Queste visioni ci danno un’immagine della terribile lotta guidata dai nemici di Dio contro la Santa Chiesa di Gesù Cristo, ma anche della vittoria finale sui suoi oppressori, i senza Dio, per merito della grazia di Dio e dell’intercessione della Immacolata Concezione della Santa Vergine. La lotta fu così generalmente bene organizzata e serrata che la santa Chiesa in un primo momento dovette soccombere, ma Gesù Cristo pose i limiti alla furia infernale scendendo in difesa della sua Chiesa: Le porte dell’inferno mai prevarranno contro di essa. Il Salvatore non ha abbandonato mai la sua Chiesa. Lo ha dimostrato così chiaramente che non possono esserci dubbi. Egli aiuta sempre la medesima, nell’eternità, per mezzo della santissima immacolata Vergine Maria. Sei secoli durarono i litigi per affermare la gloria di Maria, per arrivare al giorno in cui la santissima Immacolata Concezione di Maria potesse essere ritenuta come un dogma. Re cristiani e imperatori si assunsero, per secoli interi, il compito di stabilire questo giorno; molti santi per stabilire tale ricorrenza hanno sofferto; membri di ordini religiosi hanno offerto il sangue e la vita a Dio, come sacrificio per testimoniare la validità e la verità di questo mistero della Chiesa, in modo che il dogma si affermasse e portasse aiuto. Finalmente venne questo giorno per la misericordia e la volontà infinita di Dio:
L’8 dicembre dell’anno 1854: in virtù dell’autorità di Gesù Cristo, per la Gloria della Santa indissolubile Trinità, per la Gloria e per la venerazione della Verginità della Madre di Dio, per l’elevazione della fede cattolica e per l’accrescimento della religione cristiana, Papa Pio IX dichiarò, che l’insegnamento dell’Immacolata Concezione di Maria è una dottrina rivelata e perciò, la medesima, deve essere accettata indiscutibilmente da tutti i fedeli. Nell’annunciare quest’insegnamento come dottrina di fede, papa Pio IX ebbe la più sicura speranza e la più piena fiducia che la Beata Vergine Maria ci verrà in aiuto in questi tempi così tanto dolorosi, nella misura in cui i seguaci della Chiesa odono la voce del loro Pastore e per mezzo della fervida devozione e della preghiera si sollecita il suo intervento. Il nostro volto viene riempito di gioia, dice papa Pio IX nella bolla Ineffabilis, e così continua: e noi portiamo al Nostro Signore Gesù Cristo l’espressione dell’umiltà e della gratitudine più profonda. Perciò gli uomini dovranno elevare sempre più sacrifici devozionali a Lui, affinché ci preservi, per mezzo della sua bontà, e sebbene senza nostro merito, questo onore, questa gloria e questa lode dall’omaggio della sua santissima Madre. Noi abbiamo la più sicura speranza e la più piena fiducia, nella beatissima Vergine, la quale calpestò la testa velenosa del serpente malvagio, portando la salvezza al mondo. Ella è la lode e la gloria dei profeti, degli Apostoli e dei Martiri, la gioia e la corona di tutti i Santi, il più sicuro rifugio e il più fedele aiuto di tutte le persone minacciate dai pericoli. Essa è la più influente e potente mediatrice, l’ambasciatrice presso suo Figlio per tutto il globo terrestre. Il più pregevole gioiello e ornamento della Chiesa cattolica. Colei che allontana sempre tutte le eresie ed è la protezione più permanente. Colei che provvede alle più impellenti necessità dei popoli e anche delle nazioni ortodosse, e ci ha liberati da così tanti pericoli. La Beatissima Vergine farà in modo, per mezzo della sua potentissima intercessione, che la santa madre Chiesa cattolica, allontanando tutte le difficoltà e superando tutti gli errori, che tutti i popoli e tutti i luoghi possano progredire, e quotidianamente fiorire e dominare da mare a mare, da fiume a fiume, fino ai confini del globo terrestre, in modo che si possa godere tranquillità e libertà; e che i peccati gli uomini ricevano il perdono, i malati la guarigione, i pavidi più forza, gli afflitti il sollievo, e chi si trova in pericolo l’aiuto. Tutti coloro che si trovano sulla strada dell’errore possano essere liberati dalle tenebre e possano ritornare sulla strada della verità e della giustizia, e che si abbia sempre un solo gregge ed un solo pastore.
Animato dalla stessa fiducia anche papa Leone XIII ha incoraggiato di nuovo i seguaci della Chiesa cattolica ad invocare la Consolatrice degli afflitti, la Soccorritrice dei cristiani, la Regina del santo rosario, in fervida e incessante preghiera dalla cui intercessione verrà di nuovo data alla Chiesa pace, tranquillità e libertà. Il Papa ha ordinato che tutti i preti cattolici della terra offrendo il santissimo sacrificio della Messa si inchinino sui gradini dell’altare, come servi della santa Chiesa, rivolgendosi e supplicando la Madre di Colui, di cui sacrificano il corpo e il sangue nella celebrazione e che consumano nella santa Comunione. Che la invochino quale Regina e Madre della Misericordia, per la nostra vita, la nostra dolcezza e la nostra speranza, per noi e per tutta la Chiesa.
