lunedì 24 febbraio 2020

«Ora la Chiesa cattolica cinese è guidata da un Partito comunista ateo»

LA SCUSA DI VATICANO E CINA COMUNISTA PER "ANNIENTARE" IL CATTOLICESIMO CON LA SCUSA DEL CORONAVIRUS. SARA' LA STELLA ROSSA A DETTARE LEGGE ANCHE IN EUROPA IN MATERIA DI RELIGIONE? ECCO IL TEMPO DELLA PROVA: LA FEDE AUTENTICA E CORAGGIOSA DI SACERDOTI E FEDELI VERRA' MESSA AL VAGLIO DA DIO....  

E' di questi giorni l’invito che per voce del vicario generale monsignor Franco Agnesi, l’arcidiocesi di Milano rivolge ai fedeli. «In considerazione delle circostanze che si stanno creando e in evoluzione, dovute al contagio da COVID-19 (Coronavirus) presente anche nel nostro territorio – recita il comunicato – si suggerisce che la Comunione eucaristica possa essere distribuita sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti». Questo per evitare che la saliva, come potrebbe accadere nel caso della particola ricevuta in bocca diventi strumento di diffusione dell’infezione.

Sulla stessa linea ma più ferme le misure del vescovo di Piacenza-Bobbio monsignor Gianni Ambrosio che ha disposto «la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative (attività di oratorio, feste …)», aggiungendo, per la Messa, che «la Comunione sia distribuita solo sulla mano e si eviti lo scambio di pace». Misura, quest’ultima, presa per evitare la diffusione del virus tramite il sudore.

Dall’Emilia al Veneto dove il pastore di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol d’intesa con il prefetto e l’Ulss berica, ha deciso di sospendere l’amministrazione delle Cresima prevista oggi in Duomo mentre il patriarcato di Venezia, nell’attesa «di eventuali indicazioni dalla prefettura» suggerisce di lavarsi accuratamente le mani evitando contatti inutili, come lo scambio della pace. Gesto che, si ricorda, è facoltativo.

A tal proposito, corre l'obbligo di ricordare che durante l'epidemia di SARS nel 2003, nessuna misura estrema era stata adottata dalla Chiesa benché fu un virus assai più letale del coronavirus. Del resto, nel 2003 il papa in carica era Giovanni Paolo II, il papa santo che non aveva ritenuto opportuno porre limitazioni alla liturgia cattolica essendo la sua Fede autentica e fervente. Giovanni Paolo II si spense due anni dopo nel 2005 (ma non a causa della SARS).  

Miracolo eucaristico davanti a Papa Giovanni Paolo II


«POSSIAMO ANCORA CHIAMARCI CHIESA CATTOLICA?»


L’1 febbraio sono entrati in vigore i nuovi regolamenti: prevedono che la Chiesa locale sia guidata da un’assemblea nominata dallo Stato e indipendente dal Vaticano.


L’1 febbraio sono entrati in vigore in Cina nuovi regolamenti cui tutte le religioni dovranno attenersi per non diventare fuorilegge. Come già scritto, si tratta di un ulteriore inasprimento del controllo che lo Stato eserciterà su tutte le organizzazioni religiose. Queste non potranno più fare nulla (celebrazioni, raduni, progetti) senza l’esplicita approvazione del dipartimento per gli Affari religiosi del governo e saranno costrette ad «aderire alla leadership del Partito comunista cinese, aderire al principio di indipendenza e di auto-governo», che per la Chiesa cattolica significa obbedire a Pechino invece che al Papa, e «attuare i valori del socialismo».

C’è però anche un’altra norma che rischia di minare alla base l’identità della Chiesa cattolica. Ogni religione, infatti, dovrà essere guidata al massimo vertice da un’assemblea nominata dallo Stato. Il principio è chiaramente in contraddizione con la dottrina cattolica, come nota padre Li, sacerdote dell’Hebei intervistato da Ucanews: «Così non si abolisce forse il tradizionale modello della Chiesa guidata dai vescovi? Se la Chiesa non ha una guida cattolica, si può ancora chiamare Chiesa cattolica?».

L’obiettivo del Partito comunista è «chiaro», continua il sacerdote: «Trasformare la Chiesa cattolica in un gruppo che appartiene al Partito. Questi nuovi regolamenti mettono in serio pericolo la Chiesa cinese e da quando sono stati introdotti non abbiamo avuto che persecuzione, chiese demolite, il divieto di vendere Bibbie online, oltre all’arresto di centinaia di cristiani per incitamento alla sovversione del potere statale».

«SIAMO SUORE, NON SEGUIREMO QUESTE REGOLE»

Hau Baolu, che gestisce una parrocchia nello Shaanxi, reagisce allo stesso modo: «Ora sono gli atei a gestire la Chiesa. Mi chiedo come il governo possa pretendere di essere più importante di Dio e del Vaticano in materia di fede e morale». Secondo Wang Baoen, cristiano dello Shaanxi, «i nuovi regolamenti intendono privare i vescovi e i preti della loro autorità e portare la Chiesa sotto il controllo totale dello Stato, che non esiterà a sopprimerla».

Una suora cattolica, che guida un convento nell’Hebei, ha dichiarato sempre ad Ucanews che non rispetterà le norme appena entrate in vigore: «Noi abbiamo le nostre regole e la nostra gestione del convento. Se seguissimo quelle del governo, non saremmo più un gruppo di suore cattoliche. Non possiamo cambiare la nostra natura».

IGNORATO L’ACCORDO CINA-VATICANO

I nuovi regolamenti sono in netto contrasto anche con l’accordo provvisorio tra Cina e Vaticano firmato nel settembre 2018. Per quanto il testo sia segreto, la Santa Sede ha più volte ribadito che il governo comunista ha riconosciuto il ruolo di papa Francesco come capo della Chiesa cattolica in Cina. Come si concilia questo riconoscimento con la nascita di un’assemblea nominata dallo Stato, e che sicuramente non includerà i vescovi ancora non riconosciuti dal governo, che avrà il compito di decidere tutto riguardo alla vita e agli insegnamenti della Chiesa? Come stanno insieme l’autorità del Papa e il riconoscimento del «principio di indipendenza e di auto-governo» della Chiesa cinese? Queste domande, per ora, rimangono senza risposta.

Cina, il "miracolo" del vescovo di 98 anni guarito dal coronavirus

ALTRO CHE MISURE DELLA CHIESA PER LE FUNZIONI RELIGIOSE COME PRENDERE L'OSTIA IN MANO O ALTRE AMENITA' SIMILI, LA STORIA DI QUESTO VESCOVO CINESE INSEGNA CHE I VERI DISCEPOLI DI CRISTO SONO CORAGGIOSI E FIDUCIOSI IN DIO, IL RESTO E' GENTE CHE LA DOMENICA VA SOLO A PASSARE DEL TEMPO IN CHIESA....


