martedì 19 marzo 2019

La CIA ammette di usare la Geoingegneria e manipolazione climatica come arma di guerra

Estati torride di terra secca e assetata, primavere scosse da nubifragi e alluvioni. Che il clima stia cambiando sotto ai nostri occhi è ormai accettato da tutti. Il dibattito si è spostato su altri aspetti della questione: il cambiamento è solo frutto del nostro stile di vita, conseguenza inevitabile dell’inquinamento atmosferico? Oppure esistono altri fattori, che non siamo in grado di controllare? Quanto influiscono sul meteo i sempre più numerosi esperimenti di manipolazione climatica? E a che scopo vengono effettuati? Per combattere il surriscaldamento globale oppure per accelerarlo?
A questi ultimi interrogativi, sembra che ci sia una risposta e riguarda la CIA, che ammette che varie nazioni possiedono la capacità di utilizzare la modificazione del clima, o geoingegneria, come arma di guerra. A parlare è il Climatologo della Rutgers University, dr. Alan Robock che sostiene che il suo dipartimento all’università del New Jersey è stato ingaggiato dalla CIA applicare il metodo di controllo del clima di altre nazioni.
Ovviamente, la CIA sembra avere un forte interesse per il tema della modificazione del clima. Infatti, Robock sembra confermare la voce che l’agenzia ha contribuito al finanziamento sulla geoingegneria,  con un progetto di 21 mesi (rinnovato da pochi anni) che vedrà protagoniste la Nazional Academy of Sciences (NAS), la Nazional Oceanic and Atmosferic Administration e la NASA.
Alterare il tempo (meteo) è stato uno stratagemma di guerra per anni. Tuttavia, è probabile che molti paesi hanno ora la capacità di modificare il clima. In realtà, la modificazione del clima, che viene usato come arma, non è un concetto nuovo; esistono diversi esempi storici di manipolazione del clima, attraverso la geoingegneria,  utilizzati in tempo di guerra.
Ad esempio, Robock afferma che la geoingegneria esisteva già durante la guerra in Vietnam, dove, per un periodo di cinque anni, aerei americani impegnati in missioni di cloud seeding, (ovvero inseminazione delle nuvole attraverso irrorazione chimica) hanno avuto successo nell’aumentare le precipitazioni e prolungare le stagioni monsoniche. Gli Stati Uniti hanno anche usato la geoingegneria con le irrorazioni chimiche contro Cuba, nel tentativo di far piovere e rovinare il raccolto di zucchero.
Un rapporto sorprendentemente approfondito sull’argomento, pubblicato sul sito web della filiale locale della CBS WCCO-TV, racconta di un esperimento di geoingegneria condotta dai militari britannici durante i primi anni 1950 che è andato terribilmente storto.  Lauren Casey, della WCCO-TV membro del team meteo, approfondisce l’argomento.
“Dopo la seconda guerra mondiale, l’Inghilterra ha cercato un metodo di modificazione del clima per l’aggiunta al loro repertorio di difesa. La Royal Air Force ha condotto un esperimento su una nuvola irrorandola di sostanze chimiche, esperimento soprannominato ‘Operazione Cumulus‘ vicino a North Devon, un quartiere nel sud dell’Inghilterra. “
Beh quel giorno fu drammatico, spiega Lauren Casey, dove una grande quantità di pioggia era caduta in un breve periodo di tempo, portando alla rovina l’area generale, devastandola completamente.
“L’esperimento ha indotto un diluvio, una vera bomba di acqua in 24 ore, paragonata a  tre mesi di pioggia. Novanta milioni di tonnellate di acqua hanno spazzato via una stretta valle nella città di Lynmouth, distruggendo interi edifici e trascinando case e la popolazione verso il mare. Molti cittadini hanno perso la vita a causa di questa infame tragedia, di questo infame esperimento”. Milioni di dollari sono stati spesi per esperimenti di guerra climatica, del cambiamento del meteo, soprattutto attraverso le irrorazioni chimiche dei cieli.
Ricerca, sviluppo e l’uso di armi di geoingegneria hanno preso posto per molti decenni. Insieme con alcuni altri paesi, gli Stati Uniti hanno ovviamente preso l’idea sul serio, versando milioni di dollari nella ricerca sulla geoingegneria.
Ad esempio, la tecnologia HAARP, dove la principale struttura si trova in Alaska, sono stati spesi centinaia di milioni di dollari con i soldi degli ignari contribuenti. Questa struttura  ha il potenziale di alterare il clima su scala massiccia, e sovralimentare la ionosfera. Infatti, l’Air Force ha ammesso che tali esperimenti meteorologici possono essere tuttora applicati, e anche in passato è stato fatto.
Le tecnologie di geoingegneria utilizzate come armi, potrebbe diventare più comune in futuro, che è una prospettiva terrificante. La tattica di geoingegneria potrebbe aumentare in una situazione di guerra o di escalation delle tensioni tra i paesi, anche se attualmente viene usato in tempo di pace.
Robock avverte: “Se un paese vuole controllare il clima in un determinato modo, e l’altro paese non vuole  che questo accada, vi sarebbe la possibilità di abbattimento di aerei tanker….e se non c’è accordo,  potrebbe avere conseguenze terribili.”
Esistono trattati e documenti che dimostrano che sono in atto tentativi concreti, di intervenire sul clima. Nel gennaio 2002 Italia e Stati Uniti firmarono un accordo chiamato “Cooperazione Italia-Usa su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici”. Il progetto aveva l’obiettivo dichiarato di sviluppare tecnologie per le energie rinnovabili, ma all’interno del rapporto si leggeva che fra gli scopi vi era la “esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione” e la “progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2”.
Redazione SdC



