martedì 4 giugno 2019

O la Costituzione della Repubblica Italiana o l’Unione Europea


1. Breve premessa.


L’Unione Europea è una organizzazione internazionale. Ad essa si è dato vita mediante la stipulazione di Trattati internazionali.

I Trattati prevedono materie di competenza della UE e organi destinati ad emanare norme vincolanti ora per gli Stati ora per i cittadini degli Stati membri. Le materie di competenze della UE sono in espansione continua, man mano che i Trattati sono modificati. Al di là delle precise previsioni dei Trattati, la giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, alla quale è riservata la decisione ultima sulle competenze della UE, tende da sempre ad espandere le competenze degli organi UE, ben al di là dei limiti, semantici e logico-giuridici, che discenderebbero dalle disposizioni dei Trattati.

Le (sempre più) ampie competenze della UE non tolgono che quest’ultima sia e resti fondata su accordi internazionali e pertanto abbia natura internazionalistica. L’UE esiste perché gli Stati membri vogliono questa forma di cooperazione. Gli Stati membri restano (formalmente) sovrani. La Corte Costituzionale tedesca in una sentenza del 2003 ha affermato con chiarezza che gli Stati membri sono i “padroni dei trattati”; e ha ribadito il concetto nella sentenza del 30 giugno 2009, pronunciata con riguardo alla legge tedesca di esecuzione del trattato di Lisbona.

Fino a quando uno Stato membro non esce dai trattati europei, il diritto dei trattati e quello “derivato”, emanato dagli organi previsti nei trattati medesimi, prevalgono sul diritto degli Stati membri, comprese le norme costituzionali (o meglio, comprese le norme costituzionali che disciplinano i rapporti economici). Il diritto della UE prevale sul diritto interno. Oggi, in seguito alla modifica dell’art. 117 della Costituzione (voluta e introdotta dal centro-sinistra), le norme di tutti i trattati internazionali ai quali sia stata data attuazione, e in particolare le norme di “diritto comunitario” (specificamente menzionato nell’art. 117 Cost.), prevalgono su quelle contenute in leggi ordinarie, sia anteriori che successive (Corte Cost. 348/2007; e Corte Cost. 349/2007), senza che sia più necessario porre in essere le piroette logico-giuridiche compiute in precedenza per giustificare soluzioni che, sotto il profilo tecnico, non stavano né in cielo né in terra. La possibile e necessaria interpretazione restrittiva dell’art. 117, suggerita da autorevoli dottrine, non nega quanto ho appena affermato.

Insomma, oggi è indubbio che il Parlamento italiano non può derogare ad una norma dei Trattati europei o a una norma introdotta dagli organi europei nemmeno all’unanimità. Uscire dai trattai europei o soggiacere; questa è l’alternativa a nostra disposizione. Il diritto interno contrario al diritto della UE o deve essere disapplicato dai giudici nazionali o comporta sanzioni per lo Stato italiano, comminate dalla UE. La modifica dei trattati, invece, non è nella nostra possibilità. Le modifiche richiedono il consenso di tutti gli Stati che hanno stipulato i trattati (ciò è vero anche per le “procedure di revisione semplificate”, perché esse prevedono la possibilità di atti di dissenso dei Parlamenti nazionali: art. 48 TUE). 

2. Il diritto della UE e il diritto costituzionale italiano

Come ho accennato, la prevalenza del diritto europeo sul diritto italiano riguarda anche il diritto costituzionale italiano, sia pure con taluni limiti.

La Corte Costituzionale Italiana ha da lungo tempo affermato e più volte ribadito che la prevalenza del diritto dell’Unione Europea trova un limite “nell’intangibilità dei principi e dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione” (dopo l’introduzione del nuovo art. 117, 1° co., cost., si veda Corte Cost. 348/2007; in altre precedenti sentenze il limite era enunciato con diversa formula: “i principi fondamentali del nostro ordinamento o i diritti inalienabili della persona umana”). La Corte Costituzionale, in questa materia, si riserva di giudicare costituzionalmente illegittima una norma UE contraria a “iprincipi fondamentali del nostro ordinamento o i diritti inalienabili della persona umana”.

La Corte Costituzionale ha anche creduto, in tempi risalenti, che “appare difficile configurare anche in astratto l’ipotesi che un regolamento comunitario possa incidere in materia di rapporti civili, etico sociali, politici, con disposizioni contrastanti con la Costituzione” (Corte Cost. 183/1973).

Non interessa in questa sede verificare se i principi di libertà siano stati toccati da uno o altro regolamento UE (in dottrina si crede che in un paio di occasioni siano stati almeno sfiorati), quanto osservare che la sentenza del 1973 non menzionava i “rapporti economici”. Se sfogliamo la Costituzione italiana, ci accorgiamo che, dopo il titolo I della parte I, dedicato ai rapporti civili e il titolo II dedicato ai rapporti etico sociali, prima del titolo IV dedicato ai rapporti politici, c’è il titolo III, dedicato ai rapporti economici (artt. 35-47).

La Corte Costituzionale non era incorsa in una dimenticanza; anzi voleva proprio precisare che con l’(allora) art. 189 del Trattato di Roma era stata limitata la sovranità in materia di rapporti economici.

La verità è che in materia di rapporti economici non ha senso indagare se i Trattai europei e la normativa europea derivata contrastino sotto uno o altro profilo con i principi costituzionali. Semplicemente siamo in presenza di due programmi radicalmente antitetici e quindi alternativi (N. IRTI, L’ordine giuridico del mercato, Roma-Bari, 1998, pp. 22 ss.) O il legislatore applica il primo e tradisce il secondo. O applica il secondo e tradisce il primo.

Confrontiamo i due programmi, con la stringatezza imposta dall’occasione. 

Non mi soffermo sul preteso fondamento giuridico della prevalenza dei Trattati europei rispetto alle norme della costituzione economica. Mi limito semplicemente a constatare e tra breve ad illustrare che quella prevalenza è un fatto, il quale ha una portata molto maggiore rispetto a quanto si creda comunemente, anche nella dottrina critica.

3. Il programma costituzionale in materia di rapporti economici

La norma fondamentale della nostra Costituzione –a mio parere della Costituzione intera e non soltanto del gruppo di norme che disciplinano i rapporti economici– è posta dall’art. 41. Proprio quell’articolo che alcuni vorrebbero modificare.

La norma fondamentale non risiede, come si crede, nel secondo comma dell’art. 41, il quale precisa che l’iniziativa economica privata, che il primo comma dichiara libera, “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”. I principi espressi nel secondo comma sono evidentemente deducibili da altre norme ed è difficile pensare che, abrogando il secondo comma dell’art. 41 cost., nel nostro ordinamento l’iniziativa economica potrebbe svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o sacrificando la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Naturalmente, resta salvo il problema del significato delle formule vaghe –si tratta di clausole generali– che esprimono i limiti (“utilità sociale”, “dignità umana”, ecc). Un significato che va viepiù restringendosi, anche e soprattutto nella coscienza sociale dominante, man mano che la logica necrofila del capitale, promossa dai mezzi di formazione dell’opinione pubblica, da ideologie insegnate nelle università e dai mutamenti dell’ordine giuridico, penetra nell’animo e nelle menti dei cittadini italiani.

La norma fondamentale della nostra Costituzione è espressa nel terzo comma dell’art. 41: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. Con questa norma i costituenti sceglievano un modello dirigista (N. IRTI, L’ordine giuridico del mercato, op. loc. cit.), un dirigismo che deve svolgersi nel rispetto della sacrosanta tutela costituzionale dell'iniziativa economica privata, ma pur sempre di direzione politica dell'economia si tratta.

L’insieme dei principi e dei valori espressi dalle altre norme del titolo (nonché altri principi e valori che trovano fondamento in altri luoghi della costituzione) non sono affidati al mercato, al libero incontro e scontro delle forze e quindi di fatto e di diritto al dominio del capitale. Sono invece realizzati mediante un programma. Il programma si esprime mediante prese di posizione e interventi. Questa norma dice chiaramente che l’attività economica soggiace alla decisione politica, la quale si esprime nella legge. Lo Stato è consapevole della forza del denaro, vi si oppone e, pur utilizzandola, la disciplina.

Ferma la libertà d’iniziativa economica privata e fermi i limiti sanciti nel secondo comma dell’art. 41 Cost., lo Stato, per mezzo della legge, programmava chiproduceva determinati beni e servizi; cosa si produceva e vendeva; cosa non si doveva produrre e vendere; come si produceva e vendeva.

Lo Stato si riservava di stabilire prezzi equi per beni e servizi essenziali (equo canone e scala mobile, per esempio). Legiferava per realizzare i valori costituzionali e, per raggiungere l’obiettivo, poteva prevedere monopoli pubblici, discipline vincolistiche in settori economici di rilevanza pubblica, imporre prezzi minimi e massimi, imporre dazi all’importazione o all’esportazione, e altri strumenti di protezione di uno o altro settore dell’industria italiana.