Gesù Cristo vuole aiutare la sua santa Chiesa per mezzo di sua Madre, l’immacolata Concezione. Queste dimostrazioni sono così chiare, per il fatto che Gesù Cristo ha dato forza alla parola dei suoi ministri per mezzo di numerosi segni e di miracoli. Chi non conosce gli innumerevoli miracoli, che per mezzo dell’intercessione dell’Immacolata Vergine di Lourdes danno ancor oggi i loro effetti? Come quegli altri miracoli che dimostrano come Dio uno e trino vuole aiutare i poveri figli di Eva attraverso colei che è la Figlia scelta del Padre dei cieli, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo, la dimora della santissima Trinità, la Madre e la mediatrice di tutte le grazie divine, la Madre dell’aiuto eterno, la Madre di tutti i fedeli, l’unico rifugio dei peccatori, la nostra più sicura speranza! Non apparirà un caso a nessuno dei nostri lettori se la pia Anna Katharina Emmerich, nelle sue visioni, vede venire l’aiuto da dove l’attendono anche oggi le gerarchie ecclesiastiche e tutti i fedeli cristiani, da parte della purissima, santissima, immacolatissima Vergine e Madre di Dio, Maria. Si deve notare che Anna Katharina Emmerich vede il continuo soccorso del glorioso santo Arcangelo Michele, per la salvezza della santa Chiesa dalle tremende avversità dei nostri tempi. San Michele è colui che attraverso la sua umiltà vince lo spirito della superbia e lo ha ricacciato nell’inferno. Ha ricacciato il medesimo spirito che, tramite tanti strumenti, guida la lotta contro la Pietra di Pietro e contro la Chiesa da lui fondata. Il santo Michele è il capo di tutti i cori del Paradiso, l’Angelo protettore di tutti i discepoli di Dio, e perciò ci aspettiamo da lui in modo particolare protezione ed aiuto.
Nel tempo di Pasqua dell’anno 1820 Anna Katharina Emmerich ricevette la visione nella quale le venne mostrata l’intera devastazione portata dalla miscredenza alla Chiesa e il futuro rinnovamento della medesima. Le venne detto che la visione comprendeva sette periodi di tempo; purtuttavia essa non fu più in grado di definire questi periodi, ma raccontò semplicemente in questo modo:
Io vidi la terra come una superficie rotonda che veniva coperta dall’oscurità delle tenebre. Tutto si disseccava ed era morente. Io vidi questo in innumerevoli particolari di tutta la creazione, gli alberi, piante, fiori e campi. Sembrava come se tutta l’acqua dei laghi, dei fiumi e dei ruscelli si fosse prosciugata oppure si fosse ritirata nella sua sorgente. Camminai sulla terra inaridita e vidi i fiumi come linee sottili, i mari divenuti neri precipizi, di cui si vedevano al centro soltanto sottili linee d’acqua. Tutto il resto era ridotto ad un immenso pantano nel quale vidi ogni specie di animali e pesci lottare contro la morte. Mi inoltrai tanto da poter scorgere e riconoscere chiaramente la riva del fiume dove vidi una volta sprofondare San Clemente. Vidi anche luoghi e persone vivere in uno stato di annebbiamento e di triste confusione e rovina; con le immagini della siccità della terra vidi nello stesso tempo crescere le opere oscure degli uomini. Mi apparvero anche in modo chiaro e dettagliatamente le loro atrocità; riconobbi Roma e mi apparve il tormento della Chiesa e il suo crollo interno ed esterno. Grandi cortei di uomini andavano verso un punto e tutto volgeva in una lotta. Tra di loro si frapponeva una grande macchia scura che sembrava un enorme burrone. I combattenti ingaggiarono una grande battaglia intorno a questo baratro; essi diminuivano sempre più, finché sembrò che tutti i restanti cadessero dentro questo baratro, senza nemmeno accorgersene. Frattanto vidi in mezzo alla rovina, dodici uomini che ricevevano nell’anima i raggi dello splendore dell’Acqua viva. Essi erano sparpagliati nelle più disparate regioni e nessuno di questi sapeva dell’esistenza dell’altro. Nessuno dei dodici superava i quarant’anni, tre di questi appartenevano al clero e alcuni volevano divenire sacerdoti; costoro portavano gli abiti tradizionali, originari del proprio paese, e tutto quello che era andato perduto lo ricevevano di nuovo da Dio usandolo per il bene. Vidi perfino nell’oscura rovina falsi profeti e gente comune portare avanti gli scritti di questi dodici apostoli. Presi conoscenza di come essi rifuggivano la confusione e poi, sempre di nuovo, comparire più chiaramente in pubblico. In un’altra immagine vidi cento donne sedute, sembravano essere in uno stato estatico, con loro si trovavano degli uomini attratti dalle loro profezie. Mi assalì un senso di orrore e ripugnanza nel loro confronto. Vidi di nuovo la ridda che si stringeva intorno al nero precipizio e i combattenti che si diradavano sempre più; durante la lotta era scomparsa un’intera città. I dodici Apostoli guadagnavano sempre più seguaci, e da un’altra città (cioè la vera città di Dio, Roma), si dipartiva un luccicante cuneo che penetrava nell’oscura voragine. Vidi, sulla Chiesa che adesso appariva molto piccola, ergersi una figura femminile splendida con un mantello largo e spiegato color blu-cielo e con una corona di stelle sul capo. Da lei fuoriusciva una luce che penetrava sempre piò nelle tenebre nebbiose. Dove penetrava questa luce, accarezzando le cose, tutto veniva rigenerato e fiorente. In una grande città vidi la chiesa più miserabile divenire la prima . I nuovi Apostoli apparvero tutti insieme avvolti di splendore; vidi pure altri che conoscevo. Adesso rifioriva di nuovo tutto. Vidi un Papa nuovo e severo, e la voragine oscura rimpiccolirsi sempre più. Tre comunità si fusero sotto lo splendore di una luce. Queste comprendevano gente buona e illuminata che entrava nella Chiesa. Così tutto venne rigenerato e rinnovato. Le acque presero a scorrere di nuovo e tutta la natura entrò in una perfetta armonia e divenne verde e fiorente. Vidi costruire chiese e conventi.
