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Federal Reserve






















SECRETS OF THE FEDERAL RESERVE– The London Connection (By Eustace Mullins)
Dedicated to two of the finest scholars of the twentieth century
GEORGE STIMPSON and EZRA POUND

“La questione di un tasso di sconto unico è stata discussa e stabilita a Jekyll Island.” – Paul M. Warburg (1)
Nella notte del 22 Novembre 1910, un gruppo di giornalisti sostava sconsolato nella stazione ferroviaria di Hoboken nel New Jersey. Avevano appena visto una delegazione dei maggiori leader finanziari del paese lasciare la stazione per una missione segreta. Ci sarebbero voluti anni per scoprire di che missione si trattava, ed anche allora non sarebbero stati in grado di capire che la storia degli Stati Uniti andò incontro ad un drastico cambiamento dopo quella notte ad Hoboken. La delegazione era partita in una carrozza blindata, con le tende oscuranti, per una destinazione sconosciuta.
I delegati erano capitanati dal Senatore Nelson Aldrich, capo della Commissione Monetaria Nazionale.

















Il Presidente Theodore Roosevelt aveva approvato il disegno di legge costitutivo della “Commissione Monetaria Nazionale” del 1908, dopo che il tragico “Panico del 1907” aveva sollevato una ondata di pubblica indignazione contro la mancanza di stabilizzazione del sistema monetario nazionale.
Aldrich aveva condotto i membri della Commissione in un giro per l’Europa durato due anni, spendendo circa trecentomila dollari di denaro pubblico. Non aveva ancora steso un rapporto sui risultati di questo viaggio, né aveva prodotto alcun piano per una riforma bancaria.
Tra gli accompagnatori del Senatore Aldrich alla stazione di Hoboken c’erano: il suo segretario privato, Shelton; l’Assistente Segretario del Tesoro e Assistente Speciale della “Commissione Monetaria Nazionale”, A. Piatt Andrew; il Presidente della City National Bank di New York, Frank Vanderlip; un socio anziano della J.P. Morgan Company generalmente conosciuto come l’emissario personale del Sig. Morgan, Henry P. Davidson; il Presidente della First National Bank di New York controllata da Morgan, Charles D. Norton.
Ad unirsi al gruppo poco prima che il treno lasciasse la stazione, fu Benjamin Strong, conosciuto come il luogotenente di J.P. Morgan e Paul Warburg, recentemente immigrato dalla Germania ed entrato a far parte della banca Kuhn-Loeb and Co. di New York come associato, con uno stipendio di cinquecentomila dollari l’anno.
Sei anni dopo Bertie Charles Forbes, un giornalista finanziario che in seguito fondò il Forbes Magazine, il cui attuale editore è il figlio, Malcom Forbes, scrisse:
“Immaginatevi un gruppo dei maggiori banchieri della nazione che lasciano furtivamente New York in una carrozza privata di un treno con la copertura delle tenebre, affrettandosi alla chetichella verso una destinazione centinaia di miglia a Sud, imbarcarsi a bordo di un misterioso natante, sbarcando furtivamente in un’isola completamente disabitata tranne che per poche persone di servizio, trascorrere un’intera settimana con un livello di segretezza tale che neanche un nome di uno di loro venne menzionato neanche una volta, di modo che il personale di servizio non potesse conoscerne le identità e rivelare al mondo la più strana e segreta riunione della storia della finanza americana. Non sto favoleggiando, sto rivelando al mondo, per la prima volta, la vera storia di come fu redatto il famoso Rapporto Monetario Aldrich, la creazione del nostro nuovo sistema monetario… La massima segretezza fu comandata su tutto. Il pubblico non deve cogliere un cenno di ciò che era stato fatto. Il Senatore Aldrich diede istruzioni ad ognuno dei partecipanti di salire silenziosamente sulla carrozza privata che le ferrovie avevano ricevuto ordine di preparare presso un binario scarsamente frequentato. Il gruppo partì. Gli onnipresenti reporters di New York erano stati ingannati… Nelson (Aldrich) aveva annunciato ad Henry, Frank Paul e Piatt che li avrebbe tenuti segregati su Jekyll Island, isolati dal resto del mondo, fino a che non avessero prodotto un sistema monetario scientifico per gli Stati Uniti, la vera nascita dell’attuale “Federal Riserve System”, il piano partorito su Jekyll Island da un convegno tra Paul, Frank e Henry… Warburg è il legame che unisce il sistema Aldrich al sistema attuale. Lui più di ogni altro uomo ha reso possibile e funzionante il sistema.”(2) 
La biografia ufficiale del Senatore Nelson Aldrich riporta:
“Nell’ autunno del 1910, sei uomini si riunirono per andare a caccia di anatre, Aldrich, il suo segretario Shelton, Andrews, Davison, Vanderlip e Warburg. I giornalisti li attendevano alla stazione di Brunswick (Georgia). Il Sig. Davison uscì a parlare con loro. I giornalisti si dileguarono ed il segreto dello strano viaggio non venne divulgato. Il Sig. Aldrich chiese al Sig. Davison come avesse fatto ma egli non fornì alcuna informazione.” (3)
Davison aveva un’eccellente reputazione come persona capace di conciliare opposte fazioni, un ruolo che aveva sostenuto per J. P. Morgan durante la risoluzione del “Money Panic” del 1907. Un altro partner di Morgan, T. W. Lemont riporta:
“Henry P. Davison fungeva da arbitro nella spedizione a Jekyll Island”(4)
Da questi rapporti, è possibile ricostruire la vera storia. La carrozza privata di Aldrich, che aveva lasciato Hoboken con le tendine abbassate, aveva portato i finanzieri a Jekyll Island, Georgia. Alcuni anni prima, un gruppo molto esclusivo di milionari, guidato da J. P. Morgan, aveva acquistato l’isola come ritrovo invernale. Si nominarono il Club di Caccia di Jekyll Island e, all’inizio, l’isola fu utilizzata solo per delle spedizioni di caccia, finché i milionari non realizzarono che il suo clima piacevole offriva un caldo ritiro dai rigori dell’inverno newyorkese e cominciarono a costruirci delle splendide dimore, che chiamavano “cottages”, per le vacanze invernali delle loro famiglie.
L’edificio del club, essendo piuttosto isolato, era talvolta richiesto per riunioni per soli uomini ed altri tipi di attività non correlate alla caccia. Durante queste occasioni, i membri del club non erano invitati a questi specifici eventi e veniva loro richiesto di non farsi vedere per un certo numero di giorni.
Prima che la comitiva di Nelson Aldrich lasciasse New York, i membri del club erano stati avvisati che il club sarebbe stato occupato per le due settimane successive.
Il Club di Jekyll Island fu scelto per stilare la bozza del piano per il controllo della moneta e del credito del popolo degli Stati Uniti, non soltanto per la sua riservatezza, ma anche perché era la riserva privata delle persone che stavano elaborando il piano. Il New York Times scrisse, qualche tempo dopo, il 3 marzo 1931, commentando la morte di George F. Baker, uno dei più stretti collaboratori di J. P. Morgan, che “il Club di Jekyll Island aveva perso uno dei suoi più illustri membri. Un sesto della ricchezza totale del pianeta era rappresentata dai membri del Club di Jekyll Island.” Si diventava membri solamente per via ereditiera.
Il gruppo di Aldrich non aveva nessun interesse per la caccia. Jekyll Island fu scelta come sede per la preparazione della banca centrale perché offriva una completa riservatezza e perché non vi si trovava un giornalista nel raggio di cinquanta miglia. Il bisogno di segretezza era talmente elevato che, prima di arrivare su Jekyll Island, i membri del gruppo convennero che, durante la loro permanenza di due settimane, non avrebbero menzionato mai i loro cognomi. In seguito il gruppo si riferì a se stesso come il Club dei Nomi Propri”, dal momento che i cognomi di Warburg, Strong, Vanderlip e gli altri, erano proibiti durante il loro soggiorno. Ai consueti addetti furono concesse due settimane di ferie dal club e venne fatto venire del nuovo personale di servizio dalla terraferma per questa particolare occasione, i quali non conoscevano i nomi dei presenti. Anche se costoro fossero stati interrogati dopo che il gruppo di Aldrich fece ritorno a New York, non avrebbero potuto fornire alcun nominativo. Questa organizzazione si rivelò così soddisfacente che i membri, limitatamente a coloro presenti effettivamente su Jekyll Island, ebbero più avanti un certo numero di incontri informali in New York.
Perché tutta questa segretezza? Perché questo viaggio lungo mille miglia in un vagone ferroviario chiuso fino ad un remoto club di caccia? Apparentemente, si trattava di portare avanti un programma di pubblica utilità, di preparare una riforma del sistema bancario che fosse di vantaggio per il popolo degli Stati Uniti, programma che era stato richiesto dalla Commissione Monetaria Nazionale. I partecipanti non erano estranei ad episodi di donazioni benefiche pubbliche. Normalmente, i loro nomi erano iscritti in targhe di ottone, sugli ingressi degli edifici che avevano donato. Questa non fu la procedura che queste persone seguirono a Jekyll Island. Non ci fu nessuna targa in ottone a ricordare le altruistiche azioni di coloro che si riunirono nel loro club di caccia privato nel 1910 per migliorare il destino di ogni cittadino degli Stati Uniti.
In effetti, non ci fu nessuna azione di beneficenza a Jekyll Island. Il gruppo Aldrich soggiornò in questo posto privatamente per scrivere la legislazione bancaria e monetaria che la Commissione Monetaria Nazionale era stata pubblicamente incaricata di preparare. C’era in gioco il futuro controllo della moneta e del credito degli Stati Uniti. Se al Congresso fosse stata presentata una autentica riforma monetaria, avrebbe avuto fine il potere degli elitari creatori di denaro mondiale. Jekyll Island assicurò che negli Stati Uniti sarebbe stata istituita una banca centrale che avrebbe garantito a questi banchieri tutto quello che avevano sempre voluto.
Paul Warburg, essendo il più competente tecnicamente tra i presenti, ebbe l’incarico di redigere la maggior parte del piano. Il suo lavoro sarebbe quindi stato discusso e revisionato dal resto del gruppo. Il Senatore Nelson Aldrich era incaricato di controllare che il piano una volta completato, fosse stato esposto in una forma che potesse passare al Congresso, e gli altri banchieri erano presenti per inserire tutte quelle clausole di cui avrebbero avuto bisogno per essere sicuri di ottenere quanto volevano, in un progetto completo, concluso durante un unico soggiorno. Quando fossero rientrati a New York, non ci sarebbe stata una seconda riunione per rifinire il piano. Non c’era speranza di riuscire ad ottenere lo stesso livello di segretezza per il loro lavoro dando luogo ad un secondo viaggio.
Il gruppo di Jekyll Island rimase al club per nove giorni, lavorando incessantemente per portare a termine il loro compito. Nonostante i presenti avessero gli stessi interessi, il lavoro non procedette senza frizioni. Il Senatore Aldrich, che era comunque una persona autorevole, considerava se stesso come il leader nominato dal gruppo, e non fu d’aiuto andando in giro a dare ordini a tutti. Aldrich si sentiva altresì fuori posto, essendo l’unico membro del gruppo che non fosse un banchiere professionista. Egli aveva avuto considerevoli interessi nelle banche durante la sua carriera, ma solo come qualcuno che aveva tratto profitto dalla proprietà di azioni bancarie. Conosceva ben poco gli aspetti tecnici delle operazioni finanziarie. Al contrario il suo collega Paul Warburg riteneva che ogni domanda sollevata dal gruppo meritasse non semplicemente una risposta, ma una conferenza.
Raramente perse l’occasione di impartire ai membri una lunga disquisizione, progettata per impressionarli con la profondità delle sue conoscenze della tecnica bancaria. Questo atteggiamento fece risentire il resto del gruppo e spesso gli valse delle pungenti osservazioni da parte di Aldrich. L’innato spirito diplomatico di Henry P. Davison si rivelò essere il catalizzatore che li costrinse al lavoro. L’accento pesante e straniero di Warburg li irritava e gli ricordava costantemente che dovevano accettare la sua presenza se avessero voluto concepire un piano che avrebbe garantito loro profitti futuri. Warburg fece pochi sforzi per smussare i loro pregiudizi e li contestò in ogni possibile occasione su questioni tecnico-bancarie, che considerava il suo naturale terreno di caccia.
“In ogni cospirazione deve esserci una grande segretezza” (5)
La riforma monetaria preparata a Jekyll Island sarebbe stata presentata al Congresso come il lavoro definitivo della Commissione Monetaria Nazionale. I rappresentanti del Congresso avrebbero osato votare un disegno di legge per il sostegno alla corruzione di Wall Street, indipendentemente da chi avesse contribuito alle spese della sua campagna.  Il progetto di Jekyll Island era un progetto per una banca centrale, ed in questo paese c’è sempre stata una lunga tradizione di resistenza contro l’idea di imporre una banca centrale al popolo americano. Cominciò con la battaglia di Thomas Jefferson contro la macchinazione di Alexander Hamilton per una Prima Banca degli Stati Uniti, sostenuto da James Rothschild. Continuò con la guerra vittoriosa del Presidente Andrew Jackson contro l’intrigo di Alexander Hamilton per una Seconda Banca degli Stati Uniti, progetto nel quale Nicholas Biddle operava da agente di James Rothschild di Parigi. Il risultato di tale sforzo fu la creazione del Sistema Indipendente di Sotto-Tesorerie, che presumibilmente era servito per tenere le mani dei finanzieri lontano dai fondi degli Stati Uniti. Uno studio sulle crisi del 1873, 1893 e 1907 indica che [esse] furono il risultato di operazioni gestite da banchieri internazionali a Londra. Nel 1908 il pubblico richiedeva al Congresso una normativa che prevenisse il ripetersi di crisi monetarie provocate artificialmente. Una qualche riforma monetaria a questo punto sembrava inevitabile. Fu proprio per impedire e controllare tale riforma che fu istituita la Commissione Monetaria Nazionale con a capo Nelson Aldrich, dal momento che era il più eminente leader del Senato.
Il problema principale, come disse Paul Warburg ai suoi colleghi, era di evitare il nome di “Banca Centrale”. Per tale ragione, aveva deciso di adottare il nome di «Federal Reserve System» [Sistema di Riserva Federale]. Questo avrebbe consentito di raggirare la gente inducendola a pensare che non si trattava di una banca centrale. Ad ogni modo, il progetto di Jekyll Island sarebbe stato un piano per una banca centrale, realizzante tutte le funzioni di una banca centrale; sarebbe stata di proprietà di privati individui che avrebbero tratto profitto dalla proprietà delle quote [azionarie]. Come banca d’emissione, avrebbe controllato il denaro e il credito della nazione.
Nel capitolo su Jekyll Island della sua biografia di Aldrich, Stephenson scrive a proposito della conferenza:
“Come sarebbe stata controllata la Reserve Bank? Deve essere controllata dal Congresso. Il governo doveva avere dei rappresentanti nel consiglio d’amministrazione, avrebbe dovuto essere a conoscenza completa di tutte le faccende delle banche, ma la maggioranza dei suoi direttori dovevano essere scelti, direttamente o indirettamente, dalle banche dell’associazione.”(6)
Quindi la suggerita “Federal Reserve Bank” doveva essere “controllata dal Congresso” e riportare al Governo, ma la maggioranza dei suoi direttori dovevano essere scelti, “direttamente o indirettamente”, dalle banche dell’associazione. Nella stesura finale del progetto di Warburg, il Consiglio d’Amministrazione della Federal Riserve sarebbe dovuto essere nominato dal Presidente degli Stati Uniti, ma il lavoro effettivo del Consiglio sarebbe stato controllato da un Consiglio Consultivo Federale, di concerto con i Governatori. Il Consiglio sarebbe stato nominato dai direttori delle dodici Federal Riserve Banks, e sarebbe rimasto sconosciuto al pubblico.
La riflessione successiva doveva celare il fatto che il “Sistema della Riserva Federale” proposto sarebbe stato dominato dai padroni del mercato monetario di New York. I membri del Congresso del Sud e dell’Ovest non sarebbero sopravvissuti se avessero votato per un progetto di Wall Street. Gli agricoltori e i piccoli uomini d’affari di queste zone avevano subito gravi sofferenze dalle crisi monetarie. C’era stato un grande risentimento popolare contro i banchieri dell’Est, che durante il diciannovesimo secolo divenne un movimento politico sotto il nome di “populismo”. Le carte private di Nicholas Biddle, che non furono rese pubbliche prima di più di cento anni dalla sua morte, mostrano che fin da subito i banchieri dell’Est erano consapevoli della grande opposizione pubblica nei loro confronti.
A Jekyll Island Paul Warburg propose il primo sotterfugio che avrebbe impedito ai cittadini di riconoscere che questo era un progetto per istituire una banca centrale. Questo era il sistema della riserve regionali. Propose un sistema di quattro (in seguito dodici) filiali di Reserve Banks dislocate in differenti punti del paese. Poche persone al di fuori del mondo bancario avrebbero realizzato che l’esistente concentrazione della moneta nazionale e della struttura creditizia a New York avrebbero reso la proposta di una riserva regionale un inganno.
Un’altra proposta avanzata da Paul Warburg a Jekyll Island fu la modalità di selezione degli amministratori del sistema di riserva regionale proposto.
Il Senatore Nelson Aldrich aveva insistito che i funzionari dovessero essere nominati, non eletti, e che il Congresso non avrebbe dovuto avere alcun ruolo nella loro selezione. La sua esperienza di Capitol Hill gli aveva insegnato che spesso le opinioni del Congresso sarebbero state poco amichevoli nei confronti degli interessi di Wall Street, poiché i Congressisti dell’Ovest e del Sud avrebbero voluto dimostrare ai loro elettori che li stavano proteggendo nei confronti dei banchieri dell’Est.
Warburg replicò che gli amministratori della proposta banca centrale dovrebbero essere sottoposti ad approvazione esecutiva da parte del Presidente. Questa aperta sottrazione del Sistema [della Federal Reserve] dal controllo Congressuale implicava che la proposta della Federal Reserve era incostituzionale dal principio, perché si trattava di una banca di emissione. L’articolo 1, Sez. 8, Par. 5, della Costituzione investe espressamente il Congresso del “potere di battere moneta e di regolarne il valore”. Il progetto di Warburg avrebbe privato il Congresso della sua sovranità, ed il sistema di controlli e separazione di poteri organizzata da Thomas Jefferson nella Costituzione sarebbero stati eliminati. Gli amministratori di tale sistema avrebbero controllato i crediti e la moneta della nazione, e sarebbero stati ratificati dal dipartimento esecutivo del governo. Il dipartimento della giustizia (la Corte Suprema etc.) era già virtualmente sotto controllo dell’esecutivo tramite la designazione presidenziale al seggio.
Paul Warburg successivamente redasse una voluminosa esposizione del suo piano, «La Federal Riserve System, le sue origini e crescita»(7) di circa 1750 pagine, ma il none di Jekyll Island non appare in nessun punto del testo.
Egli dichiara (Vol. 1, p. 58):
“Alla fine la conferenza fu chiusa, dopo una settimana di scrupolosa deliberazione, fu raggiunto un accordo sulla bozza iniziale di ciò che sarebbe divenuta in seguito la Legge Aldrich, e fu delineato un progetto che contemplava una “National Reserve Association”, che significava una organizzazione di riserva centrale con una flessibile emissione di banconote, basata sull’oro e su carte commerciali”.
A pag. 60, Warburg scrive:
“I risultati della conferenza erano completamente confidenziali. Addirittura non si permise che diventasse di dominio pubblico il fatto stesso che ci fosse stato un incontro”. Poi aggiunge in una nota a pié pagina: “Sebbene siano già passati 18 anni [sic], ancora non mi sento libero di dare resoconto di questa interessantissima conferenza riguardo la quale il Senatore Aldrich costrinse tutti i partecipanti a promettere di mantenere il segreto”.
La rivelazione della spedizione segreta a Jekyll Island da parte di B. C. Forbes(8), sorprendentemente non ebbe un grande impatto. Non fu data in stampa prima che fossero passati due anni dall’approvazione del “Federal Reserve Act” da parte del Congresso, quindi non fu mai letta nel periodo in cui avrebbe potuto fare effetto, cioè durante il dibattito Congressuale sull’approvazione della legge. La storia di Forbes fu inoltre accantonata dai “bene informati”, come assurda, e come una pura invenzione.
Stephenson cita a pag. 484 del suo libro su Aldrich: (9)
“Questo curioso episodio di Jekyll Island è stato generalmente considerato un mito. B. C. Forbes ottenne alcune informazioni da uno dei reporters. Raccontò in vaghi cenni la storia di Jekyll Island, ma non fece molta impressione e fu unanimemente considerata una pura fandonia.”
