venerdì 19 aprile 2019

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 10 APRILE 2019


Amati figli della Trinità Sacrosanta:
PER ORDINE TRINITARIO, VI OFFRO LA PAROLA DIVINA COME UN’ACQUA FRESCA PER L’ANIMA.
Vi state avviando verso la celebrazione della Settimana Santa ed è proprio lungo questo cammino che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo vi offre la liberazione dalle catene del male, dall’ego umano mal impiegato, da quell’ego che, mischiandosi con le nuove definizioni antinaturali con le quali vi stanno usurpando la personalità, ha permesso la spersonalizzazione.
L’ARTE DEL MALE È    QUELLA DI INVADERE L’ESSERE UMANO SENZA CHE SE NE ACCORGA, ALLO SCOPO DI ALLINEARE LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE IN UN MEDESIMO SCHEMA PSICOLOGICO CHE SIA IN ACCORDO CON I SUOI PIANI NEFASTI: mantenere l’uomo in condizioni infime, cosicché offenda il Nostro Re e Signore.
L’umanità ha recepito un mandato travestito da apparente pretesa di diritti, senza che ci fosse bisogno di imporlo e ha risposto alzando la voce dicendo:
HO DIRITTO DI DECIDERE DELLA MIA VITA E DELLA VITA DI CHI È IN GESTAZIONE… 
POSSO SCEGLIERE IL MIO SESSO…
Amato Popolo del Nostro Re Gesù Cristo, l’uomo spersonalizzato ed invaso dal male, ha accolto un pensiero che viene rifiutato dalla Creazione ed una condotta che non viene riconosciuta dalla Creazione.
L’uomo crede di avere il diritto di agire liberamente e lo dimostra ribellandosi contro tutto quello che potrebbe essere un ostacolo per lui; chi agisce responsabilmente non teme di rimanere solo, di non venire compreso, qualora non si adeguasse ai modernismi e ai libertinaggi.
Preparandovi per la Settimana Santa, prendete la vostra croce personale e non scaricatela, perché è nella croce che crescerete, è nella croce che vi fortificherete per prove ancora più grandi, è nella croce che vi unirete a Cristo.
L’amore per Dio trascende il pensiero umano, la mente umana, i concetti umani, voi dovete agire alla maniera Divina, vivendo la virtù della Fede, dell’amore, della Misericordia, della carità, della pazienza, della speranza…
LA CROCE NON È DA COMPRENDERE, LA CROCE SI AMA, in ESSA c’è la vita di ciascuno di voi, con i vostri difetti e le vostre virtù, i successi e gli insuccessi e non dovete mai ritenere di essere esenti dagli insuccessi.
La Via del Calvario è la vita di ogni persona che ama Dio ed è per questo che ci sono le cadute, gli sputi, le frustate, gli spintoni, le parole villane, le urla, le incomprensioni, le cadute ed i cirenei, perché nella vita tutti hanno bisogno di un cireneo.
CHI PRETENDE DI COMPRENDERE LA CROCE RIMARRÀ AL PALO, E CONSTATANDO LA PROPRIA UMANITÀ E LA PROPRIA IMPOTENZA, SI SENTIRÀ INCOMPRESO DA DIO E DAI SUOI FRATELLI, DIMENTICANDOSI CHE, COLUI CHE DIO AMA, LO FORGIA IN DIVERSE MANIERE E CON MEZZI DIVERSI, DI FRONTE AI QUALI L’UOMO RIMANE PERPLESSO E NON COMPRENDE.
NON DIMENTICATEVI CHE TUTTI SARANNO PROVATI NELLA PARTE PIÙ CRITICA DELLA LORO UMANITÀ, uno per uno, tutti saranno provati, uno per uno conosceranno la misericordia o la mancanza di pietà, la carità o il rifiuto che sovrabbonda nella società, a tutti i livelli.
Questo periodo di Misericordia è una grazia e una benedizione che vi offre la Trinità Sacrosanta, è il momento che precede quello in cui vi vedrete così come siete, per questo la Misericordia non proviene solo da Dio, ma dagli uomini di buona volontà, che devono esercitare le loro virtù.
Nella croce l’uomo si fa più piccolo perché il Nostro Re Gesù Cristo risplenda maggiormente ed in questo modo l’umanità non sarà più al primo posto, ma l’uomo rimarrà assoggettato all’Amore Divino.
La Nostra e la vostra Regina è la Fiamma che illumina il Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, portandolo su strade che sono necessarie all’anima umana, per mantenerla forte, convinta e convertita, prima che le vere prove delle grandi divisioni e delle grandi persecuzioni causino stragi nel Popolo di Dio.
Gli eserciti del male stanno vagando nel mondo in piena libertà, quella libertà che è stata loro concessa con l’allontanamento da quello che è Divino.
Le anime che continuano a non dare frutti e che non si correggono, sono come il fico (cfr Lc 13,6-9) e non daranno frutti di Vita Eterna.

