giovedì 18 febbraio 2021

La "stirpe del serpente" Simbologia e mito della storia umana

COME AI PRIMORDI DELLA CREAZIONE L'UOMO SI TROVA ANCORA ALLE PRESE CON LA SUPREMAZIA DELLA STIRPE DEL SERPENTE. IL PECCATO ORIGINALE DI EVA HA SOTTOMESSO L'UOMO A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO AL POTERE DELLA STIRPE DI LUCIFERO FINO AI TEMPI ULTIMI IN CUI LUI E I SUOI SEGUACI VERRANNO INCATENATI NELL'ABISSO. E' LO STESSO CRISTO A DIRE CHE IL MONDO E' SOTTO IL DOMINIO DEL DIAVOLO (DIABOLOS - COLUI CHE DIVIDE)....
PER APPROFONDIRE QUESTO TEMA AFFASCINANTE:
 
La “Stirpe del Serpente” nella simbologia e nel mito della storia umana

Secondo alcuni studiosi, la frequenza della figura serpentina nelle tradizioni e nella simbologia umana affonda le radici in qualcosa di reale accaduto agli albori dell'evoluzione dell'uomo. Tra alcuni ricercatori si registra un certo sconcerto quando si considera lo spazio di tempo estremamente ristretto nel quale si è evoluta la specie umana

Nel momento in cui Eva, la prima donna mitica e madre di tutti i viventi, si è fatta convincere a raccogliere il frutto proibito dall’Albero della Vita, l’umanità cade vittima del primo grande inganno del serpente.

Quello raccontato da Genesi, il libro di apertura della Bibbia, è una storia ricca di simbolismo. Secondo il pensiero religioso occidentale, l’incidente narrato dal testo sacro presenta il nemico più insidioso dal quale l’umanità deve guardarsi.

Eppure, la figura del serpente non è presente soltanto nei racconti della tradizione semitica che ha partorito il racconto di Genesi. Se guardiamo alla mitologia delle altre culture umane, scopriamo uno scenario popolato di rettili, serpenti piumati e strani esseri ibridi rettiloidi.

Secondo alcuni studiosi, la frequenza della figura serpentina nelle tradizioni e nella simbologia umana affonda le radici in qualcosa di reale accaduto agli albori dell’evoluzione dell’uomo.

Lo scenario raccontato dai miti di tutto il mondo è pressoché lo stesso: esseri considerati divini, dalle sembianze rettili e dai grandi poteri, hanno consegnato nelle mani dell’umanità la conoscenza tecnologica e la civilizzazione urbana.

E’ possibile che entità non umane abbiano influenzato il normale andamento evolutivo del genere umano? La rapida evoluzione dell’uomo, incapace di armonizzarsi con i tempi e le regole della natura, potrebbe dipendere da questo? E’ possibile che il nostro DNA sia stato alterato in maniera innaturale per scopi a noi ignoti?

Per quanto la scienza abbia fatto passi da gigante nella comprensione dei meccanismi che regolano l’evoluzione degli esseri viventi, l’origine dell’uomo rimane ancora avvolta nel mistero.

Le indagini archeologiche e i ritrovamenti fossili, più che chiarire la storia dell’evoluzione umana, non fanno che complicare un puzzle di per sé già abbastanza complicato. Tra alcuni ricercatori si registra un certo sconcerto quando si considera lo spazio di tempo estremamente ristretto nel quale si è evoluta la specie umana.

Per fare un paragone indebito, possiamo pensare ai dinosauri, un gruppo di esseri viventi che ha dominato il pianeta Terra per ben 160 milioni di anni, un ciclo di vita biologica estremamente lungo o, quanto meno, in armonia con i tempi cosmici dell’Universo.

Se invece consideriamo l’homo sapiens, si rimane sconcertati nel considerare che il genere homo è comparso sul pianeta solo 2 milioni di anni fa e, attraverso una rocambolesca serie salti evolutivi, è giunto a costruire appena 6 mila anni fa le prime città moderne in Mesopotamia, per poi passare, in poche migliaia di anni, dalla scrittura cuneiforme all’informatica e dall’esplorazione dei territori sconosciuti al volo spaziale.

Perché l’Homo Sapiens è così veloce?

Tra i primi a parlare di un intervento esterno alla storia evolutiva dell’uomo c’è Zecharia Sithchin, il ricercatore che ha dedicato la sua vita allo studio della mitologia sumera.

In molti dei suoi libri, Sithchin afferma la sua teoria secondo la quale, in un passato molto remoto, un gruppo di viaggiatori extraterrestri provenienti dal pianeta Nibiru, chiamati Anunnaki, sarebbero scesi sulla Terra per sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta.

Avendo bisogno di manodopera per l’estrazione di minerali, gli Anunnaki pensarono di manipolare geneticamente la specie terrestre più simile a loro, innestandovi il proprio DNA: fu scelto un ominide, l’Homo Erectus.

