lunedì 30 novembre 2020

ITALIA PROTAGONISTA DELLE POLITICHE DI VACCINAZIONE GLOBALE, MA GLI ADORATORI DI LUCIFERO DETTANO L'AGENDA


Quando nel 2015 l'Italia assicurò la sua partecipazione al GAVI, la partnership pubblico privata per l’immunizzazione, i vaccini erano destinati perlopiù ai bambini africani che cominciarono a morire più per le vaccinazioni ricevute che per le malattie. Oggi in tempi di coronavirus l'Italia, "grazie" a Conte, ha assicurato il suo contributo finanziario ad un programma criminale di vaccinazione globale. Non solo. L'Alleanza Internazionale all'interno dell'ACT-Accelerator (Access to COVID-19 Tools, ACT) è l’ennesima alleanza pubblico-privata nata lo scorso 24 aprile con tre priorità: sviluppo di vaccini, terapie e strumenti diagnostici ad accesso universale, sostenuto dal rafforzamento dei sistemi sanitari necessari per realizzare tali priorità. Tra i partner di questa alleanza oltre alla Fondazione Gates, OMS, Banca Mondiale ed altri notissimi dell'alta finanza, anche la Wellcome Trust che è collegata alla Lucis Trust, originariamente chiamata Lucifer Trust (o Lucifer Publishing Company), è un'associazione no-profit fondata dalla teosofa Alice Bailey e dal marito Foster Bailey nel 1920, e ha le sue sedi principali a New York (al 24esimo piano del 120 Wall Street), a Londra (Lucis Press Ltd.) e a Ginevra (Lucis Trust Association). La Lucis Trust è affiliata con la Windsor International Bank and Trust Company. Tradotto: gli adoratori di Lucifero (con a capo la corona inglese), sono a capo dell'Alleanza per le vaccinazioni globali. La Wellcome Trust è particolarmente "sensibile" alle tematiche del transumanesimo (filosofia luciferiana), tanto da aver premiato un libro che esplora la ricerca per sconfiggere la morte con la tecnologia. Il testo ha vinto di recente il premio Wellcome Book Prize della Gran Bretagna.
"To Be a Machine" (Essere una macchina) di Mark O'Connell ha battuto cinque altri finalisti per il premio di 30.000 sterline ($ 41.000), che mira a colmare il divario tra letteratura e scienza.
Lo scrittore irlandese ha visitato laboratori criogenici, aziende tecnologiche della Silicon Valley e startup cyborg per la sua esplorazione non-fiction del transumanesimo, che cerca di superare le fragilità umane unendo persone e macchine.
L'artista e scrittore Edmund de Waal, che ha presieduto la giuria, ha dichiarato che il libro di O'Connell era "un esame appassionato, divertente e convincente di coloro che avrebbero scelto di vivere per sempre".
Finanziato dalla fondazione Wellcome Trust, il premio è aperto a tutte le opere di narrativa o saggistica pubblicate in Gran Bretagna con un tema sanitario o medico. 
Con la diffusione del Covid19 l'elite mirava a sondare le reazioni della gente di fronte alla paura della morte così da poter offrire la soluzione (solito schema problema-reazione-soluzione), con un vaccino che, per mezzo di nanotecnologie, rendesse immortale l'uomo trasformandolo in un cyborg.


Entriamo nel dettaglio. Dal 2015 la sottoscrizione dell’agreement relativo al contributo annunciato dall'Italia di 120 milioni di dollari a GAVI era ancora privo di firma, fino all'annuncio di Giuseppe Conte al Global vaccine summit del 2020. 

L’annuncio del nostro presidente del Consiglio è arrivato durante la sessione conclusiva dei lavori del Global vaccine summit 2020, evento organizzato quest’anno dal Regno Unito allo scopo di raccogliere fondi per la ricerca su un vaccino che possa proteggerci dal Coronavirus. Il denaro di Olanda, Italia, Germania e Francia finanzierà i progetti di ricerca della GAVI Alliance su un vaccino da produrre e distribuire in Ue ma accessibile anche per Paesi come l’Africa. Unire le forze è prezioso anche per contrattare in maniera più efficace ed incisiva con il mondo dei produttori e delle case farmaceutiche.

Anche il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha partecipato all’evento e ha annunciato un duplice impegno da parte dell’Italia: un contributo aggiuntivo pari a 120 milioni di euro nei prossimi 5 anni e l’estensione dei finanziamenti alla GAVI Alliance fino al 2030 con altri 150 milioni di euro. In totale l’apporto italiano sarà di 287,5 milioni fino al 2030. 
Stilare l’elenco di organizzazioni, alleanze, consorzi, centri di ricerca, università, testate giornalistiche (emblematico il caso Cochrane Collaboration e la revisione degli studi sui vaccini contro il papilloma virus sulla quale avrebbe avuto un peso notevole l’influenza dei Gates[1]) a cui il magnate americano, Bill Gates, destina laute donazioni è praticamente impossibile.

Quel che è certo, è che vi è un filo rosso che lega tutte le sue attività filantropiche a un’Agenda strategica che riguarda tre grandi aree: salute, nutrizione ed educazione. 
Devono destare al mondo particolare preoccupazione, inoltre, le partecipazioni di Gates alle cosiddette PPP, ossia le global public-private partnership che, in ambito salute, vede importanti finanziamenti in progetti quali: Tuberculosis (TB) Alliance, Medicines for Malaria Venture, International Partnership for Microbicides e GAVI Alliance (Global Alliance for Vaccines and Immunization).
Secondo il rapporto “PhilanthropicPower and Development – Whoshapes the agenda?”, pubblicato nel novembre 2015 da Global Policy Forum e da altri partner, Gates rappresenta la forza trainante di queste organizzazioni.

GAVI – The Vaccine Alliance

È fresca la notizia che l’Italia rafforza il sostegno a Gavi-The Vaccine Alliance con un impegno di 150 milioni di euro per IFFIm (International Finance Facility for Immunisation). 
Questi fondi andranno a garanzia di un’emissione di titoli obbligazionari, i cosiddetti Vaccine Bonds. Un’estensione della partecipazione dell’Italia all’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) è autorizzata dal DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, conosciuto come Decreto Rilancio.
Una notizia che arriva solo un mese dopo l’annuncio di Conte – alla “Coronavirus Global Response Conference” ospitata dall’Unione Europea – del finanziamento di 120 milioni di euro a Gavi, come si legge anche sul sito dell’Alleanza.
Questo sostegno è superiore rispetto a quello destinato a IFFFIm nel precedente quinquennio.

“L’Italia sta intensificando i suoi investimenti in Gavi perché, negli ultimi due decenni, l’Alleanza si è dimostrata uno degli strumenti più innovativi e utili per il miglioramento globale della salute“, ha affermato Roberto Gualtieri, il ministro dell’Economia e delle Finanze.

“Siamo estremamente grati all’Italia per questo significativo supporto in questi tempi difficili in cui il finanziamento flessibile per Gavi è di tale importanza“, ha affermato Cyrus Ardalan, presidente del Consiglio di Amministrazione di IFFIm. “Il successo di Gavi si fonda sulle partnership in molti paesi in tutto il mondo e l’Italia è sempre stata un elemento particolarmente importante di tale rete“, ha affermato Seth Berkley, CEO di Gavi.

Qui il comunicato pubblicato sul sito di GAVI.

Il gruppo GAVI[2]è costituito da:
The Gavi Alliance, con personalità giuridica in Svizzera[3], in virtù della quale gode di immunità di giurisdizione e di esecuzione e altri privilegi, rappresenta una partnership pubblica privata. 
Fra i principali aderenti: OMS (di cui GAVI e Fondazione Gates ne rappresentano i principali finanziatori non istituzionali), Gates Foundation, UNICEF, la Banca Mondiale (fondamentale per l’implementazione di strumenti di finanza globale, come i vaccine bonds che assicurano agli investitori ottimi e sicuri rendimenti, di cui il Vaticano[4]si annovera fra i primi acquirenti), i Governi sottoscrittori delle donazioni tra cui spicca quello italiano, le organizzazioni della società civile (giocano un ruolo chiave nell’attuazione dei programmi di immunizzazione predisposti da GAVI) e l’industria farmaceutica (o meglio produttori di vaccini, fondamentali per assicurare l’approvvigionamento con impegni fino al 2037) che siede anche nel Board dell’Alleanza. 
GAVI Campaign, organizzazione non profit statunitense.
International Finance Facility for Immunisation (IFFIm), non profit inglese di cui GAVI è unico membro. IFFIm emette titoli obbligazionari (cosiddetti Vaccine Bonds) garantiti dall’impegno a lungo termine dei governi donatori, fra i quali spicca quello italiano. 

GAVI è finanziato attraverso contributi diretti e attraverso meccanismi finanziari quali IFFIm, AMC e GAVI Matching fund. 
Gli AMC (Advance Market Commitments) sono fondi impegnati a lungo termine per assicurare l’acquisto di vaccini, offrendo garanzie di ricavo all’industria farmaceutica.
Il Gavi Matching Fund è un meccanismo di finanziamento pubblico-privato progettato per incentivare gli investimenti del settore privato nel settore dei vaccini.

Non è una esagerazione ritenere che GAVI, alleanza promossa da Gates nel 2000 grazie a un impegno iniziale di 750 milioni di dollari e a condizione che fosse istituita sul modello del partenariato pubblico privato, rappresenti una macchina gigantesca che fa girare miliardi di dollari. Facendo due somme, dalla sua costituzione a fine dicembre 2019, ha riscosso tra donazioni e altri fondi destinati a strumenti di finanza innovativa, come la stessa GAVI li definisce, ben 20.241 milioni di dollari (20 miliardi e 241 milioni). E molti milioni di dollari sono già promessi e in arrivo con impegni da parte dei donatori sino al 2037.