Il 28 agosto 1820 Anna Katharina Emmerich raccontò del conforto ricevuto dalla seguente immagine: Ricevetti una visione sulla Chiesa di Pietro:
questa si librava sulla terra e tutta la gente si affrettava ad entrare dentro per sostenerla. Vidi in quest’azione di soccorso partecipare i grandi e i piccoli, preti e laici, donne e bambini e perfino vecchi storpi. Mi sopravvenne la paura, poiché mi sembrò che la Chiesa rimbombasse ovunque pronta a cadere. Le fondazioni e tutte le pareti sembravano pronte a crollare, la gente pose dappertutto le spalle a sostegno, e in questo momento tutti divennero della stessa grandezza. Ognuno prese il suo proprio posto nella medesima: ì preti sotto gli altari, i laici sotto i pilastri e le casalinghe sotto l’ingresso. Tutti quanti sorreggevano la Chiesa sostenendo i grandi pesi delle pareti, delle porte, ecc. Pensai che ne sarebbero rimasti schiacciati. Ma il tetto della Chiesa era aperto e vidi i Cori dei Santi e, per mezzo delle loro preghiere e il loro merito, sostenere e aiutare coloro che reggevano la Chiesa. Io pregavo mentre mi trovavo sospesa nell’aria tra la gente e i Santi. I sostenitori della Chiesa adesso facevano un passo avanti.
Vidi poi, attraverso il tetto della Chiesa, la Vergine Maria con intorno Apostoli e vescovi mentre al di sotto si svolgevano grandi processioni e celebrazioni. Mi apparvero pure tutti i cattivi amministratori della Chiesa, coloro che pur avendo creduto di aver fatto qualcosa per la Chiesa in effetti non avevano fatto nulla. Dall’alto scendevano anche molte benedizioni e molti cambiamenti; vidi anche il Papa che era stato l’artefice del rinnovamento; molti uomini semplici e poveri, giovani e vecchi si elevavano nelle dimensioni dello spirito.
A Natale del 1819 Anna Katharina Emmerich raccontò al “pellegrino” altre visioni: Io vidi intorno alla Chiesa di Pietro una enorme quantità di persone, alcune occupate a distruggerla e molte altre, invece, a ripristinarla.
Vidi il Papa in preghiera circondato da falsi amici, i quali spesso agivano in contrasto alle sue disposizioni. Un individuo piccolo e nero agiva freneticamente contro la Chiesa di Dio, e mentre quest’ultima veniva così abbattuta, dall’altra parte era anche ricostruita, ma, per la verità, senza molto vigore.
Vidi molti religiosi che conoscevo, come il vicario generale, questo fatto mi confortò, dandomi molta gioia. Egli camminava diritto attraversando le rovine, senza lasciarsi disturbare minimamente da quelle scene, e disponeva per la conservazione o la costruzione Vidi anche il mio confessore fare un lungo giro vizioso, trascinandosi dietro una grande pietra. Mi apparvero pure altri preti, che pregando con il loro breviario, portavano il peso di un sassolino come se facessero un grande sacrificio; il sassolino lo portavano sotto il mantello pronti a passarlo addirittura agli altri. Costoro mi apparivano come se non avessero fiducia in quello che facevano e nessuna voglia di sapere per quale scopo si lavorava. Tali visioni erano dense di realtà strazianti.
Tra queste immagini mi apparve tutta la parte anteriore della Chiesa in piena rovina. Solo il Santissimo reggeva ancora. Io ero molto afflitta e pensavo sempre: dove sarà l’essere che vidi salvare la Chiesa con l’abito rosso e la bandierina bianca? Poi scorsi una figura femminile ergersi maestosa nella grande piazza di fronte alla Chiesa. Vidi che essa si librò leggermente in alto e giunse sulla cupola, ivi giunta afferrò con entrambe le mani il suo immenso mantello dai raggi dorati e lo allargò sulla Chiesa in segno di protezione. I distruttori non potevano più farsi avanti e in nessun modo erano in grado di avvicinarsi allo spazio coperto dal mantello. Incoraggiati da questa apparizione, i costruttori della Chiesa aumentarono il loro lavoro. Si raggrupparono in quel luogo uomini vecchissimi, storpi e persone cadute nella dimenticanza, come anche molti giovani forti, donne e bambini, religiosi e laici, tutti accorsero in un sol punto per ristabilire l’edificio della Chiesa. Poi vidi giungere un nuovo Papa con una processione. Sebbene questo fosse più giovane del Papa precedente, era anche molto più severo. Venne accolto con i più grandi festeggiamenti. Sembrava come se volesse inaugurare la Chiesa, ma io sentii una voce: “Non c’è bisogno di una nuova inaugurazione, soltanto il Santissimo è rimasto al suo posto”. Ci fu però una duplice e grande celebrazione ecclesiastica, un giubilo generale e la Chiesa fu ripristinata. Prima che il Papa iniziasse la celebrazione il suo contorno era già preparato alle varie sostituzioni; vidi uscire dall’assemblea un certo numero di persone distinte e strettamente religiose che senza obiezioni proseguirono il loro cammino in altra direzione, mentre altri lasciarono l’assemblea con rabbia e brontolii. Il Papa allora, dopo aver proceduto alle sostituzioni di laici e religiosi, iniziò la grande celebrazione nella Chiesa di san Pietro.
