sabato 8 febbraio 2020

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 6 FEBBRAIO 2020






FIGLI DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO!



L’inesorabile trascorrere del tempo sta accelerando le profezie. Tra l’umanità si sta percependo il contagio del demonio che non si ferma nel suo agire e, mentre i figli di Dio stanno dormendo, il male non dorme, bensì agisce in modo feroce ed attacca senza pietà.



PER QUESTO VI INVITO A CONTINUARE A STARE ATTENTI A QUELLE DECISIONI CHE CALPESTANO LA PAROLA DIVINA, CHE STANNO PORTANDO GLI UOMINI FUORI STRADA E CHE LI FANNO E LI FARANNO AGIRE E COMPORTARE CONTRO LA VOLONTÀ DIVINA.



La confusione nel Corpo Mistico di Cristo ha aperto la strada allo scisma, nel quale sfocerà la Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.



Siate fedeli, siate persone che si alimentano del Corpo e del Sangue del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e che nella Sacra Eucaristia trovano la forza per quello che vi riserverà il futuro. (Cfr. Gv 6, 55-57)
Da ogni Eucaristia ricevuta, sempre e quando l’abbiate ricevuta nelle condizioni spirituali necessarie, godrete del frutto del quale avrete bisogno quando non potrete ricevere la Comunione Sacramentale, cosicché non abbiate a patire la fame spirituale.



Pregate in ogni momento (Cfr. 1 Tes 5,17), la preghiera permanente, l’unità con il vostro Re e Signore Gesù Cristo, sono imprescindibili perché possiate essere ricolmi della speranza necessaria per andare avanti senza fermarvi.



CONTINUATE A STARE ATTENTI, MOLTO ATTENTI ALLE NOVITÀ CHE INDEBOLISCANO LA PAROLA DIVINA ESPRESSA NELLA SACRA SCRITTURA!



Grandi prove si stanno abbattendo sulla Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo. Cambiamenti ingiustificati, stanno portando sciagure spirituali che permettono ai demoni di entrare nelle persone.


Guai a coloro che con il loro permissivismo, asseconderanno la caduta dei figli dell’Altissimo!



Grandi catastrofi incombono sulla terra intera: l’uomo non troverà riparo né sulle montagne, né nelle praterie, né nelle città, perché è arrivato ad obiettare contro il Suo Re e Signore.


L’essere umano si è svincolato dal Suo Re e Suo Signore, per darsi ai bassi istinti, a un livello tale, che gli stessi demoni faranno festa quando gli uomini si scaglieranno contro gli stessi uomini, in un modo peggiore di quello delle bestie.


Sarà allora che tutto il creato si stupirà e si vergognerà dell’uomo e di come si stia comportando sulla terra e gemerà nel subire tanto abominio.



I terremoti aumenteranno la loro intensità, che supererà quella di questo momento, i mari saranno agitati a causa dei movimenti che nasceranno dalle profondità della terra e da quelle dei mari.



Gli eco-sistemi, compromessi dalla mano dell’uomo, obbligheranno gli insetti a cercare cibo in altri habitat e le città saranno invase da locuste, da cavallette e da “saltamartino”, che lasceranno l’uomo senza cibo.



Vi manca l’umiltà per elevare preghiere alla vostra Regina e Madre di tutti gli uomini.


Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo non respinge chi si rivolge a Sua Madre perché interceda.


Pregate tutti, pregate. Le pestilenze stanno avanzando in silenzio, alcune nascono davanti agli occhi degli uomini, altre sono causate dalla scienza mal utilizzata. 


Pregate tutti, pregate. Di fronte alla verità che sta venendo silenziata, siate prudenti, non esponetevi alle malattie che percorreranno la terra.



Pregate tutti, pregate. Vari paesi patiranno a causa di grandi terremoti che colpiranno la terra, tra i quali: il Centro America, il Cile, l’Equador, l’Indonesia, il Giappone, il Messico, Porto Rico.
Lo Stato della California e la città di San Francisco si muoveranno con grande forza. L’Argentina tremerà.



Grandi vulcani entreranno in attività e la maggioranza degli uomini lo ignoreranno fino a quando non saranno loro stessi a subirne le conseguenze.


Questa è la grande ignoranza degli uomini che seguono gli idoli della musica, dello sport, ma degli annunci del Cielo non sanno nulla e ignorano quello su cui il Cielo li sta avvisando.



Voi, Popolo di Dio. Popolo orante e praticante della Legge di Dio e timorosi di offenderlo, PREGATE, NON SOLO CON LA PAROLA, MA SVEGLIANDO I VOSTRI FRATELLI CHE SONO ADDORMENTATI.



Vi chiedo di non vacillare, di rimanere saldi nella Fede, vi chiedo di essere veramente fratelli.



Noi, gli Eserciti Celesti, vi custodiamo. Invocateci affinché vi possiamo assistere, non dimenticatevi di avere gli Angeli Custodi: invocateli, parlate con Loro, date Loro il permesso di intervenire e di non lasciarvi andare sulla cattiva strada.



Popolo di Dio, dovrete affrontare delle prove, ma affinché possiate godere del Cielo anticipato, dovete anche camminare verso la META restando uniti al vostro Re e Signore Gesù Cristo, tenendo per Mano la vostra Regina e Madre.