Sulla pagina del profilo del donatore “The Bill & Melinda Gates Foundation” possiamo leggere che al 31 dicembre 2019 la famiglia Gates ha destinato a GAVI complessivamente 4,1 miliardi di dollari, rappresentando il maggior contribuente non istituzionale. È sufficiente dare un’occhiata al diagramma a torta pubblicato sul sito dell’Allenza per comprendere il peso di questi contributi.

L’interesse della famiglia Gates per la salute globale e l’approccio che ha seguito in tutte le sue attività in questo settore si manifesta nel 1998 con l’istituzione del Bill& Melinda Gates Children’s Vaccine Programme; tra gli scopi del programma vi era l’istituzione di un consenso internazionale sulle raccomandazioni per l’uso dei vaccini, attraverso la sponsorizzazione di meeting a respiro internazionale per sensibilizzare ministeri della salute, agenzie multilaterali e donatori, al fine di finanziare i vaccini per i paesi più poveri.

Lo scorso dicembre Medici Senza Frontiere ha lanciato un appello[5]al Consiglio di direttivo di GAVI chiedendo di bloccare immediatamente l’erogazione di un fondo residuo di 262 milioni di dollari alle multinazionali farmaceutiche Pfizer e GlaxoSmithKline (GSK) per il vaccino anti-pneumococcico, sostenendo che questi fondi possano essere indirizzati per supportare l’utilizzo e la diffusione della versione generica e più economica dello stesso vaccino, che dovrebbe entrare a breve sul mercato.

Kate Elder, esperta di policy sui vaccini per la Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF, dichiara: 

Pfizer e GSK hanno già raccolto molto più del dovuto dai fondi dei donatori, oltre ai quasi 50 miliardi di dollari ricavati in dieci anni di vendita del vaccino contro la polmonite. È ora che Gavi smetta di finanziare le case farmaceutiche. 
Invece di destinare ancora più fondi a Pfizer e GSK, Gavi dovrebbe aiutare i paesi a prepararsi per il nuovo fornitore che promette prezzi più bassi per il vaccino a livello globale.
I donatori che finanziano il fondo AMC devono adottare misure urgenti per bloccare ulteriori sussidi a Pfizer e GSK per un vaccino da cui hanno già ampiamente guadagnato. È il momento di bloccare il duopolio Pfizer/GSK e preservare ogni ulteriore finanziamento pubblico per un vaccino davvero nuovo e più economico.“

Va evidenziato che l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano nel lancio del fondo AMC per il vaccino pneumococcico e ne rappresenta il maggior contributore (49,9%) con un finanziamento di 635 milioni di dollari.

L’Italia dal suo ingresso a oggi ha versato a GAVI – tra donazioni dirette e altri contributi tra cui somme a garanzia dei Vaccine Bonds e contributi al fondo AMC – 1 miliardo e 123 milioni di dollari; se si aggiungono i contributi già promessi la cifra supera il miliardo e mezzo.

CARI AMICI, CON QUALCHE MILIARDINO DIMENTICHIAMO LA MALATTIA!

Lo scorso 4 giugno, come sappiamo, si è svolto a Londra il “Global Vaccine Summit 2020”, la terza conferenza dei donatori di GAVI impegnata a mobilitare almeno 7,4 miliardi di dollari in risorse aggiuntive per “proteggere la prossima generazione con vaccini, ridurre le disuguaglianze e creare un mondo più sano, più sicuro e più prospero”. Detto in altre parole, per GAVI, o meglio per chi ne detiene di fatto le redini, i vaccini rappresenterebbero la panacea di tutti i mali del mondo.

Nel bel mezzo di una profonda crisi economica e finanziaria quali ulteriori impegni si è assunta l’Italia nell’ultimo periodo per sostenere la vaccinazione per tutti, la censura dell’informazione, il boicottaggio degli studi scientifici indipendenti, il sabotaggio degli studi clinici, il controllo globale degli individui attraverso l’istituzione dell’identità sanitaria digitale?

Secondo il report pubblicato da GAVI l’Italia ha promesso di contribuire nel periodo 2021-2025 con 307 milioni di dollari suddivisi tra donazioni dirette, IFFIm e Matching Found. Si legge sul report, inoltre, che 79 milioni di dollari precedentemente promessi per il fondo AMC-PVC (riferito al vaccino anti pneumococcico) saranno invece destinati al fondo COVAX AMC, lanciato proprio in occasione del summit di Londra. Questo nuovo AMC è volto a incentivare i produttori di vaccini a produrre quantità sufficienti di vaccini COVID-19 e garantirne l’accesso ai paesi in via di sviluppo.


“Gavi Covax AMC è stato lanciato con l’obiettivo iniziale di raccogliere 2 miliardi di dollari; sufficiente per i paesi supportati da Gavi per vaccinare gli operatori sanitari e gli individui ad alto rischio e creare un buffer flessibile di dosi da distribuire laddove più necessario.”

Sul sito del Governo si può leggere il brevissimo intervento in lingua inglese del Premier Conte al Summit. Ne riportiamo uno stralcio tradotto per evidenziare quanto sia vuoto di significato per il nostro Paese, intriso di propaganda e a sfondo sostanzialmente ideologico.

“Cari colleghi, Cari amici,
il Coronavirus ci ha drammaticamente ricordato quanto sia importante l’immunizzazione per prevenire le pandemie. Ha anche dimostrato che gli investimenti nella salute globale e nei vaccini sono fondamentali non solo per salvare vite umane e proteggere i più vulnerabili, ma anche per preservare la sicurezza globale, la stabilità e la prosperità.
Negli ultimi 20 anni, GAVI ha rappresentato il fondamento della global immunization, avendo permesso a generazioni di bambini di crescere sani. Ha anche contribuito a costruire sistemi sanitari nazionali più resilienti.
Grazie al suo modello di cooperazione pubblico-privato, GAVI è una delle nostre partnership di sviluppo globale di maggiore impatto. È stato un attore essenziale per garantire la copertura sanitaria universale, la sicurezza sanitaria globale, lo sviluppo sostenibile e il benessere di tutti.
GAVI ha anche aperto la strada a strumenti finanziari innovativi per sviluppare e distribuire rapidamente nuovi vaccini a basso prezzo: come l’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) e Advance Market Commitment (AMC), di cui l’Italia è stata promotrice e una delle maggiori donatori.
(…)
Questi contributi sono un segnale concreto della nostra volontà di continuare a investire in un efficace multilateralismo, cooperazione internazionale e solidarietà. Intendiamo mettere questi valori al centro della nostra presidenza del G20 nel 2021. Questa è la nostra solidarietà in azione. Tutti insieme, raggiungeremo i nostri obiettivi.
Grazie.”

Il Premier Conte ha affermato, altresì che l’Italia è co-leader dell’Alleanza Internazionale all’interno dell’ACT-Accelerator (Access to COVID-19 Tools, ACT). Si tratta dell’ennesima alleanza pubblico-privata nata lo scorso 24 aprile con tre priorità: sviluppo di vaccini, terapie e strumenti diagnostici ad accesso universale, sostenuto dal rafforzamento dei sistemi sanitari necessari per realizzare tali priorità.

La Co-presidenza di ACT-Accelerator è affidata a: 
Unione Europea, Canada, Francia, Germania, Italia (anche presidenza entrante del G20), Giappone, Arabia Saudita (che detiene anche la presidenza del G20), Norvegia, Spagna e Regno Unito.

I Partner di ACT-Accelerator sono: 
OMS, Bill & Melinda Gates Foundation, CEPI, GAVI, Global Fund, UNITAID, Wellcome Trust, FIND (Foundation for Innovative New Diagnostics), Banca Mondiale, World Economic Forum, Developing Countries Vaccine Manufactures Network (DCVMN), International Federation of Pharmaceutical Manufacturers & Associations (IFPMA), International Generic and Biosimilar medicines Association (IGBA)[6].

Sull’opuscolo di OMS si legge: “Fondandoci su una visione di un pianeta protetto dalla sofferenza umana e dalle devastanti conseguenze sociali ed economiche di COVID-19, noi, un gruppo iniziale di attori nel campo della salute globale (Bill & Melinda Gates Foundation, CEPI, Gavi, Global Fund, UNITAID, Wellcome Trust, OMS) congiuntamente a partner del settore privato e ad altre parti interessate, stiamo avviando una collaborazione storica, globale e limitata nel tempo per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso globale ed equo alle nuove tecnologie sanitarie essenziali per COVID-19.”

Qui l’elenco dei donatori e i contributi promessi; l’Italia pare abbia stanziato 381 milioni di euro.
In totale sono stati finora raccolti 9,8 miliardi di euro, di cui il 66%, pari a 6,5 ​​miliardi di euro, rappresenta i contributi provenienti da UE e Stati membri, Commissione, Stati membri del SEE (Spazio economico europeo) ed European Investment Bank.

Nell’ambito dell’iniziativa ACT-Accelerator, è stato istituito un GRUPPO DI FACILITAZIONE, con il sostegno di un polo di coordinamento presso OMS, incaricato di seguire e riferire i progressi compiuti, mobilitare risorse e dialogare con i portatori d’interessi.
Fanno parte di questo gruppo: Unione europea, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone, Spagna, Norvegia, Canada, Bill & Melinda Gates, il Wellcome Trust e il World Economic Forum[7].

