sabato 23 novembre 2019

Apocalisse maltempo: qualcuno sta bombardando l’Italia? Scritto il 03/11/18

CI RISIAMO? A UN ANNO DI DISTANZA CI CHIEDIAMO DI NUOVO SE L'ACQUA ALTA A VENEZIA E I VARI NUBIFRAGI NON SIANO STATI "PILOTATI" SCIENTEMENTE PER METTERE IN GINOCCHIO L'ITALIA.....

Un silenzio tombale è calato sull’applicazione delle rivoluzionarie scoperte del fisico Nikola Tesla, all’epoca emarginato dalla comunità scientifica, mentre l’ingegnere bresciano Rolando Pelizza ha raccontato a due docenti universitari, Francesco Alessandrini e Roberta Rio, che il geniale Ettore Majorana (ufficialmente scomparso nel 1938 ma in reatà nascosto in Calabria fino al 2005) progettò una “macchina” capace di mutare il clima all’istante. «Dello sviluppo di questa “macchina”, costruita in 50 esemplari su istruzioni dello stesso Majorana – assicura Pelizza – fu incaricato direttamente il governo italiano tramite Giulio Andreotti, che poi passò il dossier alla Cia». Un altro italiano, l’imolese Pier Luigi Ighina – assai meno celebre di Majorana, ma notissimo agli appassionati – riprodusse anche per le telecamere di “Report”, su Rai Tre, il suo straordinario esperimento, condotto con mezzi artigianali: Ighina era in grado di far piovere, creando nuvole nel cielo sereno (o a scelta, di far spuntare il sole tra i nuvoloni) semplicemente azionado, da terra, le pale di una sorta di ventilatore gigante, cosparse di alluminio. Il trucco? Cambiare la consistenza elettromagnetica della bassa atmosfera, immettendo vortici di onde.


«La manipolazione climatica è realtà», sostiene il sito “Dionidream”, citando estati torride e mezze stagioni scosse da nubifragi e alluvioni di inaudita violenza, come quelli che hanno messo in ginocchio varie aree della Pensiola, a cominciare dal Veneto, dove le trombe d’aria hanno divelto decine di migliaia di alberi, devastando storiche foreste alpine. Fuori dall’Italia, il fenomeno della manipolazione climatica non è esattamente una novità: «Festa in cielo, vietata la pioggia», titolò il Tgcom24 di Mediaset il 23 marzo 2009, parlando di «aerei in cielo per disperdere le nubi» in occasione del settantesimo anniversario della “repubblica popolare” fondata da Mao. «Per impedire che la pioggia rovini i grandiosi festeggiamenti in programma, si ricorrerà a una tecnica senza precedenti», raccontò il telegiornale: «L’aviazione impiegherà 18 apparecchi che disperderanno nell’atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cada la pioggia». Nello stesso anno, a novembre, sempre la Cina s’imbiancò fuori stagione, come raccontò “La Repubblica”: «Una nevicata precoce ha coperto con un’abbondante coltre bianca Pechino. Il tutto ha però ha avuto un aiutino dell’Ufficio Modificazione del Tempo della capitale cinese».


I tecnici, riferì tranquillamente l’agenzia “Xinhua”, «hanno riversato in cielo con degli aerei 186 dosi di ioduro d’argento, per approfittare delle nuvole e del brusco calo della temperatura». Questo, scrisse “Repubblica”, «ha generato la nevicata», il cui scopo era «alleviare la persistente siccità». Ammise Zhang Qiang, responsabile dell’ufficio meteorologico: «Non ci facciamo sfuggire occasione per provocare precipitazioni, da quando Pechino registra una persistente condizione di siccità». Due anni dopo, nel 2011, l’allora presidente iraniano Mahmud Ahmedinejad accusò l’Occidente di aver provocato una gravissima siccità per mettere in crisi l’economia agricola del paese. «Secondo rapporti sul clima, accuratamente verificati, le potenze occidentali forzano le nuvole fino a far piovere», dichiarò Ahmedinejad, come confermato dal “Giornale”. «I nostri nemici distruggono le nuvole prima che arrivino sul nostro paese». Ancora la Cina, già nel 2011, è tornata protagonista sul tema, annunciando un investimento da 120 milioni di euro per riuscire, entro il 2015, a far aumentare del 10% le precipitazioni nelle zone più aride.
«Un primo esperimento in tal senso era stato già condotto nel febbraio 2009, quando diverse regioni erano state irrorate da una pioggerellina leggera, generata da agenti chimici sparati nell’atmosfera con 2.392 razzi e 409 cannoni, in grado di creare nuvole cariche di pioggia», scrive il sito “Greenews”. «Le nuvole ‘adatte’ alle precipitazioni vengono ‘seminate’ con ioduro d’argento, un agente chimico che favorisce l’aggregazione delle molecole d’acqua per creare grandi gocce abbastanza pesanti da cadere al suolo». La tecnologia in realtà non è nuova, aggiunge “Greenews”: i primi esperimenti risalgono alla Guerra Fredda. «Durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti lanciarono l’Operazione Popeye per cercare di intensificare i monsoni sul Sentiero di Ho Chi Minh, la rete di strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud passando per Laos e Cambogia, usate dai Vietcong e dai loro sostenitori. Nel 1978, però, gli esperimenti per far piovere artificialmente negli Usa furono interrotti, in seguito a una grave inondazione causata dal bombardamento chimico delle nubi». Dal Sud-Est Asiatico al Medio Oriente: «Israele “stimola” le nuvole dal 1961 e riesce così a rendere fertili e rigogliose terre di per sé aride».


«Nel mondo ci sono diversi esperimenti in corso di questo tipo, ma siamo lontani dal poter dire di essere in grado di controllare la pioggia», disse nel 2012 a “Greenews” uno specialista come Sandro Fuzzi, climatologo del Cnr di Bologna, al quale allora sembrava remoto il rischio di gravi effetti collaterali, dato che gli interventi si svolgevano «su scala ridotta, al massimo di qualche decina di chilometri», mentre i fenomeni più distruttivi, come le alluvioni, «riguardano fronti di centinaia e anche migliaia di chilometri». L’ultima frontiera, aggiunge ancora “Greenews”, consiste nel bombardare le nuvole dal basso con dei laser: esperimento condotto nel 2010 in laboratorio e poi «replicato a Berlino da un gruppo di ricercatori dell’università di Ginevra e pubblicato sulla rivista “Nature Photonics”». Con un laser di grande potenza, una specie di “cannone energetico”, i ricercatori hanno colpito ed “eccitato” le molecole di gas presenti nell’aria. «Il risultato è stata la formazione di nuclei di condensazione attorno ai quali si sono create piccole gocce di acqua». Secondo il blog “Shivio news”, già nel 2012 erano oltre 20 i paesi impegnati nella sperimentazione di nuove tecniche per provocare precipitazioni.


