Nel precedente articolo abbiamo affrontato due diversi temi: gli scandali recenti nella Chiesa legati alla finanza e possibilmente correlati con la quartina 622 e lo sviluppo della famosa quartina 1091 per validarne l’attribuzione a papa Francesco.
In questo secondo caso lo sviluppo ha fornito un quadro straordinariamente aderente alla sua persona ed alla sua elezione.
Dal Prologo del '900
1091
Clergé Romain l’an mil six cens & neuf,
Au chef de l’an fera election:
D’vn gris & noir de la Compagnie yssu,
Qui onc ne fut si maling.
1091
L’anno 1609 il Romano Clero,
All’inizio dell’anno farà elezione:
Da un grigio preso dalla Compagnia di un nero, che mai ve ne fu uno così maligno.
La quartina infatti parla di un’elezione nella vita della Chiesa. In molti attendevano la sua realizzazione con la figura di un papa gesuita. Negli anni ’90 Ramotti era convinto che il successore di Giovanni Paolo II sarebbe stato il Cardinale di Parigi Lustiger. Anche Pedro Regis ha testimoniato per suo conto che si aspettava un gesuita dopo il papa polacco.
Lo sviluppo di questa quartina ci ha mostrato come il nuovo eletto sarebbe stato messo al posto di un altro, proprio come avvenuto in seguito alle dimissioni di Benedetto XVI (“un re sarà tolto dal trono” Anguera), e addirittura ha confermato il luogo di provenienza, Buenos Aires, dalla Madonna di Bonaria.
Mis à son lieu sçauant & debonnaire
Qui onc ne fut si maling
Le pere apres entre cordes de ionc
Là & aupres transfereront l'Empire
Six eschappez en habit seraphicque.
Messo al suo posto uno astuto e “debonnaire”,
Che mai ve ne fu uno così maligno,
In seguito il padre in corde di giunco (legato)
In sei fuggiti in abito serafico,
Là in seguito trasferiranno l'Impero.
Ormai vediamo che i periodi estratti somigliano sempre più per estensione e precisione a dettati in prosa che descrivono e approfondiscono determinati eventi:
“Messo al suo posto da Buenos Aires uno astuto, che mai prima ve ne fu uno così maligno. In seguito il padre preso prigioniero, in sei fuggiranno in abito religioso e là trasferiranno il seggio”
Tali descrizioni in prosa permettono di unificare i vari brani estratti nei precedenti articoli per attinenza di argomento ed ampliare il quadro della predizione:
In navigazione preso prigioniero gran Pontefice,
Il buon vegliardo sepolto ben vivo nei pressi di un gran fiume,
E il romano scettro sarà dal Gallo colpito,
Per il gran furore del re romano belgico.
Quando al regno giungerà lo sciancato,
Messo al suo posto, astuto, da Buenos Aires,
uno che si grava di medaglie d’argento più che oro,
Che mai ve ne fu uno così maligno,
Al Real cambio diverranno “poveri”,
E i due, il bianco e il nero, fra lor mischiati,
Saran sedotti al fratricidio.
Ad un prezzo più alto della mirra:
I congiurati lo metteranno a morte.
"Durante il pontificato preso come prigioniero il gran Pontefice; il buon vegliardo nei pressi del Tevere sarà sepolto ben vivo. Così il Romano Scettro sarà dal S.Gallo colpito, per il furore del primate del Belgio. Al regno, messo al suo posto, giungerà lo sciancato. E’ astuto, viene da Buenos Aires e porta il crocifisso d’argento invece che oro: mai prima ve ne fu uno così maligno. Al cambio papale tutti diventeranno improvvisamente “poveri”.
I due però, il bianco e il nero, saranno sedotti al fratricidio: ad un alto prezzo i congiurati lo metteranno a morte.
In questo caso vediamo che la predizione del papa prigioniero, ripetuta, può essere usata una sola volta e riferibile nel passato, presente e forse futuro a Benedetto XVI.