Potremmo essere il risultato di una manipolazione genetica che ci ha strappato dal nostro sviluppo naturale?

Secondo l’ipotesi di David Icke, alcuni alieni rettiliani, sotto le mentite spoglie umane di uomini pubblici, hanno preso il controllo del nostro pianeta impedendo all’umanità la normale evoluzione spirituale, sociale e tecnologica. Il fine di costoro sarebbe quello di schiavizzare l’umanità e impossessarsi definitivamente delle risorse planetarie (umanità compresa).

Le idee contenute nel libro Figli di Matrix, apparentemente originali e stravaganti, ma convalidate da una lunga e scrupolosa serie di indizi documentati, descrivono la nostra vita sul pianeta Terra come un inganno ‘esistenziale’ gestito da forze extraterrestri, intraterrestri e interdimensionali per tenerci in una prigione mentale, emozionale e spirituale.

A conferma di queste teorie, sembra che gli antichi miti terrestri concordino tutti su una cosa: l’aspetto di questi antichi ‘visitatori’ (che qualcuno considera ‘invasori’) è accomunata a quello della famiglia dei rettili. E in quasi tutte le leggende, si fa riferimento ad antiche “divinità” metà uomo e metà rettile.

I Sumeri

I Sumeri rappresentano la prima popolazione urbanizzata al mondo. Erano i discendenti di un’etnia della Mesopotamia meridionale (l’odierno Iraq sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 5000 a.C.) fino all’ascesa di Babilonia (attorno al 1500 a.C.).

Il termine Sumero è in realtà il nome dato agli antichi abitanti della Mesopotamia dai loro successori, il popolo semitico degli Accadi. I Sumeri, (o Shumeri da Shumer) infatti, chiamavano se stessi sag-giga, letteralmente “la gente dalla testa nera” e la loro terra Ki-en-gi, “luogo dei signori civilizzati”.

Nel pantheon delle divinità sumere figura Enki, la divinità dei mestieri, del bene, dell’acqua, del mare, dei laghi, della sapienza e della creazione. Enki, in alcune rappresentazioni, appare come un essere metà uomo e metà serpente.


Il significato del suo nome dovrebbe essere “signore della terra”. Egli era il custode dei poteri divini chiamati Me, i doni della civilizzazione dei quali avrebbe beneficiato l’umanità.

La sua immagine è un serpente con una doppia ellisse, o Caduceus, molto simile al Bastone di Asclepio. Secondo l’opinione di alcuni autori, non sorprende che il simbolo di Enki sia stato poi usato come simbolo della medicina, data la sua sconcertante somiglianza con la doppia elica del DNA.


Il Caduceo simbolo della medicina (vi dice niente in tempi di pandemia?)

I racconti dell’Antico Testamento

La Bibbia riprende alcuni temi della mitologia sumera e babilonese. Secondo quanto riportato dagli autori del testo sacro, il seduttore dell’umanità che compare nell’episodio del ‘Peccato Originale‘ ha le sembianze di un serpente.


All’inizio della storia umana, il serpente propone ad Adamo ed Eva una via alternativa a quella prevista dall’ordine cosmico, così da “diventare come Dio”. Che significa? Secondo alcuni esegeti, Adamo ed Eva intravedono nella proposta del serpente la via dell’immortalità che li renderebbe simili a Dio.

Altri, invece, vedono nella proposta la possibilità per l’umanità di stabilire da sola cosa sia bene e cosa sia male, senza nessuna autorità divina esterna. Il serpente propone all’uomo di diventare dio di se stesso. Infatti, all’obiezione di Eva il serpente risponde serafico:

“Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male”. Non è più il creatore a stabilire cosa è buono o male, ma la creatura.

Altri ancora, hanno interpretato il racconto del peccato originale come una scorciatoia evolutiva offerta all’umanità per aggirare un processo che probabilmente avrebbe richiesto migliaia (se non milioni) di anni. Ireneo di Lione, un importante autore cristiano del 3° secolo, ha definito quello di Adamo ed Eva un peccato d’impazienza, una scappatoia per bruciare le tappe.

Il serpente si sarebbe fatto portatore di capacità tecnologiche e culturali che gli uomini avrebbero comunque sviluppato naturalmente e in perfetta armonia con le leggi cosmiche dell’universo. In questa interpretazione si incrociano i racconti della mitologia sumera su Enki (portatore della civiltà) e anche il mito di Prometeo, il quale ruba il fuoco agli dei per consegnarlo agli uomini.

Il breve arco di tempo nel quale l’umanità si è evoluta lascia sconcertati alcuni antropologi. Rispetto ai tempi della natura, l’uomo sembra una saetta comparsa sul pianeta. Ed è una evoluzione che effettivamente non è completamente in armonia con il cosmo.