30 dicembre: Di nuovo vidi la Chiesa di san Pietro con la sua alta cupola, Michele stava lì sopra luccicante, nella sua veste rosso-sangue, con una grande bandiera di guerra nella mano. Frattanto nel mondo si svolgeva un grande conflitto. Verdi e blu lottavano contro i bianchi sui quali pendeva una spada e sembravano interamente soccombere; ma nessuno conosceva il motivo per cui lottava. La Chiesa aveva pure assunto interamente il colore rosso-fuoco come quello dell’Angelo, e mi fu detto: “Essa sarà lavata nel sangue”. Quanto più durava la battaglia tanto più il colore della Chiesa diveniva acceso. L’Angelo allora scese dalla cupola sulla terra ed entrò nel folto della mischia poi si addentrò tra le schiere dei bianchi. Lo vidi quindi in molteplici azioni attivo tra le fazioni in lotta. A quella presenza i bianchi presero un coraggio meraviglioso, ma non ne conoscevano la causa, poiché l’Angelo agiva mantenendosi invisibile. I nemici dei bianchi, dietro l’influsso di quella forza invisibile, furono colti dalla paura e presero a fuggire da tutte le parti.
Sui bianchi vincenti era scomparsa la minaccia della spada di fuoco, e in cielo, proprio sul campo di battaglia, erano apparse teorie di Santi, i quali segnavano con le mani dei simboli nell’aria. Essi erano, seppur nella diversità, raccolti in un unico corpo spirituale. Quando l’Angelo scese dalla cupola della Chiesa vidi, su di esso, apparire in cielo una Croce grande e scintillante sulla quale era appeso il Salvatore. Dalle sue piaghe splendenti si irradiavano su tutto il mondo fasci luminosi. Le piaghe erano rosse come chiazze luccicanti. Egli non aveva la corona di spine ma da tutte le piaghe della testa si sprigionavano raggi orizzontali sul mondo. Lo splendore delle mani, dei fianchi e dei piedi emetteva i colori dell’arcobaleno che si irradiavano intensamente verso il mondo, sui villaggi, città, case, ecc. lo vidi dappertutto, lontano e vicino, diversi tipi di casi mortali e le anime erano assorbite in uno di questi raggi colorati e salivano nelle dimensioni celesti, dalle piaghe del Signore. L’energia emanata dalle piaghe del costato del Signore fluiva ampiamente verso la Chiesa terrena, la quale ne veniva interamente illuminata. Vidi le anime salire dal Signore assorbite da questa luce. Mi apparve anche un Cuore che lievitava nel cielo, era rosso e illuminato e dirigeva sulle piaghe un fascio di raggi bianchi. Poi dal medesimo si diffondeva, a sua volta, un altro raggio di luce sulla Chiesa e in molte regioni del mondo. Questo elevarsi e alternarsi di energie assorbiva e salvava molte anime, le quali, attraverso il Cuore e il fascio di luce, potevano affiancarsi a Gesù. Mi venne detto che MARIA sarebbe stata questo Cuore. Quando la battaglia sulla terra ebbe termine gli Angeli e la Chiesa, che erano prima scomparsi, divennero visibilmente luminosi e bianchi. Anche la Croce era scomparsa e al suo posto, sulla Chiesa, comparve una figura femminile, alta e piena di splendore che spiegava il suo mantello dai raggi dorati. Sotto la Chiesa apparivano reciprocamente mortificazione e conciliazione. Vidi vescovi e pastori avvicinarsi e scambiarsi i loro libri. Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi e dalle luci della Rivelazione che avevano visto scendere su di loro. Queste luci avevano la loro origine nella foce del fiume, nel luogo dove Giovanni aveva eseguito la sua missione. Quando io vidi tutto ciò ebbi la profonda sensazione che il Regno di Dio fosse vicino. La natura si rinvigoriva, tutto sembrava elevarsi ad una vita superiore e splendente, conseguentemente in tutti gli uomini cresceva un’attività interiore sacra, come al tempo della nascita di Cristo. Sentii tutto questo tanto vicino che esultai . Dall’arrivo di Maria, e già dai suoi primi antenati, avevo avuto la sensazione che soltanto la sua esistenza sarebbe fiorita. Vidi che questi miei sentimenti erano condivisi da tanti umili, fedeli cristiani. Vidi molti agnelli sulla terra, raggruppati in piccoli branchi luminosi e portati al pascolo dai pastori; vidi pure colui che come un agnello diede il sangue per noi, dispensando agli uomini un infinito amore e la forza di Dio. Io vidi pure i “pastori”, che conobbi e mi erano vicini, ma non comprendevano bene il tutto; mi augurai intensamente di svegliarli dal sonno.
