sabato 4 aprile 2020

Coronavirus: “Vi spiego perché l’isolamento è inutile”

ATTENZIONE A DARE RETTA A CHI CONTINUA A SPARGERE PANICO SUI MEDIA. IL PIANO E' PORTARE LE PERSONE AD EVITARSI E AD ESSERE AGGRESSIVE. SE NON CI ANNIENTA IL VIRUS DI CERTO PUO' FARLO QUALCHE GESTO SCONSIDERATO. SI STA DIFFONDENDO LA NOTIZIA FALSA CHE IL VIRUS E' NELL'ARIA ANCHE ALL'APERTO. QUINDI CALMA E GESSO E INFORMATEVI BENE LEGGENDO QUESTO ARTICOLO. UNA NOTA DI CARATTERE POLITICO: LE EPIDEMIE DIMOSTRANO EFFICACEMENTE CHE CHIUDERE LE PROPRIE FRONTIERE, ANZICHE' APRIRLE IN MODO SCONSIDERATO, AIUTA A DIFENDERSI DAI PATOGENI. LA GLOBALIZZAZIONE ESPONE A NUMEROSI PERICOLI, INVECE IL PATRIOTTISMO SOVRANISTA SI RIVELA UN OTTIMO ANTIDOTO. PERMETTERE A PAESI STRANIERI E SOSPETTI DI ESSERE PADRONI A CASA NOSTRA E' UN ATTEGGIAMENTO DA RIVEDERE....  


L’isolamento non potrà fermare il coronavirus. Vi è prova di contagi avvenuti in Cina, in Usa (cliccate qui) e in Germania nel periodo dell’incubazione. (Fonte: The New England Journal of Medicine, Transmission of 2019-nCoV Infection from an Asymptomatic Contact in Germany).

Non solo: è tipico delle infezioni respiratorie diffondersi soprattutto in pazienti a-sintomatici che non manifestano l’infezione. A spiegarcelo è Stefano Petti, professore al dipartimento di Malattie infettive e Salute Pubblica della Sapienza di Roma.

Professore, questa informazione aumenterà l’allarmismo.

“Trattandosi di un virus nuovo, è normale che vi sia tanta attenzione, soprattutto da parte degli addetti ai lavori. Ma non è proprio il caso di preoccupare. I virus a trasmissione aerea sono trasmessi anche dai ‘portatori precoci’ (ossia da chi si trova nel periodo dell’incubazione), è un fatto risaputo, perciò i cordoni sanitari sono una misura primitiva, di quando si ignorava il comportamento dei virus”.

Se l’isolamento non serve, cosa si può fare?

“Adottare le Precauzioni Universali, misure igieniche che si dovrebbero mettere in atto sempre. Perché sono centinaia di migliaia i microorganismi che ci possono colpire durante un’esistenza”.

Esempi?

“Lavarsi le mani e arieggiare le stanze spesso. Buone abitudini da non trascurare, anche se fa freddo. Poi, è importante abbattere l’eccessiva umidità – almeno al di sotto del 65% – tipica delle palestre e delle piscine. Cercare di evitare le distanze ravvicinate, l’ideale è mantenersi ad almeno un metro dal proprio vicino o, comunque, limitare il contatto più ravvicinato al minimo indispensabile”.

Vi sono ospedali, alberghi e uffici con le finestre sigillate.

“Le stanze devono avere un ricambio d’aria naturale. Studi hanno rilevato una percentuale di infezioni respiratorie da virus, funghi e batteri aerei notevolmente più alta negli edifici bassi e sigillati rispetto a quelli con soffitti alti e spifferi alle finestre”.

Le mascherine servono?

“Sì. Perché i virus viaggiano solo nei droplet (le goccioline emesse quanto si parla, si starnutisce o si tossisce), perciò non è importante che la mascherina non riesca a trattenere il virus perché deve fermare i droplet e questo lo fa. Poi, il ricambio d’aria aiuta a diluire i droplet…”.

Il coronavirus n-CoV è aggressivo?

“E’ un patogeno prevalentemente opportunista. Significa che deriva dagli animali e che, da poco, si è adattato all’uomo; che ha una letalità elevata che però riguarda solo le persone immunodepresse (la letalità è il rapporto tra numero di decessi e numero di malati, al momento è del 2% ma è destinata a diminuire nel prossimo futuro)”.

Quindi non è rischioso per le persone sane?

“No”.

Gli immunodepressi rischiano di più di morire di morbillo o di un patogeno opportunista?

“I dati e l’esperienza ci confermano che le morti da patogeni opportunisti sono assai più frequenti negli immunodepressi”.

Ma allora: tutto questo allarmismo?

“È allarmismo, infatti. E di questo è anche colpa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha decretato il massimo livello di allerta per questo virus. Cliccate qui. L’infezione non si trasmette con un singolo microrganismo ma con un numero minimo, la cosiddetta carica minima infettante. Che, nel caso del coronavirus, patogeno semi-opportunista, deve essere alta. Cioè per ammalarsi è necessario inalare molti microorganismi in un tempo relativamente breve. Se il nostro stato di salute è buono occorre un contatto assai prolungato per infettarsi”.

Però si è lo stesso contagiosi?

“Sì. I microrganismi patogeni per l’uomo tendono a mascherare i sintomi per potersi propagare meglio all’interno della popolazione. E’ un concetto noto come immune escape e si verifica in seguito all’adattamento del microrganismo alla specie che gli fa da serbatoio. Per tutti i virus, non solo quelli a trasmissione aerea, succede sempre, ma accade anche con i batteri, i miceti, i protozoi, ecc.”.

Questa situazione vale anche per gli altri virus a trasmissione aerea?

“Esattamente. Nello studio di Sarna e colleghi del 2018, cliccate qui, si osservi nella Tabella 4 che i virus respiratori (TUTTI i tipi, compresi molti coronavirus e rhinovirus), sono molto più frequenti nei bambini asintomatici che in quelli con infezioni profonde dell’apparato respiratorio. Teniamo presente che nella popolazione i bambini “apparentemente” sani sono molti di più rispetto a quelli malati, la Tabella 3 mostra simili risultati”.

Se ci si ammala senza accorgersene e se questa è la situazione più frequente possiamo dire che le persone sane non dovrebbero preoccuparsi?

“È così. Ricordiamoci sempre di migliorare il sonno, limitare lo stress e assumere tutti i nutrienti necessari quotidianamente perché questi elementi rinforzano la nostra immunità. Pensiamo agli atleti. Nel lavoro di Valtonen e colleghi del 2019, cliccate qui, si parla proprio di raffreddore e di atleti di alto livello. In figura 2 troviamo molti dei soggetti campionati risultati positivi al virus per un certo tempo ma mai ammalatisi. In Tabella 1 si vede la proporzione di soggetti asintomatici ma positivi a rhino e coronavirus nel Finland team”.

Ma se vi sono regole generali di prevenzione e se i microorganismi che ci possono infettare sono milioni, che senso ha concentrarsi su un solo virus?

“Non ha proprio senso. Vi sono norme di precauzione per i virus aerei, altre per quelli a trasmissione sanguigna, altre per quelli trasmessi dagli alimenti e dall’acqua, altre per quelli con vettore (insetti). Osserviamo per esempio i casi di sospetta influenza in Europa (le cosiddette ILI influence-like illness e ARI acute respiratory infections): secondo l’osservatorio europeo ECDC sono molto meno della metà i casi in cui è coinvolto il virus influenzale (in questa stagione sono solo 1/4, cioè 200.000 su 850.000 campioni delle presunte influenze, secondo la Tabella 1 del report mensile dell’ECDC) e in una buona parte di questi i virus isolati non sono quelli del vaccino (128.000 su 200.000). Ecco anche perché la vaccinazione, che si basa sul controllo di un singolo o a massimo tre o quattro microrganismi è un metodo primitivo di prevenzione delle malattie infettive”.

Studio sul coronavirus n-CoV.

A riprova di quanto dettoci dal professor Stefano Petti, ecco lo studio apparso sul New England Journal of Medicine, qui. A partire dal 1 gennaio a Wuhuan, meno del 10% dei casi identificati è stato al mercato. Oltre il 90% si è infettato per via interumana. Ma attenzione: più del 70% dei casi non ha avuto contatti con persone che presentavano sintomi respiratori, è perciò assai probabile che in più del 70% dei casi la sorgente è stata un soggetto asintomatico. Ecco perché la quarantena non può funzionare.

«TU L’HAI DETTO» – Arcivescovo Carlo Maria Viganò



«In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato». E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Maestro?» E Gesù a lui: «Lo hai detto». Mt 26, 20-25

Il 25 Marzo è stato pubblicato l’Annuario Pontificio 2020, con una vera e propria novità. Può apparire un’inezia tipografica, nella parte dedicata al regnante Pontefice, ma così non è. Fino allo scorso anno, infatti, i titoli di Francesco erano elencati in capo alla pagina, ad iniziare da «Vicario di Cristo», «Successore del Principe degli Apostoli» ecc., per finire con il nome al secolo ed una brevissima biografia.

