

Non bisogna dimenticare che ci sono due forze gigantesche in lotta, in opposizione: gli eserciti della Luce e quelli dell’Oscurità, i quali sanno che verranno piano piano assorbiti e che anch’essi diverranno Luce. Ma prima intendono vivere come sono, vogliono esercitare il loro potere.

Dunque c’è un confronto tra due stati vibratori molto forti, evidenti pure tra gli uomini, esattamente come al di sopra di questi c’è chi lavora per la Luce e chi per l’Ombra.

Sebbene tutto l’aiuto che offriamo loro, gli umani degradano la vita sul pianeta. La Terra non sarà distrutta, faremo tutto il possibile affinché ciò non accada, poiché non è assolutamente all’ordine del giorno!

Tuttavia, lo può essere la vita umana, anche attraverso qualcosa di terrificante: dei virus diffusi da alcuni esseri totalmente negativi per “regolare” la popolazione terrestre (detta eugenetica; ndt), ma questo non lo vogliamo neanche noi.

Ci sono già stati diversi tentativi falliti, e noi faremo in modo che avvengano sempre dei fallimenti a quei livelli, ma potrebbe accadere che, nonostante tutto, si verifichino grossi imprevisti non per forza dovuti ai virus, e allora in quel caso scatterebbe un piano di evacuazione dalla Terra, che verrebbe applicato solo come ultima risorsa.





È stato previsto anche dell’altro, non molto tempo fa: un aiuto offerto in modo visibile dai vostri Fratelli Galattici che si presenterebbero a voi. Tuttavia, prima che succeda questo, si avranno molti sconvolgimenti sulla Terra, tutti voluti da coloro che finora hanno dominato il pianeta e che assolutamente non vogliono lasciarselo sfuggire al fine che diventi un mondo di Fraternità e Amore.

Coloro che lo signoreggiano, lo controllano da migliaia d’anni, forse anche più. Non vogliono perdere l’immane potere, ma purtroppo per essi, e fortunatamente per l’umanità, il loro regno è in qualche modo finito.

Spetta quindi a voi coadiuvarci, Figli della Terra che siete incarnati, affinché noi possiamo ristabilire l’equilibrio, l’armonia, la pace e la fraternità in tutto il genere umano.

Se voi riuscirete con le vostre preghiere, col vostro stesso cambiamento, con tutto l’Amore che offrite, a far mutare anche di poco la vibrazione del mondo d’oggi, noi interverremo, perché avrete già fatto un grande passo nell’esservi a questo dedicati.

Ad iniziare dall’attimo in cui una parte di umanità si impegnerà a trasformare il pianeta, noi verremo a soccorrervi, perché avrete dato prova della vostra buona volontà, del vostro profondo desiderio di andare verso un futuro equilibrato, un futuro di giustizia, di serenità, di pace e di Amore.





Attualmente, a tutti i livelli, ci sono numerosi esseri umani che si stanno risvegliando. Coloro che chiamate «Gilet Gialli», che potreste anche definire degli «apri-pista», sono guidati spiritualmente senza che se ne rendano conto, per aprire il ‘tempo novello’ a tutti i loro fratelli terrestri.

Ciò che succede ora in Francia si espanderà a macchia d’olio, ma forse non domani, né dopodomani. Ascoltate e intendete: il vostro mondo è in marcia verso un nuovo modo di esistere, verso un mondo d’Amore, di fraternità, di equilibrio, di giustizia e di pace.

Ci sono di conseguenza delle Forze che vi si oppongono totalmente, perché vogliono distruggere gli esseri che aprono il cammino; noi aiutiamo questi ultimi e vi aiutiamo, perché anche voi siete degli ‘apri-pista’, sebbene in modo diverso. Esistono mille modi per aprire le vie che conducono alla nuova civiltà.