La copertura della conferenza di Jekyll Island fu portata avanti seguendo due linee, ed entrambe furono vincenti. La prima delle due, come riporta Stephenson, fu di screditare l’intera storia bollandola come una romantica macchinazione che non ebbe mai luogo. Anche se ci furono delle brevi allusioni a Jekyll Island in libri pubblicati successivamente riguardanti la Federal Reserve System, queste attirarono poca attenzioni nel pubblico. Come abbiamo notato, il ponderoso e apparentemente definito lavoro sulla Federal Reserve System non fa alcuna menzione di Jekyll Island, sebbene ammetta che una conferenza ci sia stata. In nessuno dei suoi voluminosi discorsi o scritti compaiono le parole “Jekyll Island”, con una sola interessante eccezione. Acconsentì alla richiesta del professor Stephenson che gli chiedeva di preparare un breve resoconto per la biografia di Aldrich.
Questo è riportato a pag. 485 come parte del “Memorandum Warburg”. In questo estratto Warburg scrive:
“La questione di un tasso di sconto unico è stata discussa e stabilita a Jekyll Island”.
Un altro membro del “Club dei Nomi Propri” fu meno reticente. Frank Vanderlip più avanti pubblicò alcuni brevi resoconti della conferenza. Nel Saturday Evening Post del 9 febbraio 1935 Vanderlip scrisse:
“Nonostante i miei punti di vista riguardo al valore per la società di una maggiore pubblicità sugli affari delle corporations, ci fu un’occasione nel 1910, in cui fui altrettanto riservato, in effetti, altrettanto circospetto, come ogni cospiratore… Poiché sarebbe stato fatale per il piano del Senatore Aldrich che venisse reso noto che stava chiedendo aiuto a molte persone di Wall Street per aiutarlo a preparare la sua legge, furono prese tali precauzioni che avrebbero deliziato il cuore di James Stillman (un colorito e riservato banchiere che fu presidente della National City  Bank durante la guerra Ispano Americana e che fu sospettato di essere stato coinvolto nel farci prendere parte a quella guerra)… Non credo si tratti di esagerazione nel definire la nostra spedizione segreta su Jekyll Island come l’effettiva ideazione di ciò che alla fine divenne il Federal Reserve System.”
In una Rubrica di Viaggi del Washington Post del 27 Marzo 1983, “Segui il ricco a Jekyll Island” Roy Hoopes scrive:
“Nel 1910, quando Aldrich e quattro esperti del mondo della finanza cercarono un posto per incontrarsi segretamente per riformare il sistema bancario nazionale, simularono un viaggio di caccia e per dieci giorni si rinchiusero in un Circolo, dove pianificarono quello che poi sarebbe diventata la Federal Reserve Bank.”
Vanderlip in seguito scrisse nella sua biografia, “Da allevatore a finanziere” (10):
“La nostra spedizione segreta a Jekyll Island fu l’occasione dell’effettiva ideazione di quello che poi sarebbe diventata la Federal Reserve System. I punti essenziali del Progetto Aldrich erano tutti contenuti nel Federal Reserve Act così come fu approvato.”
Il professor E. R. A. Seligman, membro della famiglia di banchieri internazionali J. & W. Seligman e capo del Dipartimento di Economia alla Columbia University, scrisse in un saggio pubblicato dall’Accademia di Scienze Politiche, Atti v. 4 N. 4 pagg. 387-90:
“E’ cosa nota a pochi quanto grande sia il debito degli Stati Uniti nei confronti del Sig. Warburg. In quanto si può affermare senza tema di smentita che nelle sue caratteristiche fondamentali il Federal Reserve Act è il frutto del lavoro del Sig. Warburg più che di qualsiasi altro uomo del paese. L’esistenza di un Consiglio della Federal Reserve realizza, tranne che nel nome, una vera banca centrale. Nei due rami fondamentali del controllo sulle riserve e sulla politica del tasso di sconto, il Federal Reserve Act ha completamente accettato il principio del Programma Aldrich e questi principi, quando furono stabiliti, furono la creazione del Sig. Warburg e di nessun altro. Non bisogna dimenticare che il Sig. Warburg aveva in mente un fine pratico. Nel concepire i suoi piani e nel portarli avanti variando sottilmente i consigli di volta in volta, era doveroso per lui ricordare che l’educazione del paese doveva essere graduale e che una grande parte del lavoro era di abbattere i pregiudizi e rimuovere i sospetti. I suoi piani di conseguenza contenevano ogni sorta di elaborati suggerimenti per tenere sotto controllo il pubblico nei confronti di pericoli immaginari e per persuadere il paese che lo schema generale era assolutamente praticabile. Era speranza del Sig. Warburg che con il passare del tempo sarebbe stato possibile eliminare dalla legge alcune clausole che erano state inserite in larga misura su suo suggerimento a scopo educativo.”
Ora che il debito pubblico degli Stati Uniti ha superato il trilione di dollari [1.000 miliardi di dollari, ndT], possiamo realmente riconoscere “quanto grande è il debito degli Stati Uniti nei confronti del Sig. Warburg.” Nel momento in cui egli scrisse il Federal Reserve Act, il debito pubblico era praticamente inesistente.
Il professor Seligman richiama l’attenzione sulla notevole preveggenza che il reale compito dei membri della conferenza di Jekyll Island era di preparare un progetto di sistema bancario che avrebbe gradualmente “educato il paese” e “abbattuto i pregiudizi e rimuovere i sospetti”. La campagna per promulgare il piano in legge ebbe successo proprio facendo ciò.
«La finanza ed il sistema di tassazione sono riservati a Nelson Aldrich all’interno della propria sfera individuale e giurisdizionale. Il Sig. Aldrich sta tentando di escogitare, attraverso la Commissione Monetaria Nazionale, una legge bancaria e valutaria. Centinaia di migliaia di persone sono sicuramente dell’opinione che il Sig. Aldrich racchiuda all’interno della sua personalità la più grande e più sinistra minaccia per il benessere della popolazione degli Stati Uniti. Ernest Newman recentemente ha dichiarato: “Ciò che il Sud [America Latina. ndT] visita sul Negro [il più giovane ed ancora attivo vulcano del SudAmerica, Nicaragua ndT] dal punto di vista politico, Aldrich lo distribuirebbe ai più disagiati della società del Nord[America], se potesse inventare un modo pratico e sicuro per riuscirlo a fare”». (Harper’s Weekly, 7 Maggio 1910).
I partecipanti alla conferenza su Jekyll Island ritornarono a New York per dirigere la campagna di propaganda in favore del “Piano Aldrich”. Tre delle principali università, Princeton, Harvard e l’università di Chicago, furono usate come punto di concentrazione per questa propaganda, mentre le banche nazionali dovevano contribuire ad un fondo di cinque milioni di dollari per persuadere il pubblico Americano che questo piano della banca centrale sarebbe dovuto diventare legge per mezzo del Congresso.
Woodrow Wilson, governatore del New Jersey ed ex presidente dell’università di Princeton, fu reclutato come portavoce per il Piano Aldrich. Durante il Panico del 1907, Wilson aveva dichiarato: “Tutto questo problema potrebbe essere evitato se avessimo incaricato un comitato di sei o sette benevoli uomini come J.P. Morgan per gestire gli affari del nostro paese.”
Stephenson, nella sua biografia su Nelson Aldrich nel 1930, scrive:
“Il 16 Gennaio 1911 fu pubblicata una guida, «Proposta di Programma per la Legislazione Monetaria», dell’Onorevole Nelson Aldrich, basata sulle conclusioni scaturite dalla conferenza su Jekyll Island. Stephenson scrive a pagina 388: “E’ stata formata un’organizzazione per il progresso finanziario. Warburg ha introdotto una risoluzione autorizzando le autorità della Citizens’ League (Associazione dei Cittadini), più tardi National Citizens League… Il professor Laughlin dell’università di Chicago è stato incaricato della propaganda di tale associazione.” (1) 
Si nota che Stephenson caratterizza il lavoro del National Citizens League come “propaganda”, in linea con l’esposizione di Seligman del lavoro di Warburg come “l’educazione del paese” e “abbattere i pregiudizi”.













Molti dei cinque milioni di dollari del fondo dei banchieri furono spesi con il patrocinio del National Citizens’ League, che fu inventato per i professori del college. I due più determinati propagandisti a favore del Piano Aldrich furono il Professor O.M. Sprague di Harvard, e J. Laurence Laughlin dell’università di Chicago.
Il membro del Congresso Charles A. Lindbergh (senior), osserva:
“J. Laurence Laughlin, presidente del Comitato Esecutivo della National Citizens’ League fin dalla sua costituzione, è ritornato nella sua posizione di professore di politica economica all’università di Chicago. Nel Giugno 1911, al professor Laughlin fu concesso di stare un anno lontano dall’università, così che potesse dedicare tutto il suo tempo alla campagna d’educazione intrapresa dall’Associazione… Ha lavorato diligentemente, ed è grazie ai suoi sforzi ed alla sua persistenza che la campagna raggiunge la fase finale con soddisfacenti prospettive di un risultato di successo. Il lettore sa che l’Università di Chicago è un’istituzione finanziata da John D. Rockefeller, con quasi cinquanta milioni di dollari”.(2)
Stephenson, nella sua biografia su Nelson Aldrich, rivela che la Citizens’ League (Associazione dei Cittadini) era anche un prodotto di Jekyll Island. Nel capitolo 24 troviamo che: “il Progetto di Aldrich è stato rappresentato al Congresso come il risultato di tre anni di lavoro, di studio e viaggi dei membri della Commissione Monetaria Nazionale, con spese per oltre 300.000 dollari.”(3)
Testimoniando di fronte al Comitato sui Regolamenti (Committee on Rules), il 15 Dicembre 1911, dopo che il Piano Aldrich era stato presentato al Congresso, il membro del Congresso Lindbergh dichiarò:
“Il nostro sistema finanziario è falso e rappresenta un enorme peso sulla gente… Ho affermato che c’è un monopolio monetario di organizzazioni indipendenti. Il piano di Aldrich è uno schema chiaramente nell’interesse del monopolio… Perché questo consorzio monetario adesso supporta così fermamente il piano di Aldrich, prima che la gente sappia cosa tale consorzio da fatto fino ad oggi?”
Lindbergh continua il suo discorso:
“Il Piano Aldrich e’ il Piano di Wall Street.  E’ una chiara minaccia da parte di chi detiene il monopolio monetario.  Vuol dire ancora panico, se necessario, per intimidire la gente. Aldrich, pagato dal governo per rappresentare le persone, propone invece un piano per alcune organizzazioni indipendenti. La Commissione Monetaria Nazionale fu creata con uno scopo intelligente. Nel 1907 la natura rispose nel modo più sorprendente dando a questo paese il più generoso raccolto che avesse mai avuto. Altre industrie ne beneficiarono, e da un punto di vista naturale tutte le condizioni erano giuste per l’anno più prosperoso. Invece, causo’ enormi perdite. Wall Street sapeva che gli Americani stavano chiedendo un rimedio contro il ripetersi di una così ridicola condizione innaturale. Molti Senatori e Deputati caddero nella trappola di Wall Street e approvarono il Decreto d’Emergenza della Moneta (“Emergency Currency Bill”). Ma il vero scopo fu ottenere una commissione monetaria che avrebbe racchiuso una proporzioni per le correzioni alla nostra valuta e leggi bancarie le quali sarebbero stati convenienti per il monopolio monetario. Adesso, in ogni luogo, vi è l’interessamento ad educare la gente in favore del Piano Aldrich. E’ stato riportato che una consistente somma di denaro è stata stanziata a tale scopo. La speculazione di Wall Street ha provocato il Panico del 1907. I fondi dei depositanti furono prestati agli speculatori ed a tutti quelli che gli enti del monopolio monetario volevano favorire.  Poi quando i depositanti rivollero il denaro, la banca non lo aveva. E questo creò il panico.”
Edward Vreeland, co-autore del Decreto, scrisse sull’Indipendent del 25 Agosto 1910 (che era di proprietà di Aldrich), “Sotto il proposto piano monetario del Senatore Aldrich, i monopoli spariranno, perché non potranno fare più del 4% di interesse ed i monopoli non possono continuare ad un così basso tasso. Inoltre, questo segnerà l’allontanamento definitivo del Governo dal business bancario.”
Le fantasiose dichiarazioni di Vreeland erano tipiche del flusso propaganda sguinzagliato in giro in modo che fosse approvato il Piano Aldrich. Il monopolio sarebbe sparito, il governo sarebbe sparito dal mondo bancario. Parole al vento.
Il Nation Magazine, il 19 Gennaio 1911, osservò: “Il nome della Banca Centrale è cautamente evitato, ma la «Federal Reserve Association», nome dato all’organizzazione centrale proposta, è dotata dei tipici poteri e responsabilità di una Banca Centrale Europea.”
Dopo che la Commissione Monetaria Nazionale era ritornata dall’Europa, non si riunì per almeno due anni. Nessun verbale o appunto fu mai presentato per mostrare che aveva autorizzato il Piano Aldrich. Da quando non ci furono più riunioni, i membri della commissione poterono con difficoltà reclamare il Piano come loro. Il solo tangibile risultato della Commissione da trecentomila dollari di costo fu una libreria di 30 enormi volumi sul sistema bancario europeo.
Tipico di questi lavori è la storia da mille pagine della Reichsbank, la banca centrale che controllava il denaro ed il credito in Germania, ed i cui principali azionisti erano i  Rothschild e la società bancaria della famiglia di Paul Warburg, la M.M. Warburg Company. 
I verbali della Commissione mostrano che non ha mai funzionato come organo deliberativo. In realtà, la sua sola “riunione” fu una conferenza segreta tenuta su Jekyll Island, e che non è menzionata in nessuna pubblicazione della Commissione. Il Senatore Cummins approvò una risoluzione in Congresso che ordinava alla Commissione di riferire il 9 Gennaio 1912, e di mostrare alcuni risultati costruttivi dei suoi tre anni di lavoro. Nonostante questa richiesta, la Commissione Monetaria Nazionale cessò di esistere.
























PRESIDENTE CARTER GLASS: “Perché il banchieri Occidentali si sono fatti sentire quando l’Associazione dei Banchieri Americani ha dato la sua incompetente e, ne siamo certi, unanime approvazione dello schema proposto dalla Commissione Monetaria Nazionale?”
ANDREW FRAME: “Mi fa piacere che me lo abbia chiesto. Quando la legge monetaria fu introdotta in questo paese, fu solo pochi giorni prima del meeting dell’Associazione dei Banchieri Americani a New Orleans nel 1911. Non c’era un banchiere tra i cento che avevano letto la legge. Ottenemmo 12 dichiarazioni a favore. Il Generale Hamby di Austin, Texas, scrisse una lettera al Presidente Watts chiedendo un’ inchiesta contro la legge. Non ricevette una risposta cortese. Io mi rifiuto di votare a favore, e molte altri banchieri hanno fatto lo stesso.”
MR. BULKLEY: “Vuol dire che nessun membro dell’Associazione poteva essere sentito in opposizione alla legge?”
ANDREW FRAME: “Hanno soffocato tutto il dibattito”
MR. KINDRED: “Ma stando al verbale ci sarebbe stata praticamente l’ unanimità”
ANDREW FRAME: “La legge era già stata preparata dal Senatore Aldrich e presentata al consiglio esecutivo dell’Associazione dei Banchieri Americani nel Maggio 1911. Come membro del consiglio, io ricevetti una copia il giorno prima che essi agissero sulla proposta. Quando la legge arrivò a New Orleans, i banchieri degli Stati Uniti non l’avevano ancora letta.”
MR. KINDRED: “In pratica il funzionario che presiedeva la seduta escluse coloro che volevano discuterla negativamente?”
ANDREW FRAME: “Non lo permisero a tutti quelli che erano contro la legge.”
CHAIRMAN GLASS: “Quale significato ha il fatto che alla successiva riunione dell’Associazione dei Banchieri Americani tenutasi a Detroit il 1912, l’Associazione non ripropose il proprio supporto al Piano della Commissione Monetaria nazionale, conosciuto come schema  Aldrich?”
ANDREW FRAME: “Non fu riproposta per il semplice fatto che i banchieri del Piano Aldrich sapevano che l’associazione non l’avrebbe supportata. Eravamo pronti, ma non la menzionarono.”
Andrew Frame rivelò la collusione che nel 1911 portò all’approvazione del Piano Aldrich da parte dell’ Associazione dei Banchieri Americani ma che nel 1912  non osò neppure riconfermare il proprio supporto, per paura di un’ onesta e aperta discussione sui meriti del progetto.
Il presidente Glass chiamò allora come testimone uno dei dieci più potenti banchieri degli Stati Uniti, George Blumenthal, socio della società bancaria internazionale di Lazard Freres e cognato di Eugene Meyer, Jr.
Carter Glass accolse con effusione Blumenthal, affermando che “il Senatore O’Gorman di New York e’ stato alquanto gentile da suggerirci il suo nome.”Un anno dopo, O’Gorman proibì ad un comitato senatoriale di chiedere al suo capo, Paul Warburg, qualsiasi imbarazzante domanda prima dell’approvazione della sua nomina a primo governatore della Federal Reserve Board [gruppo di sette governatori assunti dal presidente degli Stati Uniti, su consiglio e consenso dei senatori, e responsabili di gestire la struttura della Federal Reserve, ndT]
George Blumenthal disse: “Dal 1893 la mia azienda di Lazard Freres è leader nelle importazioni ed esportazioni di oro ed è quindi venuta in contatto con tutti quelli che hanno a che fare con ciò”.
Il membro del congresso Taylor chiese: “Perché non rivela il ruolo che lei ha avuto nell’ importazione di oro negli Stati Uniti?”.
Taylor chiese questo perché il Panico del 1893 e’ conosciuto dagli economisti come il classico esempio di panico monetario causato dalla movimentazione di oro.
“No”, rispose George Blumenthal, “Non ha niente a che fare con questo, perché non ha attinenza con la questione.”
Un banchiere da Philadelphia, Leslie Shaw, dissentì con altri testimoni a queste udienze, criticando la più vantata “decentralizzazione” del sistema. Egli disse:“Con il Piano Aldrich i banchieri possono avere associazioni locali o distrettuali, e quando si ha un’associazione locale, è garantito il controllo centralizzato. Supponiamo di avere un’associazione del genere ad Indianapolis; come si potrà sapere il nome di coloro che la governeranno? O quello di coloro in ogni altro luogo? Quando si mettono insieme le banche, possono avere la più grande influenza su tutti in questo paese, con l’ eccezione dei giornali.”
Per promuovere la Legge sulla Moneta Democratica, Carter Glass rese pubblico la spiacevole evidenza degli sforzi Repubblicani della Commissione Monetaria Nazionale del senatore  Aldrich.
Nel suo resoconto del 1913 disse: “Il senatore MacVeagh fissa il costo della Commissione Monetaria Nazionale al 12 Maggio 1911 a 207.130 dollari. Da allora hanno speso altri 100 mila dollari di denaro dei contribuenti. Un lavoro compiuto a tale costo non può essere ignorato, ma, avendo esaminato l’ampia documentazione pubblicata dalla Commissione, il Comitato Monetario e bancario ritiene di scarsa importanza incoraggiare l’attuale stato del mercato del credito degli Stati Uniti. Noi ci opponiamo alla Legge Aldrich per i seguenti motivi:
  1. La sua totale mancanza di un adeguato controllo pubblico e governativo del meccanismo bancario
  2. La sua tendenza a concentrare il controllo del voto nella mani di grandi banchieri del sistema.
  3. L’ estremo pericolo di inflazione monetaria intrinseca nel sistema
  4. La falsità del piano d’ investimento dei titoli di stato per avallare il provvedimento, a cui si accompagna la pretesa che questo sistema non costerebbe niente al governo
  5. I pericolosi aspetti monopolistici della legge
Il nostro Comitato all’ inizio del suo lavoro fu incoraggiato dalla precisa sentimento in favore della banca centrale che era l’ evidente sviluppo del lavoro che era stato fatto dalla Commissione Monetaria Nazionale.”
La denuncia di Glass riguardo alla Legge Aldrich come un progetto della banca ha ignorato l’effetto che la Legge della Federal Reserve completerebbe tutte le funzioni della banca centrale. La sua riserva sarebbe posseduta da azionisti privati che potrebbero usare il credito del governo per il loro proprio profitto; avrebbe i controllo della moneta nazionale e delle risorse del credito; e sarebbe una banca di emissione che finanzierebbe il governo “mobilitando” il credito in tempo di guerra. Ne «La Logica del Sistema Bancario Centrale», Vera C. Smith (Committee for Monetary Research and Education, Giugno, 1981) scrive: “La prima definizione di una banca centrale è un sistema bancario nel quale una singola banca ha sia il completo che il residuo monopolio dell’emissione di banconote. Una banca centrale non è un prodotto dello sviluppo bancario. E’ imposta da fuori o diviene tale come risultato del volere del governo”.
