Vediamo un orgoglioso premier Matteo Renzi (siamo sempre nel 2016) a presentare il Piano Nazionale Industria 4.0 all’Auditorium GSK di Verona (4)
Nelle ultime settimane tutti ci siamo chiesti: cosa c’è dietro un tale accanimento e attacco propagandistico, che non dà più via di scampo a milioni di persone e impone, proclamando di salvaguardare la comunità, la ‘necessità’ dell’obbligo di vaccinazione di massa in nome dell’effetto gregge? Con una ferocia mai vista in questi ultimi decenni dalle nostre parti, la ministra porta avanti il suo decreto, calpestando i diritti garantiti dalla costituzione, sottoponendo una intera generazione ad una sperimentazione di massa (da 0 a 16 anni).
Una simile combinazione di attacchi intenzionali al sistema immunitario delle persone non ha precedenti. La ministra, e chi con lei contava evidentemente su un certo tipo di effetto gregge già raggiunto, si trova invece ora a dover screditare una resistenza crescente a questa illegale costrizione che chiede di sacrificare i propri figli ad interessi ben diversi da quelli espressi (vedi Montanari su Burioni ) .
Il retroscena di tutto questo è un accordo stipulato negli Stati Uniti nel 2014. L’Italia ha ricevuto un incarico del tutto speciale e ‘onorevole’ secondo qualcuno. Il donatore di tanto onore era un Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama. La ministra Lorenzin (non eletta) e chi con lei, ha assicurato che l’Italia è pronta ad eseguire.
Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale, si è letto in ritardo sul sito dell’Aifa. La popolazione italiana offerta in dono come cavia. Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. (1)
Con la scoperta di questo contratto cruciale, altri accordi stipulati in seguito acquistano nuovi sensi.
Analizzando i dati, includendo anche gli atti governativi correlati, si intravede chiaramente una roadmap in via di rapida realizzazione.
Si tratta di una serie di operazioni annunciate, pubblicizzate e sponsorizzate. Sappiamo a livello europeo di Horizon 2020 e 2030 che finanzia progetti per la Ricerca e l’Innovazione in Europa investendo miliardi in direzioni ben precise: il mondo progettato è hightech, digitale, smart, dove l’intelligenza artificiale diventa il ‘cuore’ di case, cose, persone, amministrazione pubblica e privata. Questo cuore traccia, seleziona, valuta e infine manipola e guida.
In questo quadro, la vaccinazione di massa pare che abbia una funzione assai importante e complessa.
Un filo rosso ci porta dall’incarico ricevuto nel 2014 (capofila vaccinazione) ad una richiesta parlamentare nel 2015 che chiede l’Istituzione della rete nazionale e delle reti regionali dei registri dei tumori. Questa richiesta è stata approvata a testo unificata giusto in questi ultimi giorni, e con un nuovo titolo “Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione”.link alla fonte ultimo status: 29/06/2017 (3)
In seguito alla divulgazione prolungata di non-verità da parte della ministra e come tali smascherate (una delle tante l’epidemia di morbillo) è stato presentato con urgenza un decreto legge che chiede l’obbligo di VACCINAZIONI DI MASSA per ben 12 malattie.
Momentaneamente si focalizza sui piccoli e giovani tra i 0 e 16 anni, ma l’estensione della misura su altre fasce della popolazione è indicata nei piani di vaccinazione del governo (link).
Pochi mesi prima potevamo leggere sul Sole 24 Ore (13 aprile 2016) come la GlaxoSmithKline ha investito per la sola Italia, un miliardo di euro per il prossimo quadriennio.
Renzi (anche lui mai eletto) era appena tornato da un viaggio negli USA, dov’era stato co-protagonista: il 31 marzo 2016 ha firmato a Boston un accordo con la multinazionale IBM, passo determinante per la creazione di una nuova realtà a Milano di cui dovremmo essere fieri. Si tratta di un accordo da 150 milioni di dollari per dare vita nell’ex-Area Expo di Milano alla sede dello Human Technopole e la creazione del centro Watson Health europeo.
