martedì 18 giugno 2019

I Padroni del Mondo


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I Rothschild sono una delle famiglie più potenti al mondo (nel mondo economico la più potente); di origine tedesca, detiene la MAGGIORANZA dei due istituti Privati Bancari che conosciamo, la FED e la BCE. 

Ma procediamo un passo per volta e vediamo chi sono questi istituti Bancari Padroni del Mondo! 

FED 
La Federal Reserve è una Banca Privata, posseduta da azionisti privati di cui i Rothschild sono i maggiori proprietari ed il cui scopo finale è il lucro. 
La FED fu istituita con l'approvazione del Federal Reserve Act del 23 dicembre 1913 dal Congresso degli Stati Uniti. L’iter legislativo avvenne in modo “anomalo”, la Camera dei Rappresentanti aveva approvato il Federal Reserve ACT, ma l’atto stava avendo delle difficoltà nell’approvazione da parte del Senato; era il 23 dicembre 1913, quando la maggior parte dei membri del Congresso avevano già lasciato Washington per le vacanze natalizie e secondo le leggi americane, quando vi è una sospensione dell’attività legislativa, occorre aggiornarla in quello che viene definito “sine day”. Il 23 dicembre 1913, il Senato non si era ancora aggiornato in “sine day”, quindi la seduta era tecnicamente in corso e secondo quanto riportato dagli atti, erano presenti “SOLO” tre senatori, che approvarono il Federeral Reserve Act con un consenso unanime in una votazione a chiamata (sarebbe bastata una sola persona contro e non sarebbe passata). 
Ad oggi i tribunali degli Stati Uniti hanno più volte decretato che la Fed è una società per azioni privata e sebbene non faccia parte del Governo Federale, è in realtà più potente dello stesso e, a mio parere, più potente del Presidente, del Congresso e delle Corti di Giustizia. 
Nel 1913 il Congresso ha dato in mano ad una banca centrale indipendente, denominata Federal Reserve, il monopolio sull’emissione della moneta degli Stati Uniti ed il debito generato da questa società interamente di proprietà privata è ciò che sta mettendo in ginocchio l’economia americana. 
“Il potere di emissione dovrebbe essere sottratto alle banche e restituito al popolo, al quale giustamente appartiene” (Giulio Tremonti, ex ministro ed economista, persona che stimo molto, perché oltre a Beppe Grillo è l’unico che ha avuto il coraggio di dire nel passato la verità su come gira il mondo economico). 
“Chi prende in prestito è schiavo di chi presta” (Larry Bates, economista). 

BCE 
La Banca Centrale Europea (BCE) è la banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i 17 paesi dell’Unione Europea che hanno aderito all’euro formando la cosiddetta “Zona Euro”. 
In Italia la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banka d’Italia. Oggi la sovranità monetaria, è nelle mani della BCE con sede a Francoforte, per la quale, per inciso, è in costruzione la nuova sede con un costo previsto di 1,2 miliardi di Euro e tutto questo mentre Greci e Spagnoli infiammano le piazze per protestare contro i tagli e le riforme pesantissime imposte dall’Unione Europea. 
L’Euro è una moneta a debito, infatti questa istituzione provvede ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei secondo la stessa “filosofia” monetaria utilizzata fino ad oggi dalle banche centrali nazionali nei confronti dello stesso popolo, ed attuando il più sfrenato liberismo previsto nel trattato di Maastricht. 
L’articolo 107 del trattato di Maastricht, sancisce che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti nel presente trattato dallo Statuto del SEBC, né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzione dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo”. In poche parole il Padrone d’Europa è il governatore della Banca Centrale. 
Il denaro che noi utilizziamo non è dello stato, ma di Banka d’Italia/BCE! 
Le quote di partecipazione alla Banka d’Italia sono per il 94,3% di proprietà di banche private ed assicurazioni! 
Da tutto questo nasce la più grande Truffa e la più grande Usura del sistema monetario: 

Il Signoraggio!! 
Ufficialmente non esiste e pochi ne parlano, eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l’intero pianeta nel debito (volutamente). 
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta ed il costo di produzione (tipografico) o più semplicemente è il prezzo che si paga alla tipografia (FED-BCE) per stampare il denaro!! 
La moneta, come ogni bene, ha un suo costo di produzione: per le banconote la carta e gli inchiostri; per le monete di metallo le leghe. 
Va anche ricordato per chi non lo sapesse, che nel 15 agosto 1971 (avevo un mese di vita) il presidente Nixon eliminò la convertibilità della moneta in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944. 
Quindi l’emissione di moneta da quarant’anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro,argento), ma solo di ‘numeri’ su carta. 
In parole povere reputo la Fed e la Bce due vere e proprie TIPOGRAFIE!! 
Esempio signoraggio: 
Stampare un biglietto da 100 euro costa più o meno 1 centesimo di euro (tra carta ed inchiostri), più il lavoro effettuato che è circa un euro. 
Va anche calcolato che al singolo Stato quella moneta costa ancor di più in virtù del “tasso di sconto” (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è dello 0.75 %. 
Per cui una banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di circa 101,5!!!! 
Lo Stato paga alla Banca Centrale l’affitto di questa moneta con Titoli di Stato e pertanto s’indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti. 
Lo Stato in definitiva monetizza il proprio debito e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno. 
Chiaramente noi paghiamo questo debito, con le relative TASSE!!! 
Per bloccare questo circolo vizioso basterebbe togliere alle banche il compenso nominale delle banconote, ma nessuno interviene (in Italia solo il Prof. Auriti ci provò, ed ottenne buoni risultati, ma dopo la sua morte tutto si fermò). C’è una legge in USA che consente al governo di stampare moneta, in due hanno provato a ripristinarla, Lincoln e Kennedy, e sappiamo bene che fine hanno fatto. 
Quando un governo non riesce a far quadrare i conti, chiede un prestito alle Banche Centrali (BCE/FED) ed in cambio paga degli interessi, continuando ad alimentare la dipendenza dei governi. 
E’ un meccanismo piramidale e ben strutturato, infatti gli interessi sono la base di tutto. 
Lo si può vedere anche nelle banche in cui depositiamo i nostri risparmi dove è presente il meccanismo incredibile, della “Riserva Finanziaria”: le banche per legge possono prestare fino a dieci volte la somma in deposito, quindi creare soldi che non esistono (tranne che su carta e monitor). 
Con calcolo e freddezza si assicurano che non ci siano mai neppure per sbaglio unità di scambio in circolazione, per poter poi ripagare prestiti e interesse super eclatanti!! 
Questo è un fenomeno ben programmato dalle banche per schiavizzare e portare via risorse umane.
L’obiettivo finale sarà quello di arrivare alla moneta elettronica globale per il controllo (schiavitù) globale. 