Perciò, quello che vorremmo dirvi riguardo a quanto è stato dibattuto dalle Grandi Istanze Superiori, si riferisce a ciò che prevale oggi: una grande apertura di coscienza degli esseri umani che danno prova del loro impegno, con la profonda volontà di andare verso il regno d’Amore che li attende.

Quando noi interverremo, tutto sarà diverso sulla Terra! Questo pianeta non avrà più la medesima realtà!

I vostri Fratelli Galattici vi daranno l’apporto necessario per facilitarvi la vita nella materia di quinta dimensione con un’altra consapevolezza.

Giungerà un tempo in cui non avrete più alcuna difficoltà nel vostro corpo, perché tutti i problemi di sofferenze e disarmonie vengono generati da voi stessi: questioni relazionali tra voi, episodi di ribellione verso l’esterno, ostacoli nel comunicare, cattive incarnazioni, ecc. Vari sono gli impedimenti che vi provocano disagi.

Normalmente, dall’istante in cui le persone si volgono davvero verso l’Amore e la Luce, qualsiasi problema o pesante disagio, l’uno dopo l’altro, sono destinati a sparire.




Noi faremo del nostro meglio affinché vi sentiate perfettamente bene nel vostro nuovo organismo. Tutti gli esseri beneficeranno dell’armonia interiore che offrirà loro un maggior conforto e, di conseguenza, un corpo altrettanto armonico nell’aspetto esteriore.

Non ci saranno più virus! Non esisteranno più sulla Terra! Avverrà una grande epurazione di tutto ciò che è infimo (e i virus, appunto, rientrano in tutto ciò che è basso).

L’energia sarà pulita, vale a dire che non avrete più bisogno di petrolio o di elettricità. Vi sarà dato un modo per illuminarvi e riscaldarvi con mezzi che saranno alla vostra portata, che esistono sulla Terra ma che non conoscete; vi daremo la possibilità di scoprirli e di utilizzarli. Anche i trasporti saranno totalmente diversi.

Dunque, ripetiamo: sia voi, che avete scelto questo cammino spirituale per migliorare ciò che siete, sia coloro che optano per la strada della protesta per conquistare una maggiore libertà perché non esistano più le insane differenze tra chi possiede tutto e chi nulla, partecipate a questa immensa apertura verso il nuovo scenario.

Possiamo certificarvi che, se vi impegnate sul serio, saremo lì per soccorrervi; ci manifesteremo a vista per la conoscenza di tutto il pianeta e saremo allora finalmente riuniti, voi come Fratelli della Terra, e noi quali Fratelli dello Spazio.





Figli della Terra, scrivete in grande sulla vostra casa la parola “SPERANZA”, poiché nell’attimo in cui leggerete questo termine, voi comincerete a vivere in essa.

Invece che restare nella disperazione e nella tristezza, apponete a chiare lettere nelle vostre dimore le voci: Speranza, Amore e Gioia.

Che queste espressioni siano di frequente davanti ai vostri occhi per impregnarvi di esse! È importante!»

Traduzione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

LITURGIA DEL GIORNO

Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)

Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere.


Dal libro del profeta Daniele

In quei giorni, il re Baldassàr imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. Quando Baldassàr ebbe molto bevuto, comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor, suo padre, aveva asportato dal tempio di Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Dio a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; mentre bevevano il vino, lodavano gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere sull’intonaco della parete del palazzo reale, di fronte al candelabro, e il re vide il palmo di quella mano che scriveva. Allora il re cambiò colore: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro.
Fu allora introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele, un deportato dei Giudei, che il re, mio padre, ha portato qui dalla Giudea? Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e risolvere questioni difficili. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai terzo nel governo del regno».
Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e da’ ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione. Ti sei innalzato contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto. E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Dn 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.

Canto al Vangelo (Apoc 2,10)
Alleluia, alleluia.
Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.