In vetta alla classifica primeggiano i soliti cinesi: Pechino, letteralmente, «impiega nel “rainmaking” oltre 37.000 addetti, fra tecnici e ricercatori», mentre «una trentina di aerei, 4.000 rampe per razzi e 7.000 cannoni vengono usati per sparare in cielo nuclei di sostanze intorno alle quali stimolare processi di condensazione di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio». Negli Stati Uniti, gli aerei «gettano nelle nuvole ghiaccio secco e ioduro d’argento». In Sudafrica si usa invece il cloruro di potassio: «I sali vengono diffusi da aerei che volano sotto le nubi in formazione, e servono ad aumentare il numero e la misura delle gocce». Anche il Messico, aggiunge “Shivio”, sta sperimentando la tecnica sudafricana, che «sembra che sia in grado di aumentare di un terzo il volume delle precipitazioni». Qualcuno poi ricorderà la primissima performance, in assoluto, della geoingegneria più spettacolare: il 9 maggio del lontano 2007, in occasione della fastosa celebrazione dell’anniversario della vittoria dell’Urss nella Seconda Guerra Mondiale, il Tg1 riprese lo spettacolo del sole riapparso “miracolosamente” tra le nubi nerissime del cielo di Mosca, grazie a una portentosa miscela a base di azoto, iodio e argento diffusa dagli aerei.


Dall’uso civile a quello militare, il passo è breve: «Almeno quattro paesi – Stati Uniti, Russia, Cina e Israele – dispongono delle tecnologie e dell’organizzazione necessaria a modificare regolarmente il meteo e gli eventi geologici per varie operazioni militari ufficiali e segrete, legate a obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, energetico e la gestione delle risorse agricole». Lo disse già nel 2012 l’esperto aerospaziale Matt Andersson, allora in forza alla compagnia hi-tech Booz Allen Hamilton di Chicago. In un’intervista al “Guardian”, Hamilton ha ammesso: il nuovo tipo di guerra non convenzionale «comprende la capacità tecnologica di indurre, spingere o dirigere eventi ciclonici, terremoti e inondazioni, includendo anche l’impiego di agenti virali per mezzo di aerosol polimerizzati e particelle radioattive, trasportate attraverso il sistema climatico globale». Lo stesso Hamilton ha citato una think-tank della galassia neocon, il Bpc (Bipartisan Policy Center, con sede a Washington) e il suo rapporto nel quale chiede agli Usa e agli alleati di accelerare la sperimentazione su larga scala del cambiamento climatico.
Secondo il “Guardian”, il gruppo è finanziato da «grandi compagnie petrolifere, farmaceutiche e biotecnologiche», e rappresenta «gli interessi corporativi del mondo militare e scientifico statunitense». Il newsmagazine “Sputnik News”, citando il canadese Chossudovsky, osserva: la geoingegneria ha omai prodotto «sofisticate armi elettromagnetiche». E anche se la cosa non è ammessa ufficialmente, neppure a livello scientifico, le capacità di manipolare il clima (anche per scopi militari) sono in stato avanzatissimo. La storia di questa disciplina risale addirittura al 1940, quando il matematico americano John Von Newman, al Pentagono, iniziò la sua ricerca per la modifica del clima. Obiettivo: alterare i modelli meteorologici. Una tecnologia sviluppata negli anni ‘90 secondo il programma di ricerca della cosiddetta “alta frequenza aurorale attiva” (Haarp, High Frequency Active Auroral Research Program), come appendice di una iniziativa strategica di difesa, le “Guerre stellari”. Il programma Haarp, installato in Alaska e poi bloccato, sarebbe stato parte di una strategia tuttora attiva: le brusche modifiche del clima possono «estendersi, avviando inondazioni, uragani, siccità e terremoti».


Ammissioni ufficiali? Impensabili. Meglio lasciare che certe voci circolino in modo incontrollato (bufale comprese), per poi liquidare il tutto sotto la voce “teoria del complotto”. «E’ naturale che su un tema come il cambiamento climatico la Cia collaborerebbe con gli scienziati per meglio comprendere il fenomeno e le sue implicazioni sulla sicurezza nazionale», ha detto un portavoce dell’intelligence Usa, dopo la diffusione della notizia, da parte del sito legato al periodico statunitense “Mother Jones”, secondo cui proprio la Cia starebbe aiutando con ingenti finanziamenti la Nas, National Academy of Sciences, impegnata in uno studio sull’applicazione della geoingegneria per manipolare il clima. Su “Meteoweb”, Filomena Fotia spiega che “Mother Jones” descrive lo studio come un’inchiesta riguardante «un numero limitato di tecniche di geoingegneria, inclusi esempi di tecniche di gestione delle radiazioni solari (Srm, Solar Radiation Management) e rimozione dell’anidride carbonica (Cdr, Carbon Dioxide Removal). Geoingegneria “buona”, per proteggerci dall’attività solare divenuta pericolosa per la Terra?


«La manipolazione meteorologica – aggiunge Fotia – è stata riportata in auge da molti commentatori statunitensi in occasione dei devastanti tornado in Oklahoma, o di altri eventi estremi come l’uragano Sandy, che sarebbero stati “generati dal governo” usando la base dell’Haarp in Alaska». Ma, appunto: il tema si presta a speculazioni incontrollate, vista la mancanza di riscontri esaurienti da parte delle autorità, sempre estremamente laconiche, come quelle interpellate nel 2014 da Alessandro Scarpa, allora consigliere comunale di Venezia. “Grandinata anomala e scie chimiche, il maltempo si tinge di mistero”, titolò il 24 settembre il “Gazzettino”, storico quotidiano veneziano, dopo «una grandinata fuori dal normale», sotto un cielo «carico di nubi come mai si era visto». E lassù, «quelle scie bianche nel cielo terso il giorno dopo». Sono bastati questi due fenomeni, scriveva il “Gazzettino” quattro anni fa, a ridestare un quesito: e se questo maltempo eccezionale non fosse il risultato delle bizze atmosferiche, ma di qualcosa di “chimico”?