Il costo di questa veloce evoluzione è stata la separazione dell’uomo dalla natura e la conseguente distruzione del pianeta (l’eden), la separazione tra gli uomini (torre di babele) e la conseguente perdita di unità d’intenti e l’alienazione degli individui. In questa prospettiva, il serpente ha incarnato il simbolo del diavolo (diabolos = ciò che separa).


Il Medio Oriente e l’Africa

In Medio Oriente si tramanda dei Jinn, misteriosi uomini serpente o dragoni di cui si afferma la presenza fin dai tempi più antichi. In età preislamica ai Jinn era accreditata una notevole potenza, quasi sempre in grado di esprimere una devastante e spesso mortale cattiveria.

Gli Antichi Egizi veneravano molte divinità ibride, nelle quali si fondevano caratteristiche umane e animali. Tra queste c’era l’antico dio egiziano Sobek, il quale viene riprodotto come un uomo con la testa di coccodrillo.

Nel Mali c’è una popolazione, i Dogon, che tramandano un mito di creazione il cui protagonista è un uomo rettile. I Dogon affermano di discendere dal dio Amma, proveniente dalla stella Po Tolo (Sirio B).

Amma creò l’universo con le stelle e le costellazioni e poi creò Tenga, cioè la Terra, a forma di donna, con cui si accoppiò generando i Nommo, due esseri mezzo uomo e mezzo serpente, identificati come la forza vitale dell’acqua, e li inviò sulla terra per impartire all’umanità gli insegnamenti fondamentali, come tessitura, metallurgia e agricoltura.

I Dogon conservano delle conoscenze a dir poco miracolose. Nel 1947, dopo aver vissuto con i Dagon per più di diciassette anni. l’antropologo francese Marcel Griaule ha riportato una storia veramente incredibile. Gli anziani della tribù hanno rivelato a Griaule uno dei loro segreti più gelosamente custoditi, nascosto anche alla maggior parte della comunità tribale.

Essi affermano di aver ricevuto una profonda conoscenza del sistema solare da uno dei misteriosi Nommo. Gli anziani sono a conoscenza delle quattro lune di Giove, degli anelli di Saturno e sono consapevoli della forma a spirale della Via Lattea e sanno che sono i pianeti a muoversi intorno al Sole e non viceversa.

Ma ciò che più sconcerta gli etnologi è la conoscenza dei Dogon delle orbite, delle dimensioni e della densità delle stelle del sistema di Sirio. I Dogon hanno accuratamente confermato l’esistenza di Sirio A, B e C, conoscenza che la moderna scienza ha acquisito solo di recente.

Sirio C è rimasta sconosciuta fino al 1995, quando gli astronomi hanno notato l’influenza gravitazionale che questa esercita sul movimento di tutto il sistema.


La Grecia antica

Il primo re mitico di Atene, Cecrope, era mezzo uomo e mezzo serpente. Nella mitologia greca, erano serpenti i servitori dei Titani e dei Giganti, i quali sono talvolta rappresentati in forma “anguiforme”, ossia con le gambe formate da terminazioni serpentiformi molti simili a quelle di Enki- Tra questi c’è l’immagine del gigante Klyteros.

Asia orientale

Nei racconti popolari della Cina antica figurano due fratelli, Nüwa, una divinità femminile della creazione, e Fu Xi, uno dei tre mitici sovrani cinesi detti “I Tre Augusti”, vissuto, secondo la tradizione, tra il 2952 e il 2836 a.C.

Entrambi vengono raffigurati come esseri ibridi, formati da un busto umano e da una coda di serpente. Secondo la tradizione è Nüwa a inventare la musica e la tecnica per suonare il flauto, ma soprattutto è lei a creare gli uomini, plasmandoli dall’argilla.

Fu Xi veniva rappresentato sempre allacciato, tramite la coda, alla sorella Nüwa, che prese in sposa. Le immagini rappresentano lei con un compasso e lui con una squadra in mano: i due strumenti indicano che i due sovrani inventarono norme, regole, standard. Secondo il folklore cinese, queste due divinità sono responsabili della creazione e dell’educazione del genere umano.


Nella cultura asiatica si tramandano anche le leggende dei Long o dragoni, forme a metà tra il piano fisico e il piano astrale, ma raramente descritte in forma umanoide, e che possono cambiare forma passando dall’umano al rettiliano.

Questa caratteristica viene spesso attribuita agli Imperatori Asiatici, che si credeva fossero in grado di mutare volontariamente la propria forma umana in una di drago e viceversa.

Cristianesimo

La teologia cristiana, che fonda il proprio pensiero anche sull’Antico Testamento ebraico, ha assunto il racconto del peccato originale come momento fondamentale della cosiddetta caduta dell’uomo.

