mercoledì 19 dicembre 2018

L’OMBRA DEI ROTHSCHILD DURANTE LA NASCITA DEL MOVIMENTO 5 STELLE, ECCO LE PROVE





Chi controlla il controllore, ovvero chi c’è dietro Grillo? Negli ultimi mesi, in particolare negli ultimi giorni, tutti giù a raccontare vita morte e miracoli di Gianroberto Casaleggio, la manina che scriverebbe i post più aggressivi, compresi quelli epurativi nei confronti dei Cinquestelle non allineati, vedi Tavolazzi, Favia e altri.
E mentre gli altri stanno lì a indicare la pagliuzza Gianroberto noi siamo andati a fare le pulci alla trave Sassoon, il più importante, autorevole, carismatico e potente socio/partner della Casaleggio Associati. Per capire che non scherziamo né millantiamo basta comparare il suo curriculum professionale con quello degli altri soci/partner: a confronto sembrano poppanti ancora da svezzare.

Tre lauree, la prima in economia alla Bocconi nel 1973, Sassoon proviene da una famiglia di origini ebraiche, imparentata con i Rotschild.

Nel 1974, quindi appena un anno dopo la prima laurea – le altre due sono state conseguite in Scienze Politiche e Storia – Enrico Sassoon mette piede nell’Ufficio Studi della Pirelli, “allora considerato un think tank tra i migliori d’Italia in campo economico”. Una carriera fondata all’insegna dei think tank, dove le lobby economiche incontrano il potere politico per decidere le sorti future di uno stato (o di un insieme di stati). E deve averne fatta di strada il nostro Sassoon se è vero com’è vero che nel tempo è diventato Board Member e Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in Italia, “un ponte qualificato tra Italia e Stati Uniti con un network di cinquecento soci che include il cuore del mondo produttivo italiano, un gruppo di aziende ad alto tasso di internazionalizzazione capace di rappresentare il 2% del PIL nazionale.”

Praticamente una super lobby di multinazionali, banche e grandi gruppi che unisce le forze per proteggere in maniera più efficace i propri interessi e che promuove lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e USA. Per rendere bene l’idea di quanto esteso sia questo cartello basta leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti in Amcham: Standard & Poor’s, Philip Morris, IBM, Microsoft, ENI, Enel, Intesa San Paolo, Sisal, Rcs Editori, Esso, Bank of America, Coca Cola, Fiat, Fincantieri, Finmeccanica, Italcementi, Jp Morgan, Pfizer, Rai, Sky, Unicredit…

Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato la crisi economica in cui versiamo.

Enrico Sassoon, primo e più importante socio della Casaleggio, siede fianco a fianco con certi personaggi. Che poi sono gli stessi componenti dell’Aspen Institute Italia, think tank tecnocratico, diretta emanazione del gruppo Bilderberg. Quando il Sistema si organizza è capace di tutto: persino di creare un Comitato Esecutivo Aspen formato – oltre che da Enrico Sassoon della Casaleggio – anche da Mario Monti, John Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremonti, tutti componenti italiani del Bilderberg.

Ora: come diavolo è possibile che la Casaleggio, a detta di molti spin doctor e influencer di Grillo e del Movimento 5 Stelle, abbia il suo membro più importante all’interno di un Istituto popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici dichiarati proprio di Grillo? Qual è la ragione per cui questo accade?

Le stranezze, purtroppo, non finiscono qui: a parte il fatto che il dominio beppegrillo.it risulta intestato ad un certo Emanuele Bottaro di Modena, e potrebbe trattarsi di un normale prestanome (ma la trasparenza?), a destare sospetti è la domiciliazione del gestore tecnico del dominio, Via Jervis 77 a Ivrea. Lo stesso indirizzo della sede legale Olivetti, gruppo Telecom Italia.

Cosa c’è di così strano?

C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio, fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, attuale presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio). Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon.

