lunedì 17 dicembre 2018

PREGHIERE E DEVOZIONI DEL GIORNO


DEVOZIONI DEL GIORNO



 Mese di Dicembre dedicato all' IMMACOLATA e SANTO NATALE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 





LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -

  




  PRIMA LETTURA 

Gn 49,2.8-10
Dal libro della Gènesi

In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse:
«Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli».


  SALMO  

Sal 71
Venga il tuo regno di giustizia e di pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.


 VANGELO 

Mt 1,1-17
Dal Vangelo secondo Matteo

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

sabato 15 dicembre 2018

ANGELI DEL CONFORTO

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GLI ANGELI DELLA NEVE

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GLI ANGELI DELLA NEVE

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MEDJUGORIE. CROCE IN CIELO

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VISIONI ANGELICHE



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BUONANOTTE A TUTTI


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Governo(Di Maio): esecutore totale delle politiche di monopolio del cartello bancario internazionale. Le prove a suo carico.

Luigi di Maio, le prove a suo carico 

Luigi di Maio, lecca-suole da gennaio a gennaio(video vimeo)


IL REDDITO DI CITTADINANZA INGENTILITO DA QUESTO BEL NOME EVOCATIVO, ALTRO NON E' CHE UNA TRAPPOLA. E' UN REDDITO DI SCHIAVITU' CHE GIOCA AL RIBASSO CON I DIRITTI E LA DIGNITA' UMANA!!!

La fabbricazione di una coltre di complicazioni e difficoltà da infliggere ai cittadini contribuenti, per far loro implorare il paternalistico perdono da parte dello stato tiranno, è una delle tante attività nocive e totalmente gratuite che impegnano a tempo pieno i burocrati degli enti di stato. Per esempio, esiste un solo commercialista in Italia che sia in grado di garantire che la posizione amministrativa e fiscale di uno solo dei suoi clienti è perfettamente in “sintonia” con la moltitudine di indicazioni e controindicazioni imposte dagli aguzzini dell’erario ai contribuenti?
Il sistema tributario è un labirinto di complicazioni e di articolate fabbricazioni esoteriche che non permette a nessuno di essere “in regola” al 100% e ciò favorisce la pratica dell’oppressione e dell’oppressione fiscale, sia in via preventiva che consuntiva. Il contribuente soffre costanti stati di ansia e sensi di colpa, perché sa di non essere mai completamente “in regola”, e il tiranno si atteggia per l’estensibilità e la flessibilità della sua capacità repressiva. In qualunque momento può decidere di portare via la roba di Tizio o di Caio, sapendo di non dover faticare ad inventare i pretesti e, con la normativa “liberticida-giustizialista” prodotta fraudolentemente negli ultimi anni, lo può fare con semplice atto amministrativo,
senza dover andare per la via giudiziaria.

È un sistema corrotto e pervertito in ogni parte e alla sua corruzione e perversione hanno partecipato, quantomeno assistito senza dire mai nulla, in questi ultimi penosissimi 18 anni, i bravi ragazzi del movimento delle cinque palle. Oggi, il loro patetico rappresentante, Luigi di Maio, divenuto attore televisivo compulsivo, presenta in televisione le nuove trovate per complicare la vita degli umiliati e degli oppressi, ostentando la farsa del “reddito di cittadinanza condizionato”.

Lo stato paternalistico dà, sì, perdona, sì, ma il cittadino non deve fare “il furbo”, deve mettersi in fila, compilare il modulo di richiesta delle successive richieste e abbandonarsi all’inesauribile serie di ostacoli e condizioni e complicazioni che la burocrazia impone agli umiliati e agli oppressi. Che sia una farsa si vede da subito e vedremo fra qualche mese se, effettivamente, qualche cittadino più uguale degli altri sarà riuscito ad ottenere un gettone-viveri, come le schede che usano le massaie russe a Mosca per la razione del pane, durante la seconda guerra mondiale. Il trucco qui è questo: non ti dico di no, ti dico di sì ma, grazie alle complicazioni e alle condizioni e agli ostacoli che ti faccio incontrare lungo il percorso, alla fine la tua razione di pane non l’avrai, o l’avrai ridotta ad una quota tanto ridicola da non giustificare il tempo e lo sforzo prodotto per ottenerla. Tutto questo, naturalmente, salvo complicazioni lungo il tempo e per la via, perché le crisi fabbricate e le finte emergenze sono degli ottimi catalizzatori di attenzione mal diretta e con quelle si può sempre trovare nuovo pretesto per non mantenere nemmeno per finta le promesse fatte molti decenni prima.