La redenzione, ovvero la sconfitta del principe di questo mondo (Satana) è avvenuta con l’incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, nel quale l’ordine primordiale è ricostituito e verrà a compiersi con il ritorno di Gesù alla fine dei tempi e la venuta della Gerusalemme Celeste, la nuova creazione in armonia con l’ordine cosmico.

Un simbolo interessante della redenzione e della sconfitta del serpente è l’iconografia mariana: la Vergine Maria è rappresentata nell’atto di calpestare la testa del serpente, simbolo di vittoria sul male.


Americhe precolombiane

La mitologia Maya conosce una figura molto importante per il discorso che stiamo sviluppando: il dio Quetzalcoatl. Secondo le narrazioni, questa divinità avrebbe insegnato al popolo Maya i segreti dell’agricoltura, della metallurgia e dell’astronomia. L’umanità deve il suo rapido sviluppo evolutivo ad una figura esterna rettiliforme.


Le rappresentazioni di Quetzalcoatl sono alquanto inquietanti, in quanto vedono il dio maya intento a divorare un uomo. Che poi questo dono fatto all’umanità non sia del tutto gratuito? Cosa chiede il serpente in cambio? Quale parte dell’umanità sta divorando?


Epoca contemporanea

Quello del rettile è ancora un simbolo presente nella cultura umana e spesso è associato ai simboli araldici di grandi famiglie nobiliari (dal sangue “rettile” blu!), a marchi di grandi aziende e ad opere d’arte che rappresentano spudoratamente il dominio del rettile sulla razza umana, come un nefasto parassita:


Serpente che divora un neonato: il famoso Biscione, simbolo della famiglia Visconti di Milano
]Simbolo dell’Alfa Romeo: un serpente (coronato, quindi Re) divora un uomo

biscione canale 5
Versione “fiorita” del biscione del Cavaliere


Orripilanti statue esposte nel Vigeland Park di Oslo, dove molto chiaramente viene descritto il dominio rettile sull’umanità.

Cosa giustifica questa presenza costante e penetrante della simbologia rettile nella cultura umana. E come mai sembra che ancora oggi ci siano tanti riferimenti al serpente e al suo potere? Siamo davvero preda di una dominazione esterna che ci ha fatto deragliare dal percorso evolutivo naturale? Qual è lo scopo del serpente?

Dopo questa lunga, e ampiamente incompleta, carrellata di miti e simboli, sembra possibile indicare alcuni punti salienti:

1) Il serpente è un simbolo presente in quasi tutte le culture umane;

2) Il serpente (o drago) fa dono all’umanità della tecnologia e della cultura accelerando il processo evolutivo naturale;

3) Il serpente (o drago) è sempre al comando: è Re, Imperatore (presidente?)

4) Il dono del serpente non è gratuito: egli divora l’uomo… cosa vuole in cambio?

5) Il potere del serpente è ancora in atto… basta solo avere occhi per notarlo!

LITURGIA DEL GIORNO


Giovedì dopo le Ceneri


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Ho invocato il Signore ed egli ha ascoltato la mia voce:
da coloro che mi opprimono mi libera.
Affida al Signore la tua sorte ed egli sarà il tuo sostegno.
(Cf. Sal 54,17-19.23)

Colletta
Ispira le nostre azioni, o Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività
abbia sempre da te il suo inizio
e in te il suo compimento.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dt 30,15-20)
Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.


Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo e disse:
«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso.
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Lc 9,22-25)
Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore ascolta la preghiera di chi riconosce le doppiezze e le contraddizioni della propria condotta morale. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci o Signore.

Perchè la parola del Papa in difesa della vita, della libertà e della pace, sia accolta nella Chiesa e nel mondo come proposta di valori umani, atti ad ispirare l'impegno morale dei singoli e dei popoli. Preghiamo:
Perchè la Conferenza episcopale trovi nell'assistenza dello Spirito Santo, il coraggio di proporre alla Chiesa italiana linee pastorali a partire dalle emarginazioni e dalle povertà presenti sul territorio. Preghiamo:
Perchè la sofferenza, che accomuna persone malate, sole e svantaggiate, susciti nella comunità cristiana, raccolta attorno allo sposo Gesù nel banchetto dell'eucaristia, risposte concrete di carità e di solidarietà. Preghiamo:
Perchè il digiuno, che il vangelo paragona all'attesa dello sposo, ci prepari a testimoniare più concretamente la fede e l'amore. Preghiamo:
Perchè la gioia donataci da Gesù in quest'eucaristia, ci aiuti ad essere fedeli ai nostri doveri di cristiani. Preghiamo:
Per i cristiani che si dicono credenti pur avendo abbandonato la pratica religiosa.
Per i cristiani che ritengono l'impegno sociale estraneo alla Chiesa.