La Casaleggio parte forte e chiude due contratti importanti, prima con Grillo poi con l’Italia dei Valori, quest’ultimo finito a male parole quando Di Pietro e De Magistris capiscono chi si sono messi in casa. Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere italiani e non.

A questo punto le domande che sorgono sono tante: può Grillo non sapere che Sassoon siede, fianco a fianco, con Monti, Tremonti e gli altri? Può Grillo non sapere che la gestione tecnica del suo dominio è domiciliata nella sede di un’azienda legata al Gruppo Telecom, contro cui lui si è scagliato più e più volte? Perché non si affranca da questi “maledetti” personaggi, che rischiano di rovinare il lavoro sul territorio dei ragazzi del Cinquestelle?

Se risulta lampante a tutti quanto di buono – spesso ma non sempre e a volte con modalità piuttosto ortodosse – riescano a realizzare i “grillini”, è altrettanto chiaro che dietro il faccione del comico/politico genovese si nascondono personaggi ambigui e dai tratti inquietanti.

Tocca quindi ad elettori e componenti del Movimento pretendere chiarezza.

Prima che sia troppo tardi.


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29 settembre 2016

I Gilet Gialli? Il Popolo torna protagonista dopo tanti soprusi

Gilet Gialli

di Alain de Benoist



Alain de Benoist, la Francia, da una decina di giorni, vive l’era dei gilet gialli, e i commenti sono già numerosi. Fuoco di paglia o onda di fondo? Nuova fronda? Nuova rivolta contadina? Qual è il suo sentimento?
“Cinque anni fa, all’incirca negli stessi giorni, il 23 novembre 2013, mi avevi chiesto del movimento dei berretti rossi. Ho quindi richiamato la vostra attenzione sul fatto che “tutte le proteste o rivolte di una certa portata a cui stiamo assistendo oggi vengono create ai margini o lontano dai partiti e dai sindacati, che non sono affatto ovviamente più capaci di incarnare o trasmettere le aspirazioni della gente”.
La mia conclusione era questa: “Una parola d’ordine: berretti rossi ovunque!” Bene, eccoci qui: i gilet gialli sono i berretti rossi ovunque. Dopo anni e anni di umiliazione, impoverimento, esclusione sociale e culturale, è semplicemente il popolo di Francia che parla di nuovo. E c’è chi agisce con rabbia e determinazione (già due morti e 800 feriti, più che nel maggio 1968!) e questo dice molto.
Anche se le classi inferiori e le classi medio-basse sono la forza trainante – che conferisce al movimento una straordinaria dimensione di classe – i gilet gialli provengono da ambienti diversi, riuniscono giovani e anziani, contadini e leader di aziende, impiegati, lavoratori e dirigenti. Donne come uomini (penso a quei pensionati settantenni che non esitano, nonostante il freddo, a dormire nella loro macchina in modo che i blocchi stradali possano essere tenuti giorno e notte). Persone che non si preoccupano della destra o della sinistra, e che per la maggior parte non sono mai stati impegnati in politica, ma che combattono sulla base di ciò che è per loro un senso comune: la sensazione di essere trattati come cittadini di seconda classe dalla casta dei media, considerati taglieggiabili e sfruttabili grazie all’oligarchia predatoria dei ricchi e dei potenti; mai consultati, ma sempre ingannati, per essere i “capri espiatori” (François Bousquet) della Francia dal basso, di questa “Francia periferica” ​​che è senza dubbio la cosa più francese in Francia oggi, ma che è abbandonata al suo destino, per essere vittima della disoccupazione, del calo delle entrate economiche, della precarietà, delle delocalizzazioni, dell’immigrazione. Questo popolo dopo anni di pazienza e sofferenza, è sbottato dicendo: “Basta!” Questo è il movimento di gilet gialli. Onore a movimento, onore a loro!”.
Cosa colpisce di più in questo movimento?
