giovedì 21 febbraio 2019

PEDOFILIA, UN ORRORE SENZA FINE










RACCAPRICCIANTE. Quanto ha recentemente svelato la maxi-inchiesta di Torre Annunziata sulla pedofilia via Internet, va al di là di ogni immaginazione. Centinaia, forse migliaia, di piccoli seviziati. Bambini stuprati, uccisi e filmati. Il turpe traffico, con diramazioni internazionali e basi in tutta Italia, è stato scoperto grazie anche all’aiuto di Telefono Arcobaleno. Tutto ha avuto inizio il 27 settembre 2000 quando la procura di Torre Annunziata, ha inviato sei ordini di cattura in Italia, per acquisto di immagini pedo-pornografiche, e tre in Russia, per la produzione e la vendita del materiale pedofilo. L’Italia ha appreso con sgomento che con sette milioni si può vedere uccidere un innocente, uno per spiarlo nudo, ecc. Ora si pensa, con orrore, alla tremenda fine che hanno potuto fare alcuni dei tanti giovanissimi scomparsi e, intanto, si cercano in tre città, Civitavecchia, Vercelli e Catania,  alcuni bimbi dei filmati degli orrori.

Un numero incredibile di bambini che scompaiono.

L’allarme, tuttavia, era stato lanciato da tempo. Un numero incredibile di persone sparisce ogni giorno nel nulla, soprattutto giovanissimi. Molti di loro si trovano, di altri non se ne sa più niente. E’ come se si fossero volatilizzati, spariti. Nel mondo spariscono ogni anno molte migliaia di persone. Ogni anno in Italia sono dichiarati scomparsi oltre 2000 minori. Alcuni di loro tornano a casa da soli, altri vengono ritrovati dalle forze dell'ordine, altri ancora non hanno mai fatto ritorno. Secondo le cifre del Ministero dell'Interno, solo nel 1996, sono stati dichiarati scomparsi 2391 minori. Di questi, 1912 hanno riabbracciato le loro famiglie. Al marzo '98 i minori dichiarati scomparsi erano 1419, di cui 796 sono stati rintracciati dalle forze dell'ordine. Che fine fanno i tanti di cui si perderà ogni traccia?
Per farsi una pallida idea di quanto è grave il fenomeno basti sapere che, nel 1997, “Il Giornale” (15 Marzo 1997) titolava un lungo pezzo: “Dal ’90 quadruplicati i ragazzi spariti”. Oggi sono molti di più. Un calcolo, anche approssimativo, è impossibile. Il quotidiano, tra l’altro, denunciava: “Cresce il numero dei giovani, soprattutto tra i 15 e i 18 anni, che svaniscono nel nulla. Le piste: droga, sette religiose, voglia d’avventura e mercato degli schiavi” e, come vedremo, altro ancora. Nel mondo la situazione è molto più allarmante. Solo negli Stati Uniti ogni giorno scompaiono 2200 bambini. Tra questi “desaparecidos” tanti sono, anche, i bambini al di sotto dei dieci anni. E’ un problema grave, molto sentito in Europa, ne fanno fede la “Raccomandazione” (n.R-79-6) in relazione alle “Missing Persons” stabilita dal Council of Europe e la pubblicazione della Oxford Up. “The dictionary of national biography: missing person”.
Se molti di questi giovani vengono ritrovati, di altri non se ne saprà più nulla. Alcuni di loro finiscono nella rete della prostituzione, della pornografia, della pedofilia, altri nel sottobosco criminale dei devoti di Satana. Il giornale “La Stampa” (8/2/87) riporta la notizia di una sètta satanica che reclutava bambini. Ecco quanto scrive il quotidiano: “La sètta, “Gli scopritori” (Finders), fondata a Washington da un ‘santone’ che oggi ha 66 anni, Marion Pettie, si serve dei piccoli per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su pratiche sessuali. ...La scoperta dell’organizzazione, sorta dai resti di una comune di hippies degli Anni Sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti”.

Pedofilia e satanismo.

Ciò che più lascia sconcertati di questa sètta è che, secondo Ted Gunderson, dirigente dell’FBI di Los Angeles fino al pensionamento nel 1979 e, da allora, investigatore privato e consulente per la sicurezza, è, a quanto scrive la rivista “Nexus. New Times”, n. 23 (edizione italiana), la sua affermazione: “La mia conferenza relativa ai ‘bambini scomparsi’ documenta che i Finders (Scopritori, ndt) di Washington, DC, sono un’organizzazione di facciata della CIA; si tratta di un’operazione coperta coinvolta nel traffico internazionale di bambini”. Egli, commenta Uri Dowbenko, autore dell’articolo sulla citata rivista, si riferisce ad un rapporto del Servizio Dogana U.S.A. che asserisce che il caso della sètta Finders deve essere chiuso per il motivo che è “un affare interno della CIA”.
Uri Dowbenko scrive ancora nel n. 23 di “Nexus”: “Bambini scomparsi, violenze sessuali su di essi e pedofilia a livello mondiale puntano tutti verso il coinvolgimento di una rete organizzata di criminali di alto livello che controllano di nascosto il sistema legale. L’ex agente del FBI ed investigatore privato Ted Gunderson si trova d’accordo. Egli sostiene che - esiste una considerevole sovrapposizione di vari gruppi e organizzazioni, tuttavia la forza trainante è rappresentata dal movimento del culto satanico odierno- ”.

La drammatica testimonianza di una giovane vittima.

Paul Bonacci, è un giovane recluso al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead, ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero. Bonacci racconta: “Ero nelle mani di un gruppo denominato Namba (North American man – Boy Love Association) che mi portava in riunioni a New York o a Boston. All’età di 9 anni, fui portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell’estate del 1985, Larry King (leader del progetto repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, ndr) mi portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel Colorado, in California per girare un film. …c’era un ragazzo in gabbia. (…). Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo Tarzan e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella gabbia. Ci dissero di picchiarlo. (…). Arrivò un uomo e iniziò a sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una pistola, gliela puntò in testa e sparò… (Bonacci poi fa i nomi di alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui, ndr) Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato Barney Franks, a Washington. (…). …nel 1984 mi portarono al ranch South Fork, a Dallas, nel Texas, in corso la Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei party-pedofili” (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, in “Avvenimenti”, 17 luglio 1991).
Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti: “Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: ‘Satana è il Signore…’ ” (DeCamp J., The Franklin Cover-up, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992).


Le indagini della Commissione Franklin.

Le persone legate a King, leader del progetto Repubblicano di aiuti alla comunità nera tramite la “Credit Union” e il “National Black Repubblican Council”, erano dedite a “rapimenti di bambini da impiegare nella prostituzione, produzione di snuff-film (film con morti in diretta) e party-pedofili. Dopo l’avvio delle indagini della Commissione Franklin, numerosi ‘incidenti’ hanno allontanato la data del processo contro di lui. Dan Ryan, socio di King, è stato trovato strangolato nella sua macchina. Bill Baker… partner del vice-presidente del ‘National Blak Repubblican Council’ nel business della pornografia, è stato ucciso con un colpo alla nuca. Curtis Tucker… si è ‘gettato’ da una finestra dell’Holiday Inn. Charlie Rogers, amante di King, si è ‘fatto saltare’ la testa con un colpo di pistola. Bill Skaleske, ufficiale del Dipartimento di Polizia di Omaha che dirigeva le indagini su King, è stato trovato morto… Joe Malek, altro socio del mercante di bambini e proprietario del Peony Park, dove si svolgevano i party dei pedofili, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di pistola: la polizia ha archiviato il caso come suicidio. Molti testimoni sono restii a presentarsi… Mike Lewis, 32 anni, incaricato di proteggere le vittime-testimoni, è stato trovato morto per un attacco di diabete. La commissione Franklin si è poi definitivamente arenata quando l’investigatore incaricato delle indagini, Gary Caradori, è morto in un misterioso incidente aereo, dopo aver informato il suo ufficio di avere informazioni sensazionali: ‘è dinamite…’ “ (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.)
Quanto ho raccolto in questo dossier, in relazione a certe efferatezze orripilanti, è, tuttavia, solo la punta di un iceberg di impensabili proporzioni. Nell’incredibile indifferenza dei mass media le stragi di innocenti continuano. A Los Angeles, in 22 comuni della contea, gli inquirenti stanno investigando su un gran numero di casi di pedofilia a sfondo rituale. In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a Satana. Ecco una terribile conferma: “Satana ha preso piede anche in Sudafrica con tutti i raccapriccianti aspetti del suo culto, quali il sacrificio di bambini sgozzati sull’ ‘altare’ del principe delle tenebre... riunioni orgiastiche dove giovanissimi sono obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, i simboli più oleografici di Lucifero” (“Corriere della Sera”, 20 maggio 1990).

inchieste insabbiate.

