domenica 4 agosto 2019

IDLIB: JIHADISTI STUPRANO E LAPIDANO UNA CRISTIANA, IL PAPA BACCHETTA LA SIRIA



LA RECRUDESCENZA DELL'ISIS VERSO I CRISTIANI AUMENTA DOPO LA SCONFITTA IN SIRIA. EUROPA A RISCHIO....

IMPRENDITRICE DI 60 ANNI VITTIMA DEL BRANCO
NELL’ENNESIMO TURPE CRIMINE DEI TERRORISTI
AIUTATI DALLA TURCHIA CON ARMI E MEDICINE
ISRAELE BOMBARDA ANCORA VICINO AL GOLAN
MA IL PONTEFICE FRANCESCO AMMONISCE ASSAD

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Da cristiano mi ero ripromesso di non indugiare nelle critiche al Pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana perché sono ben lungi da essere prossimo a quella perfezione che consente di giudicare gli altri potendo reggere alla conseguenza evangelica di essere giudicati. Ma quanto accaduto nei giorni scorsi in Siria ha dell’incredibile e palesa la grave incapacità del Vaticano di analizzare ciò che sta accadendo nel mondo e soprattutto in Medio Oriente. È una terribile coincidenza a mettere alla berlina la superficialità della Santa Sede nel valutare i fenomeni di politica estera senza la facoltà di approfondirli e sviscerarli ma affidandosi ad una retorica qualunquista che predica un amore e benessere terreno talmente utopico da non essere profetizzato nemmeno nella Bibbia: almeno fino alla Parusia, il ritorno di Cristo.


Papa Francesco I, al secolo Jose Maria Bergoglio

Il male c’è. C’è sempre stato ma oggi è sempre più forte e potente nel mondo. Ogni guida spirituale dovrebbe saperlo individuare ed additare ai fedeli affinché evitino di lambirlo o proteggerlo.
Il 18 luglio una benestante donna cristiana di 60 anni che abitava nella provincia di Idlib in Siria è stata rapita dai jihadisti, stuprata dal branco, torturata per malefico divertimento e quindi lapidata: si sa che per i musulmani radicali, quali sono i miliziani sunniti salafiti di Hayat Tahrir al-Sham (HTs, ex Al Nusra, affiliati di Al Qaeda), anche una donna stuprata va messa a morte in quanto complice di adulterio. Lo insegnano alcune Sure del Corano di Maometto.


Ebbene quattro giorni dopo Papa Francesco I, con tutta probabilità ispirato da consiglieri fraudolenti porporati, fa recapitare una lettera al presidente della Repubblica Araba della Siria, Bashar Al Assad, per invitarlo a tutelare i diritti umani della popolazione della provincia di Idlib, usata sovente come scudo dai terroristi islamici per difendersi dagli atacchi della coalizione siriano-russa e denunciare vittime tra i civili. Una battaglia continua senza esclusione di colpi che procede ininterrotta perchè i jihadisti hanno ripetutamente violato la tregua concordata da Russia e Turchia allo scopo di consentire ai turchi di permettere la fuoriuscita protetta dei terroristi: mai attuata da Ankara.




La missiva, portata al Palazzo di Governo brevi manu dal Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto della Dicastero per la promozione dello sviluppo Umano Integrale, accompagnato da padre Nicola Riccardi ofm, sottosegretario del medesimo Dicastero vaticano, e dal Cardinale Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco (come riporta l’agenzia Fides) sa di bacchettata al capo di stato del paese mediorientale devastato dalla guerra più incivile del terzo millennio. Un conflitto infame che ormai anche i bambini ignoranti sanno essere stato scatenato dai finanziamenti USA all’Isis a partire dal 2011 e dagli armamenti forniti dai Fratelli Musulmani della Turchia ai jihadisti qaedisti di Al Nusra per allargare i propri confini in quei territori siriani occupati, in pacifica convivenza coi siriani, nel Nord e nel Rojava, dai Curdi, considerati nemici etnici dai turchi tanto da piangere la morte dei più feroci combattenti jihadisti.




Dopo otto anni di guerra civile scatenata da ribelli armati fino ai denti fin dai progetti americani di George Bush jr. nel 2006 (vedi reportage I cospiratori contro Assad) tutto il mondo che non è asservito alle politiche USA sa di chi è la colpa di quasi mezzo milione di morti. Tutti gli analisti seri di geopolitica sanno che, come ripetutamente denunciato dall’ambasciatore siriano all’Onu, il conflitto in Siria prosegue con morti ammazzati ogni giorno per colpa della presenza di contingenti militari americani e turchi che proteggono, aiutano e finanziano i terroristi jihadisti in quanto non vogliono accettare l’onta e il danno economico di una vittoria di Assad contro il quale hanno investito miliardi di dollari in armamenti per toglierlo dal potere. Lo sanno tutti. Tanto che i giornalisti occidentali filotrumpiani ormai si vergognano persino a scrivere della Siria calando solo un velo più impietoso che pietoso.



