Daniele Capezzone è un giornalista accreditato e serio del quotidiano "La Verità". Fondata, dunque, dovrebbe essere la notizia da lui data circa la partecipazione italiana alla frode elettorale del secolo denunciata dai legali di Trump. L'Italia avrebbe sostenuto lo spostamento dei voti a favore di Biden, manipolando i risultati attraverso una triangolazione tra un Official americano attivo presso l’ambasciata romana; figure militari di altissimo livello nazionale ed una Società nostrana impegnata nel settore della Difesa. L'attuale governo italiano c'è dentro fino al collo. Già nel 2016 con l'affare Mifsud e la spygate sulla partecipazione dell'allora Presidente del Consiglio Renzi coinvolto in un'indagine partita dagli Usa su iniziativa del Presidente Trump su un tentativo di manipolazione delle elezioni del 2016 per impedirne l'elezione a favore dell'avversaria Dem Hillary Clinton. Nello spygate figurano Renzi (e tutto il giglio magico), Obama suo grande amico, e la Fondazione Clinton. Il governo Conte bis è sostenuto da una maggioranza che include il PD, Italia Viva di Renzi e il Movimento 5 stelle. In relazione all'"affare Mifsud", sono ampiamente noti i legami fra la Link Campus University fondata da Vincenzo Scotti, al centro del Russiagate e della vicenda Mifsud, definita dal New York Times "un vortice di intrighi", e la classe dirigente del Movimento Cinque Stelle. È qui che, il 6 febbraio 2018, il leader dei pentastellati Luigi di Maio presenta il programma della politica estera del movimento ed è proprio dalla Link che viene l'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Ma se parliamo di connessioni fra l'università di via del Casale di San Pio e il mondo politico, il Partito democratico non è certo da meno.
Ex ministri ed esponenti di spicco dei dem, infatti, hanno frequentato per anni l'università capitolina fondata nel 1999 come filiazione italiana dell'Università di Malta. Come scrive Antonio Grizzuti su La Verità, tra questi troviamo l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, ex titolare della delega ai servizi segreti da maggio 2013 fino al suo arrivo al Viminale (dicembre 2016). C'è poi un altro rappresentante della sinistra, questa volta renziano, che ha frequentato la Link e ha conosciuto il docente maltese scomparso nel nulla e al centro dell'intrigo internazionale: Gennaro Migliore. Per cinque anni pieni, da maggio 2008 a febbraio 2013, che corrispondono esattamente con la XVI legislatura del Parlamento, Migliore è stato collaboratore nel settore insegnamento post universitario dell'università capitolina.
L'ex sottosegretario alla Giustizia dei governi Renzi e Gentiloni ha mantenuto nel corso del tempo i rapporti con la Link. Sempre alla Link Migliore incontra e si fa fotografare, insieme a Vincenzo Scotti, con un misterioso professore nato a Malta: Joseph Mifsud. È il 23 ottobre 2017, la data dell'inaugurazione dell'anno accademico della Link. Da lì a poco il docente maltese sparirà nel nulla. Tuttavia, i legami fra la Link, il docente maltese e la galassia della sinistra nostrana non possono essere cancellati né nascosti.
Inoltre, dalle indagini condotte dal team legale di Trump, si deduce che il Movimento 5 stelle potrebbe essere coinvolto non marginalmente nella frode elettorale Usa a favore di Biden. Come? Attraverso i legami di Grillo e Casaleggio con Maduro e Chavez eletti grazie ai brogli che la Società Smartmatic ha condotto durante le presidenziali venezuelane. La società Smartmatic di Soros è collegata con il software Dominion che ha letteralmente "rubato" migliaia di voti a Trump per assegnarli a Biden. Secondo il Washington Examiner l’attuale manager a capo della società Smartmatic, che ha collaborato con le fondazioni Clinton, è l’ex vice amministratore delegato del fondo di investimenti di Soros.
EXPLOSIVE
1) Giuliani says Dominion has ties with Smartmatic, which served as the main technology supplier for Venezuelan elections, including the "elections" of Hugo Chávez.
2) Giuliani says Dominion's lobbyist is Georgia Governor Brian Kemp’s
former Chief of Staff.
Replying to
According to the Washington Examiner, Smartmatic’s chairman is Lord Mark Malloch Brown, a former vice-chairman of George Soros’ Investment Funds.
La società avrebbe fatto brogli anche in Venezuela per conto di Maduro e Chavez.