In redazione arrivò una lettera allarmatissima: grondaie intasate da “noci” di ghiaccio persistenti ed enormi: «Come mai questo ghiaccio non si è sciolto? Sembrerebbe di formazione chimica, da laboratorio, e non naturale». Per Alessandro Scarpa, vale la pena di esaminarli, certi fenomeni, «se non altro per capire di cosa si tratta» Ad esempio, «le strane scie chimiche che si vedono nei nostri cieli». Molte le segnalazioni pervenute al Consiglio comunale, «da parte di cittadini veneziani, preoccupati, che chiedono spiegazioni». Scarpa si è rivolto inutilmente all’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo, che gestisce il controllo del traffico degli aerei civili. Nessun lume neppure dal ministero dell’ambiente di Roma: risposte evasive o bocche cucite. «È quindi opportuno – sottolinea Scarpa – preoccuparsi seriamente per noi e per i nostri figli». E aggiunge, rivolto ai giornalisti disattenti: «Questa mattina, quando il cielo era limpidissimo, si sono viste una quindicina di linee nel cielo veneziano». Quattro anni dopo, la situazione è gravemente peggiorata: non c’è più una giornata serena senza che il cielo non sia “sporcato” dalle scie, di ora in ora, mentre l’Italia sta diventando il bersaglio di violentissime tempeste di tipo tropicale, come quella che ora ha messo in ginocchio il Nord-Est.
Lo scorso anno, a gennaio, il colonnello Mario Giuliacci – affabile volto televisivo – sul suo sito ha tentato di sgombrare il campo da ogni illazione, presentando testualmente un comunicato ufficiale dell’aeronautica militare. La spiegazione dei militari è ineccepibile, riguardo alla vistosa presenza di molte delle scie: «Le nuove generazioni di motori che equipaggiano i moderni aeroplani a reazione, per avere un miglior rendimento termodinamico dato dalla differenza di temperatura tra la camera di combustione e l’ambiente esterno, impiegano miscele di acqua e carburante la cui combustione genera le enormi quantità di vapore acqueo che sono all’origine delle scie». Secondo i militari, dunque, sono aumentate in modo esponenziale le scie di condensazione, in gergo “contrails”, destinate poi a scomparire nell’atmosfera. «Per le caratteristiche termodinamiche dei motori, per le quote di volo e per la localizzazione – aggiunge l’aeronautica – la quasi totalità delle scie che si osservano in cielo sono prodotte dai jet di linea degli operatori commerciali. La loro durata è variabile da pochi istanti a minuti e talvolta a ore, in dipendenza dell’umidità, delle temperature e in genere delle condizioni termodinamiche dell’aria circostante».


Poi la chiosa: «Per quanto ci compete, l’Aeronautica Militare non possiede aeromobili che generano o emettono scie differenti da quelle prodotte a causa della condensazione di vapore acqueo». Il che – alla lettera – non significa escludere la presenza di altre scie, di ben diversa natura, emesse da velivoli estranei all’aeronautica militare italiana: le famigerate “chemtrails”, appunto. Tra le pagine del blog “Su la testa”, il giornalista investigativo Gianni Lannes (vittima di minacce e attentati per le sue indagini scomode, specie quelle sulla mafia dei rifiuti) sostiene che si è ormai clamorosamente violata la “Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente”, a fini militari o ad ogni altro scopo ostile, nota anche come Convenzione Enmod: «E’ il trattato internazionale che proibisce l’uso delle tecniche di modifica dell’ambiente». Firmata il 18 maggio 1977 a Ginevra, è entrata in vigore il 5 ottobre 1978, approvata anche dall’Onu. Gli Stati firmatari sono 48, inclusi gli Usa, di cui 16 non hanno ancora ratificato il trattato. In totale, i paesi che vi hanno aderito sono 76. «L’Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18 maggio 1977 e l’ha ratificata con la legge numero 962 del 29 novembre 1980, grazie al presidente della Repubblica Sandro Pertini e all’approvazione quasi all’unanimità del Parlamento».
Secondo Lannes, questa verità viene regolarmente “oscurata” perché illegale, oltre che aberrante. Ma l’Italia, sostiene Lannes, ha concesso i propri cieli durante l’infelice G8 di Genova del 2001, quando Berlusconi firmò un trattato segreto, con Bush, che trasformava il nostro paese in un’area-test per l’irrorazione dell’atmosfera. Dal 2003 l’operazione è scattata, e nessuno ne parla: è top secret. Si chiama “Clear Skies Initiative”. Lannes attinge direttamente a fonti della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato: le pagine istituzionali americane ammettono apertamente che il 19 luglio 2001, a Genova, Bush e Berlusconi impegnarono i loro paesi in un programma di ricerca sul cambiamento climatico e sullo sviluppo di “tecnologie a bassa emissione”. Operazione poi approvata il 22 gennaio 2002 dal ministero italiano dell’ambiente e dal Dipartimento di Stato Usa. Dunque, scrive Lannes nel blog “Su la testa”, cambiamenti climatici indotti e “collaborazione” (si fa per dire) tra Stati Uniti e Italia, con quest’ultima a fare da cavia. «Dalla documentazione delle autorità nordamericane emerge che in questa vasta operazione gestita in prima battuta dal Pentagono, dalla Nasa e dalla Nato, sono coinvolte addirittura le industrie e le multinazionali più inquinanti al mondo: Exxon Mobil, Bp Amoco, Shell, Eni, Solvay, Fiat, Enel».