Lo Stato, desideroso di tassare le rendite e i grandi patrimoni o i grandi centri di produzione di profitti, poteva limitare o vietare la libera circolazione dei capitali, al fine di impedirne la fuga, in caso di aumento dell’imposizione. La legge poteva prevedere aiuti di Stato a tipi di industrie e attività; vietare la produzione e la commercializzazione nel territorio dello Stato di determinati beni; ignorare il valore della concorrenza -ignorare la concorrenza non significa imporre in ogni settore monopoli o oligopoli, bensì, semplicemente, non perseguire ossessivamente la concorrenza e preferire una sana e regolata competizione(1); condizionare l’esercizio di attività commerciali a licenze e autorizzazioni di vario tipo a tutela di uno o altro interesse; prevedere minimi tariffari nell’esercizio delle professioni, vietare la pubblicità delle attività professionali; accettare una inflazione modesta (o relativamente modesta) a tutela dell’occupazione (e quindi dei salari); limitare il potere delle banche commerciali di creare denaro, fissando un’alta riserva frazionaria (intorno al 25% fino alla metà degli anni Ottanta); consentire il finanziamento, attraverso le banche commerciali, soltanto della produzione e non del consumo (come avveniva fino alla seconda metà degli anni Ottanta); perseguire l’autosufficienza alimentare della nazione e pertanto tutelare in modo assoluto l’agricoltura. Lo Stato poteva fare ed effettivamente fece gran parte di ciò che ho indicato e molto altro. Ciò che non fece non deve essere imputato al programma economico costituzionale; bensì alla volontà politica che, pure nella dialettica politica del tempo, risultò dominante.

4. Il programma della UE in materia di rapporti economici

Quello che ho descritto nel paragrafo precedente è l’esatto contrario del modello prefigurato nei Trattati istitutivi dell’Unione Europea. Infatti, “L’Unione instaura un mercato interno” (art. 3, n. 3, 1° co., TUE). Il mercato interno “comporta uno spazio senza frontiere interne nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali” (art. 26, n. 2 TFUE).

L’UE è una “unione doganale” (artt. 30 ss. TFUE). L’Unione doganale implica un limite di sovranità molto maggiore rispetto alle zone di libero scambio (per esempio il NAFTA), perché queste ultime lasciano la libertà di porre tariffe doganali verso l’esterno e consentono una politica commerciale autonoma ai singoli Stati partecipanti. Ciò non accade con le unioni doganali, che vincolano anche verso l’esterno e privano gli Stati di una autonoma politica commerciale. La tariffa doganale comune la stabilisce il Consiglio Europeo a maggioranza qualificata su proposta della Commissione Europea. A rigore, l’Unione doganale non comporta un semplice limite alla sovranità, bensì la totale perdita della sovranità nel campo della politica commerciale. Va detto che si è arrivati a questa vera e propria forma di fanatismo della libera circolazione delle merci in modo graduale e si è pienamente conseguito il risultato diabolico soltanto nel 1993. Direi che è stato un lungo cammino verso l’adorazione di Satana.

Il valore supremo della UE è “la concorrenza”. Il termine e il concetto erano assenti nella Costituzione della Repubblica Italiana. La concorrenza è un valore che la UE promuove in ogni modo, anche se poi, quando ci sarebbero valori da difendere promuovendola, l’UE furbescamente si ritrae. Per recare un esempio, esistono ben due regolamenti UE (nn. 4087/1988 e 2790/99) che direttamente o indirettamente tutelano il “franchising”, il quale è un chiaro strumento per evitare non soltanto la concorrenza ma anche una sana competizione tra commercianti.

Lasciando da parte l’ipocrisia del diritto anticoncorrenziale, osservo che la disciplina europea della concorrenza si compone, oltre che di norme rivolte alle imprese, anche di norme rivolte agli Stati. In particolare, l’art. 106, n. 2 del TUE, prevede che “Le imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale o aventi carattere di monopolio fiscale sono sottoposte alle norme dei trattati, e in particolare alle regole della concorrenza, nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento in linea di diritto o di fatto, della specifica missione loro affidata. Lo sviluppo degli scambi non deve essere compromesso in misura contraria agli interessi dell’Unione”. Inutile dire che la definizione di cosa sia un “servizio essenziale” spetta alla Corte di Giustizia europea e che trattandosi di una deroga alle norme sulla concorrenza la nozione è interpretata restrittivamente. Anche il controllo sul superamento della misura necessaria a svolgere la missione è attribuito alla Corte di Giustizia. Si tratta di limiti all’azione pubblica (o svolta nell’interesse pubblico) del tutto ignoti alla nostra Costituzione.

Inoltre, in materia di banche e intermediari finanziari, l’Italia ha perduto ogni potere normativo (salvo quello di applicare i principi UE): non può alzare la riserva frazionaria; non può separare le banche d’affari dalle banche commerciali; non può imporre speciali vincoli di portafoglio alle banche commerciali italiane (per esempio: detenere titoli del debito pubblico italiani); non può organizzare il credito secondo principi razionali, distinguendo (come prevedeva la vecchia legislazione italiana) tra istituti che erogano credito a lungo termine, istituti che erogano a medio termine e istituti che erogano a breve termine. La segnalata impossibilità è in gran parte di diritto, perché l’ordinamento italiano ha perduto la competenza o non potrebbe comunque disporre in contrasto con il diritto della UE. Per altra parte, è impossibilità di fatto, perché le discipline che sarebbe opportuno introdurre renderebbero meno competitive le banche italiane e quindi imporrebbero contestualmente limiti alle banche straniere o tutele delle banche italiane che il diritto europeo della concorrenza non consente.

Il dogma della concorrenza è poi la matrice della disciplina che pone il divieto di “aiuti di Stato” (art. 107 TFUE), nozione vaga che ovviamente è interpretata estensivamente (quindi ampliando il divieto) e il cui contenuto dipende, in definitiva, dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia europea. Ne consegue che se il popolo italiano intendesse investire enormi somme in un nuovo settore e “aiutare” le imprese italiane, pubbliche o private, che operassero in quel settore, le leggi italiane dovrebbero essere disapplicate e lo Stato italiano sarebbe sanzionato dagli organi competenti della UE.

Il divieto di aiuti di Stato e di ogni altra forma di “protezione” di settori economici rende pure declamazioni irrealizzabili le proposte di promozione di un ritorno a forme di agricoltura contadina, così come pressoché tutte le politiche industriali un tempo praticate dai governi italiani.

Per quanto riguarda i movimenti dei capitali (“operazioni finanziarie che riguardano essenzialmente la collocazione o l’importo di cui trattasi e non il corrispettivo di una prestazione”: Corte di giustizia 31 gennaio 1984, Luisi e Carbone), l’art. 63 del TFUE ne vieta “tutte le restrizioni… tra Stati membri nonché tra Stati membri e paesi terzi”. Identico principio è posto per i pagamenti (“sono trasferimenti di valuta che costituiscono una controprestazione nell’ambito di un negozio sottostante”: Corte di giustizia 31 gennaio 1984, Luisi e Carbone). Anche in questa materia, alla completa adorazione di Satana si è giunti dopo molti anni, per effetto della direttiva del Consiglio n. 88/361 del 24 giugno 1988 e poi con il Trattato di Maastricht.

Il divieto di tutte le restrizioni ai movimenti di capitali è mortale per ogni idea, anche vaga e moderata di “economia sociale e popolare”; inizialmente, forse, soltanto per gli Stati europei meno produttivi; ma alla lunga per tutti gli Stati. Per recare un solo macroscopico esempio, esso rende del tutto impossibile per i singoli Stati, in via di fatto, introdurre regimi giuridici che prevedono una effettiva progressività nella tassazione dei redditi, degli utili sociali e soprattutto delle rendite. Per introdurre un tale regime impositivo, infatti, uno Stato è costretto a limitare la libera circolazione dei capitali. Diversamente, i capitali fuggirebbero. Il divieto di restrizione ai movimenti dei capitali è un modo elegante e ipocrita per decretare la concorrenza fiscale tra gli Stati europei.

L’unione monetaria ha sottratto agli Stati anche il potere di svalutare la propria moneta e anzi ha sottratto agli Stati la moneta.

L’unione monetaria è stata un grave errore tecnico, non soltanto politico. Gli Stati del sud Europa hanno perduto la possibilità di svalutare, per promuovere le esportazioni e soprattutto per rendere competitive le imprese nazionali. In caso di svalutazione, la produzione nazionale è più economica rispetto a quella straniera, perché per le imprese nazionali, che in precedenza acquistavano beni strumentali all’estero o che erano solite vendere beni importati, i beni stranieri aumentano di prezzo in misura pressoché corrispondente alla svalutazione (l’impresa nazionale che intendesse acquistarli dovrebbe acquistare con la moneta nazionale svalutata la moneta straniera necessaria per acquistare i beni stranieri).

A causa dell’unione monetaria, gli Stati del sud Europa sono divenuti debitori cronici nei confronti di quelli del nord e segnatamente della Germania: si indebitano con la Germania, per acquistare beni tedeschi! Un tempo, invece, accadeva che la richiesta di beni tedeschi e di marchi per acquistarli portava a un aumento dei prezzi dei beni tedeschi, con la conseguenza che i beni prodotti dagli Stati del sud Europa ridivenivano competitivi. Oggi, la moneta unica impedisce l’aumento dei prezzi dei beni tedeschi e quindi il riequilibrio commerciale. Ovvio, poi, che i tedeschi abbiano limitato le vacanze che un tempo trascorrevano in massa in Italia, in ragione dei (per loro) bassi prezzi, che non sono più tali!

In questa sede non interessa indagare se gli svantaggi siano stati complessivamente superiori o inferiori ai vantaggi, tanto propagandati. Interessa soltanto sottolineare che l’Unione monetaria ha sottratto agli Stati e ai popoli europei ulteriori poteri.