Il centro è dedicato alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie cognitive per il mondo della salute, per le scienze della vita e, in prospettiva, anche per la Pubblica Amministrazione. Più precisamente: il centro Watson Health di Milano opererà per la ricerca genomica, oncologica, dell’invecchiamento e della nutrizione e punta a creare nel capoluogo lombardo un hub per tutta l’Europa.
Il Sud che brucia in questi giorni, con l’agricoltura locale compromessa, il turismo, la biodiversità, si deve sentir onorato di ospitare il Hub NATO/USA a Napoli (mentre le isole ospitano impianti militari cruciali). Milano diventa hub europeo per lo stoccaggio e il controllo dei nostri dati. Bologna invece avrà un hub tecnologico e scientifico dedicato alla sfida climatica dei prossimi decenni.
Il nostro Paese è in pieno sviluppo no? Tutti i fili si uniscono sotto cieli non sereni.
Il 17 febbraio 2017 il Corriere della Sera illumina la scelta progressista milanese:
“Per il centro di Milano che si dovrà occupare di Watson Health, di gran lunga il principale investimento di Ibm sull’intelligenza artificiale…. Ma da Ibm fanno capire che una multinazionale non può attendere troppo a lungo i tempi del disaccordo pubblico. Ci vuole un’agenda politica forte. Sulla ipotetica cessione di dati sanitari dei cittadini italiani, sollevata in questi giorni, lo stesso Curioni afferma che «i dati arrivano già anonimi all’Ibm. Non potrebbe essere altrimenti: noi stessi non li vorremmo con i dati anagrafici proprio per evitare di essere accusati di qualcosa o che, mettiamo, un singolo possa fare dei danni svelandoli. In ogni caso per la normativa della privacy è il cittadino che deve accettare di fornire i propri dati sanitari“.(5)
Cosa fare?
Era dunque scattato il falso l’allarme epidemia seguito dal decreto strategico Lorenzin che obbliga ad iniettare ai figli 12 vaccini (ora 10 più 4 raccomandati). La legge Lorenzin (in caso di approvazione il 18.7.2017) creerà le condizioni per fornire dati a valanghe e consensuali (obbligati) .
La legge (ancora decreto) prevede l‘istituzione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale.
Pare tutto sommato un insieme di passi ben congegnati per traghettare tutti quanti in un MONDO NUOVO.
Le ultime mosse della Fondazione Bill Gates: cacciata dall’India trova rifugio in Italia
Di Gino Favola
La fondazione di Bill Gates, e di sua moglie Melinda, si è recentemente “scontrata” con il governo indiano. Materia del contendere: alcuni programmi vaccinali nel Paese. Ma l’ente caritatevole sembra aver trovato subito una nuova casa…(NDR: NOTA IMPORTANTE vedi 1)
Forse non tutti sanno che Bill Gates, il noto miliardario fondatore di Microsoft, ha dato vita a una fondazione umanitaria che porta il suo nome. Per essere precisi, il suo nome è Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF). Nata nel 2000, pare che oggi sia la più grande fondazione privata al mondo. Con una dotazione complessiva di 43,5 miliardi di dollari, finanzia in tutto il mondo programmi sanitari per ridurre il divario tra Paesi ricchi e poveri. In particolare, è stata impegnata negli ultimi anni nel contrasto di malattie molto gravi come malaria, poliomielite, tubercolosi e HIV. Recentemente, però, pare che il governo indiano abbia rifiutato alcuni dei programmi della Fondazione. Un contrasto che appare inspiegabile, viste le emergenze sanitarie che colpiscono alcune zone del Paese. La BMGF sembra però godere di immutata stima nel nostro Paese. Dove lancia nuovi progetti e programmi di ricerca.
L’India rompe con la Fondazione di Bill Gates
«A me non sembra di certo così». In questo modo risponde Nachiket Mor, direttore della Fondazione in India, a chi gli chiede conto della preoccupazione del Paese asiatico nei confronti delle azioni della BMGF. Eppure che ci siano problemi l’ha detto Reuters. Che qualche mese fa titolava: “L’india taglia alcuni legami finanziari con la Gates Foundation sull’immunizzazione”.
