mercoledì 21 novembre 2018

OGGI 21 NOVEMBRE SI RICORDA MARIA BAMBINA PRESENTATA AL TEMPIO E FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE. LITURGIA DEL GIORNO


  
 

Oggi contempliamo una bambina che si dà completamente al Signore. La Chiesa ha capito che l'atteggiamento di Maria all'annunciazione non era una improvvisazione e che nella sua anima l'offerta andava preparandosi da tempo, si era già progressivamente realizzata. E commovente vedere una bambina attirata dalla santità di Dio, che vuol darsi a Dio, una bambina che capisce che l'opera di Dio è importante, che bisogna mettersi al servizio di Dio, ciascuno con le proprie capacità, aprirsi a Dio; una bambina che capisce che non si può compiere l'opera di Dio senza essere santificati da lui, senza essere consacrati da lui, perché non è possibile neppure conoscere la volontà di Dio, se il peso della carne ci chiude gli occhi. 
Maria realizzava quello che san Paolo più tardi proporrà come ideale dei cristiani: offrire se stessi: "Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio" (cfr. Rm 12,12). 
Cerchiamo allora di comprendere più profondamente le condizioni dell'offerta. Lo facciamo tenendo presente il canto del Magnificat, perché è chiaro che nessun Vangelo può corrispondere esattamente alla festa di oggi, che non è riportata in nessuna pagina della Bibbia: l'offerta di Maria bambina non è un avvenimento che abbia attirato l'attenzione e sia stato registrato. Scegliere il Magnificat non è un anacronismo, perché esso esprime i sentimenti che si sono formati nell'anima di Maria ben prima del giorno della visitazione, sentimenti di fondo che sono proprio la base della sua offerta: già della sua offerta di bambina, poi della sua offerta all'annunciazione e infine della sua offerta sul Calvario. Tutto parla del riconoscimento dei doni di Dio. Prima dell'offerta c'è sempre il dono di Dio e il riconoscimento di questo dono. "Ha guardato l'umiltà (la povertà, l'insignificanza) della sua serva... Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente... Di generazione in generazione si stende la sua misericordia": è proprio la scoperta dell'amore di Dio che fa pensare all'offerta, è la riconoscenza che suscita il bisogno di offrire. L'offerta, ripeto, è sempre una risposta al dono che ci è stato fatto: Dio ci previene con il suo amore e noi diamo a lui ciò che egli ci ha dato. San Paolo lo dice nello stesso capitolo della lettera ai Romani: "Abbiamo doni diversi, secondo la grazia data a ciascuno di noi" e la nostra offerta non può che consistere nei doni che abbiamo ricevuto, che noi riconosciamo come doni gratuiti, che non ci erano dovuti e attraverso i quali noi vediamo l'amore del Signore. 
E proprio per questa ragione, riconoscendo il suo amore, noi li mettiamo a sua disposizione, come offerta riconoscente. 
D'altra parte l'offerta ha anche l'aspetto di una preghiera di domanda, ed è buona cosa rendercene conto. Offrire a Dio è sempre domandargli di trasformare i doni che portiamo a lui, di santificarli. Lui solo li può santificare, lui solo può consacrare; noi possiamo "presentare", proprio come dice la festa di oggi: "Presentazione di Maria al Tempio". 
San Paolo non dice diversamente. Egli ci esorta a offrire i nostri corpi, a presentarli in offerta, ma la trasformazione è Dio che la opera e presentando noi gli domandiamo di rendere perfetto quello che gli offriamo e che per quanto ci riguarda è sovente pieno di imperfezioni. 
Gli domandiamo di trasformare le povere realtà terrestri che gli presentiamo, questi doni umani che vengono dalla sua creazione, che hanno bisogno di essere trasformati per servire alla comunione con lui. 
E, dato che la nostra offerta è in fondo sempre una preghiera di domanda, possiamo offrire tutto, anche quello che ci sembra completamente inutilizzabile nella nostra vita: i fardelli che ci pesano, che sentiamo come un ostacolo, le difficoltà, le sofferenze che in un certo senso sono assurde. Cristo crocifisso ci insegna che possiamo presentare a Dio tutto, perché tutto sia trasformato e che proprio le cose che sembrano più inutilizzabili sono state trasformate nel modo più meraviglioso. Niente era più inutilizzabile di una croce, patibolo dei malfattori, e tuttavia è sulla croce che si è realizzata la trasformazione capitale, che ha creato una nuova terra e ha fatto sì che l'amore di Dio riempisse tutte le cose. 



