venerdì 22 novembre 2019

I KAZARI ROTHSCHILD DISCENDONO DAL RE BABILONESE NIMROD



Gli "ebrei" sionisti non sono Ebrei

Il mondo è dominato da una manciata di famiglie elitarie in linea con lo stesso programma atto a manipolare le ignare masse, tuttavia ci sono fazioni differenti che si battono per la supremazia all'interno dello stesso piano globale. I seguaci di entrambe o più parti sono pedine cui è stata inculcata una finta religione, mentre i loro leader rispondono agli stessi Dei. La dinastia dei Rothschild è una delle fazioni più influenti e costoro sono famosi per essere ebrei, ma non sono affatto ebrei, sono sumeri con l'aggiunta di altre discendenze. 

Il movimento creato dai Rothschild per avanzare pretese fasulle sulla terra che conosciamo come Israele o Palestina è noto con il nome Sionismo. Questo termine viene spesso usato come sinonimo di "popolo ebreo", quando in realtà si tratta di un movimento politico concepito, finanziato e promosso attraverso la casata dei Rothschild e osteggiato da molti ebrei. Attualmente il fronte sionista con maggiore visibilità è quello composto dai cosiddetti neoconservatori o neocons, che stavano dietro all'11/9 e le invasioni di Iraq, Afghanistan, Libia, Siria ecc. 

I sionisti sostengono che secondo l'Antico Testamento, Dio avrebbe designato gli ebrei come il suo popolo eletto e dato la loro terra promessa d'Israele, quindi quella terra appartiene a loro, senza discussioni. L'invasione e il sovvertimento di una intera nazione araba in Palestina è basata su testi della Bibbia, scritti da chissà chi e chissà quando, migliaia di anni dopo la schiavitù degli ebrei a Babilonia. La cosa è ancora più bizzarra quando ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli ebrei non ha alcun collegamento storico o genetico con Israele e l'affermazione che questo collegamento esiste è un gigantesco inganno, sia ai danni del popolo ebreo che del mondo intero.

Alcuni coraggiosi scrittori ebrei, grazie alle loro ricerche, hanno confermato che la popolazione "ebraica" sionista non ha alcun diritto storico sulla terra d'Israele. Costoro non sono gli ebrei biblici e certamente non sono "Semiti". Non discendono dall'Israele biblico ma dal popolo dei Cazari (Khazari), che abitava in quella che divenne la Russia meridionale, fino alle montagne del Caucaso. Oggi le loro terre sono largamente occupate dalla Georgia. Ecco perché il cosiddetto "naso semita" non è una caratteristica genetica di Israele, ma del Caucaso, quindi le rivendicazioni territoriali dei sionisti non hanno alcun fondamento. 

Secondo gli storici i Cazari discenderebbero dalla tribù dei Turkic, nota con il nome di Unni, che dall'Asia invase e saccheggiò l'Europa intorno al 450 d.C. Essi erano composti da un gruppo di tribù e stirpi frutto dell'incrocio di molti popoli, tra cui anche i Cinesi e i Sumeri. Gli Unni vengono in genere ricordati per il loro capo, Attila, che si impadronì del potere dopo aver ucciso il fratello Buda, da cui prese il nome la capitale ungherese Budapest.Come gli Unni, i Cazari parlavano la lingua Turkic e si ritiene che fossero lo stesso popolo. 

I Chazari controllavano un impero molto esteso ed erano per lo più commercianti e mediatori che riscuotevano le tasse sulle merci che transitavano attraverso le loro terre. Essi veneravano il fallo e celebravano riti che prevedevano anche sacrifici umani. Arthur Koestler scrive che "una nazione guerriera di ebrei turchi dev'essere sembrata tanto strana ai rabbini quanto un unicorno circonciso". I Cazari combatterono, strinsero alleanze e si incrociarono con popolazioni come i Magiari, con cui ebbero rapporti assai stretti. I Cazari rivestirono un ruolo di primo piano nella creazione della terra d'Ungheria. Nomi come quelli dei Cosacchi e degli Ussari derivano dalla parola "cazaro". I Cazari ebbero rapporti assai stretti anche con l'Impero Bizantino, che faceva parte dell'Impero Romano incentrato su Costantinopoli, con il cui popolo s'incrociarono.

I Cazari e il popolo da loro sottomesso, quello dei Magiari, avevano un legame con i Sumeri. Secondo il dottor Sandor Nagy, il popolo che poi divenne noto con il nome di Magiari era in realtà costituito da Sumeri che erano stati cacciati dalla "Fertile Mezzaluna", che oggi corrisponde al meno fertile Iraq. Il dottor Nagy cita molti esempi per mostrare le somiglianze tra la lingua sumera, il magiaro antico e l'attuale lingua magiara. Egli fa anche riferimento a parecchie opere scritte durante il primo millennio, tra cui gli Arpad Codices e il trattato De Administrando Imperio, oltre che a cinquant'anni di ricerche da lui condotte. Egli sostiene che, mentre esistono solo duecento parole magiare derivate dalla lingua ugro-finnica, ce ne sono invece più di duemila derivate dal sumero.

Lo stesso è avvenuto con gli archeologi e linguisti inglesi, francesi e tedeschi, i quali hanno concluso che la lingua delle antiche iscrizioni sumere non era né indoeuropea né semitica, bensì era una lingua che presentava parecchie affinità con il gruppo etno-linguistico allora noto come Turanico, e che comprendeva l'ungherese, il turco, il mongolo e il finnico (che in seguito venne designato gruppo ural-altaico). Alcuni studi hanno dimostrato che la lingua sumera e quella ungherese hanno più di mille radici etimologiche comuni e una struttura grammaticale molto simile. Delle 53 caratteristiche tipiche della lingua sumera, 51 si ritrovano in quella ungherese, a fronte delle 29 che si trovano nelle lingue turche, 24 in quelle caucasiche, 21 in quelle uraliche, 5 nelle lingue semitiche e 4 in quelle indoeuropee. Chiariamo quindi le cose, quello che definiamo popolo "ebreo" in origine derivò da Sumer, e i Sumeri non erano semiti, perciò è del tutto inesatto parlare di "antisemitismo" riguardo al popolo ebraico, e la loro gerarchia, come quella dei Rothschild, lo sa bene...