Le macchine per il voto Dominion sono state originariamente costruite dalla società Olivetti Tecnost in Italia di Carlo De Benedetti. Sono stati utilizzati in oltre 70 paesi del mondo. I soldi iniziali in Dominion provenivano dai dittatori venezuelani e dalle loro famiglie. Successivamente hanno incluso alcuni britannici a bordo per coprire il passato oscuro. Queste macchine sono state utilizzate per manipolare le elezioni in Messico, Filippine, Argentina, Brasile, Africa, Ghana, Belgio, Italia e altri paesi. Esporre questa azienda aiuterà a salvare le elezioni e gli Stati Uniti. Inoltre, smaschererà e fermerà le elezioni confuse in tutto il mondo e salverà molti altri paesi dai loro amici.
De Benedetti è anche molto vicino a Renzi, soprattutto durante il governo non votato del "giglio magico".
Ora, se andiamo sul sito della Casaleggio e Associati leggiamo: "Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera professionale come progettista di software nel dipartimento Ricerca e Sviluppo della Olivetti di Ivrea (proprio la Olivetti di Carlo De Benedetti) nell’area sistemi operativi.
Nel 1985 assume il ruolo di Direttore Generale e successivamente di Amministratore Delegato in Logicasiel, società partecipata da Logica Plc e Finsiel, dove rimarrà fino al 1999. Dal 2000 al 2003 ricopre la carica di Amministratore Delegato di Webegg: un «gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione, che ha come obiettivo il posizionamento delle aziende in rete», partecipato da Telecom Italia e Olivetti. Ricopre negli anni il ruolo di Consigliere di amministrazione in società quali: Olivetti Tecnost, Lottomatica, Banksiel, eArchimede, Teleap, Software Factory, Domus Academy, Garage, Netikos, INVA (Regione Valle D’Aosta).
Nel 2004 fonda la Casaleggio Associati, società di consulenza di direzione focalizzata per lo sviluppo di strategie di Rete per le imprese. L’obiettivo è aiutare le imprese a sviluppare o ridefinire una solida presenza online in funzione degli obiettivi aziendali. A partire dal 2005 è stato curatore del blog di Beppe Grillo, con cui dal 2009 si dedica alla fondazione del Movimento 5 stelle, fenomeno politico unico fondato e sviluppatosi attraverso Internet ed in grado di raggiungere il 25,5% dei consensi alle elezioni politiche del 2013".
Trump prepara la Legge Marziale
Intanto Trump in Usa prepara la strada alla dichiarazione della Legge Marziale. La faccenda dei brogli elettorali a danno di Trump diventa ogni giorno più evidente e imbarazzante per tutti gli attori coinvolti non solo a livello nazionale, ma internazionale.
For years the Dems have been preaching how unsafe and rigged our elections have been. Now they are saying what a wonderful job the Trump Administration did in making 2020 the most secure election ever. Actually this is true, except for what the Democrats did. Rigged Election!
Abc, quotidiano spagnolo così titolava: ‘Maduro finanziò l’M5s nel 2010’.
Nicolás Maduro avrebbe finanziato nel 2010 il Movimento Cinquestelle: lo afferma il quotidiano spagnolo Abc citando un documento classificato dell’intelligence venezuelana, di cui pubblica una foto. Secondo il giornale, l’attuale presidente del Venezuela Maduro, allora ministro degli Esteri di Chavez, avrebbe spedito una valigetta con 3,5 milioni di euro al consolato venezuelano a Milano indirizzati a Gianroberto Casaleggio per finanziare segretamente il movimento fondato nel 2009 da Beppe Grillo.