La parte che riguarda invece il trasferimento del seggio lascia pensare ad uno sviluppo futuro che dia seguito al precedente brano.
Prima di procedere con l’analisi però ripubblico un lavoro precedente con un altro lungo estratto che tocca i temi profetici principali di cui abbiamo parlato:
Il buon vegliardo sepolto ben vivo nei pressi di un gran fiume,
Quando al regno giungerà lo sciancato;
Le città della contrada italica saranno in grande ambascia;
Una gran peste verrà, in gran numero saranno condannati a morire soffocati,
Vicini i soccorsi, ma ben lontani i rimedi.
E la fame che verrà sarà universale, tutti li divorerà,
Quando i monarchi saran fra loro in concilio:
Germani, Francesi e Spagnoli per il forte.
La gran peste, per gente straniera
Di lor gran città vicino l’acqua in forte travaglio,
non cesserà prima che morte sia vendicata.
La piaga antica farà peggio del nemico;
Il sangue del giusto a Londra farà difetto,
La gran dama anziana scenderà dall’alto luogo.
Da Corinto ad Efeso ai due mari si navigherà
E guerra si muove fra due desiderosi di lotta.
Un anno prima del conflitto Italico
Per mare e terra sarà fatto un gran tumulto
Quando un gran pontefice cambierà di sede.
Ecco colui che non ha avuto paura di morir di morte crudele
Quando sulla sponda del Tevere agitato sarà posto un serpente.
Quando Roma un nuovo Leopardo avrà,
Sorgerà l’Aquila attorno a molte bandiere
Tardi e tosto viene il soccorso tanto atteso.
Apparirà verso il Settentrione,
Il sangue Reale del Vaticano terrà,
Un capitolo non vorrà affatto che regni,
Il gran motore i secoli rinnova
Nel cielo visto fuoco di lunga cometa
Colpita dal cielo la terra tremante, e poi la pace.
Questo brano già più volte commentato può diventare una specie di bussola per orientare le ricerche future se non altro separandole per argomento.
Torniamo però adesso alla quartina 622 poiché nella situazione attuale e futura della Chiesa sembra centrare il nocciolo del problema che non sono tanto gli scandali quanto la divisione nella Chiesa ed un possibile futuro scisma che è già evidente nelle diverse posizioni “dove vescovi si oppongono a vescovi e cardinali a cardinali” (Madonna ad Akita).
Dal Ramo XX del ‘900 “Cronache degli Anni ‘90”
622
Dedans la terre du grand temple celique,
Nepueu à Londre par paix feincte meurtry:
La barque alors deuiendra scimatique,
Liberté feincte sera au corn' & cry.
622
Nella terra del gran tempio cielico,
Nipote a Londra per finta pace colpito:
La barca allor diventerà scismatica,
Che finta libertà sarà allor propalata.
Mi sono chiesto quindi se fosse possibile applicare il solito sistema, che chiamerò d’ora in poi di “concatenazioni susseguenti”, per estrapolare brani di supporto e raccordo sullo stesso tema. Vediamo quindi i risultati:
622
Dedans la terre du grand temple celique,
Nepueu à Londre par paix feincte meurtry:
La barque alors deuiendra scimatique,
Liberté feincte sera au corn' & cry.
623
D'esprit de regne munismes descriés,
Et seront peuples esmeuz contre leur Roy,
Paix sainct nouueau, sainctes loix empirees,
Rapis onc fut en si tredur arroy.
624
Mars & le sceptre se trouuera conioinct,
Dessoubs Cancer calamiteuse guerre:
Vn peu apres sera nouueau Roy oingt,
Qui par long temps pacifiera la terre.
625
Par Mars contraire sera la monarchie,
Du grand pescheur en trouble ruyneux;
Ieune noir rouge prendra la hirarchie,
Les proditeurs iront iour bruyneux.
626
Quatre ans le siege quelque peu bien tiendra,
Vn suruiendra libidineux de vie:
Rauenne & Pyse, Veronne soustiendront,
Pour esleuer la croix de Pape enuie.