Il gruppo di facilitazione sostiene il lavoro di tre partenariati:
PARTENARIATO PER I VACCINI: capofila CEPI e GAVI
PARTENARIATO PER LE CURE: capofila Therapeutics Acceleratore UNITAID
PARTENARIATO PER LA DIAGNOSI: capofila FIND e The Global Fund

I capofila sono dotati di poteri e risorse per animare il partenariato che accoglierà il settore pubblico, l’industria, la ricerca, i finanziatori, le Autorità di regolamentazione, le organizzazioni internazionali, secondo un approccio che ingloba tutta la catena di valore (dalla ricerca alla consegna e all’accesso universale). I partner, insieme, sviluppano il programma di lavoro e realizzano le attività necessarie[8].

Sul sito di Euroconsulting[9]viene riepilogata la distribuzione degli importi assegnati alle organizzazioni che operano nel campo della salute globale:
circa 1,1 miliardi di € alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI) per lo sviluppo e la diffusione di vaccini;
circa 488 milioni di € a GAVI; 
quasi 257 milioni di € a COVID-19 Therapeutics Accelerator;
oltre 60 milioni di € alla Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND);
2,6 miliardi di € a OMS per il rafforzamento dei sistemi sanitari;
15,7 milioni di € al Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria;
almeno 700 milioni di € ai progetti nazionali di ricerca su Covid-19.

Alcune note: 

CEPI è stata fondata a Davos da Bill & Melinda Gates Foundation, Wellcome Trust, World Economic Forume dai governi di Norvegia e India e riceve il sostegno finanziario da parte della Commissione europea e dei governi di Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Etiopia, Germania, Giappone, Messico, Norvegia e Regno Unito. Per sostenere i programmi di vaccinazione COVID-19, stimati in 2 miliardi di dollari, hanno contribuito: Austria, Australia, Belgio, Canada, Commissione europea, Finlandia, Francia, Germania, Italia (contributo di 10 milioni di euro[10]), Giappone, Lussemburgo, Regno dell’Arabia Saudita, Norvegia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Serbia, Spagna, Svizzera e il Regno Unito e società del settore privato.

COVID-19 Therapeutics Accelerator nasce su iniziativa di Gates Foundation, Wellcome Trust e Mastercard, sostenuta da un contributo iniziale di 125 milioni di dollari. Tra i principali donatori: Alwaleed Philanthropies, Avast Foundation, Chan Zuckerberg Initiative, EQT, JPB Foundation, Madonna, Michael & Susan Dell Foundation, U.K. Department for International Development, Zhang Yiming.

Foundation for Innovative New Diagnostics è una global health non-profit costituita a Ginevra nel 2003 e opera attraverso partnership con i settori pubblico, privato e non profit. Collabora con OMS, Autorità di regolamentazione, responsabili politici. 
Tra i principali partner sostenitori: Gates Foundation, GAVI, CEPI, The Global Fund, Commissione europea, UNITAID, OMS.

The Global Fund è stato istituito al vertice del G8 a Genova nel 2001 e più di 80 paesi hanno contribuito al Fondo per accelerare la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria. 
L’Italia è stata sin dall’inizio sostenitrice del Fondo Globale, svolgendo un ruolo importante per la sua istituzione. Non solo, nel 2005 a Roma si è svolto il primo incontro per ricostituire le risorse del Fondo sotto l’egida del governo italiano. L’Italia rimane uno dei principali donatori, con un contributo totale di 1,02 miliardi di euro a oggi. Per la sesta “chiamata” l’Italia ha promesso 161 milioni di euro per il periodo 2020-2022, con un aumento del 16% rispetto al precedente impegno.
La Gates Foundation rappresenta un partner chiave: ha versato sino a oggi 2,24 miliardi di dollari e ne ha promessi 760 milioni per il periodo 2020-2022.
Tra i Delivery Innovation Partner si trovano Microsoft, Google, IBM, Takeda, Unilever, Mastercard (tra i progetti, Wellness Pass, una piattaforma attualmente in fase di sperimentazione con GAVI, per la digitalizzazione dei dati sanitari in alcuni paesi africani).
Le attività di patrocinio in tutto il mondo – per promuovere la mission del Fondo Globale, sviluppare contatti e alleati e mobilitare il sostegno politico e finanziario – vengono svolte da associazioni indipendenti note come “Friends of the Global Fund”. Nell’area del Pacifico, nel marzo 2020, è stata fondata “Pacific Friends of Global Health”, un’iniziativa congiunta di The Global Fund, GAVI e UNITAID allo scopo di posizionare la salute globale come priorità chiave per l’Australia, aumentare la visibilità delle tre organizzazioni e mobilitarne il sostegno politico e finanziario.

Unitaid è un’organizzazione internazionale nata nel 2006, ospitata da OMS, che investe per prevenire, diagnosticare e curare l’HIV / AIDS, la tubercolosi, la malaria, l’epatite C e il papillomavirus umano (HPV). Svolge la sua attività attraverso partnership qualificate.
I principali donatori sono Bill & Melinda Gates Foundation (siede anche nell’Executive Board), Francia, Regno Unito, Norvegia, Brasile, Spagna, Repubblica di Corea e Cile che hanno stanziato a oggi circa 3 miliardi di dollari.

ACT-Accelerator ci farà dormire sonni tranquilli: produttori in pace con gli acquirenti, controllati in pace con i controllori, magnanimi benefattori che ci assicurano un mondo senza malattie.
10 VACCINI OBBLIGATORI E FIUMI DI DENARO DALL’ITALIA AL GAVI 

Impossibile dimenticare che il 26 luglio del 2017, l’On. Baroni, 5Stelle, durante l’esame per la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, prima del passaggio al voto di Fiducia alla Camera, affermò[11]:


“Con il mio intervento voglio puntare un faro sull’aspetto oscuro del disegno di legge e della vicenda. L’esame del decreto vaccini al Senato non ha chiarito quali siano i vaghi e aleatori obblighi assunti a livello europeo e internazionale al comma 1 dell’articolo 1. Non vorremmo trovarci per l’ennesima volta nell’ennesimo plateale conflitto di interessi o addirittura interesse privato in un atto pubblico.”. 

E più avanti: “È necessario quindi chiarire se, come e quando il decreto vaccini e questi fantastici accordi internazionali da salvaguardare in quest’ambito abbiano e fino a che punto interconnessioni con il documento dell’alleanza globale per le vaccinazioni, il cosiddetto GAVI.
Sarà una coincidenza che il GAVI prevede la somministrazione di dodici vaccini obbligatori nelle proprie conclusioni per quanto riguarda l’Italia esattamente come il decreto originario al Senato?
Sarà una coincidenza che il GAVI critica l’Italia per le sue politiche in materia di vaccini troppo orizzontali e basate sulla cooperazione sanitaria e precetta l’Italia nell’usare politiche verticali prescrittive e obbligatorie?
Sarà una coincidenza che tra i partner del progetto GAVI troviamo la Banca mondiale e la Bill Gates Foundation?
Sarà una coincidenza che – cito testualmente – gli impegni pluriennali dei donatori governativi servano come garanzie per piazzare sul mercato globale dei capitali le proprie obbligazioni finanziarie, i cosiddetti vaccine bonds o IFFIm bonds, come i tecnici anche li chiamano?
Questo, signor Presidente, secondo lei non sarebbe poi un conflitto di interessi?
Ma a chi volete farlo credere?”

L’intervento di Baroni, nel seguito, mette in luce aspetti piuttosto oscuri legati alla gestione finanziaria di GAVI e in particolare all’utilizzo di strumenti “innovativi” come l’ente stesso li definisce. Qui il resoconto stenografico dell’intervento e qui la riproduzione video.

LA DECADE DEI VACCINI E IL GLOBAL VACCINE ACTION PLAN

Al World Economic Forum di Davos del 2010, Bill e Melinda Gates chiedono una “decade di vaccini” promettendo 10 miliardi di dollari per prevenire quattro milioni di decessi all’anno, aumentando l’accesso a vaccini efficaci ma sottoutilizzati e introducendo nuovi vaccini.
Nello stesso anno, dicembre 2010, l’OMS, l’UNICEF, il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) insieme alla Fondazione Gates proclamano la “Decade of Vaccines Collaboration”, allo scopo di aumentare il coordinamento all’interno della comunità internazionale dei vaccini (governi nazionali, organizzazioni multilaterali, società civile, settore privato e organizzazioni filantropiche) e annunciano la creazione del Global Vaccine Action Plan.
L’OMS pubblica la notizia[12]: “Global Health Leaders Launch Decade of Vaccines Collaboration – Global Vaccine Action Plan to guide discovery, development and delivery of lifesaving vaccines – In collaboration with UNICEF, the National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) and the Bill & Melinda Gates Foundation”.

La struttura della Decade of Vaccines Collaboration comprende un Consiglio Direttivo, un Comitato Direttivo, un Comitato Consultivo internazionale e un Segretariato per il supporto amministrativo. 

Il Prof. Pedro Alonso, allora Direttore del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) e ora direttore del WHO Global Malaria Programme e il Dr. Christopher Elias, allora Presidente e CEO di PATH e ora Presidente della Global Development Division di Gates Foundation, furono nominati co-presidenti del Comitato Direttivo e del Segretariato.

