NONOSTANTE LA MANNAIA DELLA CENSURA ANTIDEMOCRATICA ITALIANA, SI MOLTIPLICANO GLI STUDI E GLI ARTICOLI CHE METTONO IN GUARDIA DA QUESTA TECNOLOGIA DEFINITA "LETALE"....
UN VIDEO CHE SPIEGA IL PERICOLO DEL 5G PER LA SALUTE E PER L'AMBIENTE DAL TITOLO MOLTO EVOCATIVO: Apocalisse del 5G – l'evento di estinzione: https://www.kla.tv/15078
Eccola lì. Puntuale come un orologio svizzero, come una mannaia che scocca il suo colpo al momento del bisogno: la censura di stampa. Eppure l’Italia è al 43esimo posto su 180 paesi analizzati nel mondo, quindi grande balzo in avanti. Bene, bravi, bis. Invece no.
Il problema è il 5G. Argomento caldo con molte voci critiche e antenne che vanno a fuoco in tutto il mondo e anche in Italia. Noi allora, a maggior ragione non possiamo credere al 5G e alle novità tecnologiche che propone questa società finita sul baratro della schizofrenia. Le novità si impongono con la forza delle idee, non con la bieca censura!
L’articolo de ” La Stampa ” del 6 marzo
Il giorno 6 marzo 2020 esce un articolo di Benedetta Paravia, dal titolo ”Il valore della salute e quello del profitto: il 5G” ( poi vedremo in seguito modificato), che invita a riflettere sul principio di precauzione in merito al 5G ed evidenzia gli studi, anche del premio Nobel Luc Montagnier, che mettono in risalto la pericolosità del 5G per la salute.
Ecco il testo integrale ri-pubblicato dall’autrice sul suo profilo:
Nel 2002 discussi la tesi di Laurea in Medicina Legale e delle Assicurazioni dal titolo: “La valutazione del danno alle persone da radiazioni elettromagnetiche. Aspetti giuridici e medico-legali”. La normativa era scarsa ma già era fondamentale il ruolo delle Istituzioni nella protezione dai campi elettromagnetici e si insisteva sulle precauzioni da adottare prima di acquistare o affittare un immobile. Il Professore mi riconobbe lungimiranza e mi laureai con lustro in Giurisprudenza. Già al tempo gli studi scientifici evidenziavano come i campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza avessero impatto sulla salute umana generando carcinomi, leucemie, alterazioni uditive, oculari e del DNA. Da allora siamo passati da semplici telefonini di plastica, che servivano solo per comunicare a distanza, a veri e propri smart phone che in molti casi hanno sostituito il nostro cervello.
Mentre in questi giorni il mondo combatte contro un virus che miete fin troppe vittime; silenziosamente e gradualmente, lo stesso mondo si riempie di ripetitori 5G, Italia inclusa.
La tecnologia 5G entra in diversi campi:
internet of things
sensoristica
realtà virtuale ed aumentata
ogni ambito di applicazione digitale
Il 5G ha sollevato proteste in ogni parte del mondo per gli effetti sulla salute ed il problema riguarda tutti perché la nuova tecnologia è capillare e prevede il posizionamento di moltissime micro antenne (a Roma ad esempio sono già state posizionate e se ne attende solo l’attivazione).
In molti si sono chiesti: perché proprio in questo periodo nel quale tutti siamo a casa ci si affretta a tagliare alberi in tutta Italia? Ebbene le foglie degli alberi rappresentano un ostacolo per le onde millimetriche del 5G, come riconoscono anche i gestori telefonici. I colossi del 5G sono Ericsson, leader incontrastato in Europa e fornitore di rete per TIM; Huawei e Zte in Cina. Il ruolo di queste ultime è particolarmente importante negli attuali equilibri politico-economici perché a giugno 2019 hanno comunicato di rinunciare ai fornitori statunitensi di microchip e affini.
Ma torniamo al 5G: si tratta di radiofrequenze a onde millimetriche che comportano un’irradiazione permanente e ubiquitaria. La sperimentazione mondiale corrente porta con sé effetti termici e biologici a dir poco inquietanti. Martin Pall, Professore Emerito di Biochimica e Scienze Mediche di Base all’Università Statale di Washington, figura di spicco a livello mondiale, afferma: “Prevedo grandi catastrofi ecologiche e incendi, perché le piante soggette ai campi elettromagnetici sono più infiammabili. Possiamo essere certi che il 5G comporterà un numero di pulsazioni di gran lunga maggiore dei campi elettromagnetici attuali. Si tratterà di pulsazioni particolarmente potenti e rischiose. Potremmo avere vaste epidemie e vedere l’insorgere di 4 tipi di cecità: cataratta, distacco della retina, glaucoma e degenerazione maculare. Ci si aspetta inoltre danni ai reni”. Egli spiega anche il possibile nesso Coronavirus-5G focalizzandosi sulla molecola proteica del canale di calcio (VGCC), le cui eliche agiscono come sensore di tensione ai cambiamenti elettrici attraverso la membrana plasmatica. È stato dimostrato che le frequenze esacerbino la replicazione virale, la diffusione o la letalità della malattia.