Le indagini vengono, quasi sempre, insabbiate, vi è come una congiura del silenzio, coperture misteriose. Ted Gunderson, per quanto riguarda gli Stati Uniti, ha affermato: “Ho quattro testimonianze particolareggiate di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah, che mi hanno confermato l’esistenza di cinquantamila-sessantamila casi annuali di sacrifici umani. (…). Sono stati ritrovati numerosi cimiteri in tutto il Paese, con decine di cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo…” (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.).
I crimini satanici sono in espansione in tutto il mondo. Per quanto concerne l’Inghilterra, Dianne Core, responsabile dell’Istituto Childwatch (Associazione di assistenza e protezione dei minori), ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono a coprire le loro efferatezze. La dott.ssa Core ha, tra l’altro, affermato: “Purtroppo non abbiamo ancora individuato il vertice della gerarchia che controlla il satanismo in Gran Bretagna. …godono di protezioni ad altissimo livello”. Pedofili satanisti sono presenti anche a Londra. Il “Corriere della Sera” del 18 marzo 1990, denuncia: “Londra. Bambini torturati e violentati nel corso di riti satanici, feti estratti a forza dal ventre di madri minorenni e immolati... Ai confini della realtà suonano, infatti, i racconti di bambine e adolescenti offerte agli alti sacerdoti di una sètta e ai loro adepti per essere violentate. Una volta gravide, le piccole verrebbero costrette ad abortire e il feto di quattro mesi sacrificato per la purificazione dei satanisti che ne berrebbero il sangue o se ne ciberebbero. ...Un’inchiesta condotta da 66 gruppi di ricerca della ‘Società nazionale per la prevenzione della crudeltà contro i bambini’ nel Regno Unito conferma l’esistenza di tali pratiche...”.

Feti mangiati in una cena satanica.

L’inglese Dianne Core, il 19 gennaio del 1998, alla cerimonia di fondazione del “Tribunale Internazionale Martin Luther King” denunciò che in Inghilterra nel mese di Aprile sarebbe iniziato un processo per stupro nei confronti di una giovane della quale disse: “Fu violentata da quando era piccola fino all’età di 15 anni. Quando raggiunse la fecondità, fu messa incinta otto volte; ogni volta fu fatta abortire al quarto mese e i feti furono messi nel congelatore, quindi mangiati in una cena satanica a cui lei fu obbligata a partecipare”. Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l’infanzia hanno lanciato il messaggio che, più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della pedofilia sono gestiti da sètte sataniche. Telefono Arcobaleno, l’associazione contro la pedofilia il cui direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto e denunciato un sito satanista che mostra terribili foto di sacrifici umani a Satana e le vittime sono giovanissimi. Di Noto ha affermato: “Si aveva il sospetto che il satanismo fosse in qualche modo legato alla pedofilia e ai sacrifici umani. Ma non si erano ancora rinvenuti siti così crudeli da ostentare le foto di sacrifici umani anche su soggetti minorenni. Le immagini a quanto pare non sono risultato di fotomontaggio” (“Gazzetta del Sud”, sabato 1 Luglio 2000).
In Inghilterra un bambino ha fatto rivelazioni allucinanti. Il quotidiano “Il Giorno” (15/9/90) scrive: “Nei suoi racconti confusi emergono truculente storie di uccisioni di neonati, di tombe aperte di notte, di cannibalismo e di riti misteriosi con diavoli e fantasmi e bambini costretti a bere pozioni misteriose prima di venir violentati e chiusi in gabbia. Le rivelazioni erano state fatte dal piccolo e da sua sorella in marzo, con l’aiuto di bambole e disegni”. Misfatti, che sembrerebbero godere di protezioni ad alto livello.

Lobby politiche di alto livello e pedofilia.

Il giornalista Maurizio Blondet, nel corso di un’intervista (apparsa su “Teologica”, settembre/ottobre 1996), mi disse: “Certi personaggi praticano strani riti su un’isola vicino a Washington. Sono personaggi di alto livello, si riuniscono, in notti di luna piena, e celebrano dei riti molto particolari. Naturalmente nessuno vuole indagare su questo perché si tratta di gente molto potente. Sono cose che si sussurrano. Allo stesso modo in certi ‘entourage’ politici di alto livello si dice, molto sottovoce, che vengano stuprati dei bambini. Il tutto avviene in un sottofondo rituale di magia nera. Non sono persone comuni che fanno queste cose, si tratta di gente che ricopre altissime cariche, funzionari del Pentagono, etc.”.
Orrori su orrori, che si intersecano in quella terra buia degli adoratori del diavolo. Ecco quanto scrive ancora “Il Corriere della Sera” (28/7/90): “Orrore a Londra dopo la scoperta di un mercato di pellicole per pedofili con riprese dal vero” e più avanti “Scotland Yard teme che almeno venti bambini, scomparsi senza lasciare traccia negli ultimi sei anni, abbiano fatto una fine orribile. Una squadra speciale è stata formata per indagare nel lurido mercato dei video pornografici ‘snuff’ destinati a pedofili sadici. La parola ‘snuff’ in gergo significa ‘morire, spegnersi’ e in questi video le piccole vittime sono riprese dalle telecamere mentre sono torturate e uccise dopo avere subito violenze sessuali. La polizia è convinta che almeno sei bambini siano morti in questo modo a Londra e nella contea del Kent. L’Inghilterra... ha appreso con orrore che in seno alla società circolano mostri pronti a filmare i tormenti, l’agonia e la morte di bambini per soddisfare il piacere perverso di tanti altri mostri pronti a pagare dieci milioni per una copia del film”.


I misteri del Belgio.

E’ una tragedia immane, che dilaga sempre di più ovunque. Le stime esatte delle giovanissime vittime sono impossibili e non esistono dati certi sull’entità del fenomeno, tuttavia, non meno di 250 milioni di copie di videocassette sono commercializzate in tutto il mondo, solo negli Stati Uniti sono stati venduti 20 milioni di video. Film sempre più ‘forti’, spesso, con torture seguite dalla morte del bambino. Ogni anno, nel mondo, un milione di minori di 18 anni è vittima dei commerci più turpi, che vanno dal sesso perverso nelle sue più svariate forme: prostituzione, turismo sessuale, pedofilia,  pornografia, sadismo, etc., fino all’omicidio. Fatti orribili accadono in ogni parte di questo nostro pianeta. Sono recentissime le efferatezze compiute in Belgio. Fatti che, giorno dopo giorno, emergono identici a quelli appena narrati. Orrori, come quelli che sarebbero stati compiuti dal pedofilo criminale Marc Dutroux, ribattezzato il <<mostro di Marcinelle>>. Fatti truci e sconvolgenti, che la dicono lunga sulla diffusione di questo raccapricciante fenomeno.
Nei video del Dutroux “si vedrebbero - scrive la ‘Gazzetta del Sud’ del 23 novembre 1996 - bambine violentate fino ad essere uccise. La denuncia è stata fatta ieri durante le manifestazioni organizzate a Parigi in occasione della prostituzione minorile e a dare l’incredibile notizia è stata la signora Sophie Wirtz, a capo della sezione belga del ‘Movimento del nido’ “. Più avanti altri fatti terribili: “Non si è ancora toccato il fondo dell’orrore in questa tragedia - ha detto la signora Wirtz - da due anni continuiamo a dire che le cassette video che fanno vedere la morte in diretta di bambini circolano in Belgio e temo che nell’affare Dutroux ci si orienti proprio verso questo genere di nefandezze”. La Wirtz afferma che, dall’inizio dei fatti accaduti in Belgio, le video cassette di pornografia minorile sequestrate sarebbero 600. La presidente del “Movimento del nido”, nell’intervista pubblicata dal quotidiano, spiega che la pedofilia: “non è un rapporto affettivo anzi è l’espressione del dominio sul bambino e lo stadio estremo di questo dominio è proprio la morte”. Parole che bruciano come fuoco.
Nell’affare Dutroux c’è di tutto: pedofilia, omicidi, necrofilia, snuff-film e personaggi dell’alta società belga, del mondo dell’alta finanza, della politica, etc. Questa è almeno l’opinione dei cittadini belgi. E’ anche strano che ad oggi l’inchiesta non abbia portato ancora a nulla circa i complici del Dutroux, anzi, sembra essersi arenata. Sono tanti i misteri. Dutroux aveva già ricevuto nell’89 una condanna di 13 anni di carcere per aver sequestrato e violentato, a più riprese, due minorenni nel 1985 e la sua compagna Michèle Martin è stata condannata a sei anni di carcere per analoghe imputazioni. Ma i due non hanno scontato totalmente la pena, avendo ottenuto la grazia direttamente dal re. Si mormora anche che le piccole vittime sono molto di più di quanto è stato detto. Così, mentre in Belgio oltre 350 mila persone manifestavano in piazza contro il mostro di Marcinelle e i tanti misteri che circondano quei crimini, in Svizzera calava il più stretto silenzio sul magnate elvetico arrestato, in Sri Lanka, con l’accusa di aver violentato mille e cinquecento bambini.

La sètta Anubis e il caso Dutroux.