CRISTIANA STUPRATA DAL BRANCO JIHADISTA: TORTURATA E LAPIDATA

Ebbene dall’immagine che mi sono fatto del pontefice Jorge Maria Bergoglio posso assolutamente credere che lui, immerso nei sogni di un paradiso terrestre che non è quello descritto dall’apostolo San Giovanni Evangelista nel libro dell’Apocalisse, non abbia cognizione di questi fatti, ma non posso credere che non li conoscano i suoi collaboratori cardinali o i responsabili della sala stampa vaticana che divulgano le notizie sulle iniziative del Papa e dovrebbero però prima almeno leggere gli organi d’informazione, almeno quelli cristiani. Come ha fatto il mensile Tempi riprendendo la notizia diffusa da un media cattolico francese.




La sessantenne cristiana Suzan Der Kirkour violentata, torturata e lapidata dai jihadisti

Tempi riferisce una notizia tremenda. «I jihadisti l’hanno rapita, stuprata a ripetizione, torturata per nove ore e poi lapidata. È morta così Suzan Der Kirkour, cristiana armena di 60 anni, residente nel villaggio siriano di Yacoubieh, nella provincia di Idlib. La donna è scomparsa l’8 luglio ed è stata ritrovata il giorno dopo morta da uno dei pochi sacerdoti della zona, l’ultima rimasta sotto il controllo dei terroristi islamici» scrive il mensile cattolico.


Come riportato da Sos Chrétiens d’Orient, Suzan proveniva da una famiglia agiata e viveva occupandosi degli uliveti di famiglia e insegnando gratuitamente l’arabo ai bambini della chiesa del villaggio di Knayeh. Preoccupato per la sua assenza, il 9 luglio il sacerdote del villaggio è andato a cercarla e l’ha trovata morta nel suo campo. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i medici hanno trovato sul suo corpo tracce di stupro e tortura: «La donna è stata torturata per circa nove ore prima di essere lapidata a morte». Gli assassini, non ancora identificati, appartengono quasi certamente alla milizia jihadista di Al-Nusra che, per riabilitarsi agli occhi del mondo dopo anni di efferati crimini, ha cambiato nome in HTS (Hayat Tahrir al-Sham) cercando di spacciarsi per rivoluzionari.




Tempi riporta anche una testimonianza fatta all’Agensir da padre Hanna Jallouf, frate della Custodia di Terra Santa, in cui l’anno scorso raccontava quali difficoltà vivono i cristiani del villaggio di Knayeh (così come quelli di Yacoubieh e Gidaideh, vicini al confine con la Turchia): «Ringraziamo il Signore che siamo ancora vivi. Molti cristiani vengono rapiti, altri uccisi. Nessuno va più a lavorare i propri terreni. Dentro casa i cristiani si sentono più al sicuro. Ogni giorno vengono in chiesa almeno 50-60 persone. La domenica sono molte di più perché arrivano anche dai villaggi vicini. La vita è difficile, manca praticamente tutto: i prezzi per acquistare i beni necessari sono altissimi. Non abbiamo elettricità e acqua corrente. I miliziani di Al Nusra hanno preso le nostre terre, anche quelle dei conventi, e hanno cacciato i cristiani dalle proprie case per dare alloggio ai loro profughi e ai loro combattenti. Le nostre celebrazioni sono tollerate solo se svolte all’interno della chiesa, ma ci è vietato esporre all’esterno croci, statue dei santi, immagini sacre, suonare campane. La situazione è grave ma continuiamo a pregare e ogni giorno sentiamo la mano di Dio che veglia su di noi. Preghiamo per la pace in Siria, perché finisca questa strage inutile».




MEDICINE DEI TURCHI ALL’ISIS, MISSILI ISRAELIANI SULLA SIRIA

C’è poco altro da aggiungere. Con spirito cristiano posso soltanto pensare che in Vaticano regni tanta ignoranza su quanto accade in Siria dove feroci jihadisti, sebbene isolati in una piccola provincia montuosa, continuano a ricevere regolarmente munizioni per cannoni e razzi potenti con cui uccidono, preferibilmente, gli abitanti dei vicini villaggi cristiani. Non è un fatto giustificabile per lo Stato Pontificio ma è una colpa meno grave di essere consapevoli del nome dei responsabili e non volerli accusare pubblicamente: persino il Vangelo invita ad ammonire il fratello che sbaglia.


E l’errore della Turchia è così grave e reiterato da essere ormai diventato orrore soprattutto nel circondario di Afrin dove l’operazione sarcastica Olive Branch, ramo d’ulivo, è stata affidata dall’esercito di Recipe Erdogan, presidente della Turchia, ai miliziani di Al Qaeda che compiono persecuzioni quotidiane e massacri di Curdi nel silenzio dei media: qualche settimana fa, come riportato solo da Gospa News nel civile occidente, i jihadisti protetti dai Turchi hanno sequestrato e brutalmente ucciso, per il mancato pagamento del riscatto, un nonno, un padre ed il fanciullo di 10 anni con la sindrome di Down.




Nei giorni scorsi il media curdo ha pubblicato le ricevute delle forniture di medicinali fatte dalla Turchia ai guerrieri Isis nel lontano 2013. A conferma di una strategia che solo i tentativi, peraltro in gran parte falliti, del presidente russo Vladimir Putin hanno in parte limitato.

Sotto una delle ricevute di consegna di medicinali dalla Turchia all’Isis pubblicate dal media curdo Anf 



Pochi giorni fa la Russia si è incontrata con USA ed Israele proprio per concordare un piano di pacificazione in Siria. Il dialogo ha portato al conseguente ritiro degli Hezbollah libanesi dai territori siriani sul confine israeliano in quanto tale presenza veniva ritenuta una minaccia dal governo di Benjamin Netanyahu che l’ha presa come pretesto per bombardare circa 2mila volte la Siria nel 2018 ed almeno un centinaio nel 2019, con l’ultimo attacco degli F-16 dell’Israeli Defense Forces che una settimana fa ha fatto quattro vittime civili tra cui un bambino.