Nella nuova edizione invece, campeggia in caratteri cubitali il nome secolare JORGE MARIO BERGOGLIO, seguito dalla biografia, dalla data di elezione e di inizio del «ministero di Pastore universale della Chiesa». Separati da un tratto e dalla dicitura «Titoli storici» sono poi elencati tutti i titoli del Romano Pontefice, quasi non facessero più parte integrante del munus petrinum che legittima l’autorità riconosciuta dalla Chiesa al Papa.

Questa modifica nell’impaginazione e nel contenuto di un testo ufficiale della Chiesa Cattolica non può esser ignorata, né è possibile attribuirvi un gesto di umiltà da parte di Francesco, che peraltro mal si concilia con il suo nome ben in evidenza. Pare invece potervi scorgere l’ammissione – passata sotto silenzio – di una sorta di usurpazione, laddove a regnare non è il «Servus servorum Dei», ma la persona di Jorge Mario Bergoglio, che ha ufficialmente disconosciuto di essere il Vicario di Cristo, il Successore del Principe degli Apostoli e il Sommo Pontefice, quasi si trattasse di fastidiosi orpelli del passato: solo «titoli storici», appunto.

Un gesto quasi di sfida – verrebbe da dire – in cui Francesco trascende ogni titolo; o peggio: un atto di ufficiale modifica del Papato, con il quale egli non si riconosce più custode, ma diventa padrone della Chiesa, libero di demolirla dall’interno senza dover rispondere ad alcuno. Un tiranno, insomma.

Non sfugga ai Pastori e ai fedeli la portata di questo gravissimo gesto, con il quale il dolce Cristo in terra – come Santa Caterina chiamava il Papa – si svincola dal proprio ruolo di Vicario per proclamarsi, in un delirio di orgoglio, monarca assoluto anche rispetto a Cristo.

Ci avviciniamo ai giorni sacri della Passione del Salvatore, che inizia nel Cenacolo con il tradimento di uno dei Dodici; non è illegittimo chiedersi se le parole di comprensione con cui il 16 Giugno 2016 Bergoglio ha cercato di riabilitare Giuda non fossero un goffo tentativo di discolpa anche per se stesso.

Questo agghiacciante pensiero trova ulteriore conferma nella terribile decisione di interdire alla Cattolicità di celebrare la Pasqua, per la prima volta dopo due mila anni dalla Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

«Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito!» (Mt 26, 24)


Venerdì della I Settimana di Passione 2020

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 4 Aprile 2020
Sabato della V settimana di Quaresima

Vangelo (24 marzo 2018) Per riunire insieme i figli di Dio che ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Signore, non stare lontano,
affrettati, mia forza, ad aiutarmi,
perché io sono un verme e non un uomo,
un obbrobrio per tutti, lo scherno della gente. (Sal 22,20.7)

Colletta
O Dio, che operi sempre per la nostra salvezza
e in questi giorni ci allieti con un dono speciale
della tua grazia,
guarda con bontà alla tua famiglia,
custodisci nel tuo amore chi attende il Battesimo
e assisti chi è già rinato alla vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ez 37,21-28)
Farò di loro un solo popolo.


Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Ger 31,10-13)
Rit: Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».

Canto al Vangelo (Ez 18,31)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 11,45-56)
Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Consapevoli, nel profondo del cuore, che Dio ci ama teneramente e in lui è il potere di cambiare il lutto in gioia e di trasfigurare in pienezza la nostra vita, chiediamo fiduciosi:
Fà che veniamo a te, Signore!

Perchè il popolo dei credenti si raduni in unità alla mensa di Cristo, agnello redentore. Preghiamo:
Perchè la solidarietà tra le nazioni si rinsaldi sempre più, fino alle dimensioni della fraternità universale. Preghiamo:
Perchè la famiglia cristiana, alimentando in sé la vita e la concordia dei cuori, sia anticipo del Regno e garanzia che Dio dimora in mezzo agli uomini. Preghiamo:
Perchè, eliminando le sacche di miseria, di sfruttamento e di emarginazione, le nostre città diventino preannuncio del Regno. Preghiamo:
Perchè il nostro frequentare la Chiesa e ricevere i sacramenti produca frutti visibili di conversione a Dio e di comunione con i fratelli. Preghiamo:
Perchè non ci siano più vittime in nome del progresso.
Perchè nessun uomo si arroghi il diritto di vita e di morte.

Padre, ascolta le nostre suppliche e fà che, cibandoci dell'unico corpo e sangue del tuo Figlio Gesù, ci incamminiamo fiduciosi verso l'incontro definitivo per celebrare con te la Pasqua Eterna nel tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente ed eterno,
che nel sacramento del Battesimo
fai rinascere coloro che confessano il tuo nome,
accogli i doni e le preghiere di questa tua famiglia,
distruggi le nostre colpe
ed esaudisci le speranze di chi crede in te.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE I
La potenza misteriosa della Croce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nella passione redentrice del tuo Figlio
tu rinnovi l’universo
e doni all’uomo il vero senso della tua gloria;
nella potenza misteriosa della croce tu giudichi il mondo
e fai risplendere il potere regale di Cristo crocifisso.
Per questo mistero di salvezza,
uniti agli angeli e ai santi, eleviamo a te un inno di lode
ed esultanti cantiamo: Santo...


Antifona di comunione
Cristo è stato consegnato alla morte
per riunire insieme i figli di Dio
che erano dispersi. (cf. Gv 11,52)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti
con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questo sacramento di salvezza
fa’ che entriamo in comunione con la tua vita divina.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I sommi sacerdoti e i farisei diedero l’ordine di arrestare Gesù. Erano molto invidiosi, in seguito a tutto quello che era successo a partire dalla risurrezione di Lazzaro. Troppe persone avevano creduto e avevano seguito Gesù.
Il sommo sacerdote “profetizzò” che la morte di un solo uomo era preferibile alla schiavitù dell’intero popolo, deportato a Roma.
In realtà non era ancora giunto il tempo in cui i Romani avrebbero temuto qualcosa da parte degli Ebrei, come testimonia il processo di Gesù: il procuratore della Giudea diede poca importanza al fatto che Gesù si proclamasse re dei Giudei. Ordinò anche di preparare un cartello con questa iscrizione: “Re dei Giudei”.
Ma, trent’anni dopo, la “profezia” di Caifa avrebbe avuto un senso molto reale, quando i Romani sarebbero giunti a disperdere l’intero popolo e a distruggere il tempio.
Ma Gesù non era un pericolo! Egli muore per il suo popolo, per riunire in un solo corpo i figli di Dio che erano dispersi. Prima della morte, Gesù prega il Padre suo, perché tutti possano essere “uno” come lui con il Padre.
Molte persone cercarono Gesù nel momento dei preparativi della Pasqua. Molti chiesero: “Non verrà egli alla festa?”. Certamente Gesù verrà per la festa pasquale, perché, senza di lui, essa non avrebbe un senso molto profondo.
Allo stesso modo, nella nostra vita, una Pasqua senza Cristo non ha senso. Oggi dobbiamo porci la stessa domanda dei sommi sacerdoti e dei farisei: “Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni”.
E noi che cosa vogliamo fare di Cristo nella nostra vita?

venerdì 3 aprile 2020

CEROTTI VACCINALI E "NANO INSIDIE"

NON CI FACCIAMO PRENDERE DA FACILI ENTUSIASMI E NEMMENO PER IL NASO....IL CEROTTO VACCINALE CONTIENE NANOTECNOLOGIE MINUSCOLE E IMPERCETTIBILI PER TRASFORMARE LE PERSONE IN CYBORG CONTROLLABILI....  

Il nome del ricercatore italiano è Andrea Gambotto e lavora nel team dell'Università di Pittsburgh. Si tratta dello stesso gruppo che ha messo a punto il vaccino per la Sars. Il test effettuato sui topi funziona

VOGLIONO CONTROLLARCI APPROFITTANDO DELLA SITUAZIONE CON IL MICROCHIP CUTANEO?

IL VACCINO CEROTTO - Si tratta di una piccola puntura - per la precisione, 400 micropunture erogate da sottilissimi aghetti disposti su un cerotto largo 1,5 centimetri - sul braccio o sulla spalla, e l'immunità al virus SARS-CoV-2 può svilupparsi entro due settimane, per raggiungere entro altre 3-4 settimane un livello di anticorpi sufficiente a contrastare in modo decisivo il virus. È questo il principio del vaccino sperimentale "PittCoVacc", sperimentato a Pittsburgh. Secondo quanto scoperto dal team di ricercatori, il "vaccino-cerotto", ha consentito sui topi analizzati e vaccinati, di produrre degli anticorpi specifici contro il Covid 19 che sta martoriando il mondo in questo momento storico. Secondo Gambotto, se la Fda autorizzasse il passaggio del test direttamente sull'uomo, in 5 mesi si potrebbe cominciare la produzione del vaccino su larga scala.
Dall'altra parte del mondo, in Australia, è stato realizzato qualcosa di molto simile. Si tratta di un cerotto costituito da nanoparticelle che richiede soltanto due minuti per l'applicazione. È stato messo a punto da un'équipe dell'Istituto di Bioingegneria e Nanotecnologia dell'Università del Queensland, in Australia, guidata dal dott. Mark Kendle.