Sul sito della Fondazione, l’annuncio[13]della Collaborazione riporta anche la composizione del Consiglio Direttivo e del Comitato Direttivo; di seguito, riproduciamo questi due elenchi mettendo in evidenza alcuni aggiornamenti che testimoniano il fenomeno cosiddetto delle “porte girevoli”.

Consiglio Direttivo:
Dr. Margaret Chan, Director General of WHO
La Dr.ssa Margaret Chan come è noto ha terminato il suo mandato presso OMS e ora dirige la Vanke School of Public Health dell’Università Tsinghua di Pechino, l’università più importante del Paese.
Dr. Anthony S. Fauci, Director of NIAID, part of the National Institutes of Health
Mr. Anthony Lake, Executive Director for UNICEF
Ms. Joy Phumaphi, Chair of the International Advisory Committee and Executive Secretary, African Leaders Malaria Alliance
La signora Joy Phumaphisi si è successivamente unita all’OMS come Assistant Director General for Family and Community Health. È stata responsabile del World Health Report, “Making Every Mother and Every Child Count”. Ha anche ricoperto il ruolo di Vice President for Human Development presso la Banca mondiale, ed è attualmente segretaria esecutiva della African Leaders Malaria Alliance. È stata membro del gruppo di riferimento delle Nazioni Unite per l’economia e commissario delle Nazioni Unite per l’HIV / AIDS e la governance. È attualmente membro del consiglio di amministrazione di numerosi enti non profit internazionali nel settore della salute globale, tra cui CIFF (Children’sInvestment Fund Foundation), ACHAP (African Comprehensive HIV/AIDS Partnership, MMV (Medicines for Malaria Venture), RBM (Rollback Malaria Partnership) e consulente di Hilleman Laboratories, Gates Foundation Malaria Program e Harvard Health Ministerial Leadership Program.
Dr.Tachi Yamada, President of Global Health at the Bill & Melinda Gates Foundation
Il dr. Yamada prima di entrare a far parte della fondazione è stato Presidente Ricerca e Sviluppo nonché membro del Consiglio di Amministrazione di GlaxoSmithKline. Ora è Executive Vice-President e Chief Medical and Scientific Officer alla Takeda Pharmaceuticals e siede anche nel Consiglio di Amministrazione della società. 

Comitato Direttivo:
Dr. Nicole Bates, Senior Program Officer, Global Health Policy and Advocacy, Bill & Melinda Gates Foundation
La Dr.ssa Bates[14]ha iniziato la sua carriera presso Centers for Disease Control and Prevention (CDC) come Presidential Management Fellow. Ora ricopre il ruolo di Senior Strategy Advisor presso Pivotal Ventures, un private incubation e investment company che si dedica al progresso sociale negli Stati Uniti, fondata da Melinda Gates.
Dr.Seth Berkley, President & CEO, International AIDS Vaccine Initiative (IAVI)
Il Dr. Seth Berkley dal 2011 ricopre la carica di CEO di GAVI Alliance[15], una posizione che ha attirato pesanti critiche qualche anno fa per l’entità della sua retribuzione e dei benefit[16]. È presidente, CEO e fondatore dell’International AIDS Vaccine Initiative (IAVI), ha lavorato nella divisione Health Sciences presso la Rockefeller Foundation dove ha gestito i programmi sui vaccini, AIDS e la salute riproduttiva. Ha anche lavorato presso Centers for Disease Control (CDC).
Dr. Zulfiqar Bhutta, Founding Chair, Division of Women and Child Health, Aga Khan University  
Il Dr. Bhutta[17]ha rappresentato le organizzazioni accademiche e di ricerca nel consiglio di GAVI. È copresidente del comitato di supervisione per la salute materna e infantile della Regione del Mediterraneo orientale (EMO) di OMS. È stato membro del Global Advisory Committee for Health Research per OMS e dal 2010-15 del Comitato consultivo strategico dell’OMS per i vaccini (SAGE).
Dr. Lola Dare, CEO, Center for Health Sciences Training, Research and Development International
La Dr.ssa Dare[18]è tuttora CEO del Center for Health Sciences Training, Research and Development (CHESTRAD) ed è consulente per varie agenzie e governi che lavorano in Africa.
Ms. Helen Evans, Acting CEO, GAVI Alliance
Attualmente residente a Melbourne, è professore associato presso il Nossal Institute for Global Health presso l’Università di Melbourne, è membro del consiglio di amministrazione della Fred Hollows Foundation, del Burnet Institute e della Global Health Alliance Melbourne ed è membro del gruppo di valutazione tecnica e revisione (TERG) del Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria.
Dr. Lee Hall, Chief, Parasitology and International Programs Branch, Division of Microbiology and Infectious Diseases, NIAID
Il Dr. Hall ricopre tuttora lo stesso incarico press oil NIAID. Nel 2000 era a capo della Malaria Vaccine Development Section. Sul suo profilo Linkedin è possibile consultare i suoi interessi.
Dr. T. Jacob John, Professor and Head, Departments of Clinical Microbiology and Virology, Christian Medical College, Vellore, India (Retired)
Dr. Orin Levine, Executive Director, International Vaccine Access Center (IVAC)
Dal 2012 lavora presso Gates Foundatione attualmente ricopre il ruolo di Director of Vaccine Delivery.
Dr. Jean-Marie Okwo-Bele, Director, WHO Department of Immunization, Vaccines and Biologicals
Dr. Ciro de Quadros, Executive Vice President, Sabin Vaccine Institute
Dr. David Salisbury, Director of Immunization, UK Department of Health
Il Prof. Dr. David Salisbury[19]fino al 2014 responsabile del programma nazionale di immunizzazione del Department of Health a Londra, è presidente della Global Commission for the Certification of the Eradication of Poliomyelitis, è presidente della European Certification Commission, membro della Eastern Mediterranean Commission e membro della South East Asian Commission on Poliomyelit Eradication. È stato anche co-presidente del gruppo per l’influenza pandemica della G7 Global Health Security Initiativee dal 2005 al 2010 è stato presidente del gruppo di esperti di consulenza strategica sui vaccini dell’OMS, SAGE, e membro del Global Advisory Committee on Vaccine Safety dell’OMS.
Dr. Anne Schuchat, Director, National Center for Immunization and Respiratory Diseases, CDC
Attualmente ricopre l’importante incarico di Principal Deputy Director di CDC.
Dr. Peter A. Singer, Director, McLaughlin-Rotman Centre for Global Health, University of Toronto
Il Dr.Prof. Singer[20]è ex CEO di Grand Challenges Canada e Director di Sandra Rotman Centre, University Health Network e University of Toronto. È altresì docente di Medicina a University of Toronto. È consulente speciale di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS; è consulente della Fondazione Gates, dell’Ufficio del Segretariato Generale delle Nazioni Unite, del Governo canadese, di Pepsico, di BioVeda China Venture Capital Fund e di numerosi Governi africani in materia di salute globale.
Dr. Lucky Slamet, Deputy for Therapeutic Products, Narcotic, Psychotropic and Addictive Substance Control, National Agency of Drug and Food Control, Indonesia
La Dr.ssa Slamet[21], dopo una lunga carriera in ambito nazionale come funzionario del Governo indonesiano e internazionale nel settore farmaceutico e dei vaccini, ora in pensione, continua a svolgere attività di consulenza per il Governo indonesiano e per OMS.
Dr. Gina Tambini, Area Manager, Family and Community Health, PAHO
PAHO indossa due cappelli istituzionali: è l’agenzia sanitaria specializzata del sistema interamericano e funge anche da ufficio regionale per le Americhe dell’OMS; la Dr.ssa Gina Tambini[22]in seguito fu nominata rappresentante del PAHO / OMS Colombia ed Ecuador.
Dr. Jos Vandelaer, Chief, Immunization, Programme Division, UNICEF
Il Dr. Vandelaer[23]è ora il rappresentante dell’OMS in Nepal.
Ms. Sandy Wrobel, CEO and Managing Director, Applied Strategies
In Applied Strategies, società di consulenza californiana, Wroblel ha lavorato per Bill & Melinda Gates Foundation R&D e GAVI. Ha altresì fornito consulenza in ambito G8 riguardo un meccanismo di finanziamento sponsorizzato dalla Banca Mondiale per attrarre i fornitori di vaccini su mercati di paesi a basso reddito. Nella sua lunga carriera ha lavorato anche presso aziende farmaceutiche.
Sandy Wrobel è attualmente VP Finance & Business Operations di Aquabyte, un’azienda californiana che opera nel campo del software technology per il settore alimentare; “We are optimizing the global food systems of tomorrow” scrive Wrobler sul suo profilo pubblico Linkedin[24].

La Fondazione Gates è co-autrice del Global Vaccine Action Plan, che sarà adottato nel maggio 2012 dall’Assemblea Mondiale della Sanità.
OMS

A questo indirizzo http://open.who.int/2018-19/contributors/contributor è possibile consultare tutti i contributi ricevuti nel biennio 2018-2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’agenzia speciale delle Nazioni Unite per la salute, con sede a Ginevra.
Nel biennio 2018-2019 ammontavano in totale a 5 miliardi 623 milioni 603 mila dollari; il 76,96% dei fondi era destinato a coprire specifici progetti indicati dagli stessi donatori. La Fondazione Gates ha versato in totale 530 milioni 965 mila dollari, il 12,12% del totale dei contributi complessivi, preceduta soltanto dagli USA che hanno contribuito nel biennio versando 893 milioni, il 15,18% del totale. Al terzo posto fra i maggiori contributori si trova GAVI Alliance (8,18%) a sua volta finanziata cospicuamente dalla famiglia Gates.