Scuoti, o Padre, la nostra coscienza pigra e intorpidita dal peccato, e fa' che, accogliendo il giudizio della tua Parola sulle nostre incoerenze, viviamo in maniera più responsabile l'impegno della fede. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore,
l’offerta che presentiamo sul tuo santo altare,
perché ottenga a noi il perdono
e renda onore al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo. (Sal 50,12)

Oppure:
Se qualcuno vuol venire dietro a me
rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno
e mi segua. (Lc 9,23)


Preghiera dopo la comunione
Il pane del cielo che abbiamo ricevuto,
Dio onnipotente, ci santifichi
e sia per noi sorgente inesauribile
di perdono e di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Dio onnipotente,
che al tuo popolo hai rivelato le vie della vita eterna,
fa’ che percorrendole giunga fino a te,
luce senza tramonto.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Entriamo in Quaresima, e la Chiesa vuole spiegarcene subito lo scopo. La vita di Gesù ha compimento sulla croce, ma al tempo stesso nella risurrezione, che dalla croce è inseparabile. Se vogliamo seguire Gesù e intraprendere questo grande cammino che deve condurci al Padre, la prima cosa da fare è rinunciare a noi stessi. Gesù non ci dice subito di prendere la nostra croce, perché se noi prendessimo la nostra croce stando in noi stessi, questa sarebbe insopportabile.
Gesù ci domanda di rinunciare innanzi tutto a noi stessi, cioè al nostro io.

mercoledì 17 febbraio 2021

LITURGIA DEL GIORNO. MERCOLEDì DELLE CENERI E INIZIO DELLA QUARESIMA

La Liturgia di Mercoledi 17 Febbraio 2021

Mercoledì delle Ceneri



Grado della Celebrazione:
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Tu ami tutte le creature, o Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento,
e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio.
(Cf. Sap 11,24.23.26)

Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri.

Colletta
O Dio, nostro Padre,
concedi al popolo cristiano
di iniziare con questo digiuno
un cammino di vera conversione,
per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza
il combattimento contro lo spirito del male.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gl 2,12-18)
Laceratevi il cuore e non le vesti.


Dal libro del profeta Gioèle

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

SECONDA LETTURA (2Cor 5,20-6,2)
Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dopo l'omelia)
Benedizione e imposizione delle ceneri

Fratelli e sorelle, supplichiamo Dio nostro Padre
perché con l’abbondanza della sua grazia
benedica queste ceneri, che poniamo sul nostro capo
in segno di penitenza.

O Dio, che hai pietà di chi si pente
e doni la tua pace a chi si converte,
ascolta con paterna bontà
le preghiere del tuo popolo
e benedici questi tuoi figli
che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri,
perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima,
giungano completamente rinnovati
a celebrare la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:
O Dio, che non vuoi la morte dei peccatori
ma la conversione,
ascolta benigno la nostra preghiera
e benedici queste ceneri,
che stiamo per imporre sul nostro capo
riconoscendo che noi siamo polvere
e in polvere ritorneremo;
l’esercizio della penitenza quaresimale
ci ottenga il perdono dei peccati
e una vita rinnovata a immagine del tuo Figlio risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Il sacerdote asperge le ceneri con l’acqua benedetta.
Poi impone le ceneri sui fedeli, dicendo:

Convertitevi e credete nel Vangelo.
Oppure:
Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai.

Intanto si canta un canto adatto.

Terminata l’imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani e continua con la Preghiera universale.
Non si dice il Credo.

Preghiera dei fedeli
Il Signore che vede nel segreto, ci ha convocati nel segno delle sacre ceneri, perchè iniziamo il cammino quaresimale di conversione e riconciliazione con umiltà e gioia, confidando nella sua infinita misericordia. A lui rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo:
Converti il nostro cuore, Signore.

- Perchè la Chiesa, che annuncia e celebra il perdono di Dio, sia nel mondo segno e strumento di riconciliazione. Preghiamo:
- Perchè le comunità cristiane che si esercitano nel digiuno quaresimale, sappiano condividere le ansie, le povertà e le speranze degli uomini di oggi. Preghiamo:
- Perchè i poveri e i sofferenti ricevano il conforto dell'aiuto fraterno e partecipino con gioia al cammino di speranza del popolo di Dio. Preghiamo:
- Perchè il richiamo delle sacre ceneri alla condizione mortale dell'uomo e alla precarietà delle sue conquiste, favorisca l'incontro con Dio, vera fonte di vita e di salvezza. Preghiamo:
- Perchè l'ascolto della Parola, la conversione, la preghiera, gli impegni battesimali, la carità rinnovino profondamente i nostri rapporti con Dio e i fratelli. Preghiamo:
- Perchè questo rito non rimanga staccato dalla vita quotidiana.
- Per i ragazzi e i giovani che partecipano con proprie iniziative alla quaresima di fraternità.