Per chiunque si sia mai rivolto agli enti di stato in Italia, è sempre stato così, tutto si ottiene al prezzo di una tale e inutile perdita di tempo che si fa prima a pagare per ottenere ciò che si vuole da qualche associazione concorrente ai tiranni dello stato; forse possono fare eccezione alcune regioni autonome, forse, come il Trentino Alto Adige, forse. E ora arrivano i nuovi, i ragazzi rivoluzionari del movimento delle cinque palle, perfettamente allineati ai trucchi e all’immobilismo della burocrazia delle penne d’oca, ragazzi adeguati alle leggi e alle complicazioni addotte dal parassitismo dei burocrati degli enti di stato, e perfettamente adeguati già da imberbi, già da ancora prima di essere cresciuti oltre la pubertà e di aver imparato un mestiere.

Come spiega chiaramente Rothbard, lo stato è un’organizzazione che: (A) ottiene i suoi redditi mediante la coercizione fisica dei contribuenti di quello stato; (B) si assume il monopolio obbligatorio dell’uso forza e il potere decisionale sulla roba e sulla terra di un dato territorio.
Le due attività fondamentali dello stato, quindi, sono essenzialmente atti di aggressione criminale per depredare i cittadini dei loro diritti sulla proprietà privata.

La prima delle due attività fondamentali dello stato, l’esercizio d’imporreimposte, tasse e gabelle, è fondamentalmente rapina, o furto aggravato esteso su scala nazionale, che si accompagna all’estorsione aggravata su scala nazionale, e la seconda costituisce l’inibizione perpetua della libera concorrenza sui diritti di legittima difesa della vita e della roba, sui diritti di disporre e decidere sulla propria roba e sulla propria terra in un dato territorio, proibendo l’acquisto e la vendita volontaria di servizi giudiziari e di difesa alternativi. “Senza giustizia” conclude Rothbard con Sant’Agostino “lo stato non è altro che una banda di rapinatori”.
Il monopolio territoriale della protezione e della giurisdizione dello stato è l’inizio di un inammissibile atto di espropriazione indebita che fornisce, ai monopolisti e ai loro ruffiani armati, la licenza per praticare altre espropriazioni e per praticarle perpetuamente. Esso implica che al cittadino è proibito di rinunciare al rapporto con il tiranno che gli impone la protezione e che a nessuno, tranne che ai monopolisti, è consentito il privilegio di esercitare la giurisdizione finale sulla sua proprietà. Tutti, tranne i privilegiati della cricca dei monopolisti, perdono il loro diritto di difesa personale contro possibili predatori e soprattutto contro i rapinatori dello stato. Con il trucco della “protezione imposta dallo stato”, i cittadini contribuenti restano disarmati e indifesi per decisione dei monopolisti, che possono così rapinarli e disossarli senza troppi disturbi. Il prezzo della giustizia e della protezione dello stato continuerà a crescere, tenendo lo stato i poteri in regime di monopolio, e la qualità dei servizi di protezione e giustizia offerti dallo stato continuerà a calare.
Un’organizzazione che offre protezione e giustizia mentre insiste con l’imposizione fiscale è una contraddizione in termini e continuerà, se non viene ostacolata e fermata, a dissanguare sempre di più le sue vittime con l’imposizione fiscale, dispensando sempre meno protezione oggettiva. Allo stesso modo, l’esistenza di un monopolio della giustizia determina il costante deterioramento della giustizia. Non potendo il cittadino rivolgersi ad altri che allo stato monopolista per ottenere giustizia, le corti e i tribunali saranno sempre pervertiti in favore dello stato e dei suoi aguzzini. L’idea delle leggi immutabili poste a fondamento dell’ordinamento di una nazione in definitiva svanisce completamente ed è rimpiazzata dal concetto della legge positiva della produzione normativa dello stato.