La zia di una delle due ragazzine assassinate da Mark Dutroux, il mostro di Marcinelle, ha fatto gravi dichiarazioni: “Il mercato dei video porno che coinvolgono minori ha tentacoli in tutta Europa, in Olanda, in Germania e in Svizzera”. Mostruosità di un mondo che abusa dei bambini in ogni modo possibile, li stupra, li sevizia, li uccide brutalmente. Non è estraneo a questa efferatezza il revival dei culti satanici, che sono tornati in auge. Dal quotidiano fiammingo “Der Standaard”, si è appreso con stupore, che almeno quattro poliziotti farebbero parte della sètta satanica “Abrasax”, sospettata di aver comprato bambine, dal killer-pedofilo Dutroux, per i loro riti. Si è arrivati a questa sconcertante scoperta grazie ad una lettera (un “buono di comando” si è detto) trovata durante una delle perquisizioni successive alla scoperta dei corpi di Julie e Melissa, nella casa di Bernard Weinstein, sepolto vivo dallo stesso Dutroux. In questa lettera firmata “Anubis” si chiedeva a Weinstein di “non dimenticare di ricordargli che la grande festa si avvicina e noi attendiamo il regalo per la grande sacerdotessa”. Evidentemente Weinstein doveva “ricordare” la promessa a Dutroux.
In più è stato trovato, anche, uno strano documento, nel quale, si faceva presente la necessità di trovare il prima possibile “otto vittime da uno a 33 anni”.  “Anubis” è, al secolo, Francis Desmedt che è anche “gran maestro” della cosiddetta “vieille religion”, una specie di associazione internazionale di streghe. E la grande sacerdotessa ha anche lei un nome? Certo, si chiama Dominique Nephtys, anche lei un pezzo da novanta della “chiesa belga di Satana”. Chi sono gli altri membri di questa sètta satanica rimasti segreti? E su quali protezioni hanno potuto contare? Le indagini si presentano subito difficili e lascia stupiti il fatto che viene cacciato il giudice anti-pedofilo Connerotte. Il magistrato non indagherà più su Dutroux. La Corte di Cassazione ha, infatti, deciso di togliere l’inchiesta al giudice istruttore Jean Marc Connerotte, che era diventato un eroe popolare. Alla notizia seguono manifestazioni e scioperi a catena. Una donna, mentre i manifestanti urlavano: “Justice pourrie” (giustizia marcia) ha gridato: “Oggi i bambini sono stati uccisi per la seconda volta”. 

Ii console pedofilo.

Personaggi insospettabili continuano a fare scempio dei bambini e, spesso, rimangono impuniti. Recentemente il console aggiunto israeliano a Rio de Janeiro, Arie Scher, è stato accusato di pedofilia e traffico di minorenni è ed fuggito dal Brasile rifugiandosi in Israele.  Scher sarebbe riuscito a scappare dal Brasile prima che le forze dell’ordine riuscissero a diffondere le sue generalità ai posti di frontiera. La polizia brasiliana ha raccolto, tra l’altro, le dichiarazioni di una ragazzina di tredici anni. La bambina “avrebbe partecipato a varie festicciole ‘a luci rosse’ nell’appartamento del console nell’elegante quartiere di Ipanema. La stessa ragazzina appare nuda, abbracciata al diplomatico, in una foto tra le numerose sequestrate nell’appartamento. Secondo la polizia, Scher e il suo complice, il professore di ebraico George Schteinberg, mantenevano nove siti Internet di pornografia e pedofilia” (“Gazzetta del Sud”, 7 Luglio 2000).

La caccia ai bambini in Belgio.

Ma c’è di peggio. il settimanale "Diario" (anno V numero 15. Da mercoledì 12 aprile a martedì 18 aprile 2000)pubblica un servizio davvero pauroso: “Dopo la terribile denuncia dell'eurodeputato Olivier Dupuis al congresso radicale, 'Diario' è andato a vedere che c'é di vero riguardo ai minori inseguiti e uccisi a fucilate per divertimento”. L'inchiesta dal titolo: "La caccia ai bambini in Belgio" è firmata dal giornalista Gianluca Paolucci. Ecco un piccolissimo brano di quanto si legge: Place Fontenas, pieno centro di Bruxelles, a due passi dalla Grand' Place e dai caffé alla moda... Il percorso che ha portato a PLace Fontenas è partito da Roma, dove, durante il congresso del Partito radicale, l'europarlamentare belga Olivier Dupuis ha lanciato una serie di affermazioni che hanno letteralmente gelato la platea. Ha raccontato che nel suo Paese c'é stato un periodo nel quale alcuni bambini venivano costretti a subire violenze di ogni tipo, dove alcuni di questi bambini venivano perfino uccisi, come conigli, durante delle partite di caccia ‘alle quali partecipano nobili, finanzieri, notabili e funzionari dello Stato’ “.

Personaggi insospettabili nel revival delle sètte sataniche.

Nella nostra società il satanismo è un pericolo dilagante di cui, spesso, non se ne parla abbastanza, oppure lo si fa nel modo sbagliato. Gli adoratori del diavolo sono in aumento anche a Roma. Il quotidiano “Avvenire” del 5 settembre 1996 scrive: “un’altra sètta satanica è stata scoperta a Roma. Tremila adepti, 5 milioni per iscriversi...”.  Il fatto che più “lascia stupiti - dissero gli inquirenti - è l’apparente insospettabilità di molte delle persone indagate...”. Si è anche appreso che: “sembra, che la congregazione contasse anche l’affiliazione di noti nomi del mondo dello spettacolo...”. In Inghilterra spariscono, ogni anno, circa centomila giovani. Scotland Yard, a Londra, deve occuparsi ogni giorno della sparizione di ben 2500 teenagers. I più vengono rintracciati, di alcuni non se ne saprà più nulla. Il giornalista Alfio Bernabei riporta altri fatti terribili accaduti a Londra: “Carni di bambini e di feti umani sono state mangiate da uomini e donne che hanno preso parte a riti cannibalistici in Inghilterra in questi ultimi anni nel quadro di un sinistro revival di cerimonie sataniche. Alcuni bambini sono stati sacrificati su altari dopo aver subito torture e sevizie sessuali...” (”L’Unità”, 9 agosto 1990). Sembra un’umanità impazzita.


Millecinquecento persone sparite in sei mesi.

Negli Stati Uniti questi orrori sono ancora più frequenti. E’ Modesto, “la cittadina californiana che detiene il record nazionale Usa di chi sparisce nel nulla”. “Non è chiaro perché, ma questo fazzoletto di California a est di San Francisco, detiene il record per il più alto numero di persone sparite nel nulla in America. I mancanti all'appello sono ben 1.500, soltanto negli ultimi sei mesi. Il fenomeno è davvero preoccupante, enorme: negli Stati Uniti, ogni anno, viene compilata una lista di circa 100 mila nomi” (“Diario della settimana”, n.17. Da mercoledì 28 aprile a martedì 4 maggio 1999). Gli investigatori, almeno per alcuni di questi casi, puntano il dito sul mondo variegato e misterioso delle sètte sataniche. Questo è anche il pensiero di Fay Yager, dirigente il “Centro per la difesa dei bambini” (Children of the Underground). Il giornalista Giorgio Medail, nella trasmissione televisiva “Arcana”, trasmessa su Canale 5 (1989) affermava che negli Stati Uniti, secondo fonti attendibili, ogni anno vengono uccisi nel corso di riti satanici 50.000 persone, per lo più giovanissimi.

Bambini sacrificati a satana.

L’ex direttore dell’FBI di Los Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione “Arcana”, che le vittime vengono torturate e poi uccise. Gunderson, tra l’altro, denuncia: “Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere... Sì, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di “snuff-film”... Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni. Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici, bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute?” (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.).

L’inchiesta del Washington Times.

Il perché questi orrendi crimini, nella stragrande maggioranza dei casi, restano impuniti e si fa poco a livello di indagini sarebbe dovuto al fatto, sempre secondo Gunderson, che manca la volontà politica. La legge non è severa, perché questi gruppi hanno protezioni ad alto livello. Negli USA si “discute su due scandali legati alla prostituzione infantile: droga-party con la partecipazione di bambini ed uccisioni in diretta per produrre snuff-film, che hanno coinvolto politici... molto vicini alla Casa Bianca. I servizi segreti, che dipendono direttamente dal presidente, sono intervenuti insabbiando le indagini, le vittime sono finite in prigione e i testimoni sono scomparsi e morti in strani incidenti o suicidi” (Ibid.). Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga e delicata indagine affermò: “Sono riuscito a provare che personaggi legati alla Casa Bianca e ai servizi gestivano una rete di ragazzi di vita, ho trovato molti documenti che provano il coinvolgimento di Craig Spence - probabile ex agente della Cia, legato agli ambienti dei servizi della Casa Bianca, ex direttore dello staff di George Bush e figura chiave nello scandalo Iran-Contras - nell’organizzazione di party gay e di pedofili. Dalle prove emerge il nome di un altro deputato, Barry Franks. Ci abbiamo lavorato in quattro per oltre un anno e le informazioni raccolte sono agghiaccianti. L’FBI è stato estromesso dalle indagini e del caso si sono occupati i servizi segreti che dipendono direttamente dalla Casa Bianca. E tutto ciò è molto strano. La rete criminale aveva legami sia con esponenti repubblicani che democratici e si estendeva da New York alla Pensilvania, dal Nebraska alla California. Il reclutamento dei ragazzi avveniva in molti modi, alcuni venivano rapiti per strada e poi detenuti in fattorie particolari. E’ un business imponente, prendono i bambini scappati di casa, negli istituti di adozione, nei campeggi...” (Ibid.).
Rodriguez editorialista del “Washington Times”, ha svolto indagini per alcuni mesi, prima di sparare in prima pagina del suo giornale articoli di fuoco su una rete di ragazzi “di vita” che coinvolgeva deputati e vip legati a Ronald Reagan e George Bush. “Sesso in vendita in un appartamento di un deputato”, “Il servizio segreto insabbia l’inchiesta sui prostituti dei vip”, “Ragazzi di vita portati in un tour di mezzanotte alla Casa Bianca”: questi i titoli del Washington Times”. (Ibid.). Dopo alcuni articoli Rodriguez mollò misteriosamente l’indagine.