Tutti insieme appassionatamente, secondo il giornalista, compreso il settore scientifico: università italo-americane, Enea, Cnr, Ingv, Arpa e così via. «Insomma, controllori e controllati. L’Enac addirittura ha partecipato ad un test “chemtrails” in Italia insieme a Ibm, ministero della difesa, stato maggiore dell’aeronautica e ovviamente Nato». Mancano, sempre, le conferme ufficiali. In compenso si scatenano i “debunker” come Paolo Attivissimo: “Scie chimiche, aria fritta con contorno di bufala e grana”. Dopo il disastro aereo del volo Germanwings del 2015, schiantatosi sulle Alpi francesi, anche il “Giornale” si sbizzarrisce: “Airbus, dalle scie chimiche alle ’strane scritte’: complottisti scatenati”. Nel frattempo Enrico Gianini, ex addetto aeroportuale di Malpensa, racconta a “Border Nights”: una volta a terra, gli aerei delle compagnie low-cost perdono liquido inquinato da metalli pesanti, e non lasciano più caricare i bagagli nelle stive di coda, come se fossero ingombre di serbatoi clandestini. «Se mi denunciano, chiederò al tribunale di “smontare” uno di quegli aerei: così scopriranno finalmente cosa trasporta». Ma la notizia resta negli scantinati del web, mentre il finimondo rade al suolo il Veneto e la Cina stipendia regolarmente (e apertamente) i suoi bravi “rainmaker”.





LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 23 Novembre 2019

Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)




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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Dice il Signore: 
“Io ho progetti di pace e non di sventura; 
voi mi invocherete e io vi esaudirò, 
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14) 

Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, 
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, 
possiamo avere felicità piena e duratura. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Mac 6,1-13)
Per i mali che ho commesso a Gerusalemme, muoio nella più profonda tristezza.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c’era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; che c’era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d’oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci. Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia. 
Venne poi un messaggero in Persia ad annunziargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda. Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto, e inoltre avevano demolito l’abominio da lui innalzato sull’altare a Gerusalemme, avevano cinto d’alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città. 
Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire. 
Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l’animo è oppresso dai dispiaceri. Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d’oro e d’argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 9)
Rit: Esulterò, Signore, per la tua salvezza. 

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo. 

Mentre i miei nemici tornano indietro,
davanti a te inciampano e scompaiono.
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre. 

Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.
Perché il misero non sarà mai dimenticato,
la speranza dei poveri non sarà mai delusa. 

Canto al Vangelo (2 Tm 1,10) 
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Nella certezza che, se saremo fedeli, risorgeremo da morte per una beatitudine perenne, rivolgiamo al Padre la nostra fiduciosa invocazione, dicendo:
Signore, aumenta la nostra speranza.

Concedi, o Signore, il tuo timore ai potenti di questo mondo, perché amino il popolo loro affidato e lo governino con spirito di servizio e non di sopraffazione. Preghiamo:
Ricordati, Signore, dei nostri cari defunti che, a causa della loro umana debolezza, non godono ancora della totale gioia dell'unione con te. Preghiamo:
O Signore, Dio della vita e della luce, non nasconderci il tuo volto e guida i nostri passi quando siamo immersi nelle tenebre e nell'ombra della morte. Preghiamo:
O Signore, Dio di ogni vivente, concedi ai poveri, agli anziani e agli emarginati di accettare con coraggio e dignità la loro situazione di sofferenza per una sicura beatitudine nei cieli. Preghiamo:
O Signore, fonte di ogni santità, aiuta la nostra comunità a vivere e a celebrare l'eucaristia come l'evento della morte e della risurrezione del tuo Cristo, nella gioiosa attesa della sua venuta.
Preghiamo:
Per le vedove e i vedovi della nostra comunità.
Per coloro che hanno scelto il celibato per il regno di Dio.

O Dio onnipotente, che ami la vita e nulla disprezzi di quanto hai creato, soccorrici nei momenti in cui siamo preda dell'inerzia, dello smarrimento e della sfiducia, perché viviamo nell'attesa dell'incontro con il Cristo benedetto, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, 
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente 
e ci prepari il frutto di un’eternità beata. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio, 
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28) 

Oppure: 
Dice il Signore: 
“In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, 
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. (Mc 11,23.24) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, 
ascolta la nostra umile preghiera: 
il memoriale, che Cristo tuo Figlio 
ci ha comandato di celebrare, 
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Le due letture di oggi ci preparano alla festa di domani, la festa della regalità del Signore.
Nella prima vediamo un re terreno che muore "nella più nera tristezza" di chi è stato tiranno, oppressore, sprezzante della legge e del culto del vero Dio.
Il Vangelo, all'opposto, parla della risurrezione, alla quale invano si oppongono i sadducei. "Dio dice Gesù non è Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono per lui".
Gesù, il nostro re, non ha imposto il suo dominio con la violenza: è morto sulla croce, apparentemente nella delusione del fallimento. In realtà la sua morte, accettata con amore nella radicale adesione alla volontà del Padre, ha trionfato sulla morte e si è vittoriosamente aperta sulla risurrezione.
Prepariamoci ad accogliere il nostro re "giusto, vittorioso, umile", come scrive il profeta Zaccaria, con la profonda umiltà di Maria; sottomettiamoci a lui con tutto il cuore, come egli si è sottomesso alla volontà del Padre.
Così entreremo nel suo regno: "regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore, e di pace".


venerdì 22 novembre 2019

I KAZARI ROTHSCHILD DISCENDONO DAL RE BABILONESE NIMROD



Gli "ebrei" sionisti non sono Ebrei

Il mondo è dominato da una manciata di famiglie elitarie in linea con lo stesso programma atto a manipolare le ignare masse, tuttavia ci sono fazioni differenti che si battono per la supremazia all'interno dello stesso piano globale. I seguaci di entrambe o più parti sono pedine cui è stata inculcata una finta religione, mentre i loro leader rispondono agli stessi Dei. La dinastia dei Rothschild è una delle fazioni più influenti e costoro sono famosi per essere ebrei, ma non sono affatto ebrei, sono sumeri con l'aggiunta di altre discendenze. 

Il movimento creato dai Rothschild per avanzare pretese fasulle sulla terra che conosciamo come Israele o Palestina è noto con il nome Sionismo. Questo termine viene spesso usato come sinonimo di "popolo ebreo", quando in realtà si tratta di un movimento politico concepito, finanziato e promosso attraverso la casata dei Rothschild e osteggiato da molti ebrei. Attualmente il fronte sionista con maggiore visibilità è quello composto dai cosiddetti neoconservatori o neocons, che stavano dietro all'11/9 e le invasioni di Iraq, Afghanistan, Libia, Siria ecc. 

