La diffusione del coronavirus di Wuhan interroga il mondo sul possibile impatto sanitario ed economico a livello globale e… globalista. In quanto fabbrica mondiale la Cina è un ottimo detonatore (o acceleratore) per l’inizio di una grave recessione economica.
Pedro Regis, veggente della Apparizioni della Madonna di Anguera, ha pubblicato vari messaggi che parlano di virus, epidemie e malattie che colpiranno le nazioni provocando morte e distruzione. Non sappiamo se questi messaggi siano direttamente correlati all’attuale emergenza, ma il fatto che li abbia pubblicati fa pensare che almeno alcuni di questi si riferiscano all’epidemia di Wuhan.
Il virus è al momento ignoto sia nella sua origine che nei meccanismi di trasmissione ed azione. Il fatto che l’epidemia sia esplosa in Cina non aiuta nella trasparenza delle informazioni.
Le draconiane misure di contenimento adottate lasciano intendere che la minaccia sia estremamente grave e concreta. Al momento in cui scrivo si parla di 150 milioni di persone di fatto in quarantena, poco più del 10% della popolazione cinese e quasi tre volte quella italiana.
Nelle quartine di Nostradamus il termine “peste” ricorre spesso come sinonimo di morte e distruzione. La sola parola infatti evoca spettri che i contemporanei del veggente francese ben conoscevano.
Nostradamus stesso partecipò in Francia come medico al tentativo di contenere l’epidemia; nel suo trattato sulle confetture e i cosmetici racconta esperienze personali terribili di prima mano su ciò che accadeva in città e villaggi al passaggio del terribile morbo.
La sua fama come curatore si basava su metodi per noi oggi elementari, ma che al tempo erano visti anche con sospetto. Igiene personale e degli ambienti, purificazione dell’aria, erbe medicinali disinfettanti e con caratteristiche che noi oggi sappiamo essere antibiotiche, separazione ed isolamento dei contagiati, sepolture immediate e sigillate.
Le epidemie erano violente e decimavano le popolazioni distruggendo i tessuti economici e sociali, ma alla fine passavano. In esse il popolo vedeva la mano di Dio agire e castigare l’infedeltà.
Anche nel nostro tempo emerge lo stesso sentimento non solo da persone di fede, ma anche da persone che la fede l’hanno persa o che la ripongono nella natura o nella scienza.
Una frase tipica della Madonna ad Anguera è che gli uomini sperimenteranno l’abisso della distruzione che hanno costruito con le proprie mani. Le infedeltà, le guerre e le epidemie come quella cinese ne sono un classico esempio.
Negli ultimi capitoli del Poema Temporale come ho detto la parola peste ricorre più volte: la si può intendere sia a livello letterale come la diffusione di malattie sia a livello simbolico ad indicare un periodo di grande travaglio.
Circa due anni fa nel Gennaio del 2018 ho scritto l’articolo “NOSTRADAMUS E “BRAIN REFORMING”: UN TERRIBILE PRESAGIO” che invito a rileggere.
Ho provato ad interpretare una quartina piuttosto oscura posta nel Ramo III del 2000, la 237.
Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”
237
De ce grand nombre que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le fort assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
Hors mis septante qui seront profligez.
237
Del gran numero che si invierà,
Per soccorrere il forte assediato,
Peste e fame tutti li divorerà,
Tranne settanta che saranno uccisi.
Nell’analisi evidenziavo la correlazione nei seguenti termini:
forte peste – associato ad un terribile pericolo come il nero terrorismo islamico
numero settanta – associato ad una moltitudine (settanta volte sette)
In seguito estrapolavo nella terna di quartine (237, 238, 239) della stessa Centuria, la seconda, termini fra loro correlati nel tentativo di espandere l’interpretazione:
237
De ce GRAND NOMBRE que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le FORT assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
HORS MIS septante qui seront profligez.
238
Des condemnez sera fait vn GRAND NOMBRE,
Quand les monarques seront conciliez:
Mais a l'vn d'eux viendra si malencombre,
Que guerres ensemble ne seront ralliez.
239
Vn an deuant le conflict Italique,
Germains, Gaulois, Espaignols pour le FORT:
Cherra l'escolle maison de republique,
Où, HORS MIS peu, seront suffoqué morts.