Un vescovo cinese novantottenne è guarito dal coronavirus dopo dieci giorni. Nella sua esistenza, il monsignore ha subito una "rieducazione"




Mons. Joseph Zhu Baoyu, novantottenne, cinese, vescovo e cattolico, lo sa bene. Per quanto il prelato ora risulti essere, con lo stupore dei più, fuori pericolo.


E per quanto più di qualcuno già gridi al "miracolo". La vicenda dell'alto ecclesiastico asiatico sta facendo il giro del mondo. E non è un caso che il contagio di alcuni faccia più notizia rispetto ad altri casi. Le comunità cristiano-cattoliche presenti nella Repubblica popolare, del resto, stanno combattendo in modo particolare contro la diffusione del nuovo ceppo virale. Non che gli altri stiano facendo meno - capiamoci - , ma le imprese dei cattolici, forse anche per via del "momentum" storico-politico, stanno balzando agli onori delle cronache con costanza. Basta citare una delle tante altre storie raccontate in queste settimane dai media interazionali: Li Wenliang, un medico che, prima di altri, si era accorto della pericolosità del quadro, adesso è deceduto. La pavidità non fa parte delle caratteristiche di questi uomini.

Papa Francesco ha plaudito pubblicamente all'impegno che il governo sta mettendo in campo per debellare il virus. Il fatto che ad essersi ammalato, in questo periodo denso di dialettica su come dovrebbero essere gestiti i rapporti tra il cattolicesimo e l'ideologia maoista, sia stato pure un vescovo che - stando a quanto riportato dall'edizione odierna di Libero - risulta essere stato "rieducato" in vita dagli ideologi del maoismo comunista, non può che coinvolgere gli animi di tanti.

A fare da sfondo alla narrativa sul presule non è tanto l'episodio dello "schiaffetto" dato dal pontefice alla fedele cinese alla fine dello scorso anno - quella, semmai è una nota di colore, peraltro poi declinatasi con delle scuse ed un incontro formale tra i due protagonisti - . Il focus di base, al limite, è costituito sulla persistenza di quel progetto di "sicinizzazione", ossia di adattamento del culto cristiano-cattolico al comunismo che gli appartenenti alla Chiesa cinese sono costretti ancora oggi a mettere in conto. Sì, nonostante l'accordo provvisorio firmato tra Vaticano e Cina un anno e mezzo fa. Questo, almeno, raccontano le cronache. La caparbietà di un quasi centenario, dinanzi ad una patologia che pare inarrestabile, finisce col condire un dibattito - quello su cosa dovrebbe fare la Chiesa cattolica in Cina - che è in continua evoluzione. La spiritualità, invece, è una costante che non può né essere debellata né messa in discussione, mentre quella di Monsignor Joseph Zhu Baoyu è già una storia simbolo.

Poi c'è la straordinarietà del decorso: il vescovo cinese è stato attaccato dal coronavirus, ma solo per una decina di giorni. Ai miracoli si può non credere, ma la vicissitudine del presule asiatico è di sicuro singolare. Così com'è singolare la fede, sommersa o meno, del popolo cattolico cinese.


CORONAVIRUS E 5G: LE RELAZIONI PERICOLOSE

LA CINA CI VUOLE TUTTI MORTI?.....ASCOLTATE IL VIDEO E LEGGETE QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO. BISOGNA REAGIRE CON FORZA E IN FRETTA ALTRIMENTI SIAMO FRITTI!....


Coronavirus e 5G: c'è correlazione? Lo studio dei Dottori P.R.Doyon e O.Johansson lo confermerebbe



OLLE JOHANSSON: “I CAMPI ELETTROMAGNETICI INDEBOLISCONO IL SISTEMA IMMUNITARIO E AUMENTANO IL RISCHIO INFEZIONI”

di Miriam Alborghetti


Le smart city rappresentano la piattaforma chiave per dispiegare il wireless di quinta generazione in tutta la sua potenza. Chiunque – animale, vegetale, batterio o virus che sia – abbia la ‘fortuna’ di vivere in una di esse, sarà immerso in un brodo elettromagnetico di cui nessuno conosce esattamente gli effetti, non essendo mai stata condotta una ricerca in merito. Pertanto, volente o nolente, sarà cavia di una sperimentazione.

WUHAN, UN GIOIELLO DI SMART CITY 

Orbene, nel fiume di parole che sono state spese per allertarci sulla novella pandemia cinese, a tutti i media è sfuggito un particolare non di poco conto ossia che Wuhan, la città da cui è partito il contagio, è, guarda caso, una smart city, anzi un gioiello di smart city, un vero fiore all’occhiello della tecnologia 5g con tutte le delizie ad essa connesse: internet delle cose, auto e autobus a guida autonoma, intelligenza artificiale etc.

Come scrive Maurizio Martucci in oasisana.com, nel capoluogo della provincia di Hubei, “è stato avviato il 5G attraverso l’installazione di 30.000 nuove antenne wireless di quinta generazione, cioè la più massiccia concentrazione al mondo pensata per pontificare nel futuro digitale e nell’Intelligenza Artificiale in occasione dei VII Giochi Mondiali Militari tenuti proprio a Wuhan nell’Ottobre 2019”.WUHAN E CORONAVIRUS

Casualmente il Coronavirus è nato a Wuhan. Lì ha avuto la forza di modificarsi passando dai rettili e dai pipistrelli all’uomo. E sempre lì, a poche settimane dalle istallazione delle antenne 5g, casualmente si è diffuso a dismisura e lì, sempre casualmente, ha mietuto la quasi totalità delle sue vittime. Quando esce dai confini di quell’area, sembra acquietarsi. Almeno per ora.