I sionisti sostengono che secondo l'Antico Testamento, Dio avrebbe designato gli ebrei come il suo popolo eletto e dato la loro terra promessa d'Israele, quindi quella terra appartiene a loro, senza discussioni. L'invasione e il sovvertimento di una intera nazione araba in Palestina è basata su testi della Bibbia, scritti da chissà chi e chissà quando, migliaia di anni dopo la schiavitù degli ebrei a Babilonia. La cosa è ancora più bizzarra quando ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli ebrei non ha alcun collegamento storico o genetico con Israele e l'affermazione che questo collegamento esiste è un gigantesco inganno, sia ai danni del popolo ebreo che del mondo intero.

Alcuni coraggiosi scrittori ebrei, grazie alle loro ricerche, hanno confermato che la popolazione "ebraica" sionista non ha alcun diritto storico sulla terra d'Israele. Costoro non sono gli ebrei biblici e certamente non sono "Semiti". Non discendono dall'Israele biblico ma dal popolo dei Cazari (Khazari), che abitava in quella che divenne la Russia meridionale, fino alle montagne del Caucaso. Oggi le loro terre sono largamente occupate dalla Georgia. Ecco perché il cosiddetto "naso semita" non è una caratteristica genetica di Israele, ma del Caucaso, quindi le rivendicazioni territoriali dei sionisti non hanno alcun fondamento. 

Secondo gli storici i Cazari discenderebbero dalla tribù dei Turkic, nota con il nome di Unni, che dall'Asia invase e saccheggiò l'Europa intorno al 450 d.C. Essi erano composti da un gruppo di tribù e stirpi frutto dell'incrocio di molti popoli, tra cui anche i Cinesi e i Sumeri. Gli Unni vengono in genere ricordati per il loro capo, Attila, che si impadronì del potere dopo aver ucciso il fratello Buda, da cui prese il nome la capitale ungherese Budapest.Come gli Unni, i Cazari parlavano la lingua Turkic e si ritiene che fossero lo stesso popolo. 

I Chazari controllavano un impero molto esteso ed erano per lo più commercianti e mediatori che riscuotevano le tasse sulle merci che transitavano attraverso le loro terre. Essi veneravano il fallo e celebravano riti che prevedevano anche sacrifici umani. Arthur Koestler scrive che "una nazione guerriera di ebrei turchi dev'essere sembrata tanto strana ai rabbini quanto un unicorno circonciso". I Cazari combatterono, strinsero alleanze e si incrociarono con popolazioni come i Magiari, con cui ebbero rapporti assai stretti. I Cazari rivestirono un ruolo di primo piano nella creazione della terra d'Ungheria. Nomi come quelli dei Cosacchi e degli Ussari derivano dalla parola "cazaro". I Cazari ebbero rapporti assai stretti anche con l'Impero Bizantino, che faceva parte dell'Impero Romano incentrato su Costantinopoli, con il cui popolo s'incrociarono.

I Cazari e il popolo da loro sottomesso, quello dei Magiari, avevano un legame con i Sumeri. Secondo il dottor Sandor Nagy, il popolo che poi divenne noto con il nome di Magiari era in realtà costituito da Sumeri che erano stati cacciati dalla "Fertile Mezzaluna", che oggi corrisponde al meno fertile Iraq. Il dottor Nagy cita molti esempi per mostrare le somiglianze tra la lingua sumera, il magiaro antico e l'attuale lingua magiara. Egli fa anche riferimento a parecchie opere scritte durante il primo millennio, tra cui gli Arpad Codices e il trattato De Administrando Imperio, oltre che a cinquant'anni di ricerche da lui condotte. Egli sostiene che, mentre esistono solo duecento parole magiare derivate dalla lingua ugro-finnica, ce ne sono invece più di duemila derivate dal sumero.

Lo stesso è avvenuto con gli archeologi e linguisti inglesi, francesi e tedeschi, i quali hanno concluso che la lingua delle antiche iscrizioni sumere non era né indoeuropea né semitica, bensì era una lingua che presentava parecchie affinità con il gruppo etno-linguistico allora noto come Turanico, e che comprendeva l'ungherese, il turco, il mongolo e il finnico (che in seguito venne designato gruppo ural-altaico). Alcuni studi hanno dimostrato che la lingua sumera e quella ungherese hanno più di mille radici etimologiche comuni e una struttura grammaticale molto simile. Delle 53 caratteristiche tipiche della lingua sumera, 51 si ritrovano in quella ungherese, a fronte delle 29 che si trovano nelle lingue turche, 24 in quelle caucasiche, 21 in quelle uraliche, 5 nelle lingue semitiche e 4 in quelle indoeuropee. Chiariamo quindi le cose, quello che definiamo popolo "ebreo" in origine derivò da Sumer, e i Sumeri non erano semiti, perciò è del tutto inesatto parlare di "antisemitismo" riguardo al popolo ebraico, e la loro gerarchia, come quella dei Rothschild, lo sa bene...

Il dottor Nagy parla di due diverse emigrazioni del popolo sumero dalla Mesopotamia. Una avvenne attraverso la Turchia fino al bacino dei Carpazi, e l'altra dapprima verso oriente e poi a nord, oltre le montagne del Caucaso, fino alla regione che si trova tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Si tratta della stessa terra occupata dall'impero cazaro, al punto che il Mar Caspio divenne noto come Mar Cazaro. 

Un'antica leggenda precristiana di origine ungherese li definisce discendenti di Nimrod di Babilonia. Narra la leggenda che Nimrod aveva due figli, Magor e Hunor. Si dice che Magor fosse il capostipite dei Magiari e Hunor degli Unni, e questo spiega perché le due popolazioni, Magiari e Unni (Cazari), hanno un'origine comune. Antiche fonti bizantine attestano che i Magiari erano anche chiamati Sabir e che fossero originari della Mesopotamia, la terra di Sumer. Numerose altre fonti antiche e medievali si riferiscono agli Sciti, agli Unni, agli Avari ed ai Magiari come allo stesso popolo, anche se le autorità ungheresi sembrano voler smentire a tutti i costi quelle tesi. 

Il vero esodo 
L'impero cazaro, il primo stato feudale dell'Europa orientale, cadde dopo una serie di guerre e invasioni che culminarono con la calata dell'Orda d'Oro dei Mongoli, ricordata soprattutto per il suo capo, Gengis Khan. Man mano che nei secoli veniva meno il loro potere e la loro influenza, i popoli cazari cominciarono ad emigrare in varie direzioni. I Cazari si diffusero nelle terre slave non ancora conquistate dall'Orda d'Oro, contribuendo così a creare i grandi centri ebrei dell'Europa orientale e abbracciando la fede giudaica e talmudica (sumero-babilonese).