Il dottor Nagy parla di due diverse emigrazioni del popolo sumero dalla Mesopotamia. Una avvenne attraverso la Turchia fino al bacino dei Carpazi, e l'altra dapprima verso oriente e poi a nord, oltre le montagne del Caucaso, fino alla regione che si trova tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Si tratta della stessa terra occupata dall'impero cazaro, al punto che il Mar Caspio divenne noto come Mar Cazaro. 

Un'antica leggenda precristiana di origine ungherese li definisce discendenti di Nimrod di Babilonia. Narra la leggenda che Nimrod aveva due figli, Magor e Hunor. Si dice che Magor fosse il capostipite dei Magiari e Hunor degli Unni, e questo spiega perché le due popolazioni, Magiari e Unni (Cazari), hanno un'origine comune. Antiche fonti bizantine attestano che i Magiari erano anche chiamati Sabir e che fossero originari della Mesopotamia, la terra di Sumer. Numerose altre fonti antiche e medievali si riferiscono agli Sciti, agli Unni, agli Avari ed ai Magiari come allo stesso popolo, anche se le autorità ungheresi sembrano voler smentire a tutti i costi quelle tesi. 

Il vero esodo 
L'impero cazaro, il primo stato feudale dell'Europa orientale, cadde dopo una serie di guerre e invasioni che culminarono con la calata dell'Orda d'Oro dei Mongoli, ricordata soprattutto per il suo capo, Gengis Khan. Man mano che nei secoli veniva meno il loro potere e la loro influenza, i popoli cazari cominciarono ad emigrare in varie direzioni. I Cazari si diffusero nelle terre slave non ancora conquistate dall'Orda d'Oro, contribuendo così a creare i grandi centri ebrei dell'Europa orientale e abbracciando la fede giudaica e talmudica (sumero-babilonese).

In Polonia ed Ucraina esistono molti toponimi antichi che derivano da chazaro o zhid che vuol dire ebreo. Tra questi figurano i toponimi Kozarzewek, Kozara, Kozarzow e Zydowo. Con la caduta dell'impero cazaro, dopo il 960, un certo numero di tribù slave, guidate da quelle che occupavano l'attuale Polonia, formò un'alleanza che divenne appunto lo stato della Polonia. I Cazari rivestono un ruolo fondamentale nelle leggende polacche che parlano della fondazione della nazione. 

L'autore ebreo Arthur Koestler scrive: "Fonti ungheresi e polacche riportano che gli ebrei ricoprono il ruolo di direttori della zecca, amministratori delle imposte del regno, controllori del monopolio del sale, esattori delle tasse e prestatori di denaro - cioè banchieri. Questo parallelismo fa pensare ad una origine comune delle due comunità di immigranti, e che possiamo far risalire l'origine della maggior parte degli ebrei ungheresi al ceppo magiar-cazaro, la conclusione appare scontata".

In quel periodo accade che il popolo conosciuto da secoli come chazaro, divenne noto come popolo ebreo, e la loro vera origine andò perduta, ma non tra le famiglie elitarie, che propinano una falsa storia alle masse ebree e al resto del mondo, basata sull'idea che fossero gli ebrei biblici, credenza erronea che continua ancora oggi con conseguenze devastanti per la pace in Medio Oriente.

Gli 'ebrei' cazari furono confinati in ghetti in seguito ad un editto papale della metà del XVI secolo e questo, insieme ai massacri dei cosacchi del XVII secolo in Ucraina, portò ad un altro esodo di massa verso l'Ungheria, la Boemia, la Romania e la Germania. Fino a quel momento in Germania non c'era neanche un ebreo. Così la grande marcia verso occidente venne ripresa e continuò senza interruzioni per quasi tre secoli, fino alla Seconda Guerra Mondiale, divenendo lo strumento principale per la formazione delle attuali comunità ebraiche in Europa, negli Stati Uniti e Israele. 

Koestler, egli stesso nativo di Budapest, a proposito degli 'ebrei' e della rivelazione sui Cazari, scrive: "...Ciò significherebbe che i loro antenati non venivano dal Giordano ma dal Volga, non dal Canaan ma dal Caucaso, un tempo ritenuta la culla della razza ariana; e che geneticamente essi sono più vicini agli Unni, agli Uiguri e ai Magiari che alle progenie di Abramo, Isacco e Giacobbe. In questo caso il termine "antisemita" perderebbe di significato, essendo basato su un equivoco di fondo condiviso sia dai carnefici che dalle vittime. La storia dell'impero cazaro, che via via emerge lentamente dal passato, comincia a delinearsi come la più crudele mistificazione mai perpetrata dalla storia".

Benjamin H. Freedman, un uomo d'affari ebreo di New York, nonché persona addentrato alle segrete cose, dopo la II° Guerra Mondiale prese una netta posizione contro il Sionismo. Conosceva bene alcuni uomini politici americani di primo piano come Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt, Joseph Kennedy, John F. Kennedy e Bernard Baruch. Freedman si spinse molto oltre nel diffondere la verità sui Cazari:

"Qual è la verità sugli ebrei? Li chiamo ebrei perché voi li conoscete come tali. Io non uso questo termine. Mi riferisco a loro come ai "cosiddetti ebrei", perché so cosa sono. Non uno di loro [dei Chazari] ebbe un antenato che avesse mai messo piede in Terra Santa. Non solo negli episodi del Vecchio Testamento, ma anche se risaliamo alle origini della storia. Non uno di loro! Eppure ecco che vengono dai noi cristiani e ci chiedono di sostenere la loro insurrezione armata in Palestina dicendo: 'Voi volete aiutare il popolo eletto di Dio a rimpatriare nella sua Terra Promessa, la loro antica patria, non è vero? E' vostro dovere di cristiani. Noi vi abbiamo dato uno dei nostri ragazzi come vostro Signore e Salvatore...' E' altrettanto ridicolo chiamarli 'popolo della Terra Promessa' come lo sarebbe chiamare 'Arabi' i 54 milioni di Cinesi musulmani". 

L'antico popolo cazaro è anche noto col nome di ebrei ashkenazi, altri sono noti come ebrei sefarditi e questi ultimi hanno davvero un legame storico con il Medio Oriente, anche se, l'idea di un popolo eletto che discende dall'Israele biblico non sta comunque in piedi. Gli Ashkenazi (Cazari) sono in realtà una minoranza in Israele, ma detengono le redini del potere, come hanno sempre fatto sin da quando il paese venne fondato nel 1948. 