Prendendo come spunto un ricordo di scuola mi collegai al pensiero ingenuo della Chiesa come Madre. Il nostro maestro diceva spesso: “Chi non prende la Chiesa per sua madre, non considera Dio suo padre!” Adesso ritornavo a pensare, come a quei tempi: “Se la Chiesa è fatta di pietra, come può essere mia madre?” A questo punto la Chiesa comparve innanzi ai miei occhi come una donna bella e stupenda e le rinfacciai di essere così trascurata, e continuasse a farsi maltrattare in questo modo dai suoi servitori. Essa mi diede nelle braccia un bel Bambino e mi disse che era suo figlio, ricevetti ora la certezza interiore che quella figura era Maria, allora pregai anche per suo Figlio, il Bambino Gesù, con il quale poi ebbi un lungo colloquio. Maria sarebbe la Chiesa stessa, e la Chiesa nostra madre, e Dio nostro padre, e Gesù nostro fratello.
Al pensiero che da bambina andavo dalla madre di pietra, la nostra madre Chiesa, mi sentii davvero felice. ‘Così vado e mi immedesimo nella santa Madre», per grazia di Dio. Sempre presa dal presentimento dell’avvicinarsi del Regno del Signore, mi comparve una grande, celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole. I nemici si erano sparpagliati e non furono perseguitati. Numerose processioni si snodavano innanzi e dentro la Chiesa che adesso era presieduta dal nuovo e severissimo Papa. Prima dell’inizio della celebrazione egli, come già vidi, aveva scacciato via molti vescovi e pastori indegni. Questa festa nella Chiesa fu particolarmente celebrata dagli Apostoli.
Mi apparvero giardini celesti e splendenti calare dal cielo e porsi nei luoghi luminosi della terra e immergersi nella luce delle origini. Anna Katharina Emmerich ricevette ancora altre visioni sulla Gerusalemme celeste:
Vidi nelle strade splendenti della città di Dio palazzi pieni di luce e giardini, nei quali innumerevoli gruppi di Santi lodavano Dio e si muovevano influendo sulla Chiesa. Nella Gerusalemme non c’è nessuna Chiesa, Cristo stesso è la Chiesa. Maria troneggia sulla città di Dio e su di Lei Cristo e la Santissima Trinità. Da questa cade come rugiada la luce su Maria, e da essa si diffonde su tutta la città santa. Sotto la città di Dio vidi la Chiesa di Pietro e un giubilio. Sentii che nonostante tutte le sue negligenze l’uomo avrebbe potuto sempre ricevere da questa la vera luce in sé. Vidi le vie che Portano alla Gerusalemme celeste, e i santi pastori che guidano in quel luogo le anime perfette del loro gregge. Queste vie non erano ancora molto affollate e riconobbi anche la mia strada verso la città di Dio. A mezza strada riconobbi un gruppo di persone che, in un modo o nell’altro, avevo aiutato. Mi ricordai così, e potetti pure vederli, di tutti i bambini e i poveri per i quali avevo confezionato abiti. Mi meravigliai, rallegrandomi particolarmente per i vari modelli che ero riuscita a confezionare. Mi comparvero allora le immagini relative al mio servizio per gli altri. Durante la mia vita avevo servito alcune persone con consigli, esempi, sostegno, preghiera, e sofferenza. Immaginai il vantaggio che queste persone ne avevano saputo trarre, chi più e chi meno, altri niente affatto. Vidi questo sotto il simbolo della coltivazione di un giardino: costoro lo avevano custodito, continuato ad accudirlo oppure lasciato rovinare, nel modo con cui avevano curato queste mie opere.
Dal principio di agosto fino alla fine di ottobre 1820 la pia suora, Anna Katharina Emmerich, fu impegnata in preghiere ed esercizi di intercessione per il santo Padre. Tale compito volle assumere, in seguito ad un’ampia visione dove le venne mostrata, sempre in immagini simboliche, la condizione di tutta la Chiesa di Pietro, sottoposta a guerre ininterrotte di annientamento su tutto l’emisfero terrestre. Le guerre contro la Chiesa di Cristo erano guidate dal radicato impero dell’anticristo il quale si esprime nell’animale apocalittico, che portato dall’acqua emerge dal mare per la battaglia contro il gregge di Cristo. Da questa visione il “pellegrino” trasse le sue conclusioni: È certamente piena di lacune, ma quello che lei ha visto in queste forme nude, e che può descrivere solo a fatica, si accosta molto alle forme della Rivelazione cli Giovanni, sebbene essa non le conosca affatto, e ancora meno dalla Sacra Scrittura e dai libri. Quando racconta le sue visioni sembra che legga in un libro come se guardasse e vedesse cose lontane ma tuttavia presenti. La pia suora così inizia il racconto di questa visione: Io vidi nuovi martiri, non di adesso, bensì del futuro, io vidi dopo una pausa, così proseguì: Vidi gente precipitarsi verso la grande Chiesa, si unì anche un animale disgustoso e tremendo, appena emerso dal mare: aveva una coda come un pesce e zampacce come un leone, e molte teste che erano disposte come una corona intorno a quella più grande. La sua bocca era grande e rossa; era striata come una tigre ed era sicura alleata e ben affiatata con i nemici e i distruttori della Chiesa. Quando questi lavoravano la bestia era sempre in mezzo a loro. Costoro si recavano qualche volta dalla bestia, nella caverna dove si nascondeva.