Non temete, siate amore! Siate umiltà, siate carità ed il resto lo riceverete in sovrappiù!



IN ONORE AL NOSTRO RE E SIGNORE DEI CIELI E DELLA TERRA.
UNITI NELL’AMORE DELLA TRINITÀ SACROSANTA.



CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!

San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO





COMMENTO DI LUZ DE MARIA



Fratelli:



Ancora una volta San Michele Arcangelo ci invita alla preghiera attiva. Ci chiama e ci sollecita perché in quanto figli di Dio siamo anche figli della nostra Madre Santissima, che intercede per l’umanità.



Siamo avviati alle prove che sapevamo sarebbero arrivate, quindi comportiamoci conseguentemente, rispondendo con rettitudine e con amore nei confronti di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.



Amen.

I RIMEDI NATURALI DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA PER I TEMPI DI PESTILENZA DA LEI PROFETIZZATI DA QUALCHE ANNO....


PIANTE MEDICINALI RACCOMANDATE DALLA SANTISSIMA VERGINE MARIA A LUZ DE MARIA QUALE AIUTO E BENEDIZIONE PER I SUOI FIGLI. 


Fratelli:
Qui di seguito elenchiamo un estratto, delle indicazioni che il Cielo ci ha dato per i momenti che verranno e di fronte a malattie sconosciute, possiamo contare sull’aiuto di piante medicinali specifiche per affrontare quello che nemmeno la scienza riuscirà a fermare.
In molti messaggi, il Cielo stesso ci dice: NON SIETE SOLI, e per farci comprendere la portata infinita di queste parola, riceviamo questi medicamenti naturali, che assieme alla Fede, alla Preghiera, ai Sacramentali e all’Acqua Benedetta, saranno il nostro ausilio.
L’amore di Cristo e della Madonna è infinito, tanto che nei messaggi ci allertano e ci danno la soluzione per curare malattie sconosciute, avendo chiaro che la Fede è il filo conduttore del Miracolo.
Si raccomanda di consultare un medico o uno specialista di rimedi naturali, per verificare le indicazioni appropriate ad ogni persona.


"Malattie sconosciute continueranno ad attaccare l’umanità, una dopo l’altra, ma appena si avvicineranno all’uomo, io vi forniro’ i rimedi naturali per combatterle” SANTISSIMA VERGINE MARIA, 13 OTTOBRE 2014

"Non dimenticatevi che questa Madre si mantiene attenta ai mali che angosciano i Suoi figli” SANTISSIMA VERGINE MARIA, 11 OTTOBRE 2014

“Se siete ammalati, spruzzate gli alimenti con acqua bendetta e tenete presente l’uso di piante medicinali che Mia Madre vi ha indicato di utilizzare per questi casi imprevisti.” NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, 5/200
“Un’altra malattia si propaghera’, colpendo le vie respiratorie; è estremamente contagiosa. Per combatterla conservate l’acqua benedetta, utilizzate il biancospino e la pianta ECHINACEA.” SANTISSIMA VERGINE MARIA, 31 GENNAIO 2015

"La Madonna mi ha annunciato una malattia che attaccherà il sistema nervoso e il sistema immunologico, causando gravi problemi alla pelle, e in questi casi mi ha detto di utilizzare la foglia della pianta di ortica e del ginkgo." RIFLESSIONE Luz de María, 10 NOVEMBRE 2014

"La peste viene rinnovata da chi serve l'anticristo e sta a guardare mentre l'economia soccombe. Figli , di fronte a questo, vi invito, a prendervi cura della salute mediante quello che la natura vi offre per il bene del corpo e per la malattia attuale: usate L'Artemisia annua." SANTISSIMA VERGINE MARIA, 11 OTTOBRE 2014

" Amati, quale Madre che vede più in là di quanto voi possiate vedere, vi invito a consumare la MORA. E’ un purificatore naturale del sangue e in questo modo si renderà l’organismo più resistente ai mali che angosceranno l’umanità. Voi non sapete che la maggior parte dei virus e dei batteri che vi colpiscono, sono stati creati dallo stesso uomo, per esercitare il potere su tutta l’umanità."

SANTISSIMA VERGINE MARIA, 13 OTTOBRE 2014
"L’UMANITA’ IMPIEGA UN’ALIMENTAZIONE COMODA, MA TOTALMENTE NOCIVA PER L’ORGANISMO UMANO, CHE LO DISTRUGGE E LO FA AMMALARE CONTINUAMENTE. In questo momento l’organismo dell’uomo è saturato dalla cattiva alimentazione, che favorisce di conseguenza una debilitazione dell’organismo e nuove malattie che colpiscono l’uomo, causandogli grandi mali.
Luz de Maria chiede alla Madonna cosa si debba fare per rendere l’organismo più resistente alle epidemie in arrivo. La Madonna risponde: Miei Amati, utilizzate l’acqua, precedentemente bollita e iniziate GIA’ da adesso la disintossicazione dell’organismo, assumendo tutta l’acqua che potete, in questo modo l’organismo si andrà purificando." SANTISSIMA VERGINE MARIA, 13 OTTOBRE 2014