Il libertinaggio dell’uomo lo ha portato a soccombere nell’abisso fetido in cui si riproduce il peccato in modo incontrollabile; il male non perde tempo per conseguire il suo obiettivo.
Il Popolo di Dio deve approfittare di ogni istante per crescere, senza concedere spazi nei quali il male si possa addentrare tra le sue fila.
In passato alcuni dirigenti di nazioni hanno patteggiato con satana, mettendo le nazioni che governavano al servizio dell’anticristo e dei suoi tentacoli e questa successione di patti è continuata, agevolata da famiglie economicamente potenti.
Venite continuamente provati, provocati, spronati, istigati, facendo in modo che la superbia si impossessi di voi e non avete pensato all’astro del sole che sta influendo sull’agire e sull’operare dell’essere umano, facendolo diventare sempre più violento.
Popolo di Dio, la massoneria sta imperando nella Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sta intrattenendo patti ed alleanze che minano la struttura della Chiesa e la stanno portando allo Scisma. SARÀ LA FEDE DEL POPOLO DI DIO CHE VI MANTERRÀ SALDI, FORTI, PERCHÈ QUESTO POPOLO DI DIO SARÀ PERSEGUITATO, INCOMPRESO, DENUNCIATO, MA LA FRATERNITÀ FARÀ GERMOGLIARE L’AMORE NECESSARIO PER FARE IN MODO CHE LA NOSTRA REGINA E MADRE, LA MADRE DELL’UMANITÀ E NOI, GLI ESERCITI CELESTI, VI CUSTODIREMO E VI SOSTERREMO PER FAR SÌ CHE IL MINOR NUMERO POSSIBILE DI FIGLI DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO DISERTI.
Popolo di Dio, la Fede verrà messa alla prova, gli attacchi della natura aumenteranno e giungeranno in modo inaspettato, l’astro del sole causerà allerta sulla terra.
La minaccia di un corpo celeste proveniente dall’universo creerà allarme e l’umanità patirà.
Preparatevi con tenacia e senza distrazioni, la terra tremerà.
L’acqua dei mari non si acquieterà, ma al contrario si addentrerà sulla terra.
L’uomo deve istruirsi in modo corretto e non in modo errato, perché senza Dio, l’uomo è un nulla.
CHI È COME DIO?
San Michele Arcangelo
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA
ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA
10 APRILE 2019
Amati figli del Mio Cuore Immacolato:
Vi benedico quali Miei figli e vi chiedo di mantenervi in attività costante, affinché i vostri fratelli si preparino debitamente per quello che l’umanità dovrà vivere.
Non distraetevi, continuate in direzione della meta alla quale siete chiamati da Mio Figlio.
Dovete crescere adesso, perché in seguito sarà difficile.
IN MOMENTI CHE PRECEDONO LA GRANDE TRAGEDIA DELLA PERDITA DELLA FEDE, IN QUANTO MADRE SONO ORANTE E SUPPLICANTE DAVANTI ALLA TRINITÀ SACROSANTA.
Non potete vivere la Fede a modo vostro…
Non potete vivere l’amore per la Trinità Sacrosanta a modo vostro…
Il liberalismo si sta allargando come un lievito che fermenta…
Amati figli, rimanete uniti, perché nell’unità con Mio Figlio, uno sia sostegno per l’altro.
Vi benedico,
Mamma Maria
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO

IL CALVARIO DI CRISTO – LA CROCIFISSIONE E LA MORTE


IL VANGELO DELL’APOSTOLO GIOVANNI 
LE CERTEZZE STORICHE DI FLAVIO GIUSEPPE
LE ANGOSCIANTI VISIONI DI MARIA VALTORTA
LE ORAZIONI SULLE 5480 PIAGHE DI S. BRIGIDA
LE ADORAZIONI DELLA CROCE A MEDJUGORIE
DEL FRANCESCANO MORTO SUL KRIZEVAC