Frattanto vidi dovunque, nel mondo, molta gente tormentata devoti e particolarmente i religiosi venire incarcerati o oppressi, e ricevetti la sensazione che tali persone sarebbero diventate i nuovi martiri. Quando la Chiesa fu quasi del tutto caduta in rovina, e ormai restavano solo il coro e l’altare, i demolitori entrarono con la bestia nella Chiesa ma si trovarono di fronte ad una donna grande e maestosa. Essa si muoveva come un corpo benedetto, camminava molto lentamente, i nemici ne ebbero molto timore, la bestia si fermò e tese la sua gola verso la donna, come se volesse inghiottirla. Ma appena la donna la guardò, e fece per andarle incontro, la bestia fuggì nel mare e i nemici scapparono confusi.
Da una certa lontananza, dalla terra come dal cielo, vidi affluire grandi gruppi di figure e mettersi in circolo intorno alla Chiesa. Il primo consisteva di giovani e ragazze, il secondo di coppie di ogni rango, re e regine, il terzo di membri di ordini religiosi, il quarto dì guerrieri. Davanti a questi guerrieri ne vidi uno in modo particolare che cavalcava un cavallo bianco. L’ultimo gruppo, che pure si pose in circolo, era composto da cittadini e contadini, tra i quali molti erano contrassegnati con una croce rossa sulla fronte. Mentre essi si avvicinavano, stringendosi sempre più in circolo, si univano a loro carcerati e oppressi. La gente di tutti questi cortei voleva radunare i congiurati in un sol punto.
Allora i nemici della Chiesa, per sfuggire, presero a muoversi nelle più diverse direzioni senza che ne avessero la coscienza, ed erano molto confusi. Non sapevano cosa facevano, e neppure cosa avrebbero dovuto fare, e perciò correvano l’uno contro l’altro, cozzandosi a vicenda nel parapiglia. Quando poi, finalmente, furono serrati tutti insieme dai “gruppi della Fede”, li vidi rinunciare al loro lavoro distruttivo della Chiesa e sparpagliarsi. La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore. Fin dai confini del mondo la gente di buona volontà, di tutte le condizioni e della terra intera, aveva formato un’immane catena umana per passarsi ad una ad una le pietre per ricostruirla. Vidi ancora tanti uomini cattivi e altri che sarebbero divenuti martiri per Gesù.
La Chiesa fu del tutto ricostruita in breve tempo. Dietro di questa, in alto su un monte, vidi l’Agnello di Dio e intorno un corteo di vergini con palme e le cinque schiere celesti, che rispecchiavano ed erano in sintonia con quelle terrene. Intorno all’Agnello stavano pure le quattro sacre bestie dell’Apocalisse.
Il 10 agosto così raccontò: Vedo il santo Padre in grande assillo; abita in un altro palazzo circondato da poche persone di fiducia, le sue forze stanno per confrontarsi con la fazione cattiva. Se le forze del male avranno la meglio egli dovrà soffrir ancora grandi tribolazioni prima della sua morte. Vedo la chiesa delle tenebre in crescita e influire in modo negativo sul mondo del sentimento. La pena del santo Padre e della Chiesa è realmente così grande che si deve supplicare Dio giorno e notte. Io sono stata guidata questa notte a Roma, vedo il santo Padre in una grande pena d’animo ancora nascosto per sfuggire alle sinistre minacce. Egli è stanchissimo e del tutto sfinito dagli assilli, dalla tristezza e dalle preghiere. Si nasconde perché non può più reggere, gli è vicino un prete che è un suo devotissimo amico ricolmo della grazia di Dio, che vede e annota molto, e comunica tutto fedelmente al santo Padre. A questo sacerdote dovetti rivelare, in preghiera, quelli che erano i traditori e i cattivi intenzionati: altissimi funzionari e fiduciari stessi del santo Padre. In questo modo il Papa sarebbe stato messo in guardia in modo da non confidarsi più con chi gli era vicino, ma che in realtà era suo nemico. Egli è così debole che non può più camminare.
25 agosto: Non so come stanotte giunsi a Roma, mi trovai vicino alla chiesa di S. Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa. Per questo motivo c’era inquietudine in città e la gente si era recata a supplicare la Madre di Dio. Sembrava che non volesse aspettare l’apertura della chiesa e prese a pregare già all’esterno. Adesso mi vidi all’interno della chiesa e aprii le porte, la gente entrò piena di ansia e meravigliata di vedere finalmente le porte aperte. Io ero dietro le porte ed essi non mi videro. Non si teneva l’Ufficio divino e c’erano solo le lampade votive che ardevano. Le persone adesso pregavano in modo tranquillissimo. Vidi allora apparire la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente dovrebbe pregare ferventemente in modo devoto, con le braccia aperte e distese e rivolgere solo tre Pater al Supremo. Suo figlio ha pregato sulla croce anche in questo modo e così tutti quanti, a mezzanotte e in questo stesso luogo, avremmo dovuto pregare, le porte della chiesa sarebbero rimaste sempre aperte per questo fine, i fedeli avrebbero dovuto supplicare e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell’abisso. La Madre di Dio parlò poi di molte cose assai difficili a spiegarsi; appresi che solo un prete avrebbe offerto un sacrificio incruento dignitosamente e consapevolmente come fecero gli Apostoli, allontanando tutti i pericoli. Io non posso sapere se le persone nella Chiesa videro quest’apparizione ma furono mossi da qualcosa di soprannaturale perché quando la Santa Vergine disse che essi avrebbero dovuto supplicare Dio con le braccia aperte tutti le sollevarono. Questa gente, buona e devota, adesso era diventata sprovveduta e disorientata. Tra loro non c’era nessun nemico eppure sembravano aver paura l’uno dell’altro.