E così unendo le due analisi si poteva ottenere la seguente risultanza:
"Forte peste gran numero condannati a morire soffocati"
Il che due anni fa lo rapportavo ad un possibile atto terroristico islamista con armi biologiche:
“un attentato islamico con armi chimiche/biologiche
farà molte vittime condannate a morire soffocate.”
Un tema ripreso anche in alcuni messaggi della Madonna di Anguera dove “gli uomini dalla grande barba” saranno responsabili di gravi atti in cui verranno utilizzate anche armi biologiche e nucleari.
Tuttavia possiamo vedere che, ancora una volta, una lettura più letterale dei versi e dell’analisi risulta assai più aderente alle cronache reali.
Ad esempio:
“A causa di una forte peste in gran numero saranno condannati a morire soffocati”
Il che è esattamente quel che sta avvenendo in Cina con 150 milioni di persone in quarantena ed un numero realmente sconosciuto di morti (per polmonite e complicazioni alle vie respiratorie) e infettati.
E la paura che l’epidemia possa diffondersi.
Aggiornamento del 10/02/2020
Come abbiamo visto l’estrapolazione dei versi delle quartine 237, 238 e 239 ci restituisce letteralmente una vaticinio su una terribile peste che condurrà alla morte per soffocamento molte persone.
Questo porta probabilmente a contestualizzare la quartina 237, inquadrata nel terzo Ramo del 2000, al tempo presente e all’epidemia in corso.
Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”
237
De ce grand nombre que l'on enuoyera,
Pour secourir dans le fort assiegez,
Peste et famine tous les deuorera,
Hors mis septante qui seront profligez.
237
Del gran numero che si invierà,
Per soccorrere il forte assediato,
Peste e fame tutti li divorerà,
Tranne settanta che saranno uccisi.
A causa della sua vaghezza si è ricorso ad un diverso sistema d’interpretazione basato appunto sulla correlazione fra singoli termini in quartine successive. Tuttavia essa stessa dovrebbe darci delle informazioni in più sugli eventi di cui è oggetto.
In effetti rileggendola bene si può constatare che può essere letta anche in funzione di un’epidemia:
“Del gran numero che si invierà per soccorrere il forte (inteso non come fortezza, ma come attore importante) assediato (per via dell’emergenza), peste e fame tutti li divorerà, che saranno uccisi”
Ho volutamente estratto il “tranne settanta” poiché è l’elemento fuori contesto ed è forse quello che più di ogni altro fa accendere un alert su come leggere la quartina.
Cosa significa?
Penso che la soluzione sia anche questo caso quella più semplice, ed ecco il risultato.
Se invece di “tranne settanta” traduciamo con “meno settanta” si configura un’operazione di sottrazione, ovvero:
237 – 70 = 167
Quindi bisogna cercare la quartina 67 della Centuria I. Che è la seguente:
167
La grand famine que ie sens approcher,
Souuent tourner, puis estre vniuerselle,
Si grande & longue qu'on viendra arracher
Du bois racine, & l'enfant de mammelle.
167
La grande fame che io sento avvicinare,
Sovente di ritorno e poi universale,
Sì grande e lunga, che si vedrà strappare
Dell’albero la radice e l’infante dalla madre.
Possiamo vedere come la quartina sia incentrata sulla carestia e sia unica nel suo genere fra le quartine che la precedono e la seguono nella Centuria. La “fame” della 237 che è una delle due cause di morte chiama e si dispiega nella 167 che la completa di significato aumentando se vogliamo la tragicità della profezia.
La 167 che descrive le grandi carestie che colpirono l’Europa nell’800 diviene qui uno sviluppo del tema della 237 ordinata invece alla fine del Poema Temporale.
La grande fame come sappiamo è un tema della tribolazione di questo tempo prima della manifestazione del Grande Monarca e del periodo di pace.
Nel nostro linguaggio moderno può tradursi come una grande crisi economica che va a bloccare le catene di approvvigionamento di beni e del loro commercio.
E che nella quartina è posta in relazione alla peste.
In effetti il tema di cui si comincia a parlare è: quanto a lungo durerà l’emergenza? Quali effetti avrà sull’economia globale? Considerato che siamo già in piena crisi, soprattutto in Europa, l’epidemia del coronavirus rischia a tutti gli effetti di avere un impatto devastante.
La profezia insita nella quartina sembra quindi essere la seguente: “A causa di una forte peste in gran numero saranno condannati a morire soffocati; la grande fame che seguirà sarà universale”.
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