In ossequio allo spirito cristiano che anima questo sito d’informazione riteniamo opportuno sospendere fino alla Domenica della Pasqua di Resurrezione di Gesù Cristo ogni cronaca contemporanea e ritornare ad alcune pagine di storia di duemila anni fa che più di altre hanno narrato ogni dettaglio, anche i più atroci e scabrosi, della Passione di Nostro Signore. Al fine di rimanere il più fedeli possibili ad una ricostruzione di valenza storica ci affideremo al Vangelo scritto dall’unico Apostolo che seguì il Maestro fin sotto alla Croce: San Giovanni, premiato dalla Grazia di Dio già in vita in quanto fu il solo a non morire martire per divenire anche autore del Libro dell’Apocalisse. Per riportare ulteriori particolari aggiungeremo anche le mistiche visioni avute dalla fervente cattolica lombardo-toscana Maria Valtorta (1897-1961) che nei suoi Quaderni del 1944 scrisse, come una reale spettatrice degli eventi che ebbe la grazia di rivivere col suo spirito, l’opera sulla vita di Gesù “Il poema dell’uomo-Dio” o come è stato rititolato “L’Evangelo come mi è stato rivelato”. Ad esse aggiungiamo due esemplari meditazioni sulla Via Crucis e l’agonia e morte di Cristo: le riflessioni di Padre Slavko Barbaric, il sacerdote francescano che seguì spiritualmente i giovanissimi Veggenti di Medjugorie dopo l’arresto del primo parroco Padre Jozo Zovko; le 15 orazioni rivelata a Santa Brigida da Gesù stesso, foriere di 21 magnifiche promesse per chi le recita. Al fine di dare una valenza anche storiografica a queste pagine sul Calvario di Cristo riportiamo anche il Testimoniun Flavianum, ovvero una menzione storica della crocifissione e morte fatta dallo storico giudeo-romano Giuseppe Flavio(in ebraico Yosef ben Matityahu nato a Gerusalemme nel 37 e morto a Roma nel 100). Una citazione avvalorata da menzioni di altri storici coevi e messa in discussione solo negli ultimi due secoli ad opera del revisionismo storiografico illuministico-massonico, sguaiatamente e surrealmente negazionista di molte storicità bibliche in un processo di squallida mistificazione del Cristianesimo (si legga Enciclica Humanus Genus di Papa Leone XIII). Questa è la terza ed ultima parte de Il Calvario di Cristo preceduto dai resoconti su L’orto dei Getsemani e La Flagellazione e le cadute. 


LA STORICITA’ DI GESU’ PER GIUSEPPE FLAVIO

La ricostruzione fotografica del volto di Gesù effettuata nel 1078 dai tecnici della Nasa partendo dall’effigie della Sacra Sindone

«Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità e attirò a sé molti giudei e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato per denunzia degli uomini notabili fra noi lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancora oggi non è venuta meno la tribù di quelli che da costui sono chiamati cristiani».



VANGELO SECONDO GIOVANNI

CROCIFISSIONE DI GESU’


Cristo in croce tra i due ladroni – Peter Paul Rubens – 1620 – Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Museo Reale di Aversa

16bEssi presero Gesù 17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. 19Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: «Il re dei Giudei», ma: «Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei»». 22Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:

Si sono divisi tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così. 25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.



AGONIA E MORTE DI GESU’

28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.


I QUADERNI DI MARIA VALTORTA

IL GOLGOTA

La mistica Maria Valtorta

La crocifissione, la morte e la deposizione dalla croce sono narrati nel quaderno del 27 marzo 1945 nel capitolo DCIX dell’opera di Maria Valtorta. A causa della notevole lunghezza di queste pagine abbiamo dovuto purtroppo eliminare alcuni capitoli e alcuni paragrafi. La lettura completa è possibile attraverso il link al fondo. 

1 Quattro nerboruti uomini, che per l’aspetto mi paiono giudei, e giudei degni della croce più dei condannati, certo della stessa categoria dei flagellatori, saltano da un sentiero sul luogo del supplizio. Sono vestiti di tuniche corte e sbracciate ed hanno in mano chiodi, martelli e funi che mostrano con lazzi ai tre condannati. La folla si agita in un delirio crudele. Il centurione offre a Gesù l’anfora perché beva la mistura anestetica di vino mirrato. Ma Gesù la rifiuta. I due ladroni invece ne bevono molta. Poi l’anfora, dall’ampia bocca svasata, viene posta presso un grosso sasso, quasi sullo scrimolo della cima.

3 Ora Gesù si volge verso la folla. E si vede così che anche il petto, le braccia, le gambe sono tutte state colpite dai flagelli. All’altezza del fegato è un enorme livido, e sotto l’arco costale sinistro vi sono nette sette righe in rilievo, terminate da sette piccole lacerazioni sanguinanti fra un cerchio violaceo… un colpo feroce di flagello in quella zona tanto sensibile del diaframma. I ginocchi, contusi dalle ripetute cadute, iniziate subito dopo la cattura e terminate sul Calvario, sono neri di ematoma e aperti sulla rotula, specie il destro, in una vasta lacerazione sanguinante. La folla lo schernisce come in coro (…)

La crocifissione di Gesù interpretata dall’attore Jim Caviezel per il film di Mel Gibson The Passion

