giovedì 21 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 21 Novembre 2019
Presentazione della Beata Vergine Maria

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re, 
che governa il cielo e la terra nei secoli, in eterno. 

Colletta
Guarda, Signore, il tuo popolo 
riunito nel ricordo delle beata Vergine Maria; 
fa’ che per sua intercessione 
partecipi alla pienezza della tua grazia. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Mac 2,15-29)
Cammineremo nell’alleanza dei nostri padri.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati di costringere all’apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte. 
I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». 
Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra». 
Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull’altare di Modin secondo il decreto del re. Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull’altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l’altare. Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. La voce di Mattatìa tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l’alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano.
Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 49)
Rit: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. 

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.

Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio.
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica. 

Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno dell’angoscia:
ti libererò e tu mi darai gloria. 

Canto al Vangelo (Sal 94,8) 
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore, 
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 19,41-44
Se avessi compreso quello che porta alla pace! 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: 
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Nonostante la nostra infedeltà, il Signore continua a visitare il suo popolo e a chiedere conversione. Rivolgiamogli allora la preghiera, dicendo:
Abbi pietà del tuo popolo, Signore.

Quando la Chiesa si presenta al tuo altare bisognosa di riconciliazione e pentita dei propri peccati. Noi ti preghiamo:
Quando i legislatori e i governanti non rispettano le tue leggi e la dignità e la coscienza dell'uomo. Noi ti preghiamo:
Quando la fede dei nostri padri non è sufficiente ad indicarci il cammino della salvezza. Noi ti preghiamo:
Quando il pensiero della morte in croce di Cristo lascia indifferente chi vive nelle tenebre del male. Preghiamo:
Quando la sofferenza e l'ingiustizia non commuovono il nostro cuore e non lo aprono alla generosità. Noi ti preghiamo:
Quando di fronte alla guerra che consuma i popoli pensiamo solo ai vantaggi del nostro paese. Noi ti invochiamo:
Quando gli uomini vogliono interpretare tutto senza prenderti minimamente in considerazione. Noi ti preghiamo:

O Dio che ci hai inviato il tuo Spirito, fuoco ardente di carità, riscalda il nostro cuore perché non si chiuda agli impulsi della tua grazia, ma viva sempre nell'ascolto e nella testimonianza dei tuoi insegnamenti. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Ci soccorra, O Padre, l'immenso amore del tuo unico Figlio,
che nascendo dalla Vergine
non diminuì ma consacrò l'integrità della Madre;
ci liberi da ogni colpa e ti renda gradito il nostro sacrificio
la mediazione di Cristo Signore
che vive e regna nei secoli dei secoli. 



Antifona di comunione
Te beata, o Vergine Maria,
che hai portato in grembo il Figlio dell'eterno Padre. 

Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti dei tuoi sacramenti, 
in questa celebrazione in onore della beata Vergine Maria,
fa' che sul suo esempio collaboriamo fedelmente
al mistero della redenzione. Per Cristo … 

Commento
Oggi contempliamo una bambina che si dà completamente al Signore. 
La Chiesa ha capito che l'atteggiamento di Maria all'annunciazione non era una improvvisazione e che nella sua anima l'offerta andava preparandosi da tempo, si era già progressivamente realizzata. E commovente vedere una bambina attirata dalla santità di Dio, che vuoi darsi a Dio, una bambina che capisce che l'opera di Dio è importante, che bisogna mettersi al servizio di Dio, ciascuno con le proprie capacità, aprirsi a Dio; una bambina che capisce che non si può compiere l'opera di Dio senza essere santificati da lui, senza essere consacrati da lui, perché non è possibile neppure conoscere la volontà di Dio, se il peso della carne ci chiude gli occhi. 
Maria realizzava quello che san Paolo più tardi proporrà come ideale dei cristiani: offrire se stessi: 
"Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio" (cfr. Rm 12,12). 
Cerchiamo allora di comprendere più profondamente le condizioni dell'offerta. Lo facciamo tenendo presente il canto del Magnificat, perché è chiaro che nessun Vangelo può corrispondere esattamente alla festa di oggi, che non è riportata in nessuna pagina della Bibbia: l'offerta di Maria bambina non è un avvenimento che abbia attirato l'attenzione e sia stato registrato. Scegliere il Magnificat non è un anacronismo, perché esso esprime i sentimenti che si sono formati nell'anima di Maria ben prima del giorno della visitazione, sentimenti di fondo che sono proprio la base della sua offerta: 
già della sua offerta di bambina, poi della sua offerta all'annunciazione e infine della sua offerta sul Calvario. Tutto parla del riconoscimento dei doni di Dio. Prima dell'offerta c'è sempre il dono di Dio e il riconoscimento di questo dono. "Ha guardato l'umiltà (la povertà, l'insignificanza) della sua serva... Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente... Di generazione in generazione si stende la sua misericordia": è proprio la scoperta dell'amore di Dio che fa pensare all'offerta, è la riconoscenza che suscita il bisogno di offrire.