Accogli, Padre santo, le nostre preghiere, e fa' che siamo fedeli agli impegni che oggi assumiamo, per essere trovati degni di partecipare, al termine di questo tempo di grazia, all'incontro con Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Con questo sacrificio, o Padre,
iniziamo solennemente la Quaresima
e invochiamo la forza di astenerci dai nostri vizi
con le opere di carità e di penitenza
per giungere, liberati dal peccato,
a celebrare devotamente la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO DI QUARESIMA III
I frutti dell’astinenza

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu vuoi che ti glorifichiamo
con la penitenza quaresimale,
perché la vittoria sul nostro peccato
ci renda disponibili alle necessità dei poveri
a imitazione della tua bontà infinita.
E noi,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo a una sola voce
l’inno della tua gloria: **
Santo, Santo, Santo


Antifona di comunione
Chi medita giorno e notte la legge del Signore,
porterà frutto a suo tempo. (Cf. Sal 1,2-3)

Oppure:
Prega il Padre tuo, che è nel segreto,
e il Padre tuo, che vede nel segreto,
ti ricompenserà. (Mt 6,6)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre,
ci sostenga nel cammino quaresimale,
santifichi il nostro digiuno
e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Orazione sul popolo
A questo popolo che riconosce la tua grandezza
dona con bontà, o Dio, lo spirito di penitenza,
perché nella tua misericordia ottenga di giungere
all’eredità promessa a chi si converte.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
R. Amen.



Commento
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

martedì 16 febbraio 2021

GAZZETTA UFFICIALE 4a SERIE SPECIALE - CONCORSI ED ESAMI

4ª Serie Speciale - Concorsi ed Esami
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Elenco delle Gazzette pubblicate negli ultimi 30 giorni :


Sbarchi di clandestini triplicati e nel 2021 andrà peggio

Mentre gli italiani restano “reclusi” nei comuni di residenza sotto la minaccia dei “controlli inflessibili” (con l’impiego di ingenti forze di sicurezza, elicotteri, droni e persino controlli a tappeto sui social) annunciati dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, non cessano gli sbarchi di immigrati clandestini che varcano i confini nazionali non solo impuniti ma persino attirati dalle iniziative del governo.

Ieri sera, poco prima di Capodanno, un barchino, con a bordo 20 tunisini è arrivato direttamente a Cala Galera, a Lampedusa. Altri 169 immigrati illegali, per lo più eritrei (o più probabilmente tigrini di nazionalità etiope) che si spacciano per sono stati raccolti in mare dalla nave dell’Ong Open Arms dopo essere salpati da Sabratha, sulla costa occidentale della Tripolitania ed è difficile immaginare che vengano sbarcati in un luogo diverso da un porto italiano.

La città libica è tornata ad essere la “tortuga” dei trafficanti di esseri umani della Tripolitania dopo che i criminali che gestivano i traffici di esseri umani incarcerati dalle truppe del generale Khalifa Haftar sono stati liberati l’estate scorsa in seguito alla riconquista della regione da parte delle forze militari turche e delle milizie del governo di Tripoli.


Negli ultimi giorni dell’anno erano sbarcati nel crotonese 32 clandestini iraniani e iracheni a bordo di una barca a vela guidata da un equipaggio di tre moldavi spesso reclutati insieme agli ucraini dai trafficanti turchi che gestiscono questi traffici diretti verso la Calabria ionica.

Lo stesso giorno, il 23 dicembre, 25 algerini sono sbarcati in Sardegna, sulle coste del Sulcis mentre il 26 un centinaio di migranti illegali sono sbarcati a Lampedusa.

Il forte maltempo che ha caratterizzato le condizioni del mare ha ridotto sensibilmente gli sbarchi nel mese di dicembre limitati al 28 dicembre a circa 1.600 clandestini sbarcati, meno di un terzo dei 5.360 sbarcati in novembre ma pur sempre il triplo di quanti sbarcarono nel dicembre 2019 con l’attuale governo e ben cinque volte il numero di sbarcati nel dicembre 2018 quando era in carica il governo precedente e al Viminale sedeva Matteo Salvini.

Il mese più caldo per gli sbarchi nel 2020 resta luglio con 7.063 arrivi dal mare mentre il conto complessivo dell'intero 2020 indica 34.154 clandestini sbarcati dal mare, cioè il triplo degli 11.439 del 2019 dei quali peraltro il 60 per cento raggiunse le nostre coste dopo l’insediamento del governo PD-M5S, a conferma di come clandestini e trafficanti “fiutino” il vento e colgano al volo le occasioni offerte loro dai partiti immigrazionisti al governo.


Politiche confermate anche dal recente Decreto Immigrazione che rimuove i decreti sicurezza “salviniani” e che trasforma l’Italia nella meta più attrattiva per tutti i traffici di esseri umani in atto nel Mediterraneo inclusi quelli che lungo la ritta balcanica hanno fatto entrare clandestinamente in Italia quest’anno qualche migliaio di persone dal confine sloveno.