5 Due carnefici gli si siedono sul petto per tenerlo fermo. E io penso che oppressione e che dolore deve aver provato sotto quel peso. Un terzo gli prende il braccio destro, tenendolo con una mano sulla prima porzione dell’avambraccio e l’altra al termine delle dita. Il quarto, che ha già in mano il lungo chiodo acuminato sulla punta quadrangolare nel fusto, terminato in una piastra rotonda e piatta, larga come un soldone dei tempi passati, guarda se il buco già fatto nel legno corrisponde alla giuntura radio-ulnare del polso. Va bene. Il boia appoggia la punta del chiodo al polso, alza il martello e dà il primo colpo. Gesù, che aveva gli occhi chiusi, all’acuto dolore ha un grido e una contrazione, e spalanca gli occhi nuotanti fra le lacrime. Deve essere un dolore atroce quello che prova… Il chiodo penetra spezzando muscoli, vene, nervi, frantumando ossa… Maria risponde al grido della sua Creatura torturata con un gemito che ha quasi del lamento di un agnello sgozzato, e si curva, come spezzata, tenendosi la testa fra le mani. Gesù, per non torturarla, non grida più. Ma i colpi ci sono, metodici, aspri, di ferro contro ferro… e si pensa che sotto è un membro vivo quello che li riceve. La mano destra è inchiodata. Si passa alla sinistra. Il foro non corrisponde al carpo. Allora prendono una fune, legano il polso sinistro e tirano fino a slogare la giuntura e a strappare tendini e muscoli, oltre che lacerare la pelle già segata dalle funi della cattura. Anche l’altra mano deve soffrire, perché è stirata per riflesso, e intorno al suo chiodo si allarga il buco. Ora si arriva appena all’inizio del metacarpo, presso il polso. Si rassegnano e inchiodano dove possono, ossia fra il pollice e le altre dita, proprio al centro del metacarpo. Qui il chiodo entra più facilmente ma con maggiore spasimo, perché deve recidere nervi importanti, tanto che le dita restano inerti, mentre le altre della destra hanno contrazioni e tremiti che denunciano la loro vitalità. Ma Gesù non grida più, ha solo un lamento roco dietro le labbra fortemente chiuse, e lacrime di spasimo cadono per terra dopo esser cadute sul legno.

6 Ora è la volta dei piedi. A un due metri e più dal termine della croce è un piccolo cuneo, appena sufficiente ad un piede. Su questo vengono portati i piedi per vedere se va bene la misura. E dato che è un poco in basso e i piedi arrivano male, stiracchiano per i malleoli il povero Martire. Il legno scabro della croce sfrega così sulle ferite, smuove la corona che si sposta strappando nuovi capelli e minaccia di cadere. Un boia gliela ricalca sul capo con una manata… Ora, quelli che erano seduti sul petto di Gesù si alzano per spostarsi sui ginocchi, dato che Gesù ha un movimento involontario di ritirare le gambe, vedendo brillare al sole il lunghissimo chiodo, lungo il doppio e largo il doppio di quello usato per le mani. E pesano sui ginocchi scorticati, e premono sui poveri stinchi contusi, mentre gli altri due compiono l’operazione, molto più difficile, dell’inchiodatura di un piede sull’altro, cercando di combinare le due giunture dei tarsi insieme. Per quanto guardino e tengano fermi i piedi, al malleolo e alle dita, contro il cuneo, il piede sottoposto si sposta per la vibrazione del chiodo, e lo devono schiodare quasi, perché, dopo essere entrato nelle parti molli, il chiodo, già spuntato per avere perforato il piede destro, deve essere portato un poco più in centro. E picchiano, picchiano, picchiano.

7 Ora la croce è strascinata presso il buco e rimbalza, scuotendo il povero Crocifisso, sul suolo ineguale. Viene issata la croce, che sfugge per due volte a coloro che la alzano e ricade una volta di schianto, un’altra sul braccio destro della stessa, dando un aspro tormento a Gesù, perché la scossa subita smuove gli arti feriti. Ma quando poi la croce viene lasciata cadere nel suo buco e, prima di essere assicurata con pietre e terriccio, ondeggia in tutti i sensi, imprimendo continui spostamenti al povero Corpo sospeso a tre chiodi, la sofferenza deve essere atroce. Tutto il peso del corpo si sposta in avanti e in basso, e i buchi si allargano, specie quello della mano sinistra, e si allarga il foro nei piedi mentre il sangue spiccia più forte. E se quello dei piedi goccia lungo le dita per terra e lungo il legno della croce, quello delle mani segue gli avambracci, perché sono più alti al polso che all’ascella per forza della posizione, e riga anche le coste scendendo dall’ascella verso la cintura. (…)

9 La gente, cominciando dai sacerdoti, scribi, farisei, sadducei, erodiani e simili, si procura lo spasso di fare come un carosello, salendo dalla strada erta, passando lungo il rialzo finale e scendendo per l’altra via, o viceversa. (…) «Ebbene? Tu, Salvatore dell’uman genere, perché non ti salvi? Ti ha abbandonato il tuo re Belzebù? Ti ha rinnegato?», urlano tre sacerdoti. E un branco di giudei: «Tu, che non più tardi di or sono cinque giorni, con l’aiuto del Demonio, facevi dire al Padre… ah! ah! ah! che ti avrebbe glorificato, come mai non gli ricordi di mantenere la sua promessa?».