ROBOT 5G AL POSTO DI INFERMIERI E MEDICI

E come se non bastasse gli ospedali di Wuhan sono stati dotati di robot 5g per sostituire medici ed infermieri. Il che vuol dire – a parte le gravi implicazione etiche – che i ricoverati sono irradiati da microonde 5g, 24 ore su 24 e che, verosimilmente, gli elettrosensibili hanno ben poche speranze di salvarsi, a meno che vengano portati via da quell’inferno. Cosa improbabile dal momento che i casi di elettrosensibilità sono molto sottostimati e la patologia non è ancora sufficientemente riconosciuta, né esiste personale sanitario preparato in merito. Ma anche tutti gli altri pazienti, in quel contesto ad altissimo inquinamento elettromagnetico, sono comunque sottoposti ad uno stress notevole così da essere indeboliti e disarmati contro il virus.
Primo medico robot

EPIDEMIE E CAMPI ELETTROMAGNETICI 

Studi autorevoli hanno dimostrato come le elettro-frequenze siano in grado di modificare batteri, creare antibiotico resistenza, causare alterazioni del genoma umano e soprattutto indebolimento del sistema immunitario. Secondo il Prof .Olle Johansson “i campi ellettromagnetici possono agire attraverso l’inibizione della calcineurina (proteina che attiva le cellule del sistema immunitario) per sopprimere l’immunità, aumentando così il rischio di infezione”.

Lo scienziato e giornalista Arthur Firstenberg già nel 2017 in The Invisible Rainbow, sosteneva che le grandi epidemie sono spesso concomitanti a importanti mutamenti artificiali dell’ambiente elettromagnetico. La documentazione sugli effetti biologici delle radiazioni microonde è molto vasta, raggiunge quasi i diecimila documenti. E gli organi più suscettibili includono cervello, polmoni, sistema nervoso, cuore, occhi e tiroide.

Alla luce di tali considerazioni e delle troppe casualità succitate, alcune domande corrono d’obbligo: è verosimile che la letalità del Coronavirus sia in qualche modo correlata con il wireless di quinta generazione? E possiamo forse sperare che su questo tema, l’OMS, una organizzazione che riceve donazioni consistenti dalle società di telemedicina e di biotecnologia (le quali stanno investendo pesantemente sull’intelligenza artificiale), possa avviare ricerche scientifiche indipendenti ed imparziali?

CONTAGIO NELLA DIAMOND PRINCESS E LA GABBIA DI FARADAY

Quanto al contagio sulla nave da crociera Diamond Princess a largo del Giappone, in cui pochi casi iniziali si sono centuplicati, una riflessione sorge spontanea: chiudere delle persone in cabine di ferro iperconesse, non equivale forse a metterle in una gabbia faraday, in cui le radiazioni emesse dai cellulari e tablet vengono trattenute all’interno della cabina stessa, creando così una condizione più che favorevole alla propagazione del virus anche attraverso le condotte dei condizionatori?


SANTA MARINELLA: I CITTADINI USATI COME CAVIE?

Una nota è doverosa a proposito del delirio tecnologico di taluni politici di Santa Marinella che, nei giorni scorsi, hanno propagandato a mezzo stampa le magnifiche sorti progressive che apporterebbe il 5g alla località marina.

Tralasciando le questioni ambientali di una cittadina già martoriata dal cemento e dai fumi della centrale a carbone di Civitavecchia, a costoro vorrei ricordare che lo spiegamento del 5G costituisce un esperimento sull’umanità e sull’ambiente e dunque un CRIMINE secondo il diritto internazionale.

I nazisti, in nome del progresso scientifico, condussero esperimenti sugli esseri umani in quanto la legge lo consentiva, supportata da teorie farneticanti sottoscritte da intellettuali, scienziati e politici.

Non è che se una cosa è legale, allora non è criminale. Teniamolo bene a mente.

PS: Per chi volesse avere informazioni più complete dal punto di vista scientifico, consiglio di leggere l’articolo su citato di Maurizio Martucci a questo link:


sabato 22 febbraio 2020

La guerra del futuro è già cominciata: tossine biotech e sciami di droni-killer



Guerra fredda 2.0. L’allarme dell’ultimo rapporto Bio Plus X del Sipri: nuove minacce da un possibile mix bellico di AI, stampa3D con bioink e robotica

Guerra fredda 2.0. L’allarme dell’ultimo rapporto Bio Plus X del Sipri: nuove minacce da un possibile mix bellico di AI, stampa3D con bioink e robotica 

Piccoli e silenziosi, il nemico non deve sentirli arrivare: i mini droni interattivi sono la nuova ossessione degli alti papaveri degli eserciti. Per il momento fanno «volare» nuvole di soldi: 99 milioni di dollari per introdurli nel vecchio programma Shadow del Pentagono e 75 milioni di sterline per integrarli nella Royal Navy britannica – con o senza Brexit – solo per parlare degli ultimi stanziamenti di questo inizio aprile.
E intanto si sperimentano sempre più autonomi e precisi, nell’individuare mine e sottomarini, nel pattugliare territori di confine, deserti e giungle, nel riconoscere bersagli, nel trasportare munizioni e riparare armi tramite la tecnologia della «stampa3D». Ma soprattutto – per il momento – sono un fiore all’occhiello nei «giochi di guerra», cioè nelle esercitazioni tattiche che tanto piacciono ai militari e che fanno parte di questa epoca di «Fase-zero» (o Zero Phase) nella tassonomia della guerra.

È così che si chiama in gergo militare americano la nuova versione della guerra fredda, comprensiva del cyberspazio.

Un’epoca caratterizzata anche e soprattutto di spionaggio online, disinformazione di massa organizzata attraverso fake news e social media com’è stato durante la campagna elettorale di Donald Trump, cyber-attacchi per mandare in panne i sistemi informatici governativi com’è successo non più tardi di un mese fa in Spagna (è stato a metà marzo e il ministero della Difesa iberico ha attribuito la responsabilità a una non meglio identificata «potenza straniera»), diffusione di allarmi tipo l’antrace, o eliminazione di agenti segreti con cocktail, tisane e profumi infettati da radioisotopi di potenza letale .

Del resto torri robotiche di sorveglianza sono state studiate tra Stati uniti e Messico come «muro digitale» per un certo tempo preferito dal presidente Trump. Si trattava del progetto «Anduril» ideato – e realizzato in esperimento lungo la frontiera del Rio Grande – dal più celebre giovane supporter del presidente: il 26enne Palmer Luckey.

E del resto una barriera dello stesso genere sarebbe stata proposta, e poi scartata dalla Ue, anche tra Turchia e Siria, sempre in funzione «anti-invasione» di migranti, proprio come «anti-invasione» sono le torri realizzate dalla Samsung per monitorare la fascia di territorio tra le due Coree – unico esempio realizzato di Killer robots in funzione –, letali per qualsiasi essere umano si trovi ad attraversare la terra di nessuno tra le due barriere di confine.

Lo scenario successivo a questa «Fase-zero» è però molto, molto più inquietante. L’ultimo rapporto del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), autorevole organizzazione di analisi delle spese militari e politiche della sicurezza nel mondo, lancia un allarme sui possibili esiti bellici di alcuni recenti sviluppi tecnologici. Un allarme che comprende i Killer robots, sistemi d’arma integralmente automatici, capaci cioè di decidere quando e se colpire indipendentemente da qualsiasi decisione umana, ma va oltre.