Pezzi di ricambio umani.

Vi è, addirittura, anche un mercato di “pezzi di ricambio” umani. Vengono inviati ai possibili clienti veri e propri cataloghi di organi, che dovrebbero servire o come feticci umani per riti satanici o, in altri casi, per corroborare il traffico internazionale clandestino dei trapianti. “Centinaia di minorenni, maschi e femmine, spariscono ogni anno. Molti finiscono all’estero, nel mercato delle adozioni clandestine. Molti finiscono nel circuito della pedofilia e della pornografia” (“Visto”, 8/11/1996). Così ha denunciato la parlamentare Rosario Godoy de Osejo, fondatrice di un “Comitato per i bambini scomparsi” e prosegue: “Ho il sospetto che la ragione della scomparsa possa essere il prelievo di giovani e sani organi da vendere nei paesi ricchi. Se le cose stanno così, è facile capire che fine fanno questi bambini una volta ‘esportati’ “. Fatti allucinanti.

Piccole cavie da cui espiantare organi.

Non è, infatti, neppure una “leggenda urbana” quella del supermarket degli organi di giovani cadaveri, ma una realtà agghiacciante. La “Gazzetta del Sud” di Venerdì 25 Agosto 1995, al proposito, scriveva: “L’Onu ha denunciato, in forma ufficiale, il traffico di bambini che si svolge, con queste finalità, in alcuni paesi. (…). La commissione delle Nazioni Unite ha esaminato, in questi ultimi tempi, un numero imprecisato di testimonianze, documenti scritti e anche video, forniti dalle organizzazioni per la protezione del fanciullo, dai quali risulterebbe che i reati, da sempre negati energicamente dai paesi interessati, vengono commessi… Un portavoce della commissione si è rifiutato di fare il nome dei paesi sospetti”. Eric Sottas direttore di “Torture International” ha ricordato fatti orribili, come i 1395 giovani malati, spariti, in Argentina, dall’ospedale psichiatrico di La Colonia Montes de Oca, vicino Buonos Aires, come ha denunciato, con documentazione ineccepibile, la giornalista investigativa francese Marie Monique Robin. Sottas ha anche rammentato il ritrovamento, nelle celle frigorifero della camera mortuaria della Facoltà di Medicina, dell’Università di Barranquilla, Colombia, di numerosissimi corpi, dai quali erano stati espiantati organi destinati a corroborare il traffico  dei trapianti.
Un pozzo di orrori che sembra non avere mai fine. “Anche Baby Doc, l’ex dittatore di Haiti, si sarebbe arricchito commerciando cadaveri freschi e organi congelati. Coloro che ricevevano gli organi da trapiantare erano cliniche statunitensi e istituti americani universitari o di ricerca. (...). Anche in Guatemala vi è stato un traffico di bambini venduti agli USA per trapianti (‘Corriere del Ticino’, 6 marzo1987. ‘Gente’, 20 marzo1987) mentre quanto accaduto in Honduras è stato confermato dalle agenzie di stampa (Agenzie ATS, ANSA, APP, e ‘Corriere del Ticino’, 5 gennaio 1987). In Colombia i bambini vengono rapiti mentre giocano sulla strada, portati in laboratori dove vengono loro estirpati gli occhi e poi rimessi in libertà dopo opportuna medicazione (Agenzia AGI-EFE, giugno 1987). In una colonia tedesca del Cile alcune sperimentazioni mediche, soprattutto manipolazioni genetiche, sarebbero praticate su bambini e adolescenti... (‘Libération’, 7 dicembre 1987)” (Milly Schar-Manzoli, Manuale di difesa immunologica, Meb, Padova 1988).

Cadaverini da smembrare o da mangiare.

Dagli Stati Uniti ci arrivano notizie di “interesse scientifico” semplicemente assurde. Ecco quanto pubblicava il quotidiano “La Repubblica” (del 23 novembre 1994) in merito alla “tecnica” messa appunto da ricercatori dell’Università dell’Indiana (USA): “Un cuore nuovo? Meglio rinnovare il vecchio organo, evitando il trapianto… La possibilità ora c’è: le cellule del cuore dell’embrione. Impiantate nel muscolo cardiaco adulto, si moltiplicano e, poi, si saldano con le vecchie, portando all’organo malato la forza e la longevità delle cellule giovani. E per ridurre ulteriormente i rischi di rigetto, quasi a zero, le cellule nuove potrebbero essere prelevate dal figlio del ricevente, un embrione creato in provetta col seme del paziente e l’ovulo della madre. Nella impossibilità di adottare tale sistema – che è in assoluto il più valido – si può ripiegare sull’ovulo di un’anonima donatrice, in modo che le cellule siano per metà geneticamente identiche”. Se qualcheduno non lo avesse ancora capito, la raccomandazione “scientifica” è che, se si vuole dare più tono al proprio cuore invecchiato, occorre soltanto generare un figlio e poi ucciderlo per farsi innestare le sue giovani cellule nel proprio vecchio cuore. Da inorridire.
Ma non è tutto, si possono anche integrare le diete e con grande giovamento, con feti abortiti. Increduli? Ecco quanto scrive P. Andrea nel suo “Onan il grande peccato ieri e oggi” (Salus Infirmorum, Padova – Edizioni Pater, L’Aquila, 1996) citando il quotidiano “Avvenire” del 5 maggio 1995: “Feti abortiti usati come integratori alimentari per garantire ‘pelle morbida e un corpo più forte’. Cadaverini utilizzati in cucina per farne ‘zuppe ottime per la salute’. Sembra essere questa l’ultima ‘novità’ dietetica in voga in Cina, almeno a quanto rivelato, nei giorni scorsi, da un’agghiacciante inchiesta pubblicata dal quotidiano di Hong Kong Express Extra…”.
Se è pur vero che il sistema mediologico non serve a far sapere la realtà, ma a creare un rumore di fondo omologante (la logica omologante presiede alla globalizzazione del mondo) in cui tutti pensino allo stesso modo e a far credere alla gente che viviamo in un mondo trasparente, pulito, dove non c’è nulla da nascondere, di tanto in tanto, tuttavia, nella baraonda delle notizie, appiccicate alla rinfusa sui quotidiani, energono fatti tremendi: “Piccole cavie. Gran Bretagna, 28 bambini uccisi per sperimentare un ‘nuovo trattamento’ “. Ecco quanto pubblica “Il Manifesto” del 9 Maggio 2000. In breve l’agghiacciante notizia: “Neonati prematuri alla stregua di porcellini d’india, utilizzati per sperimentare un nuovo ventilatore da incubatrice: tutto questo è accaduto in Gran Bretagna, in un ospedale del nord del paese. Risultato: 28 bambini deceduti, altri 15 con danni cerebrali permanenti, su un totale di 122 bambini sottoposti al ‘nuovo’ trattamento. Questo tremendo bilancio emerge dal rapporto di una speciale commissione d’inchiesta ordinata dal ministro della sanità britannica, per indagare sui fatti avvenuti nel North Staffordshire Hospital di Stoke-on Trent tra il 1989 e il 1993”. 

Chi indaga sui traffici di organi muore.

Nel maggio 1996 il giornalista francese Xavier Gautier de “Le Figaro” viene trovato impiccato alle Baleari, nella sua residenza estiva. Una morte avvolta nel più fitto mistero. Gli investigatori spagnoli, poi, parleranno di suicidio. Gautier, prima di partire per le vacanze, aveva lavorato ad una lunga inchiesta su un presunto traffico di organi dalla Bosnia ad una nota clinica dell’Italia del nord.
L’ex ministro per la Famiglia Antonio Guidi aveva avvisato:  “Il fenomeno è mondiale. Ma l’Italia, così com’è stata ed è un luogo di passaggio delle droghe, adesso è un punto di transito di bambini a rischio... Arrivano dai Paesi in guerra dell’Est, da quelli poveri dell’Africa. Parecchi di loro - chi può individuarne il numero? - sono destinati ad essere carne di riserva per i ricchi. Piccoli depositi di organi per i figli di chi ha denaro”. Guidi alla domanda se alcuni di questi bambini venivano mutilati, per conseguenti trapianti in Italia, aveva risposto: “In Italia, no. E’ impossibile. Ma attraversano le nostre terre come uccelli migratori, il cui destino è di essere abbattuti” (”Il Giornale”, 4 settembre 1995).

Le accuse fatte all’Italia.