Tutto questo è ben GESTITO da una delle famiglie più potenti al mondo: 
I ROTHSCHILD. 
E mi permetto di dire CHE TUTTO E’ BEN PIANIFICATO, A PRIORI, A TAVOLINO!!! 
Con la privatizzazione della Sovranità Monetaria i politici sono diventati dipendenti dei banchieri. 
La sovranità monetaria non è cedibile, e in questa circostanza il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, poiché essa acquista valore solo perché i cittadini lo accettano come strumento di scambio o mezzo di pagamento, creando così valore monetario. 
Il debito pubblico non è ripianabile, è in continua e costante crescita. Difatti si parla sempre di rifinanziamento e non di estinzione del debito (oltretutto sempre con l’acquisto di nuovi Titoli di Stato.) 
Saremo sempre di più succubi e dipendenti, spogliati delle nostre ricchezze e trattati come schiavi. 
I prossimi governi saranno costretti a mantenere la linea di austerity tracciata dalla bancocrazia Monti e con un Parlamento ormai organo dei mercati che dovrà sottostare a decisioni e regole già prescritte. 


Link interessanti inerenti: 

http://www.youtube.com/watch?v=AsoYXIDVQQw&feature=watch-vrec http://www.youtube.com/watch?v=_NUqqFcItdI http://www.youtube.com/watch?v=khKz_NOaX3w&feature=endscreen http://www.youtube.com/watch?v=yOc24pJcwyc

Europa senza respiro

SIGNORI, L'UNIONE EUROPEA STA PER TIRARE LE CUOIA, E LO SA BENE. LA PROCEDURA D'INFRAZIONE ALL'ITALIA E'  SOLO L'ULTIMO SINGULTO


misere
Non saprei se l’Europa che ci minaccia di procedura d’infrazione per qualche decimale in più di spesa, precisamente lo 0,7 sia più patetica, più assurdamente maligna o più fuori del mondo: ignara del fatto che ci troviamo in una condizione di straordinaria tensione mondiale dopo il golfo del Tonchino 2 messo in piedi da Washington, attraversata da incessanti guerre di lobby, da lotte al coltello per le poltrone e da uno scontro durissimo tra Francia e Germania, non si accorge di imbarcare acqua da tutte le parti e di stare affondando cercando un ossigeno che non c’è più. Di fatto l’eurogruppo delle sanzioni  dei giorni scorsi è stato un fallimento come ha detto Wolfgang Munchau, forse il più noto e autorevole editoralista di FT: “L’eurogruppo non manca mai di deludere. Il bilancio della zona euro ora è essenzialmente morto. E non ci sono progressi nemmeno sull’unione bancaria”. La situazione è tale che persino la Spagna di solito ubbidiente nella sua qualità di semicolonia industriale e turistica tedesca, rialza la testa e per bocca della ministra delle finanze di Madrid, Nadia Calvino, dice che se non ci sarà un bilancio di stabilità e anti ciclico, allora dirà no. 
Insomma uno spettacolo veramente desolante che da una parte vede all’opera senza alcuna mascheratura i massacratori sociali a mezzo euro e non nasconde più di tanto il fatto che i conflitti nazionali vengano coperti con un falso europeismo. Ad assistere allo spettacolo anche Christine Lagarde, direttore dell’Fmi, un altro strumento che sta perdendo via via di senso dopo aver imperversato per decenni e sempre dalla parte del torto: ora risente dello sfilacciarsi quel mondo occidentale a guida Usa che era alla base del sua creazione. E non c’è solo questo, ma anche una progressiva perdita di capacità di intervento: ancora nel 2000, ultimo anno del XX secolo le le economie avanzate che di fatto gestiscono il fondo,  avevano generato il 57% della produzione globale, misurata a parità di potere d’acquisto, mentre oggi siamo al di sotto del 40%: entro il 2024 la quota cinese arriverà al 21%, contro il 14% degli Stati Uniti e il 15% dell’Unione europea. In più occorre tenere conto che i Pil occidentali hanno la voce di gran lunga più ampia nei servizi, molti dei quali hanno significato solo in sede locale: se si tenesse conto solo delle attività agricole e manifatturiere che hanno un effettivo valore reale planetario, le percentuali sarebbero molto più sbilanciate. E questo in un contesto nel quale crescono sia la fragilità finanziaria che la stagnazione commerciale, nonché la perdita di supremazia tecnologica non si fa fatica a comprendere come lo stesso Fmi, almeno come è strutturato oggi, sia  diventato un pesce fuor d’acqua, privo delle condizioni nelle quali è nato e costretto a vedere svanire man mano le sue capacità di imperio in un mondo multipolare che è in fuga dal dollaro imperiale.
Dunque anche qui come nei meccanismi della governance europea, ci troviamo di fronte a un mondo ormai confuso e in epocale trasformazione nel quale i personaggi si muovono come Don Ferrante al tempo della peste pensando ad influssi astrali che perturbano ciò che di per sé è vero e immutabile. Così, nonostante il loro spirito vendicativo e la spinta reazionaria ed elitaria nella quale sono immersi, appaiono frastornati e incapaci di riconoscere la strategia migliore. Naturalmente i maggiori responsabili della situazione, la Germania e i suoi satelliti, attribuiscono tutto questo al recalcitrare di Roma e di altri straccioni di fronte a schemi finanziari che del resto altri Paesi come la Francia sforano tranquillamente. Una leggenda di comodo che va incontro a radicati e facili pregiudizi, ma che offre anche la possibilità di sfilarsi dall’unione se le cose dovessero implicare una sorta di riequilibrio del sistema europeo. A ben vedere tutti sono con un piede dentro e un’altro pronto ad essere messo fuori perché le condizioni e le situazioni nelle quali e per le quali è stata costruita l’Europa ordoliberista non esistono più. La Germania ha cercato l’egemonia in maniera così maldestra che ora rischia di perdere il suo piccolo impero e di essere oltretutto trascinata in una situazione di semiconflitto con gli Usa a causa della Russia, la Francia grazie ad Hollande, ma anche al suo innato sciovinismo, ha rifiutato la guida dell’Europa mediterranea considerandola una posizione di serie b senza peraltro riuscire a tenere il passo con la Germania ed oggi è completamente isolata, fa la parte dell’amica brutta invitata solo perché quella c’è quella bella, la Gran Bretagna ha ribadito poche settimane fa la ferma volontà di andarsene, il Belgio è di fatto scomparso, la Grecia è stata massacrata in maniera indegna e il resto del corpaccione non è che ex Paesi dell’Est che hanno tutto da guadagnare dalle delocalizzazioni grazie al fatto di avere monete proprie e gestibili, ma la cui aspirazione europea è puramente strumentale e occasionale.
Insomma l’Ue è così immersa nel proprio tramonto che si comporta in maniera del tutto irrazionale, pensando di uscirne fuori inasprendo i propri diktat: se fosse ancora vitale lo zero virgola non sarebbe di certo un problema, lo diventa quando si ha così poco fiato e così poco spirito che anche un soffio può turbarla.

Caccia all’errore

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F35 STA PER FREGATURA 35?