MICROCHIP E NANOCHIP NEI FARMACI


FDA approva il primo medicinale con un sistema di tracciamento digitale
Pillole dal Mondo n. 1324


23/11/2017
La statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Abilify MyCite, il primo medicinale con un sistema di tracciamento digitale di ingestione autorizzato negli Stati Uniti. Si tratta di aripiprazolo - approvato dall’FDA nel 2002 per il trattamento della schizofrenia, di episodi maniacali acuti e misti associati a disturbo bipolare e come trattamento aggiuntivo per la depressione negli adulti - con un sensore ingeribile incorporato nelle pillole che registra se il medicinale è stato assunto.

fonte:


Il sistema funziona inviando un messaggio dal sensore nel medicinale ad un wereable patch, un cerotto che trasmette le informazioni ad un’applicazione mobile in modo che i pazienti possano monitorare sul proprio smartphone l’ingestione. I pazienti possono consentire anche ai medici e a quanti li assistono di accedere alle informazioni attraverso un portale web.

“Essere in grado di tracciare l’assunzione dei medicinali prescritti per le malattie mentali può essere utile per alcuni pazienti”, ha dichiarato Mitchell Mathis, Direttore della Divisione di Prodotti di Psichiatria del Centro per la ricerca e la valutazione dei farmaci dell’FDA. “L’FDA supporta lo sviluppo e l’uso di nuove tecnologie nei medicinali e si impegna a collaborare con le aziende per comprendere come pazienti e prescrittori possano beneficiare della tecnologia”.
Gli effetti collaterali più comuni di Abilify sono nausea, vomito, costipazione, mal di testa, vertigini, acatisia, ansia, insonnia e irrequietezza. In alcuni pazienti possono verificarsi irritazioni cutanee nel sito del posizionamento del patch di Abilify MyCite.

Abilify MyCite è stato approvato con un “Boxed Warning” che avvisa i professionisti sanitari che nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza trattati con antipsicotici il rischio di morte è maggiore. Il “Boxed Warning” avverte inoltre dell’aumento del rischio di pensieri e comportamenti suicidari nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti che assumono antidepressivi. Il medicinale deve essere dispensato con una “Medication Guide” che contiene importanti informazioni sugli usi e sui rischi. Nell’etichettatura si precisa che la capacità del prodotto di migliorare l’aderenza terapeutica da parte del paziente non è stata dimostrata.

La sicurezza e l’efficacia di Abilify MyCite, che non è indicato per il trattamento di pazienti con psicosi associata alla demenza, non sono state dimostrate nei pazienti pediatrici.


La storia segreta di Fort Detrick, la base della CIA per gli esperimenti di controllo mentale

Nel 1954, un medico della prigione nel Kentucky isolò sette detenuti neri e diede loro dosi “doppie, triple e quadruple” di LSD per 77 giorni consecutivi. Nessuno sa che fine abbiano fatto le vittime. Potrebbero essere morti senza sapere che di essere stati arruolati nel programma altamente segreto della CIA per sviluppare modi per controllare le menti - un programma appoggiato in una base dell'esercito poco conosciuta e con un passato oscuro, Fort Detrick.



L’espansione suburbana ha ormai inghiottito Fort Detrick, una base dell’esercito a 50 miglia da Washington, nella città di Frederick, nel Maryland. Settantasei anni fa, tuttavia, quando l’esercito scelse Detrick come luogo per sviluppare i suoi piani super segreti per combattere la guerra biologica, l’area intorno alla base appariva molto diversa.In effetti, fu scelto per il suo isolamento. Questo perché Fort Detrick, ancora oggi fiorente come principale base dell’esercito per la ricerca biologica e che ora comprende quasi 600 edifici su 13.000 acri, è stato per anni il centro nevralgico segreto dell’impero chimico e della mente della CIA.Fort Detrick è oggi uno dei laboratori all’avanguardia nel mondo per la ricerca di tossine e antitossine, il luogo in cui si sviluppano le difese contro ogni peste, dai funghi delle colture all’Ebola.Il suo ruolo di leader nel settore è ampiamente riconosciuto. Per decenni, tuttavia, gran parte di ciò che accadeva in quella base era un segreto strettamente custodito. I direttori del programma di controllo mentale della CIA MK-ULTRA, che utilizzava Fort Detrick come base chiave, distrussero la maggior parte dei loro archivi nel 1973.Alcuni dei suoi segreti sono stati rivelati in documenti declassificati, attraverso interviste e come risultato di indagini del Congresso. Insieme, queste fonti rivelano il ruolo centrale di Detrick in MK-ULTRA e nella produzione di veleni destinati a uccidere leader stranieri.Nel 1942, allarmato dai rapporti secondo cui le forze giapponesi stavano conducendo una guerra batteriologica in Cina, l’esercito decise di lanciare un programma segreto per sviluppare armi biologiche. Assunse una biochimica dell’Università del Wisconsin, Ira Baldwin, per eseguire il programma chiedendogli di trovare un sito per un nuovo complesso di bio-ricerca.Baldwin scelse una base della Guardia Nazionale per lo più abbandonata sotto la montagna di Catoctin chiamata Detrick Field. Il 9 marzo 1943, l’esercito annunciò di aver ribattezzato la base Camp Detrick, lo designò come quartier generale dei laboratori di guerra biologica dell’esercito e acquistò diverse fattorie adiacenti per ottenere spazio e privacy extra.Dopo la seconda guerra mondiale, Detrick scemò di importanza. Il motivo era semplice: gli Stati Uniti avevano armi nucleari, quindi lo sviluppo di quelle biologiche non sembrava più urgente. All’inizio della Guerra Fredda, tuttavia, due sviluppi apparentemente non collegati da parti opposte del mondo sbalordirono l’appena fondata Central Intelligence Agency e dato a Detrick una nuova missione.Il primo fu, nel 1949, il processo per tradimento del primate cattolico romano d’Ungheria Cardinale Joseph Mindszenty. Al processo, il cardinale sembrò disorientato, parlò in tono monotono e confessò crimini che evidentemente non aveva commesso. Poi, dopo la fine della guerra di Corea, si scoprì che molti prigionieri americani avevano firmato dichiarazioni che criticavano gli Stati Uniti e, in alcuni casi, confessavano crimini di guerra.La CIA spiegò entrambi i fatti nello stesso modo: il lavaggio del cervello. I comunisti, concluse la CIA, dovevano aver sviluppato una droga o una tecnica che permetteva loro di controllare le menti umane. Nessuna prova di ciò è mai emersa, ma la CIA si innamorò della sua fantasia.Nella primavera del 1949 l’esercito formò una piccola squadra super segreta di chimici a Camp Detrick chiamata divisione delle operazioni speciali. Il suo compito era trovare usi militari per batteri tossici. L’uso coatto delle tossine era un nuovo campo e i chimici della divisione Operazioni speciali dovevano decidere come iniziare la loro ricerca.Allo stesso tempo, la CIA aveva appena creato il proprio corpo di maghi chimici. Gli ufficiali della CIA in Europa e in Asia stavano regolarmente catturando sospetti agenti nemici e volevano sviluppare nuovi modi per allontanare i prigionieri dalle loro identità, indurli a rivelare segreti e forse persino programmarli per commettere atti contro la loro volontà.Allen Dulles, che gestiva la direzione delle operazioni segrete della CIA e che presto sarebbe stato promosso a dirigere l’agenzia, considerava il suo progetto di controllo mentale – prima chiamato Bluebird, poi Artichoke, poi MK-ULTRA – di suprema importanza, la differenza tra la sopravvivenza ed l’estinzione degli Stati Uniti.

Nel 1951, Dulles assunse un chimico per progettare e supervisionare una ricerca sistematica della chiave per il controllo mentale.

L’uomo che scelse, Sidney Gottlieb, non faceva parte dell’aristocrazia del cucchiaio d’argento da cui venivano reclutati la maggior parte degli ufficiali della prima CIA, ma un ebreo di 33 anni, proveniente da una famiglia immigrata, che zoppicava e balbettava. Ha anche meditato, vissuto in una cabina isolata senza acqua corrente e si è alzato prima dell’alba per mungere le sue capre.

Gottlieb voleva usare le risorse di Detrick per spingere il suo progetto di controllo mentale a nuovi livelli. Chiese a Dulles di negoziare un accordo che formalizzasse la connessione tra i militari e la CIA in questa ricerca. Secondo le disposizioni dell’accordo, secondo un rapporto successivo, “la CIA ha acquisito le conoscenze, le abilità e le strutture dell’esercito per sviluppare armi biologiche adatte all’uso della CIA“.




Approfittando di questo accordo, Gottlieb creò un’enclave segreta della CIA all’interno di Camp Detrick. La sua manciata di chimici lavorò così a stretto contatto con i loro colleghi della divisione Operazioni speciali che divennero una singola unità.


Alcuni scienziati al di fuori del gruppo sospettavano cosa stesse succedendo. “Sai cosa significa un’operazione autonoma e pronta all’uso“? Uno di loro chiese anni dopo. “La CIA ne gestiva una nel mio laboratorio. Stavano testando sostanze psicochimiche e facendo esperimenti nei miei laboratori e non me lo dicevano“.