“Due cose: la prima, la più importante, è la natura spontanea di questo movimento, perché questo elemento è spaventa le istituzioni pubbliche, che si trovano senza interlocutori, ma spaventa anche partiti e sindacati, che scoprono con stupore che vicino un milione di uomini e donne si possiamo mobilitare e innescare un movimento di solidarietà come raramente abbiamo visto (con un sostegno dal 70 all’80% nell’opinione pubblica) senza che si sia nemmeno pensato di rivolgersi a loro.
Rivolta a Parigi
Gilet gialli, un perfetto esempio di auto-organizzazione popolare. Nessun capo piccolo o grande, né Cesari né tribuni, solo il popolo. Il populismo allo stato puro. Non il populismo di partiti o movimenti che reclamano questa etichetta, ma ciò che Vincent Coussedière chiamava il “populismo del popolo”. Ribelli, sanculotti, comunardi, non importa in quale etichetta vogliamo classificarli. Il popolo dei gilet gialli non ha affidato a nessuno il compito di parlare al suo posto, si è imposto come soggetto storico, e anche per questo deve essere approvato e sostenuto.
L’altro punto che mi ha colpito è stato l’incredibile discorso di odio diretto contro i giubbotti gialli dei portatori dell’ideologia dominante, la triste alleanza del “piccolo marchese” Macron al potere, e dei i preziosi e ridicoli mercati finanziari “Borghesi”, “deficienti”, “nerd” sono le parole che tornano più spesso (per non parlare dell’appellativo “camicie brune”!). Leggi la posta dei lettori di Le Monde, e puoi ascoltare la sinistra moralista – la sinistra del cherosene – e la destra delle classi agiate. Finora, questo establishment si è trattenuto, ma adesso non si contiene più. Si lascia andare nel modo più osceno per esprimere la propria arroganza e il disprezzo di classe, ma anche la paura del panico di essere presto destituito dai poveri.
Dopo la formidabile manifestazione dei gilet gialli a Parigi, questa classe dominante non ha più il coraggio di ribattere a chi si lamenta del prezzo della benzina, invitando a comprare un’auto elettrica (versione moderna de “Allora mangiate brioche!”). Quando il popolo si riprende le strade della capitale, si alzano i ponti levatoi. La classe dominante esprime il proprio odio per certa Francia popolare – la Francia di Johnny, colui che “fuma sigarette e rulla diesel” – questa Francia che non è abbastanza meticcia, troppo francese in qualche modo, fatta di quelle persone che Macron ha a sua volta descritto come ignoranti e pigre che vogliono “fare casino”, insomma, come gente di poco, esprime questo sentimento perché sa che i suoi giorni sono contati”.
Possiamo vedere come è iniziato il movimento, ma non sappiamo bene come possa finire, supponendo, inoltre, che in qualche maniera debba finire. Gli elementi emersi in questa rivolta possono essere tradotti in maniera più politica?
“Non è in questi termini che si pone il problema. Siamo nel mezzo di un’onda profonda che non sta per indebolirsi, perché è il risultato oggettivo di una situazione storica che è destinata a durare. La questione dei carburanti era ovviamente solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, o piuttosto la goccia di benzina che ha fatto esplodere il bidone. Il vero slogan è stato subito: “Macron dimettiti”. Nell’immediato futuro, il governo userà le solite manovre: reprimere, diffamare, screditare, dividere e aspettare che il movimento si sfilacci. Potrebbe essere sfilacciato, ma le cause saranno sempre lì. Con gilet gialli, la Francia è già in stato pre-insurrezionale. Se si radicalizzano di nuovo le contestazioni, sarà molto meglio. Altrimenti, l’avviso sarà stato importante. Avrà un valore emulativo. In Italia, il Movimento Cinque stelle, nato anche da un “giorno di rabbia”, è ora al potere. In Francia, l’esplosione finale avverrà in meno di dieci anni”.
Intervista di Nicolas Gauthier (traduzione di G.Barbadillo)

Capitano Ultimo: restituita la scorta a Sergio De Caprio

SOLDI BEN SPESI. ERA ORA CHE LO STATO RICONOSCESSE IL GIUSTO VALORE DI UN SUO SERVITORE FEDELE

Il ricorso verrà trattato nel merito l'11 giugno prossimo

By Huffington Post


AGF

Il Tar del Lazio 'restituisce' la scorta al colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina.

