venerdì 19 ottobre 2018

Avanzano i nuovi equilibri mondiali verso l’Eurasia mentre gli USA sono dilaniati dalla guerra interna

UN INTERESSANTE ARTICOLO DI UN ANNO FA CHE DELINEAVA NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI 


di Alfredo Jalife Rahme
Mentre Washington si lacera con le poco convincenti ipotesi dell’ex direttore dell’FBI James Comey, volgare “gola profonda” e marionetta del “Deep State”, violentemente estromesso dal suo incarico per aver ogni volta più afflitto Trump-, il mondo si disordina e si riordina in forma simultanea a passi accelerati per occupare gli spazi lasciati vuoti dal declino dell’influenza degli Stati Uniti: la fino ad oggi superpotenza unipolare oggi in franca decadenza ed in piena “Guerra Civile” che non si azzarda a pronunciare il suo nome.
Totalmente boicottato dalla disinformazione del multimedia “occidentali”, il Gruppo di Shangai (Organizzazione per la Cooperazione di Shangai: OCS) ha celebrato il suo trascendentale vertice ad Astana il 17 di Giugno, nella capitale del Kazakistan, paese trasformatosi in cerniera euroasiatica tra la Cina e la Russia.

Il boicottaggio multimediatico occidentale collima con il puerile quando in tale vertice è stato confermato lo spettacolare ingresso dell’India e del Pakistan: il maggiore evento dopo 16 anni di esistenza teorica dell’alleanza. Un evento considerato “secondario” dalle fonti atlantiste.
Non è notizia da poco l’inserimento dell’India e del Pakistan – a mio giudizio - la prima sotto il patrocinio russo e la seconda di quello cinese- due mediane potenze nucleari che si sono affrontate in tre guerre convenzionali.

Con i due suoi membri primogeniti- la Cina, il Kazakistán, il Kirguistán, la Russia, il Tagikistán e l’Uzbekistán– la OCS passa adesso ad essere una alleanza di otto membri permanenti: 4 di quelli sono potenze nucleari: la Russia, la Cina, l’India e il Pakistan. 

Si nuclearizza il Gruppo di Shangai, mentre si riequilibra la NATO nella fase trumpiana?

Il gruppo di Shangai ostenta come ”osservatori” l’Afghanistan, la Bielorussia, l’Iran e la Mongolia e, come “soci di dialogo”, l’Armenia, l’Arzebaijan, la Cambogia, il Nepal, la Turchia e il Sri Lanka. In totale 10 paesi addizionali che si trovano nella lista di attesa che dovrebbero esaminare la Cina e la Russia che hanno il potere decisionale.

La grande questione è la Turchia: uscirà la Turchia dalla NATO per aderire al Gruppo di Shangai più affine alla sua cultura ed etnia, e così dimenticarsi della oggi lacerata Unione Europea che aveva disprezzato la sua inclusione considerandola contronatura?


Mappa della OCS di Shangai

Il nucleo del Gruppo di Shangai è rimasto eminentemente “centroasiatico” nel corso di 16 anni, tuttavia oggi lancia rilevanti segnali geopolitici e geoeconomici al subcontinente indiano (per mezzo di India e Pakistan), per estensione con il Sri Lanka e Nepal), anche al Caucaso (Armenai e Arzebaigian) e perfino all’Indocina (Cambogia).
Lo sviluppo ed il cronogramma della OCS si è assestato nei recenti 16 anni in parallelo al declino del tanto selvaggio dominio unipolare statunitense come il suo corollario globalista israel/anglossassone, che si esprime nitidamente con l’inserimento dell’Iran per trasformarlo in membro a pieno titolo nel momento cruciale per la costruzione del nuovo ordine multipolare.
Alexander Dugin, uno dei massimi ideologi russi, molto vicino allo zar Vlady Putin, contrasta l’irridentismo praticamente unipolare della NATO con la pluralità multipolare della OCS: mentre nella NATO “domina un solo paese, una sola ideologia (neoliberismo), al contrario la OCS è composta da più paesi e le forze che rappresentano le diverse civilizzazioni con differenti ideologie e sistemi politici”. Nessuno nella OCS pretende di imporre la sua ideologia ed il suo sistema politico, una notevole differenza.
Questo è sicuro, la NATO è unipolare, dove gli USA dominano i restanti paesi pusillanimi ed inanimi, mentre il relativamente nascente gruppo di Shangai è plurale e bipolare (senza disprezzare la invalutabile acquisizione dell’India).
Secondo Dugin, l’ideologo russo dell’eurasianismo, “la OCS non si crea come una NATO euroasiatica ma come una struttura euroasiatica che si oppone alla globalizzazione. L’unione di grandi stati asiatici che possiedono una enorme capacità economica ed enormi forze strategiche è un serio passo in avanti verso l’istituzionalizzazione del mondo multipolare”.
Dugin lo esprime senza infingimenti: “la OCS è un blocco multipolare. Questo riequilibra l’egemonia statunitense ed occidentale, trasformando un modello del mondo che si impone a tutti gli altri paesi senza alternative, in completa libertà. Questo attribuisce nuove possibilità ai giocatori regionali su qualsiasi scala”.