Intervento di Enzo Pennetta alla conferenza di Firenze del 27 Ottobre 2012 - La guerra ambientale è in atto, dalle mistificazioni scientifiche del global warming alle manipolazioni globali della geoingegneria -





Bohemian Grove: politici, militari e gente che conta brindano alla devastazione del mondo (NOMI e FOTO)

Un club per giornalisti, fondato da giornalisti. Da un’idea di Tommy Newcombe ed altri giornalisti del San Francisco Chronicle, nel 1892 nasce in California il Bohemian Club. Giovani cronisti, mossi dal desiderio di scappare per un po’ dalle caotiche redazioni dei giornali e riunirsi all’aria aperta, decisero d’instaurarsi nei boschi di Monte Rio, nella contea californiana di Sonoma, per chiacchierare e svolgere attività artistiche d’ogni tipo.

Il Bohemian Club è sopravvissuto fino ai giorni nostri, l’edizione di quest’anno del Bohemian Grove, l’accampamento estivo dei membri del Club, celebrato con cadenza annuale dal 1899, si svolge dall’8 al 27 Luglio, sempre nello stesso luogo scelto più di cento anni fa da quei giornalisti… ma dello spirito con cui è nato il Club, non c’è più nemmeno l’ombra.

Un tempo, tra gli oltre 1.000 ettari di sequoie secolari del “boschetto boemio” (di proprietà del Club) di Monte Rio, ci si incontrava per discutere e praticare le arti, la pittura, la poesia, la musica, tanto che la conditio sine qua non per essere ammessi in questa elitaria associazione era quella di praticare almeno una delle Sette Arti (cit. George Sterling, poeta americano).

“Weaving Spiders Come Not Here” è il motto del club (“Ragni tessitori non veniate qua”, ndr), parla chiaro: al Bohemian Grove si viene per passare un paio di settimane di feste e sollazzi, senza appesantire il soggiorno con le diatribe che attanagliano mente e corpo durante il resto dell’anno.

Al Bohemian Grove si è tutti semplicementi boemi, bon vivants, vivitori.

Il diritto d’ammissione al Club s’è comunque andato adattando ai tempi e, da un gruppo ristretto di giornalisti con aspirazione artistica, è diventato oggi il club di tutti i ricchi mecenati, imprenditori, personaggi di spicco dell’economia, della finanza, dell’istruzione, della politica e del mondo militare. L’importante è avere una barca di soldi ed essere riconosciuti internazionalmente come una delle persone più potenti ed influenti del pianeta.

Tutti riuniti attorno al fuoco come dei boy scouts, ogni anno, al Bohemian Grove si celebra lo stile di vita boemio e non ci si preoccupa di come va il mondo, almeno per una quindicina di giorni.

Questi signori, in versione ebbria, con pantaloni corti, calzettoni sotto il ginocchio e cubani in bocca, sono i diretti responsabili dell’attuale tracollo mondiale, delle guerre, delle epidemie mediche e della povertà globale ma… lasciamoli fare i campeggiatori, si devono riposare, sono solo quindici giorni, se lo meritano, vero?