Il rapporto, uscito a fine marzo – Bio Plus X: Arms control and the convergente of biology and emerging technologies – del Sipri, sostiene che i progressi della biotecnologia (la manipolazione genetica degli organismi, dai batteri ai tessuti umani) potrebbero essere messi a servizio della proliferazione di armi biologiche e avere un effetto disruptive esponenziale se unite alle altre tre tecnologie “emergenti”: l’intelligenza artificiale (in sigla Ai, comprensiva del machine learning), la robotica e la additive manufacturing (in sigla Am, più comunemente nota come stampa3D).

Attualmente la convergenza di queste tecnologie innovative in ambito bellico è non solo possibile ma difficilmente controllabile anche attraverso la diffusione delle informazioni e la creazione di laboratori-cloud, dove gli esperimenti possono essere compiuti anche in remoto, da piccoli gruppi disarticolati e informali di sviluppatori. Non si tratta certo di fermare i progressi scientifici, da cui dipendono gli straordinari avanzamenti in ambito civile e soprattutto sanitario sia diagnostico, sia per le cure personalizzate del cancro e delle malattie rare e persino sui modelli predittivi di nuove epidemie.

Per il Sipri però l’unico strumento di controllo esistente, la Convenzione contro la proliferazione delle armi biologiche e tossiche del 1972, si dimostra insufficiente e deve essere quanto meno riformato e adeguato alle nuove minacce biotecnologiche.

Sipri propone un comitato consultivo scientifico di monitoraggio permanente che affianchi le istituzioni di controllo legate al trattato del 1972, standard di sicurezza per i dati genomici e di privacy, codici di condotta per gli scienziati, corsi obbligatori sull’etica della ricerca e la biosicurezza negli istituti di ricerca e nelle università e altro ancora. Nel frattempo la commissione delle Nazioni unite sul monitoraggio delle nuove armi che si è riunita a Ginevra a fine marzo, non ha preso nessuna decisione. Neanche per rispondere alle sollecitazioni della campagna Stop Killer robots che si sta diffondendo in oltre 28 Paesi. Francesco Vignarca, coordinatore della campagna in Italia e portavoce della Rete Disarmo, sostiene che per superare le resistenze russe, cinesi e statunitensi alla messa al bando delle armi interamente autonome dal controllo umano «adesso non si può che sensibilizzare l’opinione pubblica, i parlamenti e i governi, per attivare un percorso negoziato verso un nuovo trattato».

Già nelle prossime settimane è stata chiesta dalla campagna Stop Killer robots una audizione sia al Senato sia alla Camera e a maggio sarà organizzato un evento seminariale all’interno del Festival dei diritti umani.

I droni e le epidemie cinesi: tra il coronavirus e la peste suina



DRONI: NUOVI VETTORI TECNOLOGICI DI EPIDEMIA?....

Droni utilizzati dal governo per avvertire la popolazione con le direttive sul coronavirus e droni sfruttati dalle bande criminali per veicolare la peste suina: in Cina oggi vanno in scena due emergenze sanitarie in cui il ruolo dei droni va studiato per capire quali possono essere i prossimi sviluppi in materia di guerra batteriologica e di sfruttamento di questo strumento per una pronta risposta ai disastri.

Ai già noti coronavirus che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la (MERS) Sindrome Respiratoria Mediorientale e la (SARS) Sindrome Respiratoria Acuta grave, in questi primi mesi dell’anno alla ribalta delle cronache c’è il coronavirus identificato in Cina (2019-nCoV), un nuovo ceppo che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. Il rischio è considerato alto a livello globale, tant’è che nel momento in cui scriviamo ) le vittime sono passate a oltre 2.000, concentrate principalmente nella regione dell’Hubei, epicentro del virus.

Sebbene se ne parli meno, altre malattie sono presenti da tempo, tra queste la peste suina africana. Si tratta di una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale. Non esistono vaccini né cure. Secondo il Ministero cinese dell’Agricoltura e della FAO, la Cina ha perso 130 milioni di suini (40% della mandria totale) dallo scoppio di una violenta epidemia di peste suina africana nell’estate / autunno del 2019. La perdita equivale a due volte la produzione americana, terzo paese produttore dietro la Cina e l’Unione europea.

Massacri massicci di suini sono stati effettuati per limitare la diffusione dell’epidemia. La scarsità consecutiva di suini ha immediatamente fatto salire il prezzo della loro carne: da 32 yuan / kg (4 euro) a 60 yuan / kg (7,6 euro). In Cina, il maiale rappresenta il 70% della carne consumata e un cinese consuma in media 20 kg all’anno. In alcune aree urbane e rurali, alcuni ristoranti che servivano solo carne di maiale offrono anche carne di cane, che è molto più conveniente per i loro clienti.
Effetti collaterali

Il coronavirus è un dramma umano ma anche un grande Challenge tecnologico per i governi e le aziende che devono trovare nuove modalità per contenere i danni.

Il controllo delle persone che sono state nella zona di Hubei sfiora i confini della fantascienza. Un abitante di Nanchino – che era stato a Wehan senza dirlo a nessuno – ha ricevuto a casa una visita della polizia che lo invitava a misurarsi la febbre e quindi ad essere sottoposto alla quarantena. Un cocktail tecnologico fatto di gestione dati, intelligenza artificiale e geolocalizzazione ha individuato il “trasgressore” e lo ha punito.

Nella regione del Guandong, invece, sono spuntati robot nelle strade che “sgridano” i passanti che non indossano le mascherine, dopo averli individuati attraverso le videocamere.

Intanto nel cielo di Pechino e Shanghai volano da giorni dei Droni che usando i loro speaker urlano le “direttive” ai passanti: messaggi cortesi ma fermi su come comportarsi di fronte all’inedita epidemia, mentre altri Droni si stanno occupando nell’area di Wuhan, quella con il maggior numero di malati, della distribuzione dei farmaci e delle mascherine, che purtroppo non sono sufficienti per il grande numero di malati.

Parallelamente un aeroporto cinese si è trovato coinvolto nel fuoco incrociato di una bizzarra battaglia tra allevatori di suini e bande criminali. A dicembre, i sistemi di navigazione hanno iniziato a fallire sui voli in entrata e in uscita dall’aeroporto di Harbin mentre sorvolavano la contea di Zhaozhou. Le autorità in seguito hanno rintracciato la causa del disturbo al dispositivo anti-drone non autorizzato di una fattoria, che aveva iniziato a utilizzare nel tentativo di impedire ai criminali di usare i droni per far cadere oggetti infetti da influenza suina sui suoi maiali.