627
Dedans les Isles de cinq fleuues à vn,
Par le croissant du grand Chyren Selin:
Par les bruynes de l'air fureur de l'vn,
Six eschapez cachez fardeaux de lyn.
628
Le grand Celtique entrera dedans Rome,
Menant amas d'exilez & bannis:
Le grand Pasteur mettra à mort tout homme,
Qui pour le coq estoyent aux Alpes vnis.
Al di là delle parole incrociate si può vedere che il “tono” delle quartine è sostanzialmente lo stesso mettendo la Chiesa al centro dell’attenzione. Vediamo comunque le risultanze che in questo caso, proprio per il tema strettamente connesso, può anche essere ampliato scegliendo qualche verso in più per dare ancora più corpo al brano risultante:
La barque alors deuiendra scimatique
sainctes loix empirees
Et seront peuples esmeuz contre leur Roy
Rapis onc fut en si tredur arroy
Vn peu apres sera nouueau Roy oingt
Les proditeurs iront iour bruyneux
Qui pour le coq estoyent aux Alpes vnis
Le grand Celtique entrera dedans Rome
Pour esleuer la croix de Pape enuie
Six eschapez cachez fardeaux de lyn
La barca allora diventerà scismatica,
Le sante leggi saranno peggiorate,
E i popoli insorgeranno contro i loro re
Parigi (Rapis-Paris) mai fu in così dura ambascia.
Poco dopo sarà unto un nuovo Re,
I traditori andranno verso un giorno brumoso,
Che per il gallo si unirono sulle Alpi,
Il grande Celta entrerà in Roma,
Per elevare la croce del papa atteso.
In sei fuggiti vestiti di lino.
Il brano appare subito straordinario nella sua attinenza alla ricerca che ci si era posti di fare, quasi esagerato nell’evidenziare continue correlazioni con quanto fin qui detto.
Innanzitutto possiamo vedere il ripetersi sostanziale di uno stesso verso, “six eschapez cachez fardeaux de lyn”, che se apparentemente fuori contesto ci restituisce in realtà quell’anello di congiunzione con il brano precedentemente elaborato:
In sei fuggiti in abito serafico
In sei fuggiti vestiti di lino
Vediamo poi il ripetersi di un altro tema molto interessante, ovvero il tradimento operato dall’interno della Chiesa ad opera della combriccola dei San Gallo (combriccola mi pare un termine adeguato). Vediamo infatti che i traditori che andranno verso la sconfitta sono specificati in coloro che sulle Alpi si unirono per il gallo, proprio come facevano i congiurati nelle loro riunioni segrete nel cantone di San Gallo, sulle Alpi svizzere, dove il primate del Belgio Dannels aveva un ruolo di primo piano:
E il romano scettro sarà dal Gallo colpito,
Per il gran furore del re romano belgico.
I traditori andranno verso un giorno brumoso,
Che per il gallo si unirono sulle Alpi
Abbiamo poi il tema delle rivolte, questa volta in Francia, con Parigi in situazione disperata proprio come nelle profezie della Jahenny con la capitale francese assediata dalle violenze. E’ in questo clima di generale rivolta, attacchi indiscriminati, persecuzioni che il governo cadrà e sorgerà la speranza con l’arrivo sulla scena del Grande Monarca, il Guerriero del Nord, per liberare la Francia e la Chiesa dall’oppressione.
Vediamo qui infatti che l’unione dei versi ci restituisce l’esatta predizione di Marie Julie Jahenny ovvero: il Re andrà a Roma per salvare la Chiesa e restituirle il suo primato.
Meraviglioso il verso:
Il grande Celta entrerà in Roma per elevare la croce del papa atteso
La Croce come stendardo di salvezza e liberazione e la bandiera che unirà il Re con il Papa Santo. Notare infatti come anche il termine “Pape” della 626 sia in maiuscolo quasi a scegliere questa parola per il brano che deve andare a comporre.