Eppure l’Italia, scrive Giangiacomo Foà, è stata denunciata “dall’autorevole quotidiano La Nacion di Buenos Aires che in un articolo di fondo si fa eco delle accuse di don Paul Baurell, professore di Teologia dell’Università di San Paolo, e delle denunce fatte il primo agosto 1991 a Ginevra da René Bridel, rappresentante nelle Nazioni Unite dell’Associazione internazionale giuristi per la difesa della democrazia. (…). All’articolo di fondo de La Nation ha fatto eco O Globo di Rio che ci definisce ‘i maggiori importatori di bimbi brasiliani’. Il corrispondente di O Globo a Roma  afferma: ‘L’Italia è il più importante compratore di bambini…’. (...). Anche in Perù la stampa ci accusa. Da mesi il quotidiano La Repubblica di Lima denuncia, con nome e cognome, coniugi italiani che sono arrivati in Perù per comprare bambini di pochi mesi o di pochi anni. Negli ultimi tempi avremmo ‘importato’ 1.500 piccoli peruviani, molti dei quali - secondo la stampa di Lima - sarebbero stati poi assassinati per asportare i loro organi per trapianti” (”Corriere della Sera”, 7 settembre 1991).
Quello dei bambini rapiti, schiavizzati, violentati, costretti a prostituirsi, immolati a Satana o uccisi per espiantare i loro organi è un orrore su scala planetaria. Eppure si continua a fare poco o nulla. Giornali e televisione non denunciano il problema in tutta la sua reale gravità. Ne parlano poco e male, di tanto in tanto. I pericoli per i giovanissimi, come si è visto, vengono da più fronti, non ultima è la constatazione che, sul nostro pianeta, aumentano sempre di più le sètte dedite al culto del diavolo. Lo stesso Guidi aveva avvertito: “Alle soglie del 2000 si sta addirittura registrando un aumento di riti ‘religiosi’, mi raccomando le virgolette, che prevedono anche il sacrificio umano di bambini” (”L’Italia settimanale”, 15 settembre 1995).

Si ringrazia GIUseppe Cosco


ALCUNI COLLEGAMENTI TRA PEDOFILIA E SATANISMO:



RITUALE SATANICO - INAUGURAZIONE DEL SAN GOTTARDO CON RENZI

RICORDATE LA "SULFUREA" INAUGURAZIONE DEL TUNNEL DEL SAN GOTTARDO? E AVETE NOTATO COME LE ELITE SCALPITANO PER PROSEGUIRE E FINIRE IL TAV TORINO-LIONE? EBBENE, SONO IMPAZIENTI PERCHE' IL TAV E' IL COMPLETAMENTO DI QUELL'OPERA SATANICA FORTEMENTE VOLUTA DALL'ANTICRISTO



Il 1°Giugno 2016 in Svizzera alla presenza di Renzi, Merkel, Hollande ed altre alte (sic) personalità della politica e del jet-set mondiale, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del tunnel del Gottardo. Il Diavolo in persona penetra la montagna, servendosi di un esercito di minatori zombie, carne da macello che una volta smessa la tuta da lavoro arancione (colore massonico: Guantanamo, Isis, Nasa) diventa feticcio sessuale: durante il tempo lavorativo, tutti ordinati e addormentati come robot; una volta 'nudi', ipersessualizati, parte il baccanale dionisiaco (il tralcio di vite) da rave party. Il tempo si ferma, nella Svizzera del Cern (un portale?) e degli orologi di precisione le lancette vanno al contrario (the Devil speaks backwards) ripetutamente fermandosi per un istante sulle 9:11, Saturno-Crono evocato dai suoi adepti esce dagli Inferi sotterra e prende il controllo del mondo, gettandolo in un caos totale (Ordo ab Chao, il credo dalla Massoneria) in cui i pupazzi macrocefali della politica guidano le danze scomposte, dopo essersi prostrati al nuovo dio sul maxi schermo, il treno che violenta la Natura (TAV), la tecnologia luciferina che stupra la montagna sacra, "l’anonimo e impersonale dio delle macchine e dei crogioli" (F. Nietzsche).

Poteri oscuri e riti satanici: anche Salvini obbedisce al Tav Torino-Lione?



di Giorgio Cattaneo (Libre idee) – Non basterebbe neppure Dan Brown. Ci vorrebbe almeno Tolkien, per svelare – attraverso una fiaba – il mistero del Tav Torino-Lione, cioè il sortilegio nero che vuole che si spendano 20-30 miliardi per costruire quella linea ferroviaria “maledetta”. Si tratta dell’inutile e faraonico doppione della ferrovia che esiste già, e che da 150 anni collega Torino a Lione attraverso la valle di Susa e il Traforo del Fréjus, riammodernato qualche anno fa (costo, 400 milioni di euro) per consentire il transito dei treni con a bordo i Tir e anche i grandi container “navali”, della massima pezzatura.

Che merci trasportare?

L’unico problema è che non ci sono più merci da trasportare: l’asse “strategico” del terzo millennio è quello che unisce Genova e Rotterdam, mentre la direttrice Torino-Lione è ormai un binario morto, dal destino segnato. Secondo la Svizzera, incaricata dall’Ue di monitorare il traffico alpino, l’attuale Torino-Modane, semideserta, potrebbe incrementare addirittura del 900% il suo volume di trasporti. E allora che bisogno c’è di scavare – da zero – un nuovo traforo, lungo 57 chilometri, di cui non esiste ancora neppure un metro?


Un tunnel mai iniziato

L’unico mini-tunnel realizzato, quello di Chiomonte, è solo una galleria esplorativa accessoria, geognostica: non potrebbe mai passarci nessun treno, anche se Matteo Salvini arriva a sostenere – davanti alle telecamere, proprio a Chiomonte – che costerebbe meno “finire il lavoro” piuttosto che “tappare il buco”. Dichiarazione ingannevole: Salvini sa benissimo che il “lavoro” per il tunnel destinato al treno non è mai neppure cominciato. Pur di premere sui 5 Stelle, il leader leghista – come già Renzi – arriva a ipotizzare un progetto “low cost”, parlando di appena 4 miliardi (cioè il costo della parte italiana dell’ipotetico futuro traforo, non quello della linea ferroviaria fino a Torino). Di più: il ministro dell’interno aggiunge che, “risparmiando” (ad esempio, rinunciando alla surreale “stazione internazionale” di Susa), si potrebbero costruire finalmente anche opere utili, come la metropolitana di Torino. Su questo ha ragione: il capoluogo piemontese, a lungo amministrato dalla dinastia Castellani-Chiamparino-Fassino, dispone solo di un’unica, patetica linea.


La Torino della Compagnia di San Paolo

Torino, la metropoli più inquinata della penisola, è anche la grande città italiana peggio servita dai mezzi pubblici veloci: è l’unica a non disporre di una vera rete metropolitana. In compenso, i suoi ex sindaci sono tra i più fanatici sostenitori dell’inutile Tav Torino-Lione. Chiamparino, in particolare, è il capo degli hooligan pro-Tav. Un caso esemplare di mistero italico: dopo aver fatto il sindaco è passato senza colpo ferire alla guida di una potentissima centrale finanziaria come la Compagnia di San Paolo, per poi tornare tranquillamente alla politica. L’uomo di fiducia dei grandi banchieri è oggi presidente della Regione Piemonte, poltronissima da cui martella il governo gialloverde per ottenere a tutti i costi la grande opera “maledetta”. Ci sta riuscendo? Stando a Salvini, parrebbe di sì. Sulla maxi-opera dell’appalto alpino, il capo della Lega è perfettamente allineato al fantasma del Pd.


Un popolo sulle barricate

A questo punto, la ragione vacilla. Per chi ha seguito i vent’anni di protesta popolare in opposizione alla Torino-Lione, i conti non tornano. Il movimento NoTav – ormai appoggiato da vasti strati dell’opinione pubblica nazionale – è stato il primo vero esempio, in Italia e non solo, di denuncia politica “glocal”. Dal particulare all’universale, dicevano gli umanisti rinascimentali. Agire localmente e pensare globalmente, ripetevano negli anni ‘80 i primi Verdi ispirati da Alex Langer. I valsusini – popolo sulle barricate, che nel 2005 riuscì a fermare il progetto con una spettacolare protesta nonviolenta guidata dai sindaci in fascia tricolore – per molti aspetti hanno come anticipato gli americani di Occupy Wall Street, adottando un metodo di lotta, dal sit-in fino al blocco stradale, che oggi i Gilet Gialli si limitano a replicare. L’intuizione: se il potere “bara” a casa nostra, sulla base di dati falsificati, è lecito sospettare che “imbrogli” ovunque.

Al servizio dell’oligarchia finanziaria

È lecito supporre che si limiti a eseguire gli ordini di un’oligarchia del denaro mossa da interessi inconfessabili.
Sta barando da vent’anni, il potere che insiste – come un disco rotto – nel voler imporre quella super-linea inutile in valle di Susa, facendola pagare carissima all’Italia? Vedete voi, ma sappiate che la Torino-Lione non serve: lo dicono tutti i maggiori esperti di trasporti, tra cui il professor Marco Ponti del Politecnico di Milano, ora collocato dal ministro Toninelli nella scomodissima posizione di presidente della commissione incaricata di formulare un giudizio decisivo sul rapporto costi-benefici della grande opera. La Torino-Lione non serve: lo ribadirono ben 360 professori e tecnici dell’università italiana, in accorati e inutili appelli rivolti al Quirinale e a Palazzo Chigi. Costi immensi, e nessun risultato: perché le merci devono comunque viaggiare a bassa velocità, per motivi di sicurezza. Quanto alla Francia, spesso usata in Italia come alibi “europeo” per costruire a tutti i costi l’infrastruttura, ha deciso ufficialmente che di Torino-Lione, a Parigi, si riparlerà eventualmente solo dopo il 2030.

