venerdì 6 settembre 2019

Settembre, mese dedicato agli angeli - Meditazioni su San Michele Arcangelo




6 settembre GRANDEZZA DI S. MICHELE NELLA SPERANZA
Considera come l'Arcangelo S. Michele, ammirabile nella virtù della fede, fu altrettanto ammirabile nella virtù della speranza, per la stretta unione che passa fra queste due virtù. La speranza è «la certa aspettazione della beatitudine proveniente dalla grazia di Dio e dai nostri meriti». L'oggetto di tale virtù soprannaturale è la beatitudine eterna, i mezzi sono la grazia di Dio e la cooperazione della creatura, i motivi la fedeltà di Dio alle sue promesse. In questa virtù appunto si segnalò l'Arcangelo S. Michele, appena Iddio rivelò agli Angeli la beatifica visione, cui li aveva destinati: Egli, fedelmente cooperando a quella grazia di cui era abbondantemente pieno, ravvivò nel suo cuore la brama di conseguirla. Conobbe mediante la fede che Dio aveva preparato grandissimi beni a coloro che Lo temono, e non diffidò di poterli conseguire con l'aiuto divino. In tale speranza aveva molti contrassegni ed argomenti dell'amore di Dio verso di lui. Tutte le doti e prerogative di cui era stato arricchito, costituivano altrettanti forti stimoli alla sua inconcussa speranza e conoscendo mediante le illuminazioni celesti le delizie della dimora eterna, con accesi sospiri ripeteva le parole del re profeta: Una sola è la brama del mio cuore: abitare nella casa del Signore. 

Considera, quanto fu costante la speranza di S. Michele di fronte alla presunzione del superbo Lucifero. Questi, vedendosi ricco di molti e grandi doni naturali e soprannaturali, invece di servirsene come di mezzo e stimolo per aspirare all'eterno godimento di Dio, divenne ammiratore ed adoratore di se stesso, come se non fosse più Dio l'unica vera fonte della beatitudine. 

Ma appena Lucifero concepì sì orgoglioso disegno, vide svanire tutto il sogno della sua grandezza, senza che tanti doni e pregi potessero impedirne l'immediata rovina. Di fronte a questa tremenda caduta trionfò la speranza di S. Michele. Vedendo quanto è facile anche ad una sublime creatura cadere, invece di sgomentarsi e smarrirsi, si strinse maggiormente a Dio, ripetendo col salmista: Il mio bene è l'essere unito col mio Dio. Pose in Lui tutta la sua speranza, diffidando completamente di sè, e affrontò Lucifero, dicendogli: Quis ut Deus? E' mai possibile che una creatura senza Dio possa essere felice in se stessa? Quanto posseggo e sono, tutto è frutto della divina grazia e Dio, per la sua bontà infinita, mi aprirà l'ingresso alla visione beatifica. Oh speranza veramente grande di S. Michele! 

Considera, come Iddio ha rivelato anche all'uomo un riposo eterno, un gaudio immenso, che noi dobbiamo sperare, ed a cui dobbiamo tendere coi nostri fiduciosi desideri. Quanti però non lo raggiungono per la maledetta presunzione! E' la presunzione il veleno della speranza. Chi presume delle sue forze, fosse pure arrivato alle stelle, precipita negli abissi. Pietro presume: eccolo rinnegatore e spergiuro! Davide presume di sé: eccolo caduto nell'adulterio. Quanti anche oggi presumono salvarsi con la sola fede, senza le opere! Credono, sì alla remissione dei peccati pei meriti di Gesù Cristo, ma non ritengono esser necessarie le opere soddisfattorie, mentre il Signore vuole frutti di penitenza. Peccano tutti coloro che non si sforzano di giungere alla perfezione, non praticano digiuni, mortificazioni, preghiere! Oh che errore! Udite l'Apostolo Pietro ammonirci di assicurare con le opere buone la nostra elezione e vocazione alla beatitudine. La caduta di Lucifero ci sia sempre dinanzi agli occhi per allontanare da noi la presunzione. La speranza trionfatrice di S. Michele invece sia il più nobile esempio per diffidare di noi e porre tutta la nostra fiducia in Dio. Egli l'ha promesso, e non la negherà a chi è fedele. 

APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL MONTE GAURO PRESSO CASTELLAMMARE
Sul monte Gauro, detto anche S. Angelo, posto tra le città di Castellammare di Stabia e Vico Equense, S. Michele comparve a S. Catello, Vescovo allora di Stabia e a S. Antonino Abate che si erano colà ritirati per godere un po' di quella quiete, che porta con sé la solitudine; ed approvando la loro risoluzione li esortò ad edificare in suo onore una Chiesa nel luogo dove avrebbero veduto una fiaccola ardente. Il che fu tosto eseguito da quelle sante persone, in modo che fosse loro permesso di ritirarvisi dentro per attendere con più fervore agli esercizi spirituali intrapresi. Ma essendo stato il Vescovo Catello da alcuni nemici fortemente perseguitato sino a farlo andane in carcere a Roma, non lasciò S. Michele di fare che sì il Sommo Pontefice, persuaso della sua innocenza, non solo lo lasciasse andare libero nella sua Chiesa, ma gli donasse anche una statua di marmo di S. Michele con alcune colonne pur di marmo, acciocché potesse adornare con più magnificenza la rozza Chiesa incominciata in onore del suo liberatore; il che egli fece nel ritorno, ed è quella che contro le ingiurie del tempo sino ai giorni nostri ancora si vede. In questa i divoti di S. Michele -Arcangelo di tutti quei contorni sogliono celebrarvi la festa il di primo di Agosto. 