5. Conclusioni

Anche un ingenuo comprende che il modello di disciplina dei rapporti economici prefigurato nella Costituzione e quello prefigurato nei Trattati europei sono antitetici. Ciò che dobbiamo sapere, e dobbiamo ripetere fino alla nausea, è che il Parlamento italiano non può violare i Trattati europei e il diritto derivato, nemmeno all’unanimità e nemmeno modificando la Costituzione. Perciò, per attuare o per non violare il diritto dei Trattati europei e il diritto derivato, il Parlamento deve rinunciare ad attuare il programma costituzionale e deve rinunciare a dirigere la vita del popolo italiano. Oramai da venti anni la rinuncia è sistemica e senza eccezioni.

Coloro che innalzano il vessillo della Costituzione della Repubblica Italiana e non si pongono l’obiettivo di uscire dalla UE o sono ingenui e non consapevoli della prigione nella quale è stata rinchiusa la parte più nobile e moderna della nostra Costituzione, o sono ipocriti in mala fede, privi di coraggio e non degni di candidarsi al ruolo di classe dirigente della nazione.

L’UE è una organizzazione internazionale nata per distruggere gli Stati europei e per dissolvere i popoli europei in masse di consumatori anonimi, in balìa del mercato globale e del potere del capitale. L’UE non è altro che un insieme di vincoli per i popoli e quindi per gli Stati europei. Per il momento gli effetti deleteri della UE si sono verificati soprattutto nei paesi del Sud Europa. Ma essi non tarderanno ad apparire anche negli altri paesi.

Divieti di restringere la circolazione dei capitali, dei servizi, delle merci e dei lavoratori. Divieto di disciplinare in uno o altro modo i diversi settori economici, per rispettare l’obbligo di adeguarsi al dogma della concorrenza totale, ossia al “valore” della guerra totale permanente. Divieto di perseguire la piena occupazione sopportando il costo di qualche punto d’inflazione; dunque divieto di evitare la deflazione salariale. Vincoli esterni alla spesa pubblica, anche in periodi di recessione, a costo di sprofondare in una grande depressione. Impossibilità di svalutare la moneta. L’Unione Europea è l’insieme di questi vincoli e niente altro. L’Unione Europea è la più potente delle armi utilizzate dal neoliberismo per lanciare contro i popoli, le nazioni, le culture e i mercati nazionali la quarta guerra mondiale (secondo l’acuta analisi e la terminologia del comandante Marcos).

Sono vincoli pensati e voluti per uccidere Stati e Popoli. Dalla metà degli anni Ottanta i principi fondanti della UE (che altro non sono se non divieti e limiti per Stati e popoli) sono stati estesi e privati di eccezioni, dando così vita, anche in ragione dell’introduzione della moneta unica, a un veleno micidiale che aspira a uccidere nazioni secolari e millenarie.

Il destino al quale i popoli del sud Europa sono chiamati è la liberazione dalle catene imposte dalla UE, le quali, dopo averli indotti, con conseguenze culturali e antropologiche gravissime, all’indebitamento (privato – il problema è l’indebitamento privato, non quello pubblico!) e al conseguente impoverimento, hanno fatto ad essi conoscere finanche il disonore del commissariamento.

Inoltre, con specifico riguardo all’Italia, la UE, ostacolando la coesione non soltanto sociale ma anche territoriale –in Italia la questione sociale coincide in parte con la questione meridionale– è un cancro che sta colpendo l’unità della nazione. 

Recedere dai trattati europei (e dal WTO, che pone regole molto simili a quelle della UE) e attuare il modello dirigista previsto nella nostra costituzione economica, questo è il programma che deve essere accettato da tutti i patrioti italiani. Invece, come debba essere applicato il modello dirigista prefigurato nella nostra Costituzione, lo deciderà democraticamente il popolo italiano quando avrà riconquistato la piena sovranità. Dividerci oggi sul come attuare un potere che non ci è dato e che non potremo utilizzare fino a quando non sarà stata completamente riconquistata la sovranità, è atteggiamento ingenuo, infantile, massimalista e gruppettaro (da gruppetti di sinistra degli anni Settanta), che deve essere assolutamente evitato e censurato.

L’Unione Europea e la sovranità popolare perduta




INCOMPATIBILITA' TRA COSTITUZIONE ITALIANA E UNIONE EUROPEA

“Voi non potete immaginare quale angoscia e quale rabbia invada l’animo vostro, quando degli inetti si impadroniscono di una grande idea, che voi da gran tempo venerate, e la danno in pasto ad altri imbecilli uguali a loro, in mezzo a una strada, e voi la ritrovate al mercato della roba vecchia, irriconoscibile, infangata, messa a gambe all’aria, assurdamente, senza proporzione, senza armonia, ridotta a giocattolo per bambini stupidi!”. Queste parole piene di amarezza che Stepan, nei Demoni di Dostoevskij, pronuncia tra i sospiri (non sappiamo quanto sinceri) sono, proprio perché così amare, sempre veritiere e attuali. Oggi, per esempio, offrono una descrizione perfetta dell’Unione Europea. L’antica e alta aspirazione a unire i popoli d’Europa superando rivalità secolari ha avuto sostenitori come Dante, Novalis, Mazzini, Hugo; poi però la “grande idea” è finita nelle mani di uomini spiritualmente “inetti” che l’hanno uccisa e sfigurata: i burocrati e i tecnocrati dell’UE, vuoti e arroganti come il premier non eletto Mario Monti.


“L’altissimo merito di quest’ultimo”, chiariva Piergiorgio Odifreddi all’indomani della nomina a senatore a vita, “è di essere stato commissario europeo con deleghe economiche, dal 1994 al 1999 per nomina del primo governo Berlusconi, e dal 1999 al 2004 per nomina del primo governo D’Alema. Oltre che di essere stato presidente della famigerata Commissione Trilaterale, una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger. Ci voleva un ex sedicente comunista dell’area migliorista, per formalizzare attraverso la persona di Monti il ruolo extraparlamentare dell’economia liberista che sta condizionando l’Europa intera attraverso le politiche della Banca Centrale (oggi presieduta da Mario Draghi, ex collega di Monti come consulente della Goldman Sachs), del Fondo Monetario Internazionale e delle borse. È probabile che la nomina di Monti sia un giochetto da Prima Repubblica, per poter presentare a giorni la sua promozione a primo ministro come ‘istituzionale’”.

D’altro lato, il destino del continente era segnato fin dall’inizio (anni Cinquanta, Trattati di Parigi e Roma), cioè ben prima di Maastricht, come aveva intuito Pasolini (per La rabbia, 1963): “Le piccole borghesie fasciste sono pronte all’unità d’Europa in nome della comune aridità”. In nome della comune aridità sono state concepite autentiche mostruosità come l’euro, “una moneta senza Stato” e senza precedenti nella storia (Sapelli), e come le stesse istituzioni dell’UE, modelli addirittura smaccati di oligarchia. Si legge in un recente documento di Rifondazione Comunista:

“Nell’Unione Europea decide ormai una vera e propria oligarchia, che risponde ai ‘voti’ del mercato finanziario (…) Il Consiglio Europeo ha confermato e rafforzato la costruzione, ormai in stato di forte avanzamento, di un edificio che, senza precedenti nella storia delle democrazie, ha distrutto le fondamenta dello stesso Stato borghese, quelle costruite sulla base del no taxation without rapresentation. Si sta realizzando un sistema monetario, fiscale e bancario in funzione di un’economia di mercato che deve essere altamente competitiva sulla scena del capitalismo globalizzato. E se ne affida la direzione ad una struttura tecnocratica del tutto priva di un mandato popolare e sottratta a ogni forma di controllo, anche delle istituzioni rappresentative”.

Danilo Zolo commentava in questi termini il varo della Costituzione Europea, in seguito confluita nel Trattato di Lisbona: “Non è ragionevole aspettarsi, io penso, che il varo della Costituzione possa offrire un contributo rilevante a favore dell’unificazione europea (…) nel senso (…) della creazione di un soggetto politico dotato di una forte coesione e identità collettiva, e pertanto capace di una politica estera unitaria, tale da modificare lo scenario internazionale. È illusorio pensare che la nascita di un ‘popolo europeo’ possa essere stimolata da più robuste protesi istituzionali e da un surplus di normazione costituzionale. La mia opinione è che sono i popoli a fare le Costituzioni e non, come credono i burocrati di Bruxelles e di Strasburgo, l’inverso. Ed è abbastanza evidente che oggi non esiste un popolo europeo. Non esiste, neppure all’interno della old Europe, una ‘società civile europea’: e cioè un’opinione pubblica, una lingua, una comunicazione multimediale europea. Mancano editori, emittenti radiofoniche e televisive europee, mancano movimenti, associazioni civili, sindacati, partiti politici su scala europea (…) Ci sono inoltre profondi dissensi su temi cruciali come la politica estera (il rapporto con gli Stati Uniti, in particolare), la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini europei e, last but not least, l’alternativa fra un modello intergovernativo e un modello federalistico-comunitario del processo di integrazione regionale”.