Gli Hezbollah si sono ritirati in altre parti del paese ma proprio ieri l’esercito di Israele ha compiuto un nuovo raid missilistico nel territorio siriano vicino alle alture occupate dagli stessi sionisti nel Golan…


Esimio Pontefice, se vuole sollecitare qualcuno per risolvere il sanguinario conflitto in Siria scriva a Washington, Ankara e Tel Aviv. Oppure faccia come il santo di cui porta il nome: emuli Francesco d’Assisi e vada ad Idlib a parlare coi jihadisti. Magari li converte…



Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione



DOSSIER ESCLUSIVO EUROPOL: INCUBO JIHADISTA NEI PAESI UE

ISIS SCONFITTO IN SIRIA, PIU’ PERICOLOSO IN EUROPA
IN FRANCIA 273 ARRESTI NEL 2018, IN ITALIA 40
PAURA PER I MINORI INDOTTRINATI ALLA JIHAD
MA ANCHE PER GLI INFILTRATI TRA I MIGRANTI

Allarme estrema sinistra: 19 attacchi in un anno
di cui la metà soltano nella penisola italica

__di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
«Nel 2018, il terrorismo ha continuato a costituire un maggiore minaccia alla sicurezza negli Stati membri dell’UE. Orribile attacchi perpetrati da jihadisti come quelli di Trèbes, Parigi, Liegi e Strasburgo hanno ucciso in totale tredici persone e ne hanno ferite molte di più. Inoltre, un attacco terroristico da parte di un estremista di destra in Italia e numerosi arresti di sospetti terroristi di destra per la pianificazione degli attacchi in tutta l’Unione Europea (UE), indicano che gli estremisti di divergenti orientamenti considerano sempre più la violenza come uno strumento giustificato di confronto. I terroristi non mirano solo a uccidere e mutilare ma anche a dividere la nostra società e a diffondere l’odio. Dobbiamo rimaneri vigile se vogliamo proteggere i nostri cittadini e i nostri valori di fronte ai tentativi di usare la violenza per scopi politici».

Il direttore esecutivo dell’Europol, già commissario generale belga, Catherine De Bolle

A scrivere queste parole è Catherine De Bolle, già commissario generale della polizia belga e dal 2018 direttore esecutivo dell’Europol, nel dossier The Sat 2019, il rapporto annuale sul terrorismo elaborato dagli investigatori di tutte le forze dell’ordine dell’Unione Europea denominato Terrorism Situation and Trend Report. E’ appena stato pubblicato dall’Europol e perciò non è ancora stato diffuso dai media internazionali. Il dato più eclatante delle statistiche è quello sugli arresti: 1.056 sospetti terroristi finiti in manette nel 2018, 511 dei quali perché sostenitori della Jihad nel nome di Allah.

La copertina del dossier dell’Europol 2019 sul 2018 – PER LEGGERE IL DOSSIER COMPLETO iscriviti alla Newsletter e poi invia richiesta per email a:  redazione@gospanews.net


IL TERRORISMO NAZIONALISTA E DI ESTREMA SINISTRA
In esso emergono tre sostanziali gravi emergenze: il terrorismo di matrice etnica-nazionalista soprattutto in Gran Bretagna (Irlanda del Nord), che detiene il record di 83 attacchi (tra effettuati e progettati ma smascherati dai poliziotti dei vari paesi), quello di ispirazione jihadista particolarmente grave in Francia, dove si sono registrati la metà dei 24 attentati (8 realizzati e 16 tentati) da radicali islamici, ed infine quello di estremisti di sinistra: 19 casi in tutta Europa a fronte di 1 soltanto di ispirazione di destra. Quest’ultimo si riferisce della nota sparatoria contro gli immigrati dello pseudo-leghista Luca Traini a Macerata in reazione al brutale squartamento di Pamela Mastropietro, la diciannovenne drogata, violentata, uccisa e fatta a pezzi da un nigeriano in odore di mafia nera.

Gli attacchi terroristici differenziati per nazione e matrice ideologica

Siccome però l’orientamento politico dell’Unione Europea è da sempre socialista-democratico la direttrice dell’Europol si concentra sui pericoli dei terroristi di ultra-destra omettendo completamente di degnare di analoga preoccupazione quelli compiuti dall’ultra-sinistra che proprio in Italia ha portato a segno 10 attacchi nel 2018 con l’arresto di 8 persone mentre in tutta l’Unione Europea gli arrestati di sinistra sono stati 34 contro i 44 di destra, a conferma che l’azione preventiva è molto più concentrata nei confronti dei gruppi neonazisti piuttosto che degli eredi delle famigerate Brigate Rosse comuniste, nonostante il numero di attacchi assai differente.

LA MINACCIA JIHADISTA IN EUROPA OCCULTATA DAL REGNO UNITO
Ma l’allarme più grave per l’Europa e per la penisola italica è rappresentato dai jihadisti. Se nello scorso anno nella multietnica Francia, emblema di libertà, uguaglianza e fratellanza, sono stati arrestati 273 sospettati di terrorismo islamico, in Olanda 45 ed in Germania 43, in Italia 40 musulmani sono finiti dietro le sbarre per cospirazioni finalizzate ad attentati riusciti soprattutto nel territorio francese (10) ed in quelli olandesi e britannici (4) a fronte di due soltanto nello stato tedesco e un in quello italiano.