Nuovi problemi per l’F35, come se non bastassero quelli già ci sono: si è scoperto che la versione da portaerei (una ventina sono stati acquistati anche dall’Italia per la Cavour) e quella a decollo verticale possono diventare incontrollabili se effettuano cabrate con incidenza oltre i 20 gradi, ma cosa ancora più grave il volo a velocità supersonica porta al rapido degrado del rivestimento che dovrebbe rendere l’aereo “furtivo” e provoca danni strutturali ai motori a causa delle altissime temperature. Insomma come dice il comando della Us Navy : ” e’ impossibile, con simili limitazioni, per la Marina o il Corpo dei Marines utilizzare l’F-35 contro una pari minaccia,” mentre arriva l’ordine dagli alti comandi di non volare a velocità supersonica per più di un minuto. Ora a quanto pare questi difetti erano stati riscontrati già durante i test del 2011, senza che però venissero evidenziati, mentre lo sono adesso che il caccia è in produzione e che ogni rimedio costerà altri milioni di dollari agli acquirenti per avere comunque un caccia mediocrissimo e con limitazioni assurde.

Tutto questo è l’effetto del combinato disposto tra le prassi opache del complesso militar industriale degli Usa in assoluta sintonia col neo liberismo, della illusoria fiducia in una capacità tecnologica sempre vincente che fa parte della mitologia americana di cui siamo succubi e della capacità di imperio nei confronti di alleati e colonie. Certo sparare sull’F35, per ammissione degli stessi esperti di gran lunga inferiore ai suoi concorrenti, è ormai come sparare sulla croce rossa, ma non è questo l’argomento principale del post, quanto il fatto che al salone dell’aeronautica di Parigi, la Turchia abbia presentato il prototipo statico del suo caccia di quinta generazione, il TF-X che quanto meno sulla carta si presenta come superiore all’ F35. La vicenda prende le mosse dalla volontà di Ankara di acquistare dalla Russia i missili S400, assai più efficienti dei vecchi patriot americani, ma difficilmente integrabili nella Nato. La risposta di Washington a questo affronto al tempo stesso politico e tecnologico, è stata la minaccia di escludere la Turchia dal programma F-35 come se questo poi costituisse un gran danno, ma invece di vedere Ankara tornare in ginocchio da Trump, la Turkish Aerospace Industries, ha tirato fuori il suo prototipo che entrerà in servizio nel 2028, con un iter in realtà assai più veloce dell’F35 che alle spalle ha 18 tormentosi anni.

Ora non stiamo parlando della Russia, della Cina, ma della Turchia, il cui sviluppo industriale e tecnologico è recentissimo, ma che è già in grado di produrre macchine quanto meno all’altezza dei suoi padroni: questo dovrebbe essere un campanello di allarme per Washington e per tutto il suo sistema di alleanze. Finché sono Germania e Francia a dire no alla carretta volante per costruirsi in proprio un caccia efficiente, gli Usa possono irritarsi per lo sgarbo, pronti poi a vendicarsi alla prima occasione, ma quando lo fa la Turchia la cosa assume un significato tutto diverso ed epocale che consiste nella palese perdita della primazia che gli Usa vorrebbero esercitare sull’intero globo, perdita che peraltro sembra averli colti di sorpresa. In effetti a parte i difetti progettuali e costruttivi l’ F35 è un po’ il simbolo di tutto questo: l’idea alla base della concezione di questo caccia multiruolo che risale agli anni ’90, è proprio l’ipotesi di non doversi mai misurare con avversari all’altezza della situazione, come rivela chiaramente la frase precedentemente riportata della Us Navy. In quell’epoca la Russia sembrava sulla via di un irredimibile decadimento, la Cina era di la da venire e l’Europa era saldamente nelle mani di un’elite atlantista: dunque serviva un aereo “furtitvo” in grado da una parte di operare contro avversari modestamente armati, privi di radar avanzati e dunque non sempre in grado di rilevarlo, tipo Afganistan, Medio Oriente o Nordafrica e dall’altra come vettore di armi atomiche in un contesto nel quale non si immaginava di aver bisogno di vedersela con macchine superiori per capacità. Insomma l’F35 era il caccia perfetto del mondo unipolare e della vittoria neo liberista. Venticinque anni dopo si dimostra l’arma del declino e lo sarebbe anche se l’opacità del sistema non lo avesse caricato di difetti. Il quadro diventa addirittura grottesco se si scopre che gran parte dell’ hardware elettronico del caccia è fornito dalla Exception PCB, azienda con sede in Inghilterra, ma filiale della cinese Shenzhen Fastprint dal 2013. E’ davvero penoso che il ministero della difesa inglese abbia garantito che “nessun cittadino cinese può accedere ai dati dell’F-35”: basta solo sapere quali sono i circuiti venduti per la realizzazione del caccia, dati ovviamente in possesso della casa madre, per dedurne facilmente le funzionalità e gli scopi. Ma questa idea di detenere il segreto di cose concepite altrove è talmente paradossale da rendere perfettamente l’idea del punto in cui siamo.

IL NUOVO ORDINE MONDIALE, IL TRATTATO DI LISBONA E IL REFERENDUM MANCATO DEL CARROCCIO







Oggi possiamo tranquillamente parlare di “Nuovo Ordine Internazionale” o “Nuovo Ordine Mondiale”, senza essere tacciati da psicopatici cospirazionisti, e sapete perché? 

Per il semplice motivo che personaggi del calibro di George Herbert Walker Bush, Giovanni Paolo II, Henry Kissinger, Kofi Annan, Bill Clinton, Gordon Brown e molti altri, ne hanno parlato liberamente e pubblicamente. 

George Bush senior parlò esattamente di Nuovo Ordine Mondiale l’11 settembre (data simbolica) del 1990; Papa Giovanni Paolo II lo fece nel messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace il 1° gennaio 2003; Kofi Annan (ex segretario dell’ONU) nel suo ultimo discorso all’assemblea delle Nazioni Unite, parlando ai 192 leader dei paesi membri chiese nientepopodimenchè la “creazione di un nuovo ordine mondiale”[1].

Quindi se siamo dei visionari, siamo in buona (per modo di dire) compagnia! 

Oggi il Sistema oligarchico che anela al controllo della vita di milioni di persone ha fatto e sta facendo passi da gigante per raggiungere questo obiettivo. L’ultimo in ordine cronologico è il “Trattato di Lisbona”.

Pochi ne avranno sentito parlare, ma è già stato votato dai governanti europei, tra cui anche l’Italia. 
Il 30 maggio scorso, “il Consiglio dei Ministri – dice Franco Frattini – ha approvato all’unanimità il ddl di ratifica del Trattato di Lisbona, che i presidenti delle Camere inseriranno come priorità nell'ordine del giorno dei lavori parlamentari”[2]
Il grande statista Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione , ha aggiunto però che “rimangono le riserve della Lega che proporrà una legge ad hoc per consentire un Referendum sul Trattato”[3]

Il suo è stato un sì, ma con riserva, perché “c’è - dice lui - una perdita di sovranità notevole”[4]
Staremo a vedere se il Carroccio riuscirà ad ottenere una legge costituzionale che permetta a noi cittadini di dire la nostra su questo Trattato con un referendum. Oggi infatti non è possibile il voto popolare su un Trattato. Chissà come mai?!