mercoledì 20 novembre 2019

La disuguaglianza sociale nel mondo è al limite della tollerabilità. Un rapporto

OGGI IN ITALIA RACCOGLIAMO FARMACI DA DESTINARE AI BAMBINI POVERI. BAMBINI CHE INTANTO LASCIAMO TUFFARSI IN OCEANI DI RIFIUTI E DI INDIFFERENZA DEI SUPER RICCHI....

Risultati immagini per bambini sull'immondizia

Sopra. Molti bambini dei bassifondi di Recife passano le giornate nell'acqua putrida per raccogliere alluminio da rivendere e guadagnare così quel poco necessario per sopravvivere.


La fotografia impietosa, è contenuta in un report di Oxfam. Le fortune dei super-ricchi sono aumentate del 12% lo scorso anno, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone, che costituiscono la metà più povera dell’umanità, hanno visto decrescere quel che avevano dell’11%. L’anno scorso, da soli, 26 ultramiliardari possedevano l’equivalente ricchezza della metà più povera del pianeta. Una concentrazione di enormi fortune nelle mani di pochi, che evidenzia l’iniquità sociale e l’insostenibilità dell’attuale sistema economico. Un dato, quello sull’“Olimpo della ricchezza”, che è la rappresentazione estrema del divario patrimoniale registrato lo scorso anno: a metà 2018 l’1% più ricco deteneva infatti poco meno della metà (47,2%) della ricchezza aggregata netta, contro un magro 0,4% assegnato alla metà più povera della popolazione mondiale, 3,8 miliardi di persone.

Anche in Italia è così

In Italia il 20% più ricco dei nostri connazionali possedeva, nello stesso periodo, circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale. Il 5% più ricco degli italiani era titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero.

Allo stesso tempo, se la quota della ricchezza globale nelle mani dell’1% più ricco è in crescita dal 2011, un trend opposto caratterizza la riduzione della povertà estrema. Dopo una drastica diminuzione, tra il 1990 e il 2015, del numero di persone che vivono con un reddito di meno di 1,90 dollari al giorno, ad allarmare è il calo del 40% del tasso annuo di riduzione della povertà estrema (che secondo le stime è rallentato ulteriormente tra il 2015 e il 2018). Un aumento della povertà estrema che colpisce in primis i contesti più vulnerabili del globo, come l’Africa subsahariana.

La lotta alla povertà è sempre più ardua

Di fronte a tutto questo, bene pubblico o ricchezza privata? Il nuovo rapporto di Oxfam, diffuso oggi alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale di Davos, rivela come il persistente divario tra ricchi e poveri comprometta i progressi nella lotta alla povertà, danneggi le nostre economie e alimenti la rabbia sociale in tutto il mondo. Lo studio mette inoltre in evidenza le responsabilità dei governi, in ritardo nell’adottare misure efficaci per contrastare questa galoppante disuguaglianza. Servizi essenziali come sanità e istruzione infatti continuano a essere sotto-finanziati, la lotta all’elusione fiscale ristagna, mentre le grandi corporation e i super-ricchi contribuiscono fiscalmente meno di quanto potrebbero. L’enorme disuguaglianza che caratterizza il nostro tempo, inoltre, colpisce soprattutto donne e ragazze.

“Non dovrebbe essere il conto in banca a decidere per quanto tempo si potrà andare a scuola o quanto a lungo si vivrà – ha detto Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International – Eppure è proprio questa la realtà di oggi in gran parte del mondo. Mentre multinazionali e super-ricchi accrescono le loro fortune a dismisura, spesso anche grazie a trattamenti fiscali privilegiati, milioni di ragazzi – soprattutto ragazze - non hanno accesso a un’istruzione decente e le donne continuano a morire di parto”.
Qui siamo in Italia.....