""Io non vi abbandono. Non scordate di avere in casa l’uva benedetta nel Mio Nome, per i momenti di carestia." NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, 27 OTTOBRE 2014
“Figlia amata, un cucchiaio di miele ed alcune noci saranno alimento sufficiente alla sopravvivenza del corpo; provvederanno il necessario perchè tutti gli organi funzionino debitamente. Questo riportalo ai Miei figli, affinchè sia una benedizione per loro nei momenti di carestia.” MESSAGGIO PRIVATO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO A LUZ DE MARIA, 11/2012

MESSAGGIO DEL 28 GENNAIO 2016 A LUZ DE MARIA
Amati figli del Mio Cuore Immacolato, la pestilenza sta avanzando e l’uomo soffre. Utilizzate il verbasco ed il rosmarino in discrete quantità. FIGLI, IL MIO CUORE IMMACOLATO RIMANE CON VOI. SIETE FIGLI DEL RE DEI CIELI E DELLA TERRA, NON TEMETE, MIO FIGLIO SOSTIENE I SUOI. Vi benedico, Sono vostra Madre. Mamma Maria.

Ecco la Bibbia cinese, senza inutili riferimenti a un certo Gesù Cristo

DIO NON SI SFIDA....


AGGIORNAMENTI ECLATANTI E TESTIMONIANZA WUHAN



Apocalisse 22,18-19


18 Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.

La Cina avrà presto la sua Bibbia “laica”, scritta con l’obiettivo di “sinicizzare” il cristianesimo, sottolineare i “valori guida del socialismo”, sposare “la leadership del partito comunista” ed eliminare inutili riferimenti a un certo Gesù Cristo.
Le due principali organizzazioni protestanti riconosciute dal governo comunista in Cina, il Movimento delle tre autonomie e il Consiglio cristiano cinese, hanno lanciato un piano quinquennale (2018-2022) per promuovere il “cristianesimo cinese” nello spirito del principio della sinicizzazione, lanciato per la prima volta nel 2015 dal presidente Xi Jinping a un raduno del Fronte Unito. Si è favoleggiato molto su che cosa significhi questo principio, il cui obiettivo è uno solo: sottomettere la religione al volere e al controllo del partito comunista.
L’iniziativa lanciata dai protestanti della comunità ufficiale il 27 e 28 marzo rende questo obiettivo evidente. Nel documento si spiega come il “cristianesimo in Cina” debba trasformarsi in un “cristianesimo cinese”, come riassunto da Ucannews. La differenza è sottile ma enorme. Come avverrà questa trasformazione? Innanzitutto verrà formata una commissione che scovi nella Bibbia i contenuti compatibili con i valori chiave del socialismo. La commissione dovrà poi «scrivere una versione laica e comprensibile della Bibbia». In seguito, i valori socialisti dovranno essere utilizzati come principi guida nello “sviluppo teologico” del cristianesimo. Ecco perché verranno organizzati nei seminari cristiani controllati da Pechino corsi e programmi sul socialismo.
Per ottenere un “pensiero teologico sinicizzato” la Bibbia sarà tradotta nuovamente e sarà scritta una nuova Bibbia commentata alla luce del socialismo con caratteristiche cinesi. Anche il catechismo protestante subirà una “revisione”, mentre verranno scritti manuali di “Cristianesimo cinese”. Infine, elementi “cinesi” dovranno essere introdotti in tutti gli inni, funzioni ed edifici cristiani. Allo stesso modo, i dipinti tradizionali cinesi e la calligrafia cinese verranno indicati come un nuovo modo di esprimere la fede cristiana. Per quanto riguarda il servizio caritatevole, dovrà essere ispirato al principio “ama gli altri come te stesso”. Nota bene: nel documento non si attribuisce questo principio alla predicazione di Gesù.
Questo piano, che dovrebbe allarmare e molto anche la Chiesa cattolica, dovrà essere applicato a tutti i livelli, in tutte le province e in tutti i seminari della Cina. Volendo essere più sintetici rispetto ai verbosi documenti ufficiali della nomenclatura comunista, si potrebbe dire che lo scopo della sinicizzazione è quello di svuotare il cristianesimo trasformandolo in una religione comunista, che segua il verbo del nuovo Vangelo secondo Mao Zedong o secondo Xi Jinping.




ANIMALI IMPURI DI CUI NON CI SI DEVE CIBARE SECONDO LA SACRA BIBBIA

ANIMALI IMMONDI E IMPURI SECONDO LA SACRA BIBBIA. SE IL GOVERNO CINESE LEGGESSE LA BIBBIA INVECE DI BRUCIARLA SI SAREBBE RISPARMIATO TANTE PENE. LA VITA VIENE DA GESU' CRISTO, SENZA DI LUI SOLO CAOS E MORTE....