10 ottobre. Vidi la Chiesa di Pietro distrutta fino al coro e all’altare maggiore. Michele scese, con l’armatura e i legacci nella chiesa e impedì di entrare a molti pastori cattivi e li costrinse in un angolo oscuro dove sedettero e guardarono. Il danno alla Chiesa venne presto rimediato con qualche piccolo restauro e la santa Messa poté essere celebrata presto, in modo completo. Dall’esterno vennero eretti di nuovo i muri, con le pietre, da preti e laici, poiché i distruttori non riuscirono a sradicare le pietre delle fondamenta che erano rimaste intatte.
Anna Katharina passò, per un periodo, tutte le notti in preghiera con le braccia aperte e dovette contenere duri attacchi del maligno. Quest’ultimo piombò tre volte contro di lei per strangolarla. «Mi rinfacciò tutti i miei errori della giovinezza, che io non accettai, presi tutte le mie reliquie e così lo combattei. Finalmente mi vidi tranquilla nel mio letto, segnai ogni lato con piccole particelle della croce». La notte successiva la trascorse nella stessa preghiera e lottò ricca di successo, contro il nemico, tanto che più volte cantò il “Te Deum”. Alla sera del l ottobre il “Pellegrino” trovò Anna Katharina in uno stato di sfinimento, bagnata di sudore per le ininterrotte preghiere. La pia suora disse al “Pellegrino” che le sarebbe stato comandato da san Michele, insieme ad altri compiti, di chiedere suppliche per la Chiesa, in sette giorni essa avrebbe dovuto concludere la Missione.
La Chiesa — si lamentò Anna Katharina —, è in grande pericolo, io devo chiedere e supplicare chi viene da me di pregare per la salvezza della Chiesa, pregarlo affinché reciti il Padre nostro. Si deve pregare affinché il Papa non lasci Roma; ci sono molti pericoli e sì deve invocare il Signore che faccia mantenere la presenza dello Spirito Santo nell’animo del nostro Papa.
Quando il “Pellegrino” la mattina del 4 ottobre giunse da Anna Katharina Emmerich, la trovò sfinita per gli altri strapazzi notturni. Non posso nemmeno esprimere quanto ho sofferto disperatamente, tanto da restarne quasi morta. Questa lotta mi fu mostrata in precedenza da molto tempo; allora vidi una persona assalita da molti demoni che combatteva contro i medesimi. Adesso ho potuto riconoscere molto bene che io stessa ero questa persona. Ho dovuto combattere contro tutto un esercito di demoni, ho pregato tanto e sono stata aiutata. Se i Santi non mi avessero soccorso non avrei potuto superare tutto ciò. Caddi nella battaglia senza forze e mi trovai in difficoltà, ma sapevo quanto fosse importante lottare e vincere. Vidi un demonio in particolare fare del tutto per arrecarmi del male, inviandomi perfino gente da lontano per tormentarmi e indebolirmi.
Stanotte, in una visione sul Papa, ho visto San Francesco portare la Chiesa, la vidi anche portata sulle spalle da un piccolo uomo che aveva tratti giudei nel viso. Sembrava come se incombesse un pericolo grave. Maria apparve sul lato nord della Chiesa con il suo manto protettore aperto. Il piccolo Uomo sembrava cadere, e i dodici, che io continuavo sempre a vedere come i nuovi Apostoli, e che avrebbero dovuto aiutarlo, pur muovendosi molto lentamente, vennero e lo risollevarono, furono d’aiuto pure molti Angeli. La Chiesa era semidistrutta di nuovo ma c’era ancora il pavimento e la parte posteriore il resto era stato distrutto dalla Sette segrete e dagli stessi servitori della Chiesa. i dodici la portarono in un altro posto, mentre alcuni Palazzi sprofondavano intorno a loro come grano dalle spighe. Quando vidi la Chiesa di Pietro in quella condizione e come tanti religiosi avevano contribuito all’opera di distruzione, senza che ciò apparisse pubblicamente, ebbi una tale pena che invocai la pietà di Gesù. In seguito a tale invocazione mi apparve il mio Sposo celeste, come un giovane, e mi parlò per lungo tempo. Egli mi disse che la Chiesa solo apparentemente sembrava crollare sotto questo peso, ma in verità da questo carico ne verrà la tranquillità e la Chiesa risulterà sui suoi nemici nuovamente vincitrice. Se anche un solo cristiano cattolico le resterà fedele, essa potrà vincere ancora. Il Signore mi mostrò come alla Chiesa non siano mai mancate persone che pregano e soffrono per la sua causa e mi mostrò tutto questo in relazione al martirio che ha dato il contributo e la forza più grande alla Chiesa e allo sviluppo del cristianesimo, e come Egli stesso avrebbe dovuto continuare a patire a questo fine. In virtù di questi sacrifici e contributi di sangue la Chiesa risorgeva sempre di nuovo, in tutte le epoche. In innumerevoli immagini il Signore mi fece la grazia di farmi vedere, in sempre più vasti esempi, tutta la miserabile attività dei cristiani e dei religiosi, e perciò mi esortò a pregare e soffrire per tutti in modo perseverante. Fui resa consapevole che i cristiani intesi nel senso vero della parola non esistono più. Restai molto addolorata nell’apprendere questa realtà.