La questione sarebbe sorta intorno all’Immunization Technical Support Unit (ITSU) un programma di “immunizzazione” del governo di Nuova Delhi, che prevede la vaccinazione di 27 milioni di bambini, ogni anno. Il programma è stato ampiamente finanziato dalla fondazione di Bill Gates. Soumya Swaminathan, funzionario del Ministero della Salute indiano, ha spiegato che il governo avrebbe da quel momento in poi finanziato di tasca propria lo ITSU. La ragione? «C’era la percezione che se un’agenzia esterna avesse finanziato l’operazione, ci sarebbe potuta essere un’influenza da parte sua».
Il problema pare sia dovuto al fatto che la Fondazione abbia dei conflitti di interessi. «Questo perché – scrive Reuters – la Fondazione finanzia anche la GAVI, l’alleanza globale per i vaccini, che conta su alcune grosse compagnie farmaceutiche tra i propri partner».
Poche settimane dopo, la Fondazione aveva dovuto interrompere le proprie linee di finanziamento con un ente simile, sempre in India (il Public Health Foundation of India, PHFI). Un provvedimento del governo Modi, infatti, bloccava tutti i contributi stranieri nelle ong indiane. Circa 11mila organizzazioni venivano colpite dal giro di vite. Ma è stato fatto notare che il PHFI era la più grande tra gli enti coinvolti. Ed era appunto finanziata da un colosso come la Bill Gates Foundation.
Bill Gates Foundation e la controversia Gardasil
La Fondazione era stata al centro delle polemiche già qualche anno fa, in India, proprio a causa di un programma di vaccinazione. Nel 2009, nelle scuole tribali del distretto di Khammam, venivano somministrate 16mila dosi di vaccino Gardasil, impiegato per l’HPV (Human Papilloma Virus). Mesi dopo le vaccinazioni, le ragazze coinvolte mostravano diversi disturbi di salute: attacchi epilettici, gravi dolori addominali, mal di testa, sbalzi di umore. Alcune di loro sono purtroppo decedute prematuramente.
L’investigazione successiva ha però dimostrato che le morti “non erano direttamente connesse con la vaccinazione”.
La Bill Gates Foundation in Italia
Questa estate a molti sarà balzato agli occhi l’attivismo della Fondazione nel nostro Paese. In particolare, evidenziamo due notizie. La prima notizia è che a giugno è stata resa pubblica l’apertura di un centro sperimentale facoltà di Medicina di Terni. Il progetto prende il nome di “Target Malaria”. Al suo interno viene ricreato un clima tropicale, adatto per ospitare una specie di zanzara creata in laboratorio e geneticamente modificata. L’obiettivo, spiegano i promotori, è “di sviluppare nuove tecnologie genetiche per l’eliminazione delle sole specie di zanzare che trasmettono la malaria”. Il laboratorio è finanziato proprio dalla Bill & Melinda Gates Foundation.
Anche la seconda notizia d’interesse riguarda la sanità nel nostro Paese. A luglio veniva infatti presentato presso l’Università di Siena l’IFGH, l’Institute for Global Health. Si tratta, si legge in un comunicato, di un “progetto strategico internazionale dell’Ateneo dedicato ai temi della salute pubblica”. L’obiettivo? Sviluppare vaccini e farmaci “per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive”.
Per raggiungere il suo scopo, l’IFGH ha dato vita a partnership e relazioni con altri enti di ricerca, università, ong e aziende. In particolare, viene sottolineata la collaborazione proprio con la Bill & Melinda Gates Foundation. Trevor Mundel, presidente della divisione per la Salute Globale (Global Health Division) della Fondazione, è intervenuto direttamente alla presentazione del progetto.
Forse che, dopo il niet dell’India, la BMGF abbia trovato “asilo” in Italia?
FONTE https://www.ambientebio.it/societa/le-ultime-mosse-della-fondazione-bill-gates-cacciata-dallindia-trova-rifugio-italia/
Nasce all’Università di Siena l’Institute for Global Health, un progetto strategico internazionale dedicato alla salute pubblica
Si è tenuto questa mattina all’Università di Siena, presso il Santa Chiara Lab, l’evento inaugurale dell’Institute for Global Health (IFGH), il progetto strategico internazionale dell’Ateneo dedicato ai temi della salute pubblica, dello sviluppo di vaccini e di farmaci per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive. Obiettivo è la creazione di un centro di eccellenza dedicato all’alta formazione, anche attraverso processi di capacity building e technology transfer, coinvolgendo i migliori ricercatori, docenti e manager farmaceutici attivi a livello mondiale.