Antifona d'ingresso
Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re, 
che governa il cielo e la terra nei secoli, in eterno.



Colletta
Guarda, Signore, il tuo popolo 
riunito nel ricordo delle beata Vergine Maria; 
fa’ che per sua intercessione 
partecipi alla pienezza della tua grazia. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



Prima lettura


Santo il Signore Dio, l’Onnipotente,Colui che era, che è e che viene!


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi: ecco, una porta era aperta nel cielo. La voce, che prima avevo udito parlarmi come una tromba, diceva: «Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito». Subito fui preso dallo Spirito. 
Ed ecco, c’era un trono nel cielo, e sul trono Uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell’aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile nell’aspetto a smeraldo avvolgeva il trono. Attorno al trono c’erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro anziani avvolti in candide vesti con corone d’oro sul capo. Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; ardevano davanti al trono sette fiaccole accese, che sono i sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d’occhi davanti e dietro. 
Il primo vivente era simile a un leone; il secondo vivente era simile a un vitello; il terzo vivente aveva l’aspetto come di uomo; il quarto vivente era simile a un’aquila che vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:
«Santo, santo, santo
il Signore Dio, l’Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!».
E ogni volta che questi esseri viventi rendono gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo:
«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l’onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
per la tua volontà esistevano e furono create».

Parola di Dio



Salmo responsoriale




Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente.

Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.
Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza. 

Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l’arpa e la cetra.
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti.

Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
Ogni vivente dia lode al Signore.


Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

Vangelo 

Perché non hai consegnato il mio denaro a una banca?


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. 
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. 
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. 
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. 
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Parola del Signore


martedì 20 novembre 2018

Don Elia denuncia la feroce dittatura di Bergoglio



Sebirblu, 19 maggio 2017

L'articolo seguente è la denuncia vibrante e minuziosa di un sacerdote molto preparato che guida una parrocchia vera e virtuale con il suo blog, e che ha deciso di far sentire la propria voce, pur rimanendo nell'anonimato per ovvie ragioni, al fine di allertare le persone sul "grande inganno" a cui è sottoposta la Chiesa di Roma dal principe di questo mondo penetratovi all'interno.

Egli ha delle locuzioni interiori (ved. QUI), esattamente come Don Minutella che per il suo coraggio a viso aperto è stato privato del ruolo di parroco presso la chiesa di Don Bosco a Palermo (ved. QUI) subendo tutte le conseguenze della sua fedeltà alla funzione di Ministro di Dio.

Troppe persone ormai, abbindolate e rese cieche dalla mancanza di discernimento e totalmente prive di senso critico, ma anche digiune, purtroppo, della più elementare conoscenza dei Vangeli e delle Sacre Scritture, vengono così ad essere risucchiate dal vortice tremendo che Satana e il suo Falso Profeta, Bergoglio, stanno azionando per fagocitarle tutte.

Per questo, laddove l'Autore di questo scritto esemplare omette di indicare i nomi di coloro che indegnamente si fregiano pomposamente del titolo di "pastori" della Chiesa Cattolica, io ne citerò i nomi tra parentesi, perché non è detto che tutti sappiano interpretare il suo dire correttamente.

Mentre mi auguro che il piccolo ma costante contributo offerto con la mia opera per il Risveglio delle Coscienze e per un mondo migliore, invito anche i Lettori a meglio documentarsi cliccando i nomi "Bergoglio" e "Profezie" sull'elenco "Etichette" posto a destra della pagina, sperando che qualcuno esca dal torpore ipnotico che questo papa sta esercitando sul mondo intero.


Vaticano okkupato

Il terrore è palpabile negli uffici della Curia Romana. Cellulari e caselle di posta elettronica dei suoi funzionari sono tenuti sotto controllo. I membri di interi dicasteri sono stati rinnovati in senso progressista, i loro titolari – se rimasti al loro posto – completamente esautorati.