Il nome Ashkenazi deriva da Ashkenaz, parola ebraica che vuol dire Germania! Ma la Bibbia parla degli Ashkenazi come di un popolo che abitava la regione del monte Ararat (attuale Turchia) e dell'Armenia - il paese dell'Arca di Noè. Ciò corrisponderebbe all'insediamento principale dei Cazari. C'è anche un riferimento biblico ad Ashkenaz, fratello di Togarma e nipote di Magog. Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che i suo popolo discendeva da Togarma, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari. Nei secoli successivi alla caduta dell'impero cazaro, gli Ashkenazi non parlavano la lingua semitica ebrea, il che non deve sorprendere visto che non erano ebrei. Essi svilupparono una lingua propria chiamata Yiddish. Tale lingua, che nacque dai dialetti sud-orientali del medio-alto germanico, si diffuse poi nell'Europa centro orientale a partire dal XII secolo.

In seguito, nella sua evoluzione assorbì elementi della lingua ebraica, aramaica e slava, e altre influenze. Anche lo Yiddish, quindi, non proviene da Israele ma dall'Europa orientale. Le molteplici influenze nel loro linguaggio si rispecchiavano anche nei geni degli antichi Cazari. Ormai essi si erano incrociai con così tante altre razze da aver creato un cocktail genetico che comprendeva Sumeri, Turchi, orientali ed europei del nord e dell'ovest. Tuttavia, le loro stirpi reali, come quella dei Rothschild, un tempo Bauer, rimasero pure attraverso gli incroci e rappresentano una razza a parte rispetto al resto dei loro compagni "ebrei". 

Non sto assolutamente dicendo che esiste un complotto "ebreo" per controllare il mondo. Sto solo affermando che le loro famiglie dominanti, a cui non potrebbe importare di meno del popolo ebreo in generale, giocano un ruolo importante e si sono insinuati in ogni popolo, ogni nazione allo scopo di ottenere il potere con manovre e raggiri. 

Quella babilonese fu una civiltà creata dai Sumeri dopo la loro espansione in Asia centrale, dove divennero noti col nome di Cazari. Infatti molte delle organizzazioni di Sangue Blu che si svilupparono nel corso dei millenni, si auto-battezzarono Confraternite Babilonesi. Esse in seguito si fusero con le scuole segrete atlanteo-egiziane d'Europa per dare vita ai Massoni. 

Estratto e commento a La Tredicesima Tribù di Arthur Koestler

LUOGHI SINISTRI – IL PARLAMENTO EUROPEO

L'IMPOSTURA PARTE DA MOLTO LONTANO NEL TEMPO: DALLA TORRE DI BABELE DEL PERFIDO RE NIMROD. CONOSCENZA CONTRO SCHIAVITU'. LA VERITA' VI FARA' LIBERI....


QUESTO PASSO DI ISAIA 14, 3:20 SI RIFERISCE PROPRIO A NIMROD E ALLA SUA DISCENDENZA DEMONIACA:


3 In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. 
4 Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:
«Ah, come è finito l'aguzzino,
è finita l'arroganza!
5 Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
6 di colui che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le genti
con una tirannia senza respiro.
7 Riposa ora tranquilla tutta la terra
ed erompe in grida di gioia.
8 Persino i cipressi gioiscono riguardo a te
e anche i cedri del Libano:
Da quando tu sei prostrato, non salgono più
i tagliaboschi contro di noi.
9 Gli inferi di sotto si agitano per te,
per venirti incontro al tuo arrivo;
per te essi svegliano le ombre,
tutti i dominatori della terra,
e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10 Tutti prendono la parola per dirti:
Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi.
11 Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
12 Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13 Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15 E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
16 Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente.
È questo l'individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
17 che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
18 Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
19 Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
come una carogna calpestata.
A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
20 tu non sarai unito nella sepoltura,
perché hai rovinato il tuo paese,
hai assassinato il tuo popolo;
non sarà più nominata
la discendenza dell'iniquo.




Sin dal suo completamento, il 14 dicembre 1999, il parlamento dell’UE ha suscitato perplessità e domande relative alla sua struttura. La torre principale, denominata palazzo "Louise Weiss", ha un aspetto particolare e modernista. Perché sembra incompleta? I promotori dicono che riflette "La natura incompleta dell’Europa". Tuttavia una ricerca sull’argomento rivela il profondo e oscuro simbolismo dell’edificio. Portare alla luce l’autentica fonte d’ispirazione dell’edificio Louise Weiss significa portare alla luce le credenze esoteriche delle élite mondiali, le loro oscure aspirazioni e la loro interpretazione dei testi dell’antichità.

Andremo dritti al punto: l’edificio Louise Weiss ricorda intenzionalmente il dipinto intitolato "La Torre di Babele", realizzato nel 1563 da Pieter Bruegel il Vecchio. La storia riferisce che la Torre di Babele non fu mai completata. Quindi il Parlamento delle Nazioni Unite [sic] è fondamentalmente la prosecuzione del lavoro interrotto di Nimrod, il famigerato tiranno che stava edificando la Torre di Babele in sfida contro Dio. Credete che questa sia una buona fonte di ispirazione per una "istituzione democratica"?


Nimrod e la Torre di Babele

La vicenda di Nimrod e della Torre di Babele appare in numerosi testi di antiche culture, incluse l’ebraica, l’islamica, la greca e nella Kabbalah. Nimrod viene descritto come fondatore e sovrano del primo regno instaurato dopo il Diluvio. Il suo regno include Babilonia (Babele), Uruk, Akkad e Calneh. È un re noto per aver imposto al popolo la sua tirannia, cercando nel contempo di eliminare ogni credo religioso.





"Fu Nimrod che li spinse a tale offesa e disprezzo contro Dio. Era il nipote di Cam, figlio di Noè, ed era un uomo di grande sfrontatezza e forza fisica. Li spinse a non attribuire a Dio [la loro prosperità], come se la loro felicità derivasse dalle sue azioni, ma di credere che fosse il loro personale coraggio a procurare loro la felicità. Egli mutò gradualmente il governo in tirannia, non vedendo altro mezzo per distogliere gli uomini dal timor di Dio, se non quello di ridurli a una costante dipendenza dal suo potere… Alla fine la moltitudine fu pienamente predisposta a seguire i piani di Nimrod, e a ritenere cosa da codardi la sottomissione a Dio." 