Il primo paese ad aver ratificato il nuovo trattato è stata l’Ungheria, seguita a ruota da Slovenia, Malta, Romania, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Portogallo, Danimarca, Austria, Lettonia e Lituania.[5]
L’Impero Britannico che in sede di negoziato ha ottenuto diverse e importanti esenzioni (opting out) deve ancora ratificarlo. Con opting-out s’intende la clausola di esenzione: in pratica è la deroga che - onde impedire un bloccaggio generale - è concessa agli Stati membri che non desiderano associarsi agli altri Stati. Inghilterra e Danimarca non hanno infatti aderito alla terza fase dell’unione economica e monetaria (UEM): questi due paesi intelligentemente incamerano il Signoraggio sulla loro moneta (rispettivamente sterlina e corona danese), ma anche sull’euro, visto che partecipano come soci/proprietari della BCE, Banca Centrale europea di Francoforte (quote di “proprietà”: Inghilterra 15,98% e Danimarca 1,72%). 
Non a caso l’Inghilterra è da secoli il Centro del Potere planetario!

Ma cos’è questo Trattato e perché c’interessa? 
Questo Trattato modifica e sostituisce il Trattato dell’Unione europea (1992), noto come Maastricht, e il Trattato istitutivo della comunità europea (1957). 
Il Trattato dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2009, e il prossimo 12 giugno sarà una data molto importante per tutti, visto che in Irlanda si effettuerà il referendum. Unico paese in Europa ad aver istituto un voto popolare sull’argomento. 
Il Movimento internazionale Diritti Civili Solidarietà denuncia da mesi il pericolo di questo Trattato, chiedendo a gran voce che non venga ratificato, perchè se ciò avverrà:

- Aumenteranno i poteri straordinari della Commissione dell’Unione Europea in quasi tutti gli aspetti della vita dei cittadini (politica economica e difesa), privando il nostro Paese della propria sovranità e vanificando in questo senso la Costituzione italiana, a partire dall’Articolo 1 che recita “la sovranità appartiene al popolo”. 

- La politica di difesa del Trattato prevede, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive, che violano l’Art. 11 della Costituzione. Attraverso il potenziamento delle forze militari messe a disposizione dell'Unione Europea, è in atto un tentativo di fare dell'Europa un braccio della NATO. Con la creazione di un gruppo ristretto di paesi a cui verrebbero demandate le iniziative militari, sarebbe più facile aggirare l'opposizione di chi vorrebbe evitare lo scontro strategico portato avanti da Londra e Washington nei confronti di Russia e Cina[6].

- In politica economica si parla di una vera e propria “dittatura dell’Unione e della Banca Centrale Europea”. Grazie al Trattato di Lisbona, infatti, i burocrati dell’Unione Europea avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa dal nostro governo, e dagli altri governi europei, per difendere la propria economia, l’occupazione, i redditi, l’industria e l’agricoltura, ed intervenire sui prezzi.

Sembra follia ma purtroppo non lo è. 
L'ex ministro e insigne giurista Giuseppe Guarino, ordinario di diritto amministrativo all'Università di Roma, ha diffidato dal ratificare il trattato così com'è, perché esso codificherebbe un sistema di "governo di un organo" o "organocrazia". 
Il trattato viola almeno due articoli della Costituzione italiana, l'Art. 1 e 11. 
Riguardo a quest'ultimo, le condizioni di parità sono violate dal fatto che paesi come la Gran Bretagna e la Danimarca , membri del trattato, sono esonerati dalla partecipazione all'Euro. Così essi possono, ad esempio, fissare il tasso d'interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per gli altri firmatari del trattato.

Inoltre il Trattato aumenta sensibilmente i poteri della Commissione Europea. 
Ad esempio, nel caso della procedura di infrazione del Patto di Stabilità, stabilita dall'Art. 104, la Commissione finora aveva solo il potere di notificare l'avvenuta infrazione al Consiglio dei Ministri dell'EU, che poi decideva se avviare la procedura o meno. Nella nuova versione, sono stati introdotti tre piccoli cambiamenti che spostano quei poteri in seno alla Commissione. Non sarebbe saggio approvare il trattato, riproponendosi di cambiare in seguito le sue parti sbagliate, ha osservato il prof. Guarino. Ciò sarebbe di fatto impossibile, dato che occorre l'unanimità.

Un altro eminente costituzionalista tedesco, il prof. Schachtschneider, ha sviluppato una lezione dal titolo “La legittimazione della pena di morte e dell'omicidio” in cui sostiene che il Trattato di Lisbona nel suo continuo sostenere una cosa e rimandare ad altra contraria attraverso il richiamo alle “Spiegazioni della Carta dei Diritti Fondamentali” legittima la pena di morte e l’omicidio “per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un'insurrezione” e “per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra” (ben 14 Stati dell’Unione europea sono impegnati nella guerra in Iraq).[7]
“In caso di pericolo imminente di guerra”? Ma noi, grazie alla politica guerrafondaia di Bush & Company siamo dall’11 settembre 2001 quotidianamente in “guerra” contro il terrorismo! Come la mettiamo?

Sarebbe poi di interesse nazionale conoscere – soprattutto nell’ottica della nuova legge sulla sicurezza votata dal governo Berlusconi - cosa s’intende per “sommossa” e “insurrezione”. 
Forse il movimento No-Tav può essere considerato una sommossa? O tutti coloro che si battono perché non vengano costruite centrali atomiche o cancro-valorizzatori (leggi inceneritori)? 
Chi lo sa, fatto sta che con la nuova legge sulla sicurezza, questi siti saranno di “interesse nazionale” per cui potranno essere difesi dall’esercito, e gli organizzatori di manifestazioni (pacifiche) di protesta, potrebbero finire in galera! Alla faccia della libertà. 
Ma d’altronde la grande maestra America insegna.

Il 17 ottobre 2006 Bush junior ha firmato il “Military Commissions Act” (MCA) che introduce l’istituzione di tribunali militari con potere di giudicare sia chi è cittadino USA sia chi non lo è. 
In un colpo solo, ha fatto sparire il più antico fra i diritti della società anglofona: quello di opporsi al potere governativo di arrestare chiunque e detenere arbitrariamente le persone: l’Habeas Corpus, considerato uno dei principi più importanti stabiliti dalla Magna Charta Libertatum (firmata da Re Giovanni Senza Terra nel 1215)[8]
Ma non è tutto perché lo stesso giorno, sempre il solito Bush ha firmato il “John Warner Defense Authorizations Act” che permette al presidente di dislocare truppe in qualsiasi località degli Stati Uniti e di assumere il controllo delle unità della Guardia nazionale in qualsiasi stato degli USA senza previo consenso del governatore o del magistrato, al fine di “reprimere disordini pubblici”. 
All’appello manca la Legge Marziale e poi siamo al completo…

Il Trattato di Lisbona in quest’ottica è l’ennesimo passo in avanti verso la creazione del cosiddetto Nuovo Ordine Internazionale, cioè “maggiori poteri di controllo di pochi su molti”. 
La sua ratifica permetterà ai banchieri di Bruxelles di potenziare il loro potere su noi sudditi europei e di conseguenza limitare di molto le nostre libertà individuali. 
La sovranità dei popoli sta per essere consegnata totalmente nelle mani di qualche oscuro e potente banchiere...

Dobbiamo sperare quindi che venga fatto un Referendum popolare (con legge costituzionale) sul Trattato di Lisbona!