L’UE, in sostanza, altro non è che uno spaventoso laboratorio consacrato alla sperimentazione selvaggia di pratiche di mercato radicalmente incompatibili con il dettato costituzionale della Repubblica Italiana, come spiega il giurista Stefano D’Andrea: “’La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni’, ‘aiuta la piccola e media proprietà’, ‘provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato’ (artt. 37, 45), mentre l’Unione Europea impone la deflazione salariale e la precarietà, come unico strumento per aumentare la produttività e reggere la competizione internazionale; spinge verso le liberalizzazioni a vantaggio del grande capitale (…) schiaccia gli agricoltori (…) nell’interesse della grande distribuzione e dell’industria agroalimentare; costringe i commercianti a soggiacere al capitale marchio (…) e penalizza i piccoli esercizi commerciali. ‘La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme’ (art. 47, primo comma), mentre l’Unione Europea incoraggia l’indebitamento privato per l’acquisto di beni e servizi di consumo. ‘La Repubblica favorisce l’accesso del risparmio popolare… al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del paese’ (art. 47, secondo comma), mentre l’Unione Europea impedisce all’Italia ogni vincolo di destinazione del risparmio degli italiani, sancendo la assoluta libertà di circolazione dei capitali. La Costituzione ammette, in presenza di determinate condizioni, monopoli pubblici o collettivi, sia originari, sia derivanti da espropriazioni con indennizzo (art. 43). L’Unione europea promuove la concorrenza in ogni campo dell’attività economica e impedisce all’Italia di introdurre monopoli anche in alcuni dei casi previsti dalla Costituzione. La Costituzione italiana non vieta e quindi ammette il ricorso al protezionismo e anzi promuove limitazioni della libertà di circolazione dei capitali (art. 47, secondo comma: ‘La Repubblica… favorisce l’accesso del risparmio popolare… al diretto ed indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del paese’). La Costituzione Italiana promuove la piena occupazione (art. 4, primo comma) e quindi salari dignitosi, ammettendo, a tal fine, un’inflazione modesta o relativamente modesta. L’Unione Europea impone un’inflazione bassissima, impedisce la piena occupazione e promuove la deflazione salariale. La Costituzione non pone limiti al debito pubblico e al deficit pubblico e consente allo Stato di prevedere che i titoli invenduti siano acquistati dalla banca d’Italia. L’Unione Europea prevede precisi limiti al debito pubblico e al deficit, impedisce alla BCE e alle banche centrali nazionali di acquistare titoli del debito pubblico e vuole imporci l’introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione. In generale, l’Unione europea abbatte i confini degli stati europei, anche nei confronti dei paesi terzi e crea un mercato aperto nel quale deve vincere la logica del più forte. Al contrario, l’art. 41, terzo comma della Costituzione prevede che ‘la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali’. L’Unione europea sopprime tutti i possibili poteri degli stati e quindi dei popoli di disciplinare l’economia, affidando il sistema economico alla pura concorrenza tra imprese e gestori dei grandi capitali internazionali”.

A fronte dell’inesistenza della politica e del popolo europei, è concreto il pericolo che il malcontento sempre più diffuso (il numero complessivo dei disoccupati e sottoccupati si aggira oggi intorno ai sessanta milioni) presti il fianco a facili strumentalizzazioni in senso sciovinista e razzista, come è avvenuto in Grecia con “Alba dorata”, o in altri casi crei e alimenti aspirazioni secessioniste all’interno dei singoli Stati, verosimilmente foriere di guerre civili (altro che Nobel per la pace!). In assenza del popolo europeo, in che modo l’UE potrà mai essere riformata per diventare quello “spazio di civiltà” che auspica Vendola? Quale democrazia senza demos? Il crollo dell’UE e dell’euro, inevitabile secondo Latouche, non sarà un evento indolore ma almeno renderà possibile un’Europa di paesi sovrani e solidali che guardi finalmente al Mediterraneo come al suo centro.

PROPONIMENTO DEL GIORNO


Risponderò con dolcezza a tutte le persone con cui avrò occasione di parlare.



LITURGIA DEL GIORNO

 

LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  
  



 PRIMA LETTURA 

At 20,17-27
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.
Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.
Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio».


  SALMO  

Sal 67
Regni della terra, cantate a Dio.

Oppure:
Benedetto il Signore, Dio della salvezza.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.


 VANGELO 

Gv 17,1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

lunedì 3 giugno 2019

Vaccini obbligatori per tutti

UNO DEGLI ARGOMENTI DEL BILDERBERG PER DEPOPOLARE IL PIANETA DAGLI "INUTILI MANGIATORI"



Vaccini obbligatori per tutti


Vaccinazione per tutta la vita, vaccinazione in tutte le farmacie, le scuole, sui posti di lavoro o nei supermercati: una politica di vaccinazione costante su scala globale, planetaria, si avvia ad alta velocità.​


Senza che ciò abbia scatenato alcun dibattito nei media o nelle assemblee, un programma di vaccinazione che organizzi l'istituzione di un controllo permanente sulle popolazioni e sugli individui di tutte le età. Questa strategia è stata sviluppata nel contesto della Global Health Security Agenda, o GHSA, spingendo la nostra società, a tutta velocità, verso "il migliore dei mondi"?

Strana passività

È l'Argentina che dà il via a questa politica di controllo totalitario attraverso la vaccinazione. 
Il Congresso del paese ha approvato nel mese di dicembre una legge che richiede la presentazione di un certificato aggiornato di vaccinazioni che ne attesti la data e la somministrazione per poter aderire ad ogni formalità amministrativa: carta d'identità, passaporto, patente di guida, certificato per domanda di matrimonio eccetera (1). Mentre il paese si scatenava su questioni relative all'integrità del corpo, come le leggi concernenti l'aborto o la possibilità di matrimonio per tutti, e si appassionava ai casi di abusi sui minori, è stata votata all'unanimità, e senza alcun dibattito, una legge che impone un'ingerenza permanente nel corpo di ogni individuo. Naturalmente, questo vincolo influisce anche sull'accesso all'istruzione, ai servizi sanitari e all'occupazione. In una rivista online, un editorialista indipendente molto contrastato, ha scritto: "L'Argentina è diventata la prima nazione al mondo a rendere i propri cittadini ratti da laboratorio"(2),  riferendosi alle molteplici sperimentazioni cliniche pericolose, anche mortali, che sono state lì condotte senza consenso, in particolare per il vaccino Synflorix.(3) I media argentini hanno tuttavia evitato le critiche, riferendo solo commenti ufficiali.

Rafforzare la leadership

Secondo la dott.ssa Carla Vizzotti, presidente della Vaccinology and Epidemiology Society, «Questa è una grande notizia per la salute pubblica. Un progetto che è diventato legge in meno di un anno, una legge federale, sostenuta da tutte le parti del Congresso. Introduce l'immunizzazione permanente per tutti i vaccini che saranno registrati nel programma nazionale. E definisce anche la vaccinazione come un bene sociale che antepone l’importanza della salute pubblica agli interessi particolari.» Dalla Germania alla Russia, alla Corea del Nord o alla Cina, questa retorica della prevalenza del bene comune sugli interessi dell'individuo è la porta di accesso a tutti gli abusi. Ricordiamo che nel 2018, a Mar del Plata, si è tenuto il summit del G20. 

Durante la riunione dei ministri della salute, si è parlato molto di vaccinazioni, affrontando soprattutto il tema della resistenza agli antibiotici (la vaccinazione sembra essere l'unica soluzione per contrastare il problema), ma anche e soprattutto per risolvere il problema della "preparazione alle minacce per la salute e per le nuove pandemie". Nella dichiarazione congiunta del 4 ottobre 2018,(4) sotto la presidenza argentina, i paesi del G20 hanno richiesto il potenziamento del peso delle agenzie sanitarie nazionali e il ruolo centrale dell'OMS, per garantire che l'ONU abbia un sistema proprio per affrontare una futura crisi sanitaria globale. Hanno sostenuto e promosso inoltre importanti finanziamenti per la preparazione alle eventuali pandemie, compreso il sostegno World Bank’s Pandemic Emergency Financing Facility, frutto di una recente partnership, ancora più stretta, tra l'OMS e la Banca mondiale.(5,6)

Un libretto di vaccinazione europeo

Il desiderio di creare questo ordine sanitario mondiale è quindi chiaro e il primo punto di questa agenda è e rimane la vaccinazione. Se l'Argentina prende l'iniziativa con questa misura radicale, l'Europa sembra seguirne l'esempio. Il 30 novembre, il Consiglio dell'Unione europea (l'organo più influente tra le istituzioni europee) emette una raccomandazione per "una maggiore collaborazione nella lotta contro le malattie prevenibili con il vaccino",(7) in cui si chiede, tra le altre misure, di rafforzare la vaccinazione ed i finanziamenti a sostegno, per organizzare entro il 2020 un calendario europeo di vaccinazione in linea con le raccomandazioni dell'OMS e monitorarne l'attuazione attraverso l'obbligatorietà di un libretto digitale europeo sulle vaccinazioni, come fosse un "passaporto". Tutto come in Argentina, si prevede l'immunizzazione "per tutta la vita", con controlli di routine e opportunità per far i richiami delle vaccinazioni a tutte le età, compreso l'accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, al posto di lavoro ed alle strutture di cura. Per fare ciò, l'Unione sta dando priorità allo sviluppo di piattaforme digitali per la salute e soluzioni per i big data.