Dugin mette in risalto l’intima natura geopolitica della OCS e la colloca come una forza di equilibrio di fronte all’irredentismo degli USA: “questa sarà una sfida che nessuna struttura o coalizione occidentale , nessun blocco potrà vincere. Se la OCS elabora una impostazione consolidata sulla lotta antiterrorista (….) significherà un ambiente assolutamente diverso per risolvere il conflitto siriano. Se la OCS dice No ad alcune azioni occidentali, dovranno tenerne in conto. (…)
Il fatto rilevante del vertice di Astana è stato l’incontro bilaterale tra il mandarino Xi con lo zar Vlady Putin per mettere a punto i dettagli della loro sempre più profonda “alleanza strategica”. Non sfugge né allo zar Putin e né al mandarino Xi che l’agenda di destabilizzazione programmata, con l’utilizzare gli jihadisti del Daesh è una strategia che è stata programmata negli algoritmi geopolitici degli strumenti degli USA per il Caucaso e per l’Asia Centrale e meridionale nelle rispettive frontiere della Russia e Cina con la provincia islamica degli uiguri nel Xinjiang.

I mandatari della Russia e della Cina hanno messo a fuoco le loro batterie nella delicata situazione della Nord Corea nel ruolo destinato a giocare per la OCS la riconciliazione e ricostruzione dell’Afghanistan, quando neppure potrebbe mancare il riallineamento della “nuova via della seta” (progetto cinese) con l’Unione Economica Euroasiatica (progetto russo).


Incontro tra Putin e leader cinese

Lo zar Putin ha accusato gli USA di essere dietro gli attentati terroristici degli Jihadisti (in Russia ed in Iran) cosa che è stata totalmente passata sotto silenzio dai media occidentali.

L’analista geopolitico Rostislav Ischenko ha fustigato l’incapacità degli USA e della UE di affrontare la minaccia terroristica jihadista proveniente dal Medio Oriente e dall’Asia Centrale che pregiudica gli interessi dei membri della OCS quando gli jihadisti si apprestano a spostare le loro operazioni sulle frontiere del RIC (Russia India e Cina).
La Russia e la Cina non possono permettere che le bande terroriste espulse dal Medio Oriente depredano le loro frontiere , cosa che determinerebbe  una forte reazione dell’Unione Economica Euroasiatica. (…)
Dopo essere rimasto sulla difensiva dall’epoca del montaggio hollywoodiano dell’11 Settembre, con le sue guerre prefabbricate dall’Afghanistane all’Iraq ed alla Siria, e con le cellule dormienti della CIA adesso il gruppo di Shangai si prepara a passare alla controffensiva sulla carta geopolitica dei Balcani euroasiatici dell’oggi scomparso Brzezinski che è inversamente proporzionale alla decadenza degli USA.


Fonte:
El Horizonte

CNBC: Lasciate in pace l’Italia! L’UE vuole l’austerità fiscale da un’economia che affonda

CNBC, uno dei media mainstream americani, dà spazio a un articolo aspramente polemico verso i vertici UE, colpevoli di aver fomentato un inutile dissidio col governo italiano che propone una manovra economica appena moderatamente espansiva. Contrariamente alla nostra vulgata giornalistica, questo articolo addita proprio la commissione UE come colpevole dello “spread” che ha fatto seguito al braccio di ferro sulla manovra. È infatti inconcepibile, per gli americani, che nelle circostanze attuali la UE si ostini sull’applicazione di un’austerità fiscale che si è già dimostrata irrimediabilmente fallimentare. Nel frattempo altri grandi paesi, come la Francia e la Spagna, continuano ad accumulare deficit di bilancio tranquillamente maggiori di quello italiano senza dare adito ad alcun dibattito. L’articolo parteggia apertamente per l’Italia, nonostante nel finale proponga un’immagine idealizzante del “progetto” europeo.


di Michael Ivanovitch, 14 ottobre 2018

Un attacco ridicolmente feroce, diretto contro la politica fiscale timidamente espansiva presentata dall’Italia nella legge di bilancio per il prossimo anno, sta scatenando il panico sui mercati e offrendo uno spettacolo poco edificante sulle relazioni intra-europee, eternamente malgestite.