Non sappiamo se possa servire a qualcosa, ma proviamo a mandare il nostro disappunto mediante una e-mail o lettera, alle segreterie dei principali partiti di governo e dei quotidiani nazionali.

Segreteria politica federale rsoragna@leganord.org
Affari istituzionali rmarraccini@leganord.org
Segreteria nazionale Giovani Forza Italia segreterianazionale@forzaitaliagiovani.it
Il Corriere della Sera www.corriere.it/scrivi/bit.shtml

La senatrice Lidia Menapace contraria al Trattato di Lisbona 
Importantissima segnalazione per ambedue i temi anzi tre: abolizione della neutralità (che obbliga Svizzera, Svezia, Austria, Finlandia, Malta a mutare forma dello stato o a non aderire all'Europa) mentre sarebbe proprio il caso di tenere aperta la possibilità di provare a fare un' Europa neutrale (che non vuol nemmeno dire disarmata, ma ad esempio nell'impossibilità di possedere armi atomiche e qualsiasi armamento nucleare) (dunque un bel sostegno alla campagna Via le bombe!), pena di morte (che abbiamo appena tolto dal codice militare di guerra italiano), fine della sovranità nazionale in economia, che è una clausola tombale sullo stato sociale. credo che davvero dovremmo fare un grande botto in proposito. Mandiamo il testo di Liliana sottoscritto e appoggiato dalla rete a Liberazione, al Manifesto, alla segreteria di Rifondazione e a tutta la Sinistra arcobaleno (avete visto che l'unico colore assente è il rosa?), al gruppo della sinistra al parlamento europeo. 


Se volete scaricare il Trattato di Lisbona integrale in italiano (287 pagine) www.consilium.europa.eu/uedocs/cmsUpload/cg00014.it07.pdf

La Bce è poco trasparente. Parola della Corte dei Conti europea



RICORDATE?... 


LA BCE AFFIDAVA A BLACKROCK GLI STRESS TEST ALLE BANCHE - Valerio Malvezzi




E SE LO DICONO LORO....



Ecco che cosa denuncia la Corte dei Conti Ue in una comunicazione all’Europarlamento sulla Bce



In 3 occasioni la Bce si è chiusa a riccio e non ha fornito le informazioni richieste dalla Corte dei Conti europea.


E’ quanto emerge dalla documentazione inviata dai magistrati contabili dell’Ue al Parlamento europeo.

Nella comunicazione al Parlamento di Strasburgo, la Corte dei Conti dell’Unione europea svela i 3 episodi alla base di una sorta di protesta istituzionale contro la Banca centrale europea.

ECCO I 3 FATTI CLOU DELLA BCE SVELATI DALLA CORTE DEI CONTI UE

Ecco le tre occasioni in cui alla Corte dei Conti Ue è stato negato l’accesso a informazioni rilevanti. Durante l’audit del 2016 sul Meccanismo di vigilanza unico, la Corte ha incontrato serie difficoltà nell’ottenere documenti probatori di audit. Nel corso dei lavori per la relazione speciale del 2017 sul Comitato di risoluzione unico, quest’ultimo ha insistito per eliminare qualsiasi dato proveniente dalla Bce. Infine, nel gennaio 2018, per la redazione della relazione della Corte sul ruolo della Bce nella gestione delle crisi crisi bancarie, la Bce ha nuovamente negato l’accesso ai documenti necessari allo svolgimento dell’audit.

LA MORALE DELLA COMUNICAZIONE AL PARLAMENTO

Conclusione: la Banca centrale europea monitora le banche, ma non è possibile sapere in che modo. E’ quanto emerge in sostanza da una comunicazione al Parlamento europeo, in cui i magistrati contabili mettono in luce gli aspetti poco trasparenti delle politiche di gestione delle crisi bancarie nell’Ue. E’ convinzione dei giudici contabili che la Bce non permetta pieni poteri di controllo sull’attività di vigilanza bancaria, e chiede perciò modifiche che consentano accesso a tutti gli atti.

LE NUOVE TEGOLE PER LA BCE

Un’altra tegola si abbatte sull’Istituto centrale di Francoforte presieduto da Mario Draghi, dopo le urticanti inchieste del Sole 24 Ore che hanno svelato magagne e conflitti di interessi nell’azione della Vigilanza bancaria.

CHE COSA SI LEGGE NELLA COMUNICAZIONE

La Corte, scrivono i giudici contabili, “ha compiuto notevoli sforzi per adempiere al suo ruolo e promuovere responsabilità e trasparenza nel settore della vigilanza e della risoluzione bancaria”. Ciò però non basta a garantirle, poiché “l’attuale posizione della Bce in merito all’accesso da parte della Corte dei conti ai documenti e alle informazioni di revisione impedisce alla Corte dei conti di svolgere correttamente le sue responsabilità giuridiche”.


LE CRITICHE DEI MAGISTRATI

Il presidente dell’istituzione di Lussemburgo chiarisce di non voler interferire con l’attività dell’organismo di Francoforte. “Non è intenzione della Corte svolgere analisi sulla politica monetaria”, sottolinea Klaus-Heiner Lehne, per il quale comunque “è però essenziale che la Corte disponga di pieni poteri di controllo sulle attività di vigilanza della Bce, dati i notevoli rischi che i fallimenti bancari comportano per le finanze pubbliche e la complessità dei nuovi meccanismi di vigilanza”.

I DOCUMENTI SENSIBILI

I revisori contabili lamentano in particolare il mancato accesso a informazioni “confindenziali”. Qualcosa comprensibile eppure tuttavia non possibile. La Corte si appella al diritto dell’Unione, ed in particolare ai Trattati, dove si si stabilisce che “gli organi o organismi che gestiscono le entrate o le spese per conto dell’Unione trasmettono alla Corte dei conti, a sua richiesta, i documenti e le informazioni necessari all’espletamento delle sue funzioni”. I documenti più sensibili non fanno eccezione, dunque.
I RILIEVI DELLA CORTE

Il settore della vigilanza bancaria comporta “rischi significativi per il bilancio pubblico”, rileva ancora la Corte dei conti europea, secondo cui in questo preciso comparto “un’adeguata revisione pubblica è ancora irrealizzabile e la responsabilità ancora insufficiente”.
LA MANCANZA DI TRASPARENZA

La situazione è frutto di una cessione di poteri che però si sono persi nella fase di passaggio, secondo i giudici. Sono state sottratte attività di controllo agli Stati per darle alla Corte dei conti, che però è limitata nella sua gestione, nota Eunews. La responsabilità delle verifiche sull’attività di vigilanza bancaria esercitata dalla Bce ossia sulle banche più grandi non compete più alle istituzioni nazionali di controllo, ma è inclusa nel mandato della Corte dei conti europea. La competenza sottratta alle istituzioni nazionali di controllo “non è stata adeguatamente compensata, data l’attuale posizione della Bce riguardo al mandato di verifica”.