Il Bohemian Club è un club rigorosamente per soli uomini (nel 1999, un po’ per imitazione, un po’ per non essere da meno, Susan Stautberg della Westinghouse Broadcasting ed Edie Weiner crearono il Belizean Grove, un club formato da circa 120 delle più potenti ed influenti donne del pianeta, tra politiche, artiste e militari, ndr) ed attualmente ospita ogni anno gli uomini più potenti e ricchi del mondo. Alcuni nomi (trovate l’elenco scaricabile in formato excel a fondo articolo, ndr): Henry Kissinger, David Rockfeller, Bush padre e figlio, Colim Powell, Tony Blair, Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Karl Rove, Shimon Peres, Al Gore, George Shultz, Jack Kemp, Caspar Weinberger, Helmut Schmidt, Michel Rocard, James Baker,…

Al Bohemian Grove sono invitati tutti i membri del Club, per riunirsi e ricordare almeno una volta all’anno, che si è tutti parte di un gran gruppo, con uguali obiettivi e modus operandi. E allora… a campeggiare tra bungalow e tende, ovviamente con tutti gli svaghi possibili ed immaginabili (leggete l’articolo dello Spy Magazine, dove si parla un po’ delle cifre esorbitanti che vengono spese durante il Grove, ndr). Non manca di certo il caviale, lo champagne e tutto il meglio del delicatessen mondiale (tra gli ospiti del Grove ci sono rinomiati cuochi, sommelier e via dicendo).

Il B.G. si svolge al centro del sacro territorio di Sonoma, abitato un tempo dalla tribù pellerossa dei Pomo. In questo bosco, le tribù dei nativi americani praticavano riti divinatori e di cremazione, perché era considerato un punto alchimisticamente molto importante, l’incrocio di linee ed energie esoteriche, che sembra propiziassero questa tipologia di rituali. Era chiamata la “Via della Morte” ed ancora oggi, Bohemian Club a parte, è una zona ben conosciuta dai seguaci del movimento neopagano e dell’esoterismo.

Oggi il Bohemian Grove conta circa ottanta accampamenti, ognuno col suo nome (vedi documento excel a fondo articolo) ed ognuno ospita decine di neo-boemi. Tra le svariate attività che queste persone praticano durante il “campeggio” ci sono gare di piroghe (tipica imbarcazione Pomo, ndr), grigliate, concentrazioni per ascoltare i cosiddetti “Discorsi sulla riva del lago”, dove si alternano vari oratori per discutere un po’ d’arte, filosofia, religione e, perché no, di politica, economia e di cosa poter fare col pianeta.

Il primo sabato del campo estivo si compie il tradizionale rito del “Cremation of Care“, una processione funebre dove uomini vestiti in stile druido, con tuniche, torce e pali appuntiti, portano in una piroga una bara contenente l’effige di un essere umano (il “Care”), fino ai piedi di una statua alta circa 15 metri che rappresenta un gufo, la divinità adorata dai membri del Bohemian Club. Sotto il gufo viene recitato un sermone, con tanto di musiche ed effetti speciali (sviluppati con il susseguirsi delle edizioni del Grove) ed alla fine viene bruciata quest’effige umana, al grido di:

“Great Owl of Bohemia, we thank thee for thy adjuration.
Well should we know our living flame Of Fellowship can sear
The grasping claws of Care, Throttle his impious screams
And send his cowering carcass From this Grove.
Begone, detested Care, begone! …Once again Midsummer sets us free!”
(a fondo articolo potete leggera la traduzione di tutta la cerimonia della cremazione).

“Cremation of Care” è stato tradotto da alcuni italiani come “cremazione dell’intento” ma personalmente preferisco e credo sia molto più chiaro tradurlo letteralmente come “cremazione di ciò che importa” di “quello che veramente importa nella vita”. Insomma, questi loschi figuri bruciano durante un rituale pagano, che ricorda i riti sacrifical-propiziatori delle antiche civiltà (tipo l’adorazione di Moloch, dio biblico dello stato di Ammon, l’odierna Giordania, a cui si dedicavano sacrifici di bambini).

L’anatema contro l’attuale Bohemian Club è doveroso: sono proprio i membri del Bohemian Club coloro i quali potrebbero dare una svolta al mondo in tutti gli ambiti, economico, medico e politico, non sono forse le persone più ricche, potenti ed influenti della Terra? Qualcosa di buono lo potrebbero fare, no? A parte creare fondazioni umanitarie fantoccio per lavare denaro sporco, ad esempio…

Se solo gli importasse, se solo mettessero da parte l’ego e pensassero alle altre persone che vivono su questo pianeta come una parte di se stessi, se solo volessero fare del bene, invece di “bruciare ciò che importa davvero”, prenderebbero a cuore la causa di questo martoriato pianeta e di tutti i suoi abitanti.