Nel 2014 l’allora direttrice generale dell’OMS, Margaret Chan, intervistata dal New York Times ha affermato[25]: “il mio budget è altamente vincolato da ciò che io chiamo gli interessi dei donatori”.

Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore del programma televisivo Report, trasmesso su Rai 3, intervistato da Radio Radio, afferma:

“L’OMS negli anni è diventata un’agenzia privata, l’80% arriva da finanziamenti privati o vincolati dai donatori. Dopo gli Stati Uniti c’è Bill Gates che è quello che contribuisce di più, più di tutti gli altri Stati. Ma questo significa che è lui a determinare le politiche e le strategie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia più grande è di aver scoperto di un investimento di Bill Gates di circa 400 milioni di dollari in aziende farmaceutiche. Lo fa attraverso il trust di famiglia che poi è quello che alimenta la sua fondazione con la quale dona all’OMS.

Un circolo … Più che conflitto di interessi è un po’ una visione del mondo!
Bill Gates cosa fa? Incassa i soldi dalle azioni delle farmaceutiche, veste i panni del filantropo, dona i soldi all’OMS risparmiando di tasse, ridetermina le politiche e può indirizzare i soldi verso il vaccino contro la polio o per la malaria, e poi determina le politiche con cui vanno fatte le cure, magari con quegli stessi prodotti dalle multinazionali in cui ha investito. Forse la salute della popolazione mondiale merita qualcosa di meglio…”

Un altro aspetto da considerare e non trascurabile sotto il profilo economico sono le detrazioni fiscali; il sistema fiscale statunitense per i benefattori è, infatti, particolarmente incentivante.

Secondo il rapporto “Philanthropic Power and Development – Whoshapes the agenda?” di Jens Martens e Karolin Seitz, “Rockefeller Foundation e Bill & Melinda Gates Foundation hanno svolto un ruolo sempre più attivo nella definizione dell’agenda e delle priorità di finanziamento delle organizzazioni internazionali e dei Governi.”
AL DI LÀ DELLA PROPAGANDA

Robert F. Kennedy Jr., denuncia[26]sul sito Children’s Health Defense: 

“Nel 2017, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ammesso con riluttanza che l’esplosione globale della poliomielite è principalmente di ceppo vaccinale. Le epidemie più spaventose in Congo, Afghanistan e Filippine, sono tutte legate ai vaccini. In effetti, entro il 2018, il 70% dei casi globali di poliomielite erano ceppi di vaccini.”

Nel 2010, la Gates Foundation ha finanziato uno studio di fase 3 del vaccino sperimentale di GSK contro la malaria, uccidendo 151 bambini africani e causando gravi effetti avversi, tra cui paralisi, convulsioni e convulsioni febbrili a 1.048 dei 5.949 bambini.

Durante la campagna MenAfriVac del 2002 di Gates nell’Africa subsahariana, i cooperatori di Gates hanno vaccinato con la forza migliaia di bambini africani contro la meningite. Circa 50 dei 500 bambini vaccinati hanno sviluppato una paralisi. I giornali sudafricani si sono lamentati: “Siamo cavie per i produttori di farmaci“. L’ex economista senior di Nelson Mandela, il professor Patrick Bond, descrive le pratiche filantropiche di Gates come “spietate e immorali“.

E quattro anni dopo, nel 2014, la Kenya Catholic Doctors’ Association ha accusato l’OMS di aver sterilizzato chimicamente milioni di donne keniote a loro insaputa con una campagna di vaccinazione contro il “tetano”. Laboratori indipendenti hanno trovato una formula sterilizzante in ogni vaccino testato. Dopo aver negato le accuse, l’OMS ha finalmente ammesso di aver sviluppato i vaccini che inducono la sterilità per oltre un decennio. Accuse simili arrivarono dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.

Uno studio del 2017 (Morgenson et al. 2017) ha mostrato che il popolare vaccino DTP dell’OMS sta uccidendo più bambini africani rispetto alle malattie che previene. Le bambine vaccinate con DTP hanno subito un tasso di mortalità 10 volte superiore ai bambini che non avevano ancora ricevuto il vaccino. L’OMS ha rifiutato di ritirare il vaccino letale, che somministra ogni anno su decine di milioni di bambini africani.

I medici indiani danno la colpa alla campagna Gates per una devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non polio (NPAFP) che ha paralizzato 490.000 bambini oltre i tassi previsti tra il 2000 e il 2017. Nel 2017, il governo indiano ha richiamato il regime vaccinale di Gates e ha chiesto a Gates e alle sue politiche sui vaccini lasciare l’India. I tassi di NPAFP sono scesi precipitosamente.

Nel 2009, la Gates Foundation ha finanziato test di vaccini sperimentali per HPV, sviluppati da Glaxo Smith Kline (GSK) e Merck, su 23.000 ragazze di remote province indiane. Circa 1.200 hanno subito gravi reazioni avverse, inclusi disturbi autoimmuni e della fertilità. Sette sono morte. Le indagini del governo indiano hanno accusato i ricercatori finanziati da Gates di aver commesso diffuse violazioni etiche: pressione sulle ragazze vulnerabili del villaggio coinvolte nel trial, prepotenza sui genitori, falsificazione dei moduli di consenso e rifiuto delle cure mediche alle ragazze lese. Il caso è ora nella Corte suprema del paese.



[1]“La Bill and Melinda Gates Foundation ha esercitato una notevole influenza nel promuovere la vaccinazione contro l’HPV. Per quanto riguarda la revisione del vaccino contro l’HPV Cochrane, Cochrane ha un conflitto di interessi in quanto beneficia dei finanziamenti della Bill e Melinda Gates Foundation, (…)”, v. https://www.bmj.com/content/362/bmj.k3472/rr-4















[16]L’esorbitante stipendio e altri benefit di Seth Berkley, chief executive officer di GAVI, ha attirato pesanti critiche qualche anno fa. Si segnala l’articolo http://www.ianbirrell.com/the-fattest-charity-fat-cat-of-them-all pubblicato dal giornalista e corrispondente estero Ian Birrell che collabora con The Mail on Sunday e scrive anche per The Times, The Washington Post, The Daily Mail, The DailyTelegraph, The Guardian, The Sun e altre testate. 














Appello del dottor Luca Speciani

L'APPELLO DI BUONSENSO DEL DOTT. LUCA SPECIANI CHE FA RIFLETTERE E CHIAMA ALL'AZIONE DI MOLTI PER FERMARE IL PIANO FOLLE DI POCHI....   


Ce la stanno facendo, ormai. Manca poco.
Hanno incominciato con la balla degli asintomatici infettivi, per continuare con il conteggio di migliaia di persone sane tra i “contagiati” grazie a tamponi farlocchi che non distinguono tra un’influenza normale e Covid19 (abbiamo in corso una denuncia in merito), e che considerano alla stessa stregua - grazie ad un numero di cicli di PCR elevato - chi abbia la malattia e chi abbia un solo innocuo viroma in corpo.

Cristiano Ronaldo, Edin Dzeko, Zlatan Ibrahimovic, Milan Skriniar positivi. Trentenni dal fisico imponente che continuano ad allenarsi da soli, con grande intensità. Ma che sono tecnicamente “contagiati”, che fanno crescere il numero di quelli che, secondo loro, presto intaseranno le terapie intensive.

Perché non ricordano che ogni anno (ma in alcuni di più) le terapie intensive erano al collasso nel momento influenzale di punta.
E non ricordano che ogni anno molti anziani fragili o immunodepressi, obesi o sotto multiterapie farmacologiche non ce l’hanno fatta. Ma allora non c’era da mandare a puttane l’economia di un paese per consegnarlo nelle mani del gruppo Bilderberg, e allora non gliene fregava niente a nessuno, e si girava sull’autobus pieno, con il vicino che ti tossiva sul collo.

Ma i decessi, alla fine erano sempre gli stessi.
Hanno solo trasformato una parte dei 1800 morti giornalieri italiani in morti da Covid19. L’influenza ordinaria è scomparsa, del tutto. E se muori d’infarto o di cancro, puoi star sicuro che ti faranno diversi tamponi, anche post mortem, per dire che sei morto di Covid.

Qualunque persona sana di mente avrebbe dovuto ormai capire che, a partire dal divieto targato OMS (di Bill Gates) di fare le autopsie, fino al seppellimento delle poche intelligenti cure che funzionano (vedi plasmaferesi, eparina, idrossiclorochina) siamo davanti alla più grande presa per il culo dal dopoguerra ad oggi.
Di fronte alla quale le storiche bugie sul colesterolo e sulla chemioterapia sembrano marachelle infantili.

Tutto questo ha uno scopo preciso: distruggere l’economia, uccidendone la sua forza trainante, l’impresa privata. L’unica, checché se la raccontino i tanti dipendenti statali grandi elettori delle forze al governo, a pagare le tasse che pagano il loro stipendio.
Ora hanno chiuso bar, ristoranti, centri estetici, palestre, discoteche, cinema, teatri, stadi, centri sportivi, piscine, negozi di qualunque genere purché non alimentari, aziende turistiche, professionisti e consulenti non medici, attività corsistiche e congressuali, musei. Ma i tabaccai aperti 24h/24. Un segnale chiaro sulle priorità di questo governo che vuol vedere i decessi crescere, non calare.

Ma veramente qualcuno crede alla favoletta dei “15 giorni di sacrificio, così poi facciamo Natale con tutto aperto”? C’è un limite alla presa per il culo?
Chiunque sa che il picco influenzale si ha tra fine dicembre e la metà di febbraio, dunque è evidente che, finché il conteggio dei “contagiati” si continuerà a fare con i tamponi che non distinguono tra influenza normale e COVID, potranno continuare a raccontarci che l’epidemia è in crescita.