14Gesù parla per la prima volta: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!». Questa preghiera vince ogni timore in Disma. Osa guardare il Cristo e dice: «Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. Io è giusto che qui soffra. Ma dammi misericordia e pace oltre la vita. Una volta ti ho sentito parlare e, folle, ho respinto la tua parola. Ora me ne pento. E dei miei peccati me ne pento davanti a Te, Figlio dell’Altissimo. Io credo che Tu venga da Dio. Io credo nel tuo potere. Io credo nella tua misericordia. Cristo, perdonami in nome di tua Madre e del tuo Padre santissimo». Gesù si volge e lo guarda con profonda pietà, ed ha un sorriso ancora bellissimo sulla povera bocca torturata. Dice: «Io te lo dico: oggi tu sarai meco in Paradiso». Il ladrone pentito si mette calmo e, non sapendo più le preghiere imparate da bambino, ripete come una giaculatoria: «Gesù Nazareno, re dei giudei, pietà di me; Gesù Nazareno, re dei giudei, io spero in Te; Gesù Nazareno, re dei giudei, io credo nella tua Divinità». L’altro continua nelle sue bestemmie.

15Il cielo si fa sempre più fosco. Ora difficilmente le nubi si aprono per fare passare il sole. Ma anzi si accavallano a più e più strati plumbei, bianchi, verdognoli, si sormontano, si dipanano secondo i giuochi di un vento freddo, che a intervalli scorre il cielo e poi scende sulla terra e poi tace di nuovo, ed è quasi più sinistra l’aria quando tace, afosa e morta, di quando fischia tagliente e veloce. (…) È in questa luce crepuscolare e paurosa che Gesù dà a Maria Giovanni e a Giovanni Maria. Curva il capo, poiché la Madre si è fatta più sotto alla croce per vederlo meglio, e dice: «Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua Madre».

19A gran fatica, puntandosi una volta ancora sui piedi torturati, trovando forza nella sua volontà, unicamente in quella, Gesù si irrigidisce sulla croce, torna eretto come fosse un sano nella sua forza completa, alza il volto guardando con occhi bene aperti il mondo steso ai suoi piedi, la città lontana, che appena si intravvede come un biancore incerto nella foschia, e il cielo nero dal quale ogni azzurro ed ogni ricordo di luce sono scomparsi. E a questo cielo chiuso, compatto, basso, simile ad una enorme lastra di lavagna scura, Egli grida a gran voce, vincendo con la forza della volontà, col bisogno dell’anima, l’ostacolo delle mascelle irrigidite, della lingua ingrossata, della gola edematica: «Eloi, Eloi, lamma scebacteni!» (io sento dire così). Deve sentirsi morire, e in un assoluto abbandono del Cielo, per confessare con tal voce l’abbandono paterno. La gente ride e lo scherza. Lo insulta: «Non sa che farne Dio di Te! I demoni sono maledetti da Dio!». Altri gridano: «Vediamo se Elia, che Egli chiama, viene a salvarlo». (…)

20L’oscurità si fa ancora più fitta. Gerusalemme scompare del tutto. Lo stesso Calvario pare annullarsi nelle sue falde. Solo la cima è visibile, quasi che le tenebre la tengano alta a raccogliere l’unica e l’ultima superstite luce, posandola come per una offerta, col suo trofeo divino, su uno stagno di onice liquida, perché sia vista dall’amore e dall’odio. (…)