Gli arresti avvenuti nei differenti paesi dell’Unione Europea

Da un attenta analisi del documento emerge anche il grossolano tentativo di copertura sull’allarme jihadista in Gran Bretagna: mentre in tutte le altre nazioni è bene evidente il numero dei terroristi islamici radicali, nel regno della Regina Elisabetta II, dove le Corti della Sharia sono attive e riconosciute da anni per la risoluzione dei contenziosi civili nelle problematiche familiari, i servizi di intelligence e polizia hanno preferito non diffondere i dati reali degli arrestati di matrice musulmana.

Gli arresti differenziati per tipologia in tutti paesi Ue ad eccezione del Regno Unito che non ha rivelato il numero di jihadisti finiti in manette

Nella lotta al terrorismo «il Regno Unito ha contribuito con 273 arresti non disaggregati per tipo di terrorismo e non includono 148 arresti effettuati in Irlanda del Nord» scrive una nota del dossier The Sat da cui emerge che Londra, guardacaso amministrata da un sindaco musulmano, non ha voluto specificare il numero dei fanatici della Jihad finiti dietro le sbarre, nonostante l’allarme della NCA (National Crime Agency, l’agenzia britannica omologa alla FBI americana) per gli stupri seriali ai danni di ragazze minorenni compiuti dalle bande di musulmani in varie contee, come riportato da Gospa News in altri reportage.
Ecco quindi che il rapporto dell’Europol nasce già in parte “falsato” sebbene la stessa direttrice De Bolle sia la prima ad evidenziare il grave pericolo della minaccia jihadista nell’Unione Europea sempre più benevola per l’accoglienza indiscriminata dei migranti africani nonostante proprio in tale continente ci sia il fermento e la proliferazione dell’Islam radicale.

Paesi e tipologie degli attacchi terroristici progettati, falliti o compiuti

«Mentre nel 2017 i jihadisti hanno perpetrato dieci attacchi terroristici nella UE, l’anno scorso abbiamo subito sette attacchi terroristici jihadisti. Allo stesso tempo, tuttavia, il numero di interruzioni di complotti terroristici jihadisti è aumentato sostanzialmente. Quest’ultimo includeva tentativi di produrre e diffondere prodotti chimici e sostanze biologiche, un fatto che illustra il livello di impegno di individui, cellule e reti per usare tattiche terroristiche per danneggiare il società in cui vivono – scrive la direttrice Europol lanciando un nuovo gravissimo allarme – Il livello della minaccia del terrorismo, quindi, non è diminuito, nonostante la sconfitta militare dell’Isis nell’anno precedente. Semmai, la situazione è diventata più complessa. All’interno del ambiente jihadista, attori multipli di motivazione e fedeltà divergenti stanno complottando da soli o cospirando altri; e estremisti di destra, in un tentativo di giustificare la violenza, preda del percezione di una minaccia dall’Islam, che alcune persone facilmente alimentano interpretando la propaganda terroristica e comportamento criminale come rappresentante di una religione mondiale».

GLI ATTACCHI JIHADISTI NEL 2018
Quanto segue è una panoramica degli attacchi terroristici jihadist completati nel 2018, quattro dei quali sono stati rivendicati dal cosiddetto Stato Islamico (IS).
Il 23 marzo, un uomo marocchino di 26 anni ha dirottato un’auto a Carcassonne (Francia), uccidendo il passeggero e ferendo il conducente. Più tardi, ha sparato e ferito quattro agenti di polizia nelle vicinanze delle caserme e ha attaccato un supermercato a Trèbes, dove ha ucciso due civili, ferendone altre e tenendo in ostaggio i clienti. Un tenente colonnello della Gendarmeria Nazionale Francese, che si è scambiato per un ostaggio, è stato colpito e pugnalato dall’attentatore e morì in seguito alle ferite. La speciale task force della gendarmeria nazionale francese ha ucciso l’aggressore. Un comunicato di Amaq News ha affermato che era “un soldato di IS”;
Il 5 maggio un uomo ha pugnalato e ferito gravemente tre persone all’Aia (Paesi Bassi) prima di essere ferito con un colpo di fucule e arrestato dalla polizia. Le autorità in seguito hanno valutato che aveva un movente terroristico;
Il 12 maggio, un cittadino francese di 20 anni di origine cecena armato con a coltello ha ucciso una persona ferendone molte altre a Parigi (Francia), prima essere colpito a morte dalla polizia. È rivendicata la responsabilità dell’attacco attraverso Amaq News la quale ha affermato che l’attentatore era “un soldato di IS” e ha rilasciato a video dell’attaccante che si dichiara fedele a IS;
Il 29 maggio, un uomo di 31 anni che era stato rilasciato dal carcere in libertà vigilata il giorno prima, ha pugnalato due agenti di polizia e ha preso una delle loro armi a Liegi (Belgio). Ha usato la pistola per sparare e uccidere entrambi gli ufficiali e il passeggero di un’auto, e ferire altri quattro agenti di polizia all’uscita dall’edificio scolastico dove aveva brevemente tenuto una donna in ostaggio. L’aggressore è stato ucciso dalla polizia e il giorno seguente è stato rivendicata la responsabilità dell’attacco tramite Amaq News. L’autore aveva convertito all’Islam ed era stato radicalizzato alla violenza mentre scontava una condanna per reati di droga;
Il 31 agosto, un cittadino afgano di 19 anni che aveva presentato domanda di asilo in Germania pugnalò e ferì gravemente due turisti americani nella stazione centrale di Amsterdam (Paesi Bassi), prima di essere ferito da un colpo d’arma da fuoco e arrestato dalla polizia. Successivamente le autorità hanno valutato che aveva un motivo terroristico;