IL VERO DESTINATARIO

Il vero destinatario della richiesta della Corte è tuttavia Andrea Enria, dallo scorso primo gennaio presidente Consiglio di vigilanza del Mvu e dunque primo responsabile della vigilanza bancaria europea: dalla sua presidenza avviata da pochi giorni potrebbe emergere una nuova disponibilità a considerare le argomentazioni della Corte e dunque comunque un dialogo più aperto con la Eca rispetto alla ex-chair Danièle Nouy. Un portavoce della Bce, interpellato dal Sole 24 Ore, ha detto che «la supervisione bancaria Bce è aperta a cooperare sulle questioni sollevate (dall’Eca ndr) e resta pronta a continuare a relazionarsi con l’Eca». Enria, nella sua audizione al Parlamento aveva già indicato l’importanza della trasparenza dell’Ssm nei confronti degli stakeholders.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

Ha commentato Isabella Bufacchi, esperta della Bce al Sole 24 Ore: “Trovare un punto di equilibrio però non sarà facile: da un lato la Corte preme per avere più informazioni, e tutelare i conti pubblici europei mettendo il naso su aspetti manageriali e amministrativi, dall’altro lato però la vigilanza bancaria, nello svolgere la sua funzione, è obbligata a trattare in modo confidenziale i dati delle singole banche”.

PROPONIMENTO DI OGGI


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LITURGIA DEL GIORNO

 

LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

2Cor 8,1-9
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedònia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità.
Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l’aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest’opera generosa.
E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.


  SALMO  

Sal 145
Loda il Signore, anima mia.

Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre.

Rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.


 VANGELO 

Mt 5,43-48
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

lunedì 17 giugno 2019

BANCHE ZOMBI E GOVERNI VAMPIRI: ECCO COME OPERA LA BCE





Gennaro Zezza - Parte Quarta - bisogna abbandonare l'Euro per ritrovare l’unione dei popoli?




DI MAURO MENEGHINI*

I problemi dei paesi PIIGS sono gravosi, ma la resa dei conti arriverà solo quando anche i Paesi ritenuti solvibili dovranno pagare più elevati tassi d’interesse per il loro debito. Fino a quel momento – come ha spiegato Gay North – i Governi-vampiro continueranno ad affondare le mani nelle tasche delle popolazioni profondamente addormentate in una sorta di coma-farmacologico e non si accorgono che gli stanno aspirando lo spirito vitale.
Col termine “Banche-zombi” s’intendono le banche che si rifiutano di concedere credito al settore privato. Sono gestite da banchieri timorosi che hanno paura di aver a che fare con altri banchieri. Non si fidano neppure della maggior parte dei loro clienti. La leggenda vuole che gli zombi sopravvivono nutrendosi del cervello delle loro vittime. Sembra che le banche-zombi abbiano adottato una dieta alimentare basata sulla massa grigia di altre banche e dei manager dei fondi d’investimento.
I Governi sono i clienti ideali per le banche-zombi. Le banche-zombi sono convinte che il loro denaro sia più sicuro in titoli del debito pubblico piuttosto che in altri titoli di credito. Così i Governi assorbono denaro, ricchezza che normalmente sarebbe destinata al settore privato.
Le banche-zombi continuano a concedere credito anche ai Paesi PIIGS. I governanti di questi Paesi promettono riforme. Promettono di ridurre le spese, non immediatamente, ma a breve, prossimamente. Per cui le banche gli danno altri soldi. Il tasso d’interessi dei Paesi PIIGS scende sotto la soglia di panico che normalmente è del 7% o superiore. Quando il saggio d’interesse diminuisce gli investitori si spostano sul mercato azionario europeo convinti che il problema finanziario in Grecia sia risolto nonostante i fatti dicano il contrario. Tutto ruota intorno alla convinzione degli investitori che i debiti dei Governi comunque verranno saldati in qualche maniera. Le banche europee sono follemente innamorate di un sistema che gli consente di prendere denaro a prestito all’1% e poterlo prestare al 6%. Adorano questo sistema di finanziamento esterno.
E’ la Banca Centrale Europea a rendere possibile questo tipo di finanziamento. Aumenta la massa monetaria dell’eurozona ed incrementa i suoi bilanci con le obbligazioni delle banche commerciali europee. Queste sono vere e proprie sovvenzioni alle banche commerciali. La BCE è convinta che le banche commerciali otterranno tassi d’interesse superiori all’1%. Così la BCE sovvenziona le banche-zombie ed i Governi-vampiro. Con questo sistema prende due piccioni con una fava, e tutto questo grazie alla fiat-moneta, la moneta fiduciaria.
Se la BCE mettesse direttamente a disposizione dei Governi dei Paesi PIIGS i soldi le banche-zombi ne potrebbero avere solo indirettamente un vantaggio. I PIIGS pagherebbero puntualmente i loro interessi, ma dato che anziché ai Governi la BCE concede crediti alle banche-zombi quest’ultime ne hanno un vantaggio. Questa leva eleva la redditività delle banche. E le banche-zombi hanno anche ottime prospettive future in quanto non vi è alcun accenno dall’Unione Europea all’apertura di una procedura contro la BCE per aiuti di stato anti concorrenza. I Governi PIIGS possono, a velocità mozzafiato, quindi continuare ad emettere titoli di debito che, ringraziando la BCE, continueranno ad avere un mercato. Così i Governi possono facilmente continuare ad aumentare il loro debito. Le banche-zombi navigano su un mare di denaro digitale.
La BCE: stampare denaro è il nostro mestiere
Nel 2011 i rappresentanti della Banca Centrale Europea assicuravano che non avevano nessuna intenzione di aumentare la massa monetaria per finanziare i deficit dei Paesi PIIGS. Ad inizio gennaio 2011 il capo della BCE dichiarava davanti ad una platea di giuristi tedeschi che “la responsabilità monetaria non può essere un sostituto della responsabilità politica”. Questo messaggio era chiaramente indirizzato e comprensibile a qualsiasi idiota. I creduloni hanno abboccato. L’8 settembre 2011 scriveva “The Economist”: “Per lo meno questo nuovo tono significa che per quest’anno il tasso d’interesse non sarà destinato a crescere, come in un primo momento supposto. Che la BCE superi se stessa e riduca ulteriormente il saggio d’interesse, come molti auspicano, è per il momento molto improbabile”.