A questa perversione del sistema, in cui la produzione normativa serve le iniziative e i vantaggi d’altri, partecipano anche gli scalda-poltrone del movimento delle cinque palle, per tutto il tempo che segue i finti auto-attentati di Nuova York del 2001. È da quella nuova messa in scena del 2001 che si cavano, a livello internazionale, i pretesti artificiali per imporre le nuove leggi liberticide, le finte misure di emergenza contro il finto terrorismo e la finta lotta alla criminalità organizzata.
I decretacci delle finte misure di emergenza sono recepiti in tutto il mondo industrializzato, quasi contemporaneamente, e qui ci sarebbe già da indagare meglio sull’origine di questa volontà unificatrice, o meglio, CHI ha questo potere di coordinamento della volontà di tutti i legislatori di tutte le nazioni del mondosia in oriente che in occidente, sia “comuniste” che “capitaliste, sia tra le ganasce dei governi continentali che offshore. Per quanto riguarda la vituperata penisola italiana, sappiamo che i suoi ruffiani non fanno altro che recepire le scemenze imposte dai rappresentanti dei loro padroni del sistema del colonialismo delle banche centrali, la commissione europea.

E però, i bravi ragazzi del movimento delle cinque palle, essendo sempre presenti in classe ed impegnati nello studio dei lavori parlamentari di questi squallidi ultimi 18 anni, scaldando le poltrone dell’opposizione in parlamento, non si querelano mai né in aula e né in piazza, sulle misure arbitrarie della dittatura europea, che ricalcano poi le misure arbitrarie della dittatura coloniale del resto del mondo. Non ne fanno mai neppure cenno, contribuendo con gli altri a spostare l’attenzione dalle politiche realmente corrotte e dittatoriali, a ciarlare confusamente in rapporto a problemi diversi, sempre assetati di sangue nei confronti di qualche ladro di galline e sempre così distratti dai problemi fondamentali.
Uno può dire che le cose vadano avanti così, negli ultimi 18 anni, perché questi bravi ragazzi, in fondo, sono ignoranti, non hanno esperienza, e si lasciano distrarre facilmente non solo dai loro finti nemici in parlamento e al governo ma pure dagli altri loro finti nemici fuori, i finti giornalisti delle televisioni e della cartaccia stampata. Anche lo stesso Grillo, non si capisce bene se sia maggiormente ignorante o maggiormente infiltrato. Tutto potrebbe dipendere da equivoci, distrazioni, disattenzioni, ingenuità, sprovvedutezza, dabbenaggine eccetera.
Ma guarda ora il giovane disoccupato Luigi Di Maio, che con Renzi, Salvini e altri cretini, condivide la sorte di fare l’attore della televisione, di non aver mai dovuto, o potuto, lavorare un solo giorno in vita sua, guarda come si ritrova a suo agio dicendo scempiaggini nei salotti dei ruffiani giornalisti, proprio lui, l’uomo di punta del movimento delle cinque palle, quello che aveva dichiarato guerra aperta al mondo delle falsificazioni sistematiche del sistema della disinformazione organizzata, e in particolare di stampa e tv italiane. Fai attenzione. Non si querela mai in passato, delle nuove norme liberticide con le quali si mette il contribuente in ginocchio e si calpestano i precetti costituzionali. Non solo. Le sposa integralmente e le recepisce persino nell’uso del suo stesso inutile linguaggio. Stai attento alla frase: “…soprattutto per chi si macchia di reati come auto-riciclaggio…” 