Il crollo della popolazione suina cinese ha portato a un aumento considerevole del prezzo della carne di maiale. Per sfruttare la situazione, secondo quanto riferito, bande criminali hanno utilizzato droni (in maniera analoga a quanto fatto dalla ‘ndrangheta in Italia, ndr) per far cadere oggetti infetti dall’influenza su maiali sani. Le bande quindi acquistano a buon mercato i maiali infetti dagli agricoltori e vendono il loro maiale in modo sano – con un significativo aumento.

Secondo quanto riferito, Heilongjiang Dabeinong Agriculture & Pastoral Foods, il proprietario / operatore della fattoria di maiali che maneggiava il dispositivo anti-drone, si è trovato vittima di tali attacchi, ma ha affermato che non intendeva che le sue misure difensive violassero le regole dell’aviazione. I funzionari del governo hanno sequestrato il dispositivo anti-drone una volta identificato come la fonte dell’interferenza, quindi gli allevatori di suini dovranno pensare a un altro modo per proteggersi dagli attacchi criminali.

Riflessioni conclusive

Alibaba avrebbe registrato ordini sospetti di droni? Cosa fa Gongabu?

Come difesa antiaerea, diversi allevatori di suini hanno utilizzato sistemi di disturbo che interrompono la navigazione dei Droni nelle loro fattorie.

Quando il drone commerciale diventa un vettore low-tech di epidemia (per fini lucrativi), la letteratura e il cinema cyberpunk devono solo comportarsi bene. I registi di Black Mirror probabilmente terranno la loro prossima sceneggiatura. Servizi di sicurezza, aziende agricole e mercati agricoli?

Il futuro delle armi biologiche / chimiche sarà “dronizzato”?

Nuovo Coronavirus: già nel 2017 si prevedeva che il virus avrebbe attaccato Wuhan


Ricercando e citando qui di seguito più fonti, ho cercato di evidenziare alcuni elementi della vicenda della diffusione del coronavirus, non ancora trattati pubblicamente dai media. L’ evidenza più interessante che ho trovato è che pericolo di un nuovo coronavirus era già noto da anni e che già nel 2017 si prevedeva che l’epidemia sarebbe esplosa da dove poi è effettivamente esplosa, ovvero dalla città di Wuhan, in Cina. Ci sono poi altri elementi, che cito solo per informazione e motivo di approfondimento e di studio. Li propongo di seguito ‘a ruota libera’, non avendo avuto il tempo di rivedere i vari appunti. 

Nel 2015, The Pirbright Institute ha depositato un brevetto per il coronavirus vivo e attenuato. L’Istituto afferma che il nuovo virus potrebbe essere utilizzato per creare un vaccino per il trattamento o la prevenzione dei virus respiratori. Il brevetto è stato assegnato nel 2018.
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Il Pirbright Institute è attualmente finanziato dal Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali del Regno Unito, dall’OMS e dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.

Nel novembre del 2019, collaborando con il World Economic Forum, la Bill & Melinda Gates Foundation ha ospitato “Event 201”, dove è stata eseguita una simulazione di una pandemia di coronavirus.
Nella simulazione si immaginava che una infezione iniziata a Wuhan in Cina sfugga al controllo. (Vedi qui: https://www.nature.com/news/inside-the-chinese-lab-poised-to-study-world-s-most-dangerous-pathogens-1.21487 ). Ciò che si ipotizzava è che siccome “Un laboratorio a Wuhan è in procinto di essere autorizzato a lavorare con i patogeni più pericolosi del mondo”, un virus potesse sfuggire dal laboratorio.

Poi, come sappiamo il resto è cronaca: a gennaio la pandemia è effettivamente iniziata a Wuhan e si presuppone avrà una grande diffusione. La notizia sui mezzi di comunicazione è trapelata settimane prima, quando c’erano solo 40 casi sospetti, quando non si era verificato un solo decesso e quando ancora la Cina non aveva isolato e sequenziato il gene del virus e spiegato di cosa si trattasse.

Ma torniamo all”esercitazione: Event 201 è una esercitazione che è stata organizzata a il 18 ottobre 2019, a New York che ha illustrato gli sforzi necessari per ridurre le conseguenze economiche e sociali su larga scala di una grave pandemia. La simulazione è stata ospitata dal Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation. Quest’ultima ha contribuito in modo determinante all’organizzazione che ha eseguito la simulazione “Event 201” secondo cui questo nuovo virus sarebbe stato virale come la pesete ed avrebbe causato 63 milioni di morti. Tuttavia nella simulazione sono stati usato criteri che consideravano un virus molto più pericoloso della SARS quando nella peggiore delle ipotesi, quello è virulento di un quarto rispetto alla SARS. 

Circa la Johns Hopkins Center for Health Security che ha eseguito la simulazione è utile sapere che è un think tank (non affiliato al centro medico) che fa ricerche politiche e fornisce raccomandazioni politiche al governo degli Stati Uniti, all’Organizzazione mondiale della sanità e alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche. Mentre Gates è anche collegato all’organizzazione a cui è stato assegnato un recente brevetto su “un nuovo Coronavirus”. Gates è un sostenitore dei vaccini per tutti, ma ha rifiutato di somministrare un singolo vaccino ai suoi figli o ai membri della sua famiglia.

Qui troverete menzione del brevetto per il coronavirus, depositato nel 2015 e assegnato nel 2018 ( brevents.justia.com/patent/10130701 ). L’ assegnatario di questo brevetto è il Pirbright Institute finanziato dal governo al di fuori del Regno Unito, alcuni dei loro principali finanziatori sono l’Organizzazione mondiale della sanità e la Fondazione Bill & Melinda Gates. 


È vero anche che la Cina è il più posto più suscettibile alle epidemie perché ha più persone e più animali, quindi più mutazioni casuali su virus e batteri.

La SARS, ad esempio, è avvenuta perché il virus proveniva dall’anatra e mutava per poter infettare il pollo, dall’anatra poi il virus è mutato ulteriormente per infettare l’uomo. Dal momento che la Cina ha molte anatre (sono endemiche della Cina), un sacco di polli e una grande densità di popolazione, ciò spiega che la pandemia sia nata lì , dove è nata la SARS, e non da qualche altra parte.

La situazione in Cina è particolarmente allarmante soprattutto per la forte densità di popolazione: quando la densità della popolazione è alta, un virus può uccidere rapidamente e comunque diffondersi rapidamente.