In Polonia ed Ucraina esistono molti toponimi antichi che derivano da chazaro o zhid che vuol dire ebreo. Tra questi figurano i toponimi Kozarzewek, Kozara, Kozarzow e Zydowo. Con la caduta dell'impero cazaro, dopo il 960, un certo numero di tribù slave, guidate da quelle che occupavano l'attuale Polonia, formò un'alleanza che divenne appunto lo stato della Polonia. I Cazari rivestono un ruolo fondamentale nelle leggende polacche che parlano della fondazione della nazione. 

L'autore ebreo Arthur Koestler scrive: "Fonti ungheresi e polacche riportano che gli ebrei ricoprono il ruolo di direttori della zecca, amministratori delle imposte del regno, controllori del monopolio del sale, esattori delle tasse e prestatori di denaro - cioè banchieri. Questo parallelismo fa pensare ad una origine comune delle due comunità di immigranti, e che possiamo far risalire l'origine della maggior parte degli ebrei ungheresi al ceppo magiar-cazaro, la conclusione appare scontata".

In quel periodo accade che il popolo conosciuto da secoli come chazaro, divenne noto come popolo ebreo, e la loro vera origine andò perduta, ma non tra le famiglie elitarie, che propinano una falsa storia alle masse ebree e al resto del mondo, basata sull'idea che fossero gli ebrei biblici, credenza erronea che continua ancora oggi con conseguenze devastanti per la pace in Medio Oriente.

Gli 'ebrei' cazari furono confinati in ghetti in seguito ad un editto papale della metà del XVI secolo e questo, insieme ai massacri dei cosacchi del XVII secolo in Ucraina, portò ad un altro esodo di massa verso l'Ungheria, la Boemia, la Romania e la Germania. Fino a quel momento in Germania non c'era neanche un ebreo. Così la grande marcia verso occidente venne ripresa e continuò senza interruzioni per quasi tre secoli, fino alla Seconda Guerra Mondiale, divenendo lo strumento principale per la formazione delle attuali comunità ebraiche in Europa, negli Stati Uniti e Israele. 

Koestler, egli stesso nativo di Budapest, a proposito degli 'ebrei' e della rivelazione sui Cazari, scrive: "...Ciò significherebbe che i loro antenati non venivano dal Giordano ma dal Volga, non dal Canaan ma dal Caucaso, un tempo ritenuta la culla della razza ariana; e che geneticamente essi sono più vicini agli Unni, agli Uiguri e ai Magiari che alle progenie di Abramo, Isacco e Giacobbe. In questo caso il termine "antisemita" perderebbe di significato, essendo basato su un equivoco di fondo condiviso sia dai carnefici che dalle vittime. La storia dell'impero cazaro, che via via emerge lentamente dal passato, comincia a delinearsi come la più crudele mistificazione mai perpetrata dalla storia".

Benjamin H. Freedman, un uomo d'affari ebreo di New York, nonché persona addentrato alle segrete cose, dopo la II° Guerra Mondiale prese una netta posizione contro il Sionismo. Conosceva bene alcuni uomini politici americani di primo piano come Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt, Joseph Kennedy, John F. Kennedy e Bernard Baruch. Freedman si spinse molto oltre nel diffondere la verità sui Cazari:

"Qual è la verità sugli ebrei? Li chiamo ebrei perché voi li conoscete come tali. Io non uso questo termine. Mi riferisco a loro come ai "cosiddetti ebrei", perché so cosa sono. Non uno di loro [dei Chazari] ebbe un antenato che avesse mai messo piede in Terra Santa. Non solo negli episodi del Vecchio Testamento, ma anche se risaliamo alle origini della storia. Non uno di loro! Eppure ecco che vengono dai noi cristiani e ci chiedono di sostenere la loro insurrezione armata in Palestina dicendo: 'Voi volete aiutare il popolo eletto di Dio a rimpatriare nella sua Terra Promessa, la loro antica patria, non è vero? E' vostro dovere di cristiani. Noi vi abbiamo dato uno dei nostri ragazzi come vostro Signore e Salvatore...' E' altrettanto ridicolo chiamarli 'popolo della Terra Promessa' come lo sarebbe chiamare 'Arabi' i 54 milioni di Cinesi musulmani". 

L'antico popolo cazaro è anche noto col nome di ebrei ashkenazi, altri sono noti come ebrei sefarditi e questi ultimi hanno davvero un legame storico con il Medio Oriente, anche se, l'idea di un popolo eletto che discende dall'Israele biblico non sta comunque in piedi. Gli Ashkenazi (Cazari) sono in realtà una minoranza in Israele, ma detengono le redini del potere, come hanno sempre fatto sin da quando il paese venne fondato nel 1948. 

Il nome Ashkenazi deriva da Ashkenaz, parola ebraica che vuol dire Germania! Ma la Bibbia parla degli Ashkenazi come di un popolo che abitava la regione del monte Ararat (attuale Turchia) e dell'Armenia - il paese dell'Arca di Noè. Ciò corrisponderebbe all'insediamento principale dei Cazari. C'è anche un riferimento biblico ad Ashkenaz, fratello di Togarma e nipote di Magog. Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che i suo popolo discendeva da Togarma, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari. Nei secoli successivi alla caduta dell'impero cazaro, gli Ashkenazi non parlavano la lingua semitica ebrea, il che non deve sorprendere visto che non erano ebrei. Essi svilupparono una lingua propria chiamata Yiddish. Tale lingua, che nacque dai dialetti sud-orientali del medio-alto germanico, si diffuse poi nell'Europa centro orientale a partire dal XII secolo.

In seguito, nella sua evoluzione assorbì elementi della lingua ebraica, aramaica e slava, e altre influenze. Anche lo Yiddish, quindi, non proviene da Israele ma dall'Europa orientale. Le molteplici influenze nel loro linguaggio si rispecchiavano anche nei geni degli antichi Cazari. Ormai essi si erano incrociai con così tante altre razze da aver creato un cocktail genetico che comprendeva Sumeri, Turchi, orientali ed europei del nord e dell'ovest. Tuttavia, le loro stirpi reali, come quella dei Rothschild, un tempo Bauer, rimasero pure attraverso gli incroci e rappresentano una razza a parte rispetto al resto dei loro compagni "ebrei". 