Secondo il dettato biblico, Babele fu la città che unificò l’umanità, che allora parlava un’unica lingua, in movimento da oriente. Era la patria di Nimrod. Egli decise che la città avrebbe dovuto avere una torre tanto imponente che "la sua cima giunga fino al cielo". Questa torre non veniva costruita per adorare o lodare Dio, ma per la gloria dell’uomo, allo scopo di procurare fama ai suoi costruttori. La versione midrash della storia aggiunge anche che i costruttori della Torre dissero: 





"Dio non aveva alcun diritto di riservare a sé il mondo superiore, lasciando a noi quello inferiore; perciò ci costruiremo una torre, che avrà in cima un idolo che impugna una spada, così da dare l’impressione che vogliamo far guerra a Dio." 


Dio, vedendo la natura blasfema della Torre, istillò in ogni singolo costruttore un differente linguaggio, allo scopo di confonderli. Incapaci di portare a termine l’impresa, gli uomini si dispersero per il mondo. 



Simbolismo del Parlamento Europeo


In tal modo, il fatto che il Parlamento dell’UE sia costruito a immagine della Torre di Babele trasmette il messaggio che quella di Nimrod fosse la filosofia giusta, e che l’edificazione della Torre fosse una buona idea. Ecco cosa cerchiamo: 

1. Un avvento graduale della tirannia 




2. L’eliminazione dell’adorazione di Dio, per indurre alla dipendenza dal potere [politico] 



3. Tutti i popoli che condividono la stessa lingua e la stessa religione 


4. Il rifiuto di Dio nel tentativo di diventare dèi 


Sapete una cosa? Si tratta dei principali precetti delle credenze esoteriche delle élite globali (vedi la sezione ‘Educate Yourself‘). Non sono cristiani, e nemmeno monoteisti. Il loro sistema di credenze è basato sulle religioni misteriche (rituali pagani, adorazione del Sole, considerare Lucifero come colui che donò la luce alla razza umana, vedere Dio come una forza che vuole mantenere gli uomini nell’oscurità). Il loro Nuovo Ordine Mondiale si sbarazzerà di ogni venerazione per Dio, introdurrà un’unica lingua per tutti e trasformerà la democrazia in tirannide. 

Il Poster Ritirato 

Vi sembra che esageri? Vedo troppe cose in quel palazzo? La risposta è: NO. Questo è il poster UFFICIALE di promozione del Parlamento Europeo: 





Vediamo il popolo d’Europa riedificare la Torre di Babele. Ci sono alcune cose da sottolineare. Primo, abbiamo la conferma che l’edificio Louise Weiss è stato davvero ispirato dalla Torre di Babele. Il poster ricrea con precisione la torre del dipinto di Bruegel, curandosi perfino di riprodurre la parte crollata delle fondamenta. Su questo NON c’è dubbio. Secondo, lo slogan: "Europa: molte lingue, un’unica voce" si riferisce alla confusione creata da Dio con una moltitudine di lingue. Il Parlamento ribalterà in effetti la punizione di Dio, una lezione riguardante idolatria e arroganza. Terzo, osservate attentamente le stelle in alto. Non hanno qualcosa di strano? Sono capovolte, cioè sono pentagrammi invertiti. Il simbolismo sotteso ai pentagrammi è estremamente profondo e complesso, ma possiamo dire che un normale pentagramma si riferisce al "Buon Giudizio", mentre un pentagramma invertito indica il "Cattivo Giudizio". 




Questo poster è stato ritirato a causa delle proteste di numerosi gruppi. Rimane comunque estremamente rivelatore e prova la mentalità esoterica dei costruttori del Parlamento Europeo. 

Il Ratto di Europa 

Questa statua, situata di fronte all’edificio Winston Churchill, si riferisce alla mitologia classica, e raffigura una delle più antiche rappresentazioni dell’Europa. Si basa su un racconto nel quale Zeus si presenta nella forma di un toro bianco allo scopo di sedurre la principessa Europa, che sta raccogliendo fiori. Quando lei si avvicina e sale sulla groppa del toro, esso coglie l’occasione per correre via con lei e infine violentarla (vi sto dando la versione non censurata della storia). 

Quindi la donna (che rappresenta l’Europa) in groppa a questo toro è in procinto di essere stuprata. Sì, è inquietante. In ogni caso, rappresenta il Bene contro il Male, Il Sole contrapposto alla Luna e tutto ciò che è attinente. È parte delle Religioni Misteriche. Approfondite queste cose. 


Per Concludere 

L’Unione Europea è un super stato che attualmente include 27 paesi (in futuro anche di più). La stessa sorte attende i paesi americani e asiatici, che sono destinati a unirsi sotto la stessa bandiera e sotto la stessa moneta, nella creazioni di ulteriori super stati. Sono la prima pietra di un Governo Unico Mondiale, un obiettivo accanitamente perseguito dalle élite mondiali. Il Parlamento Europeo è il primo monumento che rappresenti un super stato e rivela, attraverso il suo accentuato simbolismo, l’odio per la fede religiosa, la pianificazione di un Nuovo Ordine Mondiale e un’astuta promozione della tirannide. 



Titolo originale: "Sinister Sites – The EU Parliament"






LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 22 Novembre 2019
Santa Cecilia

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso 

Antifona d'ingresso
Questa è una martire della fede, 
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temette le minacce dei giudici
e raggiunse il regno del cielo. 

Colletta
Ascolta, Signore, la nostra preghiera 
e per intercessione di santa Cecilia, vergine e martire, 
rendici degni di cantare le tue lodi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Mac 4,36-37.52-59)
Celebrarono la dedicazione dell’altare e offrirono olocausti con gioia.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion. 
Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. 
Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte. 
Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani. 
Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (1Cr 29)
Rit: Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore. 

Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.

Tu domini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. 

Canto al Vangelo (Gv 10,27) 
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 19,45-48
Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
A Dio di infinita bontà, che ha inviato la sua parola nel mondo perché rimanga con noi fino alla fine dei tempi, rivolgiamo le nostre suppliche, dicendo insieme:
O Signore, ascolta e purifica la nostra preghiera.