In proposito, su questo sito la situazione è monitorata continuamente in tempo reale e viene registrata la diffusione della malattia, il numero di casi e decessi : 


E’ possibile che il virus possa essere stato diffuso appositamente da bio-terroristi posizionando con cura il loro ultimo patogeno “pandemico” in una posizione specifica? Potenzialmente sì. Ma scelte culturali, come mangiare pipistrelli o serpenti, hanno maggiori probabilità di essere potenzialmente usati per sviluppare naturalmente un nuovo ceppo. Come l’Ebola, Zika, l’ultima influenza “suina” e persino l’influenza aviaria, spuntano dove la popolazione locale è più esposta alle specie interessate rispetto alle popolazioni occidentali.

Poi c’è l’altra ipotesi. Anche se meno probabile come ipotesi, questa variante del coronavirus – come ipotizzato nella simulazione nel 2019 Event 201 – potrebbe essere “sfuggita” alla struttura di bioricerca di Wuhan (Wuhan ha un laboratorio di microbiologia ad alta sicurezza) o ci potrebbero essere varie spiegazioni di diffusione artificiale. In ogni modo, almeno fino a quando non sarà fatta una analisi genetica completa e definitiva, il giudizio pubblico su dove ha avuto origine questa varietà di virus deve rimanere ragionevolmente sospeso.

A latere, ovviamente senza avanzare alcuna ipotesi reale, ma solo per dare maggiori elementi di una migliore informazione ipotizzando vari scenari, è inutile negare che le case farmaceutiche hanno un enorme profitto da pandemie potenziali. Ricorderemo infatti la pandemia di influenza suina H1N1 del 2009:


Ribadisco che comunque non esiste ancora motivo di considerare ipotesi terze – rispetto a quelle divulgate comunemente più probabili del motivo plausibile più trattato che è quello delle abitudini alimentari e culturali dei cinesi o della fatalità. Nello stesso tempo, è innegabile che l’occasione è ghiotta – per i cinici – per infliggere un duro colpo alla Cina.

L’OMS ha comunque detto che la Cina deve essere elogiata per la sua collaborazione, apertura e pronta attuazione delle misure di quarantena estreme. Il presidente cinese XI ha detto pubblicamente alla nazione che le informazioni su questa vicenda dovranno essere pubbliche, senza alcuna censura o limitazione. Ha inoltre assicurato che saranno prese tutte le misure per contenere il contagio. Inoltre ha ordinato ai funzionari pubblici che dovranno impegnarsi totalmente per fronteggiare questa battaglia che la Cina si trova ad intraprendere. Nella città di Wuhan focolaio dell’infezione sono stati mandati centinaia di medici dell’esercito che si erano già impegnati ed avevano acquisito esperienza con la precedente epidemia di SARS.

Oltre al pericolo del virus in sé, ora un altro pericolo sembra essere rappresentato da individui che risultano asintomatici ma sono portatori sani della malattia. Questo naturalmente sotto un profilo locale del problema. Ma data l’epoca di globalizzazione con i continui spostamenti di persone e merci è possibile spostare il contagio da locale a globale letteralmente in una notte.

@vietatoparlare


DRONI, AEREI E AEROSOL VIRULENTI

Al protocollo sul coronavirus CoV19, aggiornato alla sua sesta edizione, è stata recentemente aggiunta anche la trasmissione via aerosol. Questa si riferisce alla presenza nell’aria del virus, che forma un aerosol con le minuscole gocce disperse nei gas atmosferici, capaci di percorrere, fluttuando, lunghe distanze e in grado di trasmettere l’infezione a seguito dell’inalazione. E se ci fossero dei dispositivi militari ad agevolare la fluttuazione dei virus nell'aria? Tipo aerei civili? O droni? I fluidi biologici prelevati da persone infette e liberate nell'aria è un'ipotesi plausibile? E non ci si venga più a parlare di complottismo perché la parola giusta è GENOCIDIO!


Aerei di linea: guerra biologica sulle nostre città


climate engineering "fuselage diarrhea" over stuttgart the Pollution capital 20151228


Coronavirus, chi è più a rischio e qual è il tasso di mortalità di COVID-19




I SOGGETTI DI SESSO MASCHILE E ANZIANI RISULTANO PIU' VULNERABILI AL CORONAVIRUS A CAUSA DI PATOLOGIE PREGRESSE. IL COVID 19 E' UN VIRUS CHE ATTACCA I POLMONI TROVANDO I FUMATORI PIU' ESPOSTI AL RISCHIO DI CONTAGIO....

Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) ha pubblicato il più ampio e approfondito studio epidemiologico sul nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), che ha coinvolto oltre 44mila pazienti. Dall’analisi dei dati è emerso che gli uomini, anziani e malati sono i più esposti alle conseguenze gravi dell’infezione. Il tasso di mortalità si attesta in media sul 2,3 percento. Non ci sono bambini tra le vittime.

Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) ha pubblicato il più ampio e approfondito studio epidemiologico sul nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), che ha coinvolto oltre 44mila pazienti. Dall’analisi dei dati è emerso che gli uomini, anziani e malati sono i più esposti alle conseguenze gravi dell’infezione. Il tasso di mortalità si attesta in media sul 2,3 percento. Non ci sono bambini tra le vittime.


COVID-19, l'infezione innescata dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), nell'80 percento dei pazienti si manifesta in forma lieve, e ha maggiori probabilità di avere conseguenze gravi nei soggetti anziani, malati e di sesso maschile, come già ipotizzato nella fase iniziale dell'epidemia. Sono soltanto alcuni dei dati significativi emersi dall'indagine epidemiologica più ampia e approfondita condotta sul coronavirus da quando il patogeno ha iniziato a diffondersi da Wuhan, nella provincia di Hubei. Sono stati infatti inclusi oltre 44mila pazienti. A condurre lo studio gli scienziati del “The Novel Coronavirus Pneumonia Emergency Response Epidemiology Team”, gruppo creato appositamente dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC).

Gli scienziati hanno rilevato che il tasso di mortalità del virus, al momento, si attesta in media sul 2,3 percento; è dunque sensibilmente inferiore rispetto al 10 percento della SARS (Severe acute respiratory syndrome) e al 30 percento della MERS (Middle East Respiratory Syndrome), pur essendo tutti e tre betacoronavirus caratterizzati da una somiglianza genetica piuttosto elevata. Il motivo per cui il nuovo coronavirus ha fatto un numero sensibilmente superiore di vittime rispetto alle altre due patologie (nel momento in cui stiamo scrivendo sono 1.875 morti e 73.337 infettati, sulla base della mappa del contagio) è legata al fatto che si trasmette molto più facilmente, come una comune influenza stagionale, benché non siano ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione. La mortalità nella provincia dello Hubei è risultata più elevata rispetto al resto della Cina: 2,9 percento contro 0,4 percento.