Quindi ottiene la sua posizione di comando sul monopolio dall’emissione monetaria grazie al governo. Questa è la chiave del potere. Inoltre, l’atto di istituire una banca centrale ha un diretto impatto inflazionistico a causa del sistema della riserva frazionaria, che consente la creazione di prestiti e quindi, moneta, un certo numero di volte in più della “moneta” reale che la banca ha nei suoi depositi o riserve.
Il Piano Aldrich non fu mai votato al Congresso, perché i Repubblicani persero il controllo della Camera nel 1910, e successivamente del Senato e la Presidenza nel 1912.

«Dunque vedi, mio caro Coningsby, che il mondo è governato da personaggi molto differenti da quello che si immaginano quelli che non sono dietro le quinte.»[1]
[Disraeli, Primo Ministro Inglese durante il regno della regina Vittoria]
Nel 1775, i coloni Americani dichiararono la loro indipendenza dalla Gran Bretagna ed in seguito ottennero la libertà attraverso la Rivoluzione Americana. Sebbene avessero ottenuto la libertà politica, l’indipendenza finanziaria si rivelò una materia un po’ più difficile. Nel 1791 Alexander Hamilton, al soldo dei banchieri Europei, formò la prima Banca degli Stati Uniti, una banca centrale con molti dei poteri come quelli della Banca d’Inghilterra. Le influenze straniere dietro questa banca, più di un secolo dopo furono in grado di portare il Federal Reserve Act al Congresso, dotandoli infine di una banca centrale di emissione per la loro economia.
Sebbene la Federal Reserve Bank non fosse né Federale, essendo posseduta da azionisti privati, né una Riserva, poiché era progettata per creare moneta, invece di tenerla di riserva, la Banca acquisì un enorme potere finanziario, ad un punto tale da soppiantare gradualmente il governo eletto dal popolo degli Stati Uniti. Attraverso il Sistema della Riserva Federale l’indipendenza fu furtivamente ma indomabilmente riassorbita nella sfera d’influenza inglese. Quindi la Connessione Londinese divenne l’arbitro della politica degli Stati Uniti. In seguito alla perdita dell’impero coloniale da parte dell’Inghilterra dopo la Seconda Guerra Mondiale, sembrò che la sua influenza come potere politico mondiale fosse in declino. Essenzialmente ciò era vero.
L’Inghilterra del 1980 non è quella del 1880. Non è più in grado di dominare le onde; è diventata una potenza militare di secondo piano, forse anche terzo ma paradossalmente, mentre il suo potere politico e militare declinò, il suo potere finanziario crebbe. Nel Capital City troviamo: “secondo qualsiasi metro di misura vogliate adottare, Londra è il centro finanziario leader del mondo… Negli anni 60 la prevalenza Londinese aumentò….”[2] 
Ecco una parziale spiegazione di questo fatto: 
“Daniel Davison, capo della London’s Morgan Grenfell, disse: «Le banche Americane adottarono la moneta necessaria, i clienti, il capitale e l’esperienza che hanno determinato l’attuale preminenza di Londra.. solo le Banche Americane hanno un prestatore d’emergenza. Il Consiglio d’Amministrazione della Federal Reserve degli Stati Uniti puo’, e lo fa, creare dollari quando necessario. Senza gli Americani, i grandi affari del dollaro non si potrebbero mettere su. Senza di loro, Londra non sarebbe credibile come centro internazionale finanziario.»“[3]
Quindi Londra è il centro finanziario del mondo, in quanto può comandare enormi somme di capitali, create a suo commando dal Consiglio d’Amministrazione della Federal Reserve degli Stati Uniti. Ma come è possibile? Abbiamo già stabilito che le politiche monetarie degli Stati Uniti, i tassi d’interesse, il volume ed il valore della moneta, le vendite delle obbligazioni, sono decise non dai prestanome del Consiglio dei Governatori della Federal Reserve, ma dalla Federal Reserve Bank di New York.
La pretesa decentralizzazione del Sistema della Riserva Federale e delle sue dodici banche “regionali” egualmente autonome, è stata una frode fin da quando il Federal Reserve Act divenne legge nel 1913. Il fatto che la politica monetaria degli Stati Uniti derivi unicamente dalla Federal Reserve Bank di New York è un’altra errata credenza. Che la dalla Federal Reserve Bank di New York sia essa stessa autonoma e libera di stabilire la politica monetaria degli interi Stati Uniti senza alcuna interferenza esterna, è particolarmente falsa. Potremmo credere in questa autonomia se non sapessimo che la maggioranza delle azioni dalla Federal Reserve Bank di New York fu acquistata da tre banche di New York: First National Bank, National City Bank, National Bank of Commerce.
Da un’esame dei principali azionisti in questa banche, nel 1914, ed anche oggi, rivela una  Connessione Londinese. Nel 1812, la National City Bank cominciò a fare affari come la City Bank, nella stessa stanza dove faceva affari la defunta Banca degli Stati Uniti, la cui concessione era scaduta. Essa rappresentava molti degli stessi azionisti, che ora operavano con una licenza legittima.
Durante i primi anni del 1800 il nome più famoso associato con la City Bank fu Mose Taylor (1806 – 1882). Il padre di Taylor era stato un agente di fiducia utilizzato per acquistare proprietà nell’interesse di Astor, nascondendo il fatto che era Astor il vero acquirente. Tramite questa tattica, Astor riuscì ad acquistare parecchie fattorie ed anche un bel po’ di proprietà immobiliari a Manhattan di grande valore potenziale. Sebbene il capitale di Astor fosse considerato provenire dal suo commercio di pellicce, diverse fonti indicano che egli rappresentasse interessi stranieri.
LaRouche[4] afferma che Astor, in cambio della fornitura di informazioni agli Inglesi negli anni precedenti e successivi alla Guerra di Secessione, e per aver incitato gli Indiani ad attaccare ed uccidere i coloni Americani lungo le frontiere, ricevette una considerevole ricompensa. Non fu pagato in contanti, ma gli fu riconosciuta una percentuale sul traffico Inglese di oppio con la Cina. Fu il ricavo di questa lucrosa concessione che diede le basi alla fortuna di Astor. Attraverso la connessione di suo padre con gli Astor, il giovane Moses Taylor non ebbe difficoltà a trovare un posto come apprendista in una banca all’età di 15 anni. Come molti altri citati in queste pagine, egli trovo le sue migliori opportunità quando molti cittadini americani fecero fallimento durante una repentina contrazione del credito.
Durante il Panico del 1837, quando più di metà delle società commerciali di New York fallirono, raddoppiò la sua fortuna. Nel 1855 divenne presidente della City Bank. Durante il Panico del 1837, la City Bank trasse profitto dal fallimento di molti dei suoi concorrenti. Come George Peabody e Junius Morgan, sembrò che Taylor possedesse un grande fondo cassa disponibile per comprare azioni deprezzate. Acquistò praticamente quasi tutte le azioni della Ferrovia Delaware Lackawanna per circa 5 dollari ad azione. Sette anni dopo, le vendeva a 240 dollari ad azione. Moses Taylor valeva a quel punto cinquanta milioni di dollari. Nell’agosto del 1861, Taylor venne nominato Presidente del Comitato del Mutuo per finanziare il Governo dell’Unione durante la Guerra Civile. Il comitato scioccò Lincoln offrendo al governo 5 milioni di dollari al 12% per finanziare la guerra. Lincoln rifiutò e finanziò la guerra emettendo i famosi “Greebacks” tramite il Ministero del tesoro degli Stati Uniti, che erano garantiti dall’oro.
Taylor continuò ad incrementare il suo patrimonio e, negli anni successivi, adottò come suo protetto il giovane James Stillman. Nel 1882, quando Moses Taylor morì, lasciò un patrimonio di settanta milioni di dollari[5]. Suo genero, Percy Pine, gli succedette come Presidente della City Bank, che era nel frattempo diventata la National City Bank. Pyne era paralizzato ed era a mala pena in grado di funzionare nella banca. Per nove anni la banca ristagnò, essendo più o meno tutto il suo patrimonio i possedimenti di Mose Taylor. William Rockefeller, fratello di John D. Rockefeller, aveva supportato la banca ed ere ansioso di vederne il progresso. Nel 1891 persuase Pyne a farsi da parte in favore di James Stillman e presto la National City Bank divenne il principale deposito dei guadagni petroliferi dei Rockefeller.
Il figlio di William Rockefeller, di nome anche lui William, sposò la figlia di James Stillman. Suo padre, Don Carlos Stillman, era venuto da Bronwswille, Texas, come agente Britannico ed ostruzionista durante la Guerra Civile. Tramite le sue conoscenze in ambito bancario a New York, Don Carlos era riuscito a trovare un posto per suo figlio come apprendista in una banca. Nel 1914, quando la National City Bank acquistò circa il dieci per cento delle azioni dell’appena creata Federal Reserve Bank di New York, due dei nipoti di Mose Taylor, Moses Taylor Pine e Percy Pyne, possedevano 15.000 azioni della National City Bank. Il figlio di Moses Taylor, H.A.C. Taylor, possedeva 76.699 azioni della National City Bank. Il procuratore della banca, John W. Sterling, della ditta Shearman and Sterling, possedeva 6.000 azioni della National City Bank. Nondimeno James Stillman possedeva 47.498 azioni, ovvero circa il venti per cento del totale delle azioni. [Vedi Grafico 1]
Il secondo maggior acquirente delle azioni della Federal Reserve Bank of New York nel 1914, la First National Bank, era generalmente conosciuta come la “Morgan Bank”, a causa della rappresentanza dei Morgan nel Consiglio d’Amministrazione, nonostante il fatto che il fondatore della banca, Gorge F. Baker, possedesse 20.000 azioni e suo figlio, G. F. Baker jr, avesse anche lui 5.000 azioni, pari al venticinque per cento del pachetto azionario di 100.000 azioni. La figlia di George F. Baker sr sposò Gorge F. St. George di Londra. I St. Georges più tardi si sistemarono negli Stati Uniti, dove la loro figlia Katerine St. George, divenne un’eminente membro del Congresso per parecchi anni.
Il Dott. E. M. Josephson[6] scrisse a suo proposito: «La Signora St. George, cugina carnale di FDR ed esponente del New Deal, disse: La democrazia è un fallimento». La figlia di George Baker jr, Edith Brevoort Baker, sposò il nipote di Jacob Schiff, John M. Schiff, nel 1934. John M. Schiff oggi è il presidente onorario della Lehman Brothers Kuhn Loeb. 
Il terzo grande acquirente della Federal Reserve Bank of New York nel 1914 fu la National Bank of Commerce che emise 250.000 azioni. J.P. Morgan, attraverso le sue controllate Equitable Life, che possedeva 24.700 azioni, e Mutual Life, che possedeva 17.294 azioni della National Bank of Commerce, aveva anche 10.000 azioni della National Bank of Commerce tramite la J.P. Morgan and Company (7.800 azioni), J.P. Morgan Jr. (11.000 azioni), il socio di Morgan H.P. Davidson (11.000 azioni). 
Paul Warburg, un Governatore del Consiglio della Federal Reserve, aveva anche 3.000 azioni della National Bank of Commerce. Il suo socio Jacob Schiff ne aveva 1.000. Questa banca era evidentemente controllata da Morgan, che era in effetti una sussidiaria della Junius S. Morgan Company di Londra e della N.M. Rotschild di Londra e della Kuhn-Loeb che era conosciuta come la principale rappresentante dei Rotschild.
Il finanziere Thomas Fortune Ryan aveva anche lui 5.100 azioni  della National Bank of Commerce nel 1914. Suo figlio, John Barry Ryan, sposò la figlia di Otto Kahn. Kahn era socio di Warburg e Schiff nella Kuhn, Loeb Company. La nipote di Ryan, Virginia Fortune Ryan, sposò Lord Arlie, il presente capo della J. Henry Schroeder Banking Corportion a Londra e New York. 
A.D. Juillard, un altro direttore della National Bank of Commerce nel 1914, era presidente della A.D. Juillard Company. Juillard possedeva 2.000 azioni della National Bank of Commerce ed era anche uno dei direttori della Chemical Bank. Nel libro “The Robber Barons” (I baroni rapinatori), di Matthew Josephson, sostiene che Morgan controllava la New York Life, Equitable Life e Mutual Life dal 1900, che avevano un miliardo di dollari di patrimonio e che aveva da investire 50 milioni di dollari l’anno. Egli afferma: 
«In questa campagna di alleanze segrete, egli (Morgan) acquisì un controllo diretto della National Bank of Commerce; poi una parziale proprietà nella First National Bank, alleandosi con un finanziere molto forte e conservatore: George F. Baker, che ne era a capo. Quindi, attraverso una rete di proprietà azionarie e di cariche dirigenziali che si agganciavano le une alle altre,  si legò alle primarie banche che controllavano le altre banche: Hanover, Liberty, e Chase.» [7]
La vedova di E.H. Harriman, Mary, a sua volta era proprietaria di 5.000 azioni della National Bank of Commerce nel 1914. L’impero ferroviario di E.H. Harriman era stato interamente finanziato da Jacob Schiff della Kuhn, Loeb Company.  Levi P. Morton possedeva 1.500 azioni della National Bank of Commerce nel 1914. Era stato il ventiduesimo vice presidente degli Stati Uniti, era un ex ministro degli Stati Uniti in Francia e presidente della L.P. Morton Company di New York e della Morton-Rose Company e della Morton Chaplin di Londra. Era anche direttore della Equitable Life Insurance Company, della Home Insurance Company, della Guaranty Trust e della Newport Trust.
La sbalorditiva idea che la Federal Reserve degli Stati Uniti sia in realtà manovrata da Londra sarà probabilmente rifiutata a prima vista dalla maggioranza degli Americani. Ad ogni modo, Minsky è diventato famoso per la sua teoria della “cornice dominante”. Egli afferma che, in ogni particolare situazione, c’è una “cornice dominante” a cui ogni elemento di quella situazione è correlato e tramite la quale può essere interpretato.
La “cornice dominante” nelle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve System è che queste decisioni sono prese da coloro che trarranno beneficio dalle stesse. Ad una prima occhiata potrebbero identificarsi negli azionisti della Federal Reserve Bank di New York. Ad ogni modo abbiamo visto come  tutti questi azionisti avessero una“Connessione Londinese”. Tale connessione risulta essere in modo maggiormente evidente come il potere dominante quando osserviamo che nella Capital City [6] solo diciassette imprese hanno il permesso di operare come banchieri mercanti nella City di Londra, il distretto finanziario dell’Inghilterra. Ognuna di esse deve essere approvata dalla Banca d’Inghilterra. In effetti, la maggior parte dei Governatori della Banca d’Inghilterra proviene dai soci di queste diciassette imprese. Clarke ha compilato una graduatoria in base al loro capitale. La numero 2 è la Schroder Bank. La numero 6 è la Morgan Grenfell, il ramo Londinese della House of Morgan ed attualmente il ramo più importante. Al numero 8 troviamo la Lazard Brothers. N.M. Rotschild è al numero 9. La Brown Shipley Company, il ramo inglese della Brown Brothers Harriman si trova al numero 14. Queste cinque banche d’affari di Londra  effettivamente controllano le banche di New York che possiedono il pacchetto di controllo della Federal Reserve di New York.
Il controllo sulle decisioni della Federal Reserve System è anche basato su un’altra situazione particolare. Ogni giorno, delle rappresentanze di quattro altre compagnie bancarie si incontrano negli uffici della N.M. Rothschild Company a Londra per stabilire il prezzo dell’oro per quel giorno. Gli altri quattro banchieri provengono dalla Samuel Montagu Company che occupa il quinto posto in classifica nella lista delle diciassette imprese di banche d’affari di Londra, Sharp Pixley, Johnson Matheson e Mocatta e Goldsmith. Nonostante l’immensa marea di moneta cartacea piramidale e banconote che stanno allagando il mondo, ad un certo punto, ogni concessione di credito deve poter essere ricondotta, almeno per una piccola quota a qualche deposito aureo in qualche banca da qualche parte del mondo.
A causa di questo fattore, i banchieri d’affari Londinesi, con il loro potere di stabilire il prezzo dell’oro ogni giorno, diventano gli arbitri finali del volume delle monete e del prezzo delle monete in quei paesi che devono inchinarsi al loro potere. Non ultimo tra questi si trovano gli Stati Uniti. Nessun direttore della Federal Reserve Bank di New York, o della Federal Reserve Board of Governors, può avere potere sulla moneta del mondo che è esercitato da questi banchieri d’affari Londinesi. La Gran Bretagna, mentre è in declino come potenza militare e politica, esercita il più grande potere finanziario. E’ per questo motivo che Londra è al presente il centro finanziario del mondo. 

Quando Paul Warburg si dimise dal consiglio di Amministrazione della Federal Reserve nel 1918, la sua carica fu presa da Albert Strauss, partner della banca d’affari internazionali J.&W. Seligman. Questa banca d’affari aveva grandi interessi a Cuba e nel Sud America, e aveva giocato un ruolo preminente nel finanziamento delle varie rivoluzioni in questi paesi.  La sua notorietà arrivò durante le investigazioni della Commissione Finanze del Senato nel 1933, quando si venne a sapere che la J.&W. Seligman aveva dato una tangente di 415.000 dollari a Juan Leguia, figlio del Presidente del Perù, allo scopo di ottenere che la nazione accettasse un prestito. 
In una lista incompleta della dirigenza di Albert Strauss, dall’organigramma si vede che egli ebbe i seguenti incarichi: Presidente del Consiglio della Società per la Canna da Zucchero di Cuba; direttore delle società: Brooklyn Manhattan Transit Corporation., Coney Island Brooklyn RR, New York Rapid Transit, Pierce-Arrow, Cuba Tobacco Corporation e la Eastern Cuba Sugar Corporation. 
Il governatore Delano rassegnò le dimissioni nell’agosto del 1918, per assumere il ruolo di colonello nell’esercito.  La guerra finì l’11 novembre del 1918. William McAdoo fu sostituito nel 1918 da Carter Glass come Segretario del Tesoro.  Sia Strauss che Glass furono presenti durante l’incontro segreto del Consiglio di amministrazione della Federal Reserve tenutosi il 18 Maggio del 1920, quando fu resa possibile la Depressione Agricola del 1920-21. Una delle principali menzogne riguardanti il Federal Reserve Act quando veniva discusso nel 1913, fu la sua presunta promessa di prendersi cura degli agricoltori.  In realtà, non si è mai preso cura di nessuno, a parte alcuni grossi banchieri.
Il Professor O.M.W. Sprague, un economista di Harvard, scrivendo nella Rivista Trimestrale di Economia [Quarterly Journal of Economics] nel febbraio 1914, disse:
«L’obiettivo principale del Federal Reserve Act è quello di esser certi che, in questo paese, sarà sempre disponibile un ammontare di denaro e di credito sufficiente a soddisfare alcuni particolari requisiti bancari».
Non ci fu alcuna menzione riguardante aiuti all’agricoltura. La Prima Guerra Mondiale portò in questo paese una prosperità diffusa, come mostato dalle azioni dell’industria pesante presso la Borsa di New York nel 1917-1918, dall’incremento del quantitativo di moneta circolante e dalle enormi compensazioni bancarie durante l’intero 1918. Al Federal Reserve System fu assegnato il compito di ritirare la vasta massa di denaro e credito che era fuggita al loro controllo durante questo periodo di prosperità. Ciò fu fatto tramite la Depressione Agricola del 1920-21. 
Mentre Paul Warburg era ancora presidente, le operazioni sul mercato aperto della commissione della Federal Reserve durante il 1917-18, mostrarono un drammatico aumento sia delle acquisizioni da parte dei banchieri che dei prestiti commerciali. Ci fu pure un grosso aumento nell’acquisto dei titoli di debito del governo degli Stati Uniti, sotto la guida dell’abile Eugene Meyer Junior. Alla fine della guerra, in un periodo in cui il mercato era molto sbilanciato, gran parte della speculazione borsistica nel 1919 fu finanziata con fondi provenienti dalle banche della Federal Reserve, aventi titoli di debito del governo come garanzia.
Di conseguenza il Federal Reserve System produsse la depressione, inizialmente provocando inflazione e poi aumentando il tasso di sconto, rendendo il denaro più caro. Nel 1914, i tassi della Federal Reserve Bank scesero dal 6% al 4%, scesero di un altro 3%, toccarono un minimo del 3% nel 1916 e rimasero a quel livello fino al 1920. Il motivo dei bassi tassi di interesse fu la necessità di promuovere l’accettazione dei prestiti di miliardi di dollari chiamati “Liberty Loans”
All’inizio di ogni collocazione dei “Liberty Loan”, la Federal Reserve Board metteva un centinaio di milioni di dollari nel mercato valutario di New York attraverso le sue quotidiane operazioni a mercato aperto, fornendo liquidità al fine di produrre la spinta all’acquisto delle collocazioni. Il ruolo più importante dei “Liberty Bonds” fu quello di  succhiar via l’aumento della massa circolante del mezzo di scambio (unità di conto) prodotto dalla larga massa di moneta e credito messo in circolazione durante la guerra.  A quel tempo i lavoratori ricevettero alte paghe e i contadini ottennero per i loro prodotti i prezzi più alti che avessero mai conosciuto. Queste due categorie accumularono milioni di dollari in contanti che non investirono nei “Liberty Bonds”.