Non sto assolutamente dicendo che esiste un complotto "ebreo" per controllare il mondo. Sto solo affermando che le loro famiglie dominanti, a cui non potrebbe importare di meno del popolo ebreo in generale, giocano un ruolo importante e si sono insinuati in ogni popolo, ogni nazione allo scopo di ottenere il potere con manovre e raggiri. 

Quella babilonese fu una civiltà creata dai Sumeri dopo la loro espansione in Asia centrale, dove divennero noti col nome di Cazari. Infatti molte delle organizzazioni di Sangue Blu che si svilupparono nel corso dei millenni, si auto-battezzarono Confraternite Babilonesi. Esse in seguito si fusero con le scuole segrete atlanteo-egiziane d'Europa per dare vita ai Massoni. 

Estratto e commento a La Tredicesima Tribù di Arthur Koestler

LUOGHI SINISTRI – IL PARLAMENTO EUROPEO

L'IMPOSTURA PARTE DA MOLTO LONTANO NEL TEMPO: DALLA TORRE DI BABELE DEL PERFIDO RE NIMROD. CONOSCENZA CONTRO SCHIAVITU'. LA VERITA' VI FARA' LIBERI....


QUESTO PASSO DI ISAIA 14, 3:20 SI RIFERISCE PROPRIO A NIMROD E ALLA SUA DISCENDENZA DEMONIACA:


3 In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. 
4 Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:
«Ah, come è finito l'aguzzino,
è finita l'arroganza!
5 Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
6 di colui che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le genti
con una tirannia senza respiro.
7 Riposa ora tranquilla tutta la terra
ed erompe in grida di gioia.
8 Persino i cipressi gioiscono riguardo a te
e anche i cedri del Libano:
Da quando tu sei prostrato, non salgono più
i tagliaboschi contro di noi.
9 Gli inferi di sotto si agitano per te,
per venirti incontro al tuo arrivo;
per te essi svegliano le ombre,
tutti i dominatori della terra,
e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10 Tutti prendono la parola per dirti:
Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi.
11 Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
12 Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13 Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15 E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
16 Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente.
È questo l'individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
17 che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
18 Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
19 Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
come una carogna calpestata.
A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
20 tu non sarai unito nella sepoltura,
perché hai rovinato il tuo paese,
hai assassinato il tuo popolo;
non sarà più nominata
la discendenza dell'iniquo.




Sin dal suo completamento, il 14 dicembre 1999, il parlamento dell’UE ha suscitato perplessità e domande relative alla sua struttura. La torre principale, denominata palazzo "Louise Weiss", ha un aspetto particolare e modernista. Perché sembra incompleta? I promotori dicono che riflette "La natura incompleta dell’Europa". Tuttavia una ricerca sull’argomento rivela il profondo e oscuro simbolismo dell’edificio. Portare alla luce l’autentica fonte d’ispirazione dell’edificio Louise Weiss significa portare alla luce le credenze esoteriche delle élite mondiali, le loro oscure aspirazioni e la loro interpretazione dei testi dell’antichità.

Andremo dritti al punto: l’edificio Louise Weiss ricorda intenzionalmente il dipinto intitolato "La Torre di Babele", realizzato nel 1563 da Pieter Bruegel il Vecchio. La storia riferisce che la Torre di Babele non fu mai completata. Quindi il Parlamento delle Nazioni Unite [sic] è fondamentalmente la prosecuzione del lavoro interrotto di Nimrod, il famigerato tiranno che stava edificando la Torre di Babele in sfida contro Dio. Credete che questa sia una buona fonte di ispirazione per una "istituzione democratica"?


Nimrod e la Torre di Babele

La vicenda di Nimrod e della Torre di Babele appare in numerosi testi di antiche culture, incluse l’ebraica, l’islamica, la greca e nella Kabbalah. Nimrod viene descritto come fondatore e sovrano del primo regno instaurato dopo il Diluvio. Il suo regno include Babilonia (Babele), Uruk, Akkad e Calneh. È un re noto per aver imposto al popolo la sua tirannia, cercando nel contempo di eliminare ogni credo religioso.





"Fu Nimrod che li spinse a tale offesa e disprezzo contro Dio. Era il nipote di Cam, figlio di Noè, ed era un uomo di grande sfrontatezza e forza fisica. Li spinse a non attribuire a Dio [la loro prosperità], come se la loro felicità derivasse dalle sue azioni, ma di credere che fosse il loro personale coraggio a procurare loro la felicità. Egli mutò gradualmente il governo in tirannia, non vedendo altro mezzo per distogliere gli uomini dal timor di Dio, se non quello di ridurli a una costante dipendenza dal suo potere… Alla fine la moltitudine fu pienamente predisposta a seguire i piani di Nimrod, e a ritenere cosa da codardi la sottomissione a Dio." 



Secondo il dettato biblico, Babele fu la città che unificò l’umanità, che allora parlava un’unica lingua, in movimento da oriente. Era la patria di Nimrod. Egli decise che la città avrebbe dovuto avere una torre tanto imponente che "la sua cima giunga fino al cielo". Questa torre non veniva costruita per adorare o lodare Dio, ma per la gloria dell’uomo, allo scopo di procurare fama ai suoi costruttori. La versione midrash della storia aggiunge anche che i costruttori della Torre dissero: 





"Dio non aveva alcun diritto di riservare a sé il mondo superiore, lasciando a noi quello inferiore; perciò ci costruiremo una torre, che avrà in cima un idolo che impugna una spada, così da dare l’impressione che vogliamo far guerra a Dio." 


Dio, vedendo la natura blasfema della Torre, istillò in ogni singolo costruttore un differente linguaggio, allo scopo di confonderli. Incapaci di portare a termine l’impresa, gli uomini si dispersero per il mondo. 