Dal trasporto passeggeri al trasporto (inutile) di merci

Il progetto Torino-Lione è un relitto ormai obsoleto degli anni ‘80: era nato come sogno di collegamento veloce per passeggeri, ed è stato archiviato dall’avvento dei voli low-cost. Al che, è stato trasformato in Tac, treno ad alta capacità per le merci, fingendo di non sapere che i convogli commerciali devono viaggiare lentamente, e che la chiave del trasporto merci non è la velocità, ma la puntualità della logistica: il sistema più efficiente al mondo è quello degli Usa, fatto da treni che viaggiano a 60 miglia utilizzando tunnel dell’800 che valicano le Montagne Rocciose. I costi territoriali della Torino-Lione sarebbero folli: le montagne della valle di Susa sono piene di amianto e tuttora traforate dalle gallerie scavate dall’Agip negli anni ‘70, ai tempi del nucleare italiano, perché il Massiccio dell’Ambin è un immenso giacimento di uranio.

Una devastazione irreversibile dell’ambiente

Senza contare la devastazione ambientale e urbanistica (vent’anni di cantieri), l’incognita maggiore è quella idrogeologica: quei monti fra Italia e Francia, dicono i geologi, ospitano un enorme bacino sommerso. Bucarlo potrebbe comportare conseguenze impensabili, con ripercussioni sui fiumi fino alla Valle d’Aosta.
Il compianto Luca Rastello, giornalista di “Repubblica”, in un saggio sul tema spiega che poi, una volta alle porte di Torino, la nuova linea potrebbe congiungersi alla Torino-Milano solo sbancando interi quartieri o procedendo per via sotterranea, e quindi perforando la falda idropotabile che alimenta l’area metropolitana torinese. Non se ne rendono conto, gli abitanti di Torino, perché nessun politico – prima di Chiara Appendino – si è mai premurato di spiegarlo chiaramente. Né si interrogano, i torinesi, sul motivo di tanta ostinazione, da parte dei valsusini, nell’opporsi al progetto. Non sospettano, i torinesi, che la criminalizzazione a reti unificate del movimento NoTav è servita a nascondere due verità imbarazzanti. La prima: in vent’anni, la politica non ha mai voluto o saputo dimostrare l’utilità della grande opera, neppure a fronte di una protesta così rumorosa. La seconda: il progetto Torino-Lione è nato sotto una cattiva stella, la peggiore di tutte: la strategia della tensione.



Il terrore degli attentati e dei morti impiccati

Negli anni ‘90, appena si cominciò a insistere sull’opera come “inevitabile” prospettiva strategica, la valle di Susa fu terrorizzata da 12 attentati dinamitardi. Alcuni furono rivendicati in modo delirante: volantini firmati “Valsusa Libera” e “Lupi Grigi” contenevano farneticazioni “guerriere” contro l’alta velocità. I giornali,

all’unisono, puntarono il dito contro gli “ecoterroristi” e gli “anarco-insurrezionalisti”. Poco dopo furono arrestati tre giovani anarchici, di cui due – Edoardo Massari (a destra) e Maria Soladed Rosas (a sinistra), “Sole e Baleno” – trovati morti (impiccati) mentre erano in stato di detenzione. Contro di loro, l’accusa aveva vantato “prove granitiche”, che poi al processo evaporarono: non erano stati loro a mettere quelle bombe. Chi, allora? Non s’è mai saputo: caso chiuso.


La Mafia a Bardonecchia

I valsusini però non dimenticano. Sanno che quello di Bardonecchia, santuario del turismo bianco, vicino a Sestriere, è stato il primo Consiglio Comunale italiano – a nord del Po – a essere disciolto per mafia. E sanno che, sempre negli anni ‘90, la procura di Torino intercettò un traffico di armi che collegava l’armeria di Susa a una cosca calabrese, con il placet di settori del Sismi e del Sisde. Erano gli anni della “trattativa”, in cui Falcone e Borsellino saltavano per aria, in Sicilia.
Si può immaginare lo stato d’animo dei valsusini, quando – dopo tutto questo – si sono visti arrivare, nel cortile di casa, anche lo spettro della maxi-opera più controversa della storia, al pari del Ponte sullo Stretto. A parlare è il buon senso della geografia: Moncenisio, Fréjus e Monginevro. Ovvero: statali, autostrada, ferrovia, trafori. Nessun’altra valle alpina è altrettanto collegata al resto d’Europa, attraverso valichi internazionali. Perché aggiungere anche l’assurda Torino-Lione? Quale mistero indicibile trasforma la valle di Susa in un oscuro crocevia di mafie e affari, bombe e appalti? E soprattutto: com’è possibile che, in vent’anni, la politica non si sia mai degnata di dare una risposta chiara?


L’interruzione della Linea di San Michele

È evidente che, se l’utilità della Torino-Lione fosse finalmente dimostrata, le bandiere della protesta finirebbero per venir ammainate. Basterebbe spiegare per quale motivo l’opera è ritenuta indispensabile. La valle di Susa lo chiede da vent’anni. E la risposta non è mai arrivata. Perché?
Ha suscitato sconcerto, nel 2016, l’inaugurazione teatrale del traforo del Gottardo, con l’inquietante coreografia dedicata a un Dio Caprone, cioè Lucifero. Incredibile ma vero, clicca e guarda: https://www.youtube.com/watch?v=S6aL3R_1bc4.
Era chiaro come il sole. Fausto Carotenuto, già analista strategico dell’intelligence ora passato al network “Coscienze in Rete”, sostiene che la Torino-Lione sarebbe una sorta di “attentato energetico” per violare la Linea di Michele, notissima ley-line che unisce Israele all’Irlanda attraverso i santuari dedicati all’arcangelo Michele, con epicentro proprio la Sacra di San Michele in valle di Susa. Paolo Rumor, nipote del più volte premier Mariano Rumor, nel libro “L’altra Europa” racconta una storia sconvolgente, rivelata a suo padre dall’europeista francese Maurice Schuman: il medesimo potere, di natura dinastica (denominato “La Struttura”) governerebbe il pianeta da 12.000 anni, e la stessa Unione Europea sarebbe opera sua.


Ce lo spieghi lei, Salvini

Non potendo interpellare Tolkien o scomodare la Rowling, non resta che tralasciare le suggestioni e attenersi ai fatti: sarebbe capace, Matteo Salvini, di spiegare il motivo per cui l’Italia, insieme alla Francia, dovrebbe scavare – da zero – un tunnel di 57 chilometri per costruire il doppione della ferrovia Torino-Lione che esiste già? Se la risposta la conosce, perché non la svela? Perché anche lui si limita, come tutti gli altri, a dire stupidaggini, sapendo che i media mainstream le ripeteranno con successo, confidando nell’ignoranza del grande pubblico? C’è davvero un grande potere-ombra che – per motivi ignoti e imperscrutabili – ha lanciato un’Opa misteriosa sulla stramaledetta Torino-Lione? Un grande affare finanziario, d’accordo, ma per pochi intimi (pochissimi i lavoratori coinvolti). E, secondo il giallista Massimo Carlotto, anche una virtuale “lavanderia” di denaro: un magistrato come Ferdinando Imposimato ha dimostrato che vasti tratti della rete Tav italiana sono stati costruiti proprio da aziende mafiose.
Poi ci sarebbe il triste indotto politico della filiera, affidato ai soliti yesman che in realtà lavorano da sempre per le consorterie affaristiche che hanno costruito le loro carriere istituzionali. Ma non può essere tutto qui, il problema. Cos’altro può muovere i fili di una follia pubblica così estrema, e così potente da piegare persino i bulletti del “governo del cambiamento”? Lo spettacolo non è edificante: Salvini con l’elmetto a Chiomonte, ormai arruolato alla causa, mentre Di Maio e Toninelli non osano neppure lontanamente minacciare le dimissioni, nel caso dovessero perdere il braccio di ferro (e quindi la faccia). Li si può capire: dal canto suo, il primo ministro Conte cazzeggia beatamente al bar con Angela Merkel, l’amicona di Macron e dell’Italia, ridacchiando alle spalle di quei fessi dei 5 Stelle (e degli italiani che li hanno votati). Nel frattempo, l’inesorabile ecomostro finanziario e ferroviario avanza, passo dopo passo. E l’umorista Salvini pensa di cavarsela con le battute sui mitici “risparmi”: come se davvero si trattasse di tre o quattro miliardi, e non invece di un grottesco attentato alla sovranità democratica del paese, evidentemente organizzato – con tenacia impressionante – da poteri che possono mettersi in tasca qualsiasi politico, anche se indossa la maschera di cartone del sovranismo.

(Giorgio Cattaneo, “Quale oscuro potere ha piegato anche l’ex sovranista Salvini alla teologia dell’inutile Tav Torino-Lione?”, dal blog del Movimento Roosevelt del 2 febbraio 2019).