Cherif Chekatt, ucciso intorno alle 21 di giovedì 13 dicembre dalla Polizia a Strasburgo

L’11 dicembre, un cittadino francese di 29 anni di origine algerina armato con una pistola e un coltello ha ucciso cinque persone e ferito altri in un attacco vicino al mercatino di Natale di Strasburgo (Francia). È stato ferito dalla polizia prima di fuggire dalla scena. Dopo una ricerca di due giorni, è stato ucciso a Strasburgo e IS ha affermato che l’attentatore era un “soldato IS” attraverso una dichiarazione di Amaq News del 13 dicembre. Diverse persone sono state arrestate in connessione con l’attacco, compreso l’individuo che presumibilmente ha fornito l’attaccante con un’arma da fuoco;
Il 31 dicembre, un uomo di 25 anni di origine somala armato con a coltello da cucina pugnalato e ferito tre persone tra cui un ufficiale di polizia alla stazione Victoria di Manchester (Regno Unito). L’aggressore è stato arrestato, e in seguito le autorità hanno valutato che aveva un movente terroristico.

L’IMPATTO SULL’UE DELLA JIHAD NEL SAHEL E IN MEDIORIENTE
«L’uguaglianza e la libertà possono prosperano solo dove i i cittadini possono essere fiduciosi di poter esercitare i loro diritti e partecipare alla vita pubblica senza intimidazione o paura della violenza. Purtroppo, in un numero crescente di luoghi al di fuori dell’Europa, la violenza è diventato prevalente – aggiunge la dottoressa De Bolle – Nei paesi come la Siria, la Libia, il Mali, l’Afghanistan, tra l’altro, i gruppi terroristici hanno acquisito influenza in misura tale da rivaleggiare lo stato, la cui autorità in molti casi sono minate da faziosità politiche, strutture deboli e corruzione. I cittadini di questi paesi sono esposti a esistenziali minacce alle loro vite e proprietà basate sulla loro appartenenza a particolari comunità o aderendo a particolari pratiche o credenze. La perpetuazione di queste crisi ha dimostrato di avere un impatto sull’Europa, sia attraverso la creazione di nuove lamentele o pregiudizi tra diversi comunità in Europa, screditando gli sforzi internazionali per risolvere la crisi attraverso la diplomazia o fornendo spazio ad ideologie distruttive ed alla prosperazione di reti terroristiche».
Più che un’analisi sui dati investigativi internazionali l’introduzione della numero uno dell’Europol pare un trattato di politica mondialista che omettendo di citare le persecuzioni cristiane nei paesi musslmani del Medio Oriente asiatico e del Sahel africano segnala invece un pericolo inevitabile: «la polarizzazione e l’aumento delle opinioni estremiste è una preoccupazione per gli Stati membri dell’UE. Il dibattito pubblico su fenomeni sensibili come il terrorismo, quindi, deve essere basato sui fatti prima di giungere a conclusioni – precisa la direttrice Europol – Sono orgogliosa di dire che Ue Terrorism Situation and Trend Report (TESAT) ha fornito fatti verificati sul terrorismo in Europa dal 2006. Il rapporto è stato accolto come un punto di riferimento nelle discussioni sulle Politiche antiterrorismo dell’UE e sugli studi accademici. Il lavoro dei membri dell’Advisory Board, costituito dalla “troika” (Presidenze del Consiglio UE, vale a dire Austria, Romania e Finlandia); Francia; Spagna; Eurojust; il Centro di intelligence e situazione dell’UE (INTCEN) e l’Ufficio dell’UE per il coordinamento antiterrorismo ha stato indispensabile per la realizzazione del The Sat 2019»
Richiederebbe un articolo intero l’analisi degli innumerevoli interessanti aspetti del dossier. Pertanto ci concentriamo solo sulle più significative novità tralasciando volutamente la lunga parte sulla minaccia jihadista in Asia ed Africa già ampiamente testimoniata da molteplici reportage di Gospa News.

GLI  ATTACCHI MORTALI DEI TERRORISTI ISLAMICI NEGLI ULTIMI ANNI
Con la sconfitta dell’Isis in Iraq ed in Siria «il numero di Foreign Terrorist Fighters europei che viaggiano o tentano di recarsi in zone di conflitto è stato molto basso» ma l’obiettivo delle reti jihadiste è ora nell’UE: «i membri degli stati si sono indirizzati verso la realizzazione di attività nell’Unione Europea».