Gottlieb cercava incessantemente un modo per spazzare via le menti umane in modo da poter impiantare nuove menti al loro posto. Testò una sorprendente varietà di combinazioni di farmaci, spesso in combinazione con altri tormenti come l’elettroshock o la deprivazione sensoriale. Negli Stati Uniti, le sue vittime erano soggetti inconsapevoli nelle carceri e negli ospedali, tra cui una prigione federale ad Atlanta e un centro di ricerca sulla dipendenza a Lexington, Kentucky.

In Europa e in Asia orientale, le vittime di Gottlieb erano prigioniere in centri di detenzione segreti. Uno di quei centri, costruito nel seminterrato di un’antica villa nella città tedesca di Kronberg, potrebbe essere stata la prima prigione segreta della CIA.


Mentre gli scienziati della CIA e i loro ex compagni nazisti sedevano davanti a un camino in pietra per discutere delle tecniche di controllo mentale, i prigionieri nelle celle del seminterrato venivano preparati come soggetti in esperimenti brutali e talvolta fatali.


Questi furono gli esperimenti più raccapriccianti che il governo degli Stati Uniti abbia mai condotto sugli esseri umani. In uno di essi, a sette prigionieri di Lexington, nel Kentucky, furono somministrate dosi multiple di LSD per 77 giorni di fila. In un altro, ai nordcoreani catturati venivano somministrati farmaci depressivi, quindi dosati con potenti stimolanti ed esposti a calore intenso ed elettroshock mentre si trovavano in uno stato di transizione indebolito. Questi esperimenti hanno distrutto molte menti e causato un numero sconosciuto di morti. Molte delle pozioni, pillole e aerosol somministrati alle vittime furono create a Detrick.

Una delle vittime più note degli esperimenti MK-ULTRA fu Frank Olson.

Olson era un ufficiale della CIA che aveva trascorso tutta la sua carriera a Fort Detrick e conosceva i suoi segreti più profondi. Quando iniziò a meditare sull’abbandono della CIA, i suoi compagni temettero una minaccia alla sicurezza. Gottlieb convocò la squadra in un ritiro e fece in modo che Olson venisse drogato con l’LSD. Una settimana dopo, Olson morì volando dalla finestra di un hotel a New York. La CIA lo definì suicidio. La famiglia di Olson crede che sia stato gettato dalla finestra per impedirgli di rivelare cosa stava succedendo all’interno di Camp Detrick.


Un decennio di intensi esperimenti aveva insegnato a Gottlieb che ci sono davvero modi per distruggere una mente umana. Tuttavia, non trovò mai il modo di impiantare una nuova mente nel vuoto risultante. Il graal che cercava gli sfuggiva. MK-ULTRA si concluse con un fallimento all’inizio degli anni ’60. “La conclusione di tutte queste attività“, ha ammesso in seguito, “fu che è molto difficile manipolare il comportamento umano in questo modo“.


Tuttavia, Fort Detrick, come fu ribattezzato nel 1956, rimase la base chimica di Gottlieb. Dopo la fine di MK-ULTRA, lo usò per sviluppare e conservare l’arsenale di veleni della CIA. Nei suoi congelatori, manteneva agenti biologici che potevano causare malattie tra cui il vaiolo, la tubercolosi e l’antrace, nonché una serie di tossine organiche, tra cui veleno di serpente e veleno paralizzante di crostacei. Sviluppò veleni destinati a uccidere il leader cubano Fidel Castro e il leader congolese Patrice Lumumba.

Durante questo periodo, il profilo pubblico di Fort Detrick divenne sempre più sinistro. Nessuno sapeva che la CIA vi stava producendo veleni, ma il suo ruolo di principale centro del paese per la ricerca sulla guerra biologica e contro le colture divenne chiaro. Dalla metà del 1959 alla metà del 1960, gruppi di manifestanti si riunivano una volta alla settimana al cancello. “Nessuna razionalizzazione della difesa può giustificare il male della distruzione di massa e delle malattie“, sostenevano.

Nel 1970, il presidente Richard Nixon ordinò a tutte le agenzie governative di distruggere le loro scorte di tossine biologiche. Gli scienziati dell’esercito rispettavano l’ordine. Gottlieb esitò. Aveva trascorso anni a radunare questa mortale farmacopea e non voleva distruggerla. Dopo l’incontro con il direttore della CIA Richard Helms, accettò con riluttanza di non avere scelta.

Tuttavia, un lotto, un veleno ricavato da molluschi estremamente potente noto come sassitossina, sfuggì alla distruzione. Due contenitori contenenti quasi 11 grammi di sassitossina – abbastanza per uccidere 55.000 persone – rimasero nel deposito di Gottlieb a Fort Detrick. Prima che i tecnici dell’Esercito potessero rimuoverli, due ufficiali della Divisione Operazioni Speciali li misero nel bagagliaio di un’auto e li portarono al Navy Bureau of Medicine and Surgery di Washington, dove la CIA manteneva un piccolo deposito chimico. Uno degli aiutanti di Gottlieb in seguito testimoniò di aver ordinato questa operazione senza informare il suo capo. Quando la sassitossina fu scoperta e distrutta nel 1975, Gottlieb si era ritirato.
Gottlieb fu il più potente e controverso cittadino americano sconosciuto del 20° secolo, a meno che non ci sia stato qualcun altro con il potere di condurre esperimenti brutali in tre continenti provvisto di una licenza per uccidere rilasciata dal governo degli Stati Uniti.

Fort Detrick, la sua base operativa, contiene ancora storie non raccontate sulla crudeltà che vi si svolsero o che da lì vennero ordinate, a sole 50 miglia dal centro del governo che ha tenuto sigillati i suoi segreti per decenni.

COVID 19 / DENTRO I MISTERI DEL LABORATORIO SEGRETO USA, FORT DETRICK

Cosa sta succedendo nel laboratorio super segreto degli americani di Fort Detrick, nel Maryland?

Improvvisamente chiuso dopo 60 anni di attività ad agosto 2019, vale dire pochi mesi prima dello scoppio della pandemia da coronavirus, a quanto pare ora ha ripreso la sua operatività.


Ma a cosa stanno lavorando i suoi oltre 750 addetti civili e militari? Un mistero.

Partiamo dalle news.

I CINESI ACCUSANO

22 marzo. Il quotidiano cinese People’s Daily denuncia: “C’è una grande incertezza sulle attività dell’US Microbial Laboratory di Fort Detrick, riguardo la diffusione del coronavirus, che ha spinto le persone a chiedere chiarimenti”.

Un modo come un altro per allontanare i sospetti dal famigerato super laboratorio di Wuhan dal quale – secondo non pochi – sarebbe “uscito” il maledetto virus?


ll quotidiano cinese sottolinea che il 10 marzo è stata lanciata una petizione, sullo stesso sito web della Casa Bianca, chiedendo al governo degli Stati Uniti di rivelare “il vero motivo dietro la chiusura di Fort Detrick e di chiarire se il laboratorio in questione era l’unità di indagine sul nuovo coronavirus”.

Il laboratorio – precisa il People’s Daily – è stato fino a poco tempo fa il principale centro del “programma di armi biologiche del comando medico dell’esercito americano. Materiale infettivo mortale, come il virus Ebola e la malattia del vaiolo, veniva studiato presso la struttura, ma è stato bruscamente chiuso nell’agosto del 2019”.

Gli stessi media a stelle e strisce, del resto, hanno indicato che la sua chiusura ha risposto a problemi di sicurezza dopo che i Centers for Desease and Prevention (CDC) hanno scoperto che l’organizzazione non aveva istituito sistemi in grado di decontaminare le acque reflue per la sicurezza dei lavoratori del mega laboratorio.

Un po’ quanto viene descritto dal recente film – “Dirty Waters” – sulla tragedia del Teflon e le pesantissime colpe (solo nel 2018 venute a galla sotto il profilo giudiziario) del colosso americano DuPont-Dow Chemical.

LA MISTERIOSA CHIUSURA

Lo stesso New York Times ha riferito che il CDC non era in grado di fornire ulteriori dettagli sulla sospensione delle attività di Fort Detrick per “motivi di sicurezza nazionale”; oltre ad indicare che numerosi siti e portali web in inglese, che facevano eco alla notizia, erano stati rimossi.

Una serie di misteri, dunque, che più fitti non si può, sulle ragioni che hanno portato alla improvvisa chiusura, ad agosto scorso, del maxi centro di Fort Detrick.

Solo per via delle acque reflue?

O di cosa altro?

Qui e in apertura i laboratori di Fort Detrick

Un altro dato. A luglio 2019, cioè poco prima della misteriosa chiusura di Fort Detrick, la Camera degli Stati Uniti aveva chiesto formalmente al Pentagono se avesse testato e usato armi chimiche tra gli anni ’50 e ’70. Una richiesta insolita – secondo gli esperti – e non motivata da problematiche d’attualità. La cui spiegazione potrebbe essere proprio la contaminazione causata dall’attività di quel super laboratorio, notizia che presumibilmente circolava in alcuni ambienti. Un modo per far pressione, in maniera indiretta, perché si chiudesse la vicenda, senza sollevare polveroni sulle attività svolte dalla US Army.

Ma passiamo ad un altro fresco reportage, di appena qualche giorno fa, 20 marzo, firmato da due cronisti statunitensi di ABC News, Luis Martinez e Rachel Scott.