Prometeo, il progresso, Satana, le gallerie ferroviarie e gli Illuminati

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TUTTO QUELLO CHE DOVREMMO SAPERE SUL VERO INTENTO NELLA COSTRUZIONE DEL TAV TORINO-LIONE
E quale bestia orrenda, ora che alfine è venuta la sua ora Striscia verso Betlemme per venire al mondo?
Nella poesia “La seconda venuta” W. B. Yeats profetizzava così il termine dell’era cristiana e l’imminente avvento dell’Anticristo. La sensibilità dei poeti sa intuire nel linguaggio dei simboli ciò che la storia poi pronuncerà nei fatti. Yeats scrisse le sue premonizioni nel 1919, quando la prima grande tempesta era appena passata, lasciandosi alle spalle le rovine di un mondo che non sarebbe più tornato, e seminando l’oscuro presagio che una devastazione ancor più grande avrebbe portato il male fin dentro l’anima dell’uomo.
Da allora è passato un secolo, ma la stessa ombra getta ancora lo sgomento nei cuori più sensibili. I nostri giorni, però, sembrano esser orfani di un grande poeta che sappia cantarne le ferite con lucidità visionaria. Ora i segni della fine del mondo non si mostrano più nell’eleganza dell’arte, ma vengono cercati confusamente negli eccessi del mondo dello spettacolo.
Il 1° giugno 2016 il tunnel del San Gottardo è stato inaugurato con una bizzarra cerimonia, a cui hanno partecipato i maggiori capi di stato europei. La stravaganti coreografie pensate dal regista tedesco Volker Hesse hanno però suscitato una reazione popolare forse inattesa: da più parti si sono infatti levati cori di indignazione per quello che a molti è sembrato un vero e proprio rito satanico.
Un articolo su Trunews.com – sito americano che coniuga il fondamentalismo cristiano ad un orientamento politico di estrema destra – sostiene che i simboli della celebrazione siano di natura satanica e pagana. Il titolo di questa analisi è esplicito: “Il Nuovo Ordine Mondiale usa un rituale satanico per svelare il tunnel ferroviario del Gottardo”.
The Vigilant Citizen è un sito U.S.A. dedicato all’analisi di presunte simbologie del complotto nascoste nei prodotti dello show business, dai film di Hollywood fino ai video musicali delle più famose star americane. Alla cerimonia del Gottardo viene dedicata un’ampia analisi, in cui il simbolismo satanico viene addebitato alla regia occulta di sinistre élites occulte: “Come ho discusso nel mio articolo sulle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012, l’élite occulta si diverte mettendo a pieno schermo le sue agenda e filosofia simbolica, scenari drammatici che ricordano i drammi messi in scena nei rituali delle società segrete. Inoltre, non c’è modo migliore per mostrare il potere puro e semplice che mettere il «bollino di approvazione degli Illuminati» su enormi mega-progetti come le Olimpiadi o le grandi costruzioni.
Nelle coreografie dell’inaugurazione compare un ballerino vestito da stambecco, che viene interpretato come un caprone satanico. Un’altra inquietante figura è una sorta di angelo con la testa di un bambino, impersonato da una donna a torso nudo:
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The Vigilant Citizen interpreta questa figura come Lucifero, l’angelo caduto, di cui le élites degli “Illuminati” sarebbero servi fedeli.
E’ degno di nota che questo articolo sia stato tradotto e diffuso anche in Italia sul blog di Maurizio Blondet, pur senza indicazione della fonte originale.
Dunque, questa elitaria società segreta avrebbe assoldato un regista svizzero pur di pervertire un’innocua cerimonia di inaugurazione in un oscuro rituale satanico? Non sono mancate critiche a questa azzardata ipotesi, secondo cui la scenografia si baserebbe invece sulle leggende alpine delle montagne attraversate dal tunnel. L’aspetto demoniaco, in particolare, deriverebbe dalla leggenda del Teufelsbrücke, basata sul diffusissimo tema del ponte del diavolo. Nel Canton Uri si trovano infatti le gole della Schöllenen, in cui vi sono non uno, ma ben tre ponti che secondo la leggenda vennero costruiti dal diavolo in persona.
Bau der Teufelsbruecke
Questa spiegazione è sicuramente più razionale, ma non ha certo un grande potere dissuasivo. Innanzitutto conferma l’aspetto demoniaco insito nella cerimonia: la leggenda, infatti, narra di come la realizzazione di un’opera di ingegneria sia dovuta al diavolo.  L’altra contro-obiezione che si leva è invece una classica trappola nel dialogo fra sostenitori del complotto e gli scettici: chi nega la cospirazione si sente infatti rispondere che ormai siamo talmente assuefatti all’immaginario satanico degli Illuminati che non ci facciamo più caso nemmeno quando ce lo mostrano così apertamente. In certi casi la reazione è più accesa, e lo scettico viene persino accusato di essere un “debunker” assoldato dalle élites per mantenere la popolazione all’oscuro della verità.
Si sarebbe tentati di archiviare le stravaganti affermazioni dei “complottisti” come semplici farneticazioni di autori paranoici e squilibrati con troppo tempo a disposizione. L’insistenza con cui questi temi si ripropongono ed il grande successo di pubblico che suscitano ci devono però mettere in guardia. Se una fantasia ha un così intenso potere di convinzione, significa che in essa c’è qualcosa capace di affascinare il pubblico, come se fosse la chiave che incontra la giusta serratura.
Evidentemente qui si sfiora un nervo scoperto, un problema sentito dalla maggior parte della popolazione, per cui però non si è ancora trovata una formulazione cosciente e coerente. Le bizzarrie di certe teorie del complotto sono quindi un linguaggio alternativo per esprimere questo disagio, che si avverte concretamente ma non si sa individuare con certezza. Sono in un certo senso simili ad i sintomi di un malessere, e come tale non dovremmo ignorarli o sbeffeggiarli, ma al contrario ascoltarli e cercare di capirne le cause.
Lasciamo quindi ad altri la discussione sulle vere intenzioni del regista della cerimonia del Gottardo. Invece di stabilire se sia stata intenzionalmente satanica o meno, concentriamoci su un altro fatto, indiscutibile e molto importante: la propensione del pubblico a indulgere nella dietrologia, come se ci fosse una vera e propria necessità di credere in qualcosa che vada oltre la superficie delle apparenze.
L’interpretazione di un simbolo non è un atto neutro; c’è in essa un’ampia partecipazione soggettiva, per cui il significato che ognuno trae è anche lo specchio della propria interiorità. Se così tante persone sono così convinte che dietro ogni stranezza si celi un messaggio satanico, possiamo quindi dedurre che l’ombra del demoniaco è prima di tutto annidata nella profondità dei loro pensieri. Ciò è un aspetto da non sottovalutare: la storia del XX secolo ci insegna come l’oscurità sia in grado di uscire dal cuore umano, portando nel mondo le fiamme dell’Inferno.
Sarebbe un grave errore, dunque, sottovalutare certe creazioni della fantasia popolare; si dovrebbe invece cercarne il senso recondito, come se fossimo alle prese con una sorta di mitologia moderna.
Per comprendere meglio il senso della congiura, è bene ricapitolare la storia dei loro attori. Chi sono veramente queste misteriose élites? A cosa mirano, e perchè adorano il diavolo?
Gli Illuminati sono i protagonisti di una delle più celebri teorie del complotto: una setta potentissima e priva di scrupolo, che comanda da dietro le quinte la politica del mondo intero usando metodi sinistri e senza mostrare alcun riguardo verso i diritti dell’uomo.
Gli Illuminati sono esistiti veramente. La società segreta venne infatti fondata in Baviera nel 1776 da Adam Weishaupt. Aveva una struttura interna simile a quella della massoneria, ed i suoi scopi erano in linea con i princìpi dell’Illuminismo: promuovere la cultura scientifica, limitare l’ingerenza della Chiesa sullo stato, e combattere superstizioni ed oscurantismo.
Nonostante alcune difficoltà interne, gli Illuminati ebbero una discreta diffusione in Baviera ed in Austria, e molti dei loro membri ricoprivano importante cariche istituzionali. Nel 1785, però, Carlo Teodoro di Baviera varò un editto in cui si dichiaravano fuori legge tutte le società segrete. Nel corso di pochi anni, il governo smantellò l’intera organizzazione degli Illuminati, grazie anche all’aiuto della Chiesa Cattolica che vedeva in simili gruppi un potenziale pericolo per la religione.
Qui termina la storia ed inizia la leggenda. Certe idee sembrano dotate di una propria forza vitale, per cui se si cerca di sopprimerle nella realtà materiale esse continuano a manifestarsi nella realtà immaginale, ritornando come un incubo ricorrente nella fantasia popolare.
Nel 1797 l’abate francese Augustin Barruel pubblicò un libro intitolato “Memorie che illustrano la storia del giacobinismo”. Il libro ebbe un notevole successo, e l’anno successivo venne persino tradotto in inglese. Si tratta di un’autentica teoria del complotto, secondo cui la rivoluzione francese sarebbe stata preparata a tavolino dalla massoneria e da società segrete, fra le quali spiccano appunto gli Illuminati, che dopo lo scioglimento ufficiale avrebbero continuato le loro attività in clandestinità.
Sempre nel 1797 venne pubblicato “Prove di una cospirazione”, scritto da John Robison. Anche il professore scozzese sostiene che gli Illuminati siano risorti dalle loro ceneri, continuando in segreto il loro programma, ed in particolar modo infiltrandosi negli ordini della massoneria, contribuendo con le loro trame occulte all’epocale  svolta della rivoluzione francese: “E’ difficile mettere in dubbio che gli Illuminati e le altre società cosmopolite abbiano avuto una certa influenza nel causare la rivoluzione francese, o almeno nell’accelerarla”.
Dopo il 1800 gli Illuminati passarono di moda, per ritornare sulla scena soltanto nel primo dopoguerra. A ripescarli fu la scrittrice inglese Nesta Helen Webster, nel suo libro “Secret societies and subversive movements” (1924). Va ricordato che l’autrice fu anche convinta sostenitrice dell’autenticità dei “Protocolli degli anziani di Sion”, uno pseudo-documento riguardante una cospirazione giudaica, tristemente famoso per il ruolo che ebbe come colonna dell’antisemitismo del XX secolo.  Anche la statunitense Edith Starr Miller riprese le stesse teorie nel suo “Occult Theocracy” (1933), affermando che lo scopo degli Illuminati di Baviera fosse addirittura la conquista del mondo.
Negli Stati Uniti tali teorie ebbero una notevole diffusione, in particolare negli ambienti del fondamentalismo cristiano e dell’estrema destra. La credenza è sopravvissuta fino ai nostri giorni, grazie ad una moltitudine di autori fra cui spicca l’inglese David Icke. L’avvento di Internet ha poi offerto una fenomenale cassa di risonanza per le teorie del complotto, tanto che gli Illuminati ed i loro simboli sono oramai entrati a pieno diritto nella cultura popolare.
In questa lotta contro nemici segreti ed impalpabili si può leggere l’impronta di un conflitto molto più profondo, che contrappone alla religione la fede nel progresso.
L’Illuminismo ripone la sua massima fiducia nelle capacità dell’uomo e nel potere della scienza. Grazie al progresso sociale, scientifico e tecnologico, l’umanità è in grado di vincere la natura e le proprie limitazioni, debellando piaghe ancestrali quali la miseria, la malattia e la guerra. Così facendo è possibile ricreare un paradiso in terra, rendendo del tutto inutile l’intervento di Dio: grazie a questo nuovo potere, ora è l’uomo il nuovo padrone della creazione.
L’Illuminismo di per sè non fu completamente ostile alla religione, anche se è indubbio che molti dei suoi esponenti si dichiararono atei. Nei suoi sviluppi successivi, però, l’anticlericalismo e la fiducia nel progresso portarono ad alcune derive in cui si utilizzarono apertamente simboli satanici e luciferini.
Nel 1820 Percy Bysshe Shelley scrisse il “Prometeo liberato”, modellando esplicitamente la figura di Prometeo sul Lucifero del “Paradise Lost” di Milton. Il significato simbolico è chiaro: come Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, così Lucifero – il portatore di luce – è colui che sottrae a Dio il potere, donando all’umanità il lume della ragione.
Il nostro poeta Giosuè Carducci scrisse persino un “Inno a Satana”:
Gittò la tonaca