Tutto quel denaro non era  per niente nelle mani del gruppo di Wall Street, già al controllo del denaro e del credito degli Stati Uniti. Lo volevano indietro ed è stata questa la causa della Depressione Agricola del 1920-1921.  Molto di quel denaro venne depositato nelle banche dei piccoli paesi della parte centrale e occidentale, le quali rifiutarono di prendere parte al Federal Reserve System, dal momento che gli agricoltori e i fattori di quelle regioni non vedevano alcuna buona ragione per cui un gruppo di finanzieri internazionali dovesse controllare i propri soldi. Il compito principale del Federal Reserve System era quello di dividere queste banche locali e riprendersi indietro il denaro che era stato pagato ai contadini durante la guerra, praticamente portandoli alla rovina, ed ecco come procedettero per farlo. 
Innanzitutto, fu messo in piedi il Consiglio Federale per i Prestiti Agricoli, che venne  costituito per incoraggiare i contadini a investire i propri risparmi nelle terre, tramite prestiti a lungo termine, che gli agricoltori erano desiderosi di fare. Poi si consentì che l’inflazione facesse il suo corso nel paese e in Europa nel 1919 e nel 1920. Gli obiettivi dell’inflazione furono diversi: in Europa fu quello di cancellare un grossa fetta dei debiti di guerra dovuti dagli alleati al popolo americano e negli Stati Uniti fu di ritirare denaro in eccesso distribuito alla classe lavoratrice nella forma di alti salari e incentivi alla produzione. Non appena i prezzi diventarono sempre più alti, il denaro che era stato accumulato dai lavoratori perse sempre più potere d’acquisto, infliggendo loro una ingiusta perdita, mentre la classe proprietaria si arricchì tramite l’inflazione a causa dell’enorme aumento dei valore delle terre e dei prodotti finiti. I lavoratori furono effettivamente impoveriti, ma gli agricoltori, che tra le categorie era la più autosufficiente, dovevano essere trattati più severamente.
G.W. Norris, nel “Collier’s Magazine” del 20 marzo 1920, disse:
«Ci sono state voci secondo cui due membri del consiglio di amministrazione della Federal Reserve abbiano avuto un accordo di massima con alcuni banchieri e finanzieri di New York nel dicembre del 1919.  Subito dopo quella data, ci fu un evidente declino nelle transazioni nel mercato azionario e cessarono le promozioni societarie. Si comprese che quella strategia generale fu diretta anche in altri settori del paese, come evidenza degli abusi della Federal Reserve System, essa comparse per promuovere la speculazione sulle terre e sulle merci di prima necessità».
Il senatore Robert L. Owen, Presidente della Commissione Bancaria e Valutaria del Senato, testimoniò nelle audizioni del senato dicendo:
«Nella prima parte del 1920, i fattori prosperavano in modo eccessivo. Pagavano i mutui e acquistavano parecchi terreni –se gli fossero stati prestati soldi per farlo»
e sollecitato del Governo disse:
«vennero portati alla bancarotta tramite una veloce contrazione del credito e della massa monetaria circolante che ebbe luogo nel 1920. Ciò che venne fatto nel 1920 non era altro che il processo inverso di quello che era già stato messo in atto.  Invece di liquidare il credito in eccesso creato dalla guerra nel corso di un periodo di anni, il consiglio di amministrazione della Federal Reserve si diede appuntamento in un incontro che non fu reso pubblico. Si incontrarono il 18 maggio del 1920, fu un incontro segreto. Trascorsero tutto il giorno in riunione; le minute fatte di 60 pagine stampate apparvero nel documento del Senato numero 310 del 19 Febbraio del 1923. I dirigenti di rango superiore, il cosiddetto Federal Reserve Advisory Council, fu presente ma i dirigenti e i loro sottoposti, ovvero quelli che rappresentavano le imprese, il commercio e l’agricoltura non erano presenti. Mentre invece la dirigenza che rappresentava il popolo degli Stati Uniti d’America né fu presente né fu invitata ad essere presente. C’erano solo i grossi banchieri, e il loro lavoro di quel giorno si concluse nella decisione di contrarre il credito, cosa che ebbe l’anno successivo ebbe l’effetto di ridurre l’introito nazionale di 55 miliardi di dollari, gettando milioni di persone nella disoccupazione e riducendo il valore delle terre e delle fattorie di 20 miliardi di dollari”.  
Carter Glass, membro del consiglio nel 1920 come Segretario del Tesoro, scrisse nella sua autobiografia,“Avventure nella Finanza Creativa”, pubblicata nel 1928:
«I giornalisti ovviamente non erano presenti, come non lo sono mai stati e né mai lo saranno in alcuna riunione di amministrazione bancaria al mondo»/85
/85  Carter Glass, Adventure in Constructive Finance, Doubleday, N.Y.  1928 
Fu Carter che rimpianse che, se l’emendamento suggerito dal senatore La Follette fosse passato nel Federal Reserve Act del 1913, con effetto che nessun membro del consiglio di amministrazione della Federal Reserve dovesse essere un dirigente o azionisa di una qualsiasi banca, fondazione o compagnia di assicurazione si sarebbe giunti con l’avere lavoratori, operai e agricoltori nel consiglio di amministrazione.
Certamente gli operai e gli agricoltori non avrebbero mai potuto causare più danno di quello che fu causato da Glass, Strauss e Warburg nella riunione segreta del consiglio d’amministrazione della Federal Reserve. Il senatore Brookhart dell’Iowa testimoniò che alla riunione segreta, Paul Warburg, pure Presidente del Federal Advisory Council, ottenne che passasse una mozione per inviare tra gli Stati una commissione di cinque membri alla Commissione del Commercio per chiedere un aumento delle tariffe ferroviarie.  In qualità di capo della Kuhn, Loeb Co. che era proprietaria della gran parte delle linee ferroviarie degli Stati Uniti, gli stavano già mancando gli enormi profitti che che il governo degli Stati Uniti gli pagò durante la guerra e voleva infliggere nuovi aumenti dei prezzi al popolo americano. Inoltre il senatore Brookhart testimoniò dicendo:
«Mi recai nell’ufficio di Myron T. Herrick a Parigi, e gli dissi che andai lì per studiare cooperazioni bancarie.  Egli mi disse: “non appena girerai i paesi d’Europa scoprirai che gli Stati Uniti d’America sono il solo paese civile che per legge proibisce al proprio popolo di organizzarsi in cooperative”. Andai subito a New York e parlai di questo a circa 200 persone. Dopo aver parlato della cooperazione, mentre stavo in piedi ad aspettare il mio treno – specifico di non aver parlato specificamente di cooperative bancarie ma cooperative in generale – un uomo mi chiamò da un lato e mi disse: “Penso che Paul Warburg sia il più grande finanziere che abbiamo mai avuto. Lui crede molto più nell tue idee di cooperazione di quanto tu possa pensare, e se intendi consultare qualcuno sul business delle cooperative, lui è l’uomo da consultare, perché crede in te e tu puoi contare su di lui”. Dopo qualche minuto fui condotto dal signor Warburg in persona, e mi disse: “Hai pienamente ragione su questa idea della cooperazione. Voglio che tu sappia che i grandi banchieri sono con te. Voglio che tu sappia questo adesso, affinché tu non incominci nulla sulle cooperative bancarie per rivoltarle contro di te”. Io dissi: “Signor Warburg, mi sono già preparato e domani andrò a proporre un emendamento alla legge Lant che autorizzi l’introduzione di cooperative bancarie nazionali”. Questo fu il dispositivo di legge intermedio sul credito che fu allora pendente per autorizzare l’introduzione delle cooperative bancarie nazionali. Questa fu la mia conversazione col signor Warburg, con il quale non avevo  mai parlato prima di allora». 
Il signor Wingo testimoniò che nell’aprile, maggio e giugno del 1920, ai produttori e ai commercianti fu consentito un sostanzioso aumento del credito. Questo fu per fatto per coinvolgerli nella contrazione del credito concepita per portare alla rovina gli agricoltori americani, ai quali, durante tale periodo, fu negato l’accesso credito. Nell’audizione del Senato del 1923, Eugene Meyer, Junior indicò come motivo principale per cui il consiglio d’amministrazione della Federal Reserve decise di alzare il tasso di interesse al 7% sulle note creditorie contro beni agricoli e bestiame:
«Io credo»  egli disse, «che gran parte dei problemi si sarebbero potuti evitare se un maggior numero di banche idonee ma distaccate fossero state membri del Federal Reserve System.»
Meyer aveva ragione nel puntualizzare questo. L’obiettivo dell’azione del Consiglio d’amministrazione era quello di dividere quegli stati e vincolare quelle banche rurali che avevano immediatamente rifiutato di consegnare la loro libertà alla dittatura bancaria messa in piedi dal Federal Reserve System.  Kemmerer nel suo “ABC della Federal Reserve System” scrisse nel 1919 che:
«La tendenza sarà verso l’unità e la semplificazione, che sarà portata dalle istituzioni statali, in numero crescente, diventando azionisti e depositando nelle banche della Federal Reserve».
Come se le banche di Stato non avessero risposto. Le audizioni del Senato del 1923 che investigarono sulle cause della Depressione Agricola del 1920-21 furono richieste dal popolo americano. Le registrazioni complete dell’incontro segreto tenutosi il 18 maggio del 1920 furono stampate nella rivista“Manufacturers’ Record” di Baltimora nel Maryland, una rivista consacrata agli interessi dei piccoli produttori del Sud. 
Benjamin Strong, Governatore della Federal Reserve Bank di New York, e streto amico di Montagu Norman, Governatre della Banca d’Inghilterra, rivendicò a questa audizione che:
«Il Federal Reserve System ha fatto più per gli agricoltori di quanto essi stessi possano riuscire a rendersi conto”. 
Emmanuel Goldenweiser, direttore delle ricerche del consiglio dei governatori, rivendicò che l’aumento del tasso di sconto fu aumentato esclusivamente come misura anti-inflazionaria, ma non riuscì a spiegare come mai fu un aumento che colpiva solamente gli agricoltori e i lavoratori, quando allo stesso momento la FED proteggeva i produttori e i commercianti assicurando loro crediti superiori. L’affermazione conclusiva sul fatto che la Depressione Agricola del 1920-21 fu causata dal Consiglio d’Amministrazione della Federal Reserve fu fatta da William Jennings Bryan.  Nella rivista “Hearst’s” del Novembre del 1923, scrisse:
«La Federal Reserve Bank che avrebbe dovuto essere la più grande protezione degli interessi degli agricoltori ne è diventata il più grande nemico. La deflazione per l’agricoltura è stato un crimine commesso deliberatamente.» 

Il 18 gennaio del 1920 la pagina dell’editoriale del The New York Times riportò un’interessante commento sul Federal Reserve System. Lo scrittore non identificato, forse Paul Warburg, affermò: «La Federal Reserve è una fonte di credito, non di capitale». Questa è una delle affermazioni più rivelatorie mai fatte sul Federal Reserve System. Dice che il Federal Reserve System non aggiungerà mai nulla alla nostra struttura capitalistica o alla formazione del capitale, poiché è organizzato per produrre credito, per creare denaro nella forma di promessa di pagamento e per le speculazioni, piuttosto che per fornire fondi di capitale per il miglioramento dell’industria e del commercio. Detto in parole semplici, fornire capitali vuol dire fornire note di credito coperte da metalli preziosi o altre merci. Le note della FED sono banconote non coperte da alcunché, date in prestito ad interesse.
Il 25 luglio del 1921, il senatore Owen affermò sulla pagina dell’editoriale del New York Times, che il Federal Reserve Board è la più grande potenza finanziaria del mondo. Invece di usare questo grande potere come il Federal Reserve Act intese che si dovesse, il Consiglio di Amministrazione delegò questo potere alle banche, indirizzando il peso delle propria influenza verso il supporto di politiche inflazionistiche sul modello tedesco«. Il senatore firmatario del decreto vide che l’organo istituito non stava adempiendo ai propri obblighi.
Dopo la Depressione Agricola del 1920-21, il consiglio di amministrazione della Federal Reserve si accordò per fornire una rapida espansione del credito per i banchieri di New York durante gli 8 anni successivi, una politica culminata con la Grande Depressione del 1929-31 e favori’ la paralisi della struttura economica del mondo intero. Paul Warburg diede le dimissioni nel maggio del 1918, dopo che il sistema monetario degli Stati Uniti fu cambiato da una valuta basata sulle obbligazioni ad una basata su note di debito a breve termine e azioni delle banche della Federal Reserve. Warburg ritornò al suo lavoro da 5 milioni di dollari annuali con la Kuhn, Loeb Company, ma continuò a determinare la politica del Federal Reserve System, come presidente del Consiglio Consultivo Federale e come presidente della commissione esecutiva dell’American Acceptance Council.
Dal 1921 to 1929, Paul Warburg mise in piedi tre delle più grandi societa’ degli Stati Uniti d’America, l’International Acceptance Bank, la maggiore banca di accettazione titoli del mondo, la Agfa Ansco Film Corporation, con sedi in Belgio, la I.G. Farben Corporation la cui succursale americana fu denominata da Warburg come I.G. Chemical Corporation. La Westinghouse Corporation fu pure una delle sue creazioni.
Nei primi anni del 1920, il Federal Reserve System giocò un ruolo decisivo nel reinserire la Russia nella struttura finanziaria internazionale. Winthrop e Stimson continuarono ad essere i corrispondenti tra i Russi e i banchieri americani, e Henry L. Stimson trattò le negoziazioni poi concluse, dopo l’elezione di Roosevelt nel 1932, col riconoscimento dei Sovietici. Questo fu una caduta, dovuta alle relazioni lunga di scambio con i finanzieri Russi.
Il Federal Reserve System incominciò ad acquistare oro russo nel 1920 e in cambio la valuta russa fu accettata per gli scambi commerciali. Secondo l’autobiografia del colonnello Ely Garrison, confermata pure dai rapporti dei servizi segreti navali degli Stati Uniti su Paul Warburg, la rivoluzione russa fu finanziata dai Rothschilds e dai Warburgs, in particolare, un membro della famiglia Warburg portò i fondi effettivi usati da Lenin e Trotsky a Stoccolma 1918.
Un articolo sul mensile inglese «Fortnightly» del luglio 1922 riporta: «Durante l’anno scorso, in pratica ogni singola istituzione capitalistica è stata restaurata. Questo è vero per la banca di Stato, privata, per la borsa, il diritto di possedere denaro in quantità illimitate, il diritto di successione, le cambiali tratte, e altre istituzioni e pratiche coinvolte nella gestione dell’industria private e del commercio. La maggior parte delle industrie precedentemente nazionalizzate sono adesso fondate nella forma giuridica di trust parzialmente indipendenti.»
L’organizzazione di potenti consorzi monopolistici in Russia, sotto la veste del comunismo, rese possibile la ricezione di grandi quantitativi di assistenza tecnica e finanziaria dagli Stati Uniti. L’aristocrazia russa fu spazzata via perché fu troppo inefficiente a gestire uno stato industriale moderno. I finanzieri internazionali fornirono fondi a Lenin e Trotsky per rovesciare il regime zarista e mantenere la Russia nella prima guerra mondiale. Peter Drucker, portavoce dell’oligarchia americana, dichiarò in un articolo del Saturday Evening Post nel 1948 che: «LA RUSSIA È L’IDEALE DI ECONOMIA GESTITA VERSO LA QUALE CI STIAMO MUOVENDO.»
In Russia, l’emissione di una massa monetaria sufficiente a gestire le necessità della loro economia avviene solo dopo che il governo fu messo sotto il completo controllo della gente. Durante il 1920, la Russia emise una grande quantità di cosiddetta “moneta inflazionabile«, una valuta controllabile. Nello stesso articolo del «Fortnightly« (luglio del 1922) si ossevò che: «Non appena la pressione economica produce ‘un sistema monetario di dimensioni astronomiche’ esso non può più essere distrutto. Preso singolarmente il sistema è auto-contenuto, logicamente perfetto, persino intelligente. E può perire solo tramite il collasso o la distruzione dell’edificio politico che adorna.»
Nel 1929, «Fortnightly« notò pure, che: «Dal 1921, la vita quotidiana del cittadino sovietico non differisce da quella del cittadino americano, sebbene il sistema di governo sovietico è più economico.»
Admiral Kolchak, leader dell’Armata Bianca russa, fu sostenuto dai banchieri internazionali, che mandarono truppe britanniche e americane in Siberia al fine di avere il pretesto per stampare i rubli di Kolchak. Simultaneamente nel 1920, i banchieri stavano manipolando sul London Exchange l’antico rublo zarista, il rublo di Kerensky e i rubli di Kolchak, e il valore di tutti e tre fluttuava in ragione dei movimeti delle truppe alleate che supportavano Kolchak. Kolchak era anche in possesso di un considerevole qunatitativo di oro sequestrato dal suo esercito. Dopo la sua sconfitta, un vagone di questo oro scomparse dalla Siberia. Alle audizioni del senato nel 1921 sul Federal Reserve System, saltò fuori che la FED aveva ricevuto tale oro. Il membro del Congresso Dunbar interrogò il governatore W.P.G. Harding del consiglio di amministrazione della Federal Reserve come segue:
DUNBAR: «In altre parole, la Russia sta inviando un grosso carico di oro ai paesi europei, i quali in cambio lo inviano a noi?»
HARDING: «Questo viene fatto per pagare merci acquistate in questo paese e per creare un mercato valutario di dollari.»
DUNBAR: «Contemporaneamente, quest’oro arrivò dalla Russia attraverso l’Europa?»
HARDING: «Si pensa che parte di esso sia l’oro di Kolchak, passato attraverso la Siberia, ma questo non è affare delle banche della Federal Reserve Banks. Il segretario del Tesoro ha emesso all’ufficio saggi metalli istruzione di rifiutare l’incasso di oro che non rechi il marchio di conio di una nazione amica.»
Quello che il governatore Harding intendesse con «una nazione amica» non risulta chiaro. Nel 1921, noi non eravamo in guerra con alcun paese, ma il Congresso stava già iniziando a porre in dubbio gli scambi di oro internazionali del Federal Reserve System. Il governatore Harding poteva benissimo fare spallucce e dire che non era affare delle banche della Federal Reserve da dove arrivasse l’oro. L’oro non conosce nationalità o razza. Gli Stati Uniti per legge cessarono di essere interessati a sapere da dove verisse il proprio oro dal 1906, quando il Segretario del Tesoro fece accordi con parecchie grosse banche di New York (verso alcune delle quali risultava in conflitto di interessi) per acquistare oro con gli avanzi di contante dal Tesoro degli Stati Uniti, che avrebbero poi acquistato l’oro da tali banche. Il Tesoro avrebbe potuto rivendicare di non conoscere la provenienza dell’oro dal momento che veniva registrata solo la banca dalla quale veniva effettuato l’acquisto. Dal 1906, il ministero del Tesoro non ha più saputo da quali commercianti internazionali stavano acquistando oro.
Le transazioni internazionali di oro del Federal Reserve System, ed il suo attivo supporto in aiuto della Lega delle Nazioni per rafforzare tutte le nazioni Europee e del Sud Africa nel ritorno al Gold Standard [sistema monetario nel quale la moneta è convertibile in una certa quantità fissa di oro – ndt]per il beneficio dei mercanti d’oro internazionali come Eugene Meyer, Jr. e Albert Strauss, e meglio dimostrato dal classico incidente conosciuto come il credito della sterlina nel 1925.
Il 10 gennaio 1925 J.E. Darling scrisse, nel periodico Inglese “Spectator«, che: «Ovviamente, è di primaria importanza per gli Stati Uniti indurre l’Inghilterra a riutilizzare il metodo del Gold Standard quanto prima possibile. Un metodo Gold Standard controllato dall’America, che forniva inevitabile supremazia di potere finanziario agli Stati Uniti, rende l’Inghilterra uno stato tributario e satellite, e New York il centro finanziario del mondo.»
Darling trascura di specificare che il popolo Americano, quanto quello Inglese, ha poco a che fare con questo, e la continuazione del Gold Standard da parte dell’Inghilterra andrebbe a beneficio solo di un piccolo gruppo di mercanti d’oro internazionali che posseggono l’oro del mondo. Nessun dubbio che “Banker’s Magazine« rimarcò felicemente nel Luglio 1925 che: «Il grande evento a metà dello scorso anno nel sistema bancario mondiale fu la reinstallazione del Gold Standard.»