Indottrinamento

È la Sig.ra Geneviève Chêne, presso l'INSERM (Istituto nazionale di salute e ricerca medica) in Francia, che è responsabile tecnico di questo progetto «Joint Action on Vaccination» («Azioni comuni in favore della vaccinazione») che serve per organizzare una banca dati con lo stato di vaccinazione di ogni cittadino in tempo reale, consentendo di consultare e scambiare dati tra diversi sistemi sanitari, o di inviare SMS ed e-mail per notificare il promemoria dei richiami dei vaccini da somministrare ai singoli cittadini. La raccomandazione prevede inoltre di inculcare i principi di immunizzazione nelle scuole, tutte le scuole europee, di ogni ordine e grado. Inoltre, si prevede di eliminare tutte le contestazioni con il pretesto di una strategia europea per combattere le notizie false e la disinformazione online.(8) Infine, misura ancor più preoccupante, l'Unione intende finanziare la ricerca nel campo delle scienze sociali e comportamentali per determinare i fattori che portano alla riluttanza contro i vaccini nei diversi gruppi della popolazione e tra gli operatori sanitari (articolo 15 della raccomandazione del Consiglio europeo).(9)

Ragioni di resistenza

Questa è una politica molto restrittiva e verrà applicata in tutta Europa, anche se potrebbe essere difficile introdurre un’obbligatorietà legale in alcuni paesi. Nella maggior parte delle democrazie dell'Europa occidentale, il principio del libero consenso informato e il divieto di sperimentazioni mediche forzate sono di dominio pubblico, anche a seguito del Codice di Norimberga, a partire dalle atrocità naziste dell’ultima guerra. Inoltre, Angela Merkel, intervistata nell'ottobre 2017, quando l'estensione degli obblighi vaccinali in Francia era all'ordine del giorno, ha dichiarato in un’intervista: «Tutti dovrebbero essere in grado di valutare le proprie scelte, come cittadini responsabili e indipendenti, cosa assolutamente naturale in Germania.» Alcuni mesi prima, nel maggio 2017, anche il parlamento norvegese aveva respinto una legge che introduceva gli obblighi di vaccinazione,(10) in quanto, in primo luogo, il programma di vaccinazione, in atto in quel momento, sembrava soddisfare tutti i suoi obiettivi ed inoltre, molte associazioni si sono opposte ricordando l'esistenza di numerosi danni da vaccino e sostenendo il fatto che tale obbligo sarebbe stato contrario alle libertà garantite dalla loro Costituzione.

Forzatura

In ogni caso, dove il rispetto del libero consenso sembra essere protetto da diverse leggi, sarà sempre possibile, nella pratica, imporre una forma di obbligo. I vincoli sono molti: negazione dell'accesso a luoghi e servizi pubblici, a istituzioni educative o a centri commerciali o a mezzi pubblici di trasporto, ciò equivarrebbe quasi a una forma di arresti domiciliari. Gli incentivi per la vaccinazione potrebbero essere diversi e suddivisi tra bonus e indennizzi o, al contrario, un aumento delle tasse per assicurazione e per assistenza sanitaria, o anche una revisione al ribasso delle indennità per le persone non vaccinate, come già avviene in Australia, dove il governo sta conducendo una politica draconiana. In effetti, in seguito alla campagna “No jab, no play” organizzata da Newscorps, del gruppo editoriale di Rupert Murdoch, il cui figlio James è da tempo al servizio del laboratorio GSK, il governo australiano ha adottato nel gennaio 2016 una legge coercitiva "No jab, no play; No jab, no pay" ("niente puntura, niente giochi; niente puntura, niente soldi") ed ha tolto parte degli assegni familiari ai genitori i cui figli non sono vaccinati.(11)

"A partire dal 1° gennaio 2016, l'assistenza all'infanzia e familiare non sarà accessibile ai genitori che non vaccinano i loro figli

Politica autoritaria


L'Australia sembra ispirare l'Europa, e questa linea autoritaria e "criminalizzante" è stata delineata da Martin Seychell, vicedirettore della direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea, quando ha affermato che «la non vaccinazione minaccia la vita degli altri» in una posizione che esclude qualsiasi diritto alla non vaccinazione. Parlando alle associazioni e ai partner della società civile durante una riunione in Parlamento organizzata da Active Citizens in Europa per la vaccinazione, una ONG finanziata da MSD (Merck Sharp & Dohme, produttore Gardasil), ha sottolineato l'importanza di rafforzare la leadership e aumentare la sorveglianza. Tra i suoi obiettivi prioritari: vaccinare la popolazione adulta e ripristinare i "richiami". È ovviamente il vaccino antinfluenzale che sarà al centro di questa campagna, un prodotto che ha l'innegabile vantaggio commerciale di dover essere rifatto ogni anno. 


Durante questo incontro, un altro relatore, il dott. David Salisbury, ha proseguito nello stesso modo, lodando i benefici della vaccinazione "come nell'esercito". Ogni cittadino sarà convocato tramite e-mail o SMS, tramite un messaggio che suggerisce un orario di appuntamento in un centro di vaccinazione in cui si vaccinerà in massa, senza che sia necessaria una visita preliminare. Risparmiando tempo, i dati inseriti senza indugio nella documentazione sanitaria digitale, la vaccinazione diventa un obbligo del cittadino e si trasforma da atto medico ad atto amministrativo. Tutto ciò non ha nulla di rassicurante.(12) 

Cautela a lungo termine 


Il principio della vaccinazione obbligatoria è sempre stato contestato ovunque, in Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, già dall’epoca del vaiolo. È solo sulla base del carattere di "stato di emergenza" e "pericolo imminente" che sono stati ammessi i primi obblighi vaccinali. È interessante notare che nell'originale sentenza USA Jacobson vs. Massachusetts della Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1905, che autorizza per la prima volta un obbligo di vaccinazione contro il vaiolo sotto questo motivo di eccezione, si leggano avvertimenti molto gravi. Di fronte alla "possibilità di un uso arbitrario e oppressivo del potere di polizia", o "andando ben oltre ciò che era essenziale per garantire la salute pubblica", la Corte chiede chiaramente "di essere vigili per esaminare e contrastare le pretese irragionevoli del potere statale".(13) Protesta a Toronto, in Canada, il 13 novembre 1919



Diritto di precedenza incomprensibile 

Un secolo dopo, gli obblighi sono ora motivati da semplici imperativi commerciali, senza la minima emergenza sanitaria pubblica. Va ricordato che in Francia, appena due anni fa, lo stato fu condannato per eccesso di potere, perché in assenza di un triplo vaccino DTP sul mercato, corrispondente ai vaccini prescritti dalla legge, in realtà richiedeva l'uso di un vaccino esavalente.(14) In assenza di epidemie di poliomielite o difterite (il tetano non è mai contagioso), il mantenimento di tali obblighi non era più giustificato (15) e la Francia avrebbe potuto sopprimerli, allineandosi così al principio della libera scelta come hanno fatto in molte democrazie europee. Sfortunatamente, lo stato ha scelto di estendere e adattare l’obbligatorietà dei vaccini all'offerta di mercato. Con una così forte influenza legislativa sui diritti dei pazienti, degli esperti sulla sicurezza e con l'utilità e l'efficacia dei vaccini ed i tassi di vaccinazione già in aumento, nessuno poteva immaginare che questa legge potesse essere approvata. Tuttavia, un lasciapassare è stato creato con la dubbia "strategia di minaccia", sviluppata e condotta a livello internazionale dalla GHSA (Global Agenda for Health Security) attraverso la campagna di una minaccia del ritorno del morbillo. 

Stato di emergenza permanente

Fu nel novembre 2014, durante un primo incontro alla Casa Bianca, che la GHSA lanciò realmente questa strategia di minaccia globale. Coinvolse non solo i più importanti funzionari sanitari del mondo, ma anche il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e l'Interpol. Mentre l'obiettivo del GHSA è quello di garantire la sicurezza in caso di grave allarme per la salute, ad esempio in caso di incidente nucleare o di bioterrorismo (immaginate la reintroduzione del vaiolo come arma bellica), una prima deriva si verifica sin dall'inizio nella designazione del morbillo come una minaccia per la salute. Elemento essenziale già detto, l'argomento della sicurezza è in realtà l'unico che permette di bypassare impunemente tutte le leggi a favore del consenso informato. Ma la designazione del morbillo, una malattia generalmente benigna, come una minaccia per la salute, non è una mossa che può essere sottovalutata. Tutto ciò arriva pochi mesi dopo che l'esperto CDC (Centers for Disease Control - Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) William Thompson ha confessato di aver falsificato lo studio principale che fungeva da riferimento per negare il legame tra autismo e il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia.(16,17,18)  

Lungi dal rappresentare un pericolo reale, la minaccia del morbillo si comporta come un contro-attacco per accuse di frode scientifica, mentre la vaccinazione di massa ed in particolare gli obblighi stanno emergendo come il mezzo più efficace per garantire un mercato farmaceutico che potrebbe accusare perdite. I principali obiettivi annunciati al termine di questo incontro erano quelli di sviluppare una maggiore sorveglianza, rafforzare le posizioni di leadership e modificare le leggi nazionali a favore della vaccinazione su larga scala. Per il morbillo, l'obiettivo è raggiungere una copertura del 95% in tutto il mondo per ottenere "l'immunità di gruppo".(19) L'Italia è stata designata come precursore dell'istituzione del programma. Due anni più tardi, qualche giorno prima delle elezione di Trump, Barack Obama e Bill Gates hanno firmato in fretta un finanziamento significativo per accelerare l'attuazione del programma in tutto il mondo e, quindi, hanno lanciato la grande campagna della minaccia del ritorno del morbillo. 

Strategia di minaccia 

Poiché il morbillo non decima la popolazione e il tasso di immunizzazione è aumentato nella maggior parte dei paesi, l'obiettivo della strategia si concentra sulla minaccia virtuale e sul pericolo permanente, sia con il pericolo della "possibile diminuzione della vaccinazione", sia con il grande ritorno delle malattie "a causa della disinformazione sui social network", sia con il pericolo sconosciuto, come "la famosa influenza che non si conosce, ma che arriverà, prima o poi".(20) L'influenza è uno degli argomenti preferiti di Bill Gates e dei produttori di vaccini, ma nel 2018 viene aggiunta all'elenco dei pericoli prioritari "la malattia X"(21,22), una malattia che non esiste ancora, ma permette di dare priorità ai finanziamenti per "programmi di preparazione alle catastrofi" come previsto con la Banca mondiale. 