PREGHIERA
Signore Iddio delle misericordie, Voi siete tutta la mia speranza! Tu es, Domine, spes mea! In Voi, che mi avete promessa la eterna beatitudine, sono i miei desideri: le piaghe di Gesù, mio Salvatore, sono i meriti miei. E Voi, o Arcangelo Michele, ottenetemi per la vostra invitta speranza dal misericordioso Dio la grazia, con la quale possa acquistarmi l'eterna gloria. Allontanate dal mio cuore la presunzione, e fate che io, diffidando delle mie forze, e confidando unicamente nel divino aiuto, possa un giorno raggiungere l'eterna salvezza. 

SALUTAZIONE
Io Vi saluto, o S. Michele, aiuto di coloro che ripongono la loro speranza in Dio. 

FIORETTO
Farai per nove volte un atto di speranza in onore dei nove Cori degli Angeli, ammiratori della grande speranza di S. Michele. 

Preghiamo l'Angelo Custode: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

LITURGIA DEL GIORNO E PREGHIERE


PREGHIERE DEL GIORNO

Venerdì 06 Settembre 2019











DEVOZIONI DEL GIORNO





 Mese di Settembre dedicato agli ANGELI

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 








 Venerdì: Pia pratica della VIA CRUCIS on-line 

(recitata online - per le Anime del Purgatorio)



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -






 PRIMA LETTURA 

Col 1,15-20
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.


 SALMO 

Sal 99
Presentatevi al Signore con esultanza.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.


 VANGELO 

Lc 5,33-39
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

giovedì 29 agosto 2019

Il Micro-chip Corrisponde al ‘marchio della bestia’ dell’Apocalisse Testimonianza del Dr. Sanders

Il Dr. Carl Sanders è uno scienziato che ha collaborato, come uno dei responsabili, al progetto per lo sviluppo del micro-chip.

Ingegnere elettronico dal 1968, conosce i micro-chip fin dall'inizio. Egli ha diretto un gruppo di cento fra i migliori scienziati del mondo, in uno studio che è costato allora, un milione e mezzo di dollari.

L'oggetto di questo studio era determinare il punto più appropriato all'interno del corpo umano, per inserire il micro-chip, così da poter captare al massimo i cambiamenti di temperatura, perché la batteria al litio si ricaricasse automaticamente con le fluttuazioni di temperatura.

I ricercatori diretti da Sanders, dopo molti esperimenti sul corpo umano, trovarono che il punto più adeguato si trovava proprio sotto i capelli della fronte umana e sotto il dorso della mano destra.

Questa scoperta, a loro insaputa, corrispondeva esattamente a quello che, da duemila anni, aveva scritto Giovanni apostolo nell’Apocalisse, che cioè la “bestia” obbligava tutti a mettere il suo “marchio o segno”, proprio sulla mano destra e sulla fronte.

E ancora a loro insaputa, non sapevano che questo sarebbe stato il tempo (in questa generazione!), che il micro-chip verrà imposto dall’anticristo (o bestia che sale dal mare..), che è prossimo a manifestarsi, e dal falso Papa (bestia che sale dalla terra che aveva due corna simili ad un agnello e parlava come un drago). 

Da tempo, in questi anni, l’uso del micro-chip ha già preso piede, inizialmente con sperimentazioni sugli animali, ma ora è già inserito anche su molti uomini e bambini (In Florida ci sono già 17.000 bambini col microchip, e in Svezia 6.000 adulti).

La tecnologia sul microchip è molto avanzata: è al punto giusto, perché si possa realizzare la profezia biblica della ‘bestia’ che impone il suo “marchio”, cioè il micro-chip.


Come già visto, secondo gli studi fatti, il micro-chip, grande come un chicco di riso, verrà messo sulla fronte e sulla mano destra, e verrà “iniettato” sul corpo umano attraverso una siringa il cui ago sarà largo 0.75 di un mm. Ci rendiamo conto allora, che sarà estremamente facile inserire sotto pelle il micro-chip non solo a poche persone, ma anche a grandi masse di persone e a interi popoli, come fosse una specie di vaccinazione.

Riguardo al “Segno” che viene descritto dall’Apocalisse, il Dottor Sanders affermerà più tardi, che S. Giovanni in realtà nelle visioni avute a Patmos, vide un ago ipodermico che si utilizza per iniettare il micro-chip sulla mano destra e sulla fronte. Egli dichiara che la parola greca "segno", è in realtà un "graffio", una "scalfittura" dovuta ad una punta aguzza.