Martin Lutero:
gitta i tuoi vincoli,
uman pensiero,

e splendi e folgora

di fiamme cinto;
materia, inalzati:
Satana ha vinto.

Un bello e orribile

mostro si sferra,
corre gli oceani,
corre la terra:

corusco e fumido

come i vulcani,
i monti supera,
divora i piani,

sorvola i baratri;

poi si nasconde
per antri incogniti
per vie profonde;

ed esce; e indomito

di lido in lido
come di turbine
manda il suo grido,

come di turbine

l’alito spande:
ei passa, o popoli,
Satana il grande

E’ notevole che per dipingere il suo Satana progressista Carducci usi l’analogia del treno: la locomotiva, al tempo, era il prodigio della tecnologia, capace di correre e divorare la terra, nascondendosi nelle “vie profonde” (le gallerie) per poi riemergere e mandare “il suo grido” (il fischio della locomotiva).
Satana e gallerie ferroviarie, dunque: proprio lo stesso binomio che molti hanno intravisto nella cerimonia inaugurale del tunnel del San Gottardo!
Come nelle antiche leggende, il diavolo può anche costruire per noi un ponte, ma poi il prezzo che chiederà sarà ben duro da pagare. La tecnologia offre all’umanità un potere immenso, ma il fuoco di Prometeo rischia di sfuggirci di mano, con conseguenze potenzialmente disastrose. Nelle parole di C. G. Jung: “Il nostro progressismo però, mentre da un lato rende possibile una serie di magnifiche soddisfazioni dei nostri desideri, d’altro canto sta creando una sempre più immane, gigantesca, prometeica colpa che, di tanto in tanto, viene necessariamente scontata a prezzo di catastrofi fatali. Da quanto tempo non sogna l’umanità di volare, ed ecco che siamo arrivati ai bombardamenti aerei.
Nel XXI secolo siamo ormai immersi nella tecnologia, eppure le grandi promesse iniziali sono state disilluse. In particolare molti sono convinti che il progresso scientifico non abbia portato affatto ad una sconfitta della povertà o ad un trionfo della democrazia. Al contrario, le grandi potenzialità delle innovazioni hanno di fatto permesso l’arricchimento di pochi e spregiudicati individui, a discapito dell’impoverimento delle grandi masse; le grandi decisioni della politica mondiale, poi, non spettano certo al popolo, ma dipendono dagli interessi egoistici dell’alta finanza. All’uomo comune non resta che accontentarsi con un’illusione: un benessere materiale che si paga con un indebitamento sempre più grave, ed il contentino di votare ogni tanto per scegliere il volto di turno che seguirà sempre le stesse direttive.
Forse nel tunnel del Gottardo il grande pubblico vede l’archetipo della grande opera – quei colossi che costano milioni ai contribuenti e portano benefici soltanto ai più facoltosi imprenditori.
Non è il caso che anche la nostrana TAV sia al centro di una teoria del complotto in cui c’è lo zampino del diavolo. Esisterebbe infatti una linea sacra dedicata a San Michele, simile ad un immenso canale di energia che collega il francese Mont Saint Michel, la Sacra di S. Michele in Val di Susa ed il Monte Sant’Angelo sul Gargano.
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IMMAGINE DAL SITO HTTP://MADRETERRA.MYBLOG.IT/)
L’articolo, firmato da Fausto Carotenuto, riprende il tema dell’élite votata al male: Una operazione che parte da molto in alto nelle gerarchie delle piramidi  che portano avanti le strategie oscure. Un qualcosa di così importante che il fronte del potere politico, finanziario, economico, dei mass media – largamente influenzato e diretto dai vertici oscuri – sostiene in modo insolitamente compatto e granitico… senza apprezzabili sbavature.
Il vero scopo dei trafori in Val di Susa sarebbe proprio di interrompere e corrompere il flusso di questa energia positiva: E’ il tentativo di portare un colpo al cuore della geografia sacra europea. Tale da appesantire le atmosfere psichiche, creare una cappa di piombo in una vasta zona del nostro continente: il tentativo di creare un vero e proprio infarto nella circolazione delle energie a disposizione di tutti noi per i nostri risvegli.” Un obiettivo strategico in quella che, secondo l’autore, è una lotta fra il Bene ed il Male di portata planetaria.
Non manca una critica esplicita a quello che è considerato il vero volto di ciò che viene chiamato “progresso”:  Ma che cosa è questo progresso? Prima di tutto non è vero che quest’opera porti granché di buono persino dal punto di vista materiale ed economico. Ma su questo argomento chi vuole trova facilmente una messe di documenti chiarificatori. Ma è anche una occasione per fermarsi un attimo e chiedersi: ma che cosa è che a tutti i costi deve progredire? L’economia o l’uomo?  E se per caso è l’uomo, cosa deve evolversi dell’uomo, la sua pancia, le sue tasche o la sua interiorità? E’ progresso sacrificare qualcuno in favore di altri? E’ progresso andare velocissimi in mezzo ad una natura devastata a fare un lavoro disumano o a vedere spettacoli alienanti o a fare discorsi inutili? E’ progresso avere i soldi per comunicare velocemente cose stupide? O per comprarsi droghe, cibi devitalizzati, videogames, lussi inutili e dannosi, telefonini sofisticati per scambiarsi idiozie, o grandi televisori al plasma per vedere il wrestling o le partite di calcio truccate?  O le notizie false ed i talk show taroccati?
Gustave Le Bon, in “La psicologia delle folle”, sosteneva che le grandi masse non sono in grado di formulare ragionamenti razionali, ma che il loro modo di pensiero si serve piuttosto di immagini semplici ed immediate. Il tema ricorrente dell’élite che domina il mondo con l’aiuto del diavolo forse esprime col linguaggio del simbolo proprio questa disparità sociale, che porta ad accentrare sempre di più le ricchezze ed il controllo tecnologico e politico nelle mani di pochi tiranni di cui non conosciamo eppure il nome, devastando sia la natura che l’anima dell’uomo comune.
Per saperne di più:
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Favole della Grande Guerra” di Francesco Boer (disponibile su Amazon o su IBS) – Come la percezione popolare tende a riorganizzare la realtà adeguandola ad una meta-narrazione di natura simbolica:

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“Contro Dio” di Francesco Boer – (disponibile su Amazon o su IBS, anche in ebook) L’ideologia prometeica per cui l’uomo si sostituisce a Dio grazie alla scienza ed alla tecnica.