Il numero e la tipologia degli attacchi (sventati o realizzati) terroristici negli ultimi anni

«Nel 2018, tutti gli attentati mortali del terrorismo sono la conseguenza di attacchi jihadisti: 13 persone hanno perso la vita, inoltre 46 sono state ferite. Questa è una diminuzione considerevole rispetto al 2017, quando dieci attentati hanno ucciso 62 persone». Evidenzia la sintesi del dossier rimarcando che negli Stati membri Ue sono stati ben 16 i complotti sventati e 7 quelli compiuti: «un fatto che indica sia la continua alta attività terroristica ma illustra l’efficacia degli sforzi antiterrorismo».
Tutti gli attacchi terroristici jihadisti sono stati commessi da persone che hanno agito da sole per colpire simboli di autorità ma spesso «il movente dell’autore e il collegamento con altri individui o gruppi radicalizzati è rimasto poco chiaro». Armi da fuoco e coltelli sono stati gli strumenti utilizzati denotando una «diminuita sofisticazione nella preparazione e nell’esecuzione degli attacchi terrorisitici» che ha determinato «un numero inferiore di vittime».

LA MINACCIA AL QAEDA E L’USO DI ORDIGNI ESPLOSIVI IMPROVVISATI
Ma «c’è stato anche un aumento nell’uso di miscele pirotecniche per produrre ordigni esplosivi improvvisati (IED) nelle trame jihadiste. Tre complotti terroristici con l’uso di materiali CBRN (chimici, biologici, radioattivi o nucleari)». Dopo la sconfittà dell’Isis in Siria, eliminato anche dalla roccaforte di Baghouz dalle milize curde SDF, c’è stato un calo degli affiliati al di fuori dell’Unione Europea ma ciò non deve creare troppo ottimismo. L’Europol ritiene infatti «probabile che venga sostituito con l’aumento degli sforzi di al-Qaeda per rivendicare potere e influenza nell’area. La strategia di Al-Qaeda si regge sulla costruzione di alleanze con tribù locali per appofittare delle rimostranze politiche locali ed internazionali anche in Europa».
Ecco perché fenomeni come la strage nelle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda, ordita dall’autraliano Brenton Tarrant, di origini israeliane ed addestrato da Isis e Mossad come riportato da Gospa News, piuttosto che i massacri di Pasqua nelle chiese cristiane dello Sri Lanka, progettati da un imam istruito dall’Isis in Siria, rappresentano i fenomeni ideali per creare quella strategia del terrore capace di far proliferare gli estremismi e giustificare l’Islam radicale ed i suoi antagonisti.

PROPAGANDA ISIS SUL WEB E INDOTTRINAMENTO DEI MINORI
«La sconfitta militare dell’IS in Iraq e la Siria ha avuto un significativo impatto sulla funzionalità numerica del gruppo» e «la coerenza narrativa è stata compromessa dall’incapacità unificare internamente le sue posizioni ideologiche. Tuttavia, IS è riuscito a mantenere una presenza online in gran parte grazie a reti non ufficiali di sostenitori e organi di stampa. Sia IS sia al-Qaeda hanno continuato a cercare nuovi vettori online per la loro propaganda». Ma se l’uso di piattaforme e open source tecnologiche è avanzato come uello di strumenti di comunicazione crittofragata «le capacità di attacco informatico del gruppo sono rimaste rudimentali.

Un terrorista con bandiera dell’Isis

Ma il pericolo del proselitismo radicale resta alto: «C’è un rischio continuo che gli individui con background criminale, compresi quelli attualmenti imprigionati, siano vulnerabili all’indottrinamento e potrebbero impegnarsi nel terrorismo». Mentre è drasticamente calato il numero dei cosiddetti Foreign Terrorist Fighters, i combattenti europei in Medio Oriente: «Piuttosto che tentare il viaggio nella zona del conflitto, il focus delle reti jihadiste degli Stati membri UE si è indirizzato allo svolgimento di attività nell’Unione Europea, sia online che offline.
Il numero di individu di ritorno nell’UE è rimasto molto basso: centinaia di europei i cittadini rimangono in detenzione in Iraq e in Siria. Tutti gli uomini e alcune donne si preputa che abbiano ricevuto addestramento per le armi, anche acquisendo esperienza di combattimento.
Mentre i minori sono essenzialmente vittime, ci sono preoccupazioni tra i membri dell’UE che possano essere stati esposti all’indottrinamento e alla formazione in ex territori IS, e ciò potrebbe rappresentare un potenziale minaccia in futuro. L’abuso dei flussi di migrazione da parte di terroristi per entrare nell’UE non sembra essere sistematico». Ma pur non essendo tale finalmente il dossier Europol ammette che anche questa emergenza rappresenta una drammatica certezza.
IL TERRORISMO ETNICO-NAZIONALISTA IN IRLANDA DEL NORD
Come è acclarato l’allarme per le minacce terroristiche di matrice etnico-nazionalista. Se nel 2018, nessun attacco terroristico è stato attribuito al Partiya Karkeren Kurdistan (PKK, Partito dei lavoratori del Kurdistan), a conferma che la minaccia era tale in risposta alle persecuzioni dei Curdi nell’Iraq di Saddam Hussein e nella Turchia, dove il partito HDP è entrato per la prima volta in Parlamento nel 2018, resta altissime le tensioni in Irlanda del Nord ed in Spagna per i partiti separatisti.