Risultato immagini per animali immondi bibbia e Cina


Levitico 11

1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 2 «Riferite agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. 3 Potrete mangiare d'ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. 4 Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; 5 l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; 6 la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete immonda; 7 il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. 8 Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.
9 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi. 10 Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio. 11 Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri. 12 Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.
13 Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 14 il nibbio e ogni specie di falco, 15 ogni specie di corvo, 16 lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 17 il gufo, l'alcione, l'ibis, 18 il cigno, il pellicano, la fòlaga, 19 la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello.
20 Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su quattro piedi. 21 Però fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra. 22 Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo. 23 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo terrete in abominio! 24 Per i seguenti animali diventerete immondi: chiunque toccherà il loro cadavere sarà immondo fino alla sera 25 e chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera. 26 Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma non divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo. 27 Considererete immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 28 E chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera. Tali animali riterrete immondi.
29 Fra gli animali che strisciano per terra riterrete immondi: la talpa, il topo e ogni specie di sauri, 30 il toporagno, la lucertola, il geco, il ramarro, il camaleonte.
31 Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per voi; chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera. 32 Ogni oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si tratti di utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera; poi sarà mondo. 33 Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, quanto vi si troverà dentro sarà immondo e spezzerete il vaso. 34 Ogni cibo che serve di nutrimento, sul quale cada quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà immonda. 35 Ogni oggetto sul quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno o il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali. 36 Però, una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma chi toccherà i loro cadaveri sarà immondo. 37 Se qualcosa dei loro cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà mondo; 38 ma se è stata versata acqua sul seme e vi cade qualche cosa dei loro cadaveri, lo riterrai immondo. 39 Se muore un animale, di cui vi potete cibare, colui che ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 40 Colui che mangerà di quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera; anche colui che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera.
41 Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non se ne mangerà. 42 Di tutti gli animali che strisciano sulla terra non ne mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. 43 Non rendete le vostre persone abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi per causa loro, in modo da rimaner così contaminati. 44 Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra. 45 Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo.
46 Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra, 47 perché sappiate distinguere ciò che è immondo da ciò che è mondo, l'animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare».


LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 8 Febbraio 2020
Sabato della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultato immagini per gesù insegna

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro, 
e raccoglici da tutti i popoli, 
perché proclamiamo il tuo santo nome 
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) 

Colletta
Dio grande e misericordioso, 
concedi a noi tuoi fedeli 
di adorarti con tutta l’anima 
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. 
Egli è Dio, e vive e regna con te... 

PRIMA LETTURA (1Re 3,4-13)
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, Salomone andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. 
A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». 
Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». 
Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Insegnami, Signore, i tuoi decreti. 

Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Osservando la tua parola.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi. 

Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti. 

Con le mie labbra ho raccontato
tutti i giudizi della tua bocca.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze. 

Canto al Vangelo (Gv 10,27) 
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia. 

VANGELO (Mc 6,30-34
Erano come pecore che non hanno pastore. 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. 
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Padre buono che è nei cieli riserva a ciascuno di noi l'esperienza della vera salvezza: abitare nella sua casa per sempre, ricolmi di felicità e grazia. Illuminati di speranza, diciamo: 
Te lo chiediamo con fede, Signore. 

O Dio che ci riunisci attorno a te, non far mancare alla tua chiesa uomini santi e generosi e suscita in essa la voce della profezia e della misericordia. Ti preghiamo: 
O Dio che dai la vera pace, guarda i tuoi figli che soffrono e che lottano per un mondo migliore: fà che dalla loro offerta rifioriscano la giustizia e l'amore. Ti preghiamo: 
O Dio che gradisci il sacrificio del cuore, purifica i nostri atti nel fuoco della tua carità: rendici solidali a Cristo e ai fratelli. Ti preghiamo: 
O Dio che ti commuovi per il tuo popolo: assisti chi nasce e chi muore, illumina chi ha perso ogni ideale, conforta chi è abbattuto, insegna a tutti la tua verità. Ti preghiamo: 
O Dio che abbracci l'universo: donaci un cuore che sappia discernere la tua volontà e la forza di viverla con serenità. Ti preghiamo: 
Per chi sente il bisogno di raccogliersi in disparte a meditare. 
Per chi sta cercando la propria strada nella vita. 

Padre celeste, abbiamo fatto giungere a te la nostra voce, uniti all'unico sacrificio di Cristo e confidenti nella potenza del tuo nome. Ascoltala, per Colui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore, questi doni 
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, 
e trasformali in sacramento di salvezza. 
Per Cristo nostro Signore. 


Antifona di comunione
Fa’ risplendere sul tuo servo 
la luce del tuo volto, 
e salvami per la tua misericordia. 
Che io non resti confuso, Signore, 
perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) 