Per colpa dei runner e della movida estiva, ovviamente.
Avete capito o no che lo scopo è la distruzione della nostra economia così come la conosciamo oggi? Quali aziende, tra le poche che erano sopravvissute al primo lockdown, reggeranno al secondo? Nessuna.

Chi pagherà lo stipendio agli allegri statali che oggi lo ricevono ancora tutto intero?
Chi credono che lo pagasse? Conte? Con le sue pelose elemosine che non arrivano mai?
Se le partite IVA chiudono (e chiuderanno tutte) lasciando per strada milioni di disoccupati, credete forse che questo possa avvenire senza traumi?
Senza che qualcuno sfasci vetrine e auto della polizia? Siete illusi.
Se “il fuoco ha risparmiato le vostre 1100”, come cantava De André, non crediate di non essere coinvolti.

Presto, nella totale bancarotta statale (già si stima per quest’anno un 50-70% di entrate fiscali in meno) finirete coinvolti anche voi, che tanto inneggiate a nuovi lockdown, perché “con la salute non si scherza”.
Si può scherzare con i 500 morti al giorno cardiovascolari, con i 400 morti al giorno per tumore, ma non con quelli da influenza. Quelli no. Perché per prevenire i primi basterebbe controllare fumo, sedentarietà, obesità, pesticidi.

Per i secondi invece servono i lockdown. Funzionali al loro criminale progetto.
Per impedirci di protestare hanno chiuso le scuole (da sempre laboratorio di protesta) dalla seconda media in su. Hanno vietato raduni, congressi, assembramenti di ogni genere e tipo.

Anche a casa, mai più di sei intorno al tavolo, e ben mascherati. Con la inutile mascherina, simbolo di evidente sottomissione, visibile a tutti.
E allora, amici, facciamo funzionare il cervello: che cosa abbiamo da perdere, ormai?
La soluzione è una sola: pacifica, serena, decisa. Rialziamo la testa e teniamo tutto aperto. Tutti. Tutti insieme.

I deliranti Dpcm ormai settimanali del nostro misero governo, privo ormai di qualunque sostegno popolare, sono tutti, dal primo all’ultimo, illegali e incostituzionali.
Lo hanno stabilito giudici di ogni parte d’Italia, annullando le sanzioni comminate al tempo del primo lockdown. Perché un dpcm è poco più di un atto amministrativo e non può imporre, nemmeno in stato di emergenza, di violare leggi dello stato o addirittura di comprimere i diritti costituzionali su cui si basa la nostra democrazia.

La disobbedienza civile diventa un dovere quando i governanti sono corrotti e perseguono obiettivi diversi da quelli della difesa della nostra costituzione e della nostra, pur fragile, democrazia.
È questa l’Italia che volete, per non rischiare di essere tra quello 0,05% di persone che (magari curate con protocolli errati perché imposti da un’OMS che non vuole guariti, ma morti), una volta incontrato il virus, non gli sopravvivono?

Abbiamo davvero così paura di morire da pretendere, per ridurne il rischio, un’Italia permanentemente in coprifuoco, con i bambini mascherati e distanziati, le famiglie divise, le città chiuse, la polizia a controllarvi la busta della spesa? Come abbiamo potuto accettare tutto questo senza ribellarci? Siamo tutti diventati rane bollite?

La soluzione c’è, ed è dietro l’angolo. Rialziamo la testa. Ora, subito. Teniamo aperte le nostre attività. Da subito. Con le normali cautele che il periodo richiede, ma teniamo aperto. Tutto.
Verranno a sanzionarci, e noi ci faremo multare. Tanto già sappiamo che le sanzioni verranno annullate. Ci minacceranno di farci chiudere. E come? Se siamo tutti aperti, come faranno?
A chi ci sanziona ricordiamo che sta agendo in forza di autorità e non in forza di legge, registrando nome, cognome e titolo di chi ci minaccia. Non è escluso che costui possa pagare di persona, con un salato risarcimento, la propria arroganza.

Solo rialzando la testa tutti insieme potremo ribaltare questa surreale dittatura che sta sconvolgendo le nostre vite. Cosa abbiamo da perdere ormai?
Le nostre attività, i nostri lavori “non essenziali” (come li ha definiti qualche deficiente che non ha mai lavorato un solo giorno nella propria vita) stanno per chiudere. Tutti. Uno dopo l’altro.
I nostri dipendenti finiranno tutti in mezzo ad una strada. E noi con loro, poco prima o poco dopo.
Con che soldi mangeranno? Con le elemosine di Conte che poi, dopo le roboanti promesse televisive, si perdono nei meandri della farraginosa amministrazione statale?

Alla fine, in bancarotta per un introito tasse pari a zero, non riceveranno più alcuno stipendio neppure gli statali, oggi tanto sereni.
Chi ci darà da mangiare? Il nuovo governo unico mondiale, a cui però dovremo cedere tutti i nostri beni e tutte le nostre libertà costituzionali.
Siamo ancora in tempo. Forse. Ma serve reagire subito. Ora.
Chi aveva sperato che con la scomparsa estiva del virus si sarebbe tornati alla normalità ha commesso un grave errore di valutazione. È ora di alzare la testa e di essere uomini, nel senso più pieno della parola. Riappropriamoci della nostra umanità, del nostro sorriso, dei nostri abbracci. E delle nostre vite, del nostro reddito, del nostro lavoro.

Se non facciamo nulla, la strada è ormai tracciata e perderemo tutto.
Che cosa abbiamo dunque da perdere?
È l’ora della disobbedienza civile. Teniamo tutto aperto.
Lavoriamo come abbiamo fatto ogni giorno della nostra vita.
Se siamo in tanti, non potranno fare nulla, se non prendere atto che il loro piano criminale è fallito.
Riprendiamoci la nostra vita e il nostro lavoro, ora.
Domani potrebbe essere davvero troppo tardi.

LITURGIA DEL GIORNO: SANT'ANDREA APOSTOLO E MARTIRE

La Liturgia di Lunedi 30 Novembre 2020

SANT'ANDREA



Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Mentre camminava lungo il mare di Galilea,
il Signore vide due fratelli, Pietro e Andrea, e disse loro:
«Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». (Cfr. Mt 4,18-19)

Si dice il Gloria.

Colletta
Umilmente ti invochiamo, o Signore:
il santo apostolo Andrea,
che fu annunciatore del Vangelo e guida per la tua Chiesa,
sia presso di te nostro perenne intercessore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio...

PRIMA LETTURA (Rm 10,9-18)
La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro:
«Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me,
vi farò pescatori di uomini
Alleluia.

VANGELO (Mt 4,18-22)
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, apriamo il nostro cuore a Dio, che continuamente ci chiama e con bontà e pazienza attende la nostra risposta. Diciamo insieme:
Rendici testimoni del tuo amore.

Signore del mondo, ti preghiamo per la Chiesa, affinché, sull'esempio di sant'Andrea, ti segua con fedeltà e sia tra gli uomini il segno della tua misericordia. Preghiamo:
Signore della Chiesa, fà nascere anche oggi persone che con coraggio e gioia seguano il tuo invito e facciano conoscere agli uomini Gesù Cristo come guida, amico, fratello. Preghiamo:
Signore del nostro tempo, fà che come cristiani siamo attenti alla tua chiamata, e rispondiamo con responsabilità e coerenza alle attese del mondo d'oggi. Preghiamo:
Signore dei poveri, aiutaci ad essere segno del tuo amore e ad avere un'attenzione particolare per chi, nella società, soffre la povertà e la solitudine. Preghiamo:
Signore degli apostoli, incoraggia la nostra comunità, perchè sull'esempio di sant'Andrea non si vergogni di testimoniare, in pubblico e in privato, la fede in Cristo Gesù. Preghiamo:
Perchè la nostra comunità sia un segno di unità.
Perchè la nostra comunità sia sensibile alle vocazioni sacerdotali e religiose.

O Dio, tu ci conosci e ci chiami per nome; per te siamo tutti importanti e siamo scritti nel tuo cuore di Padre; insegnaci a conoscerti e a seguirti con gioia come l'apostolo Andrea. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente, nella festa di sant’Andrea
portiamo questi doni al tuo altare;
fa’ che, offrendoli, siamo a te graditi
e, ricevendoli da te santificati, otteniamo la vita.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio degli Apostoli.