Secondo Abc, quotidiano spagnolo di indirizzo conservatore, il console venezuelano a Milano, Gian Carlo di Martino, fece da intermediario per la transazione finale a Casaleggio, che avvenne in contanti. Il documento indica il cofondatore e ideologo del Movimento Cinquestelle, morto nel 2016, come “promotore di un movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista nella Repubblica italiana”. I 3,5 milioni di euro, aggiunge il quotidiano citando il documento dell’intelligence, allora guidata da Hugo Carvajal, furono inviati “in modo sicuro e segreto attraverso valigia diplomatica”. La valigetta creò anche un problema interno alla diplomazia venezuelana, rivela il giornale, perchè era stata trovata dall’addetto militare che ne aveva informato Carvajal. Questi lo avrebbe tranquillizzato con un dispaccio in cui affermava: “Sono state impartite istruzioni verbali al nostro funzionario in Italia per non continuare a riferire sulla questione, che potrebbe diventare un problema diplomatico” tra Italia e Venezuela. Carvajal è latitante dal novembre scorso dopo l’approvazione della sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di narcotraffico e vendita di armi ai guerriglieri delle Farc colombiane. La Spagna, dove si era rifugiato, rimarca il quotidiano, non era riuscita a impedire la sua fuga. La somma destinata al Movimento Cinquestelle sarebbe stata attinta da fondi riservati amministrati dall’allora ministro dell’Interno (oggi al dicastero dell’Economia), Tareck el Aissami, che era, ed è, considerato uomo di fiducia di Nicolas Maduro. Aissami, ricorda il quotidiano, è stato oggetto di sanzioni da parte delle autorità statunitensi per reati legati al narcotraffico e al riciclaggio di denaro. Le stesse autorità che pochi mesi dopo adottarono sanzioni economiche contro Maduro accusandolo, subito dopo le elezioni che gli Usa considerano illegittime, “un dittatore che ignora la volontà del popolo”. Abc afferma di avere contattato i diretti interessati alla vicenda, compresi l’attuale leader dell’M5stelle, Vito Crimi, il suo ex capo politico, Luigi Di Maio, il console venezuelano a Milano, Gian Carlo di Martino e lo stesso Grillo, ma che “nessuno di loro ha risposto alle domande”.
“Grazie a questo documento segreto pubblicato dallo spagnolo Abc si comprende l’atteggiamento del Governo italiano sul Venezuela e Maduro. Presenterò un’interrogazione urgente a Borrell per sapere chi in Europa e per quanto tempo ha ricevuto finanziamenti illeciti dal regime venezuelano”. Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, eurodeputato di Forza Italia in merito alle rivelazioni del quotidiano spagnolo Abc secondo le quali Nicolás Maduro avrebbe finanziato nel 2010 il Movimento Cinquestelle. Il quotidiano spagnolo cita un documento classificato dell’intelligence venezuelana, di cui pubblica una foto.
“Mentre gridavano ‘vaffa’ al mondo politico e si presentavano come i garanti della legalità, i vertici del Movimento 5 Stelle nel 2010 avrebbero incassato 3,5 milioni di euro in contanti spediti a Gianroberto Casaleggio dentro una valigetta dall’attuale presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, allora ministro degli Esteri di Chavez. Se quanto riportato dal quotidiano spagnolo ‘Abc’, che cita un documento dell’intelligence venezuelana, fosse confermato, ci troveremmo di fronte ad un finanziamento irregolare e segreto da parte di uno dei governi più controversi del Sudamerica alla forza politica che oggi esprime il presidente del Consiglio e che ha la maggioranza relativa in Parlamento. Beppe Grillo, invece di difendere Conte dagli attacchi interni di Di Battista, potrebbe dare qualche immediata spiegazione.
“Se fossero confermate le rivelazioni del quotidiano spagnolo Abc, secondo cui il governo venezuelano guidato da Chavez, e con Maduro ministro degli Esteri, avrebbe finanziato con 3 milioni e mezzo di euro il Movimento 5 Stelle, saremmo di fronte a un fatto gravissimo”. Lo afferma Sandro Gozi, deputato europeo di Renew Europe. “Secondo il giornale spagnolo, nel luglio 2010 il regime venezuelano avrebbe inviato una valigetta con i contanti al consolato di Milano, da consegnare a Gianroberto Casaleggio, in quanto “promotore – si legge nel documento ufficiale dell’intelligence venezuelana riportato da ABC – di un movimento di sinistra, rivoluzionario e anticapitalista nella Repubblica italiana”, prosegue Gozi secondo il quale “è opportuno che il Movimento 5 Stelle smentisca al più presto questa vicenda che, se fosse confermata, metterebbe in imbarazzo non solo il loro partito ma l’intero governo italiano”. Nonostante un tentativo maldestro e non suffragato da prove a discolpa, la faccenda è stata chiusa in gran fretta dai media mainstream che hanno dedicato alla notizia solo un frettoloso richiamo. Ma il filo-comunismo e la politica filo-cinese del governo italiano si tradiscono e contraddicono ogni labile prova che tenti di smentire le simpatie di Casaleggio e soci di partito per i regimi dittatoriali.
Cinzia Palmacci