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, 
fa’ che per la forza di questo sacramento, 
sorgente inesauribile di salvezza, 
la vera fede si estenda sino ai confini della terra. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Gesù vuole fare il punto della situazione con i suoi discepoli al ritorno dalla loro prima missione apostolica. Si interessa a ciò “che avevano fatto e insegnato”. Poiché l’apostolo deve trasmettere fedelmente la parola che gli è stata affidata e con la sua condotta deve rendere testimonianza alla verità che insegna. Essi hanno faticato molto e hanno bisogno di riposarsi. Gesù dice loro: “Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’”. 
Ma essi devono imparare altre lezioni. Innanzi tutto che l’apostolo non è uno stipendiato, a ore fisse, con vacanze pagate e premi per le ore di straordinario. No, l’apostolo è un volontario, una persona assolutamente “donata”. La gente arriva; aspetta una parola: “Non avevano più neanche il tempo di mangiare”, nota san Marco. 
Essi devono soprattutto imparare ad avere lo “sguardo apostolico”. 
Lo sguardo di Gesù sugli uomini e le donne che si stringono attorno a loro. “Gesù si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore”. Lo spirito missionario nasce da un certo sguardo sulle persone. Uno sguardo che non si ferma alle apparenze. Uno sguardo che indovina i bisogni nascosti. Non solamente i bisogni materiali, la sete d’amore, le angosce segrete, ma anche e soprattutto il bisogno di Dio e della sua salvezza. 
Possono esserci molti modi di guardare una folla. Gli uomini d’affari vi vedono dei consumatori; i politici dei sostenitori o semplicemente una scheda elettorale; i commercianti dei clienti; gli sportivi dei tifosi; gli operatori dei mass-media dei lettori, degli ascoltatori, degli spettatori; le vedettes dei fans... 
Tutti sguardi superficiali che riducono gli altri al profitto che si può ricavare da loro. 
L’apostolo vede “l’uomo nella sua singolare realtà, che ha una propria storia della sua vita e, soprattutto, una propria storia della sua anima... L’uomo nella piena verità della sua esistenza... Quest’uomo è la via della Chiesa...” (Giovanni Paolo II, Redemptor hominis , 14). Cioè, ogni persona nella sua individualità. 
Quante persone nel mondo sono oggi delle pecore senza pastore! Dare loro del pane è relativamente facile; offrire loro servigi, soprattutto se ci si sente ripagati con una affettuosa riconoscenza, è altrettanto facile. Ma donare Dio è il privilegio di colui che si sa amato da Dio e che ama gli altri in Gesù. Cioè colui che, come Gesù, ha lo sguardo di Dio.

venerdì 7 febbraio 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 7 Febbraio 2020
Venerdì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultato immagini per San Giovanni ed Erode

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)

Colletta
Dio grande e misericordioso,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Sir 47,2-13)
Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.


Dal libro del Siràcide

Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
Egli scherzò con leoni come con capretti,
con gli orsi come con agnelli.
Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golìa?
Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.
Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nelle benedizioni del Signore
offrendogli un diadema di gloria.
Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
In ogni sua opera celebrò il Santo,
l’Altissimo, con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il suo cuore
e amò colui che lo aveva creato.
Introdusse musici davanti all’altare
e con i loro suoni rese dolci le melodie.
Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
Il Signore perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un’alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)
Rit: Sia esaltato il Dio della mia salvezza.

La via di Dio è perfetta,
la parola del Signore è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
e canterò inni al tuo nome.

Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,14-29)
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio è buono e si fa trovare da chi lo cerca. Confortati dalla certezza che Cristo Signore è lo stesso ieri oggi e sempre, lasciamoci condurre da lui nel domandare al Padre le cose di cui abbiamo bisogno, e diciamo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci!

Perché la Chiesa, testimoniando la verità del vangelo, sappia dialogare serenamente con tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i cristiani che soffrono per la persecuzione o la negazione dei loro diritti, guardino a Cristo crocifisso, vittoria sul peccato e sulla morte. Preghiamo:
Perché i responsabili della vita pubblica operino nella verità, nella giustizia e nel rispetto di ogni persona. Preghiamo:
Perché teologi, catechisti e quanti hanno il compito di diffondere la parola di Dio, irradino la luce della verità con la dottrina e con la vita. Preghiamo:
Perché coloro che si interrogano sul destino dell'uomo, trovino risposta nel messaggio del vangelo e nell'atteggiamento misericordioso dei cristiani. Preghiamo:
Per chi dona il proprio tempo nel soccorrere i bisognosi.
Perché nessun uomo venga sfruttato, imbrogliato, deriso.

Padre buono, è nel nome di tuo Figlio Gesù che ti preghiamo, fiduciosi della tua benevolenza. Non guardare ai nostri meriti, ma al sacrificio perfetto di Cristo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore, questi doni
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare,
e trasformali in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Fa’ risplendere sul tuo servo
la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
Ci si sente a disagio leggendo nel Vangelo questa cronaca mondana di un banchetto e di una danza, accompagnate da un crimine eseguito a sangue freddo “a motivo del giuramento e dei commensali”. C’è in questo passo una fredda crudeltà che ci ripugna. Ma questo crimine rientra, secondo la logica, nelle regole del gioco dell’ambiguità.
In effetti, l’ambiguità non può resistere, senza una reazione violenta, all’irruzione della luce della verità nella dubbia semioscurità nella quale si trova a suo agio.
I personaggi di questa tragedia: Erode, Erodiade e Giovanni. Da una parte Erode, che sembra voler conciliare due cose impossibili. Ascolta con piacere Giovanni Battista e, allo stesso tempo, vuole possedere, con un piacere di un altro genere, Erodiade che non gli appartiene, che non è sua moglie. La vecchia volpe crede di poter conciliare i contrari, e vi è riuscito sino a quel giorno. Ma questo equilibrio instabile non è facile da mantenersi. Un giorno, l’astuto Erode trova un’astuta Erodiade che non esita a manipolare la sua stessa figlia per ristabilire l’equilibrio in suo favore.
Dall’altra parte vi sono la rettitudine e la limpidezza di Giovanni Battista. Egli sa cosa rischia, ma non conosce altra parola se non la verità: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”. Nessuna ambiguità; ecco cosa è limpido.
Un vero discepolo del Cristo non può vivere nell’ambiguità.
Bisogna scegliere tra la verità e la tranquillità. Non è comodo, in un mondo falso; scegliere la verità è andare contro-corrente. La tranquillità dell’ambiguità è la tentazione di molti cristiani: interpretare i dogmi, destreggiarsi con i comandamenti, abbassare le esigenze, adattare Cristo al mondo... Un giorno ci si rende conto di non essere più cristiani ma schiavi del mondo. Gesù ci dice: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi (Gv 8,31-32).