Gli attacchi (sventati e riusciti) e gli arresti terroristici avvenuti nel 2018 in Europa

«Nel 2018, i gruppi Dissident Republican (DR) hanno continuato a rappresentare un significativo minaccia alla sicurezza nell’Irlanda del Nord – riporta il dossier Europol – La minaccia è principalmente rappresentata dal Nuovo Esercito Repubblicano Irlandese (NIRA), la Continuità Repubblicano Irlandese Esercito (CIRA), Arm na Poblachta (ANP, Esercito della Repubblica) e Óglaigh na hÉireann (ONH, Guerrieri d’Irlanda) che si dividono in due fazioni». Gli attacchi hanno quasi sempre come obiettivo la polizia britannica e sono stati condotti con molotov, esplosivi e armi da fuoco da invidui collegati con la criminalità organizzata.
In Spagna, invece, la minaccia terroristica l’anno scorso è rimasta molto contenuta dopo che l’Eta Euskadi ta Askatasuna (Basque Fatherland and Liberty) ha sospeso gli attacchi dal 2009 annunciando proprio nel maggio 2018 lo smantellamento della rete. Gli unicici episodi di violenza, con attentati a infrastrutture pubbliche della comunicazione o dei trasporti, sono avvenuti ad opera di pochi estremisti di tale organizzazione confluiti nell’Ernai group, collegato ai partiti di estrema sinistra Baschi. Ma non hanno causato gravi danni o vittime.
Proprio l’estrema sinistra, come detto all’inizio, rimane una delle componenti terroristiche più attive in Europa sebbene le reminiscenze del periodo Nazista inducano la politica e le forze dell’ordine ad evidenziare le preoccupazioni per la minaccia di destra. Ciò non è altro che la conseguenza della solita propaganda dei media del mainstream in gran parte sostenuti da editori di area democratica come il gruppo Gedi in Italia, di proprietà della finanziaria di Carlo De Benedetti, tessera numero uno del Partito Democratico.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS

divieto di riproduzione senza autorizzazione

L’AMERICANO ASSASSINO SATANISTA ED IL SANTO MARTIRE CARABINIERE

DA UN SOCIETA' IN PREDA AL DEMONIO CHE COSA POTEVAMO ASPETTARCI: RISPETTO PER UN SERVITORE DELLO STATO CRISTIANO E DEVOTO, OPPURE L'ESALTAZIONE E L'IMPUNITA' DEI SUOI TRUCIDI ASSASSINI SATANISTI?..... 

I RETROSCENA DELLA TRAGEDIA IN DUE FOTO:
L’OMICIDA PER UNA DOSE DI COCAINA
HA LA CROCE ROVESCIATA SULLA SPALLA
IL MILITARE ERA PELLEGRINO A LOURDES
PER AIUTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTA’