Simbolismo del Parlamento Europeo


In tal modo, il fatto che il Parlamento dell’UE sia costruito a immagine della Torre di Babele trasmette il messaggio che quella di Nimrod fosse la filosofia giusta, e che l’edificazione della Torre fosse una buona idea. Ecco cosa cerchiamo: 

1. Un avvento graduale della tirannia 




2. L’eliminazione dell’adorazione di Dio, per indurre alla dipendenza dal potere [politico] 



3. Tutti i popoli che condividono la stessa lingua e la stessa religione 


4. Il rifiuto di Dio nel tentativo di diventare dèi 


Sapete una cosa? Si tratta dei principali precetti delle credenze esoteriche delle élite globali (vedi la sezione ‘Educate Yourself‘). Non sono cristiani, e nemmeno monoteisti. Il loro sistema di credenze è basato sulle religioni misteriche (rituali pagani, adorazione del Sole, considerare Lucifero come colui che donò la luce alla razza umana, vedere Dio come una forza che vuole mantenere gli uomini nell’oscurità). Il loro Nuovo Ordine Mondiale si sbarazzerà di ogni venerazione per Dio, introdurrà un’unica lingua per tutti e trasformerà la democrazia in tirannide. 

Il Poster Ritirato 

Vi sembra che esageri? Vedo troppe cose in quel palazzo? La risposta è: NO. Questo è il poster UFFICIALE di promozione del Parlamento Europeo: 





Vediamo il popolo d’Europa riedificare la Torre di Babele. Ci sono alcune cose da sottolineare. Primo, abbiamo la conferma che l’edificio Louise Weiss è stato davvero ispirato dalla Torre di Babele. Il poster ricrea con precisione la torre del dipinto di Bruegel, curandosi perfino di riprodurre la parte crollata delle fondamenta. Su questo NON c’è dubbio. Secondo, lo slogan: "Europa: molte lingue, un’unica voce" si riferisce alla confusione creata da Dio con una moltitudine di lingue. Il Parlamento ribalterà in effetti la punizione di Dio, una lezione riguardante idolatria e arroganza. Terzo, osservate attentamente le stelle in alto. Non hanno qualcosa di strano? Sono capovolte, cioè sono pentagrammi invertiti. Il simbolismo sotteso ai pentagrammi è estremamente profondo e complesso, ma possiamo dire che un normale pentagramma si riferisce al "Buon Giudizio", mentre un pentagramma invertito indica il "Cattivo Giudizio". 




Questo poster è stato ritirato a causa delle proteste di numerosi gruppi. Rimane comunque estremamente rivelatore e prova la mentalità esoterica dei costruttori del Parlamento Europeo. 

Il Ratto di Europa 

Questa statua, situata di fronte all’edificio Winston Churchill, si riferisce alla mitologia classica, e raffigura una delle più antiche rappresentazioni dell’Europa. Si basa su un racconto nel quale Zeus si presenta nella forma di un toro bianco allo scopo di sedurre la principessa Europa, che sta raccogliendo fiori. Quando lei si avvicina e sale sulla groppa del toro, esso coglie l’occasione per correre via con lei e infine violentarla (vi sto dando la versione non censurata della storia). 

Quindi la donna (che rappresenta l’Europa) in groppa a questo toro è in procinto di essere stuprata. Sì, è inquietante. In ogni caso, rappresenta il Bene contro il Male, Il Sole contrapposto alla Luna e tutto ciò che è attinente. È parte delle Religioni Misteriche. Approfondite queste cose. 


Per Concludere 

L’Unione Europea è un super stato che attualmente include 27 paesi (in futuro anche di più). La stessa sorte attende i paesi americani e asiatici, che sono destinati a unirsi sotto la stessa bandiera e sotto la stessa moneta, nella creazioni di ulteriori super stati. Sono la prima pietra di un Governo Unico Mondiale, un obiettivo accanitamente perseguito dalle élite mondiali. Il Parlamento Europeo è il primo monumento che rappresenti un super stato e rivela, attraverso il suo accentuato simbolismo, l’odio per la fede religiosa, la pianificazione di un Nuovo Ordine Mondiale e un’astuta promozione della tirannide. 



Titolo originale: "Sinister Sites – The EU Parliament"






LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 22 Novembre 2019
Santa Cecilia

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso 

Antifona d'ingresso
Questa è una martire della fede, 
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temette le minacce dei giudici
e raggiunse il regno del cielo. 

Colletta
Ascolta, Signore, la nostra preghiera 
e per intercessione di santa Cecilia, vergine e martire, 
rendici degni di cantare le tue lodi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Mac 4,36-37.52-59)
Celebrarono la dedicazione dell’altare e offrirono olocausti con gioia.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion. 
Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. 
Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte. 
Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani. 
Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (1Cr 29)
Rit: Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore. 

Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.

Tu domini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. 

Canto al Vangelo (Gv 10,27) 
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 19,45-48
Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
A Dio di infinita bontà, che ha inviato la sua parola nel mondo perché rimanga con noi fino alla fine dei tempi, rivolgiamo le nostre suppliche, dicendo insieme:
O Signore, ascolta e purifica la nostra preghiera.

- Perché gli uomini custodiscano con amore le realtà create da Dio, e dalla contemplazione delle creature riconoscano e adorino il Creatore. Preghiamo:
- Perché i cristiani amino le proprie chiese e ne curino il decoro e la bellezza, così che siano degne dimore del corpo di Cristo e favoriscano un autentico incontro con Dio. Preghiamo:
- Perché il Signore allontani da noi il pericolo di offuscare le celebrazioni e le cose sacre con interessi puramente umani. Preghiamo:
- Perché qualsiasi azione liturgica o preghiera personale sia lode a Dio e impegno di amore per i fratelli. Preghiamo:
- Perché la nostra comunità si costruisca e cresca sempre più attorno all'ascolto della parola e alla celebrazione dei sacramenti, per diventare segno della presenza del Signore. Preghiamo:
- Per l'unità della preghiera con la vita.
- Per i sacrestani delle nostre chiese.

O Dio, tre volte santo, e che pure sei così vicino da abitare in mezzo a noi, fà che custodiamo e veneriamo sempre con amore il corpo e il sangue del tuo Figlio, nutrimento e vincolo di unità e pegno della nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
I doni che ti presentiamo
nel glorioso ricordo della santa martire Cecilia
ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi
l'offerta della sua vita. Per Cristo … 



Antifona di comunione
"Io sono la vite e voi i tralci", dice il Signore; 
"chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto". 

Preghiera dopo la comunione
Signore, che hai glorificato santa Cecilia
con la corona della verginità e del martirio,
per la comunione a questo sacro convito
donaci una forza nuova perché superiamo ogni male
e raggiungiamo la gloria del cielo. Per Cristo … 

Commento
Cecilia è una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si diffuse dovunque prendendo l’avvio da una «Passione» nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è l’interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell’anno 546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).