- Perché gli uomini custodiscano con amore le realtà create da Dio, e dalla contemplazione delle creature riconoscano e adorino il Creatore. Preghiamo:
- Perché i cristiani amino le proprie chiese e ne curino il decoro e la bellezza, così che siano degne dimore del corpo di Cristo e favoriscano un autentico incontro con Dio. Preghiamo:
- Perché il Signore allontani da noi il pericolo di offuscare le celebrazioni e le cose sacre con interessi puramente umani. Preghiamo:
- Perché qualsiasi azione liturgica o preghiera personale sia lode a Dio e impegno di amore per i fratelli. Preghiamo:
- Perché la nostra comunità si costruisca e cresca sempre più attorno all'ascolto della parola e alla celebrazione dei sacramenti, per diventare segno della presenza del Signore. Preghiamo:
- Per l'unità della preghiera con la vita.
- Per i sacrestani delle nostre chiese.

O Dio, tre volte santo, e che pure sei così vicino da abitare in mezzo a noi, fà che custodiamo e veneriamo sempre con amore il corpo e il sangue del tuo Figlio, nutrimento e vincolo di unità e pegno della nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
I doni che ti presentiamo
nel glorioso ricordo della santa martire Cecilia
ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi
l'offerta della sua vita. Per Cristo … 



Antifona di comunione
"Io sono la vite e voi i tralci", dice il Signore; 
"chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto". 

Preghiera dopo la comunione
Signore, che hai glorificato santa Cecilia
con la corona della verginità e del martirio,
per la comunione a questo sacro convito
donaci una forza nuova perché superiamo ogni male
e raggiungiamo la gloria del cielo. Per Cristo … 

Commento
Cecilia è una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si diffuse dovunque prendendo l’avvio da una «Passione» nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è l’interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell’anno 546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).

giovedì 21 novembre 2019

BASTA FALSITA' SUL MES!


IL MES, OVVERO UN ALTRO CAPPIO DEI ROTHSCHILD AL COLLO DEGLI STATI E DEI POPOLI....

MES: MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA’ OBBLIGHERA’ GLI STATI EUROPEI A FORNIRE GARANZIE AL PROPRIO DEBITO ATTRAVERSO

IL PATRIMONIO DELLO STATO E L’ADESIONE IN SOLIDO DELLE BANCHE CHE GARANTIRANNO ATTRAVERSO IL RISPARMIO DEI CITTADINI. LA FINLANDIA HA CHIESTO ALL’ITALIA IL COLOSSEO E LA SAGRADA FAMILIA ALLA SPAGNA. I MEMBRI DEL MES GODRANNO DI IMMUNITA’ E SEGRETEZZA.

Durante gli ultimi giorni di luglio, avevamo tutti la sensazione, che l’Europa fosse ormai un progetto in via di smantellamento; i sintomi del gravissimo malessere che sembrava pronto a uccidere l’Europa potevano essere riconosciuti nella grave crisi delle banche spagnole, nella devastante incertezza dei greci, e nell’impossibilità di trovare una soluzione all’Italia ormai in recessione da mesi e con i prezzi e disoccupazione in continua ascesa.

Certi che l’Europa avesse i giorni contati eravamo in pochi a dispiacercene. invece, Mario Monti, tenace, si è recato a Bruxelles ed è rientrato quasi trionfante, dando tutti l’impressione che era salva l’Europa e salva anche l'Italia.

Ma quali sono gli impegni che l’Italia ha assunto rispetto all’Europa? Qual è il nuovo strumento che permetterà all’Europa di preservare le nazioni difficoltà?

La risposta è stata trovata nel cosiddetto MES, ovvero, Meccanismo Europeo di Stabilità cioè il fondo di salvataggio europeo nato in seguito alle modifiche del trattato europeo del marzo del 2011 ratificato dal Consiglio Europeo nel luglio 2011.

Durante la lunga notte tra il 28 e 29 giugno 2012 il Consiglio Europeo ha cercato di trovare una soluzione alla crisi sempre più difficile dei paesi dell’area mediterranea; a questo scopo, si è deciso di incrementare il MES attribuendogli la funzione di copertura dei rischi di rifinanziamento degli Stati; ma non solo, al MES è attribuita anche la facoltà di intervenire a copertura del rifinanziamento degli stati e può controllare l’aumento dei rendimenti dei titoli di stati in difficoltà attraverso l’acquisto dei titoli stessi a patto che la nazione in difficoltà sottoscriva un documento chiamato d’intesa. Il MES ha tra le sue attribuzioni anche la possibilità di ricapitalizzare private senza la necessità di consultare i governi nazionali.

Il MES nella sua applicazione pratica sostituirà il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e il cosiddetto Fondo di Stabilità Finanziaria creato nel maggio del 2010 nell’ambito del Consiglio Ecofin e sarà già attivo partire dal luglio del 2012.

Le regole che disciplineranno il MES saranno quelle della legislazione internazionale e la sua sede sarà in Lussemburgo.

In particolare l’azione del MES sarà quella di concedere prestiti a tassi fissi o variabili ma a condizioni molto severe, infatti saranno previsti interventi sanzionatori per gli Stati che non rispetteranno le scadenze di restituzione.

I titoli emessi saranno simili a quelli emessi dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria previsto per l’Irlanda Portogallo e Grecia e i paesi dovranno dare garanzie in proporzione alle quote di capitale posseduta nella BCE.

Il MES potrà acquistare direttamente titoli di Stato dei paesi europei. Inoltre le banche della nazione oggetto degli aiuti, avranno l’obbligo di fornire garanzie a copertura del proprio debito nazionale; così in caso di insolvenza anche i creditori privati potranno essere chiamati a rispondere del debito contratto dal proprio stato.

In oltre, da non sottovalutare che la nazione che verserà in condizione di difficoltà, al fine di evitare situazioni di contagio sarà obbligata ad accedere agli aiuti del MES; l’unica soluzione possibile per chi si rifiutasse è quella di accedere alla Suprema Corte di Giustizia Europea e confidare in una sentenza positiva.

MES e i suoi membri godranno dell’ immunità da ogni processo giudiziario; tutti i membri del personale dovranno essere ritenuti immuni da procedimenti legali per le azioni compiute in virtù del loro incarico, godranno inoltre dell’inviolabilità rispetto agli atti e documenti ufficiali che produrranno; i membri del MES potranno essere allontanati in qualsia momento, senza alcuna spiegazione e senza possibilità di appello.