A questo punto, dopo la scoperta che il microchip funziona solo mettendolo sulla fronte e sulla mano destra, invitarono lo scienziato Carl Sanders, non credente, a leggere l'Apocalisse.
La sua sorpresa fu che quanto affermato dall’Apocalisse e la loro scoperta corrispondeva perfettamente.

Ecco il testo dell’Apocalisse che ne parla per ben due volte del “marchio della bestia” sulla fronte e sulla mano.

(Ap13,16-17): “La ‘bestia’… faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte..!”

E ancora: (Ap.14,9-13) Poi un terzo angelo...: “Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio [il microchip] sulla fronte o sulla mano, berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome” .

Dopo quella lettura, la sua mente si aprì e fu invasa dalla vera luce: egli stesso confidò che pianse per quattro giorni. Così, solo in un secondo momento, l’ingegnere elettronico aveva capito che l’uso sbagliato di questa scoperta, avrebbe portato l’umanità ad essere schiava del demonio, come dice l’Apocalisse.

Si convertì e lui come laico iniziò un ministero di predicazione della Parola di Dio a riguardo del “segno della bestia”. Metteva in guardia tutti che il micro-chip corrisponde al "marchio della bestia", per cui accettandolo, saremmo diventati schiavi di Satana con la conseguente perdizione eterna.

Il 27.04.2004, Dio Padre, nel Messaggio dato a Margherita di Gesù, proprio questo aveva proclamato a tutti i suoi figli e a tutto mondo, perché nessuno cadesse nel tranello di Satana, per essere poi coinvolti con lui nella perdizione eterna.

“Io sono il Padre! E i miei figli non devono dar adito a qualsiasi argomento plausibile essi portino (i fautori del micro-chip con a capo le due “bestie” dell’Apocalisse), per farvi mettere tale “arnese”.
No! dico io, no figli miei! Sarebbe rinnegarmi come Padre, sarebbe dare retta alla voce della “Bestia”! Ascoltate il Mio accorato appello, rifiutatevi da subito a questo loro comando, che avrà lo scopo di potervi tutti controllare, di avervi tutti “ostaggi umani”.
No, non fatelo! Questo sarebbe un vero disastro per voi, perché i Miei Angeli non vi riconoscerebbero come figli di Dio. Siate scaltri e date ascolto a questo Mio dire…
perché come automi verrete indottrinati a fare ciò che la Bestia vuole. Rifiutatevi! rifiutatevi! rifiutatevi!”

Da allora l’ansia di Sanders era salvare le anime dall'inganno dell’anticristo e del demonio, per liberarle da questo congegno ‘moderno’ che lui stesso aveva elaborato con la sua equipe.
Ma si accorse quasi subito di essere affetto da un cancro in metastasi, e in fase terminale. 
Gli restavano pochi mesi di vita e facilmente non avrebbe superato l'intervento chirurgico da fare subito all'indomani. 
Nella notte sua moglie canta e prega "l'Agnello di Dio": Sanders si trovò nella pace. Si sottopose all'operazione chirurgica, e trovarono che il cancro si era rinchiuso in una grande massa tumorale che venne asportata con successo, ed egli guarì. 
Il segnale era chiaro, e così con la moglie consacrarono la loro vita ad avvertire i Cristiani di non ricevere il micro-chip, il segno della bestia che porta alla perdizione eterna.

Gesù, dopo tre mesi dal messaggio del Padre ci aveva ammoniti (P*24.7.06): Che ogni cuore riceva il mio dono di redenzione, ma che non accetti mai il “marchio della Bestia”(Ap 13,17).

Questo fratello, l’ingegnere Carl Sanders non credente, esperto nella materia del microchip, alla luce della parola di Dio dell’Apocalisse, si è convertito, e si è fatto "predicatore" di quella Parola per amore e la salvezza delle anime dei suoi fratelli:il nostro impegno è così convinto come il suo?

Ci lasciamo illuminare gli occhi della mente per intendere la Parola data su questo tema, per accoglierla e farla diventare parola di salvezza per noi e per tutti, ora che tutto va verso il suo termine (“fine dei tempi”) come descrivono le Sacre Scritture?

Sanders, senza avere questo Messaggio, si è fatto apostolo e annunciatore: non vogliamo noi ora obbedire alla richiesta del Padre che ci chiama a informare i fratelli del grave pericolo di accettare il microchip, il segno della bestia?

Quanto sia importante lo dice lo stesso Dio Padre: “Sarebbe rinnegarmi come Padre, sarebbe dare retta alla voce della “Bestia… sarebbe un vero disastro per voi, perché i Miei Angeli non vi riconoscerebbero come figli di Dio”.

Allora accogliamo e facciamo nostro l’invito del Padre (P*27. 04. 2004 ):“Maggiore deve essere il vostro darsi da fare per informare i fratelli sull’argomento dei micro-chip, e anche voi potete dare informazioni scientifiche, dicendo quali gravi conseguenze avrebbero mettendolo”.

LITURGIA DEL GIORNO E PREGHIERE


PREGHIERE DEL GIORNO

Giovedì 29 Agosto 2019



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

Ger 1,17-19
Dal libro del profeta Geremìa

In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Tu, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».


  SALMO  

Sal 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.


 VANGELO 

Mc 6,17-29
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.