La Prima Guerra Mondiale cambiò lo status degli Stati Uniti da quella di nazione debitrice alla posizione di più grande nazione creditrice del mondo, un titolo precedentemente detenuto dall’Inghilterrra. Visto che il debito è moneta, secondo il presidente del Consiglio della Federal Reserve, questo ci rese anche la più ricca nazione del mondo.  La guerra causò inoltre la rimozione dei centri di potere dal mercato dei titoli del debito Inglese a quello di New York, e Paul Warburg divenne il più potente banchiere riconosciuto al mondo. Il bastione dei finazieri internazionali, comunque, rimase lo stesso. Il Gold Standard fu anche la base degli scambi all’estero, ed il piccolo gruppo di finanzieri internazionali che possedevano oro controllavano il sistema monetario delle nazioni Occidentali.
Il professor Gustav Cassel scrisse nel 1928: «Il dollaro Americano, non il Gold Standard, è il sistema di riferimento monetario del Mondo. Il Consiglio Americano della Federal Reserve ha il potere di determinare il potere d’acquisto del dollaro facendo cambiamento sul tasso di sconto, e quindi controlla il sistema monetario mondiale.»
Se questo fosse vero, i membri del Consiglio della Federal Reserve sarebbero i più potenti finanzieri del mondo. Occasionalmente la loro appartenenza include alcuni uomini influenti come Paul Warburg o Eugene Meyer, Jr., che di solito sono un comitato rubber-stamp [che approvare incondizionatamente, senza tanto riflettere – ndt] per il Consiglio Consultivo Federale e i banchieri di Londra.
Nel Maggio del 1925, il Parlamento Britannico approvò il Gold Standard Act [Legge sul Sistema monetari basato sulla Riserva aurea – ndt], riportando l’Inghilterra al Gold Standard [sistema basato sulle riserva d’oro – ndt]. Il principale ruolo del Federal Reserve System in questo affare si ebbe il 16 Maggio 1926 quando George Seay, Presidente della filiale della Federal Reserve di Richmond, testimoniò di fronte al Commissione Parlamentare per la Valuta ed il Sistema Bancario dichiando che: «Un’intesa verbale confermata per corrispondenza, ha esteso alla Gran Bretagna un prestito o credito di due milioni di dollari in oro. Tutte le negoziazioni sono state condotte tra Benjamin Strong, Presidente dalla Federal Reserve di New York e Montagu Norman, Presidente della Banca d’Inghilterra. Lo scopo di questo prestito è stato quello di aiutare l’Inghilterra ad adottare di nuovo il sistema Gold Standard, e il prestito è stato realizzato con investimenti dei fondi della Federal Reserve in cambiali tratte [bills of exchange] e titoli esteri.»
Il Bollettino della Federal Reserve del Giugno 1925 riportava: «In base all’accordo con la Banca di Inghilterra, la Federal Reserve di New York acconsente di vendere oro a credito alla Banca di Inghilterra di volta in volta per i prossimi due anni, ma senza eccedere 200.000.000 di dollari per ogni volta.»
Un credito di duecento milioni di dollari in oro era stato precedentemente accordato tramite un’intesa verbale tra i banchieri internazionali, Benjamin Strong e Montagu Norman. Fu chiaro da allora che il Sistema della Federal Reserve aveva altri interessi a cuore che i semplici bisogni finanziari dell’industria e degli affari  Americani. Il ritorno della Gran Bretagna al Gold Standard fu ulteriormente facilitato da un prestito in oro addizionale di cento milioni di dollari da parte della J.P. Morgan Company. Winston Churchill, ministro del Tesoro Britannico, si lamentò in seguito che il costo per il governo britannico di questo prestito fu di 1.125.000 di dollari il primo anno, questa somma equivalse al profitto della J.P. Morgan Company di allora.
La questione della variazione del tasso di sconto, per esempio, non fu mai spiegata in modo soddisfacente.
Una indagine al Consiglio della Federal Reserve a Washington ebbe come esito la risposta che “la condizione del mercato della moneta è la principale causa delle variazione del tasso«. Visto che il mercato della moneta è a New York, non ci vuole una grande immaginazione per dedurne che i banchieri di New York possono essere interessati nelle variazioni del tasso e spesso tentano di influenzarlo.
Norman Lombard, nel periodico «World’s Work« scrive che: «Nelle loro considerazioni e disposizione sui cambiamenti di politica proposti, i membri del Consiglio della Federal Reserve dovrebbe seguire la procedura e l’etica osservata dal nostro tribunale di legge. I suggerimenti per un cambiamento di tasso o che le banche della Federal Reserve dovrebbero comprare o vendere titoli di credito posso venire da chiunque e senza formalita’ o motivo scritto.
Il suggerimento può essere fatto al Governatore od al Presidente del Federal Reserve System via telefono o presso il suo club all’ora di pranzo, oppure nel corso di una casuale convocazione del Consiglio della Federal Reserve. Gli interessi di chi propone il cambiamento non vengono rivelati, e il suo nome così come ogni suggerimento che egli fa sono di solito tenuti segreti. Se riguarda la questione delle operazioni di mercato aperto, il pubblico non ho alcuna idea della decisione fino a quando appare l’annuncio settimanale, che mostra i cambiamenti nelle holdings della Federal Reserve Banks. Intanto, non c’è nessuna discussione pubblica, nessuna dichiarazione sulle ragioni della decisione, o dei nomi di quelli contro o a favore della decisione.»
Sono perfino scarse le probabilità per il cittadino medio di incontrare il Governatore dell Federal Reserve System ad suo circolo.
Le udienze tenutesi in Parlamento sulla Stabilizzazione dei Potere d’Acquisto del dollaro nel 1928 dimostrarono in conclusione che il Consiglio della Federal Reserve lavorò in stretta collaborazione con i capi delle banche centrali Europee e che la Depressione del 1929-31 fu programmata  in segreto durante una pausa di mezzogiorno del Consiglio della Federal Reserve e da capi delle banche centrali Europee nel 1927. Il Consiglio non si prese mai la resposabilità verso il pubblico per le sue decisione ed azioni. Sembra che i controlli costituzionali non operino nel campo della finanza.
La vera lealtà dei membri del Consiglio della Federal Reserve è sempre stata verso i banchieri centrali. Le tre caratteristiche della banca centrale, la proprietà detenuta da privati azionisti che ricevono rendite e profitti per il loro uso del credito nazionale, l’assoluto controllo delle risorse finanziarie nazionali, e la mobilitazione del credito nazionale ai finanzieri stranieri, furono tutte dimostrate durante i primi quindici anni di operato del Federal Reserve System.
Ulteriore dimostrazione degli scopi internazionali del Federal Reserve Act del 1913 è fornita dall’“Edge Amendment« del 24 Dicembre 1919, che autorizza espressamente l’organizzazione di corporazioni a “stringere legami con il sistema bancario internazionle e altri operatori finanziari stranieri, incluso il commercio in oro o lingotti d’oro,  ed il mantenimento di titoli di imprese straniere«.
Nel commentare il suo emendamento, E.W. Kemmerer, economista della Princeton University, rimarcò che: «Il Sistema della Federal Reserve sta dimostrando di essere di grande influenza nell’internazionalizzazione del commercio Americano e della finanza Americana.»
Il fatto che questa internazionalizzazione del commercio Americano e della finanza Americana è stata una diretta causa del nostro coinvolgimento in due guerre mondiali non disturba Mr. Kemmerer. Ci sono abbastanza prove di come Paul Warburg usò il Federal Reserve System come strumento perché fosse adottato il commercio di titoli di debito su vasta scala dagli uomini d’affari Americani.
L’uso delle cambiali, (che sono la valuta del commercio internazionale) da parte dei banchieri e delle corporations negli Stati Uniti prima del 1915 era praticamente sconosciuta. E neppure è una coincidenza la crescita del Federal Reserve System esattamente parallela alla crescita dell’uso di cambiali in questo paese. Gli uomini che vollero il Federal Reserve System erano quelli che stabilirono l’uso di titoli cambiari bancari e che trassero profitto dalla loro accettazione.
All’inizio del 1910, la Commissione Monetaria Nazionale iniziò a pubblicare delle guide ed altra propaganda chiedendo ai banchieri e agli uomini d’affari di questo paese di adottare le cambiali tratte nelle loro transazioni. Per tre anni la Commissione portò avanti questa campagna, ed il Piano Aldrich incluse un consistente fornitura autorizzando l’introduzione e l’uso delle cambiali bancarie nel sistema Americano di carta commerciale.
Il Federal Reserve Act del 1913 una volta approvato dal Congresso non autorizzava specificatamente all’uso dell’accettazione cambiaria, ma il Consiglio della Federal Reserve nel 1915 e 1916 defini’ “l’accettazione cambiaria«, in seguito definita dal Regulation A Series [norme di legge – ndt] del 1920, e più avanti definita dalla serie di norme del 1924. Uno dei primi atti ufficiali del Consiglio dei Presidenti [the Board of Governors] nel 1914 fu di concedere le accettazioni ad un tasso di sconto preferibilmente basso alle banche della Federal Reserve. Visto che le accettazioni non erano in uso in quel momento nel paese, nessuna spiegazione può essere avanzata riguarda alle esigenze commerciali. Era chiaro che qualcuno di potere all’interno del Board of Governors volle adottare le accettazioni.
Il National Bank Act [legge bancaria nazionale – ndt] del 1864, che fu legislazione finanziaria in vigore negli Stati Uniti fino al Novembre 1914, non permetteva alle banche di prestare il loro credito.
Di consequenza, il potere delle banche di creare moneta era notevolmente limitato. Non avevamo una banca di emissione, cioè, una banca centrale, che poteva creare denaro. Per arrivare alla banca centrale, i banchieri crearono un panico monetario dopo l’altro per gli uomini d’affari degli Stati Uniti, portando via oro dal paese, creando scarsità di moneta, e poi reintroducendola di nuovo.  Dopo ciò fu istituita la nostra banca centrale, il Federal Reserve System, e non ci fu più la necessità di in panico monetario, perché le banche potevano creare moneta. Comunque, il panico come strumento di potere sulla comunità degli affari e finanziaria fu usato di nuovo per due importanti occasioni, nel 1920, causando la Depressione Agricola, perché le banche di stato ed i consorzi rifiutarono di unirsi al Federal Reserve System, e nel 1929, causando la Grande Depressione, che centralizzò quasi tutto il potere del paese nelle mani di pochi grandi monopoli.
L’accettazione cambiaria è una cambiale firmata dal venditore per la vendita di merci al compratore, ed accettata dall’acquirente, con la scadenza riportata su di essa. L’uso delle accettazioni cambiarie all’interno dell’intero mercato delle merci a breve termine, assicura il credito per le merci durante il processo di produzione, immagazzinamento, trasporto e vendita. Facilita il commercio nazionale ed estero. Apparentemente, poi, i banchieri che volevano sostituire il sistema di contabilità trasparente con il sistema dell’accettazione cambiaria erano di radice progressista e spinti dalla volontà di aiutare il commercio dell’import-export Americano. A tale scopo fu realizzata molta propaganda, ma questa non fu in realtà la storia.
L’open-book system precedentemente usato dagli uomini d’affari Americani, consentiva uno sconto per contanti. Il sistema dell’accettazione bancaria scoraggia l’uso del contante, consentendo uno sconto per credito. L’open-book system consentiva anche condizioni di pagamento molto più facilitate, con tolleranza sull’estensione del debito. L’accettazione non consente questo, visto che è un credito a breve termine con una scadenza stampata sopra. È fuori dalle mani del venditore, è nelle mani della banca, di solito una banca accettataria, che non permette estensioni di tempo. Quindi, l’adozione dell’accettazione da parte degli uomini d’affari Americani durante gli anni venti facilitò enormemente il dominio e l’inghiottimento dei piccoli business nelle enormi organizzazioni, che accellerarono il crollo del 1929.
L’accettazione cambiaria fu usata in sporadici casi negli Stati Uniti prima della Guerra Civile. Durante la guerra, le limitazioni del commercio avevano distrutto l’accettazione come intermediazione del credito, e non fu reintrodotta nel paese visto che la gente preferiva la semplicità e la generosità dell’open-book system. I conti open-book sono un documento commerciale nominativo, che riporta solo il nome del debitore. Le accettazioni cambiarie sono documenti che riportano due nomi, quello del debitore e del creditore. Quindi divennero prodotti finanziari che potevano essere acquistati e venduti dalle banche. Verso il creditore, secondo il sistema open-book, il debito ha una responsabilità legale. Nell’accettazione la banca detiene una passività, il debito è una disponibilità finanziaria. Gli uomini che introdussero l’accettazione bancaria in questo paese, sotto la guida di Paul warburg, si assicurarono il controllo di miliardi di dollari di credito esistenti come conti aperti sui libri contabili degli uomini d’affari Americani.
Il governatore Marriner Eccles del Consiglio della Federal Reserve dichiarò davanti al Comitato per la Valuta ed il Sistema bancario che: «Il debito è la base per la creazione di moneta».
I grandi possessori di accettazioni bancarie ottennero la disponibilità di moneta-credito del valore di miliardi di dollari, a cui va aggiundo il tasso di interesse applicato sui suddetti titoli. È ovvio perché Paul Warburg dedicò cosi’ tanto tempo, denaro ed energia perché le accettazioni fossero adottate da tutta l’organizzazioni bancaria del paese.
Il 4 Settembre del 1914, la National City Bank accettò la prima cambiale a scadenza, tratta su una banca nazionale secondo i termini stabiliti dal Federal Reserve Act del 1913. Fu l’inizio della fine del sistema open-book così come un importante fattore nell’intero mercato. Beverly Harris, vice presidente della National City Bank di New York, fece pubblicare un manifesto nel 1915 che riportava: «I mercanti che usano l’open account system stanno usurpando le funzioni dei banchieri.»
Nel New York Times del 14 Giugno del 1920, Paul Warburg, presidente del Consigli American Acceptance Council, disse: «A meno che il Consiglio della Federal Reserve non metta il proprio cuore e la propria anima nello sviluppo delle accettazioni come principale investimento per le banche della Federal Reserve la sicurezza del futuro e lo sviluppo del sistema saranno in pericolo.»
Questa dichiarazione fu rilasciata intenzionalmente da Warburg e da coloro che volevano la “riforma monetaria« in questo paese. Erano la’ fuori a controllare tutto il credito degli Stati Uniti, e ci riuscirono, usando il Federal Reserve System, il sistema dell’accettazione bancaria, ed approfittando della mancanza di preoccupazione da parte del popolo.
La Prima Guerra Mondiale fu un beneficio per l’introduzione dell’accettazione, ed il volume saltò a 400 milioni di dollari nel 1917, crescendo per tutti gli anni venti più di un miliardo di dollari all’anno, che culminò nell’alto picco poco prima della Grande Depressione del 1929-31. Le tabelle della Federal Reserve Bank di New York mostrano che l’uso dell’accettazione raggiunse un picco nel Novembre 1929, il mese del crollo del mercato dei titoli, e declinò bruscamente subito dopo. Coloro che introdussero l’accettazione avevano avuto ciò che volevano, ovvero il controllo del commercio e dell’industria Americana. La rivista «Fortune Magazine« nel Febbraio del 1950 fece notare che: «Il volume delle accettazioni scese da 1.732 milioni di dollari nel 1929 a 209 milioni di dollari nel 1940, a causa della concentrazione delle accettazionibancarie in poche mani, e la politica low-interest del Tesoro, che rese i prestiti più ecomonici dell’accettazione. C’è stato un leggero miglioramente dalla fine della guerra, ma spesso e più conveniente per le grandi aziende finanziarie le importazioni utilizzando le proprie riserve.»
In altre parole, le “grandi aziende« più precisamente, i grandi consorzi, adesso hanno il controllo del credito e non hanno bisogno delle accettazioni. Inoltre il martellamento della propaganda voluta dalla Federal Reserve System, la National Association of Credit Men, l’Associazione dei Banchieri Americani, e altre organizzazioni associate dei banchieri di New York dedicarono molto tempo e denaro nella distribuzione della propaganda sull’accettazione. Ma la loro manipolazione della letteratura e dei volantini si dimostrò insufficienti e nel 1919 Paul Warburg organizzò il American Acceptance Council, che si dedicò completamente a promuovere l’accettazione per mezzo della propaganda.
La prima conferenza tenuta da questa associazione a Detroit, Michigan, il 9 Giugno del 1919, coincise con la conferenza annuale della National Association of Credit Men, svoltasi nello stesso luogo e nella stessa data, in modo che “osservatori interessati potessero facilmente partecipare agli incontri ed alle discussioni di entrambi i gruppi«, secondo il manifesto pubblicato dall’American Acceptance Council.
Paul Warburg fu eletto Presidente di questa organizzazione, e in seguito divenne presidente Esecutivo del Comitato dell’American Acceptance Council, una posizione che mantenne fino alla sua morte del 1932. Il Consiglio pubblicò le liste delle aziende che usavano le accettazioni bancaria, tutte attività commerciali nelle quali Kuhn, Loeb Co. o i suoi affiliati detenevano il controllo. Le conferenze tenute davanti al Consiglio o dai membri del Consiglio furono piacevolmente vincolanti e offerte liberamente dalla National City Bank di New York agli uomini d’affari del paese.
Louis T. McFadden, Presidente dell’House Banking and Currency Committee, accusò nel 1922 l’American Acceptance Council di esercitare ingiustificata influenza sul Consiglio della Federal Reserve e richiese una Commissione d’inchiesta, ma il Congresso non ne fu interessato.
Alla seconda conferenza annuale dell’American Acceptance Council, tenutasi a New York il 2 Dicembre del 1920, il Presidente Paul Warburg dichiarò: «È una grande soddisfazione riportare che durante l’anno in esame è stato possibile per l’American Acceptance Council sviluppare ulteriormente e rafforzare le proprie relazioni con il Consiglio della Federal Reserve.»
Durante gli anni venti Paul Warburg che si era dimesso dal Consiglio della Federal Reserve dopo essere stato in carica come Governatore per un anno in tempo di guerra, continuò ad esercitare la sua diretta influenza personale sul Consiglio della Federal Reserve e come presidente dell’American Acceptance Council. Egli fu, dalla sua istituzione nel 1920 fino alla sua morte nel 1932, Presidente della Consiglio dell’International Acceptance Bank di New York, la più grande banca di accettazione del mondo. Suo fratello, Felix M. Warburg, anch’egli associato della Kuhn, Loeb Co., fu direttore dell’International Acceptance Bank ed il figlio di Paul, James Paul Warburg, fu Vice-presidente.
Paul Warburg fu anche direttore di altre importanti banche di accettazione di questo paese, come la Westinghouse Acceptance Bank, che furono istituite negli Stati Uniti immediatamente dopo la Prima Guerra Mondiale, quando i centri di controllo del mercato delle accettazioni internazionali furono spostati da Londra a New York, e Paul Warburg divenne il più potente banchiere del mondo ad accuparsi di accettazioni bancarie.
Paul Warburg divenne una figura ancor più leggendaria con il nome di «Daddy Warbucks« grazie al fumetto comico «Little Orphan Annie« che fu intenzionalmente ispirato alla vita di Warburg. Il fumetto raccontava di un’ orfana senzatetto ed il suo cane adottati dall’ “uomo più ricco del mondo«, Daddy Warbucks un’imitazione di “Warburg«, che aveva poteri quasi magici e poteva ottenere tutto con il potere della sua illimitata ricchezza. Quando “Annie«, la versione musicale di questa storia, riscosse un gran successo per sette anni a Broadway, la vasta maggioranza del pubblico non aveva idea che questa fosse solo un’altra operazione di Warburg.
Fu il trasferimento del mercato delle accettazioni cambiarie dall’Inghilterra a questo paese che dette rilievo al vibrante discorso di Thomas Lamont davanti all’Accademia di Scienze Politiche nel 1917: «Il dollaro, non la sterlina, è adesso la base degli scambi internazionali.»
Gli Americani furono ogogliosi di sentire questo, ma non si resero conto del prezzo che avrebbero dovuto pagare.
Prova evidente dell’eccessiva influenza dell’American Acceptance Council sul Consiglio della Federal Reserve, di cui si lamentava il membro del Congresso McFadden, è data dalla tabella che mostra il modello di tasso della Federal Reserve Bank di New York durante gli anni venti. Il tasso ufficiale di sconto bancario subentra esattamente per nove anni il tasso applicato sulle accettazioni bancarie a 90 giorni, e la Federal Reserve Bank di New York fissa il tasso di sconto per il resto delle banche [del FED system – n.d.c.].
Durante gli anni venti il Consiglio dei Governatori mantenne due dei suoi primi membri, C.S. Hamlin e Adolph C. Miller. Questi uomini fondarono la propria carriera come arbitri della politica monetaria nazionale. Hamlin fu membro del Consiglio dal 1914 al 1936, quando fu assunto come Consulente Speciale per il Consiglio, mentre Miller fu in carica dal 1914 al 1936.  A questi due uomini fu permesso di stare nel Consiglio così tanti anni perché erano entrambi personalità ampiamente rispettabili che conferivano al Consiglio un certo prestigio agli occhi del pubblico. Durante questi anni importanti banchieri si avvicendarono al Consiglio, rimanendo in carico per un certo tempo, per poi continuare per altre vie. Né Miller né Hamlin contrastarono mai alcun volere dei banchieri di New York. Essi cambiarono il tasso di sconto e praticarono operazioni di mercato aperto con i titoli del Governo ogni volta che Wall Street lo richiedeva.