Meccanismi questi che sono completamente sconosciuti a qualsiasi organizzazione internazionale conosciuta finora.

Quello che emerge con chiarezza è che i paesi costretti a richiedere l’intervento del MES, rischiano innanzitutto di essere coinvolti in una spirale speculativa senza precedenti. Ma la cosa più grave è che le nazioni perderanno la loro reale sovranità del momento in cui saranno sottoposte alle garanzie richieste della nuova dittatura finanziaria. Monti ha partecipato e aderito con convinzione MES, ora spetta all’Italia rettificare il mostruoso
progetto elaborato Bruxelles. La cosa spaventosa è che i partiti politici non fanno trapelare nulla all’esterno, anzi ignorano completamente l’argomento, senza mettere il paese in condizioni di comprendere cosa sta accadendo,
quali sono i veri rischi legati all’adesione al MES. Tutti tacciono, sia i partiti che hanno dato il proprio appoggio e contributo al governo che quanti finora si sono dichiarati all’aooposizione.

Quindi si sta realizzando quella che un tempo sembrava essere la solita “ridicola” teoria “complottistica”; senza avere neppure la possibilità di renderci conto stiamo cedendo alla dittatura finanziaria europea.

L’operazione di adesione al MES tra l’altro non è esattamente priva di costi. Il fondo prevede come capitale iniziale l’accantonamento di 700 miliardi di euro e l’impegno italiano consiste nel versamento iniziale di 125 miliardi di cui 15 subito e 6 entro la fine del 2012. Come ben sappiamo l’Italia non è in condizione di sopportare questo ulteriore aggravio, e nei piani del governo dunque recuperare questo denaro attraverso l’emissione di nuovi titoli di debito e pertanto attraverso l’ulteriore indebitamento.

Tutti avevamo sospetto che l’Italia fosse mal governata; avevano capito che Mario Monti, con la benedizione di Giorgio Napolitano, sarebbe stato pronto a sacrificare l’Italia sull’altare dell’Europa.

Ciascuno di noi può immaginare cosa significa per l’Italia assume un simile onere; sottostare a un organismo intergovernativo capace di chiedere garanzie reali sui beni del paese, ma non solo chiedere e pretendere che le
banche garantiscano per lo Stato nazionale di riferimento anche per mezzo dei risparmi depositati cittadini.

Qualche giorno fa all’indomani della famosa riunione nella notte tra il 28 e 29 giugno, ancora inebriati dalla possibilità di vincere agli europei di calcio contro la Spagna, era balzata notizia, inizialmente smentita che, la Finlandia proponesse di emettere i cosiddetti come covered bond cioè titoli ad alta garanzia e basso rischio.

A copertura di questi, secondo fonti finlandesi a Bruxelles, proprio la Finlandia ha chiesto a Italia e Spagna di mettere la garanzia del debito il proprio patrimonio; all’Italia sarebbe stato richiesto nientemeno il Colosseo mentre alla Spagna la Sagrada Familia ovvero il Tempio Espiatorio di Barcellona.

Di fatto quello che la Finlandia ha chiesto a Italia e Spagna lo aveva già fatto con la Grecia quando chiese a garanzia del proprio debito nientemeno che il Partenone.

Siamo di difronte a un nuovo Patto D’Acciaio e le conseguenze anche questa volta possono essere inimmaginabili; ancora la politica ha scelto la strada dell’Aventino, mentre il grigio Mario Monti consegna il destino dell’Italia
nelle mani della nuova Dittatura Europea: il MES.




Abbiamo fatto un giro per le strade per verificare quanto i cittadini ne sapessero di MES e Fiscal Compact. Il risultato è quello che potete vedere nel video.
Di seguito, un breve compendio di facile comprensione. Imparatelo almeno voi:


LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 21 Novembre 2019
Presentazione della Beata Vergine Maria

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re, 
che governa il cielo e la terra nei secoli, in eterno. 

Colletta
Guarda, Signore, il tuo popolo 
riunito nel ricordo delle beata Vergine Maria; 
fa’ che per sua intercessione 
partecipi alla pienezza della tua grazia. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (1Mac 2,15-29)
Cammineremo nell’alleanza dei nostri padri.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati di costringere all’apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte. 
I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». 
Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra». 
Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull’altare di Modin secondo il decreto del re. Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull’altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l’altare. Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. La voce di Mattatìa tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l’alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano.
Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 49)
Rit: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. 

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.

Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio.
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica. 

Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno dell’angoscia:
ti libererò e tu mi darai gloria. 

Canto al Vangelo (Sal 94,8) 
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore, 
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 19,41-44
Se avessi compreso quello che porta alla pace! 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: 
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Nonostante la nostra infedeltà, il Signore continua a visitare il suo popolo e a chiedere conversione. Rivolgiamogli allora la preghiera, dicendo:
Abbi pietà del tuo popolo, Signore.

Quando la Chiesa si presenta al tuo altare bisognosa di riconciliazione e pentita dei propri peccati. Noi ti preghiamo:
Quando i legislatori e i governanti non rispettano le tue leggi e la dignità e la coscienza dell'uomo. Noi ti preghiamo:
Quando la fede dei nostri padri non è sufficiente ad indicarci il cammino della salvezza. Noi ti preghiamo:
Quando il pensiero della morte in croce di Cristo lascia indifferente chi vive nelle tenebre del male. Preghiamo:
Quando la sofferenza e l'ingiustizia non commuovono il nostro cuore e non lo aprono alla generosità. Noi ti preghiamo:
Quando di fronte alla guerra che consuma i popoli pensiamo solo ai vantaggi del nostro paese. Noi ti invochiamo:
Quando gli uomini vogliono interpretare tutto senza prenderti minimamente in considerazione. Noi ti preghiamo:

O Dio che ci hai inviato il tuo Spirito, fuoco ardente di carità, riscalda il nostro cuore perché non si chiuda agli impulsi della tua grazia, ma viva sempre nell'ascolto e nella testimonianza dei tuoi insegnamenti. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Ci soccorra, O Padre, l'immenso amore del tuo unico Figlio,
che nascendo dalla Vergine
non diminuì ma consacrò l'integrità della Madre;
ci liberi da ogni colpa e ti renda gradito il nostro sacrificio
la mediazione di Cristo Signore
che vive e regna nei secoli dei secoli. 