I vescovi del mondo vivono con l'incubo di una rimozione infamante per "negligenza"nel trattamento dei casi di abusi. I professori delle facoltà teologiche vengono sorvegliati e le loro lezioni passate al vaglio per verificare che siano in linea con il "nuovo corso".

Chierici e religiosi sono segnalati ai superiori, se parlano anche solo un po' troppo del Papa; chi lo attacca pubblicamente (cosa che sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI era all'ordine del giorno) è prontamente fatto a pezzi.

Dal colle vaticano, dove regna un clima di sospetto e paura, alle estreme "periferie"della Chiesa Cattolica, dove può sparire chi non è omologato, ci si sente prigionieri di un vero e proprio regime totalitario. Non c'è che dire: è proprio la "chiesa della misericordia"...

Il Vaticano assomiglia sempre più a uno Stato occupato da una potenza avversa,l'Inimica Vis di Leone XIII [enciclica antimassonica QUI; ndr]. Questo potere estraneo, abusivo e menzognero è riuscito ad impiantare nel cuore della cattolicità una sorta di Stato di polizia in cui non è ammesso il benché minimo dissenso.

Un regime fondato sulla falsità, d'altronde, non può mantenersi se non spegnendo tutte le voci della verità: anche una sola può metterlo in crisi mostrando semplicemente l'assurdità e l'inconsistenza delle sue ragioni, che invece la massa, stordita da un'immensa macchina propagandistica, inghiotte come la cosa più naturale al mondo.

Chi non può essere messo a tacere viene denigrato, diffamato, insultato con un astioimpressionante, magari per mezzo di terzi (giornalisti e commedianti); chi continua a parlare nonostante le sanzioni è svergognato dall'apparato mediatico, anche con mezzi illeciti: la liceità degli atti è funzionale al potere e al suo mantenimento.

Il capo del partito [Bergoglio; cfr. QUI; ndr] non ha bisogno di esporsi più di tanto:usa i suoi tirapiedi per colpire oppositori e persone sgradite, a meno che la propaganda non li abbia resi così odiosi al pubblico da far apparire la purga come un giusto e doveroso intervento, il quale non fa altro che accrescere la sua popolarità indiscussa.



I veri corrotti – sodomiti, faccendieri e maneggioni – restano "inspiegabilmente" ai loro posti (come il pervertito notorio scelto come prelato dello IOR) [mons. Battista Ricca, ved. QUI; ndr], mentre il cardinal Pell, incaricato di rimettere ordine nelle finanze vaticane, è stato completamente screditato con scandali di pedofilia risalenti a trent'anni prima in cui non era affatto implicato.

Chi invece ha realmente coperto abusi su minori è protetto dal capo o diventa addirittura vescovo, come avvenuto a Osorno, in Cile [Juan de la Cruz Barros Madrid; ved. QUI; ndr], nonostante le violente proteste di piazza.

Chi poi ha esaltato senza ritegno un intimo amico defunto [Marco Pannella; ndr], pederasta incallito e promotore per decenni di aborto, droga, sodomia, eutanasia e quant'altro, sta e rimane alla testa di una Pontificia Accademia per la Vita ridefinita negli scopi e ricostituita con un ricambio totale. Sarà un caso che si sia fatto ritrarre nella sua ex-cattedrale in un affresco a tinte palesemente omoerotiche? [Mons. Vincenzo Paglia; ved. QUIQUI e QUI; ndr].

Strani criteri per una riforma... Ma in ogni regime che si rispetti è proibito sollevare questioni e finanche pensare. Se quanto dicono e fanno in alto ti sembra strano, sei o pazzo o reazionario: in una parola, non hai speranza. Se non ti eliminano fisicamente, ti annichiliscono moralmente: è come se non fossi mai esistito.

Uno che l'ha sperimentato di persona ha paragonato l'odierno clima ecclesiale a quello della vecchia Unione Sovietica. Figlio di deportati in campo di lavoro, mons. Schneider sa bene di che parla. Alla base, evidentemente, ci sono le stesse idee perverse miranti a dissolvere l'ordine stabilito da Dio, non solo nella società, ma anche nella Chiesa, al fine di assoggettare l'umanità al dominio di Satana.