Tutto rose e fiori sulle attività di Fort Detrick, evidentemente appena ricominciate; forse mandato in onda proprio per festeggiare la ripresa delle attività dopo il misterioso stop.

Un vero inno alle capacità, tutte americane, di lottare contro i mali del secolo e in questo caso nella crociata anti coronavirus.

IL REPORTAGE DI ABC NEWS TUTTO ROSE & FIORI

Così esordiscono i due cronisti del colosso televisivo Usa: “Alcuni dei migliori scienziati dell’esercito americano sono in prima linea nella battaglia contro la nuova pandemia di coronavirus. Mentre il resto del mondo segue le linee guida ufficiali sulla salute, i ricercatori dell’US Army Medical Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) di Fort Detrick sono letteralmente alle prese con il coronavirus, su base giornaliera”.

Come in un film epico planetario descrivono: “Vestiti con strati di equipaggiamento protettivo, lavorano con campioni vivi del virus SARS-COV2 per produrre versioni purificate che possono essere utilizzate dai ricercatori per sviluppare un vaccino e calibrare anche i milioni di test diagnostici ora disponibili che determinano se qualcuno è stato infettato con Covid-19 o no”.

Continua il reportage: “ABC News ha avuto un raro accesso al laboratorio di Fort Detrick, per vedere il ruolo chiave che gli scienziati dell’esercito stanno giocando nella battaglia contro il virus. Conosciuti come leader mondiali nella ricerca di malattie infettive, questi scienziati – che in passato hanno lavorato sui virus mortali di Ebola, SARS e Zika – si stanno ora concentrando esclusivamente sul coronavirus”.

LE MERAVIGLIE DEL SUPER COMANDANTE

Rayan McCarthy

Raccolgono il parere del “segretario dell’esercito”, Rayan McCarthy, che conduce i reporter ad una accurata visita delle varie sezioni militari e strutture del mega centro: “Non abbiamo molto tempo, perché siamo in questa lotta, la gente sta morendo. Queste persone lavorano ogni giorno e lo batteranno. Lo so nel mio cuore perché l’hanno già fatto. Basta passeggiare per questo edificio. Vedi i piccoli segni sui muri: Zika, Sars. Hanno battuto quello. Hanno battuto l’Ebola. E stanno lavorando – gonfia il petto McCarthy – con tutto il governo. Con tutta l’industria. Qui”.

Sottolineano gli inviati di ABC News: “Cinque diversi vaccini sono attualmente in fase di elaborazione da parte dei ricercatori a livello nazionale e richiederanno l’approvazione della Food and Drug Administration per dimostrare che sono sicuri. Come nello sviluppo di altri vaccini, i ricercatori di USAMRIID svolgeranno un ruolo chiave nella prossima fase di test quando i vaccini vengono provati su animali”.

Quindi, abbiamo la prova che i lavori sono ripresi col turbo nel mega centro di Fort Detrick.

Tutti finiti i problemi precedenti?

Come mai i così solerti reporter di ABC News non forniscono alcun ragguaglio sotto quell’aspetto?

E, soprattutto, come mai non fanno un minimo di chiarezza sul quel fosco passato, da incubo, che ha sempre caratterizzato la story di Fort Detrick?

Un altro mistero.

Quello dell’USAMRIID nel Maryland è il principale centro statunitense per la “ricerca delle misure da adottare in caso di guerra biologica”. Fa direttamente capo all’U.S. Army Medical Command ed è sotto il controllo della U.S. Army. E’ l’unico laboratorio del Dipartimento della Difesa a stelle e strisce attrezzato per un livello di biosicurezza 4, il top.


SPORCA STORY DI ARMI PSICOLOGICHE & CHIMICHE

La sua storia ha inizio negli anni ’50, quando il tenente colonnello Abram Benenson fu nominato ufficiale di collegamento medico presso l’US Army Biological Warfare Laboratories a Fort Detrick per supervisionare i problemi difensivi biomedici.

Venne poi firmato un accordo per istituire gli “Studi sulla Difesa Medica Contro le Armi Biologiche”, inizialmente condotti con il Corpo chimico dell’esercito degli USA e con il Dipartimento medico dell’esercito. Così nacque il precursore di USAMRIID, vale a dire “l’Unità Medica dell’esercito” sotto il comando del colonnello William Tigertt.


Una storia lunga fino ai giorni nostri, quella di Fort Detrick. Popolata di episodi ai confini della realtà e che fanno correre brividi lungo la schiena.

Tra l’altro si è scoperto, solo dopo anni, che le famose missive all’antrace che terrorizzarono all’epoca mezzo mondo erano state preparate proprio a Fort Detrick.

Per rendersi conto di tutta la sporca story vi invitiamo a scorrere un altro reportage, stavolta di vera (contro) informazione.

Lo ha scritto Stephen Kinzer il 15 settembre 2019 e si intitola, in modo significativo: “La storia segreta di Fort Detrick, la base della CIA per gli esperimenti di controllo mentale”.

Leggere per credere.

LA CINA SCARICA SULL'ITALIA LE COLPE DEL DISASTRO CORONAVIRUS



LA CINA NON GUARDA IN FACCIA A NESSUNO, PROPRIO COME IL CORONAVIRUS. CARI POLITICI ITALIANI AVETE ANCORA VOGLIA DI ABBRACCIARE UN CINESE?

La Cina nasconde i nuovi casi di coronavirus (che ci sono: altro che zero nuovi contagi!) e incolpa l'Italia (eppure ci si ostina a considerare amico il regime comunista cinese)

di Leone Grotti

Ora che il governo italiano, fustigato anche dal New York Times, ha mostrato non poche falle nella gestione dell'epidemia di coronavirus, si rinnovano gli appelli al modello cinese e gli elogi per l'efficienza del governo comunista. Ma come spesso accade, e come già spiegato, Pechino mostra al mondo solo una parte della verità.

QUELLO CHE PECHINO NON DICE
Dopo una settimana in cui si è registrato appena un contagio a Wuhan, epicentro mondiale dell'epidemia, le autorità hanno dichiarato che a partire da oggi saranno tolte alcune restrizioni ai viaggi nella provincia dell'Hubei. Allo stesso modo Wuhan, la capitale provinciale, comincerà a uscire dalla quarantena l'8 aprile dopo oltre due mesi.
I numeri ufficiali, però, non raccontano tutta la verità. A partire da febbraio, infatti, la Commissione nazionale della sanità cinese ha dichiarato che i casi di individui contagiati, ma asintomatici, non sarebbero stati inclusi nelle statistiche ufficiali. Secondo un documento governativo interno consultato dal South China Morning Post, gli asintomatici accertati a fine febbraio erano 43 mila, mentre quelli comunicati ufficialmente al mondo in uno studio pubblicato su Jama il 24 febbraio dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie erano appena 889.

OGNI GIORNO REGISTRIAMO DECINE DI CASI
Poiché gli asintomatici - secondo uno studio cinese, americano e inglese - potrebbero avere infettato oltre il 70 per cento dei contagiati a Wuhan, la loro presenza non è certo trascurabile. Mentre però il governo cinese continua a sostenere che l'infezione a Wuhan è stata bloccata e che ora la Cina soffre per i contagi di importazione da parte di stranieri arrivati nel Dragone dall'estero, un membro del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie di Wuhan ha dichiarato a Caixin che «ogni giorno la città continua a registrare decine di casi, anche se si tratta di persone asintomatiche». Ecco perché «non è possibile affermare al momento che la trasmissione del contagio si è fermata».
La presenza accertata di centinaia di asintomatici è anche il motivo per cui la task force provinciale contro il Covid-19 ha chiesto alla squadra di medici incaricata di monitorare il contagio di restare a Wuhan. Eppure questo non è quello che che il governo cinese comunica al mondo, impegnato com'è a diffondere attraverso la propaganda una nuova immagine della Cina.

IL VIRUS È ITALIANO, NON CINESE
Parte di questa propaganda, e gli italiani che inneggiano alla Cina dovrebbero segnarselo, consiste nel far credere a tutto il mondo che il nuovo coronavirus non sia in realtà cinese, bensì italiano. Cornuti e mazziati dal governo cinese nostro "amico", dunque. Attraverso i suoi giornali e i suoi ambasciatori, Pechino ha infatti trasformato una dichiarazione ai media americani del direttore dell'Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, in una ammissione di colpevolezza.
Remuzzi ha dichiarato alla National Public Radio americana che alcuni medici di Bergamo notarono «strane polmoniti, molto gravi, a dicembre e persino a novembre. Significa che il virus circolava almeno in Lombardia prima che venissimo a conoscenza» del focolaio di Wuhan, reso noto a gennaio, nonostante le autorità cinesi sapessero del virus già a dicembre.
I media di regime in Cina hanno avuto buon gioco a stravolgere queste parole, tanto che al Foglio Remuzzi ha dovuto rettificare: «Non c'è alcun dubbio che il virus sia cinese in base alla genetica. Le prime infezioni sono avvenute in Cina a novembre, forse anche prima, e se la Cina l'avesse detto prima... Questo è un esempio da manuale, da insegnare nelle Università, su come si possa manipolare l'informazione scientifica per ragioni di propaganda».