Recentemente, l'OMS ha persino descritto la riluttanza a vaccinare come una delle prime dieci minacce per la salute.(23) Se i media e le numerose lobby scientifiche sono già sotto il controllo delle istituzioni e dell'industria, il ruolo delle informazioni sui social media, e sui media alternativi, sarà indubbiamente un elemento decisivo in questa battaglia per la libera scelta. «Le malattie prevenibili con i vaccini sono considerate grandi flagelli!» secondo i testi dell'Unione europea.(24,25) In altre parole, non importa la malattia e il suo grado di pericolo o contagio. È sufficiente sviluppare un vaccino in modo che possa giustificare il fatto di promuoverlo e persino renderlo obbligatorio. Oltre ad una legittima interrogazione su ciò che è una forma di racket, è anche necessario considerare questa politica di vaccinazione in altri aspetti. 

Controllo dei cittadini 

Con l'implementazione di cartelle cliniche elettroniche, come previste dall'Unione Europea, abbiamo un forte cambiamento nella sorveglianza delle malattie, laddove fosse necessario rilevare focolai infettivi e monitorare la risposta sanitaria ed ottenere in generale una maggiore sorveglianza dei cittadini. Da qui, le conseguenze possibili sono diverse, ad esempio, i dati raccolti potrebbero essere utilizzati ("valutati", vale a dire commercializzati) o sfruttati in un modo o nell'altro (in particolare dalle assicurazioni), senza alcun consenso. Il seguito dato alle raccomandazioni ufficiali potrebbe influenzare l'accesso ad altri benefici o il loro rimborso? Non rischiamo dunque così di arrivare a possedere una sorta di libretto sanitario a punti? D'altra parte, l'Interpol partecipa alla GHSA e gestisce una raccolta file centralizzata che gli consente di processare le persone in diversi stati. Si può così mettere in discussione il ruolo di un individuo nei confronti della conservazione delle politiche di vaccinazione, oppure che una persona venga qualificata come pericolosa o deviante se ha rifiutato un vaccino. Riconoscendo che l'OMS ha affermato che "la riluttanza a vaccinare è una delle principali minacce alla salute generale" e che l'Unione europea finanzia anche programmi per studiare il comportamento e il profilo psicologico di individui riluttanti alla vaccinazione, c'è qualcosa di serio di cui preoccuparsi. 

Parola tabù: eugenetica

Non si tratta di avanzare accuse o di speculare sulle intenzioni delle politiche attuali, ma di fornire prove per comprendere le questioni della vaccinazione in un contesto più ampio, al fine di mettere in atto una serie di salvaguardie. Questo argomento non viene mai discusso seriamente, al contrario, i pericoli dei movimenti estremisti vengono costantemente discussi mentre si perseguono politiche sempre più autoritarie. Sorgono adesso tre domande: tra coloro che avevano ideato e finanziato lo sviluppo di vaccini c'erano persone con idee naziste o eugenetiche? Esistono vaccini contraccettivi o sterilizzanti? L'eugenetica ha fatto parte dei programmi politici? La risposta a queste tre domande è chiaramente sì. 

Elimina i deboli 

È interessante osservare l'esempio della Fondazione Rockefeller, che ha svolto un ruolo cruciale nelle politiche sui vaccini, per oltre un secolo. L'istituto di ricerca della fondazione è stato fondato nel 1901 sotto la direzione di William Welch, uno scienziato la cui missione principale era lo sviluppo del primo vaccino antipolio. Welch, come molti dei suoi colleghi, era un ben noto eugenista e sedeva nel consiglio di amministrazione dell’Eugenics (26) Record Office, un'organizzazione che aveva iniziato a mappare milioni di americani per identificare le linee più deboli della popolazione allo scopo di eliminarli con vari metodi, tra cui la sterilizzazione e l'eutanasia.(27,28) 

Eugenics Building alla fiera libera del Kansas in cui le famiglie sono valutate e registrate 

Secondo i documenti trovati in Edwin Black War Against the Weak: Eugenics and  America’s Campaign to Create a Master Race (Guerra contro i deboli: eugenetica e campagna americana per creare una razza dominate) ( Expanded Edition, Dialog Press, 2012), le radici ideologiche e persino i metodi di sterminio nazisti, comprese le camere a gas, sono stati presi in prestito dagli eugenisti californiani. La Fondazione Rockefeller avrebbe donato quasi 100 milioni di dollari all' Eugenics Record Office, ma ha anche svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo degli istituti eugenetici in Germania, tra cui il Keizer Wilhelm Institute. La fondazione aveva già sostenuto, prima della guerra, il terrificante lavoro del Dr. Mengele, così come quelli di Rudin.(29) Durante il conflitto, Rockefeller contribuì, attraverso la partnership tra Standard Oil e IG Farben, al lavoro forzato e alla sperimentazione umana nei campi di concentramento (alcuni di questi erano sperimentazioni per lo sviluppo di vaccini) (30), così come l’effettuazione della "soluzione finale".

Controllo demografico 

Sfortunatamente, la guerra non ha messo fine alle politiche eugenetiche e la Fondazione Rockefeller ha continuato a sostenerle attraverso programmi nazionali e internazionali. Negli Stati Uniti, i programmi di sterilizzazione hanno avuto luogo fino agli anni '50 e addirittura fino agli anni '70 (nella Carolina del Nord) (31,32) e solo di recente sono stati approvati (33) programmi di risarcimento per le vittime. Molti presidenti americani hanno condiviso queste stesse concezioni e obiettivi politici. Nel 1913, in una lettera a Charles Davenport, uno dei leader del movimento eugenico, Theodore Roosevelt sostiene "che la società non possa permettere ai degenerati di riprodursi"(34). Tra la Seconda Guerra Mondiale e la fine degli anni '80, parecchie generazioni della famiglia Bush furono anche strettamente coinvolte nelle politiche eugenetiche in connessione con la Fondazione Rockefeller.(35) Nel 1974, Kissinger inviò un rapporto segreto al Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, in cui delineò l'agenda per il controllo globale della popolazione, che comprendeva l'attuazione di programmi internazionali come l'USAID (36,37).

  
Manifesto "Stop Forced Sterilization" di Rachael Romero, San Francisco Post Brigade, 1977. Per gentile concessione di Rachael Romero.
 

Il controllo della popolazione è poi stato sistematicamente integrato in un programma globale,(38,39)

principalmente sotto la guida del britannico Julian Huxley, ex direttore generale dell'Unesco e fervido difensore dell'eugenetica con il fratello Aldous, autore del Brave New World, che sebbene ferocemente contrario al nazismo (poichè contestava la selezione attraverso le razze), Huxley fu profondamente influenzato dalle teorie evoluzionistiche e sostenne una filosofia sociale radicata nella biologia... In sintesi, lo scopo era eliminare i più deboli, per favorire i più forti. Julian Huxley si è adoperato al fine di introdurre il controllo della popolazione nei programmi dell'Unesco, della FAO e dell'OMS, istituendo il Consiglio della Popolazione e sorvegliandone l'applicazione sistematica sulle popolazioni  in via di sviluppo attraverso i programmi di aiuto ai paesi (il principale «aiuto» è la vaccinazione). 

Due in uno!

Il progetto di sviluppo di vaccini sterilizzanti è stato lanciato dall'OMS nel 1972
(40) in collaborazione con l'UNFPA (United Nations Population Fund), UNDP (United Nations Development Progamme), la Banca Mondiale e i loro partner prediletti (Rockefeller, Planned Parenthood, UNAIDS, ecc) nel quadro della "Expanded Program of Research, Development, and Research Training in Human Reproduction"(41) ("Programma di ricerca, sviluppo e formazione in riproduzione umana"). Questo programma ha coinvolto 650 ricercatori in oltre 60 paesi applicando diversi metodi, tra cui l'aborto, la sterilizzazione e i vaccini contraccettivi. Nel 1993,(42) un primo vaccino efficace fu sviluppato combinando la tossina del tetano con un ormone della gravidanza (hCG). Questo vaccino ha pertanto proprietà abortive in donne in gravidanza e inibisce la gravidanza in donne non fecondate per un periodo da sei mesi a un anno. Essenzialmente per i paesi in via di sviluppo, questi vaccini avrebbero dovuto essere offerti come contraccettivi alle donne che li chiedono "consapevolmente", ma in pratica cosa è accaduto? 

Libero consenso violato 

Oggi sono emersi nuovi prodotti e il termine vaccino contraccettivo o anti-gravidanza è stato abbandonato a favore di parole più neutre che riguardano solo i nomi dei prodotti o dei loro componenti.(43) Ad esempio, DMPA o Depo-Provera contraccettivo iniettabile, che è ampiamente promosso dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, come parte del piano di pianificazione familiare FP2020, una campagna iniziata con il governo britannico, i cui bersagli sono, in particolare, i più poveri, in particolare in India (Mission Parivar Vikas). Questo prodotto ha ricevuto una menzione "scatola nera"(44) negli Stati Uniti, perché è associato ad un aumento del cancro al seno, dell'osteoporosi e ad un più difficile ritorno alla fertilità dopo la sospensione. Secondo il portavoce dell’ONG Centre for Health and Social Justice, attraverso un articolo pubblicato dagli organi di informazione indiani nel 2017,(45) il consenso informato gratuito che accompagnava questa campagna era davvero una farsa. Essa attirava le donne analfabete verso il farmaco, dando loro come incentivo un centinaio di rupie, ma senza menzionarne i rischi, quando esistevano altri contraccettivi più sicuri e più adeguati alle loro esigenze. 