Antifona di comunione
Te beata, o Vergine Maria,
che hai portato in grembo il Figlio dell'eterno Padre. 

Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti dei tuoi sacramenti, 
in questa celebrazione in onore della beata Vergine Maria,
fa' che sul suo esempio collaboriamo fedelmente
al mistero della redenzione. Per Cristo … 

Commento
Oggi contempliamo una bambina che si dà completamente al Signore. 
La Chiesa ha capito che l'atteggiamento di Maria all'annunciazione non era una improvvisazione e che nella sua anima l'offerta andava preparandosi da tempo, si era già progressivamente realizzata. E commovente vedere una bambina attirata dalla santità di Dio, che vuoi darsi a Dio, una bambina che capisce che l'opera di Dio è importante, che bisogna mettersi al servizio di Dio, ciascuno con le proprie capacità, aprirsi a Dio; una bambina che capisce che non si può compiere l'opera di Dio senza essere santificati da lui, senza essere consacrati da lui, perché non è possibile neppure conoscere la volontà di Dio, se il peso della carne ci chiude gli occhi. 
Maria realizzava quello che san Paolo più tardi proporrà come ideale dei cristiani: offrire se stessi: 
"Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio" (cfr. Rm 12,12). 
Cerchiamo allora di comprendere più profondamente le condizioni dell'offerta. Lo facciamo tenendo presente il canto del Magnificat, perché è chiaro che nessun Vangelo può corrispondere esattamente alla festa di oggi, che non è riportata in nessuna pagina della Bibbia: l'offerta di Maria bambina non è un avvenimento che abbia attirato l'attenzione e sia stato registrato. Scegliere il Magnificat non è un anacronismo, perché esso esprime i sentimenti che si sono formati nell'anima di Maria ben prima del giorno della visitazione, sentimenti di fondo che sono proprio la base della sua offerta: 
già della sua offerta di bambina, poi della sua offerta all'annunciazione e infine della sua offerta sul Calvario. Tutto parla del riconoscimento dei doni di Dio. Prima dell'offerta c'è sempre il dono di Dio e il riconoscimento di questo dono. "Ha guardato l'umiltà (la povertà, l'insignificanza) della sua serva... Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente... Di generazione in generazione si stende la sua misericordia": è proprio la scoperta dell'amore di Dio che fa pensare all'offerta, è la riconoscenza che suscita il bisogno di offrire.

mercoledì 20 novembre 2019

La disuguaglianza sociale nel mondo è al limite della tollerabilità. Un rapporto

OGGI IN ITALIA RACCOGLIAMO FARMACI DA DESTINARE AI BAMBINI POVERI. BAMBINI CHE INTANTO LASCIAMO TUFFARSI IN OCEANI DI RIFIUTI E DI INDIFFERENZA DEI SUPER RICCHI....

Risultati immagini per bambini sull'immondizia

Sopra. Molti bambini dei bassifondi di Recife passano le giornate nell'acqua putrida per raccogliere alluminio da rivendere e guadagnare così quel poco necessario per sopravvivere.


La fotografia impietosa, è contenuta in un report di Oxfam. Le fortune dei super-ricchi sono aumentate del 12% lo scorso anno, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone, che costituiscono la metà più povera dell’umanità, hanno visto decrescere quel che avevano dell’11%. L’anno scorso, da soli, 26 ultramiliardari possedevano l’equivalente ricchezza della metà più povera del pianeta. Una concentrazione di enormi fortune nelle mani di pochi, che evidenzia l’iniquità sociale e l’insostenibilità dell’attuale sistema economico. Un dato, quello sull’“Olimpo della ricchezza”, che è la rappresentazione estrema del divario patrimoniale registrato lo scorso anno: a metà 2018 l’1% più ricco deteneva infatti poco meno della metà (47,2%) della ricchezza aggregata netta, contro un magro 0,4% assegnato alla metà più povera della popolazione mondiale, 3,8 miliardi di persone.

Anche in Italia è così

In Italia il 20% più ricco dei nostri connazionali possedeva, nello stesso periodo, circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale. Il 5% più ricco degli italiani era titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero.

Allo stesso tempo, se la quota della ricchezza globale nelle mani dell’1% più ricco è in crescita dal 2011, un trend opposto caratterizza la riduzione della povertà estrema. Dopo una drastica diminuzione, tra il 1990 e il 2015, del numero di persone che vivono con un reddito di meno di 1,90 dollari al giorno, ad allarmare è il calo del 40% del tasso annuo di riduzione della povertà estrema (che secondo le stime è rallentato ulteriormente tra il 2015 e il 2018). Un aumento della povertà estrema che colpisce in primis i contesti più vulnerabili del globo, come l’Africa subsahariana.

La lotta alla povertà è sempre più ardua

Di fronte a tutto questo, bene pubblico o ricchezza privata? Il nuovo rapporto di Oxfam, diffuso oggi alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale di Davos, rivela come il persistente divario tra ricchi e poveri comprometta i progressi nella lotta alla povertà, danneggi le nostre economie e alimenti la rabbia sociale in tutto il mondo. Lo studio mette inoltre in evidenza le responsabilità dei governi, in ritardo nell’adottare misure efficaci per contrastare questa galoppante disuguaglianza. Servizi essenziali come sanità e istruzione infatti continuano a essere sotto-finanziati, la lotta all’elusione fiscale ristagna, mentre le grandi corporation e i super-ricchi contribuiscono fiscalmente meno di quanto potrebbero. L’enorme disuguaglianza che caratterizza il nostro tempo, inoltre, colpisce soprattutto donne e ragazze.

“Non dovrebbe essere il conto in banca a decidere per quanto tempo si potrà andare a scuola o quanto a lungo si vivrà – ha detto Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International – Eppure è proprio questa la realtà di oggi in gran parte del mondo. Mentre multinazionali e super-ricchi accrescono le loro fortune a dismisura, spesso anche grazie a trattamenti fiscali privilegiati, milioni di ragazzi – soprattutto ragazze - non hanno accesso a un’istruzione decente e le donne continuano a morire di parto”.
Qui siamo in Italia.....