REPRESSIONE TRAMITE APP
Il Partito comunista purtroppo non è cambiato e non ha imparato niente dalle vicende di Li Wenliang e Ai Fen, i medici che per primi hanno avvisato la comunità del virus e che per questo sono stati redarguiti e minacciati dal regime. Se li avessero ascoltati, avrebbero forse potuto evitare la pandemia. Invece li hanno messi a tacere, così come oggi nascondono i nuovi contagi, dimostrando efficienza solo nell'applicare la tecnologia alla sorveglianza di massa della popolazione.
Se nei prossimi giorni le restrizioni ai viaggi in tutta la provincia dell'Hubei saranno gradualmente tolte, non tutti potranno muoversi liberamente. A ogni cittadino, infatti, attraverso le app di Alibaba e WeChat è stato o verrà assegnato un Qr code che ne certifica la condizione sanitaria, riporta Bloomberg. Solo chi ha il disco verde può entrare in ristoranti, bar, supermercati o comprare biglietti del treno.

È L'APP A DECIDERE CHI VA A SCUOLA
Il sistema è già in uso in oltre 200 città, spiega Reuters. Nell'app bisogna inserire i propri dati personali, la carta di identità, la propria posizione, i viaggi effettuati negli ultimi mesi, la propria storia clinica e dichiarare se si è stati in contatto con chiunque abbia avuto problemi di Covid-19 negli ultimi 14 giorni. Nessuno sa in base a quali criteri l'app fornisca alla fine un codice verde (libertà di movimento), arancione o rosso (obbligo di quarantena). Diversi utenti hanno lamentato su Weibo errori clamorosi del sistema: ma fino a quando non verranno risolti, non potranno uscire di casa.
Allo stesso modo, potranno rientrare a scuola e avranno accesso all'educazione in ben 300 città solo quegli studenti che l'app di Tencent giudicherà come «sani» e liberi dal rischio di contagio, informa Caixin. Dei lettori di codici a barre saranno posti all'ingresso degli istituti, anche delle scuole elementari: chi avrà luce verde potrà studiare, gli altri no. È il modello cinese.

TUTTO QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SULL'AIDS

... E TUTTO QUELLO CHE NON CI HANNO DETTO SUI VIRUS. LE BASI USA IN ITALIA POSSIEDONO ANCHE LABORATORI DI BIOSICUREZZA DOVE SI "TRAFFICA" CON I VIRUS QUINDI VIA LE BASI DALL'ITALIA VIA IL PERICOLO EPIDEMICO IN CASA NOSTRA



Amato Popolo Mio, questo è il tempo che non è più tempo, il grande patimento di tutta l’umanità si sta avvicinando e vi troverete davanti a malattie ancora peggiori di questa, a calamità naturali e a momenti di paura e, a causa delle minacce provenienti dallo spazio, vivrete nel terrore, CHE È IL FRUTTO DEL RIFIUTO DI OBBEDIRE DELL’UMANITÀ.


(MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA
27 MARZO 2020)



Dopo che per anni siamo stati terrorizzati dallo spettro terrificante dell’AIDS, oggi non se ne parla quasi. Forse per questo è venuto il momento di riscrivere la storia di questa misteriosa sindrome, che colpisce selettivamente omosessuali e drogati. C’è chi sostiene che questa terribile malattia è stata creata in laboratorio come arma di sterminio controllato (1).


In vero, assistiamo al propagarsi di nuovi razzismi, culminanti in "programmi di controllo" che celano genocidi e stermini accuratamente programmati in ambienti militari e asettici laboratori, dove si studiano nuovi tipi di morte. In certi ambienti scientifici, si svolgono esperimenti, capaci di suscitare veri e propri flagelli. La nostra, in fondo, è un’Era di pericolosi angeli sterminatori o, se preferite, anticristi. 

Un documento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, gli Atti del 91° Congresso – Sottocomitato del Dipartimento della Difesa, 1 Luglio 1969, dice testualmente: "Gli studi sulla biologia molecolare progrediscono con straordinaria velocità. (…). Entro cinque o dieci anni sarebbe possibile produrre un nuovo agente biologico che non esiste in natura, e contro cui non è stata acquisita nessuna immunizzazione naturale". Nel periodo di tempo previsto, "cinque o dieci anni", scoppia l’epidemia denominata AIDS. 

La storia dell’AIDS, dunque, sarebbe molto diversa da come fino ad ora è stata raccontata. La verità sarebbe ben altra e nel mio libro (2) documento cosa si nasconderebbe dietro la cosiddetta "peste del XX secolo". 
Nel 1981, presso il "Centers for Disease Control" di Atlanta, in Georgia, si cominciò a parlare di una nuova malattia molto contagiosa denominata: "Sindrome di immunodeficienza acquisita" provocata, a quanto dicevano e dicono, da un virus. Robert C. Gallo e Luc Montagnier, gli scopritori spiegarono che l’AIDS è: "...una malattia devastante causata da una classe di agenti infettivi - i retrovirus - che erano stati individuati per la prima volta in esseri umani solo qualche anno prima. ...fu isolato un nuovo virus - il virus dell'immunodeficienza acquisita dell'uomo (HIV, da human immunodeficiency virus) - e si dimostrò che esso era la causa della malattia..." (3). E solo nel 1984, l’allora Ministro della Sanità statunitense Margaret Heckler ed il virologo Robert Gallo, dell’Istituto Superiore di Sanità, annunciarono al mondo, nel corso di una conferenza stampa, che era stata individuata una nuova malattia virale, trasmessa attraverso il sangue o i rapporti sessuali.

Si disse e ancora si dice che esso opera sulla cellula a livello genetico in maniera tale che il DNA delle cellule infettate riceve "comandi" direttamente dall’RNA virale, differentemente di come solitamente avviene nelle cellule, dove i "comandi" sono trasmessi dal DNA, mentre l’RNA si comporta soltanto da messaggero. Questo modus operandi gli deriva da un particolare enzima, la trascrittasi inversa, che costruisce una coppia di DNA a partire dall’RNA virale, che poi va ad integrarsi nel patrimonio genetico (DNA) della cellula ospite. Il "virus dell’immunodeficienza acquisita" infetterebbe i linfociti T (helper), adibiti alla produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario.

Diversi scienziati sono convinti che non sia, com’è sancito dall’ortodossia medica, il virus HIV a causare l’AIDS e, tra questi, il famoso scienziato Peter Duesberg (http://www.duesberg.com/), esperto, a livello mondiale, di retrovirus e professore di biologia molecolare alla University of California di Berkeley, scopritore, nel 1970, del primo gene collegato al cancro, che, tra l’altro, afferma: "Il virus di Gallo non è la causa dell’AIDS perché non rispetta i postulati di Koch e Henle di malattia contagiosa e perché non rispetta sei regole cardinali della virologia" (4). In sostanza Koch ha affermato che si può parlare di malattia contagiosa solo quando l’agente infettante, oltre a causare la stessa affezione in tutti quegli individui coi quali viene a contatto, è anche sempre presente in ogni stadio della malattia.

Con l’AIDS tutto ciò non avviene, infatti, "ci sono molti casi di persone con tutti i sintomi dell’AIDS ma che non presentano alcuna infezione da Hiv, così come ci sono soggetti che sono stati infettati dall’Hiv da oltre 10 anni e che non mostrano alcun segno di malattia" (5).

E’ da sottolineare, invece, che il modello dell’HIV (nome attuale del virus di Robert Gallo deciso da un apposito comitato scientifico al posto dei nomi LAV e HTLV-III) sta miseramente fallendo ad ogni test scientifico. La ricerca basata su di esso non è stata in grado di fornire non soltanto una cura efficace o un vaccino, ma neanche una spiegazione teorica per il meccanismo che causa lo stato patologico. Che l’HIV non sia la causa dell’AIDS sono ormai diversi scienziati a crederlo, tra i quali, oltre al prof. Duesberg, i premi Nobel Walter Gilbert e Kary B. Mullis, ecc.. Quest’ultimo è stato insignito del prestigioso riconoscimento per la Chimica nel 1993, per aver scoperto la Polimerase Chain Reaction (PCR), metodo per amplificare il DNA applicato pure nello studio dell’HIV. Neppure Eleni Papadopulos-Eleopulos ci crede.

Gli scienziati, sulla causa dell’Immunodeficenza acquisita (AIDS), propendono per spiegazioni diverse, che possono essere suddivise in due correnti: la prima attesta che l’HIV è necessario ma insufficiente, perché asserisce che devono essere presenti altri cofattori per far esplodere la malattia. La seconda corrente, invece, attesta che questo virus sarebbe niente più che il segno di una immunodeficienza già preesistente, provocata da agenti non per forza di cose infettivi, che potrebbero essere anche chimici, comportamentali e/o ambientali. Il prof. Duesberg ha precisato inoltre: "promuovo le mie idee per integrità scientifica, perché quando scopri che una strada non funziona è giusto cercarne altre", aggiungendo che "chi sostiene che l’Aids è provocato dal virus Hiv spinge migliaia di persone a prendere una medicina dannosa come l’Azt e convince i sieropositivi che la loro vita è di fatto finita, terrorizza il mondo intero riguardo ai rapporti sessuali, e specula sull’esistenza di persone malate".