Il “reato” di auto-riciclaggio non macchia. Con il trucco delle definizioni surrettizie, i nuovi pacchetti normativi adeguano alla normativa antimafia, e/o alla normativa anti-riciclaggio, certi comportamenti che con la finta lotta alla finta criminalità organizzata e al vero riciclaggio non hanno proprio niente a che vedere. Chiunque oggi, magari per un errore di calcolo, versa all’erario una lira in meno rispetto a ciò che l’erario si aspetta o pretende, se poi spende quella lira per comprare una caramella alla bambina sua figlia commette “il reato di auto-riciclaggio e la sua roba può essere sequestrata con un atto amministrativo che si basa solo su “sospetti”. Il fatto che il fantoccio Di Maio faccia suo questo linguaggio repressivo “chi si macchia di reati (gravi? Ma qualche anno fa neppure esistevano) come l’auto-riciclaggio..” dimostra chiaramente la sua condizione di ruffiano e di esecutore totale delle politiche di monopolio del cartello bancario internazionale.
Anche questa presa in giro del finto “reato di auto-riciclaggio” riflette comportamenti che appaiono coerenti con lo spirito finto-giustizialista dei colpevolisti storici del movimento delle cinque palle ma che in realtà non fa altro che accreditare le imposizioni delle commissioni anonime, delle associazioni anonime, perché queste norme provengono tutte dall’estero e non si sa ancora da chi.

E poi, a proposito delle frottole sul “reddito di cittadinanza condizionato”, dice:“..quello lì, che si rivolge al centro per l’impiego, prima di tutto ci andrà per appuntamento…il software….lavori di pubblica utilità…troverà un COACH (che significa presa per il culo) …prima di tutto bisogna far tornare a credere in se stesso la persona che si rivolge al centro per l’impiego (cioè, tu cerchi lavoro, perché devi mantenere la famiglia, e loro ti aiutano a “credere in te stesso”, anziché restituirti il denaro che è tuo e che si sono fottuti).
L’italiano deve sempre essere diffidente rispetto ad un altro italiano. Ci deve essere sempre “chi fa il furbo” e quello può essere qualunque dirimpettaio che non fa la raccolta differenziata, chi sale sulla metropolitana di Napoli senza comprare il biglietto, chi evade le imposte, chi elude le imposte, chi accetta una bustarella e chi ruba tacchini.
I veri delinquenti non solo non si toccano ma neppure si nominano, perché a quelli si deve obbedire.

Questa intervista è la prova definitiva della malafede del disoccupato, senz’arte ne parte, Luigino di Maio, esecutore d’ordini dei legislatori delle banche centrali, fantoccio della finta lotta al riciclaggio, pupazzo della finta lotta all’evasione fiscale, bambolotto del finto reddito di cittadinanza “condizionato”, pagliaccio della finta rivoluzione del movimento del giuggiolone, che vi libera dal male, dalla corruzione e vi mette in fila per distribuirvi le gabelle con la vostra razione alimentare di guerra.

Luigi di Maio, lecca-suole da gennaio a gennaio(video vimeo)



Dal 5G danni permanenti anche dopo brevi esposizioni, ma il ministro Grillo dice che fa bene!!! (video di Rosario Marcianò)

Dal 5G danni permanenti anche dopo brevi esposizioni, ma il ministro Grillo dice che fa bene


“Dal 5G danni permanenti anche dopo brevi esposizioni!” Ricerca svizzera conferma il pericolo, minimizzato dall’Istituto Superiore di Sanità.
5G da paura, colmato il vuoto sulle preliminari valutazioni del possibile rischio sanitario: adesso non si può parlare di radiofrequenze inedite e inesplorate, perché dalla scienza più aggiornata arriva la conferma, temuta dal fronte precauzionista che, in nome del principio di precauzione, continua ad invocare una moratoria: oltre che non sicuro, il 5G può pure causare danni permanenti alla pelle umana anche dopo esposizioni di breve periodo.