Ad oggi, sulla base dello studio pubblicato sul Chinese Journal of Epidemiology, non risultano esserci bambini fra le vittime di SARS-CoV-2, che come indicato manifesta i sintomi più gravi negli uomini anziani. Gli uomini hanno maggiori probabilità di morire delle donne (2,8 percento contro 1,7 percento); i più esposti al rischio letale sono i pazienti con patologie preesistenti, in particolar modo quelle cardiovascolari, il diabete, le malattie respiratorie croniche e l'ipertensione. Come indicato, nell'80,9 percento dei casi l'infezione si presenta come lieve; nel 13,8 percento COVID-19 si manifesta come grave, mentre risulta critica per il 4,7 percento dei casi. Questo dato aumenta per gli uomini che hanno un'età superiore agli 80 anni.

Gli scienziati cinesi si sono soffermati anche sul rischio di contagio per il personale sanitario, che è particolarmente esposto. Si ritiene che oltre 3mila tra medici e infermieri siano stati contagiati da SARS-CoV-2 fino ad oggi, dei quali 1.716 sono stati ufficialmente confermati. Si registrano anche diverse vittime, tra le quali figurano il dottor Liu Zhiming di 51 anni, direttore dell'ospedale Wuchang di Wuhan, e il 34enne oculista Li Wenliang, medico eroe che per primo provò ad allertare colleghi, parenti e amici della diffusione del virus. L'uomo fu messo a tacere dalle autorità, ma quando l'epidemia è esplosa in tutta la sua violenza è stato riabilitato dalla magistratura ed è tornato al proprio lavoro; purtroppo è rimasto contagiato è a causa dell'aggravamento delle sue condizioni è deceduto.
Lo studio rivela anche che le misure draconiane messe in atto da Pechino per contenere il virus – come l'isolamento di intere città – starebbero dando i primi frutti; il picco della "curva epidemica dell'insorgenza dei sintomi" sarebbe infatti stato raggiunto tra il 23 e il 26 gennaio, manifestando segni di diminuzione a partire dall'11 febbraio. Nonostante questo segnale positivo, i ricercatori indicano che a causa dell'elevata contagiosità della patologia potrebbero sorgere dei nuovi focolai con ulteriori picchi. Per questa ragione è fondamentale tenere altissima l'attenzione sul coronavirus.


Coronavirus Covid-19 in Cina: cattolici in prima linea per curare i malati e sconfiggere l’epidemia

Stoccaggio e distribuzione di forniture mediche. Ci sono anche volontari e fedeli cattolici negli aiuti e nella prevenzione del Coronavirus Covid-19. La testimonianza delle suore che gestiscono l'ospedale cattolico di Renqiu che nonostante stiano esaurendo le risorse e le forniture mediche di prevenzione, continuano a svolgere i loro lavori medici ogni giorno


21/02/2020

Cattolici in Cina, in prima linea nell’aiutare a curare le persone contagiate dal Coronavirus Covid-19. Ad inviare al Sir foto e notizie sull’impegno della Chiesa cattolica in Cina è padre Joseph Li, responsabile di Jinde Charities e Xinde (Faith) Press, la Caritas locale, una piattaforma molto importante nella Chiesa cattolica cinese. È in pieno svolgimento il lavoro di raccolta e donazione di materiale medico per contrastare la diffusione dell’epidemia e Jinde Charities lavora a stretto contatto con superiori ecclesiastici, personale laico. Il lavoro è soprattutto quello di distribuire il materiale raccolto grazie ad una rete di volontari. Stock di materiali sono stati spediti anche a Wuhan e altre città nella provincia di Hubei, dove la situazione epidemica è più grave. I materiali più richiesti qui sono guanti medici monouso, forniture sanitarie, mascherine e disinfettante.

Il resoconto sugli aiuti e sul materiale distribuito dalla Jinde Charities è preciso e puntuale. L’8 febbraio sono stati inviati all’ospedale centrale della città di Huanggang a Hubei, al centro sanitario della città di Yanjiahe a Macheng (il centro di ricovero e trattamento centralizzato di recente istituzione), al settimo ospedale nella città di Wuhan, all’ospedale popolare della città di Tongcheng e al centro di controllo delle malattie di Chongqing Wanzhou 20mila “abiti di quarantena”, 380 barili di disinfettante, tamponi di cotone e altre forniture.

La distribuzione è stata possibile attraverso un “green channel” istituito dalle autorità del governo per le forniture donate da Jinde Charities a Hubei che ha assicurato la consegna delle forniture nell’area epidemica in modo più sicuro ed efficace.

Dal 14 al 17 febbraio, altro materiale è stato inviato nel distretto di Jiang’an, Wuhan (20 tonnellate di disinfettanti, 12.100 camici isolanti, 27.000 guanti medici, 600 bottiglie di disinfettante per le mani, 3000 maschere KN95, 10.000 maschere mediche). Si tratta di materiali principalmente donati dalla Chiesa cattolica cinese e inviati secondo le esigenze di ciascun ospedale.

L’ospedale cattolico di Renqiu partecipa attivamente alla lotta contro la diffusione di nuovi coronavirus insieme al personale medico nazionale. Le suore – fa sapere Jinde Charities – hanno ora esaurito le risorse e sebbene siano esposte a pericoli senza adeguate maschere, occhiali, indumenti isolanti e altre forniture mediche, continuano comunque a svolgere i loro lavori medici ogni giorno.

“Riceviamo e curiamo molti pazienti con la febbre, ma le forniture per la disinfestazione e la protezione sono scarse. Il personale medico (tutte suore) è esposto al pericolo ogni giorno. Come direttore dell’ospedale, mi sento molto preoccupata”.

La suora responsabile dell’ospedale racconta a Jinde Charities che per ridurre al massimo le interazioni e il rischio di infezione, non hanno chiesto al personale che era andato in vacanza per il Capodanno lunare di tornare e sul posto lavorano solo quelli che sono rimasti. Inutile dire che i carichi di lavoro sono piuttosto pesanti. Scarseggiano anche le mascherine e quelle utilizzate non sono adatte per scopi di prevenzione delle infezioni. La religiosa chiede aiuto.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 22 Febbraio 2020

CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO

Risultato immagini per cattedra di san pietro

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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Dice il Signore a Simon Pietro:
“Io ho pregato per te,
che non venga meno la tua fede,
e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. (Lc 22,32)

Si dice il Gloria.