Dietro di loro c’era la figura di Paul Warburg, che esercitò una continua e dominante influenza come Presidente della Federal Advisory Council, nel quale egli aveva alcuni uomini con interessi comuni come Winthrop Aldrich e J.P. Morgan. Warburg non fu mai troppo occupato con i suoi doveri di organizzare i grandi consorzi internazionali per supervisionare le strutture finanziarie della nazione. La sua influenza dal 1902, quando arrivò in questo paese come immigrante dalla Germania, fino al 1932, anno della sua morte, dipese dalla sua alleanza Europea con il cartello bancario. Il figlio di Warburg, James Paul Warburg, continuò ad esercitare molta influenza, venendo assunto come Direttore del Budget da Franklin D. Roosevelt quando il grande uomo assunse il suo incarico nel 1933, e istituì l’Office of War Information, la nostra agenzia ufficiale della propaganda durante la Seconda Guerra Mondiale.
In The Fight for Financial Supremacy, Paul Einzig, gionalista per l’Economist di Londra, scrisse che:
«Quasi immediatamente dopo la Prima Guerra Mondiale una stretta cooperazione fu stabilita tra la Banca d’Inghilterra e le autorità della Federal Reserve, e più in particolare con la Federal Reserve Bank di New York.*
* William Boyce Thompson (Wall Street operator) fece osservare a Clarence Barron, Nov.  27, 1920: “Perché la Federal Reserve Bank dovrebbe usare strutture telegrafiche private su tutto il paese e parlare quotidianamente via telefono con la banca di Inghilterra?« p. 327 «They Told Barron.»
Questa cooperazione fu largamente dovuta alle cordiali relazioni esistenti tra Mr. Montagu Norman della Banca d’Inghilterra e Mr. Benjamin Strong, Governatore della Federal Reserve Bank di New York fino al 1928. In diverse occasioni la politica del tasso di sconto della Federal Reserve Bank di New York fu guidata dal desiderio di aiutare la Banca d’Inghilterra.
C’è stata stretta cooperazione nel fissare il tasso di sconto tra Londra e New York.»

Nel 1930 Herbert Hoover assunse nel Consiglio della Federal Reserve un vecchio amico fin dai giorni della Prima Guerra Mondiale, Eugene Meyer, Jr., che ebbe una lunga esperienza nei servizi pubblici dal 1915, quando entrò in società con Bernard Baruchnell’Alaska-Juneau Gold Mining Company. Meyer era stato un Consigliere Speciale nel Consiglio Industriale di Guerra sui metalli non ferrosi (oro, argento, ecc..); Assistente Speciale del Segretario per gli Affari di Guerra per la produzione di aerei; nel 1917 egli fu assunto al Comitato Nazionale per gli Investimenti Bellici, e fu eletto Presidente della “War Finance Corporation”[1] dal 1918 al 1926. Egli fu poi assunto come presidente del Consiglio Federale per il Finanziamento all’Agricoltura dal 1927 al 1929. Hoover lo mise nel Consiglio della Federal Reserve nel 1946. Meyer deve essere stato un uomo di eccezionale abilità per mantenere così tante cariche. Comunque, ci furono alcuni Senatori che credevano che egli non dovesse gestire alcun Ufficio Governativo, a causa del suo background familiare come commerciante internazionale di oro e le sue misteriose operazioni di miliardi di dollari di Titoli di Stato durante la Prima Guerra Mondiale. Di conseguenza, il Senato tenne alcune udienze per determinare se Meyer dovesse essere membro del Consiglio della Federal Reserve.
A queste udienze, il deputato Louis T. McFadden, Presidente del Comitato per il Sistema Bancario e Valutario, disse:
«Eugene Meyer Jr. ha la sua gente con sé nel governo da quando iniziò nel 1917. Lo staff della sua “War Finance Corporation”[1] assunse la direzione del Sistema Federale per il Finanziamento all’Agricoltura, e quasi immediatamente dopo, la Joint Stock Land Bank di Kansas City e la Joint Stock Land Bank dell’ Ohio fallirono».
DEPUTATO RAINEY: Il signor Meyer, quando apparentemente presentò le dimissioni da Presidente del Consiglio per il Finanziamento all’Agricoltura, in realtà non cessò di esercitarvi le sue funzione. Egli si lasciò dietro un abile manipolo di saccheggiatori. Essi stanno continuando la sua politica e si consultano con lui. Prima della sua assunzione, egli era spesso in consultazione con il Segretario al Tesoro Dewey. Proprio prima della sua assunzione, la Joint Land Stock Bank di Chicago, la Dallas Joint Stock Land Bank, la Kansas City Joint Land Stock Bank e la Des Moines Land Bank stavano ancora tutte funzionando. I loro titoli venivano venduti alla pari. L’allora Commissario per l’Agricoltura aveva un accordo con il Segretario Dewey che niente sarebbe stato fatto senza il consenso e l’approvazione del Consiglio Federale per il Finanziamento all’Agricoltura. Pochi giorni dopo, gli United States Marshals [agenzia federale all’interno del Dipartimento di Giustizia Usa, ndt] con pistole alla fondina, e alcuni con pistole puntate, entrarono nelle cinque banche e ordinarono che fossero messe sotto il loro controllo. La storia dell’accaduto fece il giro degli Stati Uniti, attraverso i giornali, e queste banche andarono in rovina. Questo portò alla rottura del Consiglio Federale per il Finanziamento all’Agricoltura, alle dimissioni dei suoi tre membri, e all’assunzione di Meyer a capo del Consiglio.
SENATORE CAREY: Chi autorizzò i Marshals a prendere il controllo delle banche?
DEPUTATO RAINEY: Il vice Segretario del Tesoro Dewey. E questo determinò la rovina di queste banche rurali, e la Giannini [Amadeo Peter Giannini, Italo-americano fu il fondatore della Banca d’America, ndt] le comprò in gran numero.
La rivista World’s Work del Febbraio 1931, scrisse: «Quando la Guerra Mondiale iniziò per noi nel 1917, il Signor Eugene Meyer, Jr fu tra i primi ad essere chiamato a Washington. L’Aprile del 1918, il Presidente Wilson lo nominò Direttore della “War Finance Corporation”[1]. Questa “corporation”prestò 700 milioni di dollari alle istituzioni bancarie e finanziarie».
L’ udienza del Senato riguardo a Eugene Meyer, Jr. continuò:
DEPUTATO MCFADDEN: Lazard Freres, l’International Banking House di New York e Paris, è stata una società bancaria della famiglia Meyer. Essa frequentemente partecipa alle importazioni ed esportazioni di oro, una delle importanti funzioni che il Sistema della Federal Reserve compie con i movimenti di oro nel mantenimento delle sue operazioni. Con riferimento all’udienza tenutasi lo scorso Martedì, il Senatore Fletcher aveva chiesto al signor Meyer, «Ha qualche legame con il sistema bancario internazionale?» Meyer aveva risposto,«Io? Non personalmente». Questa ultima domanda e risposta non appaiono sulla trascrizione stenografica. Il Senatore Fletcher si ricorda di aver chiesto questa domanda. E’ una strana omissione.
SENATORE BROOKHART: Io so che il signor Meyer ha apportato modiche alla trascrizione.
DEPUTATO MCFADDEN: Meyer e’ il cognato diGeorge Blumenthal, un membro della J.P. Morgan Company, la quale rappresenta gli interessi dei Rothschild.  Egli e’ anche funzionario di connessione tra il Governo Francese e la J.P. Morgan. Edmund Platt, che aveva ancora otto anni dei dieci di mandato come Governatore dei Consiglio della Federal Reserve, si dimise per lasciar posto aMeyer. Platt ricevette la vice presidenza della Marine Midland Corporation dal cognato di Meyer,Alfred A. Cook. Eugene Meyer, Jr. in qualità di capo della “War Finance Corporation”[1], fu occupato a collocare due miliardi di dollari di Titoli di Stato, collocando molti di questi ordini principalmente con l’istituto bancario adesso situato al numero 14 di Wall Street intestato a Eugene Meyer, Jr., il quale e’ adesso il maggior azionista nella Allied Chemical Corporation. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul rapporto No. 1635, 68esimo Congresso, seconda sessione, che rivela che almeno 24 milioni di dollari in Titoli di Stato furono duplicati. Titoli del valore di 10 miliardi di dollari segretamente distrutti. Il nostro Comitato sul Sistema Bancario e Valutario ha trovato estremamente inaffidabili gli archivi della “War Finance Corporation”[1] durante la presidenza di Eugene Meyer, Jr.
Mentre la contabilità veniva portata dinnanzi a questo comitato dalle persone che ne erano i custodi e riportato al Ministero del Tesoro durante la sera, il comitato scoprì che venivano compiuto alterazioni sui registri permanenti.
Il documento mensile che racchiude il lavoro della Commissione per i Servizi Pubblici per il Primo Distretto di New York [The record of public service]non impedì a Meyer, Jr. di continuare a servire il popolo Americano al Consiglio della Federal Reserve, come Presidente della “Reconstruction Finance Corporation”[1], e come capo della Banca Internazionale.
Il Presidente Rand, della Marine Midland Corporation,  interrogato sul suo improvviso desiderio per i servigi di Edmund Platt, disse: «Noi paghiamo il signor Platt 22.000 dollari all’anno, ed abbiamo rilevato il suo ufficio, naturalmente». Questo voleva dire altri cinquemila dollari all’anno.
Il Senatore Brookhart mostrò che Eugene Meyer, Jr. amministrò il Consiglio Federale per il Prestiti all’Agricoltura contro gli interessi degli agricoltori Americani, dicendo: «Il Signor Meyer non prestò mai più di 180 milioni di dollari di valore azionario dei 500 milioni di dollari previsti per i prestito all’agricoltura, in modo che nell’aiutare gli agricoltori egli non riuscì mai ad usare neppure la metà del capitale.»
MEYER: Il Senatore Kenyon mi ha scritto una lettera che mostra che io ho cooperato con gran vantaggio per le persone dell’Iowa.
SENATORE BROOKHART: «Lei si è messo dalla parte del popolo di Wall Street. Loro mandano sempre qualcuno a farlo. Non ho ancora trovato nelle sue dichiarazioni molto interesse nell’elargire prestito agli agricoltori in maniera diffusa,  né alcun sforzo per aiutarla la loro condizione. Nei suoi due anni di presidenza del Consiglio Federale per il Prestito all’Agricoltura lei ha concesso pochissimi prestiti rispetto al capitale posseduto. Lei ha fatto prestiti a solo un ottavo della richiesta, secondo quando da lei dichiarato».
Nonostante l’incriminante evidenza scoperta durante queste sedute del Senato, Eugene Meyer, Jr. rimase al Consiglio della Federal Reserve.
Durante questo tragico periodo, il presidente Louis McFadden del Comitato per il Sistema Bancario e Valutaria continuò la propria solitaria crociata contro la “London Connection” che aveva rovinato la Nazione. Il 10 Giugno del 1932, McFadden dichiarò di fronte alla Camera dei Deputati:
«Alcune persone pensano che le banche della Federal Reserve siano istituzioni del Governo degli Stati Uniti. Non sono istituzioni governative. Sono monopoli creditizi privati che depredano il popolo degli Stati Uniti dei propri benefici e di quelli dei loro clienti stranieri. Le banche della Federal Reserve sono gli agenti della banche centrali straniere». Henry Ford ha detto, «L’unico scopo di questi finanzieri è il controllo del Mondo attraverso la creazione di debiti inestinguibili. La verità è che il Consiglio della Federal Reserve ha usurpato il Governo degli Stati Uniti attraverso l’arroganza del monopolio creditizio che domina il Consiglio e le banche della Federal Reserve».
Il 13 Gennaio 1932, McFadden aveva introdotto una risoluzione accusando il Consiglio dei Governatori della Federal Reserve di “Cospirazione Criminale”[“Associazione a delinquere”, ndc]:
«Premesso che io li accuso, congiuntamente e separatamente, del crimine di aver cospirato a tradimento e agito contro la pace e la sicurezza degli Stati Uniti e di aver proditoriamente cospirato per distruggere il governo costituzionale degli Stati Uniti. Stabilito, che la Commissione Giudiziaria è autorizzata e diretta per intero o da sub-commissioni per investigare la condotta ufficiale del Consiglio della Federal Reserve e dei funzionari per determinare se, secondo il citato Commissione, essi sono stati colpevoli di qualche grave crimine o violazione che secondo al Costituzione richiede l’interposizione dei poteri Costituzionale del corpo legislativo del Parlamento.»
Nessuna decisione concreta fu presa sulla base di tale mozione. McFadden tornò il 13 Dicembre 1932, con una mozione per incriminare il Presidente Herbert Hoover. Solo cinque membri del Congresso lo appoggiarono su questa iniziativa, e la mozione fallì. Il leader della maggioranza Repubblicana al Parlamento commentò:
«Adesso Louis T. McFadden e’ politicamente morto».
Il 23 maggio 1933, McFadden introdusse in Parlamento la Mozione No.158, Articoli di Incriminazione contro il Segretario al Tesoro, due suoi vice Segretari al Tesoro, i Governatori del Consiglio della Federal Reserve, funzionari e direttori delle banche della Federal Reserve per la loro colpevolezza e collusione nell’aver causato la Grande Depressione.
«Io li accuso di essersi illegalmente appropriati di 80 miliardi di dollari appartenenti al Governo degli Stati Uniti nell’anno 1928. Tale appropriazione indebita consiste nell’illecita richiesta di restituzione di denaro nei confronti del Tesoro degli Stati Uniti per un ammontare di oltre 80 miliardi di dollari nel 1928, e per ogni anno successivo, e nell’aver derubato il Governo degli Stati Uniti e la sua gente con il furto e la vendita delle riserve d’oro degli Stati Uniti».
La mozione non raggiunse mai la sala per la discussione. Circolò rapidamente a voce che McFadden era insano di mente, e nelle successive elezioni Congressuali, egli fu tremendamente sconfitto a causa di migliaia di dollari che defluirono dal suo distretto provinciale di Canton, Pennsylvania.
Nel 1932, il popolo Americano elesse Franklin D. Roosevelt Presidente degli Stati Uniti d’America. Questo fu acclamato come la liberazione degli Americani dall’influenza malefica che aveva causato la Grande Depressione, la fine del dominio di Wall Street, e la scomparsa della figura del banchiere da Washington.
Roosevelt dovette la sua carriera politica a circostanze fortuite. Come Assistente al Segretario del Ministero della Marina durante la Prima Guerra Mondiale, grazie a vecchi legami scolastici, egli era intervenuto per impedire il diffondersi dell’ omosessualità all’interno della Marina che includeva diversi amici di Harvard di Groton. Per questo motivo egli fu ben voluto dal ricco jet-set dell’omosessualità internazionale che viaggiava avanti e indietro tra New York e Parigi, e che era gestita da Bessie Marbury, di una vecchia e importante famiglia di New York. La “moglie” di Bessie, che visse con lei per un numero di anni, eraElsie de Wolfe, più tardi divenuta Lady Mendlattraverso un “matrimonio di convenienza”, l’intermediario del jet-set internazionale. Questi reclutarono la giovane figlia di J.P. Morgan, Anne Morgan, all’interno del gruppo, e usarono la sua fortuna per restaurare la Villa Trianon di Parigi, che divenne il loro quartier generale. Durante la Prima Guerra Mondiale, fu usata come ospedale. Bessie Marbury era in attesa di essere premiata con la Legion d’Onore dal Governo Francese come riconoscenza, ma J.P. Morgan, Jr., che la disprezzava per aver corrotto la sua giovane sorella, richiese al Governo Francese di non consegnare il premio, e così accadde.
Con il vivo rimorso per lo scacco ricevuto, Bessie Marbury si buttò in politica, e divenne una figura potente all’interno del Partito Nazionale Democratico. Reclutò inoltre Roosevelt all’interno della cerchia, e, durante una visita ad Hyde Park, Eleanor confidò che stava disperatamente cercando di trovare qualcosa da fare al “povero Franklin”, visto che ormai egli era confinato sulla sedia a rotelle, ed era molto depresso.
«So cosa possiamo fare», esclamò Bessie, «Lo faremo candidare come Governatore di New York!». Grazie al suo potere ella riuscì nel suo scopo, e Roosevelt più tardi divenne Presidente.
Uno degli uomini che Roosevelt portò a New York con sé in qualità di Consigliere Speciale del Tesoro fuEarl Bailie della J&W Seligman Company, che aveva ottenuto notorietà  come l’uomo che dette la bustarella di 415.000 dollari a Juan Leguia, figlio del Presidente del Perù, in modo che il Presidente accettasse un prestito della J&W Seligman Company. Ci furono molte critiche su questa nomina, e Roosevelt, nell’interesse di mantenere il suo nuovo ruolo di difensore della gente, rispedì Earl Bailie a casa a New York.
Lo stesso Franklin D. Roosevelt era un banchiere internazionale con una brutta reputazione, per aver messo in circolazione larghe emissioni di titoli in questo paese negli anni Venti. Questi titoli non furono rimborsati ed i nostri cittadini persero milioni di dollari, ma scelsero comunque Roosevelt come loro Presidente. L’elenco dei Direttori di New York riporta Roosevelt come presidente e Direttore della United European Investors, Ltd., nel 1923 e 1924, che mise in circolazione molti milioni di Marchi Tedeschi in questo paese, nessuno dei quali fu rimborsato. L’elenco dei Direttori della città di Poorlo annovera come direttore dell’International Germanic Trust Company nel 1928. Franklin D. Roosevelt fu anche un consigliere per la the Federal International Banking Corporation, una compagnia Anglo-Americana per commerciava con titoli di credito stranieri negli Stati Uniti.
L’ufficio legale di Roosevelt e O’Connor durante gli anni Venti rappresentava molte aziende internazionale. Il suo socio legale, Basil O’Connor, fu direttore delle seguenti aziende: Cuban-American Manganese Corporation, Venezuela-Mexican Oil Corporation, West Indies Sugar Corporation, American Reserve Insurance Corporation, Warm Springs Foundation. Fu anche direttore di altre aziende, e più tardi direttore della Croce Rossa Americana.
Quando Franklin D. Roosevelt assunse l’ufficio della Presidenza degli Stati Uniti, egli chiamò come Direttore del Bilancio Preventivo James Paul Warburg, figlio di Paul Warburg, e Vice Presidente dell’International Acceptance Bank e di altre aziende. Roosevelt assunse come Segretario al Tesoro W.H. Woodin, uno dei più grandi industriali del paese, Direttore dell’ American Car Foundry Company e di numerose altre aziende ferroviarie, Remington Arms, The Cuba Company, Consolidated Cuba Railroads, ed altre grandi corporazioni.
Woodin fu successivamente sostituito da Henry Morgenthau, Jr., figlio di un industriale immobiliare che aveva aiutato Woodrow Wilson alla Casa Bianca. Una delle prime cose che fece fu dichiarare una moratoria bancaria, per aiutare i banchieri a mettere in ordine i loro conti.
La rivista World’s Work afferma: «Il Congresso ha lasciato Charles G. Dawes e Eugene Meyer, Jr. liberi di stimare, secondo il loro personale metodo, le garanzia che possono offrire i potenziali richiedenti di due miliardi di dollari di capitale». Roosevelt istituì inoltre la Commissione per gli Scambi Valutari, per assicurarsi che nessuna nuova faccia potesse entrare a far parte del gang di Wall Street, che portò alla seguente discussione al Congresso:
DEPUTATO WOLCOTT: All’udienza dinnanzi a questo Comitato nel 1933, gli economisti ci mostrarono le tabelle che provavano oltre ogni dubbi che il valore delle merci in dollari seguiva il livello del prezzo del dollaro.  Non e’ stato così, vero?
LEON HENDERSON: No.
DEPUTATO GIFFORD: Non e’ forse vero che Joe Kennedy e’ stato assunto [come Presidente della Commissione per gli Scambi Valutari, ndt] dal Presidente Roosevelt in quando era adatto al grande business?
LEON HENDERSON: Penso di si.
Paul Einzig fece notare nel 1935 che: «Il Presidente Roosevelt fu il primo a dichiararsi ampiamente favorevole ad una politica monetaria mirata alla deliberata programmazione della crescita dei prezzi. In senso negativo la sua politica fu un successo. Tra il 1933 ed il 1935 egli riuscì a ridurre l’indebitamento privato, ma questo fu fatto al costo dell’aumento dell’indebitamento pubblico».
In altre parole, spostò il carico dei debiti dai ricchi ai poveri, visto che i ricchi sono pochi ed i poveri molti.