Il Tribunale amministrativo regionale, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, ha infatti accolto il ricorso di De Caprio contro il Ministero dell'Interno per l'annullamento, previa sospensiva, di tutti gli atti relativi alla revoca della misura di protezione, disposta il 3 settembre scorso. Il ricorso verrà trattato nel merito l'11 giugno prossimo.


Comune nega aiuti: ecco cos’è costretta a fare la madre con figlio disabile


MA LA TENEREZZA DI QUESTA MADRE CHE CON IL SORRISO SULLA BOCCA FA QUESTO TUTTI I GIORNI? MERAVIGLIOSA! MA VERGOGNA AL SUO COMUNE CHE IN MODO DISUMANO LA COSTRINGE A TUTTO QUESTO. PURTROPPO, QUESTA SIGNORA INGLESE HA PARECCHI ALTRI GENITORI ITALIANI CHE LA CAPISCONO..... 

Comune le nega gli aiuti: costretta a portare su e giù per le scale ogni giorno il figlio disabile – di Biagio Chiariello
I genitori di Reece, un bimbo britannico di 7 anni, sostengono che il Comune di North Lanarkshire “ci sta facendo passare l’inferno in Terra come famiglia”.
La sorella 15enne del ragazzino, affetto da paralisi cerebrale, ha fatto un video per evidenziare le difficoltà che la madre deve affrontare ogni giorno per “rendergli la vita normale”.

La madre di un ragazzo che non è in grado di camminare è costretta a portarlo su e giù per due rampe di scale diverse volte al giorno dopo che il Comune non le ha accordato i finanziamenti per rendere la propria casa “accessibile ai disabili”.


Il figlio disabile di Gary e Mary Rogerson, Reece, sette anni, ha una paralisi cerebrale e una carenza di idrocortisone che colpisce gli ormoni fondamentali per la sua salute generale.

Usa una sedia a rotelle e ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, quindi Mary è costretta a trasportare il bambino, che pesa 50 kg, per le due rampe di scale che conducono al piano superiore.

I genitori, insieme ai fratelli maggiori di Reece, Courtney, 15 anni, e Raith, 16 anni, sostengono che il North Lanarkshire Council “abbia deluso” il bimbo gravemente disabile.

La scorsa settimana Courtney ha pubblicato un filmato su Facebook che evidenza le difficoltà che sua madre Mary, 53 anni, deve affrontare ogni giorno portando Reece su e giù per le scale.
La madre con figlio disabile chiede giustizia

La coppia, proprietaria della casa, afferma che il Comune si è offerto di pagare £ 6000 per dei lavori di ristrutturazione, tra cui un montascale.


Ma questo “non è abbastanza”, dicono. Peraltro sostengono di aver speso di propria tasca 20.000 sterline (oltre 22mila euro) “necessari per garantire a Reece di entrare e uscire da casa sua”.

“Io e Gary abbiamo comprato questa casa dal consiglio nel 1999, ma non sapevamo che Reece sarebbe nato così. Poiché la nostra casa non era adatta alle sue esigenze – spiega Mary – ci siamo trasferiti in una proprietà in affitto quattro anni fa e ci è stato riferito che sarebbero stati effettuati i lavori per venire incontro ai suoi problemi”.