Antifona di comunione
Disse Andrea a Simone, suo fratello:
«Abbiamo trovato il Messia, il Cristo».
E lo condusse da Gesù. (Gv 1,41-42)


Preghiera dopo la comunione
La comunione al tuo sacramento, o Signore,
ci fortifichi, perché, portando in noi i patimenti di Cristo
sull’esempio del santo apostolo Andrea,
possiamo vivere con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi celebriamo la festa dell'Apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro e amico di Giovanni e di Giacomo. Il Vangelo ci narra come Andrea ha ascoltato la parola di Dio che gli era rivolta: ""Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono". E questa adesione pronta che ha permesso agli Apostoli di diffondere la parola, la "buona notizia" della salvezza. La fede viene dall'ascolto e ciò che si ascolta è la parola di Cristo, che anche oggi la Chiesa diffonde fino alle estremità della terra.
Siamo dunque sollecitati ad ascoltare la parola, ad accoglierla nel cuore. Essa è un rimedio salutare. E una parola esigente, ed è questo il motivo per cui facilmente vorremmo chiudere le orecchie a Dio che ci parla: capiamo che l'ascolto avrà delle conseguenze. Dobbiamo pensare che la parola di Dio è davvero un rimedio, che se qualche volta ci fa soffrire è per il nostro bene, per prepararci a ricevere i doni del Signore.
Ma la parola non è solo un rimedio, è un cibo, il cibo indispensabile per l'anima. E detto nei profeti che Dio metterà nel mondo una fame, non fame di pane, ma di ascoltare la sua parola. E di questa fame che abbiamo bisogno, perché ci fa continuamente cercare e accogliere la parola di Dio, sapendo che essa ci deve nutrire per tutta la vita. Niente nella vita può avere consistenza, niente può veramente soddisfarci se non è nutrito, penetrato, illuminato, guidato dalla parola del Signore.
Nello stesso tempo la parola di Dio è una esigenza. Gesù ne parla come di seme che deve crescere e diffondersi Ovunque. Da questa parola viene la fecondità di Ogni apostolato. Se si dicono parole umane, non è il caso di considerarsi apostoli, ma se abbiamo accolto in noi la parola di Dio, essa ci spinge a proclamarla, a diffonderla dappertutto, per mettere gli uomini in comunicazione con Dio.
Da san Giovanni sappiamo che non è facile ascoltare la parola di Dio, che non è opera umana.
Gesù rimprovera ai farisei di non essere capaci di ascoltare la sua parola, perché non sono docili a Dio:
"Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me" (Gv 6,45), dice il Signore: per ascoltare la parola di Dio bisogna essere stati intimamente docili al Padre.
La parola di Dio fa la nostra felicità, perché è il mezzo della comunicazione con Dio. Se vogliamo essere in comunione con Dio dobbiamo accogliere in noi la sua Parola.
D'altronde è lui che nella sua bontà e generosità ci dà la sua parola, ci mette in comunicazione, è lui che parla per primo, che ci apre le orecchie perché possiamo ascoltare, come dice un salmo, e ci dà la gioia di parlare con lui. La parola di Dio è anche il mezzo migliore per essere in comunione fra noi. Non facciamoci illusioni: la vera fraternità è possibile soltanto nella parola di Dio. Se noi la rifiutiamo, i più bei desideri, i più bei propositi di essere in comunione con gli altri sono destinati al fallimento, perché manca il vero fondamento, che è la comunione con Dio.
Domandiamo a sant'Andrea di insegnarci ad ascoltare, ad accogliere la parola di Dio molto generosamente, molto semplicemente, molto fraternamente, per essere in comunione con Dio e gli uni con gli altri.

domenica 29 novembre 2020

LITURGIA DELLA I DOMENICA D'AVVENTO

La Liturgia di Domenica 29 Novembre 2020

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)


Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
A te, Signore, innalzo l’anima mia,
mio Dio, in te confido: che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso. (Sal 24,1-3)

Non si dice il Gloria.

Colletta
O Dio, nostro Padre,
suscita in noi la volontà
di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene,
perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria
a possedere il regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 63,16-17.19; 64,2-7)
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!


Dal libro del profeta Isaìa

Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 79)
Rit: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

SECONDA LETTURA (1Cor 1,3-9)
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 84,8)
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia.

VANGELO (Mc 13,33-37)
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Ci facciamo voce di tutta la creazione, che attende con impazienza la venuta del Signore, e imploriamo con insistenza la sua misericordia.
Lo invochiamo dicendo: Vieni, Signore Gesù.

1. Per la santa Chiesa di Dio, perché riconosca sempre la visita del Signore e sia memoria vivente del suo amore, preghiamo.
2. Per gli uomini del nostro tempo, perché sappiano vivere con sapienza il presente, prestando attenzione al passaggio di Dio nella nostra vita, preghiamo.
3. Per coloro che sono ciechi di fronte ai dolori delle persone che vivono accanto a loro, perché sappiano ritrovare speranza e pienezza di vita nell'amore e nella solidarietà, preghiamo.
4. Per gli oppressi, i perseguitati, per coloro che non hanno patria, perché trovino nei credenti dei difensori della dignità e della libertà dell'uomo, preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché il Signore ci trovi vigilanti nell'attesa, in una concreta testimonianza di fiducia nelle persone e di fedeltà ai nostri impegni, preghiamo.

O Dio, nostro Padre e redentore, che hai cura di tutti i tuoi figli, esaudisci le nostre preghiere. Concedi che il corso degli eventi nel mondo sia guidato nella pace, secondo la tua volontà, e che la Chiesa conosca la gioia di servirti con serenità e vigilanza. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, il pane e il vino,
dono della tua benevolenza,
e concedi che il nostro sacrificio spirituale
compiuto nel tempo sia per noi pegno della redenzione eterna.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’AVVENTO I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Al suo primo avvento
nell’umiltà della condizione umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Quando verrà di nuovo nello splendore della gloria,
ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante l’inno della tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto. (Sal 84,13)

Oppure:
Vegliate, perché
non sapete nè il giorno nè l’ora. (cf. Mc 13,33)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo sacramento,
che a noi pellegrini sulla terra
rivela il senso cristiano della vita,
ci sostenga, o Signore, nel nostro cammino
e ci guidi ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
L’anno B del ciclo triennale delle letture è l’anno di Marco. Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, che sarà oggetto di lettura nella settimana prossima: si parte dal punto in cui terminerà la penultima settimana dell’anno, con l’annuncio del ritorno di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”.
A prima vista, ciò può sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, c’è un’estrema sottigliezza nell’effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza, proprio come un servo che attende il ritorno del padrone (Mc 13,35).
In quanto preparazione al Natale, l’Avvento deve essere un tempo di attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo d’attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: “Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” (1Cor 1,7).

sabato 28 novembre 2020

La morsa del Pcc, come la Cina controlla l’élite americana

Dopo quattro decenni di espansione negli Stati Uniti, è possibile eliminare l'influenza della Cina nella politica, nell'economia e nella cultura americana? (Anche nel resto del mondo)....

James R. Gorrie è l’autore di «The China Crisis» (Wiley, 2013) e scrive sul suo blog, TheBananaRepublican.com. Vive nel sud della California.

Il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha sviluppato una presenza sorprendente e senza precedenti nella vita americana.

Anche a uno sguardo superficiale, la profonda penetrazione della Cina nelle istituzioni politiche, educative e culturali americane non è più negabile: si è al punto che persino alcuni agenti delle forze dell’ordine eseguono gli ordini di Pechino.

Soldi che possono comprare i migliori politici

In ambito politico, l’ex vice presidente degli Usa Joe Biden e la sua famiglia costituiscono un ottimo esempio dell’influenza di Pechino. Il fondo d’investimento di Hunter Biden (figlio di Joe Biden), infatti, ha ricevuto una grande quantità di capitale d’investimento dai cinesi: alcune stime arrivano fino a un miliardo di dollari, o anche più. È difficile conoscere la cifra esatta, poiché i dettagli della transazione non sono stati completamente divulgati.

Che tipo di potere ha quindi la Cina sull’ora candidato alla presidenza Biden, se i membri della sua famiglia ricevono grandi somme di denaro da Pechino? Che tipo d’influenza acquista quel tipo di denaro?

Ancora più importante, il fatto che un politico o i suoi cari ricevano grandi somme di denaro da un Paese straniero avversario, mentre il politico è in carica, non dovrebbe forse essere considerato un fattore che rende il suddetto politico inadatto al suo compito?

E in effetti Biden non è il primo ad accettare contanti cinesi, neanche lontanamente. Il presidente Bill Clinton, per esempio, ha addirittura finanziato la sua campagna di rielezione del 1996 con donazioni dalla Cina.

Questo fa sorgere la domanda: quanti altri politici statunitensi sono influenzati dal denaro cinese?

Ingerenza nelle elezioni americane

La risposta è: troppi. Da ex portavoce della Camera a diplomatici di carriera, l’elenco dei funzionari del governo degli Stati Uniti sul libro paga della Cina è troppo lungo, con alleati in entrambe le fazioni.

Ed è altrettanto preoccupante l’entità dell’influenza cinese sulle elezioni, comprese quelle del 2020, come scritto all’inizio di quest’anno su Epoch Times americano nell’articolo Guarda chi interferisce con le elezioni del 2020.

In effetti, queste elezioni sono molto critiche, motivo per cui la Cina sta facendo tutto il possibile per impedire al presidente Donald Trump di ottenere un secondo mandato. E questo a costo di usare ogni elemento, ogni risorsa americana di cui la Cina dispone, tra cui gli alleati nel mondo accademico e in Hollywood.

Influenzare il mondo accademico

Nel mondo accademico, l’enorme presenza della Cina è ormai conoscenza comune, ma questo non le impedisce di essere comunque enormemente influente.

Gli istituti cinesi di Confucio, ad esempio, sono finanziati e gestiti dalla Cina e sono stati utilizzati per espandere l’influenza cinese nei campus statunitensi. Anche se la loro presenza sta diminuendo, poiché ormai sono considerati più mezzi di conflitto che luoghi di cultura, sono stati una delle principali fonti di propaganda negli ultimi dieci anni.

Lo stesso vale per le associazioni cinesi di studenti e studiosi (Cssa). Questi gruppi dal nome innocente promuovono propaganda pro-Cina e censura politica contro professori e oratori universitari che espongono punti di vista contrari. Come i politici e altri funzionari governativi, molti professori universitari in molteplici discipline tecnologiche e scientifiche sono ora segnati sul libro paga della Cina tramite il suo programma ‘Mille talenti’.