Senza dimenticare ovviamente che l’inizio di questo periodo è proprio quello dal quale siamo partiti ovvero la divisione nella Chiesa, lo scisma che, attenzione, è relazionato al peggioramento delle leggi sacre proprio come sta avvenendo sotto i nostri occhi e da tempo è stato puntualmente annunciato (Anguera).
La barca allora diventerà scismatica,
Le sante leggi saranno peggiorate.
Alla fine di questo studio, come promesso, è possibile unire i paragrafi ed ottenere la prosa continua e precisa delle vicende della Chiesa del futuro prossimo:
Mis à son lieu sçauant & debonnaire
Qui onc ne fut si maling
Le pere apres entre cordes de ionc
Là & aupres transfereront l'Empire
Six eschappez en habit seraphicque.
congiunzione
Six eschapez cachez fardeaux de lyn
La barque alors deuiendra scimatique
Sainctes loix empirees
Et seront peuples esmeuz contre leur Roy
Rapis onc fut en si tredur arroy
Vn peu apres sera nouueau Roy oingt
Les proditeurs iront iour bruyneux
Qui pour le coq estoyent aux Alpes vnis
Le grand Celtique entrera dedans Rome
Pour esleuer la croix de Pape enuie
E ancora:
In navigazione preso prigioniero gran Pontefice,
Il buon vegliardo sepolto ben vivo nei pressi di un gran fiume,
E il romano scettro sarà dal Gallo colpito,
Per il gran furore del re romano belgico.
Quando al regno giungerà lo sciancato
Messo al suo posto, astuto, da Buenos Aires,
uno che si grava di medaglie d’argento più che oro,
Che mai ve ne fu uno così maligno,
Al real cambio diverranno “poveri”,
E i due, il bianco e il nero, fra lor mischiati,
Saran sedotti al fratricidio.
Ad un prezzo più alto della mirra
I congiurati lo metteranno a morte.
La barca allora diventerà scismatica,
Le sante leggi saranno peggiorate,
E i popoli insorgeranno contro i loro Re.
In sei fuggiti in abito religioso,
La appresso trasferiranno il seggio.
Mai Parigi fu in così dura situazione.
Poco dopo un nuovo Re sarà unto,
I traditori andranno verso un giorno oscuro,
Che per il gallo si unirono sulle Alpi.
Il grande Celta entrerà in Roma
Per elevare la croce del papa atteso
L’estratto, tradotto più propriamente in forma di prosa, assume la seguente forma:
"Durante il pontificato preso come prigioniero il gran Pontefice; il buon vegliardo nei pressi del Tevere sarà sepolto ben vivo. Così il Romano Scettro sarà dal S.Gallo colpito, per il furore del primate del Belgio. Al regno, messo al suo posto, giungerà lo sciancato. E’ astuto, viene da Buenos Aires e porta il crocifisso d’argento invece che oro: mai prima ve ne fu uno così maligno. Al cambio papale tutti diventeranno improvvisamente “poveri”.
I due però, il bianco e il nero, saranno sedotti al fratricidio: ad un alto prezzo i congiurati lo metteranno a morte. La Chiesa allora diventerà scismatica, le sante leggi verranno peggiorate ed i popoli insorgeranno contro i loro Re. In sei fuggiranno in abito religioso e il Seggio là sarà trasferito. Parigi non fu mai in una situazione così dura. Poco dopo però un nuovo Re sarà unto ed i traditori, che si unirono per il Gallo sulle Alpi, andranno verso la loro rovina.
Il grande Celta entrerà a Roma per elevare la croce del Papa tanto atteso.”
Ecco che le concatenazioni sembrano effettivamente servire a rendere una visione più chiara dell’opera profetica di Nostradamus e soprattutto a rispondere ad una domanda che mi ero posto: come mai, secondo l’ordinamento delle quartine del Ramotti, gli eventi di fine poema che dovrebbero essere i più importanti sembrano invece descritti in modo più generale? Forse perché la profezia vera e propria, più approfondita, va appunto ricostruita o meglio sarebbe dire assemblata partendo dalle quartine in versi.
LE ORIGINI CELTICHE DEL NOME "DONALD"