L’ingiustizia fiscale sulle spalle dei più poveri

“Bene pubblico o ricchezza privata?” manda un messaggio molto netto: per potenziare il finanziamento dei sistemi di welfare nazionali, è necessario rendere più equo il fisco. Invertendo la tendenza pluridecennale, che ha portato alla graduale erosione di progressività dei sistemi fiscali e a un marcato spostamento del carico fiscale dalla tassazione della ricchezza e dei redditi d’impresa a quella sui redditi da lavoro e sui consumi. Una proposta che parte da alcune evidenze, che fotografano l’ingiustizia fiscale di cui inevitabilmente fanno le spese i più poveri:
Globalmente nel 2015 solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proveniva dalle imposte sul patrimonio, come quelle immobiliari, fondiarie o di successione. Questo genere di imposte ha subito una riduzione – o è stato eliminato del tutto – in molti paesi ricchi e viene a malapena reso operante nei paesi in via di sviluppo.
L’imposizione fiscale a carico dei percettori di redditi più elevati delle grandi imprese si è significativamente ridotta negli ultimi decenni. Nei paesi ricchi, per esempio, in media, l’aliquota massima dell’imposta sui redditi delle persone fisiche è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013. Nei paesi in via di sviluppo questa aliquota è ora in media al 28%.
Per 90 grandi corporation l’aliquota effettiva versata sui redditi d’impresa ha visto un drammatico calo tra il 2000 e il 2016, passando dal 34% al 24%.
Tenendo conto di imposte dirette e indirette, in paesi come il Brasile o il Regno Unito, il 10% dei più poveri paga, in proporzione al reddito, più tasse rispetto al 10% più ricco.
Se I’1% dei più ricchi pagasse appena lo 0,5% in più in imposte sul proprio patrimonio, si avrebbero risorse sufficienti per mandare a scuola 262 milioni di bambini e salvare la vita a 100 milioni di persone nel prossimo decennio.
Nel mondo 10 mila persone al giorno muoiono per il costo delle cure

I servizi pubblici sono sistematicamente sotto-finanziati o vengono esternalizzati ad attori privati, con la conseguenza che ne vengono esclusi i più poveri. Ecco perché in molti paesi un’istruzione e una sanità di qualità sono diventate un lusso che solo i più ricchi possono permettersi. Basti pensare che ogni giorno 10 mila persone muoiono nel mondo, perché non hanno accesso a cure mediche a un costo per loro accessibile. Nei paesi in via di sviluppo un bambino di una famiglia povera ha il doppio delle possibilità di morire entro i 5 anni, rispetto a un suo coetaneo benestante. In un paese come il Kenya, un bambino di una famiglia ricca frequenterà la scuola per il doppio degli anni rispetto a un bambino proveniente da una famiglia senza mezzi.

Nel mondo gli uomini possiedono il 50% in più della ricchezza delle donne. Vi è una forte correlazione tra disuguaglianza economica e disuguaglianza di genere.

Società più eque registrano anche condizioni di maggiore parità tra uomini e donne.

A livello globale gli uomini possiedono però oggi il 50% in più della ricchezza netta delle donne e controllano oltre l’86% delle aziende. Anche il divario retributivo di genere, pari al 23%, vede le donne in posizione arretrata. Un dato che per di più non tiene conto del contributo gratuito delle donne al lavoro di cura.

Secondo le stime di Oxfam, se tutto il lavoro di cura non retribuito, non contabilizzato oggi dalle statistiche ufficiali, svolto dalle donne nel mondo fosse appaltato ad una sola azienda, questa realizzerebbe un fatturato di 10 mila miliardi di dollari all’anno, ossia 43 volte quello di Apple, la più grande azienda al mondo.

“Le persone in tutto il mondo sono arrabbiate e frustrate. – conclude Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia – Ma i governi possono apportare cambiamenti reali per la vita delle persone assicurandosi che le grandi aziende e le persone più ricche paghino la loro giusta quota di tasse, e che il ricavato venga investito in sistemi sanitari e di istruzione a cui tutti possano accedere gratuitamente. A partire dalle tantissime donne e ragazze che ne sono spesso tagliate fuori. I governi possono ancora costruire un futuro migliore per tutti, non solo per pochi privilegiati. È una loro responsabilità”.