A questo proposito, molte sono le partnership e le reti con istituzioni di ricerca internazionali, università, organizzazioni no profit e industrie a cui l’IFGH ha dato già vita. Tra queste, in particolare la collaborazione con la Bill & Melinda Gates Foundation, il cui presidente (Global Health Division), Trevor Mundel – che fa parte del collegio dei docenti – è intervenuto alla presentazione pubblica del progetto.
Con grande soddisfazione, il rettore dell’Ateneo, Francesco Frati, ha evidenziato che “l’Institute for Global Health si propone come la naturale evoluzione della solida tradizione che la ricerca nell’ambito della salute pubblica ha presso l’Università di Siena. Il suo scopo – ha spiegato il rettore – è concentrare le migliori iniziative e i programmi di alta formazione, definendo una strategia unica che consenta di mettere a frutto sinergie internazionali e attrarre investimenti mirati. Grazie alle nostre competenze scientifiche e di didattica intendiamo offrire a studenti di tutto il mondo occasioni formative per dare impulso alla ricerca innovativa e allo sviluppo di competenze elevate nelle discipline della vaccinologia e della salute pubblica”.
Nell’ambito della nuova iniziativa, è stato anche presentato il master in “Public Health, Pharmaceutical Biotechnology and Clinical Development”, organizzato in collaborazione con la coreana Incheon National University, alla presenza del suo rettore, il professor Dong-Sung Cho. Le lezioni del master, per il quale è stato recentemente firmato dalle due Università un accordo in Corea, partiranno nei prossimi mesi e si svolgeranno presso i due Atenei.
L’Institute for Global Health, che ha sede nel Santa Chiara Lab, sarà presieduto dal professor Emanuele Montomoli e diretto dalla professoressa Sue Ann Costa Clemens, fondatori del progetto. Le iniziative di collaborazione internazionale che prevederanno il coinvolgimento di corsi di dottorato dell’Università di Siena, incubate dall’IFGH, verranno coordinate dal professor Pietro Lupetti, delegato del rettore e anch’egli fondatore dell’Institute.
Tra le attività dell’IFGH, oltre ai master e ai dottorati, saranno attivati programmi di formazione e aggiornamento specifici, destinati a professionisti dei settori vaccinologico e farmaceutico, che saranno svolti anche all’estero, con particolare riguardo all’approfondimento di tematiche di interesse per i Paesi in via di sviluppo.
Il sito della iniziativa è consultabile al link: www.ifgh.org
(1) NOTA Svelato il rapporto che evidenzia l’occultamento delle morti infantili post vaccinali Due medici a Nuova Delhi hanno esposto un tentativo da parte di un produttore multinazionale di farmaci di nascondere morti improvvise nei neonati dopo la somministrazione del vaccino. Jacob Puliyel, un pediatra presso l’ospedale di Santo Stefano e C. Sathyamala, un epidemiologo, hanno riportato la loro scoperta nella rivista peer reviewed Indian Journal of Medical Ethics. Vedi anche: WHO eliminated death as a consequence of pentavalent vaccine; UK seeks to mandate vaccines
Notizia su cui riflettere e indagare: India: strage di bambini, in due ospedali ben 1.473 morti Solo nel 2017 centinaia decessi per encefalite e altre malattie
(1) .http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale
(2) http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANO_SANITA/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/2016/10/28/Art_LB_OK.pdf?uuid=ADsqRPkB
(3) https://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/58107
(4) https://www.gsk.it/news/il-premier-matteo-renzi-presenta-oggi-il-piano-italia-40-in-auditorium-gsk-a-verona
(5) http://www.corriere.it/economia/17_febbraio_17/intelligenza-artificiale-polo-ibm-monaco-che-ci-curera-futuro-77e1069c-f486-11e6-9cca-0c3deaabbf55.shtml