Quest'ultimo ubriaca le sue pedine con l'ebbrezza del potere e della popolaritàmediatica, ma le tiene in pugno con le perversioni sessuali, in cui le fa sprofondare per renderle facilmente ricattabili, dopo averle attirate come mosche al suo proverbiale sterco, mammona.

È proprio per mezzo di esso che distoglie dal servizio di Dio anche coloro che gli si sono votati per assoggettarli al proprio e danneggiare il più possibile, attraverso di loro, il sacro Tempio.




L'inaudita aggressione alla sovranità dell'Ordine di Malta, da parte di colui [Bergoglio, cfr. QUI; ndr] che è stato giustamente definito leader della sinistra mondiale (ossia della massonica political correctness), non mirava semplicemente alla reintegrazione di un "missionario" della contraccezione nei Paesi poveri (la quale rappresenta già di per sé un gigantesco business), ma ha probabilmente ben altre ambizioni: che la "Chiesa povera per i poveri" voglia metter le mani sull'enorme patrimonio gestito dai Cavalieri?

Con un bilancio annuale di due miliardi di dollari, cadon di tavola briciole milionarie... Al pellegrinaggio internazionale a Lourdes, testè conclusosi, il delegato pontificio ha calorosamente perorato l'incremento del carattere religioso dell'Ordine come soluzione a tutti i problemi.

Di fatto, però, la pesantissima intrusione della Santa Sede nel suo governo, in sostanza azzerato, ha dato ragione alla corrente tedesca, che lo vorrebbe laicizzare trasformandolo in ONG.

Su cinque membri della commissione papale incaricata di indagare sul conflitto tra Festing e Böselager, quattro sono amici del secondo e tre di essi (fra cui l'arcivescovo Tomasi) sono coinvolti in una fantomatica società finanziaria che gestisce un lascito di centoventi milioni di euro di provenienza ignota.

La denuncia di Festing contro la fiduciaria, dopo le sue dimissioni forzate, è stata – guarda caso – ritirata da Böselager, che ha con solerzia negoziato un accordo.Conflitto d'interessi? No di certo, se si lavora per i diseredati...

Chi ci ha perso la faccia, in questa squallida vicenda di squali, è stato il Cardinal patrono [Raymond Leo Burke, uno dei 4 presuli fautori dei "Dubia" sull'Amoris Laetitia ai quali Bergoglio non ha risposto; ndr], che a quanto pare è caduto in un terribile tranello, tesogli proprio dal feroce dittatore. [Il Falso Profeta; cfr. QUI; ndr].

Il card. Raymond Leo Burke, spedito dal Papa in un'isola sperduta (Guam)

In un colloquio a quattr'occhi – come conferma in termini più diplomatici una letteraufficiale – quest'ultimo si era mostrato sconcertato per l'immondo traffico di preservativi portato avanti da un'organizzazione cattolica in totale violazione del Magistero, chiedendogli anche di darsi da fare per purgare l'Ordine dai massoni.

Da persona retta qual è, il buon Burke aveva evidentemente creduto alla sinceritàdell'uomo biancovestito e si era mosso nel senso indicato, facendo involontariamente deflagrare il conflitto che ha fornito a quest'ultimo il pretesto per intervenire con un'ingiustificabile ingerenza, assolutamente illegittima e senza precedenti.

La linearità di un cattolico non riesce nemmeno ad immaginare fino a che punto arrivi la slealtà e la perfidia di chi ha una mentalità marxista (e di quei giudei da cui il marxismo ha avuto origine).

Tutto questo non è certo un fatto isolato. Dove c'è puzza di sterco (del diavolo), c'è di mezzo l'alta finanza internazionale (ebraica pure quella), che tiene in pugno i governi occidentali e ora controlla anche la Chiesa Cattolica. [Cfr. QUIQUI e QUI; ndr].

La posta in gioco è altissima, la situazione umanamente disperata: non esistono, sulla terra, mezzi adeguati per debellare il nemico e vincere la guerra; soltanto con mezzi soprannaturali la possiamo spuntare.

Sarà un'idea folle, ma in questo centenario di Fatima sembra che la Madonna ci suggerisca un'impresa da valorosi: penetrare nel campo avversario con un manipolo di arditi per compiervi un atto esplosivo.