Oggi raccolta di medicinali a sostegno dei bambini poveri. A Favara aderisce la farmacia Amato. L’iniziativa, al settimo anno, è della “Fondazione Rava”.


Sono quattro le farmacie in provincia di Agrigento che hanno aderito all’iniziativa lanciata dalla fondazione “Francesca Rava” per sensibilizzare i clienti sui diritti dei bambini. L’appuntamento è per oggi, 20 novembre, giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia”. Nelle farmacie aderenti saranno presenti volontari della “Fondazione Rava” i quali illustreranno gli obiettivi dell’iniziativa. Nella stessa giornata i cittadini potranno acquistare farmaci da banco a uso pediatrico e prodotti baby care che verranno donati ad enti non profit impegnati nel dare aiuto ai bambini in povertà sanitaria in Italia e all’ospedale pediatrico Saint Damien di Haiti. Ad ogni farmacia è stato abbinato un ente benefico, che si occuperà del ritiro dei prodotti donati. Lo scorso anno, con l’adesione in Italia di 1.748 farmacie e l’aiuto di 2.700 volontari sono state consegnate 204.000 confezioni a 555 enti beneficiari.
In provincia di Agrigento sono quattro le farmacie aderenti. Si tratta delle farmacie Macaluso-Indelicato di Agrigento in piazza Vittorio Emanuele, Lilly Amato di Favara in via Vittorio Emanuele, Filippo Corso di Ribera in via Umberto, Alessandra Reina di Casteltermini in via Roma.
I volontari, che mostreranno una pettorina con su scritto “In farmacia per i bambini”, accoglieranno i clienti e distribuiranno un pieghevole con un simpatico gioco da tavolo per far riflettere, a scuola e in famiglia, sui contenuti di questa importante campagna nazionale di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e raccolta di farmaci da banco, alimenti e prodotti pediatrici in aiuto ai bambini in povertà sanitaria.
“In Farmacia per i bambini” è un’azione di responsabilità sociale, che passa per la responsabilità individuale di molti. Si realizza, infatti, grazie al lavoro di una vera e propria squadra composta da farmacisti, loro clienti, volontari, aziende, istituzioni e media, questi ultimi per il loro importante ruolo di divulgazione dell’iniziativa.



ANTIOSSIDANTI E SALUTE. ALLEATI PREZIOSI CONTRO IL CANCRO

Antiossidanti naturali: 10 cibi contro radicali liberi e invecchiamento



Sentiamo parlare spesso degli antiossidanti. Che cosa sono? Si tratta di sostanze presenti in numerosi alimenti, che aiutano l’organismo a contrastare i radicali liberi, a prevenire l’invecchiamento e a mantenere i tessuti sani.

Gli antiossidanti, con particolare riferimento a polifenoli e flavonoidi, proteggono la salute degli occhi e la vista, migliorano la circolazione e favoriscono il benessere del cuore e dei vasi sanguigni. Ecco alcuni degli alimenti più ricchi di antiossidanti.

Kiwi

Il kiwi è tra i frutti più ricchi di antiossidanti. Il suo primato è dato dall’elevata presenza di polifenoli, che sono in grado di proteggerci dall’invecchiamento e dalle malattie degenerative, tra le quali troviamo il Parkinson e l’Alzheimer. È il kiwi di qualità gold a contenere un tasso maggiore di polifenoli rispetto al kiwi comune, di colore verde. Approfittiamo dei benefici di questo frutto quando è di stagione: da novembre a giugno.
Tè verde

Il tè verde è un vero e proprio concentrato naturale di antiossidanti, tra i quali troviamo polifenoli, bioflavonoidi e tannini. Può essere gustato sia in inverno che in estate, in versione casalinga. Un consumo regolare di tè verde può apportare numerosi benefici al nostro organismo: rimineralizza e tonifica ossa, pelle e capelli, rafforza il sistema immunitario, facilita la digestione e riduce l’assorbimento degli zuccheri.

Melograno

Il melograno presenta una concentrazione di antiossidanti molto elevata, superiore anche al tè verde. Tra gli antiossidanti contenuti nel melograno troviamo i flavonoidi, che proteggono il cuore e le arterie e che presentano proprietà antinfiammatorie e gastroprotettive. Grazie all’acido ellagico, il melograno ci aiuta a contrastare i radicali liberi.