Olle Johansson, massimo esperto delle interrelazioni fra i campi elettromagnetici e gli organismi viventi ha specificato: “5G viene introdotto senza studi anche in America, ma in letteratura esistono 26.000 voci sui rischi: sono preoccupato!” – Ecco un estratto dei suoi studi
Ronald Kostoff, della Georgia Institute of Technology, afferma “Il 5G è il più grande esperimento non etico della storia; è ormai comprovato che il wireless abbassi le difese del sistema immunitario, esponendo a virus e malattie”.
Ancora Nasrin Seyhan, direttrice del Dipartimento di Biofisica della Gazi University – Ankara, ed esperta di protezione dalle radiazioni non ionizzanti afferma: “Le radiazioni a radiofrequenza modulate a impulsi a 900 Mhz causano stress ossidativo su cuore, polmone, testicolo e tessuti epatici”. Lo stress ossidativo è stato di recente indicato dal premio Nobel Luc Montagnier come una delle cause della malattia da Coronavirus, tanto da sostenere la crucialità di assumere antiossidanti in questa fase.
Le opinioni di questi scienziati sono la Bibbia di Annalisa Buccieri, referente per il Lazio dell’Alleanza Italiana Stop5G, la quale mi riferisce: “Il 5G rappresenta una minaccia di enormi proporzioni per umanità e l’ecosistema. La scienza non è confusa in merito, si è espressa molto chiaramente. Piuttosto la distinzione fondamentale è quella tra scienza pura e scienza che risponde ai conflitti di interesse, come esplicitato nella recente sentenza della Corte d’Appello di Torino nel caso Tim-Romeo”. L’alleanza Italiana Stop5G è una rete apartitica e trasversale nata con l’obiettivo di affermare il principio di prevenzione e precauzione, promuovendo azioni sociali e politiche finalizzate alla tutela della salute pubblica drammaticamente minacciata dal ‘5G Action Plan’, recepito in fase sperimentale dal governo italiano già dal 2017. L’Alleanza appartiene all’Alleanza Europea Stop5G.
In Italia 183 Comuni sono ufficialmente “Stop 5G” e 58 Sindaci hanno emanato ordinanze per fermarlo, mentre 2 Regioni hanno approvato mozioni per la moratoria. Sempre in Italia i Comuni Bandiera Arancione Touring hanno l’obbligo di sperimentare il 5G, anche se si parla di offerta commerciale obbligatoria. Sandra Biglio, Presidente dell’Associazione Piccoli Comuni, si sta opponendo con forza.
Con il 5G si prevede di coprire tutti gli angoli del pianeta, anche con tecnologia laser, superando ogni possibile gap tra i territori.
Riuscirà il Coronavirus ad anteporre il valore della vita e della salute a quello del profitto?
Alla fine La stampa, guidata dalla mano invisibile della “corretta editoria” fa di meglio e pubblica un articolo intitolato” Perchè abbiamo bisogno del 5G “, inerpicandosi un una strenua difesa del 5G, identificandolo con l’unica “banda larga” possibile immaginabile e che ci avrebbe permesso di svolgere le nostre attività da casa ( lavoro, studi, diletto ecc ). Amen
Foto: Lifegate – Una mappa della libertà di stampa nel mondo
Cosa è accaduto all’articolo di Benedetta Paravia su “La Stampa”
L’articolo oggetto del dibattito è stato pubblicato il 6 marzo. L’autrice ha espresso così il suo rammarico sui socials:
”per dimostrare che insulso sia stato il Deputato 5Stelle Marco Bella a far cancellare il mio articolo, scritto citando opinioni di scienziati e premi Nobel e riportando avvenimenti, come dovrebbe fare sempre chi è al servizio della LIBERTÀ DI STAMPA. Come è possibile che si rimuova un articolo in favore della mera politica?“.
Noi stessi abbiamo tratto spunto da questo articolo per dare risalto a questi concetti e chiarire che andrebbe messa al centro la salute dell’uomo e dell’ambiente, soprattutto in questa fase di grave pandemia, dove l’allerta deve essere massima e andrebbero messi in esercizio sistemi testati e collaudati: ecco qui il nostro articolo.