L'anno scorso, in più di un centinaio, ci siamo consacrati a Lei sulla tomba di san Pietro per riprendere simbolicamente possesso del cuore della cristianità.

Quest'anno dobbiamo osare ben di più: consacrare il Vaticano stesso al Suo Cuore immacolato perché faccia crollare il regime abusivo che vi si è insediato, così da minare alla base la centrale della contro-chiesa [cfr. QUI; ndr], cooperando con il Cielo alla liberazione della Chiesa vera.

Relazione adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it


URGE DISCERNERE al di là delle Apparenze!




Sebirblu, 12 novembre 2018

Ciò che da sempre ha contraddistinto gli Esseri spirituali che nelle varie ere si sono succeduti su questo nostro pianeta è la testimonianza, durante la loro vita, di un grande distacco da ogni aspetto materiale riducendo al minimo e all'indispensabile l'attenzione dovutagli per sostentare e mantenere sano lo strumento della loro manifestazione, cioè il corpo fisico. (Cfr. QUI).

Se si prende coscienza della nostra Origine divina, se ci si "sveglia" alla Realtà delle cose, e questa rimane la più grandiosa conquista per l'umanità, allora si dovrebbe cominciare a ripulire noi stessi da tutte le pesantezze, da ogni bruttura che ha reso deforme l'anima in tutto il suo percorso evolutivo. (Ved. QUI e QUI).

Il termine "Anima" deriva dal greco psykhḗ, il cui significato è "psiche", e si chiama così perché con i suoi "corpi sottili" caratterizza l'individuo nella sua completezza fintanto che si evolve.

Infatti l'involucro più grossolano costituito da energia-materia densa è il corpo fisico,poi, a frequenze energetiche sempre più rapide abbiamo il corpo eterico, il corpo astrale, il corpo mentale inferiore e superiore, il corpo causale e infine lo Spirito, la Scintilla divina, la Monade che si è incapsulata nella densità. (Ved. QUIQUIQUI e QUI).

Quando davvero si fa questa esperienza profonda nulla è più come prima.

Domina in noi solamente la necessità di ritornare ad essere degni di tale Origine, e comprendiamo subito che necessita purificarci da tutte le "scorie" che ci hanno tenuti prigionieri e schiavi fino a quel momento.

Inizia  l'Opera  vera  di  catarsi  personale,  di  riallineamento  con  la  Volontà  Divinae con l'armonia del Tutto. (cfr. QUI e QUI). L'Oriente dice che quando il discepolo è pronto, solo allora il Maestro compare, ed è realmente così.

Il "caso" ci porterà ad un libro, ad un incontro, ad una strana coincidenza ma, senza saperlo coscientemente, è proprio il nostro SÉ superiore che ci guiderà affinché noi lo "scopriamo" dopo innumerevoli peregrinazioni esistenziali.

Siamo dunque delle individualità (Spiriti) immerse nelle personalità umane (Anime)o meglio nelle maschere umane visto che il nome viene dal latino "persona" che vuol dire appunto "maschera".


Maschere tragica e comica (Mosaico Romano del 1° secolo a.C. ‒ Roma, Musei Capitolini)

Per essere più esatti veniva chiamato così il personaggio che interpretava una parte teatrale la cui maschera, la "per-sona", consentiva al suono verbale di diffondersi tra gli spettatori.

È lo Spirito che tenterà di signoreggiare la personalità ripristinando il suo legittimo dominio sulla materia. In questo consiste l'evoluzione: ritornare a riassumerci la padronanza di noi stessi riconnettendoci alla Potenza, alla Sapienza e all'Amoreche sono le prerogative divine.

Per noi, quest'ultima, è la più "semplice" da raggiungere nell'immediato. L'Amore senza condizioni è la Grande Meta! Le virgolette stanno a significare che se non rinunciamo al nostro individualismo prorompente e al nostro egoismo devastante difficilmente potremo raggiungerla.

I tempi ormai sono brevissimi  e necessita  assolutamente,  pena  rimanere  nella terza dimensione se così desideriamo, aumentare la frequenza vibratoria dell'Amore dimenticandoci di noi stessi (cfr. QUI). L'Amore stesso, il Cristo, ci ha insegnato così: "Chi ama la propria vita la perderà", e ancora, "È dando che si riceve!"