Mirtilli, frutti rossi e bacche di Acai


I mirtilli presentano spiccate proprietà antiossidanti. Il contenuto di sostanze benefiche è superiore nei mirtilli selvatici, che sono ritenuti migliori rispetto ai mirtilli coltivati in serra dal punto di vista nutrizionale. Il potere antiossidante dei mirtilli è dovuto al loro contenuto di flavonoidi, che ci aiutano a prevenire malattie metaboliche, degenerative e cardiovascolari. Inoltre, ci proteggono dal cancro. Sono ricchi di antiossidanti tutti i frutti di bosco e i frutti rossi, comprese fragole e ciliegie. Tra i frutti ricchi di antiossidanti simili ai mirtilli troviamo le bacche di Acai, considerate benefiche per le loro proprietà antinfiammatorie e anticancro.

Graviola

La graviola è un frutto tropicale dalla polpa molto morbida a cui vengono attribuite importanti proprietà anticancro, soprattutto dal punto di vista della prevenzione. I benefici della graviola nel contrastare i tumori sono dovuti alla sua ricchezza di antiossidanti. Alcuni di essi rappresentano infatti delle sostanze citotossiche in grado di contrastare le cellule tumorali. La graviola, inoltre, ha proprietà antibatteriche e favorisce la digestione.

Avocado

L’avocado è ricco di vitamina A e di vitamina E, sostanze antiossidanti che aiutano il nostro organismo a liberarsi dai radicali liberi, ritardando l’invecchiamento dei tessuti. L’olio estratto da questo frutto presenta uno spiccato contenuto di antiossidanti. Studi recenti hanno indicato l’olio d’avocado come un vero e proprio toccasana per la salute, in grado di contrastare i danni del tempo in mood naturale. I suoi pigmenti potrebbero rappresentare una nuova frontiera nella cura delle malattie degenerative.

Carote

La presenza di vitamina C e di beta-carotene rende le carote degli ortaggi particolarmente ricchi di antiossidanti. Secondo studi recenti, mangiare carote allunga la vita. Gli scienziato hanno scoperto che elevati livelli di carotene presenti nel sangue sono inversamente associati al rischio di morte prematura, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari e ai tumori. In generale, mangiare frutta e verdura fresca aiuta a mantenersi in salute e a prevenire la morte prematura.

Pomodori

I pomodori sono famosi per la loro ricchezza di licopene, un potente antiossidante. Proprio grazie al licopene, sono ritenuti un alimento benefico per proteggere il nostro organismo dall’ictus. Una percentuale elevata di licopene nel sangue è in grado di prevenire le malattie cardiovascolari. Mangiare pomodori è inoltre utile per contrastare il colesterolo e la pressione alta. Il contenuto di licopene dei pomodori è pari a 11 mg/100 g nella polpa ed a 54 mg/100 g nella buccia. La concentrazione di antiossidanti è stata valutata come superiore nei pomodori biologici.

Cacao e cioccolato

Il potere antiossidante del cioccolato è garantito dalla presenza di cacao, un alimento ricco di flavonoidi. Il cioccolato migliore è quello con il più elevato contenuto di cacao e con la minore presenza di zuccheri raffinati. Ci riferiamo soprattutto al cioccolato amaro extra-fondente. Il cacao migliore proviene da agricoltura biologica ed è coltivato secondo criteri etici. Il cacao, con i suoi antiossidanti naturali, garantisce il buon umore e regola colesterolo e pressione sanguigna.

Goji

Le bacche di goji si distinguono per il loro elevato contenuto di antiossidanti naturali, che le rendono un aiuto prezioso nel contrastare i radicali liberi, con un effetto benefico sia per i tessuti dell’organismo che nella prevenzione delle malattie tumorali legate alla pelle. Secondo gli studi più recenti, le bacche di goji sono in grado di rallentare il moltiplicarsi delle cellule tumorali. Hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e sono utili per proteggere la vista.



Marta Albè



LITURGIA DEL GIORNO

Mercoledì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Dice il Signore:
“Io ho progetti di pace e non di sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14)

Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Mac 7,1.20-31)
Il Creatore dell’universo vi restituirà di nuovo il respiro e la vita.