Già a settembre il report di Frontex (agenzie europea delle frontiere) rilevava il rovesciamento del trend nei traffici nel Mediterraneo rispetto all’anno scorso. Se col precedente governo si erano ridotti al lumicino gli sbarchi in Italia gonfiando le ritte verso la Grecia e la Spagna, quest’anno è accaduto esattamente l’opposto e il prossimo rapporto trimestrale di Frontex, che verrà reso noto a gennaio, evidenzierà ulteriormente questa tendenza.

Agli ingressi via mare vanno poi aggiunti quelli dei clandestini, per lo più asiatici (pakistani, afghani , bengalesi…), entrati in Italia dalla “rotta balcanica” e quindi dal confine sloveno. Già in agosto il Viminale contava 6.050 ingressi di clandestini contro i 4.700 dei primi 8 mesi del 2019 (+28%) con 825 riportati in Slovenia contro i 200 dell’anno precedente: all’inizio di dicembre i clandestini penetrati quest’anno in Friuli dal confine orientale erano già circa 6.500.


Se teniamo conto delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid il numero di migranti illegali sbarcati o comunque penetrati quest’anno in Italia appare ancora più rilevante.

Eppure per cogliere l’esigenza di attuare politiche che scoraggino i flussi invece di incoraggiarli basterebbe guardare cosa fanno gli altri paesi europei in “prima linea”: la Spagna rimpatria i clandestini in Marocco e Algeria, la Grecia attua respingimenti verso la Turchia e processa alcune Ong accusate di complicità con i trafficanti mentre Malta ha un accordo con Tripoli e Ankara che prevede la consegna alle motovedette libiche delle imbarcazioni di clandestini che entrano in acque SAR (Ricerca e Soccorso) di competenza maltese.

Oppure cosa fa a questo proposito la stessa Libia, anzi le “due Libie”. La Guardia Costiera di Tripoli ha soccorso e riportato in Libia centinaia di clandestini diretti in Italia nell’ultimo mese. 120 solo il 17 dicembre e a fine anno 130 immigrati clandestini che aveva cercato di raggiungere l’Europa venendo riportati indietro dalle motovedette libiche sono stati trasferiti in Ruanda attraverso un accordo tripartito tra il governo del Ruanda, l’Unhcr e l’Unione africana.

La Cirenaica controllata dal generale Haftar ha espulso il 27 dicembre 90 clandestini sudanesi dal centro di accoglienza della città di al-Kufra, nel sud della Libia, snodo per i traffici di esseri umani dal Ciad e dall’Africa Orientale.


L’Italia invece col Decreto Immigrazione ha reso ancor più difficili le espulsioni degli immigrati illegali e i provvedimenti adottati vedranno con ogni probabilità il 2021 caratterizzato da un nuovo boom di sbarchi.

Il 38% dei clandestini giunti in Italia quest’anno sono tunisini a (12.903), seguono i 4.141 migranti illegali dal Bangladesh, Costa d’Avorio (1.950), Algeria (1.458), Pakistan (1.400), Egitto (1.284), Sudan (1.125), Marocco (1.030), Afghanistan (1.009), Iran (970) e Somalia (876). Gli altri provengono da altri paesi (per lo più africani) o non ne è stata ancora identificata la provenienza.

Dall’esame delle nazionalità emergono però due dati evidenti: i clandestini sono tutti migranti economici “che possono e devono essere rimpatriati” come affermò il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri.

Gioiva ricordare che nessuna legge autorizza neppure chi fugga da guerre, carestie o persecuzioni ad attraversare numerose frontiere africane per poi cercare di arrivare in Europa illegalmente mentre la Convenzione di Ginevra consente alle persone in fuga di chiedere asilo e protezione alle agenzie internazionali appena oltre i confini dello Stato in cui sono in pericolo.

L’altro dato che dovrebbe indurre a riflettere è che si tratta di un’immigrazione illegale proveniente quasi totalmente da paesi islamici inclusi quelli che hanno offerto il maggior numero di volontari alla causa jihadista di al-Qaeda e dell’Isis: organizzazioni che dal traffico di esseri umani hanno sempre tratto importanti finanziamenti.

Entrambi i dati non sono certo nuovi ma a quanto pare non hanno neppure frenato la “furia immigrazionista” che ha caratterizzato quasi tutti i governi italiani dal 2013 a oggi.

LITURGIA DEL GIORNO


Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Tu sei mia rupe e mia fortezza:
guidami per amore del tuo nome.
(Cf. Sal 30,3-4)

Colletta
O Dio, che hai promesso di abitare
in coloro che ti amano con cuore retto e sincero,
donaci la grazia di diventare tua degna dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 6,5-8; 7,1-5.10)
Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato.