Ci stanno ancora altre teorie, molto inquietanti, sull’Aids e chi le diffonde viene tacciato di cospirazionismo, di paranoia e ridicolizzato. Alcune di queste gravi accuse meritano, per lo meno, di essere conosciute dall’opinione pubblica, visto che non trovano spazi sui mass media che diffondono soltanto le teorie "ufficiali". Ecco di seguito un breve sunto di queste gravissime accuse. Taluni studiosi hanno sostenuto che questa terribile malattia è stata creata in laboratorio come arma di sterminio controllato. 

Sorprende, inoltre, sapere che il virus responsabile dell’immunodeficienza acquisita è stato scoperto da Gallo, addirittura, un anno prima che si manifestasse la malattia! "Nessun altro ricercatore, mai, nella storia della medicina, è riuscito a scoprire l’agente patogeno di una epidemia l’anno prima che l’epidemia scoppiasse. Solo Robert C. Gallo c’è riuscito"(6), hanno denunciato i giornalisti Francesco Romano e Elizabeth Vogel. Come si spiega questo anacronismo? La storia "ufficiale" dell’AIDS racconta che il dott. Robert Gallo ipotizzò un virus come causa dell’Immunodeficienza acquisita, a febbraio 1983, tuttavia, Jerome Groopman, sulla rivista "Nature", già cinque mesi prima, a settembre dell’82, aveva scritto: "Robert Gallo del National Cancer Institute sta studiando i pazienti di AIDS in funzione del virus HTLV perché il virus HTLV ha una simpatia per i T-linfociti, e perché è endemico dei Caraibi" ("Nature", 9 settembre 1982).

La storia della "sindrome di immunodeficienza acquisita" è del resto un vero e proprio maledetto puzzle con risvolti e sorprese, così inquietanti, da sembrare incredibili e guai a chi denuncia il misfatto. Ci ha provato il professor Duesberg pubblicando assieme a Bryan Ellison il libro: "Why We Will Never Win the war on AIDS", ebbene, una Corte Federale Di New York, il 29 dicembre del 1995, ha ordinato che tutte le copie del libro venissero ritirate e distrutte. Una precedente ordinanza dello stesso giudice vietava la distribuzione del libro ovunque in America, anche gratuitamente (7). Come interpretare questa congiura del silenzio?

E se davvero Duesberg avesse ragione a sostenere che l’Hiv non è la causa dell’AIDS? Allora sarebbe davvero tremendo per l’ortodossia sull’AIDS, perché: "dal 1987 sta prescrivendo a più di 200.000 sieropositivi, non importa se colpiti o meno dall’AIDS, una micidiale accozzaglia di farmaci venefici, come la pentamidina e i chemioterapici (tipo l’AZT, il ddl e il ddc); ...sta infliggendo mortifere prognosi di AIDS a centinaia di migliaia di persone risultate sieropositive al test dell’HIV" (8).

Ma, se non è l’HIV, cos’è?

Il "Sunday Express" (26 ottobre 1986), scrisse che, secondo tre studiosi, "l’AIDS, la patologia mortale apparsa nel 1979 negli USA e che miete vittime in tutti i continenti, è stata ‘inventata’ in laboratorio". Nel frattempo si levano, da più parti, accuse gravissime mentre le bugie dette sull’AIDS "...ancora oggi si ripetono per coprire lo sterminio dei negri, dei drogati e degli omosessuali..." (9).

E’, infatti, ormai evidente che ben lontana "dal minacciare la popolazione eterosessuale in generale, l’AIDS resta confinato, principalmente, ai tossicodipendenti ed agli omosessuali maschi di particolari zone urbane" (10).

Cosa si cela dietro l’AIDS?

C’è chi ha parlato di sterminio, di congiura contro una parte dell’umanità. La popolazione nera degli Stati Uniti crede che "l’unico dato in comune tra le vittime dell’AIDS... non è né il sesso né la droga, ma sono le manipolazioni dell’uomo bianco. Secondo queste storie ai drogati viene fornita eroina opportunamente tagliata con sostanze che danneggiano il sistema immunitario, mentre gli omosessuali e gli africani vengono infettati mediante vaccinazioni di massa, col pretesto di proteggerli da altre malattie. Oppure accusano il governo di praticare la guerra batteriologica contro i propri cittadini omosessuali mettendo in giro un virus (!) che contagia a preferenza gli omosessuali" (11).

Leggiamo ancora, nel dossier inchiesta di Romano e Vogel, che "la rivista gay New York Native, nell’83 pubblicò la lettera di un dipendente del laboratorio di guerra biologica di Fort Detrick il quale assicurava di aver partecipato all’operazione, che era iniziata nel ‘78. La lettera era anonima ma è stata pubblicata anche in Unione Sovietica dalla Literaturnaya Gazeta (il 30.10.85 secondo Covert Action)... Secondo un articolo apparso con rilievo nel Times di Londra l’epidemia di AIDS in Africa ed in Sud America segue la vaccinazione in massa contro il vaiolo, effettuata nei primi anni ‘80. Per estirpare il vaiolo dalla faccia della terra l’OMS avrebbe vaccinato almeno 70 milioni di negri dell’Africa Centrale" (12).

La gravissima accusa fu pubblicata prima da un giornale di New Delhi "The Patriot" (ottobre 1985), e poi ripresa e stigmatizzata dalla sovietica "Literaturnaya Gazeta" il 30 ottobre dello stesso anno. In Brasile, la notizia che il virus dell’AIDS era un prodotto dell’ingegneria genetica, messo appunto come terribile arma biologica, fu pubblicata dal giornale "L’Estado de Sao Paulo". In Inghilterra, il 26 ottobre 1986, il quotidiano londinese "Sunday Express" ripubblicò la terribile accusa.

La "Pravda", nell’ex Unione Sovietica, il 31 ottobre 1986, corredò una vignetta, che raffigurava un militare che dava un pacchetto di dollari ad un medico che aveva una provetta con dentro il mortale virus con una didascalia che ribadiva l’accusa della creazione del virus nei laboratori del Pentagono. La rivista francese "Eléments" (n. 63, 1988) rilanciò l’accusa con un articolo titolato "AIDS, il Pentagono sotto accusa". Tutto ciò sembra essere però passato sotto silenzio.

E se l’AIDS fosse, davvero, una vera e propria strage programmata di omosessuali, drogati, gente di colore e poveri del mondo?

Proviamo a prendere sul serio queste gravissime accuse. Non c’è dubbio che un certo razzismo considera i gay e i drogati delle minoranze moleste, di cui se ne potrebbe benissimo fare a meno. Quanto alle sterminate masse di poveri del Terzo Mondo, che non producono e coi loro bisogni pongono problemi alle nazioni più ricche, un loro sterminio si concilierebbe molto bene con il modello di una società basata sul mercato, la produzione e il consumo. Secondo una filosofia alquanto cinica, occorre qualcosa che sostituisca le guerre e le grandi epidemie che in passato avevano la funzione di calmierare e selezionare la popolazione del pianeta.

E’ atroce pensare che scienziati e studiosi possano mettersi al servizio di un tale disegno, ma d’altra parte non si può negare che in certi santuari della scienza medica si agisca contravvenendo al giuramento di Ippocrate e, invece, si sacrifichino vittime umane per teoremi di morte. Lo ha denunciato il dott. Robert Newman, presidente di un grande ospedale di New York, il "Beth Israel Medical Center". Parlando dei tossicodipendenti ha dichiarato: "Nessuno lo ha ancora detto apertamente, ma sono sicuro che molti sono d’accordo che dovremmo lasciarli morire tutti" (13). Questa logica di morte è confermata anche dalle parole di Julian Huxley, fondatore della Società Eugenetica Britannica, il quale ha asserito che: "L’intelligenza di un nero è differente da quella di un bianco, come lo è il corpo (...). Del resto è sufficiente vedere il comportamento religioso dei negri per comprendere le differenze: urlano, danzano, si abbandonano alle emozioni più violente (...). Negri e bianchi presentano differenze organiche inarmonizzabili". E’ in base a queste convinzioni che l’uomo arriva a sterminare i propri simili. Ma poi, dovremmo forse stupirci che si possano organizzare simili crudeli stermini al termine di un secolo segnato dal nazismo e dallo stalinismo? Questo abominio, d’altronde, è stato denunciato, soprattutto nei primi anni ’80, da alcuni studiosi e ricercatori che la pensano proprio cosi e, a supporto delle loro gravissime accuse, indicano alcuni documenti del governo degli Stati Uniti.

Tra questi, il Memorandum 200 per la Sicurezza nazionale è uno dei primi e forse il più importante. Fu "redatto nell’aprile del 1974 dall’allora Consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger. Il documento, a lungo tenuto segreto, fu reso di dominio pubblico nel 1990 grazie alla legge per la libertà d’informazione, e collocato negli Archivi nazionali americani. Si tratta di un documento agghiacciante, che denota il cinismo di un governo quando afferma: "Lo spopolamento, dovrebbe essere la principale priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo mondo" (14).