Dal secondo libro dei Maccabèi

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché, vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. Esortava ciascuno di loro nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: «Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell’universo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita, poiché voi ora per le sue leggi non vi preoccupate di voi stessi».
Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l’avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l’avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi. Ma poiché il giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.
Esortata a lungo, ella accettò di persuadere il figlio; chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: «Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia».
Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: «Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 16)
Rit: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla agli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi.
Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

VANGELO (Lc 19,11-28)
Perché non hai consegnato il mio denaro a una banca?


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore ci invita a prendere coscienza dei doni che ci ha elargito nella creazione e nella redenzione. Perché possiamo portare frutti abbondanti, diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.

Perché gli uomini siano attenti più alla presenza silenziosa della grazia e del bene che alle manifestazioni rumorose del peccato e del male. Preghiamo:
Perché la Chiesa manifesti la gloria del Padre con l'impegno paziente nell'evangelizzazione, il coraggio nella prova e la perseveranza nel bene. Preghiamo:
Perché coloro che soffrono a causa dei propri limiti e difetti, rendano grazie al Signore per ciò che di buono hanno ricevuto, piuttosto che lamentarsi per ciò di cui mancano. Preghiamo:
Perché ogni lavoro non sia valutato unicamente in base al guadagno, ma anche per il beneficio offerto all'umanità. Preghiamo:
Perché la nostra comunità non si lasci vincere dalla pigrizia e dai sentimenti di sfiducia di fronte agli insuccessi, ma con umiltà ponga la propria speranza nel Signore. Preghiamo:
Perché la nostra eucaristia sia lode piena al Signore.
Perché viviamo nell'attesa del ritorno del Signore.

O Dio, creatore del cielo e della terra, che hai fatto l'uomo a tua immagine, fà che, riconoscenti per la vita che abbiamo ricevuto e dei doni di cui l'hai arricchita, portiamo frutti abbondanti per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente,
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente
e ci prepari il frutto di un’eternità beata.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio,
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28)

Oppure:
Dice il Signore:
“In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. (Mc 11,23.24)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale, che Cristo tuo Figlio
ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù in questa parabola prende spunto dalla storia contemporanea. Archelao, figlio di Erode il Grande, dopo la morte del padre, era dovuto andare a Roma per ricevere l'investitura regale dal senato romano. Lo storico Giuseppe Flavio racconta che i Giudei fecero contemporaneamente partire una delegazione per chiedere che egli non regnasse su di loro.
Il Signore prende dunque questo esempio di un uomo che deve partire prima di prendere il potere, così che i suoi servi si trovano ad essere liberi, senza sorveglianza. Il Vangelo dice che Gesù racconta questa parabola per quelli che "credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro" e lo aspettavano con impazienza, perché finalmente Dio mettesse a posto tutte le cose sulla terra. Gesù invece fa capire che Dio non ha fretta, che non vuole intervenire immediatamente e che egli stesso, il Cristo, non prenderà subito il potere universale: prima farà un lungo viaggio durante il quale gli uomini, fedeli o infedeli, sono liberi. Chi è fedele non deve aver timore di questa libertà, ma accoglierla con fiducia.
Il Signore ci dà realmente la libertà e per essergli fedeli noi dobbiamo realmente usarla. Se ragioniamo come il servo pusillanime: "Ecco la tua mina; l'ho tenuta nascosta in un fazzoletto, perché avevo paura di te", veniamo meno alla nostra vocazione. Nella vita spirituale c'è anche la tentazione del "tutiorismo": cercare sempre le cose più sicure, aver paura di prendere qualche iniziativa, di fare qualcosa che possa meravigliare... Sempre le cose più sicure! Questo non fa onore a Dio. il rischio è necessario, dice il Signore, almeno il rischio di mettere questa mina, questo denaro in banca. E' un rischio: io non l'ho più, ma questo denaro frutterà un interesse e poi avrò di più.
Dobbiamo rischiare, accettare iniziative, avere creatività; in questo modo onoriamo Dio Creatore, assomigliamo a lui, che rischia in continuazione.
E' l'insegnamento del Vangelo di oggi. Per far piacere a Dio dobbiamo rischiare, approfittare della nostra libertà per onorarlo producendo veramente frutti buoni per lui e per i fratelli. "La tua mina, Signore, ha fruttato dieci mine". E il Signore risponde: "Bene, bravo servitore, poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere su dieci città".
Domandiamo a Dio di avere il senso della sua volontà che ci vuole liberi, creativi, per glorificare lui, creatore dell'universo.

martedì 19 novembre 2019

Preghiere al Preziosissimo Sangue di Gesù


Le preghiere al preziosissimo Sangue di Gesù sono molto potenti contro i demoni e le forze del male.