Il Senatore Robert L. Owen, testimoniando dinnanzi alla Commissione Parlamentare sul Sistema Bancario e Valutario del 1938, disse: «Io ho scritto nel disegno di legge ciò che e’ stato da me introdotto al Senato il 26 Giugno 1913, una disposizione secondo cui i poteri del Sistema dovevano essere assunti per promuovere un livello dei prezzi stabile. I potenti interessi monetari presero il controllo del Consiglio della Federal Reserve per mezzo di Paul WarburgAlbert Strauss e Adolph C. Miller e poterono avere quell’ incontro segreto il 18 Maggio 1920, e causare una contrazione del credito così violenta che fece perdere il lavoro a 5 milioni di persone. Fu nel 1920 che il Consiglio della Federal Reserve causò deliberatamente il Panico del 1921. Le stesse persone, senza controllo all’interno dei mercato dei titoli, espandendo il credito fino all’eccesso tra il 1926 e il 1929, aumentarono i prezzi delle azioni fino al punto incredibile dove non poterono più guadagnare dividendi, e quando la gente se non rese conto, cercarono di uscirne, portando a Crack del 24 Ottobre 1929».
Il Senatore Owen non approfondì se il Consiglio della Federal Reserve potesse essere responsabile verso il pubblico. In realtà, non potevano. Essi sono funzionari pubblici assunti dal Presidente, ma i loro salari sono pagati dagli azionisti privati delle banche della Federal Reserve.
Il Governatore W.P.G. Harding del Consiglio della Federal Reserve testimoniò nel 1921 che:
«La Federal Reserve Bank è un istituzione posseduta dalle banche membri azioniste. Il Governo non possiede neppure un dollaro di azioni in essa».
Tuttavia, il Governo permette al Sistema della Federal Reserve di usare i suoi miliardi di dollari di credito, e questo conferisce alla Federal Reserve la sua caratteristica di banca centrale, il potere di stampare moneta sulla base del credito governativo. Noi non abbiamo una banconota del Governo Federale o certificati  rappresentativi di depositi in oro come valuta. Noi abbiamo la banconota della Federal Reserve Bank, emessa dalle banche della Federal Reserve, e ogni dollaro che essi stampano è un dollaro nelle loro tasche.
W. Randolph Burgess, della Federal Reserve Bank di New York, dichiarò di fronte all’Accademia di Scienze Politiche nel 1930: «Nei suoi più importanti principi di operatività il Sistema della Federal Reserve non e’ diversa da ogni altra banca di emissione, come al Banca di Inghilterra, la Banca di Francia o la Reichsbank».
Tutte queste banche hanno il potere di emettere valuta nei loro rispettivi paesi. Quindi, la gente non possiede il proprio denaro in Europa, e neppure qui. Il denaro e’ privatamente stampato per profitto privato. La gente non ha sovranità sul proprio denaro, così come nessuna sovranità su tutte le questioni politiche come per esempio la politica esterna.
Come banca centrale di emissione, il Sistema della Federal Reserve ha dietro esso tutta l’enorme ricchezza del popolo Americano. Quando iniziò le operazioni nel 1913, essa creò una seria minaccia alle banche centrali degli impoveriti paesi Europei. Visto che essa rappresentava l’enorme ricchezza, riusciva ad attrarre più oro di quando fosse desiderabile negli anni Venti, ed era chiaro che presto tutta quella montagna d’oro si sarebbe accumulata in questo paese. Questo rese il Gold Standard [sistema monetario nel quale la moneta e’ convertibile in certo ammontare fisso di oro. Gli Usa lo usarono fino al 1971, ndt] un gioco in Europa, perché non avrebbero avuto alcun oro per coprire le loro emissioni di moneta e credito. Fu la nota dichiarazione della Federal Reserve nel 1927, dopo l’ incontro segreto con i capi delle banche centrali straniere, per ottenere quelle grandi quantità di oro rispedite in Europa, ed i suoi metodi per farlo, il basso tasso di interesse e abbondanti acquisti dei titoli di stato, che crearono grandi somme di nuova moneta, intensificarono la speculazione nei mercati dei titoli e lo fecero collassare generando una depressione che portò al disastro nazionale.
Visto che il Sistema della Federal Reserve, era colpevole di aver causato il disastro, potremmo supporre che avrebbero potuto cercare di alleviarlo. Tuttavia, durante tutti gli anni bui dal 1931 al 1932, i Governatori del Consiglio della Federal Reserve videro peggiorare la condizione del popolo Americano e non fecero niente per aiutarlo. Questo è più criminale dell’originario complotto della Depressione. Chiunque ha vissuto quegli anni in questo paese ricorda l’assai diffusa disoccupazione, la miseria, e la fame della gente. In ogni momento durante questi anni il Consiglio della Federal Reserve avrebbe potuto agire per prestare il proprio aiuto.
Il problema era rimettere un po’ di denaro in circolazione. Così tanta di quella moneta normalmente usata per pagare l’affitto ed il cibo era stata risucchiata all’interno di Wall Street così che non ci fu più moneta per ripagare il lavoro per vivere. In molte aree, le gente stampò la propria moneta su pezzetti di legno e carta per usarla all’interno della loro comunità, e questa moneta funzionò, visto che rappresentava un obbligazione assunta da entrambe le parti che la gente riconosceva.
Il Sistema della Federal Riserve rappresentò una banca centrale di emissione. Aveva il potere di, e fece, quando accontentò il suoi proprietari, stampare milioni di dollari di moneta. Perché non fece lo stesso nel 1931 e 1932? I banchieri di Wall Street furono dalla parte di Herbert Hoover, e vollero che Franklin D. Roosevelt arrivasse su un “onda di gloria come salvatore della Nazione”. Quindi,  il popolo Americano dovette morire di fame e soffrire fino al Marzo 1933, quando il Cavalieri Bianco arrivò cavalcando assieme alla sua banda di corruttori di Wall Street e mise un può di moneta in circolazione. Questo era tutto quello che c’era da fare. Non appena Roosevelt assunse la presidenza, la Federal Reserve iniziò ad acquistare i Titoli dello Stato al ritmo di dieci milioni di dollari a settimana per dieci settimane, e creò centinai di milioni di dollari in nuova moneta, che alleviò la vitale fame di denaro e credito, e le aziende iniziarono ad assumere di nuovo la gente.
Durante l’Amministrazione Roosevelt, il Consiglio della Federal Reserve, per quanto se ne preoccupasse il pubblico, era rappresentato da Marriner Eccles. Eccles era un banchiere dello Utah, Presidente della First Securities Corporation, un consorzio d’investimento riunito formato da un certo numero di banche che Eccles aveva sostenuto durante la Depressione Agricola del 1920-1921. Eccles era anche un direttore di grandi imprese come la Pet Milk Company, Mountain States Implement Company, e Amalgamated Sugar. Come grande banchiere, Eccles si adattò bene con i gruppi di uomini di potere che stavano influenzando Roosevelt.
Ci furono alcune discussioni al Congresso riguardo se Eccles dovesse essere a capo del Consiglio della Federal Reserve nel momento stesso in cui possedeva tutte quelle banche nello Utah, ma egli dichiarò che aveva poco a che fare con la First Securities Corporation all’infuori che esserne il Presidente, e così fu confermato come Presidente del Consiglio della Federal Riserve.
Eugene Meyer, Jr. adesso si è dimesso dal suddetto Consiglio per trascorrere più tempo a gestire la sua Reconstruction Finance Corporation, una società del valore di due miliari di dollari.
La Legge bancaria del 1935, che aumentò enormemente il potere di Roosevelt sulle finanze della Nazione, fu una parte integrante della legislazione con la quale egli si propose di estendere il suo regno degli Stati Uniti. Non incontrò l’opposizione della gente riguardo al National Recovery Act [Legge per la Ripresa Economica della Nazione, Giugno 1933, che aveva lo scopo di sostenere i prezzi e stimolare l’ economia dopo la Grande Depressione, ndt] in quanto egli non fu così  palese nell’infrangere la loro libertà. Fu [la Legge bancaria] comunque un importante provvedimento. Prima di tutto, estese la durante in carica dei Governatori del Consiglio della Federal Reserve a quattordici anni, cioè, tre volte e mezzo la durante di mandato Presidenziale. Questo significò che un Presidente in carica ostile al Consiglio della Federal Riserve poteva non ottenere la maggioranza di esso. Quindi la politica monetaria inaugurata prima che il Presidente assumesse l’ufficio alla Casa Bianca sarebbe continuata indipendentemente se egli ne era contrario.
La Legge Bancaria del 1935 abrogò la clausola gli articoli della Legge Bancaria Glass-Steagall del 1933 [questa legge separava gli investimenti dai servizi commerciali bancari, ndt], che prevedeva che un istituto bancario non potesse accedere alla Borsa Valori né essere coinvolto in alcun investimento bancario. Questa disposizione portò i suoi benefici, visto che evitava che una banca potesse concedere prestiti alle aziende di cui era proprietaria. Inoltre deve essere anche ricordato che questa disposizione di legge sopprimeva altre disposizioni nella Legge, come la creazione di una Compagnia per l’Assicurazione sui Depositi Federali, fornendo un’assicurazione monetaria della cifra di 150 milioni di dollari, per garantire depositi del valore di quindici miliardi di dollari. Questo incrementò il potere dei grandi banchieri su piccoli banchieri e gli dette un’altra scusa per indagare su di loro. La Legge Bancaria del 1933 prevedeva inoltre che tutti i guadagni delle banche della Federal Riserve dovevano per legge andare nelle casse delle banche stesse. Finalmente fu eliminata la condizione, prevista nella Legge, secondo cui il governo partecipava alla divisione dei profitti. Non era mai stato rispettato, e l’aumento delle disponibilità finanziare e patrimoniali delle banche della Federal Reserve da 143 milioni di dollari nel 1913 a 45 miliardi di dollari nel 1949 andò interamente agli azionisti privati delle banche. Perciò, l’unica disposizione positiva della Legge bancaria del 1933 fu abrogata nel 1935, e anche le banche della Federal Reserve avevano adesso il permesso di prestare denaro all’industria, farsi concorrenza con le altre banche, che non sarebbero riuscite a offrire gli stessi grandi prestiti a causa delle loro piccole dimensioni.
Quando la disposizione di legge secondo la quale le banche non potevano effettuare investimenti bancari e operare nella Borsa Valori, fu abrogate nel 1935, aCarter Glass, uno dei membri del Congresso che fu promotore di tale legge, fu chiesto: «Questo significa che J.P. Morgan può tornare a compiere investimenti bancari?»
«Perché no?», rispose il Senatore Glass. «C’è stato un clamore in tutto il paese per il fatto che le banche non concederanno prestiti. Adesso i Morgan possono tornare a finanziare».
Visto che la legge era a loro sfavorevole, i banchieri hanno semplicemente ridotto l’ammontare dei prestiti concessi finché la legge non è stata abrogata.
Il Newsweek del 14 Marzo 1936, riportava: «Il Consiglio della Federal Reserve ha licenziato nove presidenti delle proprie banche, motivando che “intendeva adattare la presidenza delle banche della Federal Reserve principalmente per un lavoro part-time su base onoraria”».
Questo fu un altro esempio della centralizzazione del controllo del Sistema della Federal Reserve. Il sistema del distretto regionale non era mai stato un fattore importante nell’amministrazione della politica monetaria, ed il Consiglio non stava riducendo la presenza dei propri funzionari al di fuori di Washington. Il Presidente dei Comitato Senatoriale sul Sistema Bancario e Valutario chiese, durante le udienze per l’ approvazione della Legge Gold Reserve del 1934:
«Non è forse verso, Governatore Young, che il Segretario al Tesoro durante i dodici anni passati ha dominato la politica delle banche e del Consiglio della Federal Reserve in merito all’acquisto di Titoli di Stato?»
Il Governatore Young lo negò, ma non fu mai reso noto che nei suoi veloci viaggi in questo paese nel 1927 e 1929 per dettare la politica della Federal Reserve, il Governatore Montagu Norman della Banca di Inghilterra andò direttamente da Andrew Mellon, Segretario al Tesoro, per chiedergli di acquistare Titoli di Stato sul mercato aperto e iniziare a riportare l’oro da questo paese verso l’ Europa.
Dalle udienza per la Gold Reserve emerse l’identità di altre persone che avevano avuto interessi nelle operazione del Sistema della Federal Reserve. James Paul Warburg appena di ritorno dalla Conferenza sull’Economia di Londra con il Professor O.M.W. Sprague e Henry L. Stimson, si presentò per dichiarare che pensava che il nostro paese dovesse modernizzare il Gold Standard. Frank Vanderlipsuggerì che dovevano disfarci del Consiglio della Federal Reserve e istituire un’Autorità Monetaria Federale. Questo non avrebbe fatto alcuna differenza per i banchieri di New York, che avrebbero selezionato comunque i propri funzionari. Ed il Senatore Robert L. Owen, sempre critico verso tale sistema, fece la seguente dichiarazione:
«La gente non sapeva che le banche della Federal Reserve erano organizzazione atte a fare profitti. Esse erano concepite come istituti con lo scopo di stabilizzare la fornitura di moneta e credito del paese. Questa fine è stata compiuta. Certamente, c’è stata la più rimarchevole variazione nell’acquisto del potere monetario da quando il Sistema [della Federal Reserve] è entrato in vigore. Gli uomini della Federal Reserve sono scelti dalle grandi banche, attraverso piccolo e discrete campagne selettive, e naturalmente essi seguono gli ideali che gli sono descritti come  i più attendibili da un punto di vista finanziario».
Benjamin Anderson, economista della Chase National Bank di New York, disse:
«Attualmente, 1934, abbiamo 900 milioni di dollari di reserve in eccesso. Nel 1924, con un incremento delle riserve di 300 milioni, abbiamo qualcosa come tre o quattro miliardi di espansione del credito bancario in maniera molto veloce. Questa moneta extra fu immessa nel mercato dalle banche della Federal Reserve nel 1924 attraverso l’acquisto di Titoli di Stato e fu la causa della rapida espansione del credito bancario. Le banche continuarono a produrre eccesso di riserve perché entrava più oro, e perché, in qualsiasi momento ci fosse stata una riduzione, le persone della Federal Reserve avrebbe immesso sul mercato nuova moneta. Essi allentarono un po’ il flusso nel 1926. Le cose si stabilizzarono un po’ quell’anno. E poi nel 1927 immisero meno di 300 milioni di riserve addizionali, dettero vita ad una selvaggia Borsa Valori, e poi ci condussero dritti verso il crollo del 1929».
Il dott. Anderson dichiarò inoltre che:
«La moneta delle banche della Federal Reserve è moneta che esse creano. Quando acquistano Titoli di Stato esse creano riserve. Pagano i Titoli di Stato emettendo assegni a proprio favore, e questi assegni arrivano alle banche commerciali e sono da esse depositati nelle banche della Federal Reserve, così la moneta viene ad esistere, mentre prima non esisteva».
SENATOR BULKLEY: Non incrementa per niente la circolazione media?
ANDERSON: No.
Questa e’ la spiegazione della maniera con la qualche le banche della Federal Reserve incrementarono le loro disponibilità finanziarie da 143 milioni di dollari a 45 miliardi di dollari in 35 anni. Non hanno mai prodotto niente, sono state aziende non produttive, e nonostante ciò hanno ottenuto un profitto enorme, semplicemente creando moneta, il 95% della quale in forma di credito, che non si aggiunge alla media del circolazione. Non è stata distribuita tra la gente sottoforma di stipendi, né ha incrementato il potere d’acquisto degli agricoltori e degli operai. E’ stata moneta-credito creata dai banchieri per uso e profitto dei banchieri, che hanno incrementato la loro ricchezza di oltre quaranta miliardi di dollari in pochi anni visto che avevano ottenuto il controllo del credito statale nel 1913 attraverso l’ approvazione della Legge della Federal Reserve [Federal Reserve Act].
Dinnanzi al Comitato per il Sistema Bancario e Valutario il 24 Giugno del 1941, il Governatore Eccles disse:
«La moneta e’ creata perché esiste il diritto di mettere in circolazione moneta-credito».
La concessione di credito allo Stato dette ai banchieri privati, nel 1913, delle opportunità illimitate di creare moneta. Il Sistema della Federal Reserve poteva anche distruggere moneta in grandi quantità attraverso le operazione di mercato aperto. Eccles disse di fronte al Congresso nel 1939:
«Quando si vendono titoli di stato sul mercato aperto, si estinguono le riserve».
Estinguere le riserve vuol dire cancellare la base per l’esistenza della moneta e del credito, o ridurre moneta e credito, una condizione che di solito è anche più favorevole ai banchieri che la creazione di moneta. Il potere di ridurre o distruggere moneta da al banchiere un immediato ed illimitato controllo della situazione finanziaria, visto che egli è il solo a possedere moneta ed il solo con il potere di emetterla in periodi di mancanza di essa. Il panico monetario del 1873, 1893, e 1920-21, fu caratterizzati da una contrazione nella circolazione media di moneta. In termini economici, questo non suona come qualcosa di terribile, ma quando accade che la persone non hanno moneta per pagare l’affitto o il cibo, e quando accade che un datore di lavoro riduca i tre quarti dei suoi impiegati perché non può ottenere moneta a prestito per pagarli, l’enorme colpa dei banchieri ed il luogo record di sofferenza e miseria per i quali essi sono responsabili suggerisce che nessuna punizione può essere troppo severa per i loro crimini contro i propri simili.
Il 30 Settembre del 1940, il Governatore Eccles disse:
«Se nel nostro sistema monetario non ci fossero debiti, non esisterebbe il denaro».
Questa e’ una dichiarazione precisa di ciò che rappresenta il nostro sistema monetario. La moneta, invece di essere creata dalla produzione della gente, dall’annuale aumento di beni e servizi, è creata dai banchieri in base ai debiti della gente. Visto che questa [moneta] è inadeguata, essa è soggetta ad una grande fluttuazione ed è praticamente instabile. Queste fluttuazioni sono anche una fonte di grande profitto. Per questa ragione, il Consiglio della Federal Reserve si è costantemente opposto ad ogni legislazione che tenta di stabilizzare il sistema monetario. La sua posizione è stata descritta perfettamente nella lettera del presidente Eccles alSenatore Wagner il 9 Marzo del 1939, e nel  Memorandum pubblicato dal Consiglio il 13 Marzo del 1939.
Il Presidente Eccles scrisse che:
«..sei avvisato che il Consiglio dei Governatori del Sistema della Federal Reserve non appoggia l’approvazione della legge del Senato n.31, una legge che modifica il Federal Reserve Act, ed ogni altra legislazione di questa natura»
Il Memorandum del Consiglio, nella parte intitolata“Memorandum sugli Scopi per mantenere I Prezzi a Livello Fisso” recita:
«Il Consiglio dei Governatori si oppone ad ogni legge il cui scopo è la stabilizzazione del livello dei prezzi sulla base del fatto che i prezzi non dipendono principalmente dal prezzo o costo della moneta; che il controllo del Consiglio sulla moneta non può essere completo; e che la stabilità media dei prezzi, anche se ottenibile per mezzo di un intervento ufficiale, non assicurerebbe una ricchezza duratura».
Inoltre William McChesney Martin, Presidente del Consiglio dei Governatori nel 1952, dichiarò di fronte al subcomitato per il Controllo del Debito, il Patman Committee, il 10 Marzo del 1952, che: «Uno degli scopi fondamentali del Federal Reserve Act è proteggere il valore del dollaro».
Il Senatore Flanders gli chiese: «Questo è citato espressamente nell’originale legislazione che ha creato il Federal Reserve System?»
«No», rispose Martin, «ma è insita nell’intera storia legislativa e negli aspetti finanziari circostanti».
Il Senatore Robert L. Owen ci ha detto come l’intento di proteggere il dollaro fu escluso contro la sua volontà, e che il Consiglio dei Governatori si era opposto a tale legislazione in merito.  Evidentemente il Sig. Martin non ne è al corrente.
I prezzi medi stabili, in realtà, sono impossibili da ottenere finché gli speculatori nel mercato dei titoli guidano il prezzo al rialzo od al ribasso allo scopo di generare un profitto per loro stessi. Nonostante l’insistenza del Governatore Eccles che la stabilità dei prezzi medi non avrebbe assicurato una ricchezza duratura, non poterono fare molto per determinare tale condizione.
Un persona con una retribuzione annua di 2.500 dollari non è benestante se il prezzo del pane aumenta del 5% a paniere durante l’ anno.
Nel 1935, Eccles dichiarò davanti alla Commissione Parlamentare per l’Attività Bancaria e Valutaria:
«ll Governo controlla la riserva d’oro, cioè, il potere di emettere moneta e concedere credito, quindi regolamentando largamente la struttura del prezzo».
Questo e’ una contraddizione quasi diretta della dichiarazione di Eccles nel 1939 secondo la quale i prezzi  non dipendono, primariamente, dal prezzo o costo della moneta.