VANGELO (Lc 21,12-19)
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella fugacità del tempo, Dio è presente con il suo amore provvidenziale e salvifico. E anche ora sostiene la nostra preghiera. Con fiducia, quindi, diciamo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché gli uomini scorgano, al di là degli avvenimenti negativi della vita, la presenza di Dio Padre e di Cristo liberatore. Preghiamo:
Perché la Chiesa, con pazienza vigile e operosa, affronti le inevitabili incomprensioni e le persecuzioni, confortata dalla promessa di Cristo di essere presente fino alla fine dei tempi. Preghiamo:
Perché coloro che, per paura o vergogna, nascondono la propria fede, trovino, nell'esempio dei martiri, il sostegno alla loro debolezza. Preghiamo:
Perché i perseguitati religiosi e politici vivano nella certezza che Dio, grazie alla loro sofferenza, elargirà alla Chiesa e alle nazioni un futuro ricco di benedizioni. Preghiamo:
Perché chi, nella nostra comunità, si sente più solido nella fede, comprenda le difficoltà dei più deboli e li aiuti a crescere valorizzando il positivo che c'è in loro. Preghiamo:
Perché il Signore ci aiuti a soffrire in silenzio.
Perché, come cristiani, rifiutiamo ogni privilegio.

Dio onnipotente, che sei il Signore della storia, dirigi le vicende umane per la crescita del tuo regno, e sostieni con la tua forza coloro che lavorano per il tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Tra la prima lettura della Messa di oggi e il Vangelo, a prima vista non si scorge nessun rapporto. Da una parte, il racconto di un banchetto regale turbato da un episodio misterioso; dall'altra, la predizione fatta da Gesù di persecuzioni contro i suoi discepoli. È possibile tuttavia avvertire tra i due testi un rapporto di contrasto, molto significativo.
Infatti, vediamo, nella prima lettura, il trionfo di un personaggio ricco, potente, giunto al più alto grado del successo umano: il re Baldassar esercita la sua dominazione su un immenso impero e può far organizzare celebrazioni grandiose: l'imbandisce un gran banchetto a mille dei suoi dignitari" (Dn 5, 1).
Nel Vangelo, una sorte diversa viene annunziata da Gesù ai suoi discepoli: "Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni... sarete traditi... sarete odiati da tutti..." (Lc 21, 12.16.17). Invece della felicità esultante di un banchetto, la sorte misera di chi è braccato come i criminali.
Il contrasto violento tra le due situazioni sa di scandaloso, perché non si accorda affatto con le esigenze della giustizia. Il re Baldassar, infatti, abusa della sua potenza per commettere atti sacrileghi: comanda che siano portati al banchetto i vasi sacri del tempio di Gerusalemme e profana questi vasi, usandoli per bere e ubriacarsi (Dn 5,25). Prende quindi la figura dell'empio trionfante e insolente, come appare nel salmo 73 (72),312.
Invece, i discepoli perseguitati a causa della loro fede in Gesù si trovano paradossalmente in perfetta sicurezza. La loro sensibilità può essere sconvolta; nel profondo del cuore, però, sono tranquilli, nella pace. Trascinati davanti ai tribunali, non debbono nemmeno preoccuparsi di preparare la loro difesa. Gesù promette loro: "Io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere" (Lc 21,15). Effettivamente, gli avversari di santo Stefano "non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava" (At 6,10). I discepoli di Gesù sanno che, perdendo la loro vita per lui, la salvano (cfr. Mt 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24). Niente sarà perso. "Nemmeno un capello del vostro capo perirà" (Lc 21,18). Anche se abbandonato da tutti, come Paolo nel suo ultimo processo (2 Tm 4, 16), il vero discepolo ha il Signore vicino, che gli dà forza (4, 17) e lo libererà da ogni male, salvandolo per il suo regno eterno (4,18).
La sola cosa importante, quindi, è che la nostra relazione personale con Cristo sia autentica. Lo è davvero? Se viviamo veramente per lui, niente ci può nuocere, tutto diventa occasione di progresso e di vittoria. In tutte le prove, "siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati" (Rm 8,37).