Santa Caterina da Siena disse: ” Chi con la mano del libero arbitrio prende il Sangue di Cristo e lo applica al suo cuore, anche se è duro come diamante lo vedrà aprirsi al pentimento e all’amore”.

Preghiere al Preziosissimo Sangue di Gesù

Signore Gesù Cristo, nel tuo nome e con il potere del tuo Preziosissimo Sangue, sigilliamo ogni persona, fatto o evento attraverso cui il nemico ci voglia pregiudicare.
Con il potere del Sangue di Gesù, sigilliamo ogni potenza distruttrice nell’aria, sulla terra, nell’acqua, nel fuoco, sotto terra, negli abissi dell’inferno e nel mondo in cui oggi ci muoveremo.
Con il potere del Sangue di Gesù spezziamo ogni interferenza e azione del Maligno. Ti chiediamo, Signore, di mandare nelle nostre case e nei nostri luoghi di lavoro la Santissima Vergine Maria, accompagnata da San Michele, San Gabriele, San Raffaele e tutta la loro corte di santi angeli.
Con il potere del Sangue di Gesù, sigilliamo la nostra casa, tutti coloro che la abitano (nominare ciascuno), le persone che il Signore invierà loro e tutti gli alimenti e i beni che ci concede generosamente per il nostro sostentamento.
Con il potere del Sangue di Gesù, sigilliamo terra, porte, finestre, oggetti, pareti e pavimenti, l’aria che respiriamo, e nella fede poniamo un cerchio del suo Sangue intorno a tutta la nostra famiglia.
Con il potere del Sangue di Gesù, sigilliamo i luoghi in cui ci recheremo in questa giornata e le persone, le imprese e le istituzioni con cui tratteremo.
Con il potere del Sangue di Gesù, sigilliamo il nostro lavoro materiale e spirituale, gli affari della nostra famiglia, i veicoli, le strade e qualsiasi mezzo di trasporto che dovremo utilizzare.
Con il tuo Preziosissimo Sangue, sigilliamo le azioni, le menti e i cuori della nostra Patria affinché possano regnarvi la tua pace e il tuo cuore.

Ti ringraziamo, Signore, per il tuo Preziosissimo Sangue, mediante il quale siamo stati salvati e preservati da ogni male.


LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 19 Novembre 2019
Martedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Dice il Signore: 
“Io ho progetti di pace e non di sventura; 
voi mi invocherete e io vi esaudirò, 
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14) 

Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, 
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, 
possiamo avere felicità piena e duratura. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (2Mac 6,18-31)
Lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte per le sante e venerande leggi.

Dal secondo libro dei Maccabèi

In quei giorni, un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell’aspetto della persona, veniva costretto ad aprire la bocca e a ingoiare carne suina. Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, s’incamminò volontariamente al supplizio, sputando il boccone e comportandosi come conviene a coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per attaccamento alla vita. 
Quelli che erano incaricati dell’illecito banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con quest’uomo, lo tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di mangiare le carni sacrificate imposte dal re, perché, agendo a questo modo, sarebbe sfuggito alla morte e avrebbe trovato umanità in nome dell’antica amicizia che aveva con loro. 
Ma egli, facendo un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia, della raggiunta veneranda canizie e della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, ma specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che lo mandassero pure alla morte. «Poiché – egli diceva – non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani, pensando che a novant’anni Eleàzaro sia passato alle usanze straniere, a loro volta, per colpa della mia finzione, per una piccola e brevissima esistenza, si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia vecchiaia. Infatti, anche se ora mi sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire, né da vivo né da morto, alle mani dell’Onnipotente. Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età e lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e nobilmente per le sante e venerande leggi». 
Dette queste parole, si avviò prontamente al supplizio. Quelli che ve lo trascinavano, cambiarono la benevolenza di poco prima in avversione, ritenendo che le parole da lui pronunciate fossero una pazzia. 
Mentre stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: «Il Signore, che possiede una santa scienza, sa bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro nel corpo atroci dolori sotto i flagelli, ma nell’anima sopporto volentieri tutto questo per il timore di lui». 
In tal modo egli morì, lasciando la sua morte come esempio di nobiltà e ricordo di virtù non solo ai giovani, ma anche alla grande maggioranza della nazione.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 3)
Rit: Il Signore mi sostiene. 