Perciò, l'Opera primaria va fatta su noi stessi prima di poterla rivolgere al prossimo,altrimenti, "l'Acqua" che daremo risulterà inquinata dalle nostre passioni non domate e sarà completamente inefficace perché mancherà di sostanza, di quel "sale-sapienza" di cui ancora menzionò il Cristo.

Ogni ricercatore o "assetato" ha il diritto di assimilare il nostro esempio nel saper vivere e di conseguenza dobbiamo, per primi, mettere in pratica quello che stiamo diffondendo perché, se così non fosse, ogni operatore di Luce arrecherebbe un danno enorme al risveglio della Coscienza unitaria della Terra.

È per questo motivo che ORA più che mai è necessario conoscere noi stessi, "Nosce Te Ipsum" ribadiva Socrate, poiché proprio adesso siamo inondati da "messaggi" di ogni genere.

D'altra parte è il tempo dei falsi profeti (in particolare di uno: Jorge Mario Bergoglio,ved. QUI, e più ampiamente cliccando alle etichette il suo nome) ma è sufficiente riflettere alla Luce dello Spirito per scoprire l'eventuale inganno.

Dobbiamo essere consapevoli che più le "canalizzazioni" indulgono in argomenti e dettagli riguardanti il vivere di materia, come modello umano per intenderci, più dovremmo essere cauti e guardinghi.

Nei piani elevati dello Spirito tutto diventa impalpabile, lieve, armonioso e tutto è volto alla Gloria dell'Altissimo nel servire la Creazione e gli Esseri che la compongono in un Unico Eterno Amore continuamente rigenerantesi.


David Miller

Ovviamente, qui non si mette in dubbio la vita intermedia sui vari pianeti o sistemi stellari che compongono il Cosmo (cfr. QUI) ma non dobbiamo dimenticare la nostra provenienza e puntare sempre più in alto, senza lasciarci distrarre da giardini che in paragone alla nostra Terra possono sembrarci dei paradisi.

Dal frutto si scopre l'albero, e quando in una assemblea riunita per ricevere dei "messaggi" si formulano delle domande che sono troppo vicine ai nostri interessi ed abitudini umane, invece di chiedere come fare a renderci migliori per avere l'onore di servire o come si vive sostanzialmente la vita dello Spirito sui vari mondi, beh... allora c'è qualcosa che non quadra!

Anche i nostri corpi sottili lentamente spariranno, facendo riemergere in tutta la sua potenzialità divina lo Spirito ed è a questo che noi dobbiamo anelare! Ecco perché stiamo per abbandonare la dualità!

L'Amore ci deve guidare non la Ratio! La Ragione se non è illuminata dallo Spirito(corpo mentale superiore) ha dei confini molto ristretti che non gli permettono di assaporare l'aria rarefatta delle Vette!

È sempre l'Amore che ci condurrà a ricercare la nostra parte mancante, l'anima gemella, il nostro polo complementare, prima di unificarci definitivamente ad essa per ritornare "uno" (cfr. QUI), e sarà allora che decideremo insieme di dare possibilità ad un altro Spirito di "manifestarsi" a noi come genitori (visto che sarà per partenogenesi o parto di pensiero), per essere sorretto ed aiutato nel suo percorso evolutivo.




Ci sono infiniti modi di esistere in questo nostro immenso Universo ma sta a noi non lasciarci ancora accalappiare dall'illusione o maja come dice l'Oriente e prendere le distanze, finalmente, da comportamenti troppo umani nel loro contenuto.

È la vibrazione dei componenti e dei partecipanti ad una riunione, che ha come fine quella di ricevere delle "canalizzazioni", che determina la qualità di queste, proprio per legge di sintonia.

Aggiungiamo il fatto che purtroppo il nostro pianeta è tuttora un ambiente molto fertile per il basso piano astrale dove pullulano entità barontiche (dal greco baros=gravoso, basso e on, ontos=ente) di quarta dimensione, le quali non aspettano altro che alimentarsi della forza vitale degli astanti e dare sfogo alla loro ambizione di protagonismo camuffandosi da amici, maestri o servitori galattici. (Cfr. QUIQUIQUI e QUI).