L’ingiustizia fiscale sulle spalle dei più poveri

“Bene pubblico o ricchezza privata?” manda un messaggio molto netto: per potenziare il finanziamento dei sistemi di welfare nazionali, è necessario rendere più equo il fisco. Invertendo la tendenza pluridecennale, che ha portato alla graduale erosione di progressività dei sistemi fiscali e a un marcato spostamento del carico fiscale dalla tassazione della ricchezza e dei redditi d’impresa a quella sui redditi da lavoro e sui consumi. Una proposta che parte da alcune evidenze, che fotografano l’ingiustizia fiscale di cui inevitabilmente fanno le spese i più poveri:
Globalmente nel 2015 solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proveniva dalle imposte sul patrimonio, come quelle immobiliari, fondiarie o di successione. Questo genere di imposte ha subito una riduzione – o è stato eliminato del tutto – in molti paesi ricchi e viene a malapena reso operante nei paesi in via di sviluppo.
L’imposizione fiscale a carico dei percettori di redditi più elevati delle grandi imprese si è significativamente ridotta negli ultimi decenni. Nei paesi ricchi, per esempio, in media, l’aliquota massima dell’imposta sui redditi delle persone fisiche è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013. Nei paesi in via di sviluppo questa aliquota è ora in media al 28%.
Per 90 grandi corporation l’aliquota effettiva versata sui redditi d’impresa ha visto un drammatico calo tra il 2000 e il 2016, passando dal 34% al 24%.
Tenendo conto di imposte dirette e indirette, in paesi come il Brasile o il Regno Unito, il 10% dei più poveri paga, in proporzione al reddito, più tasse rispetto al 10% più ricco.
Se I’1% dei più ricchi pagasse appena lo 0,5% in più in imposte sul proprio patrimonio, si avrebbero risorse sufficienti per mandare a scuola 262 milioni di bambini e salvare la vita a 100 milioni di persone nel prossimo decennio.
Nel mondo 10 mila persone al giorno muoiono per il costo delle cure

I servizi pubblici sono sistematicamente sotto-finanziati o vengono esternalizzati ad attori privati, con la conseguenza che ne vengono esclusi i più poveri. Ecco perché in molti paesi un’istruzione e una sanità di qualità sono diventate un lusso che solo i più ricchi possono permettersi. Basti pensare che ogni giorno 10 mila persone muoiono nel mondo, perché non hanno accesso a cure mediche a un costo per loro accessibile. Nei paesi in via di sviluppo un bambino di una famiglia povera ha il doppio delle possibilità di morire entro i 5 anni, rispetto a un suo coetaneo benestante. In un paese come il Kenya, un bambino di una famiglia ricca frequenterà la scuola per il doppio degli anni rispetto a un bambino proveniente da una famiglia senza mezzi.

Nel mondo gli uomini possiedono il 50% in più della ricchezza delle donne. Vi è una forte correlazione tra disuguaglianza economica e disuguaglianza di genere.

Società più eque registrano anche condizioni di maggiore parità tra uomini e donne.

A livello globale gli uomini possiedono però oggi il 50% in più della ricchezza netta delle donne e controllano oltre l’86% delle aziende. Anche il divario retributivo di genere, pari al 23%, vede le donne in posizione arretrata. Un dato che per di più non tiene conto del contributo gratuito delle donne al lavoro di cura.

Secondo le stime di Oxfam, se tutto il lavoro di cura non retribuito, non contabilizzato oggi dalle statistiche ufficiali, svolto dalle donne nel mondo fosse appaltato ad una sola azienda, questa realizzerebbe un fatturato di 10 mila miliardi di dollari all’anno, ossia 43 volte quello di Apple, la più grande azienda al mondo.

“Le persone in tutto il mondo sono arrabbiate e frustrate. – conclude Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia – Ma i governi possono apportare cambiamenti reali per la vita delle persone assicurandosi che le grandi aziende e le persone più ricche paghino la loro giusta quota di tasse, e che il ricavato venga investito in sistemi sanitari e di istruzione a cui tutti possano accedere gratuitamente. A partire dalle tantissime donne e ragazze che ne sono spesso tagliate fuori. I governi possono ancora costruire un futuro migliore per tutti, non solo per pochi privilegiati. È una loro responsabilità”.

Oggi raccolta di medicinali a sostegno dei bambini poveri. A Favara aderisce la farmacia Amato. L’iniziativa, al settimo anno, è della “Fondazione Rava”.


Sono quattro le farmacie in provincia di Agrigento che hanno aderito all’iniziativa lanciata dalla fondazione “Francesca Rava” per sensibilizzare i clienti sui diritti dei bambini. L’appuntamento è per oggi, 20 novembre, giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia”. Nelle farmacie aderenti saranno presenti volontari della “Fondazione Rava” i quali illustreranno gli obiettivi dell’iniziativa. Nella stessa giornata i cittadini potranno acquistare farmaci da banco a uso pediatrico e prodotti baby care che verranno donati ad enti non profit impegnati nel dare aiuto ai bambini in povertà sanitaria in Italia e all’ospedale pediatrico Saint Damien di Haiti. Ad ogni farmacia è stato abbinato un ente benefico, che si occuperà del ritiro dei prodotti donati. Lo scorso anno, con l’adesione in Italia di 1.748 farmacie e l’aiuto di 2.700 volontari sono state consegnate 204.000 confezioni a 555 enti beneficiari.
In provincia di Agrigento sono quattro le farmacie aderenti. Si tratta delle farmacie Macaluso-Indelicato di Agrigento in piazza Vittorio Emanuele, Lilly Amato di Favara in via Vittorio Emanuele, Filippo Corso di Ribera in via Umberto, Alessandra Reina di Casteltermini in via Roma.
I volontari, che mostreranno una pettorina con su scritto “In farmacia per i bambini”, accoglieranno i clienti e distribuiranno un pieghevole con un simpatico gioco da tavolo per far riflettere, a scuola e in famiglia, sui contenuti di questa importante campagna nazionale di sensibilizzazione sui diritti dei bambini e raccolta di farmaci da banco, alimenti e prodotti pediatrici in aiuto ai bambini in povertà sanitaria.
“In Farmacia per i bambini” è un’azione di responsabilità sociale, che passa per la responsabilità individuale di molti. Si realizza, infatti, grazie al lavoro di una vera e propria squadra composta da farmacisti, loro clienti, volontari, aziende, istituzioni e media, questi ultimi per il loro importante ruolo di divulgazione dell’iniziativa.