Tutto è compiuto – Nerio Griso – 2013

22Un silenzio. Poi, netta nell’oscurità totale, la parola: «Tutto è compiuto!», e poi l’ansito sempre più rantoloso, con pause di silenzio fra un rantolo e l’altro, sempre più vaste. (…) Ancora un silenzio. Poi, pronunciata con infinita dolcezza, con ardente preghiera, la supplica: «Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio!». Ancora un silenzio. Si fa lieve anche il rantolo. È appena un soffio limitato alle labbra e alla gola. Poi, ecco, l’ultimo spasimo di Gesù. Una convulsione atroce, che pare voglia svellere il corpo infisso, coi tre chiodi, dal legno, sale per tre volte dai piedi al capo, scorre per tutti i poveri nervi torturati; solleva tre volte l’addome in una maniera anormale, poi lo lascia dopo averlo dilatato come per sconvolgimento dei visceri, ed esso ricade e si infossa come svuotato; alza, gonfia e contrae tanto fortemente il torace, che la pelle si infossa fra coste e coste che si tendono, apparendo sotto l’epidermide e riaprendo le ferite dei flagelli; fa rovesciare violentemente indietro, una, due, tre volte il capo, che percuote contro il legno, duramente; contrae in uno spasimo tutti i muscoli del volto, accentuando la deviazione della bocca a destra, fa spalancare e dilatare le palpebre sotto cui si vede roteare il globo oculare e apparire la sclerotica. Il corpo si tende tutto; nell’ultima delle tre contrazioni è un arco teso, vibrante, tremendo a vedersi, e poi un grido potente, impensabile in quel corpo sfinito, si sprigiona, lacera l’aria, il «grande grido» di cui parlanoi Vangeli e che è la prima parte della parola «Mamma»… E più nulla… La testa ricade sul petto, il corpo in avanti, il fremito cessa, cessa il respiro. È spirato.



23 La Terra risponde al grido dell’Ucciso con un boato pauroso. (…)




TERRORISTA ISIS CON CARTA DI CREDITO UE: UNGHERIA CONTRO BRUXELLES




ACCUSATO DI 20 DECAPITAZIONI IN SIRIA

PRESO CON LA MASTERCARD DA RIFUGIATO:

LA COMMISSIONE EUROPEA AMMETTE GLI AIUTI
A 90MILA MIGRANTI PER 122MILIONI DI EURO
IL PREMIER ORBAN ESIGE RISPOSTE SUI CONTROLLI 
CAOS PER TRE TIPI DIVERSI DI PREPAGATE


___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Nell’autunno scorso Gospa News è stato uno dei pochissimi media a segnalare il problema delle carte di credito per migranti. La vicenda era stata rilanciata da un’interrogazione al Parlamento Europeo di un eurodeputato leghista che nel febbraio scorso ha ricevuto conferme in merito: unite a rassicurazioni sui controlli. Ma ora è l’Ungheria a far scoppiare un caso diplomatico internazionale dopo il ritrovamento di una di queste carte nelle mani addirittura di un terrorista dell’Isis fuggiasco in Europa. Si tratta di un uomo siriano accusato di aver preso parte a decapitazioni nel suo paese come membro dello Stato islamico, secondo quanto dichiarato dai Procuratori di Budapest e dall’agenzia europea di cooperazione giudiziaria Eurojust. E’ stato identificato dalle autorità ungheresi come F. Hassan, 27 anni, un obiettivo di alto profilo, sospettato di aver giustiziato circa 20 persone nel 2016, tutti i familiari di un abitante della città di Homsche aveva rifiutato di unirsi al Daesh (Isis), secondo quanto riferito dai magistrati ungheresi.

Una delle tante esecuzioni fotografate in Siria durante il dominio del Daesh (Isis – Stato Islamico)

È stato catturato con documenti contraffatti nel principale aeroporto di Budapest il 30 dicembre scorso: è stato condannato per traffico di esseri umani e altri reati a una pena detentiva sospesa da un ordine di espulsione dall’Ungheria, come spiegato dalle autorità magiare. Il Centro antiterrorismo ungherese ha riferito all’agenzia Reuters che il ricercato aveva visitato vari altri paesi europei e si era dichiarato rifugiato in Grecia: dove appunto aveva vissuto grazie alla Mastercard Ue prepagata.

Il portavoce del governo ungherese Istvan Hollik

«Il governo ungherese ha chiesto alla Commissione Europea di rispondere se aveva informazioni sul fatto che un terrorista siriano avesse ricevuto una carta di credito come migrante. Il portavoce del governo István Hollik ha detto che è noto che il capo terrorista siriano F. Hassan, arrestato a Budapest, aveva ricevuto una carta di credito migrante di Bruxelles; l’avvocato del terrorista lo ha confermato pochi giorni fa – si legge in About Ungary, sito ufficiale in inglese dell’esecutivo nazionale di Budapest – Nonostante questo, la CE sostiene che queste carte anonime per i migranti non rappresentano affatto un pericolo. Mercoledì (27 marzo 2019 – ndr) il portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, ha continuato a sostenere che non esistono carte di migranti anonime in quanto conoscono l’identità dei titolari di carta e li controllano mensilmente».