Ad ottobre 2011 Mario Draghi è subentrato a Jean-Claude Trichet alla guida della BCE. I creduloni hanno continuato ad esserne convinti. Uno di questi creduloni scriveva a novembre 2011: “Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato tutte le possibili tesi, che sostengono che la BCE sarà costretta ad iniziare a stampare moneta per salvare l’Italia ed altri Paesi, in quanto non vi è altra possibile opzione. Vi sono essenzialmente tre problemi. Il primo è, che la BCE potrebbe lenire i problemi di liquidità momentanea dei Paesi in sofferenza, ma non è in grado di risolvere il problema della loro solvibilità a lungo termine, anzi questi interventi non fanno altro che aggravarli ulteriormente. Il secondo è che in base ai trattati europei in vigore la BCE non ha tali disponibilità e i divieti in merito sono molto chiari. Cambiare ciò è molto più difficile di quanto gli attori del mercato possano ritenere, in quanto variazioni dei trattati UE necessitano dell’unanimità dei partecipanti e Paesi con rating AAA come Germania e Francia sicuramente si opporranno”.
Come si evince dall’enunciato l’autore si pone la questione se la BCE abbia la possibilità, in base ai trattai UE, di comperare debito sovrano dei Paesi e trae la seguente conclusione: “Sarà molto difficile che gli investitori ricevano una dichiarazione sensazionale da parte della BCE in cui si annuncia che la banca centrale è disposta a comperare debito dei Paesi in difficoltà. Un intervento della BCE sarà possibile solo dopo una formale revisione dei trattati UE… che dovrebbero concederle maggior flessibilità”.
La dichiarazione sensazionale è del 9 dicembre 2011 quando la BCE ha ridotto il tasso d’interesse dall’1,5% all’1%. Direi che la cosa ha sorpreso soprattutto coloro che sono convinti che le banche centrali inflazionino quando cala il valore dei titoli di credito in gran parte in possesso delle banche, che invece dovrebbe esser affrontato con un innalzamento del tasso d’interesse.
Altra sorpresa il 29 febbraio 2012. Quel giorno la BCE annunciava di mettere a disposizione 700 miliardi di dollari per tre anni al tasso dell’1% alle banche europee. (Seconda tranche del programma LTRO).
L’analisi fin qui condotta si limitava a comprendere se la BCE avesse comprato o meno titoli del debito sovrano dei Paesi PIIGS. Vi erano tutta una serie di considerazioni giuridiche da fare per cui si riteneva che non avrebbe potuto procedere all’acquisto di tale tipo di titoli. Questo è il classico caso per cui davanti ad un albero si perde di vista la foresta. Abbiamo ignorato la cosa più semplice: la BCE avrebbe prestato i soldi alle banche che a loro volta avrebbero poi comperato i titoli dei debiti sovrani. Ecco l’artifizio, non ha importanza che le banche involvano in banche-zombi. La BCE ha aumentato la massa monetaria. I governi-vampiro hanno possibilità di ottenere altro credito.
La ciliegina sulla torta l’ha messa il 29 febbraio 2012 un analista del “London Telegraph” dicendo: “Il presidente della BCE, Mario Draghi ha trasformato le banche tossiche dell’eurozona in banche-zombi che sono avide solamente di denaro a basso costo per poter rimanere in vita. In Europa centinaia di banche quotidianamente sono in grado di aprire solamente perché Draghi interviene. Questi elargitori di credito hanno forse l’aspetto di banche ed i loro clienti hanno la sensazione di aver a che fare con delle banche, in realtà non sono altro che una derivazione della BCE che emulano i processi tecnici di una banca. Queste banche hanno per l’economia reale poca importanza, il loro compito principale consiste nel sopravvivere e riuscire a mantenere lo status quo raggiunto. Non possono in nessuna maniera permettersi di concedere dei prestiti e neppure considerarsi dei possibili fautori del rilancio dell’economia europea, in quanto avvelenate dai titoli tossici dei debiti sovrani e a tutti gli effetti fallite”.
Con l’ultimo aumento della base monetaria il bilancio della BCE è stato proiettato a 3.000 miliardi di Euro, che tradotto in dollari sono 3.900 miliardi. La Banca d’emissione americana Federal Reserve ha un bilancio di 2.900 miliardi di dollari.
Parliamo di inflazione
L’analisi fin qui fatta ci fornisce anche il motivo economico per cui la BCE non innesca un fattore inflattivo: “Il terzo problema è, che anche se la BCE comprasse i debiti dei Paesi in difficoltà con l’emissione di nuova carta moneta la conseguenza inflattiva sarebbe, molto probabilmente, molto più sopportabile di quanto visto negli Stati Uniti. Ciò non salverebbe l’Euro bensì con l’aiuto di altri mezzi lo distruggerebbe”.