Nero su bianco, l’allarme è sul numero di Dicembre 2018 (volume 115) dell’accreditata rivista medica Health Physics della Health Physics Society (dagli anni ’50 fa ricerca su radiazioni, uomo e possibili applicazioni sanitarie). Il titolo dello studio è “Derivazione sistematica dei limiti di sicurezza per l’esposizione a radiofrequenza 5G variabile in base al tempo basata su modelli analitici e dosi termiche”. L’analisi è stata condotta dagli svizzeri Esra Neufeld (Foundation for Research on Information Technologies in Society di Zurigo) e Niels Kuster (Swiss Federal Institute of Technology sempre a Zurigo). Da Settembre era su PubMed (motore di ricerca gratuito di letteratura scientifica biomedica), ma solo dopo la pubblicazione in peer-reviewed sulla rivista statunitense se ne comprende rilevanza e portata, incalzante il 5G. 

Systematic Derivation of Safety Limits for Time-Varying 5G Radiofrequency Exposure Based on Analytical Models and Thermal Dose: https://journals.lww.com/health-physi...
Extreme broadband wireless devices operating above 10 GHz may transmit data in bursts of a few milliseconds to seconds. Even though the time- and area-averaged power density values remain within the acceptable safety limits for continuous exposure, these bursts may lead to short temperature spikes in the skin of exposed people. In this paper, a novel analytical approach to pulsed heating is developed and applied to assess the peak-to-average temperature ratio as a function of the pulse fraction α (relative to the averaging time [INCREMENT]T; it corresponds to the inverse of the peak-to-average ratio). This has been analyzed for two different perfusion-related thermal time constants (τ 1 = 100 s and 500 s) corresponding to plane-wave and localized exposures. To allow for peak temperatures that considerably exceed the 1 K increase, the CEM43 tissue damage model, with an experimental-data-based damage threshold for human skin of 600 min, is used to allow large temperature oscillations that remain below the level at which tissue damage occurs. To stay consistent with the current safety guidelines, safety factors of 10 for occupational exposure and 50 for the general public were applied. The model assumptions and limitations (e.g., employed thermal and tissue damage models, homogeneous skin, consideration of localized exposure by a modified time constant) are discussed in detail. The results demonstrate that the maximum averaging time, based on the assumption of a thermal time constant of 100 s, is 240 s if the maximum local temperature increase for continuous-wave exposure is limited to 1 K and α ≥ 0.1. For a very low peak-to-average ratio of 100 (α ≥ 0.01), it decreases to only 30 s. The results also show that the peak-to-average ratio of 1,000 tolerated by the International Council on Non-Ionizing Radiation Protection guidelines may lead to permanent tissue damage after even short exposures, highlighting the importance of revisiting existing exposure guidelines. Help us caption & translate this video! https://amara.org/v/mh6H/

SIDS: 300 NEONATI MORTI OGNI ANNO IN ITALIA. UNO SU MILLE




Morti bianche: 300 neonati ogni anno, in Italia, muoiono “in culla”. Uno su mille. 
Si chiama Sids, sindrome da morte infantile improvvisa (Sudden Infant Death Syndrome). 

Il sistema sanitario, accusa il naturopata Marcello Pamio, sottovaluta il problema: «Poco importa se tutti i bambini morti in culla hanno sempre fatto le vaccinazioni qualche giorno o qualche settimana prima».



Casi archiviati come coincidenze, fatalità. 
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la Sids «colpisce i bambini tra un mese e un anno di età», cioè nel periodo in cui vengono fatti i primi inoculi. 
A riferire di questa “strage silenziosa” è un giornale come “Il Gazzettino”: il 25 maggio 2016, il quotidiano di Venezia titola: “Vaccini, bimba a due mesi muore nel sonno a Torino dopo esavalente”. Sempre per l’Istituto Superiore di Sanità, «dopo le malformazioni congenite, la Sids è la causa principale di morte post-neonatale negli Stati Uniti». 


Secondo il National Vital Statistics Report del 2004, «l’incidenza della Sids è di circa 1,7 per mille nati vivi. Dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia, la stima fornita dal centro di riferimento della Regione Lombardia, è di 1 su 1000 nati vivi».