Continua: “Questo significava che avremmo potuto venduto la nostra casa e vivere lì. Ma ci sono stati ritardi dopo ritardi e abbiamo pagato l’affitto, un mutuo e una doppia tassa comunale per una proprietà vuota. “Aspettare così tanto tempo per i lavori di ristrutturazione ci ha paralizzato finanziariamente e non ci è rimasta altra scelta che tornare a casa nostra”.


La famiglia Rogerson sostiene che il Comune dovrebbe coprire il costo totale delle ristrutturazioni – mai realizzate – proprio perché promessa dallo stesso consiglio comunale sulla proprietà in affitto.
Una possibile soluzione

“L’unica soluzione è che il Consiglio paghi i lavori o che ci trovi una casa adatta”, ha affermato la donna. “Io e Mary stiamo diventando più anziani. Con la crescita di Reece e invecchiando sarà più difficile prendersi cura di lui senza le strutture adeguate di cui ha bisogno. Dobbiamo sapere che andrà tutto bene” dice papà Gary.

Nel frattempo, alla famiglia è stato offerto un montascale, insieme all’assistenza di un fornitore di assistenza domiciliare finanziata, ma questa offerta non è stata presa in considerazione.

“Comprendiamo che ciò è frustrante per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo costantemente impegnati con la famiglia per trovare una soluzione a lungo termine e continueremo a suggerire tutte le opzioni disponibili” dice un portavoce del North Lanarkshire Council.



Gli astronomi hanno appena assistito ad una vera battaglia nello spazio?

astronomi

Recentemente, strane esplosioni sono state rilevate dagli astronomi nello spazio profondo e non sanno esattamente cosa le abbia provocate. Brett Tingley, che scrive per mysteriousuniverse.org, riporta:
La fantascienza ha avuto un profondo impatto sulla nostra coscienza culturale, quando si tratta di immaginare come sarebbero le razze aliene avanzate. In un certo senso, la fantascienza ha modellato l’immaginazione contemporanea, portando ad una grande ed errata interpretazione dei fenomeni che osserviamo nello spazio. Vogliamo davvero che enormi navi madri sfreccino nelll’Universo, vivendo queste opere cinematografiche spaziali nella vita reale che metterebbero in imbarazzo la  Battlestar Galactica o il bagno di sangue B-R5RB? Almeno, crediamo davvero che questo possa avvenire? Che sia o no, gli astronomi hanno recentemente osservato ciò che può essere descritto solo come una serie di esplosioni estremamente luminose nello spazio, e finora non c’è una spiegazione. Hanno assistito a una battaglia intergalattica nello spazio?
Gli eventi sono stati rilevati dal programma Dark Energy Survey Supernova (DES-SN), un programma collaborativo condotto in 25 diverse istituzioni astronomiche il cui obiettivo è quello di rintracciare e identificare le supernove e la materia oscura nelle vaste aree nere dello spazio. Secondo le loro stime, queste esplosioni – o qualunque cosa fossero – si sono verificate in un angolo dell’Universo a circa 4 miliardi di anni luce di distanza. Questi eventi misteriosi erano estremamente caldi, con temperature che vanno da 10.000 a 30.000 gradi Celsius (la temperatura superficiale del sole, in media, è di 5.000 gradi Celsius). Queste esplosioni erano anche enormi, con dimensioni che vanno da diverse volte la distanza tra la Terra e il Sole, fino a cento volte. Qualsiasi cosa siano stati  questi eventi, erano terrificanti da vedere.
Gli astronomi della Royal Society non sono ancora sicuri di cosa potrebbe aver causato queste brillanti esplosioni. Normalmente le supernova durano diversi mesi, ma questi eventi mostrano la massima luminosità solo per circa una settimana. Una teoria postula illustra che una supernova potente potrebbe aver incenerito una nuvola di materiale espulso da una stella morente, sebbene siano necessari molti più dati prima di poter trarre conclusioni. Tuttavia, devo chiedermi: saremmo in grado di identificare qualcosa di veramente anomalo o unico se lo assistessimo? Oppure gli scienziati cercano una spiegazione più probabile sulla base delle nostre attuali conoscenze, pubblicano l’articolo e proseguono?