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Ci sono immagini molto più eloquenti di un delinquente bendato per cinque minuti in caserma. Sono quelle di un assassino e della sua vittima. Forse soltanto queste foto possono spiegare perché uno è riuscito ad essere carnefice e l’altro è caduto martire nel suo lavoro a tutela della legalità.
Sono certo che se Mario Cerciello Rega, eccellente e corpulento vicebrigadiere dei Carabinieri, avesse affrontato in un combattimento leale il suo assassino Finnegan Lee Elder lo scontro sarebbe durato pochi minuti ed il militare avrebbe sopraffatto l’avversario.
Purtroppo così non è stato. Perché Mario era un sant’uomo mentre il suo aggressore un indemoniato che l’ha assalito a tradimento. E chi crede in Dio, e nel soprannaturale che ne deriva, sa che certi drammatici eventi accadono anche per risvegliare le coscienze addormentate o ancor peggio narcotizzate dal benessere materiale che uccide ogni pulsione spirituale.
Finnegan Lee Elder nell’hotel Le Meridien di Roma e in un selfie che evidenzia il suo tatuaggio satanista
E’ tutta in due fotografie la storia assurda dell’assassinio del carabiniere di Roma: quella di Finnegan con il tatuaggio sulla spalla della croce rovesciata emblema acclarato del satanismo, quella di Mario mentre spinge la carrozzella di un’anziana tetraplegica al santuario di Lourdes, dove la Madonna apparve alla pastorella Bernadette Soubirous nel 1858 e dove sono stati certificate dal Comitato Medico Scientifico 70 guarigioni miracolose.
Il carabiniere Mario Cerciello Rega mentre accompagna un’anzia malata durante un pellegrinaggio a Lourdes
Solo questo può spiegare perché un viziato e facinoroso drogatello,  probabilmente alterato da psicofarmaci e dalla mancanza della dose di cocaina, ricercata e non trovata per il “pacco” del pusher che gli ha venduto tachipirina pestata, è riuscito ad affibbiare 11 coltellate ad un valoroso soldato dell’Arma. I giudici ed i periti dimostreranno la follia omicida del ragazzino che ha colpito a ripetizione senza tregua il corpo del carabiniere finchè quest’ultimo non ha mollato la presa con cui aveva afferrato il sospettato di estorsione.
Ma chi come me segue la cronaca nera da trent’anni sa benissimo che la fatalità, o meglio ancora la predistinazione divina, supera ogni logica ed intepretazione umana laddove c’è in gioco la vita o la morte. La storia tragica di questo eroe della Benemerita, eccellente nella professione come nella sua vita privata, ne è l’esempio.
Mario aiutava persone bisognose. Faceva pellegrinaggi a Lourdes, Loreto ed anche a Medjugorie assistendo persone disagiate, dimostrando una fede cristiana non solo pensata e sentita ma anche vissuta e partecipata. Aveva pure ricevuto un encomio per aver accompagnato una bambina in difficoltà all’Ospedale Bambino Gesù di Roma
Ed è questa anche l’unica consolazione che resta per la sua giovane vedova, per i suoi familiari, per i suoi amici e colleghi con gli Alamari: quella di sapere che la sua morte non è stata vana ma serve a dimostrare che nel mondo c’è ogni giorno, ancor più che nei telefilm apocalittici, la lotta tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre.
Finnegan potrà inventarsi mille giustificazioni anche legalmente accettabili ma odora già di anima nera e sporca. Originario di San Francisco ha frequentato il Santa Barbara City College e si è laureato alla Tamalpais High School di Mill Valley, in California, nel 2018. In passato aveva studiato anche alla scuola superiore cattolica della Cattedrale del Sacro Cuore dove militava nella squadra di football dell’istituto (secondo il sito KGO citato da Heavy.com) prima di lasciarla per concludere gli studi nell’altro college. Lì ha fatto amicizia con Gabriel Christian Natale-Hjorth.
Su vari siti alcune amiche li hanno descritti come dissoluti, facili all’ebbrezza da droga o alcol ma pure irascibili e violenti. Finnegan ha raggiunto l’amico a Roma che si trovava in Italia per visitare alcuni lontani parenti. Entrambi provenienti da facoltose famiglie si sono concessi il lusso di soggiornare in un albergo 4 stelle di Roma da 200 euro a notte: Le Meridien Visconti di via Cesi dove, dopo l’efferato delitto, sono stati poi rintracciati dai Carabinieri grazie alle telecamere della videosorveglianza che ne aveva ripreso la fuga
Un’immagine d’archivio di un coltello Trench knife Ka-Bar Camillus usato dai Marines Usa che ha ucciso il vicebrigadiere italiano
Ma Elder era partito dagli Usa già con brutte intenzioni: chi mai si porterebbe in valigia un Trench knife ka-bar Camillus, un pugnale d’assalto usato dai Marines Usa con lama di 18 centimetri? Mentre si sprecano le congetture su come l’arma bianca proibita abbia potuto passare i controlli all’aeroporto resta il fatto che il 19enne californiano aveva nell’animo la predisposizione all’aggressione. Esplosa dopo il raggiro nell’acquisto della cocaina poi non rivelatasi tale. Il borseggio, il contatto col pusher per il tentativo di estorsione non erano finalizzati ai 100 euro che certo ai due giovani statunitensi di buona famiglia non mancavano: ma probabilmete solo per avere la dose di droga di cui sentivano un ossessionante e tremendo bisogno.
Il destino gli ha messo davanti i vicebrigadiere Cerciello Rega. Un carabiniere esemplare, forse fin troppo buono per fare un lavoro che oggi per strada, come insegna la cronaca degli Usa, premia chi aggredisce e spara per primo. Il carabiniere era comunque esperto: ha bloccato il ragazzo dopo essersi qualificato, come ribadito dal Gip di Roma nell’ordinanza di convalida del fermo dei due americani. Non c’è il minimo dubbio che Cerciello ed il suo collega, pur essendo in borghese come ogni operazione a sorpresa necessita, si siano qualificati mostrando il tesserino dell’Arma.
Ma nello spirito cupo del ragazzo californiano già s’agitava una forza maligna potente: capace di fargli affibbiare 11 pugnalate in pochi istanti, finchè il militare che lo aveva preso per un braccio per trattenerlo ed identificarlo non è stramazzato a terra gridando ‘Mi hanno accoltelato”.
il giovane californiano Finnegan Lee Elder portato in caserma dai Carabinieri
Nella sua satanica follia Finnegan ha perfettamente adempiuto l’antico adagio per cui il diavolo fa le pentole ma non il coperchio: invece di gettare l’arma del delitto in quale tombino o cestino cancellando così il principale corpo del reato ha lasciato che l’amico Gabriel, e pertanto complice, la nascondesse nella controsoffittatura della stanza del lussuoso albergo dove alloggiavano. Dove gli abili investigatori dell’Arma non hanno faticato a trovarla.
Finisce così la storia orribile di un ragazzo satanista, forse per caso o forse per convinzione, con la croce rovesciata tatuata sulla pelle e di un carabiniere devoto alla Vergine Maria che agli occhi dei tanti amici e fedeli che hanno gremito la chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana per l’estremo saluto si è già certamente guadagnato il Paradiso per l’Eternità.
Un poco consoli la giovane vedova Rosa, gli amici e noi tutti che piangiamo la sua perdita lo splendido aforisma del poeta libanese cristiano Gibran Kahlil Gibran: “Un funerale tra gli uomini è forse una festa di nozze tra gli angeli”.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione

PREGHIERE E LITURGIA DEL GIORNO

SE POTETE ANDATE ALLA S. MESSA


PREGHIERE DEL GIORNO

Domenica 04 Agosto 2019
  




DEVOZIONI DEL GIORNO


 Mese di Agosto dedicato a DIO PADRE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line  


   VANGELI 




LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

Qo 1,2;2,21-23
Dal libro del Qoèlet

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

 SALMO 

Sal 89
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.


 SECONDA LETTURA 

Col 3,1-5.9-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.


 VANGELO 

Lc 12,13-21
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».