In India, la maggior parte dei medici ha ancora un approccio terapeutico molto malthusiano nei confronti dei pazienti e la società è ancora imbevuta del sistema delle caste e delle divisioni etniche. Inoltre, quando il governo ha introdotto campagne anticoncezionali iniettabili, molte associazioni si sono opposte, al fine di evitare possibili derive eugenetiche. D’altro canto, come specificavano queste associazioni contrarie alle vaccinazioni, promuovere questi farmaci, senza nemmeno prendere in considerazione la salute generale e il benessere delle donne, risultava unicamente come una forma di controllo e privazione della libertà delle donne. Con questo in mente, mettere in discussione le campagne di vaccinazione svolte dai potenti del pianeta e le organizzazioni internazionali che sono in gioco, deve essere un obbligo del libero cittadino per legittima precauzione. I fatti che hanno avuto luogo alcuni anni fa in Kenya ne sono la prova. 

Tetano con ormone della gravidanza 

Nel novembre 2014, la Chiesa cattolica in Kenya ha dato l'allarme dopo aver visto un aumento significativo degli aborti e dei problemi di fertilità. I medici keniani avevano fatto analizzare presso quattro laboratori del paese i campioni del vaccino antitetanico distribuiti dall'OMS. Quasi la metà dei lotti sembrava contenere ormoni della gravidanza. L'Associazione dei medici cattolici ha accusato l'OMS di aver effettuato un programma di spopolamento. Il fatto che il programma di immunizzazione proposto differisca dal normale programma raccomandato per il tetano indica che si tratta o di una negligenza grave o di un atto intenzionale.(46,47) Sebbene l'OMS abbia scritto una risposta indignata a tali pesanti accuse, ha semplicemente screditato l'affidabilità dei laboratori che hanno condotto le analisi. https://africa24.info/2018/03/21/un-ancien-premier-ministre-programme-cible-de-sterilisation-de-masse/ 

Contraccettivo telecomandato

Le recenti denunce di sessismo sistematico e discriminazione razziale presso la sede dell'OMS stanno macchiando le immagini di umanità e beneficenza trasmesse nelle campagne di comunicazione dell'organizzazione. Non abbastanza per screditare la fiducia nell'OMS, né in Bill Gates, che è il principale finanziatore e per il quale il controllo della popolazione in tutte le sue forme sembra essere la più grande ossessione, come evidenziato da una conferenza Tedx 2010,(48) alimentando i dubbi sulle sue vere intenzioni. Se Gates non pubblica un parere razzista o apertamente eugenetico, va notato, comunque, che i suoi genitori erano tra i leader di Planned Parenthood, un'organizzazione che Gates ancora oggi gestisce, la cui attività principale è praticare l'aborto. 

Inizialmente, questa associazione sosteneva apertamente la sterilizzazione forzata delle minoranze povere "meno desiderabili", (in particolare afroamericane), disabili fisici o mentali o addirittura epilettici.(49) La fondazione Gates finanzia, in ogni caso, molte ricerche sulla contraccezione, compreso un contraccettivo a controllo remoto tramite una microcapsula che rilascia ormoni per quasi sedici anni, ma che può essere disattivata da un segnale inviato da un medico... (idea presa in prestito da Holdren? Piuttosto stressante quando si scopre che la FDA ha emesso un avvertimento sul fatto che questo tipo di dispositivo rischia di essere violato!(50) Spaventoso vedere come tutti questi "progressi" implicano una maggiore sottomissione alla professione medica. 

Sterilità e vaccino anti-HPV

Sviluppati con l'aiuto del governo degli Stati Uniti,(51) i vaccini contro il papillomavirus di Gardasil e Cervarix sono stati accusati di essere responsabili di disfunzioni ovariche,(52) problemi precoci della menopausa e di casi di cancro del collo dell’utero. L'uso di polisorbato 80 (53) e borato (54) potrebbe essere la causa. Entrambi questi prodotti hanno un effetto tossico sul sistema riproduttivo e possono causare la degenerazione degli organi sessuali, diminuzione dello sperma e dell'ovulazione e malformazioni fetali. Un recente studio di Gayle DeLong ha rilevato che in una popolazione di 8 milioni di donne, di età compresa tra 25 e 29 anni, quelli vaccinati con anti-HPV avevano quasi due volte in meno gravidanze.(55) Per ora, non ci sono, come spesso accade, abbastanza dati per confermare o confutare un nesso causale tra infertilità e vaccino. 

Droni, satelliti e collari intelligenti

I Big Data e le nuove tecnologie sono all’ordine del giorno del programma di vaccinazione e le organizzazioni internazionali stanno investendo in questi strumenti per garantire la loro missione. In un'intervista del novembre 2017,(56) Seth Berkley, direttore della Global Alliance per l’immunizzazione e la vaccinazione, precisa le sue ambizioni: 
«Milioni di bambini non hanno documenti di identità, per non parlare di un libretto sanitario, ma uno degli obiettivi del programma di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è che ogni essere umano sia registrato sotto un'identità legale di qui al 2030. Questo può essere fatto implementando un insieme di tecnologie digitali ed è un obiettivo che si combina perfettamente con la vaccinazione.

   
Ad esempio, utilizzando i Big Data, è possibile anticipare la posizione e l'implementazione di futuri focolai e rispondere, in tempo reale, con una campagna di vaccinazione. Le tecniche di localizzazione geospaziale e le telecamere di sorveglianza dei droni possono anche essere utilizzate per identificare gruppi etnici che non sono ancora stati vaccinati, come nel caso della Nigeria.» 

Anche l'uso regolare di droni per il trasporto di vaccini sta iniziando a diffondersi, in particolare in Ruanda o nell'arcipelago di Vanuatu.(57) Infine, spiega che nel Rajasthan India, Gavi, la Vaccine Alliance sta lavorando con un'azienda di nome Kushi Babies che ha sviluppato un libretto per vaccinazioni sotto forma di un collare elettronico. Questo collare può essere scansionato e aggiornato con un telefono cellulare dai team di vaccinazione, al fine di avere informazioni affidabili. Tuttavia, secondo Berkley, tutto ciò dovrebbe rendere possibile diventare più ambiziosi e puntare a una copertura vaccinale del 100% per i vaccini raccomandati dall’OMS per tutti i bambini. 
Collari elettronici per il controllo delle vaccinazione effettuate Kushi Babies

Di fronte a un tale dispiegamento di mezzi, è necessario interrogarsi. Certo, non si tratta di mettere in discussione lo sviluppo della ricerca o della tecnologia. Le terapie genetiche potrebbero un giorno invertire una prognosi fatale e un farmaco consegnato da un drone di emergenza potrebbe salvare una vita. Ma le migliori intenzioni possono anche avere le peggiori conseguenze. Più che mai, dobbiamo rimanere vigili. Questi problemi devono essere valutati eticamente, in quanto possono portare a forme inaccettabili di assoggettamento personale e rischio di privazione della libertà. 

Vaccini e iniezioni transumaniste

Per vedere ulteriormente la portata delle questioni di una politica di vaccinazione obbligatoria e massiccia, dobbiamo guardare allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dei vaccini e delle iniezioni. L'immunoprofilassi mediante trasferimento genico potrebbe essere il futuro del vaccino, ma anche inaugurare il percorso del transumanesimo. Si tratta di applicare il principio degli OGM all'essere umano. Qui, non viene più iniettato un antigene (per esempio, il virus attenuato del morbillo) per suscitare una risposta anticorpale, ma un nuovo materiale genetico sintetico, trasportato da un vettore (un virus a rapida circolazione), codificante proteine resistenti a varie malattie. Questo nuovo approccio, anche più discretamente chiamato immunoprofilassi vettoriale,(58) aggira il tradizionale funzionamento del sistema immunitario e modifica il profilo genetico dell'individuo vaccinato. La ricerca attuale mira a usarlo per vaccini contro la malaria, la dengue, l'epatite C, l'HIV e... l'influenza. È facile immaginare che questi nuovi prodotti potrebbero capitare sul mercato al momento giusto per sostituire i vaccini convenzionali che sono stati troppo criticati a causa della tossicità dei loro coadiuvanti. 

Ma stanno emergendo altri rischi... quello della mutagenesi (modifica non pianificata del proprio patrimonio genetico). Allo stesso modo, che dire della tolleranza e degli effetti a lungo termine di una tecnologia di cui ignoriamo ogni aspetto? Infine, questo mette a disposizione di coloro che controllano la produzione e la diffusione dei vaccini un mezzo per cambiare costantemente ed arbitrariamento la genetica dei diversi gruppi di esseri umani. È giunto il momento di comprendere che le questioni relative alle politiche di vaccinazione vanno ben oltre il rischio di possibili complicanze dell'influenza o del morbillo. Una politica di obblighi e supervisione globale, associata a un'anormale concentrazione di potere, condotta senza trasparenza o controllo indipendente, con misure di censura e, in definitiva, la possibilità di sperimentare programmi di eugenetica e transumanisti è una situazione altamente allarmante. Un dibattito aperto su demografia, contraccezione o modificazione genetica deve essere possibile, ma la cosa più urgente è salvaguardare i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali.