Benissimo, allora proviamo a testare questa teoria. Vediamo se l’Euro è veramente destinato ad esser distrutto.
Per distruggere l’Euro ci sarebbe voluta una politica monetaria molto più inflattiva di quanto fin qui tenuta dalle altre principali valute. La “Cumberland Associates” ci fornisce un Grafico con i bilanci delle quattro maggiori Banche centrali del mondo: la banca d’emissione americana Fed, della BCE, della Bank of England e della Banca centrale nipponica. I bilanci di queste banche centrali dall’estate 2008 sono letteralmente esplosi, anche se si osserva che la banca giapponese è stata quella che si è più trattenuta, mentre la BCE si è mostrata la più aggressiva. Nessuno di questi quattro paesi si è confrontato con un’inflazione che abbia superato il 5%. Riguardo alla considerazione che la BCE “con l’aiuto di altri mezzi” distruggerebbe l’Euro bisogna dire che una politica monetaria inflattiva condurrebbe anche ad una massiccia inflazione dei prezzi dal 15 al 25% annuo. Negli USA il livello della massa monetaria stampata ed immessa è ad un livello di iperinflazione. Nell’eurozona ed in Gran Bretagna l’andamento inflattivo dei prezzi è ancora moderato. Negli USA l’andamento inflattivo dei prezzi è del 2%. Solo in Giappone si può notare una leggera deflazione. In Inghilterra alla fine del 2008 l’inflazione era intorno al 5%. Da allora si è mantenuta intorno al 4,8%.
Le banche commerciali non concedono più prestiti. Con l’aiuto delle banche centrali si limitano a costituire gigantesche riserve. La procedura della riserva frazionaria ha smesso di funzionare dal 2008 per cui il fattore monetario [tramite le banche commerciali] è stato ridotto. Nei Paesi occidentali industrializzati non si nota alcun fattore inflattivo, nonostante le banche centrali abbiano allargato la quantità di massa monetaria. Ciò succede in quanto nonostante le banche centrali abbiano allargato la massa monetaria le banche commerciali non hanno permesso che tale massa arrivasse all’economia reale, avendo paura di concedere crediti. Questo ha permesso alle banche centrali di provvedere al salvataggio delle grandi banche commerciali. Le grandi banche sono convinte di poter mantenere la clientela ed anzi espandersi acquisendo altre banche e fondi d’investimento.
In futuro la BCE sarà certamente costretta ad aumentare ulteriormente la massa monetaria, cosiccome anche la FED aumenterà il processo inflattivo. Sempre, quando gli interessi delle grandi banche verranno messi in pericolo da processi recessivi le banche centrali risponderanno con l’emissione di nuova massa monetaria. Tutte le volte che le grandi banche smetteranno di prestarsi vicendevolmente del denaro in quanto viene meno la reciproca fiducia e vi sia il dubbio di possibile insolvenza, la banca centrale ri-inizia il processo inflattivo.
Le banche centrali sono convinte di poter correre questo rischio in quanto l’allargamento della base monetaria dal 2008 non ha creato alcun fattore inflattivo sui prezzi. La sovrabbondante disponibilità di denaro ha determinato una riduzione dell’uso della riserva frazionaria. La cosa non disturba il pubblico che non capisce la differenza. La cosa non disturba neppure i politici. Non devono quindi temere possibili ostacoli od effetti negativi o sanzioni. La base monetaria continua a crescere ma il tasso d’interesse resta basso. Il che significa che i paesi non facenti parte del gruppo dei PIIGS non si dovranno confrontare con una riduzione di flussi di denaro e potranno continuare a contare su un aumento ed un rifinanziamento dei loro debiti pubblici. Insomma i politici non ricevono nessun segnale d’allarme da parte dei loro ministri delle finanze. Per i paesi solvibili è facile gestire il debito pubblico.
Il problema dei Paesi PIIGS è invece molto serio. Tanto più cresce il saggio d’interesse tanto più aumenta il deficit di bilancio. Questa pressione li costringe ad adottare provvedimenti di risparmio e di riduzione delle spese di bilancio, cosa a cui per altro si oppongono. Per cui si fanno prestare altro denaro. I Governi si trasformano in vampiri. Fin tanto che i Paesi PIIGS saranno in grado di alimentare i loro debiti pubblici e di evitarne la crisi continueranno a chiedere sempre più credito. Ogni qual volta si manifesterà una possibile crisi del bilancio statale la BCE procederà inflattivamente.
I politici sono convinti che il conto dei debiti da loro aggiunti dovranno essere saldati quando loro non saranno più in carica. Non si nota nessuna disponibilità a ridurre un simile comportamento. Non riducono le spese. Anzi le aumentano (vedasi debito pubblico italiano). Non è altro che una commedia. I politici, quando devono esser eletti, giurano su ciò che hanno di più caro che mai inaspriranno provvedimenti d’austerità. Anzi promettono che ridurranno le spese. Le banche prestano quindi loro denaro ad un tasso decisamente più alto dell’1% che loro devono pagare e possono chiedere alla BCE tutto il denaro che vogliono.
La BCE non ha fornito nessuna spiegazione per i provvedimenti adottati il 29 febbraio scorso. Niente, nulla, né una dichiarazione alla stampa né una spiegazione ufficiale. L’allargamento della massa monetaria delle banche centrali ha raggiunto livelli da iperinflazione. Il comportamento dei Governi avvicina sempre di più il rapporto debito pubblico/PIL al 100% in Europa. Nonostante ciò, sia i prezzi che i tassi d’interesse sul debito pubblico restano stabili. Sembra proprio che la cosa possa proseguire all’infinito.
I vampiri si stanno saziando
I governi sottraggono all’economia il denaro. Certo si tratta di una forma molto particolare di capitale. Non si tratta di ricchezza creata con la formazione di valore aggiunto bensì allargando digitalmente la massa monetaria. Nessuno, della società civile, ha bisogno di ridurre i propri consumi. Le banche centrali procurano il denaro per via digitale alle banche commerciali le quali o si creano delle riserve o li prestano ai governi. Se fosse messa a disposizione questa nuova forma di fiat-moneta all’economia reale si sarebbe creato un ciclo economico espansivo. Il capitale si sarebbe accumulato nel settore privato, ma solo perché chi concede il credito (le banche) sarebbero state convinte che si tratta di una crescita economica reale, il che significa, che sarebbero state in grado di ricevere di ritorno i soldi prestati.
Con ciò si sarebbe messo in moto il ciclo economico ben spiegato dalla scuola austriaca di economia, per cui gli errati investimenti avrebbero causato una bolla che sarebbe scoppiata. Per cui anziché mettere in atto un ciclo espansionistico, non si fa altro che trasferire della ricchezza ai Governi, che non fan altro che emettere altri titoli di debito. Chi concede il credito, cioè chi mette a disposizione questo denaro digitale, non fa altro che fornire a dei debitori-vampiri del denaro nella misura sufficiente per espropriare i cittadini delle loro risorse, ad interessi talmente bassi che mai concederebbero ai privati. Tutti quei cittadini che non usufruiscono di denaro pubblico si vedono costretti a ridurre i consumi ed i servizi. Pensate che la disoccupazione giovanile (persone fra i 18 e 25 anni) in Spagna e Grecia è: oltre il 50%. Queste giovani persone sono coloro che pagano il prezzo della dissennata politica dei loro Governi.
Il sistema del finanziamento del debito pubblico tramite le banche centrali, sia in maniera diretta come in USA o Giappone, o in maniera indiretta come nella zona euro, fa si che i soldi non vengano distribuiti, bensì la ricchezza va nella direzione dello Stato e la ricchezza viene gestita da chi allo Stato è collegato. Il trasferimento di ricchezza, che con la creazione della fiat-moneta (vera e propria falsificazione monetaria tramite le banche centrali), causa la morte lenta del settore privato. In una simile struttura hanno un vantaggio i detentori del denaro. Il denaro non viene guadagnato col sudore della fronte, viene semplicemente creato dalle banche centrali in maniera digitale e distribuito.
I Governi si sono trasformati in orde vampiresche che nottetempo sono alla ricerca di vittime da dissanguare. Succhiano il sangue in maniera che le vittime non se ne accorgano, in maniera indolore. Le vittime dormono un sonno profondo e non si accorgono dello spirito vitale che viene loro sottratto. E come nelle leggende dei vampiri accade che i vampiri creano altri vampiri. Non essendovi una redistribuzione della ricchezza le reali entrate del singolo cittadino diminuiscono. Molto probabilmente perderà sia il lavoro che il reddito. Molto probabilmente dipenderà dallo Stato.
Lo Stato-vampiro dice: “Provvedimenti d’austerità frenano la ripresa” oppure “L’austerità causa un aumento del deficit di bilancio”. Nel momento in cui una bolla esplode i Governi aumentano le loro spese. In una fase di crescita economica, per cui anche le entrate tributarie aumentano, i Governi continuano comunque ad elevare i loro livelli di spesa. Anche in questa fase il vampiro continua a prendere denaro a credito. Anche in questo caso il bilancio è in deficit. E questo va avanti di decennio in decennio. Lo stato-vampiro diventa sempre più assetato e le banche-zombi lo riforniscono di sempre più denaro.
Conclusioni
La fiat-moneta rende dipendenti. Banche-zombi usano il denaro della BCE per comperare titoli del debito pubblico degli stati-vampiro. Gli economisti “mainstream” lobotomizzati consigliano di allargare la spesa degli stati-vampiro mediante l’iniezione di altra fiat-moneta. Questo processo non dà alcun segnale di rallentamento, anzi accelera. Certamente verrà il giorno in cui i Paesi non PIIGS si vedranno costretti a riconoscere saggi d’interesse maggiori. Questo sarà il giorno della resa dei conti per i vampiri. E verrà il giorno decisivo anche per le banche-centrali-zombi. Dobbiamo aiutarle oppure no? Inflazione di massa o insolvenza a macchia d’olio?
Io scommetto su un’inflazione massiccia. Solo quando l’iperinflazione (oltre il 25%) busserà alle porte delle banche centrali queste prenderanno seri provvedimenti per cercare di fermare il flusso di denaro. Questo momento arriverà però in un futuro molto lontano. Fin quando sarà possibile questo gioco continuerà.
http://www.lindipendenza.com/banche-zombi/


  1. Cosa succede se tutta la moneta viene creata con prestiti e interessi, generando debito pubblico e privato, quindi dissanguando l'economia reale? L'Italia spende circa 200 mld di € di interessi all'anno solo per usare la moneta a debito, invece di una moneta positiva.



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