L’INTERROGAZIONE DEL LEGHISTA BORGHEZIO

L’eurodeputato dellla Lega-ENF Mario Borghezio

E’ una risposta simile a quella data all’interrogazione parlamentare molto circostanziata depositata dall’eurodeputato leghista Mauro Borghezio. Il rappresentante italiano del gruppo ENF a Bruxelles lo scorso 7 novembre aveva scritto: «Apprendo che un’organizzazione chiamata Humanity Ventures è stata fondata, in collaborazione tra George Soros e MasterCard: l’obiettivo è di fornire 500 milioni di dollari ai migranti in Europa e, come dichiarato sul sito web MasterCard, il progetto mira a “catalizzare e accelerare lo sviluppo economico e sociale delle comunità vulnerabili di tutto il mondo, in particolare dei rifugiati e dei migranti”. Fonti della polizia croata affermano che le MasterCard prepagate vengono distribuite ai migranti che attraversano illegalmente i Balcani; queste carte non portano un nome ma sono contrassegnate con gli acronimi dell’UNHCR e dell’UE, insieme con un numero stampato. Vale anche la pena notare la collaborazione tra MasterCard e Mercy Corps, un’altra importante organizzazione filantropica americana che distribuisce carte prepagate ai rifugiati in tutta la Grecia e la Serbia, utilizzando un sistema di pagamento non in contanti per coloro che cercano rifugio in Europa». L’eurodeputato Borghezio è quindi passato alle domande serrate: «Chi ricarica queste carte per gli immigranti illegali: MasterCard, Soros o l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati? Da quali account e sportelli automatici viene prelevato il denaro, qual è il massimale e qual è la registrazione delle transazioni bancarie mantenute? Qual è il ruolo dell’UE?».


LA UE: «UN PIANO DI CARTE PREPAGATE PER 90MILA MIGRANTI»


La carta di credito per i migranti realizata da Mastercard con il logo dell’agenzia Onu Unchr

La risposta è arrivata tre mesi dopo, lo scorso 12 febbraio: «La Commissione europea finanzia i suoi partner umanitari per attuare programmi di assistenza in denaro in diversi paesi tra cui Turchia, Giordania, Libano e Grecia, con la maggior parte dei beneficiari che sono stati sfollati a causa della guerra civile in Siria. In Grecia, l’assistenza umanitaria in denaro è fornita sotto forma di carte prepagate per i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale, in linea di massima per un periodo massimo di sei mesi, come stabilito dal Ministero greco per la Politica Migratoria, che centralmente coordina il programma – si legge sul sito del Parlamento Europeo – L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR)attua il programma in collaborazione con altre due organizzazioni umanitarie internazionali (Catholic Relief Service e International Federation of the Cross). In linea con il diritto comunitario, il programma garantisce che i richiedenti asilo ricevano le condizioni materiali di accoglienza per soddisfare i loro bisogni primari in modo dignitoso, legale ed efficiente. Oltre 90 000 beneficiari hanno ricevuto assistenza in denaro nell’ambito di questo programma, ricevendo un limite predefinito al mese, stabilito in base alla composizione di ogni famiglia e allineato al reddito di solidarietà sociale della Grecia. Le carte possono essere caricate direttamente dall’UNHCR e dai loro partner di implementazione. Per tutto il periodo di programmazione 2016-2018, la Commissione ha stanziato circa 122 milioni di euro per l’assistenza in contanti multifunzionale per i beneficiari in Grecia. Le carte includono un numero che si riferisce all’identità del beneficiario iscritto nel programma. L’identità del titolare della carta viene verificata mensilmente con un controllo fisico. Le carte vengono cancellate se viene rilevato un abuso o un’identità errata. Le carte possono essere utilizzate solo in Grecia».

L’UNGHERIA VUOLE CERTEZZE: «PERCHE’ BRUXELLES FINANZIA I TERRORISTI?»

Il primo ministro ungherese Viktor Orban vuole vederci chiaro sui controlli alle carte dei rifugiati

Una risposta giunta prima che la carta fosse trovata nelle mani del terrorista Isis latitante in Ungheria che solleva immediatamente dubbi sulla qualità dei controlli dell’Unhcr ma anche sull’effettiva possibilità che tale strumento di pagamento possa essere utilizzato solo in Grecia. Ecco perché ora è una nota ufficiale del Gabinetto del Primo Ministro Victor Orban a sollevare il caso tramite il portavoce goovernativo Hollik, deputato del KDNP (Partito Cristiano Democratico nazionale). Quest’ultimo, ha sottolineato che «se la commissione di Bruxelles è effettivamente a conoscenza di chi fornisce tali carte bancarie per migranti, ciò solleva una questione molto importante. Pertanto, il Governo si aspetta una risposta diretta da parte della Commissione europea: Bruxelles sapeva che un leader terrorista siriano aveva ricevuto anche una carta di credito migrante? Erano consapevoli che stavano “finanziando un boia dello Stato islamico”?» ha chiesto il portavoce del governo sottolineando che «la gente vorrebbe finalmente vedere chiarita questa domanda perché molti sono rimasti scioccati dal fatto che – come indicano i segni – Bruxelles sta anche finanziando terroristi che prendono di mira l’Europa».