Quindi in Italia vi sarebbe un morto ogni mille bambini nati, sintetizza Pamio sul blog “Riflessioni”, in cui segnala il bugiardino del vaccino trivalente “Tripedia” per difterite-tetano-pertosse. Secondo Sanofi-Pasteur, «la percentuale di morti in culla, secondo alcuni studi osservazionali, negli Stati Uniti (periodo dal 1985 al 1991) è pari a 1,5 bambini ogni 1000 nati, mentre in Germania è di circa 0,4». Sempre dal bugiardino del trivalente Tripedia: «In uno studio caso-controllato tedesco e in uno studio di sicurezza negli Stati Uniti, su 14.971 neonati che hanno ricevuto il vaccino Tripedia ne sono morti 13». 
Quindi, sottolinea Pamio, 13 morti su circa 15.000 neonati significa una percentuale pari a 0,86 morti per ogni 1000 nati. «In Italia sono nati nel 2016 circa 470.000 bambini. 


Se la percentuale di mortalità del Tripedia è di circa 0,86/1000 nati, tenuto conto che da noi sono nati 470.000 l‘anno scorso, il vaccino se ne è portati via circa 400. Morti per cosa? Da Sids, ovviamente, ma non solo. Almeno 300 ne muoiono per Sids ogni anno, ma se teniamo conto che non è l’unica causa di morte, si fa presto ad ottenere le cifre riportate».
Ancora il bugiardino del Tripedia segnala che «gli eventi avversi riportati durante l’uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono: porpora trombocitopenica idiopatica, Sids, reazione anafilattica, autismo, convulsione, encefalopatia, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea».
Lo dicono gli stessi produttori dei vaccino, commenta Pamio: «Lo mettono nero su bianco nel bugiardino», mentre da noi «i grandi medici e la grande scienza ufficiale negano con tutte le forze e con ogni mezzo la correlazione tra vaccini-autismo e la correlazione tra vaccini-Sids. 


Beata ignoranza e soprattutto malafede, e intanto i bambini continuano a morire».





Pamio definisce “olocausto” la morte in massa dei neonati, e sollecita un’azione legale, da parte della magistratura, per accertare eventuali responsabilità delle autorità italiane, per esempio «il ministro della salute, il direttore dell’Istituto Superiore di Sanità e il direttore dell’Aifa, nonché il presidente della Repubblica che ha firmato e avvallato la conversione del decreto in legge», quello sui 10 vaccini obbligatori voluto dalla “ministra” Beatrice Lorenzin. Se l’Italia è un caso unico al mondo per il numero di vaccini resi obbligatori, conclude Pamio, ha viaggiato a lungo in direzione esattamente opposta (e con ottimi risultati) il Giappone, che ha cambiato il calendario d’inizio per la vaccinazione «spostandolo dai tre mesi a due anni». Risulato: «Subito il loro tasso di Sids è crollato. Come mai?». 


E’ un fatto: al ritardo della vaccinazione “trivalente” Dpt (difterite-pertosse-tetano) posticipata all’età successiva ai 2 anni, ha corrisposto «un drastico calo di effetti collaterali». Nel periodo 1970-1974, quando la vaccinazione Dpt veniva effettuata dai 3 a 5 mesi di età, il Giappone erogò indennizzi per ben 57 casi gravi di bambini danneggiati da vaccino (danni permanenti) e 37 bambini morti. Durante il periodo 1975-1980, quando le iniezioni di Dpt venivano effettuate in ritardo, le gravi reazioni al vaccino sono state ridotte a un totale di tre morti. Il che significa una enorme riduzione – dall’85 al 90% – dei casi più gravi di danni, fino alla “morte bianca”. E ancora: «Nel 1988 il governo giapponese raccomandò la non-vaccinazione fino a due anni di età». 
La Sids però è ricomparsa, anche in Giappone, «da quando il governo è tornato a raccomandare le vaccinazioni a tre mesi», come afferma la dottoressa Viera Scheibner sul “New England Journal of Medicine”.


Articolo e fonte: www.libreidee.org


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