giovedì 6 febbraio 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 6 Febbraio 2020
San Paolo Miki e compagni

Risultato immagini per gesù invia gli apostoli

Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Esultano in cielo i santi martiri,
che hanno seguito le orme di Cristo;
per il suo amore hanno versato il sangue
e si allietano per sempre con Cristo Signore.

Colletta
O Dio, forza dei martiri,
che hai chiamato alla gloria eterna
san Paolo Miki e i suoi compagni
attraverso il martirio della croce,
concedi anche a noi per loro intercessione
di testimoniare in vita e in morte
la fede del nostro Battesimo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Re 2,1-4.10-12)
Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu, Salomone, sii forte e mòstrati uomo.


Dal primo libro dei Re

I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”».
Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.
Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (1Cr 29,10-12)
Rit: Tu, o Signore, dòmini tutto!

Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.

Tu dòmini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere.

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 6,7-13)
Prese a mandarli.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, inaugurata dal sacrificio di Cristo, l'assemblea eucaristica ci raduna come uomini liberi, primogeniti della nuova creazione. Figli nel Figlio, osiamo rivolgerci al Padre misericordioso che è nei cieli, dicendo:
Guarda il tuo popolo, Signore!

Dio è fedele: perché il popolo dei credenti diventi voce eloquente e presenza viva del suo amore per tutti gli uomini. Preghiamo:
Dio è misericordioso: perché la Chiesa si associ sempre più intimamente al sacerdozio di Cristo, nel segno della povertà, del coraggio e della vittoria sul male. Preghiamo:
Dio è luce: perché il mondo trovi pace e stabilità. Preghiamo:
Dio è buono: perché la preghiera dei miti, degli umili, dei puri di cuore trasformi il mondo in regno di Dio. Preghiamo:
Dio salva: perché questo giorno, memoria del giovedì in cui Gesù celebrò la prima eucaristia, sia per noi il momento della salvezza. Preghiamo:
Per chi ha il cuore prigioniero delle cose.
Per chi sente il bisogno di convertirsi e di accogliere il vangelo di Gesù.

Dio di provvidenza, tu che sei attento alle invocazioni dei poveri e degli umili, purifica e santifica i gesti della nostra liturgia e accogli con bontà le nostre suppliche. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre Santo, i doni che ti offriamo
in memoria dei santi Paolo Miki e compagni,
che hanno versato il sangue per la fede,
e concedi anche a noi di perseverare, con la fortezza dei martiri,
nella confessione del tuo nome. Per Cristo ...




Antifona di comunione
"Voi avete perseverato con me nelle mie prove,
e io preparo per voi un regno", dice il Signore,
"perchè possiate mangiare e bere alla mia mensa
nel mio regno".


Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, Signore, la sapienza della croce,
che ha illuminato i tuoi martiri,
perchè, fortificati da questo sacrificio,
aderiamo pienamente e collaboriamo nella Chiesa
alla redenzione del mondo. Per Cristo ...



Commento
Il salmo responsoriale che parla di lacrime e di gioia non è molto adatto per i martiri giapponesi, perché essi non hanno seminato nel pianto ma nella gioia. In quello che di loro si racconta, il meraviglioso è proprio nella gioia che irradiava dai loro volti mentre andavano al supplizio. Paolo Miki dopo essere stato condannato con gli altri, scrisse a un superiore della Compagnia di Gesù con semplicità: "Siamo stati condannati alla crocifissione, ma non preoccupatevi per noi che siamo molto consolati nel Signore. Abbiamo un solo desiderio, ed è che prima di arrivare a Nagasaki possiamo incontrare un Padre della Compagnia per confessarci, partecipare alla messa e ricevere l'Eucaristia. È il nostro unico desiderio".
Vediamo in questo la gioia della speranza fondata sulla fede che è feconda di frutti di carità. Evidentemente soltanto la fede era fondamento della loro grande gioia, che dimostrarono anche sulla croce. Essere crocifissi con Cristo era per loro grande onore perché credevano con tutta l'anima che Cristo si era dato per loro e per la loro salvezza.
"Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me". La croce appare alla fede come il sommo dell'amore di Cristo e dell'amore che noi possiamo dare a lui. In questa fede essi erano pieni di speranza e di gioia.
La loro speranza era non la ricompensa, ma il martirio: speravano che Gesù li avrebbe sostenuti fino alla morte e avrebbe permesso loro di offrire la vita con un amore senza limiti. Il pensiero di imitarlo dando la vita per gli altri era fonte di grande esultanza.
Per commentare il loro martirio si potrebbero prendere le parole della lettera di Pietro: "Rendete conto della speranza che è in voi con dolcezza e rispetto". Dall'alto della sua croce Paolo Miki continuava a predicare Cristo e a testimoniare la sua speranza. Diceva ai presenti: "Io sono giapponese come voi, non sono uno straniero ed è a causa della mia fede in Cristo che sono condannato. Nella situazione estrema in cui mi trovo potete credere alla mia sincerità. Non ho nessuna voglia di ingannarvi e vi dichiaro che non c'è via di salvezza se non nella fede in Cristo". E continuava, manifestando che la fede e la speranza gli riempivano il cuore di intensa carità: "Cristo vuole che perdoniamo a chi ci fa del male e preghiamo per loro. Io dunque perdono a tutti quelli che hanno contribuito alla nostra morte e auguro loro di convertirsi, perché anch'essi si salvino".
E anche tutti i suoi compagni sorridevano e cantavano preghiere dall'alto della croce.
Possiamo pensare che talvolta è più difficile essere gioiosi nelle circostanze ordinarie della vita che in quelle straordinarie, nelle quali la grazia sostiene in maniera speciale. Ma abbiamo altri esempi a illuminare la vita quotidiana. E' a proposito della sua vita quotidiana che san Paolo dice: "Sono crocifisso con Cristo e non son più io che vivo, ma Cristo vive in me". La croce di Cristo illuminava le sue numerose, e niente affatto gloriose, difficoltà di ogni giorno: egli stesso parla di tribolazioni umilianti.
Ma nella fede egli ne vedeva il senso di profonda unione a Gesù, ed era lieto nella speranza, paziente nella tribolazione e insegnava questa via di gioia ai cristiani.
Domandiamo al Signore di farci giungere alla stessa unione vitale con lui che vediamo nella vita di questi martiri e di tanti santi.