Rimodellare la cultura americana

Il Pcc sa anche che per controllare un Paese, è necessario controllare ciò che pensa e crede la sua gente. Questa è una parte importante del tentativo della Cina di plasmare le percezioni culturali americane.

E una delle forze più influenti nella cultura americana è il settore dell’intrattenimento e, in particolare, l’industria cinematografica di Hollywood. Purtroppo, la Cina ne controlla già gran parte.

Il regista Judd Apatow racconta come stanno le cose: la Cina dice a Hollywood che tipo di film realizzare sia per il pubblico cinese che per quello americano, e Hollywood obbedisce volentieri.

Ma non sono solo i vip di Hollywood gli unici schiavi del Pcc. Anche l’Nba è in una situazione simile.

Piuttosto che opporsi alla persecuzione di milioni di uiguri da parte del Pcc, o difendere la gente di Hong Kong che lotta per i propri diritti, l’Nba si è inginocchiata a Pechino.

Queste stelle del basket sono ammirate da milioni di giovani ragazzi americani: cosa insegnano loro, con questa capitolazione al regime più malvagio del mondo?

Censura tecnologica

La portata del Pcc si estende anche in profondità nella comunità imprenditoriale statunitense, in particolare nel settore della tecnologia e dei social media. Twitter, Facebook, Apple, Google e molti altri s’inginocchiano davanti a Pechino e censurano le critiche al Partito e ai suoi leader sia all’interno sia all’esterno del Paese.

È ora di frenare la Cina

Quanto altro accesso all’economia statunitense, compresi i mercati dei capitali, dovrebbero ancora dare gli Stati Uniti alla Cina?

Ci sono molti altri esempi dell’influenza incontrollata della Cina sulla società americana e sulle istituzioni e canali culturali più importanti, ma i casi presentati in questo articolo danno un’idea della grandezza del potere e dell’influenza della Cina in America.

Una conseguenza importante delle prossime elezioni presidenziali sarà quanto a lungo si permetterà al Pcc di dettare quello che viene insegnato nelle scuole, e quanto si permetterà al Pcc di censurare i film e plasmare la cultura, le leggi e la politica.

Gli Stati Uniti dovrebbero imporre restrizioni più ampie e più profonde per quanto riguarda le imprese di proprietà cinese e i cittadini e gli studenti cinesi che operano negli Stati Uniti? Decisamente.

Dovrebbe essere emesso un ordine esecutivo che non consenta la censura cinese sui social media? Assolutamente.

Gli Stati Uniti dovrebbero continuare a disconnettersi dalla Cina di più e il più velocemente possibile? Assolutamente. Perché lo status quo rappresenta una minaccia immediata e pervasiva per l’America.

«L’islam radicale usa i migranti per invadere e destabilizzare l’Europa»

IN ITALIA E IN EUROPA E' TEMPO DI FAR CRESCERE IL CONSENSO VERSO POLITICHE CHE METTANO AL CENTRO DELLA LORO AZIONE ETICA E DIFESA DEI VALORI CRISTIANI, ALTRIMENTI SI VA VERSO UNA NUOVA LEPANTO. IN EUROPA SOLO L'ESTREMA DESTRA E' IN GRADO DI ARGINARE IL PREOCCUPANTE FENOMENO DELLA DESTABILIZZAZIONE ISLAMICA DELL'EUROPA (FATEVENE UNA RAGIONE)....    

Najib Mikhael Moussa, arcivescovo di Mosul, mette in guardia l’Europa: «L’islam radicale non può integrarsi in Occidente. L’accoglienza è giusta ma dovete espellere i fanatici»


«Tra gli immigrati che dalla Siria cercano di raggiungere l’Europa attraverso la Turchia ci sono migliaia di jihadisti infiltrati». Ad affermarlo è Najib Mikhael Moussa, arcivescovo di Mosul dal 2018, tra i cinque finalisti del premio Sakharov 2020, assegnato in ultima istanza all’opposizione democratica in Bielorussia. Invitato a ottobre al Parlamento europeo in occasione della consegna del premio si è detto «preoccupato» per quello che sta avvenendo in Europa e soprattutto in Francia. Le migrazioni, come il terrorismo, non sono soltanto un problema islamico, ha dichiarato, ma vengono utilizzati politicamente e geopoliticamente da chi vuole «destabilizzare l’Europa».

«MIGRANTI, PROBLEMA UMANITARIO E POLITICO»

Riprendendo i contenuti del suo intervento con il National Catholic Register, monsignor Mikhael ha spiegato:


«Sono stato in Turchia molte volte e ho visitato i campi profughi. La Turchia tiene tutte queste persone sapendo che potrà aprire le porte ogni volta che vuole. Il problema dei migranti non è solo umanitario ma anche politico. Vengono usati per scopi politici. Ciò che sta avvenendo in Francia e altrove, violenza e terrorismo, non ha a che fare solo con l’islam. Ci sono paesi che vogliono invadere e destabilizzare il sistema politico e di diritti umani dell’Europa in generale. La religione viene così usata per scopi politici. Ovviamente ci sono motivazioni religiose dietro gli attentati, ma queste sono solo una parte del problema. Molti paesi sono convinti che quando l’Occidente sarà destabilizzato sul piano della sicurezza, l’islam potrà diffondersi più facilmente».

«L’ISLAM RADICALE NON PUÒ INTEGRARSI IN EUROPA»

A proposito della difficoltà di integrazione in Europa da parte di molti musulmani radicali, spiega:

«L’islam radicale non può integrarsi in un paese come la Francia. Se prendiamo le parti del Corano risalenti al periodo di Medina, non può funzionare. Questi testi sostengono la creazione di una sola umanità unita da una sola religione. Dall’altra parte, i testi risalenti al periodo della Mecca sono più pacifici, purtroppo sono stati abrogati da quelli di Medina. La maggior parte dei musulmani in Europa si rifanno a questi testi che vengono prima di quelli di Medina come base per l’integrazione ma in se stessi non sono più validi ed essi non possono vivere in base a questi precetti nei loro paesi di origine, dall’Arabia Saudita all’Egitto. La Fratellanza musulmana, ad esempio, li rigetta completamente. Organizzazioni come l’Isis usano questi testi di Medina come base per le loro azioni terroristiche e per incoraggiare conversioni di massa. Durante la mia gioventù a Mosul la sharia non era davvero applicata e il 90 per cento delle donne non portava il velo; ora queste ideologie dannose stanno tornando e si diffondono nelle scuole, come in Europa. Noi lo abbiamo permesso. Questi network fanatici non potrebbero prosperare se i paesi europei facessero applicare la legge. Io disapprovo questo lassismo occidentale».

NO ALL’ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA

Combattere queste ideologie «attraverso l’educazione e la giustizia», continua l’arcivescovo, è l’unico modo di «aiutare i musulmani a liberarsi da esse». E una parte la può giocare anche la politica migratoria dei paesi europei:


«L’accoglienza è un tema di carità, che è fondamentalmente cristiana. Penso che certe leggi in Europa debbano essere cambiate così che coloro che non riescono ad adattarsi ai costumi del paese ospite possano essere rimandati indietro nei paesi di origine. E se i loro paesi non li rivogliono indietro, è la prova che sono terroristi. In questo caso bisogna tagliarli fuori dalle loro famiglie e da qualunque cosa che abbia condotto alla loro radicalizzazione e cercare di curarli dal lavaggio del cervello che hanno ricevuto con programmi di riabilitazione. Non vedo altra strada per proteggere le popolazioni europee. Non è l’Europa che ha chiesto a questi estremisti di venire. Potevano andare a vivere nei paesi vicini alle loro convinzioni religiose e ideologiche. Perché vengono in Europa a cercare altri valori se questi valori non gli piacciono? Queste persone vengono per destabilizzare l’Europa e danneggiare i musulmani che sono venuti per liberarsi da una certa cultura islamista che priva gli esseri umani della loro libertà. Ho molti amici musulmani che non condividono queste visioni estremiste e hanno uno spirito libero, ma in Iraq non sono considerati veri musulmani. Per i fanatici, un musulmano non dovrebbe salutare un cristiano e se un cristiano saluta un musulmano, quest’ultimo non dovrebbe rispondere. Se un musulmano lascia l’islam, rischia di essere assassinato in ogni momento per apostasia. E l’uguaglianza tra uomini e donne non può esistere ipso facto per loro. Le persone che si riconoscono in questo modello non potranno mai integrarsi nelle società occidentali. Fortunatamente, non tutti i musulmani e i migranti sono dei radicali».

«UN ALBERO SENZA RADICI DIVENTA SECCO»

L’Europa, continua monsignor Mikhael, ha però la sua parte di responsabilità: «L’Europa ha sbagliato a tagliare le proprie radici spirituali e culturali, perché così si è indebolita. Un albero senza radici non può che seccare». Infine, si esprime sulle caricature di Maometto che tanto hanno fatto infuriare il mondo islamico: «Non sono particolarmente favorevole alle vignette che sminuiscono e deridono gli altri. La libertà di espressione è un diritto fondamentale, ma la pratica di provare a offendere le sensibilità altrui potrebbe non essere incoraggiata moralmente. Anche perché persone innocenti ne pagano le conseguenze, come i tre cristiani di Nizza che sono stati barbaramente uccisi mentre pregavano. E noi cristiani cominciamo a pagarne il conte qui in Oriente. L’odio antifrancese, e di conseguenza antioccidentale, comincia a crescere».