TRE TIPOLOGIE DI CARTE SECONDO AFRICA CHECK

Un’altra tipologia delle carte prepagate Ue

Prova a mettere un po’ d’ordine il sito di Africa Check, un portale d’informazione sul Continente Nero coordinato da un giornalista corrispondente del Mail e del Guardian: «Ma la storia mescola un programma esistente dell’UNHCR e un partenariato di aiuti umanitari separati tra il miliardario filantropo George Soros e il fornitore di carte di credito MasterCard, secondo un controllo dei fatti di Snopes che lo giudica falso – scrive Africa Check – Il programma UNHCR è stato avviato nel 2011 in Moldova e successivamente ampliato nel 2016. Le carte di debito sono pensate per essere una forma di assistenza multiuso in denaro per rifugiati e richiedenti asilo per soddisfare esigenze di base come l’alloggio e altri servizi. Secondo l’UNHCR, il programma di assistenza basato sul denaro è stato lanciato in 60 paesi nel 2016. MasterCard ha anche sponsorizzato due programmi di aiuto simili ma separati. La prima è una partnership del 2016 con il gruppo umanitario Mercy Corps, in cui sono state consegnate carte prepagate di debito ai rifugiati che viaggiano attraverso la Serbia, così come ai rifugiati e ai migranti che viaggiano attraverso paesi in Europa, Africa e Asia. Il secondo è una partnership MasterCard con George Soros per creare una “entità autonoma” chiamata Humanity Ventures. Il partenariato cerca di fornire soluzioni del settore imprenditoriale e privato ai problemi creati dalla crisi dei migranti, ma in realtà non distribuisce le carte di debito ai migranti». Bastano queste poche righe per rimettere in discussione la risposta data dalla Commissione Europea all’eurodeputato Borghezio che sosteneva l’esistenza di un piano esclusivamente per la Grecia: «Secondo il Mercy Corps, l’obiettivo principale del programma di assistenza senza contanti è “fornire la capacità per le persone di agire in modo indipendente la capacità di spendere denaro per ciò di cui hanno bisogno con dignità e maggiore controllo” – aggiungono i reporter africani – L’UNHCR ha affermato che l’accesso al denaro conferisce potere ai rifugiati “dando loro la possibilità di scegliere come soddisfare i loro bisogni più immediati. Liberati dal dover fare la fila o viaggiare per ricevere aiuti di taglia unica, le persone possono acquistare il proprio cibo, carburante, vestiti, medicine o pagare l’affitto in base alle loro priorità personali. In questo modo, i rifugiati contribuiscono direttamente alle economie locali e promuovono relazioni positive con le comunità ospitanti”».

Una scheda telefonica Sim prepagata anonima di Lycamobile acquistabile anche su Ebay

A questo punto viene lecito supporre che la Commissione Europea abbia risposto solo per il piano finanziato direttamente con 122 milioni di euro ma abbia concesso l’utilizzo del logo anche alle altre carte in distribuzione in Europa. Resta la certezza che in tale caos sia davvero difficile controllare chi riceve queste carte e come le utilizza come riprova la circostanza di una di esse finita nelle mani del terrorista Isis. Un’eventualità ben delineata nel precedente articolo di Gospa News nel quale si faceva riferimento anche alle SimCard Lycamobile, quelle utilizzate dal 90 per cento dei migranti in relazione alla grande campagna promozionale effettuata dal tycoon musulmano britannico-cingalese, tra i finanziatori di Muslim Aid, la più importante fondazione umanitaria islamica sospettata di fiancheggiare organizzazioni terroristiche come Hamas. Non solo. Era stata dimostrata l’esistenza di simcard anonime rigorosamente proibite in Italia ed in Europa per le leggi antiterrorismo ma sequestrate in vari blitz della polizia di frontiera e da noi trovate in vendita anche su Ebay… Un kit per terroristi fantasma: come il fuggiasco siriano del Daesh che ha gironzolato in mezza Europa, a spese dei cittadini Ue, prima di finire in manette.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione

SANTA PASQUA DI RISURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO

 

LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -

Buona Pasqua...!!!!!! :: www.vitamonasticapassionista.com





 PRIMA LETTURA 

At 10,34.37-43
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

 SALMO 

Sal 117
Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.


 SECONDA LETTURA 

Col 3,1-4
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.


 SEQUENZA 

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

 VANGELO 

Gv 20,1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.