Visioni del 7 Ottobre. Ho fatto un lungo viaggio, continuando la mia missione, e fui a Roma nelle catacombe. Partecipai alla vita di un martire che viveva nelle catacombe in segreto con altri, e aveva convertito molti. Era stato da Tecla recentemente. Ho dimenticato il suo nome. Già da ragazzo si recava nelle catacombe e nelle carceri con le pie donne per recar conforto ai cristiani. Visse per un certo tempo nascosto in un eremo. Più tardi soffrì un grande martirio e infine fu decapitato; egli stesso portò il suo capo via non ricordo più precisamente la storia. Mi vidi in un sotterraneo, forse le catacombe, con Francesca Romana e questo martire, il pavimento era pieno di fiori grazie alla fioritura dei dolori dei martiri. Erano fiorite particolarmente molte belle rose bianche ed io ne vidi una particolarmente che si posò sul mio petto (era la reliquia di questo santo martire). Fui ancora in molti luoghi, vidi innumerevoli fiori che simboleggiano i forti dolori dei martiri, li colsi e mi decisi di prenderli su di me per servire gli attuali bisogni emergenti della Chiesa.
Quando, con Francesca e il santo martire, giunsi a Roma, vedemmo un grande palazzo (il Vaticano), avvolto nelle fiamme. Fui molto turbata, nessuno tentava di spegnere quell’incendio ed ebbi l'impressione che gli abitanti volessero forse essere bruciati, perché nessuno tentava di domare le fiamme. Appena ci avvicinammo il fuoco scemò fino a spegnersi. Potemmo vedere il palazzo bruciato e annerito dalle fiamme. Entrammo ed attraversammo molte sale meravigliose. Giungemmo fino al Papa che sedeva su una grande sedia, era malatissimo ed aveva perduto i sensi. Non poteva più muoversi. Davanti alle porte alcune persone andavano avanti e indietro. I religiosi che lo circondavano più da vicino non mi piacevano, apparivano essere falsi e tiepidi. I devoti semplici e fedeli si trovavano nella parte più lontana del palazzo. Parlai a lungo con lui e mi sembrò che la mia presenza in quel luogo fosse necessaria. Parlai al Papa dei vescovi che sarebbero stati insediati, e gli parlai pure del pericolo di lasciare Roma. Secondo me non avrebbe dovuto farlo altrimenti, senza la sua presenza in città, tutto sarebbe caduto nella confusione. Egli però era persuaso di lasciare la città e mi rispose che questo pericolo non poteva essere evitato, doveva andar via per salvare molti e salvarsi. Francesca parlò ancora a lungo con lui. Io ero molto debole e sfinita, i miei accompagnatori mi sorressero. Roma si trovava in una condizione miserabile, la più piccola scintilla poteva provocare il più grande incendio. Vidi poi la Sicilia avvolta nelle tenebre e tutta la gente fuggire via. (Etna?)
Giarre(CT) invasa dalla cenere vulcanica dell'Etna 07-03-2021
Un’altra volta, in stato di estasi, la pia suora Emmerich si lamentò a voce alta: Vidi la Chiesa solitaria, interamente abbandonata, sembrava che tutti fossero scappati via. Imperava la disarmonia più completa. Dappertutto vidi grandi difficoltà e odio, tradimenti e amarezze, inquietudini e cecità piena. Da un gruppo sinistro vennero inviati messaggeri per dare intorno una notizia spiacevole che provocò odio e rabbia nel cuore degli ascoltatori. Io pregai diligentemente per quegli oppressi. Vidi delle luci illuminare i luoghi dove i singoli pregavano, sugli altri invece calare le tenebre oscure. La condizione si presentava in modo terribile. Ho supplicato la compassione di Dio per quegli uomini e quella città. O città, città (Roma), quali minacce! La tempesta è vicina. Fai attenzione! Ma io spero che tu resterai salda.
16 ottobre: Stanotte ho percorso la via Crucis di Coesfeld. Ero in compagnia di molte anime. Esse mi presentarono la situazione difficile della Chiesa e mi mostrarono la necessità di pregare. Mi vidi circondata da molti giardini. Nei medesimi era simboleggiato il rapporto del Papa con i vescovi. Il Papa era sul suo trono in un giardino, e le figure e le forze di questi vescovi e vescovati mi apparvero rappresentati da piante, frutta e fiori, sparsi nei singoli giardini. Dal trono del Papa si estendevano raggi su tutti i giardini, le piante e la frutta; erano le relazioni e gli influssi della S. Sede.