Se fossero buone persone, avrebbero chiaro che l’unica vera ricchezza è l’amore, l’empatia, la collaborazione e la cooperazione internazionale. Cominciando dal vicino di casa, fino alla giungla amazzonica, all’asia, all’africa, ovunque laddove si paga con la sofferenza, la miseria e la morte la spesa della grigliata e della festaccia di questi schifosi papponi, che di boemo, tra l’altro, non hanno proprio niente, se non la voglia di cazzeggio e di dominio.

Oggi, Luglio 2014, a poche ore dall’inizio del Bohemian Grove 2014, mentre il mondo sta morendo tra guerre ed epidemie, la gente si suicida vittima di un tracollo finanziario senza precedenti, i cittadini sono presi in giro da quelli che dovrebbero essere i propri rappresentati, i responsabili stanno facendo le valigie per andare a festeggiare per tutto il male ed il dolore che hanno creato.

Anche se può sembrare un Bilderberg estivo, il Bohemian Grove è ben più un paio di semplici e rilassati settimane nel bosco tra amici. Non è la documentazione che parla in questo caso (purtroppo, i vari giornalisti e spioni che hanno cercato di entrare sono stati arrestati, a parte Alex Jones che ha documentato tutta la cerimonia del Cremation of Care, vedi video a fondo articolo, Cathy O’Brien, una donna che afferma d’esser stata violentata durante le cerimonia del B.G., l’attivista Mary Moore e qualche anonimo lavoratore del catering/bus navetta del B.G., ndr) ma il senso comune.

Metti in un bosco mistico tutte le persone più importanti del mondo e chiamale a partecipare ad eventi rituali collettivi. Egiziani, Babilonesi, Romani, Greci, tutte le antiche civiltà lo facevano ed ora anche la nostra.

Invece di recitare un mea culpa e rinascere dentro, invece d’aiutare e riprogrammare le proprie agende, riconoscendo che non sono i nostri capi e che non è loro il pianeta Terra, come impiegano quei minuti preziosi che potrebbero salvare la vita di milioni di bambini africani, solo per fare un esempio? Un’allegra grigliata in costume da bagno. Che dura 15 giorni. Bravi, ben fatta.

Non c’è altro da aggiungere, credo. Non serve nemmeno seguire l’onda di chi crede che si svolgano, o si siano svolti in passato, sacrifici umani durante il Bohemian Grove o di chi punta l’attenzione solo sulle presunte feste orgiastiche con prostitute. Questo è puro folklore del Grove e con questo non dico che non sia vero ma, anche nell’eventualità, non mi stupirebbe affatto. Non perdiamo tempo con la forma, la sostanza dell’attuale Bohemian Club dev’essere il fulcro della nostra attenzione. Attenzione! Perché non se ne parla quasi mai ed invece è fondamentale per tutti noi sapere quello che succede nel boschetto di Sonoma, in California.

Viene bruciata un’effige di un essere umano durante la cerimonia della “Cremation of Care” ma i sacrifici umani avvengono soprattutto fuori dal Bohemian Grove, ogni giorno, centinaia di persone muoiono vittime delle guerre e di un sistema che è ben che crollato, perché fondato su pilastri completamente equivocati, primi tra tutti il denaro ed il potere.

I colpevoli di tutto ciò sono seduti oggi, e per quindici giorni consecutivi, su seggiole di legno con cappelli di paglia, sigari e coppe del miglior vino, praticando pseudo-rituali incappucciati. Che non hanno colpa a radunarsi al Bohemnia Grove? Avete perso il senso comune che vi permette di distinguere il bene dal male?

Spiegatemi cosa c’è da festeggiare e mi ci unisco anch’io al Bohemian Club.

Matteo Vitiello


Lo speciale sul Bohemian Grove di Spy Magazine (1989)


La traduzione della cerimonia “CREMATION OF CARE”



La lista dei partecipanti al Bohemian Grove (anno 2010)

BOHEMIAN-GROVE-MEMBERSHIP-LIST

Alcune immagini del Bohemian Club e Bohemian Grove

Alcune mappe dettagliate del Bohemian Grove

Seguono le foto più antiche delle prime edizioni del Bohemian Grove

3 VIDEO


Il giornalista americano Alex Jones si confronta con il politico David Gergen, membro del Bohemian Club



Cremation of Care – Bohemian Grove 2000



Bohemian Grove – Documentario completo Alex Jones


 Uno dei relati più importanti sul Bohemian Club e Bohemian Grove:

Bohemian Grove and Other Retreats: A Study in Ruling-Class Cohesiveness” 

(G. William Domhoff, 1974, Harper & Row)


La dissertazione del Dr. Peter Martin Phillips

A Relative Advantage: Sociology of the San Francisco Bohemian Club”