Sta a noi, con il nostro pensiero, con il continuo collegamento alla Fonte divina, con gli atti quotidiani e le nostre scelte far sì che queste basse frequenze stiano lontane da noi, proprio perché irraggiungibili per le stesse.

Solo così potremo preservarci da subdoli e menzogneri attacchi tendenti a demolire la nostra fiducia nei Veri Messaggi di alta qualità che non riciclano, attenzione, sempre le medesime cose ma danno autentici insegnamenti per la nostra crescita d'Anima e per il bene comune. (Cfr. anche QUIQUIQUI e QUI).



CONTINUITÀ O ROTTURA? I CINQUE ANNI DI PONTIFICATO, IL LIBRO DI URETA PRESENTATO IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE.

Cari Stilumcuriali,
Qualche tempo fa abbiamo parlato di un libro molto interessante, «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?», edito dall’ Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, Roma.
Questo’opera viene presentata in questi giorni in diverse città italiane; troverete date e luoghi nelle fotografie allegate. Il comunicato che annuncia questi appuntamenti legge:
“Le espressioni “cambio di paradigma” e “rivoluzione culturale”, con cui si vuole auto-definire il pontificato di Francesco, indicano l’idea di una radicale trasformazione. Si tratta di continuità o rottura nella missione della Chiesa? E come devono porsi i fedeli davanti a tale panorama?

Per rispondere a queste ed altre domande, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà organizza una serie di conferenze in sei città, a partire da lunedì 26 novembre, nelle quali parleranno autorevoli rappresentanti del mondo cattolico italiano. Le conferenze si terranno a Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Salerno.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di José Antonio Ureta «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?»”.
Scriveva fra l’altro Stilum Curiae:
“E per il resto…be, in cinque anni il livello di voluta e programmata confusione, nella Chiesa, nei vescovi e nei fedeli ha raggiunto livelli assolutamente impensabili nel 2013. E il processo non sembra voler rallentare: anzi:
Di tutto questo scrive dallo studioso José Antonio Ureta, cileno “naturalizzato” europeo da decenni, e specialista di storia della Chiesa in particolare per quanto riguarda il  difficile rapporto con le ideologie antireligiose che negli ultimi secoli le hanno dichiarato guerra, e le cui propaggini hanno preso radice all’interno della Chiesa stessa.
Il libro di Ureta è stato presentato il 23 giugno scorso a Roma, in occasione del congresso intitolato “Vecchio e nuovo modernismo: radici della crisi nella Chiesa”, e naturalmente il contesto era assolutamente adeguato all’evento. A cinque anni dall’elezione di Papa Francesco, l’autore ha tracciato un bilancio di questo lustro leggendolo alla luce del “cambiamento di paradigma”, cioè di un concetto più volte utilizzato dallo stesso Pontefice, e oramai diventato una specie di “parola d’ordine” fra i fan della linea lanciata dal Pontefice, e il cui obiettivo ultimo sembra sempre di più quello di modificare pensieri e comportamenti in modo da ridurre ciò che divide – o divideva – la Chiesa dallo spirito del mondo contemporaneo, adattandola alla modernità.
Lo studio offre una panoramica generale dei temi su cui si è concentrato finora il pontificato di Francesco e che più hanno suscitato scalpore tra i fedeli perché differiscono radicalmente, quando non sono totalmente contrari, a quanto insegnato dai pontefice precedenti; e in particolare dagli immediati predecessori di Jorge Mario Bergoglio. È un compendio agevole e veloce, (l’opera consta di 213 pagine) ma molto completo e documentato; l’apparato delle note e delle citazioni è di tutto rispetto.  Nella presentazione degli editori si afferma: “Non sembra esagerato supporre che probabilmente ad oggi non esiste un esame di questi cinque anni di Papa Bergoglio in una visione d’insieme così vasta”.
“Il libro spazia dalla marginalizzazione riservata da Francesco ai valori non negoziabili (vita, famiglia, educazione) ai rapporti intrattenuti con regimi, movimenti ed esponenti di sinistra di tutto il mondo, dalla promozione dell’agenda ecologista e di quella immigrazionista sino alla predicazione di una morale soggettivista non più vincolata alle regole universali delle leggi divina e naturale”.
Marco Tosatti




Oggi è l’86° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”

“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”

Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.