Un altro documento terribile è il "Global 2000 Report to the President" presentato dal Dipartimento di Stato americano. Il giornalista Rogelio Maduro nel suo libro "The Ozone Scare" scrive: "Questo dossier fu elaborato dal Consiglio della Casa Bianca per l’Ambiente e dal Dipartimento di Stato a partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare del ‘controllo demografico’ la pietra angolare delle politiche di tutti i futuri presidenti americani. Nel rapporto e nei documenti che lo accompagnano, si trovano tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse idriche, penuria di energia, carenza di materie prime strategiche. La causa di tutto ciò? La crescita demografica. (...). E’ dunque necessario, concludeva il documento, che il governo faccia convergere politica estera ed interna con l’obiettivo di eliminare questi uomini di troppo. (...). Dal momento in cui questo documento è stato reso di pubblico dominio, sezioni intere del governo americano non lavorano che per mettere in pratica le sue raccomandazioni: il genocidio" (15).

Questo programma non è condiviso solo dagli americani. Il celebre documentarista Jacques Cousteau, che fu un accanito propugnatore del programma xenofobo in Francia, scrisse: "Noi vogliamo eliminare le sofferenze, le malattie? L’idea è bella ma non può rivelarsi positiva nel lungo termine. C’è da temere di compromettere così l’avvenire della nostra specie. E’ terribile da dirsi. E’ necessario che la popolazione mondiale si stabilizzi e perciò è necessario eliminare 350 mila uomini al giorno" (16). E Filippo duca di Edimburgo, marito della Regina Elisabetta II presidente del WWF internazionale, affermò: "Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione". (Deutsche Press Agentur, DPA, 8 agosto 1988). 

Ecco un altro esempio del disprezzo verso le popolazioni del Terzo mondo. Il patologo dr. Cornelius Rhoades, che qualche anno dopo avrebbe diretto il reparto di patologia del Rockefeller Institute, nel 1932, diede inizio ad una vasta ricerca sul cancro. In definitiva effettuava orribili esperimenti, tra cui far insorgere deliberatamente delle infezioni sui malati. Trenta portoricani, morirono a causa di questi orribili esperimenti.


Rhoades come giustificazione sostenne che: "I portoricani sono la più sporca, la più fannullona, degenerata e ladra razza sulla faccia della terra... e che perciò tutti i medici potevano deliziarsi nell’abuso e nella tortura di questi sciagurati".

Alla luce di considerazioni così sinistre non è più fantascienza credere a quanto sostengono alcuni scienziati, e cioè che "l’AIDS fu in effetti il risultato di un programma di ricerca a lungo termine". Qualcuno afferma addirittura di averne le prove, come il russo Jakob Segal, docente di biologia all’Università di Humboldt, nella ex Germania orientale. Il professor Segal è certo che l’AIDS è stato messo a punto nel laboratorio di Fort Detrick, nel Maryland, un centro di ricerca su armi chimiche e biologiche. Segal per dimostrare la gravissima accusa pubblicò tutti i dati, che aveva raccolto nel 1986, in un libro dal titolo: "AIDS: una malattia prodotta in America".

In esso lo studioso sostiene che: "il virus della immunodeficienza (Hiv), che molti scienziati ritengono evolva in AIDS, è quasi identico ad altri due virus: il Visna, una malattia mortale che colpisce le pecore, il BVL (Bovine Leukemia Virus), ma non l’uomo, e il virus della leucemia delle cellule T: Htlv-1 (Human T Cell Leukemia Virus). Il Laboratorio di alta sicurezza di Fort Detrick realizzò l’unione dei virus Visna e Htlv-1. Il risultato fu l’Hiv messo a punto tra la fine del 1977 e la primavera del 1978. Il ‘cocktail’ di Fort Detrick venne testato su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all’esperimento in cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si manifestano prima di 6 mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati vennero rilasciati". 

"Alcuni di loro erano omosessuali, - continua Segal - e una volta arrivati a New York, ignari delle loro condizioni, cominciarono a trasmettere il contagio a persone del giro dei gay newyorckesi. E qui, nel 1979, si manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia cominciò a diffondersi rapidamente". 

Un altro ricercatore Robert Strecker, confermò le accuse fatte da Segal. Egli affermò: "Quando si studia la natura del virus dell’AIDS si scopre qualcosa di estremamente interessante. I geni del virus dell’AIDS non esistono nei primati o nell’uomo. Se si prende il materiale genetico di primati, scimpanzé, esseri umani e lo si riordina, non si può ottenere l’AIDS". Per Segal l’AIDS si sarebbe diffuso a causa di un incidente; per Strecker, invece, sarebbe stato iniettato volutamente ai membri della comunità omosessuale americana durante il programma per la vaccinazione contro l’epatite B.

Nel frattempo si continua a morire di AIDS specialmente tra le categorie a rischio (omosessuali e drogati) e nel Terzo mondo. Tra i Paesi dove vi sono più persone colpite dall’AIDS vi è l’India "che conta già quattro milioni di abitanti sieropositivi e rischia di diventare il Paese più colpito dall’epidemia dell’AIDS. Lo ha denunciato a Manila il ministro della sanità indiano, signora Renu Ka Chowdury..."(Rai-Televideo del 26 ottobre 1997). Dopo quanto esposto il fatto che segue fa venire la pelle d’oca. Il 19 gennaio 1989 "‘Nature’ esce con una serie di articoli sconcertanti sull’India. "Saranno sterilizzate tutte le mucche improduttive" scrive ‘Nature’. Poi c’è la notizia che riguarda direttamente la nostra storia: "entro il ‘92, dice ‘Nature’, tutti i bambini indiani saranno vaccinati contro una serie di malattie". (...). Tutti i bambini indiani dovranno essere immunizzati entro il 1992.

"Chiaramente qualcosa non funziona nella redazione di ‘Nature’. In India ci sono più di 200.000.000 di bambini, e il 92 inteso come anno non è una scadenza realistica. (...). Alla fine del 1988 in India si contavano 9 casi di AIDS"(17). Traete da soli le conclusioni. Sulla base di questi fatti esposti c’è da chiedersi con inquietudine che cosa ci riserva il futuro. Che sia davvero in atto una mortale congiura? Come si è visto non sono in pochi a crederlo. Alcune delle tesi riportate in questo studio ricevono, oggi, numerose conferme, anche molto autorevoli.

Un altro fatto, alquanto enigmatico, fa notare "Nexus. New Time" (edizione italiana, anno IV, n. 29, 2000) è quanto scrisse, il 30 aprile scorso, il Washington Post che, tra l’altro: annunciava un’iniziativa della National Security Agency (NSA) volta a collocare lo studio dell’Aids e tutti gli istituti pubblici della sanità, che lo stanno conducendo, sotto il controllo della Central Intelligence Agency (CIA)… Il Presidente Clinton, consigliato dal National Intelligence Council (NIC) di dichiare formalmente l’epidemia globale di AidS una ‘minaccia alla sicurezza nazionale’ degli Stati Uniti, ha trasformato questa politica in legge. L’azione prefigura la probabile persecuzione, se non l’incarcerazione o l’assassinio, degli scienziati ‘dissidenti’ che si occupano dell’AIDS… (Fonte: dr. Leonard Horowitz, Idaho Observer, USA, luglio 2000)".

Curiosità. Il Ministro della salute del Burkina Faso, ha diffuso una teoria - da alcuni ricercatori già portata avanti - sull'origine dell' HIV. Manto Tshabalala-Msimang afferma che il virus fu introdotto in Africa da una cospirazione mondiale, in particolare da un gruppo occulto denominato ILLUMINATI che avrebbe introdotto l'AIDS attraverso il vaccino per il vaiolo nel 1978. Malgrado se ne conosca la cura, questa verrebbe tenuta segreta per un oscuro programma finalizzato alla riduzione della popolazione africana. La teoria è riportata nel libro "Behold, a pale horse", scritto da William Cooper (www.stargatemagazine.com)

di Giuseppe Cosco

Note bibliografiche:

1 G. Cosco, "Storia segreta dell’AIDS", Ediz. Segno, Udine 1996.

2 Ibid.

3 R. C. Gallo e L. Montagnier, L’AIDS nel 1998, in "Le Scienze", n. 44, dicembre 1988, pag. 19.

4 "Science", 29 luglio 1988.

5 C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?. L’articolo pubblicato sulla rivista "Reason" (giugno 1994) è riportato in "AIDS una questione aperta", a cura di Raul Vergini, GUIDE ALLA SALUTE di CARTAduemila, Andromeda, Bologna 1995, pag. 10.

6 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, Cesco Editore, Roma, marzo 1989, pag. 118.

7 "Nexus New Time", Edizione italiana, n. 6, luglio-agosto 1996, pag. 7.

8 Dalla lettera di Peter Duesberg pubblicata in "La rivista dei libri", novembre 1996, pag. 42.

9 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 134.

10 C. Thomas Jr., Kary B. Mullis e Philip E. Johnson, What cause AIDS?, cit., pag. 12.

11 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pagg. 96-97.

12 Ibid., pag. 97.

13 "Science", 12 febbraio 1988.

14 "XFACTOR", pubblicazione edita dall’Istituto Geografico De Agostini, n. 14, 1997, pagg. 16-17.

15 "L’Italia", settimanale, 22 marzo 1995.

16 "Corriere dell’Unesco", novembre 1991.


17 Francesco Romano e Elizabeth Vogel, Le carte dell’AIDS, cit., pag. 153.