"Non tornare più". E Gänswein viene messo alla porta

E DOPO DOMENICO GIANI BERGOGLIO MIETE UN'ALTRA "VITTIMA": MONSIGNOR GEORG GANSWEIN, IL PRELATO TRA I "DUE PAPI". MONSIGNOR GANSWEIN SI ERA MOSSO PER FARE DA PACIERE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO DI RATZINGER E DEL CARDINALE SARAH SUL CELIBATO DEI PRETI, FORSE PIU' PER MANTENERE LA SUA POSIZIONE CHE PER SPIRITO DI SERVIZIO. MA DIO DICE CHE NON SI PUO' SERVIRE DUE PADRONI, E IL NON ESSERSI SCHIERATO SUBITO IN FAVORE DELLA VERA DOTTRINA DI FEDE LO HA PENALIZZATO....     

Papa Bergoglio ha messo in congedo illimitato il Prefetto della Casa Pontificia e segretario di Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Gänswein. Il Vaticano parla di normale avvicendamento. Ma secondo quanto ricostruisce la Nuova BQ Francesco lo avrebbe letteralmente messo alla porta: “Non ti voglio più vedere”. Le ragioni di uno strappo annunciato: tra coabitazioni difficili fino allo scomodo ruolo di mediatore nell'affaire del libro scritto da Benedetto XVI e Sarah. 


Papa Bergoglio ha posto il Prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gänswein, in congedo illimitato. Vale a dire: formalmente Gänswein è ancora il Prefetto della Casa Pontificia (un organismo che secondo alcuni potrebbe addirittura scomparire, con la Riforma della Curia), ma non esercita la sua funzione. Anzi, secondo quanto ci risulta è stato pregato di non andare neanche nel suo ufficio. La decisione sarebbe stata presa già da qualche tempo, e in effetti chi segue con attenzione lo sviluppo delle cerimonie e degli incontri del Pontefice aveva notato l’assenza del presule tedesco. Ma ieri il Tagespost, un quotidiano cattolico tedesco, aveva dato la notizia, anche se l’aveva presentata in maniera dubitativa.

Scriveva il quotidiano: “Papa Francesco ha concesso al prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo Georg Gänswein, un congedo a tempo indeterminato. Quando Gänswein riprenderà le sue funzioni è incerto. Gli ambienti vaticani lo hanno confermato a questo giornale. Il segretario privato del Papa emerito rimane in carica come capo della Prefettura, che è responsabile dello svolgimento delle udienze pubbliche del Papa, ma viene rilasciato per dedicare più tempo a Benedetto XVI”.

Ma la realtà, come abbiamo appurato da fonti vicine al diretto interessato, è decisamente diversa. L’arcivescovo Gänswein non ha chiesto nulla, al Pontefice regnante, e tantomeno di essere messo in congedo senza limiti di tempo dal suo incarico. In Vaticano circolano da giorni voci su un incontro-scontro burrascoso fra i due, che si sarebbe concluso con lo strappo. Ma si tratta solo di voci, peraltro non implausibili, visto il carattere impulsivo e iroso del Pontefice.

In realtà le cose si sono svolte in maniera diversa. Semplicemente papa Bergoglio avrebbe detto all’arcivescovo: “Non ti voglio vedere più”. Il Prefetto gli ha chiesto: ma tornerò, e quando? E a questo il Pontefice non ha dato risposta. Quando però Gänswein gli ha chiesto: ma posso venire comunque in ufficio? Il Pontefice ha risposto: “Meglio di no, tanto c’è mons. Sapienza”. Mons Leonardo Sapienza, il Reggente della Casa Pontificia.