Nel 1935, il Governatore Eccles dichiarò davanti alla Commissione Parlamentare:
«Il Consiglio della Federal Reserve ha il potere di dare inizio ad operazioni di mercato aperto. Le operazioni di mercato aperto sono i più importanti strumenti di controllo sul volume e costo del credito nel paese. Quando dico “credito” in questo contesto, voglio dire denaro, perché senza dubbio la più larga parte di denaro in uso delle persone di questo paese è sotto forma di credito bancario e depositi bancari. Quando le banche della Federal Reserve acquista cambiali o titoli di credito nel mercato aperto, esse incrementano il volume del denaro posseduto della gente e ne diminuisce il suo costo; e quando esse vendono nel mercato aperto diminuiscono il valore della moneta e incrementano il suo costo. Il potere che controlla queste operazioni, che influenza il benessere di un’intera popolazione, deve essere attribuito ad un corpo rappresentativo dell’ interesse nazionale».
La testimonianza del Governatore Eccles descrive il cuore della macchina monetaria che Paul Warburg rivelò al suo incredulo collega banchiere all’ Isola di Jekyll nel 1920. Molti Americani sostengono di non poter capire come opera il Sistema della Federal Reserve. E’ oltre la loro comprensione, non perché e complesso, ma per la sua semplicità. Se qualcuno in modo rassicurante viene da te offrendosi di dimostrare la sua meravigliosa macchina da soldi, te lo osservi mentre egli ci inserisce in un pezzo di carta bianca e ci tira fuori una banconota da 100 dollari. Questo è il Sistema della Federal Reserve. Poi tu ti offri di comprargli questa meravigliosa macchina, ma non puoi. E’ posseduta dagli azionisti privati delle banche della Federal Reserve, le cui identità possono essere tracciate parzialmente, ma non completamente, con la “the London Connection”[legami con gli ambienti di Londra, ndt].
All’udienza della Commissione Parlamentare per l’Attività Bancaria e Valutaria del 6 Giugno 1960, il membro del Congresso Wright Patman, Presidente, interrogò Carl E. Allen, Presidente della Federal Reserve Bank di Chicago.
PATMAN: Quindi, Signor Allen, quando il Comitato per le Operazioni di Mercato Aperto della Federal Reserve compra un titolo da un milione di dollari voi create il denaro rappresentativo del credito della Nazione, denaro che vi serve per pagare quel titolo, giusto?
ALLEN: Esatto.
PATMAN: Ed il credito della Nazione è rappresentato dalle Banconote della Federal Reserve in questo caso, vero? Se le banche vogliono moneta reale, voi date in pagamento le Banconote della Federal Reserve, vero?
ALLEN: Questo potrebbe essere fatto, ma nessuno vuole le banconote della Federal Reserve.
PATMAN: Nessuno le vuole, perché le banche preferiscono avere il credito sottoforma di riserve.
Questa è la parte più incredibile dell’operazione della Federal Reserve e per qualcuno difficile da capire. Come può ogni cittadino Americano capire che ci sono persone in questo paese che hanno il potere di registrare un’entrata, sui propri libri contabili, in modo che il governo degli Stati Uniti dovrà loro un milione di dollari, ed incassare il capitale e gli interessi su questo “prestito”?
Il membro del Congresso Wright Patman ci dice nel “The Primer of Money” [testo di nozioni fondamentali sulla moneta, ndt], pagina 38, di essere andato in una banca della Federal Reserve a chiedere di vedere le loro riserve di titoli di credito sui quali il popolo Americano sta pagando gli interessi. Dopo che gli sono stati mostrati i titoli ha chiesto di vedere il loro denaro contante, ma essi avevano soltanto dei libri contabili e assegni con compilati.
Patman dice:
«Il contante, in verità, non esiste e non è mai esistito. Ciò che noi chiamiamo “riserve di contante” sono semplicemente crediti annotati su libri contabili delle banche della Federal Reserve. I crediti sono creati dalle banche della Federal Reserve e poi passati attraverso il sistema bancario».
Peter L. Bernstein, in “A Primer On Money, Banking and Gold”, afferma:
«Il trucco delle banconote della Federal Reserve sta nel fatto che le banche della Federal Reserve non perdono alcun contante quando pagano questa moneta alle banche affiliate. Le banconote della Federal Reserve non sono rimborsabili con niente eccetto quando un debitore ripaga somme di denaro dovuto alla banca. Ma visto che tutte le banconote della Federal Reserve sono dichiarate essere per legge moneta legale, esse sono rimborsabili solo con esse stesse.. Esse sono obbligazioni non rimborsabili emesse dalle banche della Federal Reserve». /91
/91  Peter L. Bernstein, A Primer On Money, Banking and Gold, Vintage Books, New York, 1965, p. 104
Come sostiene il membro del Congresso Patman:
«Il dollaro rappresenta un dollaro di debito verso il Sistema della Federal Reserve. Le banche della Federal Reserve creano moneta senza preavviso per comprare i titoli di stato dal Tesoro degli Stati Uniti, prestando denaro in circolazione ad un certo interesse, contabilizzando le entrate dei libretti d’assegni a credito del Tesoro degli Stati Uniti. Il Tesoro stampa ed emette un miliardo di dollari in prestiti obbligazionari ad un certo tasso di interesse. La Federal Reserve dà al Tesoro un miliardo di dollari di credito in cambio di titoli, ed ha così creato dal nulla un miliardo di dollari di debito che il popolo Americano è obbligato a pagare maggiorato dell’ interesse. (Money Facts, House Banking and Currency Committee, 1964, p. 9)»
Patman continua: «Dove prende il denaro la Federal Reserve con il quale crea le riserve bancarie?»
Risposta: «Non prende i soldi, li crea. Quando il Sistema della Federal Reserve emette assegni crea denaro. La Federal Reserve è una macchina fabbrica soldi. Può emettere assegni o stampare moneta».
Nel 1951, la Federal Reserve Bank di New York pubblicò una brochure:
“Un giorno a lavoro alla Federal Reserve Bank di New York”. A pagine 22, troviamo: «C’è ancora un altro e più importante elemento di interesse pubblico nell’operazione delle banche oltre alla protezione del denaro; le banche possono “creare” moneta. Uno dei più importanti fattori da ricordare in questa connessione è che la fornitura di moneta influisce sul livello generale dei prezzi – il costo della vita. L’ indice del costo della vita e la fornitura di denaro sono paralleli».
Le decisioni del Consiglio della Federal Reserve, o piuttosto, le decisione che gli sono state dette di prendere da parte di “gruppi sconosciuti”, influiscono giornalmente sulle vite di ogni Americano attraverso l’effetto di queste decisioni sui prezzi. Aumentare i tassi di interesse, o rendere il denaro “più caro” contribuisce a limitare il denaro disponibile sul mercato, nello stesso modo in cui si accresce la riserva bancaria all’interno del Sistema della Federal Reserve. Inoltre, la vendita di titoli da parte del Comitato per il Mercato Aperto estingue ed abbassa la disponibilità di moneta. Comprare Titoli di Stato sul mercato aperto “crea” più moneta, così come accade quando si abbassa il tasso di interesse per rendere il denaro “meno costoso”.
E’ ovvio che un aumento della disponibilità di moneta porta ricchezza, e che una diminuzione della disponibilità di moneta genera depressione. Drammatici incrementi di denaro che eccedono la disponibilità di titoli determinato inflazione, “troppo denaro da la caccia a pochi prodotti”. Un aspetto più oscuro del sistema monetario è la “velocità di circolazione”, che appare molto più pratica di quello che è. Si tratta della velocità con la quale il denaro cambia possessore; se si tratta di oro sepolto in un giardino di campagna, la velocità di circolazione della moneta è bassa, a causa della mancanza di fiducia nell’economia della Nazione. Una velocità di circolazione rapida, come il  boom economico della borsa valori degli anni Venti, significa veloce turnover [passaggio da un possessore all’altro, ndt], spesa ed investimento di denaro, ed il suo grado di fiducia, o eccessiva fiducia, nell’economia. Con un’alta velocità di circolazione,  una disponibilità più piccola di moneta circola tra quante più persone e merce quanto una larga disponibilità di moneta circolerebbe con un velocità di circolazione più bassa. Diciamo questo perché la velocità di circolazione, o fiducia nell’economia, è anche largamente influenzata dalle azioni della Federal Reserve. Milton Friedman commenta su Newsweek del 2 Maggio 1983:
«La principale funzione della Federal Reserve è determinare la disponibilità di moneta. Essa ha il potere di aumentare o diminuire tale disponibilità ad ogni ritmo che sceglie».
Questo è un enorme potere, perché aumentare la disponibilità di moneta può causare la rielezione di un governo, mentre diminuirla può causarne da sconfitta. Friedman continua criticando la Federal Reserve:
«Come è possibile che un’istituzione che ha un così povero primato di rendimento (prestazioni), nonostante tutto ha una così alta reputazione pubblica e controlla anche una considerevole dose di credibilità per le sue previsione?»
Tutte le transazioni di mercato aperto, che influenzano la disponibilità di moneta, sono condotte per un singolo Sistema dei conti da parte della Federal Reserve Bank di New York per conto di tutte le banche della Federal Reserve, e supervisionato dal funzionario della Federal Reserve Bank di New York. Le conferenze alle quali vengono prese le decisioni sull’acquisto o vendita di titoli di credito da parte del Comitato per il Mercato Aperto rimangono chiuse al pubblico, ed anche le delibere rimangono un mistero. L’ 8 Maggio del 1928, il New York Times riportò che Adolph C. Miller, Governatore del Consiglio della Federal Reserve, testimoniando di fronte al Comitato per il Sistema Bancario e Valutario, affermò che gli acquisti sul mercato aperto ed i tassi di sconto annuale erano stati stabiliti per mezzo di “conversazioni”. A quel tempo, gli acquisti sul mercato aperto ammontavano a settanta o ottanta milioni di dollari al giorno, che oggi corrispondono a dieci volte tanto. Queste sono enormi somme manipolate sulla base di mere “conversazioni”, ma questo è tutto ciò che possiamo sapere.
A causa di queste misteriose transazioni che influenzano la vita, la libertà e la felicità di ogni cittadino Americano, ci sono stati numerosi proposte come il Documento del Senato N.23, presentato daMr. Logan il 24 Gennaio 1939, in base al quale:
«Il governo dovrebbe creare, stampare e far circolare tutta la moneta ed il credito necessario per soddisfare il fabbisogno di spesa del governo ed il potere d’acquisto dei consumatori. Il privilegio di creare e stampare moneta non è solo una prerogativa suprema del governo, ma è la più grande opportunità creativa del governo».
Il 21 Marzo 1960, il membro del Congresso Wright Patman usò una semplice illustrazione nel Congressional Record [documento pubblicato dal governo riportante le discussioni, dibattiti ed le votazioni, ndt] di come le banche “creano moneta”:
«Se io deposito 100 dollari nella mia banca ed i requisiti di riserva obbligatoria imposti dalla Federal Reserve sono del 20% allora la banca può elargire un prestito a John Doe fino a 80 dollari. Da dove vengono fuori questi 80 dollari? Non vengono fuori dal mio deposito di 100 dollari; al contrario, la banca accredita semplicemente 80 dollari sul conto John Doe. La banca può acquistare i titoli obbligazionari di stato attraverso la stessa procedura, con la semplice creazione dei depositi a credito del governo. La creazione di moneta è un potere delle banche commerciali.. Dal 1917 la Federal Reserve ha dato alle banche private 46 miliardi di dollari di riserve».
Come ciò sia successo è meglio rivelato dal Governatore Eccles all’udienza davanti alla Commissione Parlamentare sul Sistema Bancario e Valutario il 24 Giugno 1941:
ECCLES: Il sistema bancario così come crea ed estingue i deposito nello stesso modo elargisce prestiti ed investe, sia che le banche acquistino Buoni del Tesoro, obbligazioni pubbliche o che facciano investimenti in proprietà.
MR. PATMAN: Sono completamente d’accordo con ciò che Lei dice, Governatore, ma rimane il fatto che loro creano la moneta, vero?
ECCLES: Le banche creano moneta quando elargiscono prestito o quando investono.
Il 30 Settembre 1941, davanti allo stessa Commissione, fu chiesto al Governatore Eccles dal deputato Patman:
«Come avete ottenuto il denaro per acquistare buoni del Tesoro per un valore di due milioni di dollari nel 1933?»
ECCLES: Lo abbiamo creato.
MR. PATMAN: Sulla base di cosa?
ECCLES: Sulla base del diritto di stampare moneta-credito.
MR. PATMAN: Quindi dietro a quel denaro non c’è niente se non l’aspettativa del Governo di ottenere credito?
ECCLES: Così funziona il nostro sistema monetario. Se non ci fossero debiti nel nostro sistema monetario, allora non ci sarebbe moneta.
Il 17 Giugno 1942, il governatore Eccles fu interrogato dal Sig. Dewey.
ECCLES:  Voglio dire, la Federal Reserve, quando esegue un’operazione di mercato, cioè se acquista Titoli di Stato, od altri valori mobiliari, mette il denaro nelle mani delle banche che creano depositi inattivi.
DEWEY: Non ci sono eccessi di riserve da usare a questo scopo?
ECCLES: Ogni volta che il Sistema della Federal Reserve acquista Titoli di Stato sul mercato aperto, o li acquista direttamente dal Tesoro, in ogni modo, questo è ciò che fa.
DEWEY: Con cosa li comprate? Create il credito?
ECCLES: Questo è quello che abbiamo sempre fatto. E’ il modo con cui opera il Sistema della Federal Reserve. Il Sistema della Federal Reserve crea moneta. E’ una banca di emissione.
All’Udienza Parlamentare del 1947, Kolburn chiese a Eccles:
«Cosa intende per monetizzazione del debito pubblico?»
ECCLES: Voglio dire che la banca crea moneta attraverso l’acquisto di Titoli di Stato. Tutto è creato con il debito – pubblico o privato.
FLETCHER: Presidente Eccles, quando pensa ci sarà la possibilità di ritornare ad un mercato aperto e libero, invece di questo mercato artificiale controllato e vincolato che abbiamo adesso?
ECCLES: Mai. Almeno non per tutto il resto della mia e della sua vita.
Il presidente Jerry Voorhisè citato dalla stampa Americana il 31 Agosto 1959, mentre interroga il Segretario al Tesoro:
«Intende dire che le banche, nel comprare Titoli di Stato, non danno a prestito i depositi dei loro clienti? Che creano il denaro che usano per acquistare titoli di credito?»
ANDERSON: Esatto. Le banche sono diverse da ogni altro istituto di credito che concede prestiti. Quando un istituto di risparmio, una compagnia assicurativa, o una società di credito concede un prestito, semplicemente aggiunge nel conto di deposito bancario del richiedente una certa somma di prestito. Il denaro non viene preso da nessun’altra parte. E’ nuova moneta, ricreata dalla banca, ad uso di colui che richiede il prestito.
Abbastanza stranamente, non c’è mai stato un processo giudiziario sulla legalità o Costituzionalità  del Federal Reserve Act. Sebbene si collochi in gran parte sulla stesso terreno traballante del National Recovery Act [NRA – Legge emanata il 16 Giugno del 1933 stabilisce i codici di giusta competizione orientati al sostenimento dei prezzi e dei salari e per il risollevamento dell’economia a seguito della Grande Depressione del 1929-33, ndt]. L’ NRA fu impugnato nel caso Schechter Poultry contro Stati Uniti d’America, 29 U.S. 495, 55 US 837, 842 (1935), e fu dichiarato incostituzionale dalla Suprema Corte sulla base che “il Congresso non può rinunciare o trasferire ad altri le sue legittime funzioni. Il Congresso non può Costituzionalmente delegare la sua autorità legislativa ad associazioni o gruppi di commercio o industriali per conferire a quest’ultimi il potere di legiferare”.
L’articolo 1, Sez. 8 della Costituzione recita che: “Il Congresso ha potere di prendere a prestito denaro fornendo come garanzia gli Stati Uniti d’ America.. e di coniare Moneta, stabilirne il valore, così come della Moneta straniera [intesa in senso stretto e non come banconote, ndt], e fissare lo Standard dei Pesi e delle Misure”. Secondo le direttive dell’ NRA, il Congresso non può delegare questo potere al Sistema della Federal Reserve, né la propria autorità legislativa per consentire ad esso di fissare il tasso delle riserve bancarie, il tasso di sconto, o il volume di moneta. Tutti questi sono “legiferati” dal Consiglio della Federal Reserve, che si riunisce in sessioni per legiferare su dette questioni e per emanare “leggi” o regolamenti che ne fissano i termini.
La Seconda Guerra Mondiale dette ai grandi banchieri che possedevano il Sistema della Federal Reserve l’opportunità di scaricare sulla Nazione miliardi di dollari stampati all’inizio del 1930, nella più grande operazione di contraffazione della storia, tutto legalizzato dal governo Roosevelt, naturalmente. Henry Hazlitt scrive il 4 Gennaio 1943 in un’edizione del Newsweek Magazine: «Il denaro che ha iniziato ad apparire in circolazione una settimana fa, 21 Dicembre 1942, fu davvero carta tipografica stampata nel vero senso del termine, cioè, denaro che non ha alcun tipo di valori [titoli, oro ecc.., ndt] a garanzia della loro esistenza. La dichiarazione della Federal Reserve secondo cui “Il Consiglio dei Governatori, dopo la consultazione con il Dipartimento del Tesoro”, ha autorizzato le banche della Federal Reserve ad utilizzare a questo punto la riserva di valuta stampata all’inizio degli anni Trenta, conosciuta come “Banconote della Federal Reserve”. Lo ripetiamo, queste banconote non hanno assolutamente alcun tipo di valori a garanzia della loro esistenza».
Il Governatore Eccles testimoniò inoltre su altre interessanti questioni della Federal Reserve e sulla guerra finanziaria all’udienza del Senato sull’Ufficio Amministrazione Prezzi [OPA, Office of Price Administration, ndt] nel 1944:
«La moneta in circolazione è stata aumentata da sette miliardi di dollari in quattro anni a ventuno miliardi e mezzo. Stiamo perdendo una quantità abbastanza considerevole di oro durante la guerra. Mentre le nostre esportazioni sono uscite, sulla base del lend-lease[programma all’inizio della II Guerra Mondiale che consentiva agli Stati Uniti di fornire alle potenze alleate materiale da guerra senza essere direttamente coinvolte della guerra, ndt]abbiamo ricevuto importazioni sulle quali abbiamo ceduto rimanenze di dollari. Questi paesi si stanno adesso disfacendo di queste rimanenze di dollari acquistando oro».
MR. SMITH: Governatore Eccles, qual è la ragione per cui i governi stranieri prendono parte a questo programma nel quale noi forniamo oro in un fondo internazione?
GOVERNOR ECCLES: Vorrei discutere e lasciare il fondo di stabilizzazione per un momento più opportuno.
MR. SMITH: Solo un minuto. Credo che questo fondo è molto pertinente con ciò di cui stiamo parlando.
MR. FORD: Credo che il fondo di stabilizzazione è interamente estraneo all’OPA e quindi non dobbiamo divagare.
I membri del Congresso non arrivarono mai a discutere la questione del Fondo di Stabilizzazione, un altro progetto nel quale avremmo restituito l’oro ai paesi impoveriti dell’Europa che lo avevano spedito a suo tempo negli Stati Uniti. Il 22 Gennaio 1945, Henry Hazlitt, in un articolo del Newsweek, citò una frase di Roosevelt in merito al suo annuncio sul budget annuale al Congresso:
«Vorrei in seguito suggerire al legislatore la riduzione degli attuali ed eccessivi requisiti sulla riserva di oro delle banche della Federal Reserve».
Hazlitt fece notare che il requisito della riserva non era eccessivo, visto che esso fu adottato durante i precedenti trent’anni. Lo scopo di Roosevelt era quello di liberare più oro dal Sistema della Federal Reserve e renderlo disponibile per il Fondo di Stabilizzazione,  più tardi chiamato Fondo Monetario Internazionale, parte della Banca Mondiale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, l’equivalente del Comitato Finanziario della Confederazione [League Finance Committee, ndt] che avrebbe soffocato la sovranità finanziaria degli Stati Uniti se il Senato lo avesse permesso.
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(1) Prof. Nathaniel Wright Stephenson, Paul Warburg’s Memorandum, Nelson Aldrich A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930
(2) “CURRENT OPINION”, December, 1916, p. 382.
(3) Nathaniel Wright Stephenson, Nelson W. Aldrich, A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930, Chap. XXIV “Jekyll Island”
(4) T.W. Lamont, Henry P. Davison, Harper, 1933
(5) Clarendon, Hist. Reb. 1647
(6) Nathaniel Wright Stephenson, Nelson W. Aldrich, A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930, Chap. XXIV “Jekyll Island” p. 379
(7) Paul Warburg, The Federal Reserve System, Its Origin and Growth, Volume I, p. 58, Macmillan, New York, 1930
(8) CURRENT OPINION, December, 1916, p. 382
(9) Nathaniel Wright Stephenson, Nelson W. Aldrich, A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930, Chap. XXIV “Jekyll Island” p. 379
(10) Frank Vanderlip, From Farmboy to Financier