Immagini di uno degli eventi transitori, da otto giorni prima della luminosità massima, fino a 18 giorni dopo. Questa esplosione è avvenuta ad una distanza di 4 miliardi di anni luce. Credito: M. Pursiainen / Università di Southampton
Immagini di uno degli eventi transitori, da otto giorni prima della luminosità massima, fino a 18 giorni dopo. Questa esplosione è avvenuta ad una distanza di 4 miliardi di anni luce. Credito: M. Pursiainen / Università di Southampton
È difficile da dire. Miika Pursiainen, dall’università di Southampton, ha analizzato i dati, ma finora ha avuto più domande che risposte. “Se non altro”, dice, “il nostro lavoro conferma che l’astrofisica e la cosmologia sono ancora scienze con molte domande senza risposta!”
A cura di Hackthematrix
[ndr] Mentre gli astronomi rimangono scioccati dopo aver visto una battaglia nello spazio, l’autore Errante segnala che tali battaglie si svolgono nostro malgrado a distanza ravvicinata sul pianeta, probabilmente da tempo immemore.

Stati Uniti, “Misterioso Fenomeno” di 80 chilometri catturato su un Radar del Servizio Meteorologico Nazionale

Un “misterioso fenomeno” di 80 km ha stupito meteorologi, professionisti, dilettanti e inseguitori di tempeste, e li ha portati su Twitter per dibattere e offrire le loro opinioni e teorie su quello che è successo.
Un tweet dal National Weather Service a Paducah inviato alle 8: 52 pm Lunedi 10 dicembre 2018, dice che la sequenza di una misteriosa anomalia meteo, era in corso da circa cinque ore e poi il NWS (National Weather Service ) ha richiesto assistenza ai residenti di Owensboro o Madisonville. Il tweet completo può essere letto qui sotto.
Stiamo ancora cercando di capire esattamente cosa si vede sul radar stasera.” Sono stato con il fiato sospeso per circa 5 ore. Se qualcuno si trova nella zona di Owensboro o Madisonville, deve cercare se possibile di notare qualcosa nel cielo, oppure qualcosa che cade nei pressi delle loro case, giardini nei prossimi 30 minuti. Fateci sapere. Non sono precipitazioni, non sono temporali in arrivo. ” Varie teorie sono state offerte in risposta a questo tweet che includeva tutto,  da uno stormo di uccelli a un anormale uragano  o tempesta o persino un’esplosione nello spazio.



The leading theory is chaff that originated in far southern Richland County IL around 2:50 PM this afternoon. Here is a 6.5 hour loop....

96 utenti ne stanno parlando

Circa venti minuti dopo il suo primo tweet, il NWS ha inviato un altro tweet che affermava che la teoria principale è che potrebbe trattarsi di una contromisura radar usata dagli aerei militari per distrarre i loro nemici o missili guidati dal radar dai loro bersagli. Solitamente consiste in pezzi di metallo molto piccoli come l’alluminio. Può apparire come bande strette di riflettività sul radar, poiché sono disseminate da aerei che volano ad alta velocità lungo una strada. Mentre il suo scopo principale è la difesa personale, apparirà comunque su altri radar e potrebbe causare confusione.
Un cacciatore di tempeste locale per notizie e stazioni meteorologiche a Owensboro, così come Paducah e St. Louis, Chris Conley, ha detto che, mentre la NWS tira fuori teorie su contromisure usate da aerei militari, gli esperti stanno ancora cercando di capire tutto, di comprendere di cosa si trattava.

Un esperto meteo ha anche detto che non era ancora sicuro di cosa poteva volare in quel momento. L’esercito non ha motivo di lanciare tutto questo nei cieli e nel sud dell’Illinois senza avvertire il NWS, il che è ancora un punto interrogativo. Di cosa si trattava?