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!». 

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata. 

Canto al Vangelo (1Gv 4,10) 
Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio 
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 19,1-10
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La fiducia e la misericordia che vengono da Cristo, danno il coraggio per imboccare la strada impegnativa ma gioiosa della conversione. Al Padre di ogni bontà, diciamo:
Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Perché Dio mandi sempre al suo popolo uomini saggi e coraggiosi che sappiano illustrare la dottrina e testimoniare con la coerenza di vita il vangelo di Gesù Cristo. Preghiamo:
Perché il Signore ci preservi dal pericolo dell'indifferenza e della freddezza verso di lui, e ci aiuti a essere attenti nell'ascoltare la sua voce nell'obbedienza della fede. Preghiamo:
Perché l'ateismo non prevalga sulla fede, e la Chiesa esca da questa grave prova che minaccia il nostro tempo, più solida e purificata nella sua fedeltà al Signore. Preghiamo:
Perché coloro che si convertono dopo una vita di peccato, trovino nei cristiani persone che non guardano al loro passato, ma ai miracoli della grazia di Dio. Preghiamo:
Perché la misericordia di Dio, che incontriamo nei sacramenti della penitenza e dell'eucaristia, diventi sorgente di conversione e di riconciliazione con i fratelli. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi che vivono con gli emarginati.
Per un'equa distribuzione dei beni.

Dio, Padre misericordioso, che hai inviato nel mondo il Figlio tuo per riconciliare gli uomini con te, entra nella nostra vita con la forza purificatrice del tuo perdono, e fà che il nostro cammino sia sempre orientato verso di te. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, 
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente 
e ci prepari il frutto di un’eternità beata. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio, 
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28) 

Oppure: 
Dice il Signore: 
“In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, 
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. (Mc 11,23.24) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, 
ascolta la nostra umile preghiera: 
il memoriale, che Cristo tuo Figlio 
ci ha comandato di celebrare, 
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
"In quei giorni un tale Eleazaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell'aspetto della persona, veniva costretto ad aprire la bocca e ad ingoiare carne suina. Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, s'incamminò volontariamente al supplizio".
Il motivo per cui Eleazaro subì il supplizio oggi ci sembra quasi incomprensibile, perché un cristiano non è tenuto a certe osservanze alimentari. Ma dobbiamo rispettare e ammirare il suo comportamento: poteva sfuggire alla morte e non lo fece, per non dare cattivo esempio: "Non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani si perdano per causa mia". Il ricordo della persecuzione di Antioco Epifane fu più tardi per i primi cristiani un esempio di grande generosità e coerenza da parte di molti Giudei.
Nel corso dei secoli anche i cristiani si fecero persecutori dei Giudei, mancando di fedeltà a Cristo: un cristiano non perseguita, ma protegge i perseguitati, e anche di questo, per fortuna, abbiamo molti esempi, soprattutto durante l'ultima guerra.
Dobbiamo piuttosto essere pronti ad affrontare la persecuzione con fortezza d'animo pur di non essere complici dei persecutori.
Se la prima lettura ci presenta la figura di un uomo fedele fino a morire, il Vangelo narra invece l'avventura meravigliosa di un uomo considerato da tutti un peccatore: Zaccheo.
A noi è più facile ritrovarci in lui, perché anche noi siamo peccatori, piccoli e non ci è possibile vedere il Signore: bisogna che lui ci cerchi, che sia lui a decidere di venire nella nostra casa. Allora il suo amore gratuito ci renderà capaci di un amore generoso come quello di Zaccheo, anche forse eroico, come quello di Eleazaro.
Imitiamo l'umiltà di Zaccheo, che non ha temuto di esporsi al ridicolo arrampicandosi, lui, "capo dei pubblicani e ricco", su un sicomoro; approfittiamo di tutte le umiliazioni per "salire" e così vedere Gesù e sentirci dire da lui: "Devo fermarmi a casa tua".