Dal libro della Gènesi

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.
Il Signore disse a Noè: «Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. Di ogni animale puro prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono puri un paio, il maschio e la sua femmina. Anche degli uccelli del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; cancellerò dalla terra ogni essere che ho fatto». Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato.
Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 28)
Rit: Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Mc 8,14-21)
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Le preoccupazioni terrene spesso ci impediscono di comprendere il messaggio di Cristo. Memori di quanto egli ha fatto per noi, invochiamolo per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme:
Apri i nostri occhi, Signore.

Perché la Chiesa sia memoria perenne dell'amore di Dio per ogni uomo, indicando a tutti i segni della sua presenza nel mondo. Preghiamo:
Perché l'ordine e la meraviglia del creato, i fiori dei campi e il volo degli uccelli, l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo ci richiamino la lode al Signore creatore e datore di ogni bene. Preghiamo:
Perché ogni gesto di amore e di comprensione porti gli uomini a riconoscere Dio fonte di carità e ad amarlo sopra ogni cosa. Preghiamo:
Perché l'abbondanza di cibo e di vestiario ci aiuti a ringraziare il Signore e a donare ai poveri qualche cosa di nostro. Preghiamo:
Perché questa eucaristia, che è rendimento di lode perfetta al Padre, sia il nostro grazie per il suo Figlio Gesù, morto e risorto per noi. Preghiamo:
Perché non si accusi mai Dio del male.
Perché la libertà dell'uomo non impedisca il piano di Dio.

Padre della luce che illumini ogni uomo, rischiara le tenebre che ci impediscano di riconoscere il volto fraterno del tuo Cristo che dona il suo corpo per la nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questa offerta, o Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Mangiarono fino a saziarsi
e il Signore appagò il loro desiderio.
La loro brama non andò delusa. (Cf. Sal 77,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
O Signore,
che ci hai fatto gustare il pane del cielo,
fa’ che desideriamo sempre questo cibo
che dona la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi la liturgia ci fa leggere l'inizio del racconto del diluvio e la grande tristezza di Dio di fronte alla malvagità degli uomini. Dio è talmente addolorato che pensa di sterminare dalla terra l'uomo che egli stesso ha creato.
Ma contemporaneamente pensa al rimedio: "Noè trovò grazia agli occhi del Signore", e Dio incarica Noè di costruire l'arca, l'arca della salvezza.
Questa storia, come tante altre dell'Antico Testamento, è figura della storia di Gesù e vi si vede la stessa tattica divina. Per guarire il male universale Dio si serve di una cosa umile e quasi insignificante: un uomo solo, Noè, un'arca. E sarà un nuovo inizio. Altre volte avverrà così nell'Antico Testamento.
Avverrà per il piccolo popolo di Israele: fra tutte le grandi nazioni Dio sceglie un piccolo popolo, che all'inizio non è neppure costituito, e da esso verrà la salvezza del mondo. Anche questa nazione diventa malvagia e il Signore l'abbandona, ma preserva una piccola parte, il regno di Giuda. Anch'esso travia e Dio deve punirlo abbandonandolo, lasciandolo vincere dagli Assiri e condurre in schiavitù. Anche tra di loro però Dio trova dei giusti ed essi saranno l'inizio di un popolo nuovo, umile, culla della salvezza: tra queste poche persone rimaste fedeli a Dio egli fa nascere il suo Figlio. E la stessa tattica continua fino all'estremo, perché si può dire che nella passione di Gesù tutto è diventato malvagio e Gesù stesso è come sommerso dal peccato universale, poiché si è caricato del peccato del mondo e deve scontarlo con la morte. Ma il cuore di Gesù rimane e con questo "piccolo resto" Dio salva tutti e la salvezza si manifesta con la risurrezione di Cristo: Gesù, il solo uomo giusto, salva tutto il mondo. Così Dio agisce.
Nel Vangelo c'è un'allusione a questa tattica divina. Gli Apostoli sono inquieti perché pensano di non aver pane a sufficienza e Gesù li rimprovera: "Non intendete e non capite ancora?". Dio non ha bisogno di una abbondanza materiale per fare ciò che vuole: quando non c e quasi niente, come nella moltiplicazione dei pani, Dio può realizzare la nostra salvezza. "Non vi ricordate quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, i sette pani per i quattromila?". Devono comprendere che non è aver molto che importa, ma avere con loro "il pane di Dio", che è Gesù stesso.
Nella storia della Chiesa è la stessa cosa: opere grandi incominciano nell'umiltà, nella insignificanza delle persone agli occhi del mondo, e Dio ne trae grandi frutti. Chiediamo al Signore di renderci capaci di accettare nella nostra vita anche grandi sacrifici, pur di rimanere uniti a lui e di conservare in noi l'unico Pane, che è Gesù.