Daniel Estulin: il piano Bilderberg, per annientare l'umanità

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di Dave Hodges, da:
http://intellihub.com/bilderburg-plan-obliterate-humanity/

Ho di recente intervistato Daniel Estulin autore di ciò che sarà un prossimo bestseller, TransEvolution: The Coming Age of Human Deconstruction. [lett:TransEvoluzione: in arrivo l’era della Decostruzione Umana]

Estulin ha scritto questo libro basandosi soprattutto su un documento Bilderberg, “trafugatogli” da un insider Bilderberg.

Il documento risulta ricco di informazioni che decretano la fine della razza umana come la conosciamo.

Hollywood prepara il pubblico Americano all’inevitabile
Hollywood ha fatto milioni su film comeTerminator, Blade Runner, per citarne solo alcuni. Estulin afferma che dei cyborgs o uomini-macchina saranno il futuro in un mondo post-umano. Si avete letto correttamente, potremmo presto trovarci a vivere in un mondo post-umano.

Regole per Te ma non per Me
Nel futuro di trans-evoluzione potremo vedere letteralmente una fontana di giovinezza, risultato del fatto di diventare un cyborg, dato che presto, in futuro, sarà possibile acquistare immortalità. Tuttavia, a tutti, all’infuori che alla super-elite, sarà proibito acquistare questa letterale fontana di giovinezza.
La vostra esistenza, miei comuni mortali, sarà simile a quella che si è vista nel film nell’estate 2013, in Man of Steel. Nei primi 30 minuti del film, viene rivelato che ogni residente di Krypton ha certi geni “attivati” mentre altri “spenti”. E chiunque è di Krypton, ad eccezione di Superman, è stato “prodotto” artificialmente, per scopi specifici.
Ecco a cosa la umanità sta velocemente andando incontro e, a meno che non siate la élite, così sarete allevati, se necessario senza una educazione, per servire l’obbiettivo della élite globale.

Lo scopo della Distruzione della Economia Globale
Estulin ha detto che la distruzione generale dell’economia del mondo non avviene a caso, non è un errore di calcolo o il risultato di bravate politiche. Questa distruzione è fatta di proposito, assolutamente di proposito. 
Estulin ha rivelato che questo insider Bilderberg gli ha detto che i “maestri della schiavitù’” su questo pianeta vogliono far crollare l’economia, costringere le persone dentro città stipate e affollate di molti milioni e quindi sterminare la piu’ parte della umanità.
Insieme ad Estulin ho esplorato i metodi che potrebbero essere usati dalla superelite per sterminare il 90% di tutte le persone su questo pianeta. Entrambi abbiamo convenuto che la carestia è il candidato principale.
Far morire la gente di fame è un metodo “pulito” per uccidere, è veloce e lascerebbe il pianeta in una buona forma per la elite globale, perché possa stabile il suo paradiso sulla Terra.
Alcuni dei miei lettori ed ascoltatori mi hanno chiesto il perchè mi sono cosi opposto all’Agenda 21 ed ho dedicato cosi tanto tempo a combatterla.
A costoro e a tutti gli altri, rispondo che costringere l’umanità ad abbandonare la vita suburbana e rurale e trasferirsi in queste mega città, che saranno a breve trappole di morte, è molto coerente con i fondamenti cardine dell’Agenda 21.

Monsanto: Il Grande Satana della Produzione di Cibo
Ho di recente intervistato la mia cara amica Barbara Peterson, che ha mostrato evidenza del fatto che la superelite con gli OGM non sta solo per attaccare gli umani, ma che gli OGM stanno anche rendendo sterile le nostre fonti di approvvigionamento di cibo. 
La Monsanto non è la sola in questa cospirazione contro la umanità. Nel secondo capitolo del suo libro, Estulin entra in dettaglio su come enormi multinazionali come la Monsanto, la Cargill e Archer Daniels, stiano complottando per mettere in opera una carestia di massa sul pianeta. 
Questi nomi di multinazionali sono diventati nomi famosi e sono diventati un'“associazione intrecciata, autoproclamatasi eterna, che deciderà chi deve mangiare e chi no, chi deve vivere e chi deve morire.”
Perchè a mega multinazionali come queste e ad una piccola élite sociopolitica, è concesso di possedere il nostro cibo e controllare le fondamenta della umanità? La semplice risposta è … perchè possono. 
Degli studi hanno mostrato che i ratti che sono alimentati con cibo OGM, come le patate, hanno mostrato cambiamenti strutturali nei loro globuli bianchi, cosa che li ha resi piu’ vulnerabili alle infezioni e malattie; questo dato, se paragonato ad altri ratti, che non sono stati alimentati a patate OGM, puo’ indicare un maggior rischio futuro di sviluppare il cancro.
La ricerca di Estulin indica che il cibo OGM è stata la creazione della Rockefeller Foundation, membro del Bilderberg Group. Questo è tutto parte del piano per il controllo totale della umanità. 
Come postilla… Barbara Peterson ha fatto notare che le patatine McDonalds saranno presto fatte di OGM.

Ingegneria Genetica
L’ingegneria genetica ha a che fare con il controllo della natura, col ridisegnarla e ricostruirla. La frase “giocare a fare Dio” emerge quasi in tutte le conversazioni sulla ingegneria genetica. Non si tratta più di fantascienza.
Non c’è niente di buono che possa uscire dalla ingegneria genetica, dato che questa generazione di bambini, sarà l’ultima ad essere umana, nel senso in cui definiamo l’umanità oggi.
Estulin ha documentato come degli insetti vengano trasformati in armi da combattimento, attraverso un microchip, come è risultato da recenti progetti DARPA. Anche gli umani saranno presto chippati, non necessariamente per ragioni di assistenza sociale, ma allo scopo di trasformarli in qualcosa di orribile che servirà i capricci della élite globale.

Lo Stato di Sicurezza Nazionale
Attualmente, tutta la comunicazione che sta accadendo sul pianeta, può essere monitorata in tempo reale e questo è fatto per controllarci, abbassare il nostro livello, lavare il cervello, influenzare e predire il nostro comportamento futuro.
La superelite sta facendo tutto questo, per evitare che diventiamo d’impiccio alle persone importanti, nel momento in cui pensiamo troppo di testa nostra. Un semplice esempio di questo fatto è la prova che nel crescente numero di aeroporti, le tecniche di scansione facciale sono progettate per rivelare alla sicurezza quegli individui che sono arrabbiati, malevolenti etc. E questa tecnologia è già qui!
Nel suo libro, Estulin fa menzione più volte alla Germania Nazista ed traccia una similitudine tra il controllo delle masse che avevano i Nazisti, rispetto al controllo che la superelite ha ora sulla razza umana. Al momento, l’America è il compimento del 21° secolo di ciò che Hitler, Stalin e Mao hanno tentato di fare con i loro regimi genocidi.

Piano di Fuga dal Mondo se le cose vanno male
Secondo USA Today, “la NASA di recente ha rivelato che la sua rover robotica su Marte, ha trovato segni di un vasto lago ospitale, una volta diffuso sulla superficie ora desolata e questo come casa potenziale per passarci la vita nei prossimi secoli.”
Con questa nuova scoperta che la vita puo’ essere possibile su Marte, l’élite potrebbe facilmente costruire una colonia, a mezzo di nanotecnologia. 
Ci sono molte multinazionali private sul pianeta, pronte ad andare su Marte nei prossimi 5 anni. Alcuni ipotizzano che il miliardario Robert Bigelow sia già pronto.
Pare che, se l’élite non sarà in grado di sterminare l’umanità nei modi puliti e ordinati che hanno progettato, sarà necessario spostarsi temporaneamente fuori da questo mondo, fintanto che il lavoro non sarà completato in modi “più drastici”. Secondo alcuni, questo è il loro piano “B”.

Un Nuovo Mondo vigliacco
A differenza di Huxley, non ho visto nulla di ardito in questo mondo [allusione al libro di A. Huxley “Brave New World”]
La nanotecnologia è una nuova tecnologia potente per distruggere e ricostruire la natura a livello atomico. Gli scienziati stanno agendo come Dio per manipolare la vita attraverso l’uso di questa tecnologia. Posso solo immaginare tutte le cose orribili che la nanotecnologia può fare alla razza umana.
Non c’è niente di buono che potrà mai venire con la nanotecnologia, frutto di questa evidente pazzia.
I piani di questa élite globale sono un abominio davanti a Dio.
La élite sta usando i loro progetti da “Prometeo”, che cambieranno il mondo e trasformeranno l’essenza stessa della umanità. Di nuovo, tutto questo sta accadendo ora!
Cerchiamo di non fare errori su questo: la super élite sta cercando di diventare più potente di Dio. La super élite controlla la razza umana nel modo più inimmaginabile. Solo il termine stesso “teorico della cospirazione” è stato inventato dalla èlite globale, come mezzo marginale per tenere lontano il pubblico dal credere alle teorie cospirazioniste, che rendono schiava l’umanità. Assolutamente nulla di ciò che accade nel nostro mondo è per caso. Fa parte tutto di questo grande piano. A causa di questo, non c’è speranza per la umanità se non ci solleviamo e sconfiggiamo l’Agenda 21 e pretendiamo un cambiamento nella leadership del mondo e tutto questo DEVE ESSERE FATTO ORA, prima che i meccanismi di controllo personale, di questo nuovo sistema, siano resi operativi.
Miei cari compagni umani, non abbiamo 5 anni di tempo. Ve ne state pigramente seduti in disparte mettendo a repentaglio non solo la vostra vita ma anche quella di figli e nipoti, nati o meno.
Presto diremo “Welcome to Krypton”, dato che l’umanità sta diventando come deboli pupazzi, nel teatro della vita, creato dalla superelite.