Ora bisogna ricordare che non c’è mai stato, come dicono gli inglesi, molto amore perso, fra papa Bergoglio e il Prefetto della Casa Pontificia. Che spesso non è stato trattato con gentilezza e rispetto, neanche in pubblico, tanto da provocare in almeno un’occasione una reazione indignata verso il Pontefice. E non c’è dubbio che mons. Gänswein vivesse questa situazione con una certa fatica. Ma una cosa è vivere con difficoltà una situazione, un’altra è essere cacciato su due piedi.

Alla reciproca insofferenza si è unito il grande scandalo editoriale. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse, e sventurato chi si è trovato in mezzo, a cercare di fare se non da paciere almeno da mediatore fra spinte troppo divergenti per consentire una soluzione concordata.

Il libro scritto da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah, “Dal profondo del nostro cuore”, sull’importanza per la Chiesa del celibato sacerdotale ha – questo sì – irritato profondamente il Pontefice. Se come sembra l’esortazione apostolica che dovrebbe essere resa pubblica la prossima settimana non conterrà un accenno ai viri probati e al celibato, a dispetto di quanto scritto nel Documento finale del Sinodo sull’Amazzonia, sarà difficile non ipotizzare che a ciò non abbia concorso anche, e forse in maniera sostanziale, la pubblicazione del libro.

Benedetto XVI non si può toccare, Sarah, sostanzialmente, neppure; ma una qualche forma di sfogo vendicatorio bisogna pure concederla, a un essere umano, no? E allora si formalizza una separazione in casa fra Papa e Prefetto che galleggiava da tempo nell’aria dei Sacri Palazzi. Sulla possibilità di un reintegro di Gänswein alla sua funzione non scommette nessuno, probabilmente neanche il diretto interessato.

Il Vaticano dal canto suo minimizza: “L’assenza di monsignor Gänswein durante determinate udienze nelle ultime settimane è dovuta ad un'ordinaria ridistribuzione dei vari impegni e funzioni del prefetto della casa pontificia, che ricopre anche il ruolo di segretario particolare del papa emerito".

Gänswein, come scrive il Tagespost, potrà dedicarsi in maniera più assidua a Benedetto XVI. Certo la lista dei decollati eccellenti si allunga: dopo Müller, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta Matthew Festing, il dottor Polisca, il generale Giani, e una lunga serie di nomi meno famosi adesso c’è anche Gänswein. Forse questa decisione potrebbe portare, se l’arcivescovo liberato da funzioni ufficiali decidesse di parlare liberamente, a qualche interessante rivelazione sulle cause e le modalità dell’evento più traumatico nella storia della Chiesa dei nostri tempi, e cioè la rinuncia di Benedetto XVI.


L'ottimismo e la buonafede di padre Georg: 


MARCO TOSATTI
21/03/2016



In un'intervista a "Deutsche Welle" mons. Gaenswein ha detto sull'esortazione apostolica post-sinodale: “Sono convinto che (il Papa) continuerà sulla strada tracciata dai suoi predecessori, e cioè secondo il Magistero della Chiesa, e che di conseguenza nel suo scritto magisteriale si troveranno dichiarazioni in questo senso”.

La radio tedesca “Deutsche Welle” ha reso pubblica un’intervista di circa venti minuti con l’arcivescovo Georg Gaenswein, segretario particolare di Benedetto XVI e Prefetto della Casa Pontificia con l’attuale Pontefice. L’intervista è andata in onda il giorno in cui il Papa firmava l’esortazione apostolica post-sinodale sulla famiglia. 

Quando l’intervistatore ha chiesto a Gaenswein se ci saranno, nel documento, dei cambiamenti per quanto riguarda i cattolici divorziati e risposati civilmente, il prelato ha risposto: “Sono convinto che (il Papa) continuerà sulla strada tracciata dai suoi predecessori, e cioè secondo il Magistero della Chiesa, e che di conseguenza nel suo scritto magisteriale si troveranno dichiarazioni in questo senso”. 

Egualmente alla domanda se pensa che nell’immediato futuro ci saranno modifiche alla legge del celibato sacerdotale per i preti di rito latino, il Prefetto della Casa Pontificia ha detto: “Non so se questo tema interessa così tanta gente, adesso.” Vivere il celibato, secondo lui, “è altrettanto difficile che vivere un buon matrimonio, e avere una buona famiglia”. Ha ricordato che il celibato non è qualche cosa che riguarda solo i preti cattolici, ma che al di fuori del cristianesimo ci sono persone che percorrono questa strada. Gaenswein ha detto che il Papa è fortemente ispirato da S. Ignazio di Loyola, che il Papa è “Un gesuita della vecchia scuola”. Per il Papa, il celibato “non è un ostacolo – ha detto – è una sfida, ma anche una fonte di forza”. 


E ha concluso: “Non credo che sotto papa Francesco ci sarà adesso un cambiamento nella questione del celibato”. E' anche vero che lo stesso padre Georg nel 2016 ebbe a dichiarare di Bergoglio: “La sua simpatia non influenza i fedeli”.

Sarà stato questo il motivo del suo allontanamento? 


Apocalisse capitolo 8