Colletta
Concedi, Dio onnipotente,
che tra gli sconvolgimenti del mondo
non si turbi la tua Chiesa,
che hai fondato sulla roccia
con la professione di fede dell’apostolo Pietro.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


PRIMA LETTURA (1Pt 5,1-4)
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.


Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
oppure (in Quaresima):
Lode e onore a te, Signore Gesù.

Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Alleluia, alleluia.
oppure (in Quaresima):
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, con la Chiesa universale, celebriamo oggi la missione che Gesù Cristo ha conferito a Pietro. Fatti voce di ogni creatura, chiediamo al Padre:
Edifica nell'unità la tua Chiesa, o Signore.

Per la santa Chiesa: trovi sempre nel successore di Pietro colui che dà voce alla fede in Cristo, Figlio del Dio vivente. Preghiamo:
Per tutti i pastori: uniti al successore di Pietro, siano modelli di vita per il gregge loro affidato. Preghiamo:
Per la cattedra di Pietro: superata ogni divisione, torni ad essere simbolo e fonte di unità fra tutti i cristiani del mondo. Preghiamo:
Per il Papa: il suo servizio della carità reso all'uomo, spinga tutti ad impegnarsi fattivamente per la giustizia e la pace nel mondo. Preghiamo:
Per i presbiteri e i diaconi della nostra parrocchia: vivano con umiltà e perseveranza il ministero dell'unità della fede e della comunione nella carità. Preghiamo:
Perchè ogni battezzato annunci il regno di Dio.
Per le strutture della Chiesa: non impediscano mai l'annuncio del vangelo.

Padre, che hai voluto che Pietro avesse stabilmente un successore nella missione ricevuta da Cristo, accogli ora la nostra preghiera: guida la tua Chiesa con la santità, la fede e la saggezza di coloro che tu hai scelto come pastori del tuo popolo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le offerte della tua Chiesa,
e fa’ che riconosca nell’apostolo Pietro
il maestro che ne conserva integra la fede
e il pastore che la guida all’eredità eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Pietro disse a Gesù:
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Gesù rispose: “Tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. (Mt 16,16.18)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che nella festa dell’apostolo Pietro
ci hai nutriti del corpo e del sangue di Cristo,
fa’ che la partecipazione ai doni della salvezza
sia per noi sacramento di unità e di pace.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La liturgia di oggi è illuminata dal pensiero della paternità di Dio. Gesù stesso afferma che Pietro ha parlato per ispirazione del Padre, riconoscendo in lui il Messia, il Figlio di Dio: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli". È dal Padre che viene ogni cosa buona, e in particolare è dal Padre che viene la vita soprannaturale, il cui inizio e fondamento è la fede in Gesù.
E anche Gesù è docile al Padre. Non sceglie di sua iniziativa il primo fra gli Apostoli, ma aspetta che il Padre manifesti la sua scelta e soltanto dopo, quando il riconoscimento di Pietro indica la scelta del Padre, dice a Simone, a Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". C'è dunque un riconoscimento reciproco, basato sull'iniziativa del Padre. Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio, Gesù riconosce in Simone la pietra fondamentale della sua Chiesa.
Anche nella sua bellissima lettera Pietro rivela la sua docilità all'ispirazione del Padre e la sua riconoscenza verso di lui.
Nei primissimi versetti parla della prescienza del Padre: tutto si compie per iniziativa di Dio, che sceglie i suoi eletti "mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo".
E subito dopo erompe in una acclamazione: "Sia benedetto Dio e Padre", per i benefici che già ci ha elargito e per quelli che ci ha preparati: "Sia benedetto Dio e Padre del Signore Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati". Dio si è di nuovo
manifestato Padre per noi; già ci aveva dato la vita, ora ci ha nuovamente generati, "mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti". Il Padre si è di nuovo rivelato tale donandoci una vita al di là della morte, una vita, dunque, eterna.
Questa generosità che il Padre ci ha dimostrato nel passato è evidentemente promessa di una altrettanto grande generosità per il futuro. Infatti Pietro continua: "Ci ha rigenerati per una speranza viva". Già possediamo la vita eterna, ma in germe, un germe colmo di speranza, teso verso il perfetto compimento. Pietro non ha parole abbastanza belle per descrivere quello che Dio ci darà: "Una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce, conservata nei cieli...".
È una prospettiva estremamente positiva. Pietro vede la grande bontà di Dio nel passato, vede la grande bontà di Dio per il futuro.
E fra questi due spazi immensi di gioia c'è un piccolo momento di prova: "Perciò siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove".
Realmente tutte le difficoltà, le contrarietà, le tribolazioni della vita, che spesso occupano tutto il nostro orizzonte soffocandoci, Pietro le vede come qualcosa quasi trascurabile, un breve momento di afflizione fra due manifestazioni indescrivibili della bontà e generosità divine.
E anche queste prove sono lette in maniera molto positiva: sono necessarie per purificare la nostra fede, come l'oro si purifica nel fuoco.
E' molto consolante per noi questa visione della vita cristiana, la vita che noi viviamo giorno per giorno e che san Pietro ci presenta con tanto entusiasmo.
Chiediamo a lui che ci aiuti ad essere docili al Padre e pieni di fiducia nel suo amore.




venerdì 21 febbraio 2020

Scioccanti registrazioni dell’Eurogruppo: lasciateli morire di fame purché paghino



A QUESTO PUNTO IL PROSSIMO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON POTRA' ESSERE NE' CONTE NE' RENZI E NESSUN'ALTRO CHE NON ABBIA MAI MANIFESTATO LA SERIA INTENZIONE DI USCIRE DALL'UE COME JOHNSON IN GRAN BRETAGNA. LO STESSO DICASI PER IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALTRIMENTI LA SITUAZIONE PER L'ITALIA SI FARA' COMPLICATA, E ASSAI.... 


Distruggere i popoli, togliere le pensioni agli anziani e lasciarli morire di fame purché paghino. Questo è l’Eurogruppo in mano a un pugno di gente senza umanità.

A far circolare gli audio è stato l’ex ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, che ha consegnato le buste con il materiale segreto al Parlamento greco, affinché venga distribuito ai deputati. Le registrazioni risalgono alla prima metà del 2015, quando l’allora ministro del primo Governo guidato da Alexis Tsipras partecipava alle riunioni dell’Eurogruppo.

Varoufakis ha consegnato una busta contenente le registrazioni al presidente della Camera Kostas Tasoulas, riporta il quotidiano greco eKathimerini, ma Tasoulas ha detto che non le trasmetterà ai deputati.