L’acrimonia manifestata dalla commissione UE nella sua revisione della legge di bilancio italiana è già costata ai contribuenti italiani un aumento – evitabile – del peso del debito sulle generazioni future. Solo nel corso degli ultimi due mesi, il già elevato costo del debito a dieci anni è aumentato di oltre 100 punti base – un duro colpo per un paese che ha già 2.400 miliardi di euro di debito pubblico. Si tratta di un debito pari a quasi il 150 percento del prodotto interno lordo italiano.

Qual è il problema che il governo italiano deve affrontare

Già nell’impossibilità di operare una politica monetaria indipendente con cui gestire la domanda e l’occupazione, l’Italia ha cambiato un po’ rotta rispetto alla precedente politica fiscale restrittiva, al fine di dare qualche sostegno all’attività economica e di prevenire ciò che appare già chiaramente come l’inizio di una nuova recessione ciclica, di ampiezza e durata ancora sconosciute.

La crescita economica del paese nel secondo trimestre di quest’anno ha continuato a indebolirsi, raggiungendo a stento un aumento dello 0,2 percento, e proveniva da una crescita già fiacca all’inizio dell’anno. Con l’eccezione delle esportazioni, tutti le più importanti componenti della domanda appaiono deboli.

La follia dell’austerità fiscale pro-ciclica

I consumi delle famiglie – che rappresentano circa i due terzi del PIL – sono frenati dalla elevata disoccupazione e dall’assenza di aumento dei redditi reali. Il volume delle vendite al dettaglio nei primi sette mesi dell’anno è diminuito con un tasso su base annuale dello 0,7 percento, a causa della stagnazione dei salari reali e del terzo più elevato tasso di disoccupazione (dopo Grecia e Spagna) dell’eurozona.

Lo scorso agosto il 9,7 percento della forza lavoro italiana era disoccupata, con uno spaventoso 31 percento di forza lavoro giovanile disoccupata e senza futuro. Oltre a questo, 6,5 milioni di italiani, l’11 percento della popolazione totale, vive sotto la soglia di povertà.

Sfortunatamente c’è anche di peggio. La UE riporta che il 30 percento della popolazione italiana è a rischio di povertà ed esclusione sociale.

Di fronte a prospettive così cupe per la domanda interna, alcuni si chiedono se la ricetta tedesca che viene suggerita possa davvero funzionare. Le esportazioni, certo, sono l’ingrediente principale della panacea tedesca, poiché rappresentano il 30 percento dell’economia italiana.

Purtroppo però questa ricetta sarà un altro fallimento, ed è un tentativo spudorato di manipolazione. Nel corso degli ultimi tre anni le esportazioni nette rappresentavano uno 0,5 percento della già quasi stagnante crescita italiana dell’1,1 percento del PIL. E sebbene le esportazioni nei primi sette mesi dell’anno crescessero di 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, questo non ha fatto assolutamente niente per rivitalizzare la produzione industriale del paese. La produzione industriale durante il periodo tra gennaio e luglio è crollata di un tasso annuale di 0,5 punti.

Questo naturalmente fa presagire esiti negativi per gli investimenti aziendali, perché la debolezza del settore manifatturiero suggerisce una grande abbondanza di capacità produttiva inutilizzata. In altre parole le aziende italiane non hanno bisogno di nuovi macchinari o di impianti più grandi: hanno già quello che gli serve per soddisfare la domanda attuale e attesa per il futuro.

Quindi cosa resta per sostenere i posti di lavoro e i redditi in Italia? Nulla – assolutamente nulla – continua a gridare in modo enfatico questa UE tedesca: l’Italia non ha una politica monetaria indipendente e, secondo la Commissione UE, la sua posizione fiscale deve restare solida e dura come il ghiaccio in modalità restrittiva a tempo indeterminato.

Il momento “whatever it takes” dell’Italia

L’Italia sa cosa tutto ciò significhi. Prima dell’inizio della crisi finanziaria dello scorso decennio, prima che venisse imposta l’austerità fiscale tedesca, il deficit di bilancio italiano del 2007 era stato ridotto a -1,5 percento del PIL (a confronto di quasi -3 percento in Francia). L’avanzo primario (cioè il bilancio prima di sottrarre gli interessi sul debito) era dell’1,7 percento del PIL, e aiutava ad abbassare il debito pubblico fino al 112 percento del PIL, rispetto a una media del 117 percento dei sei anni precedenti.

Ma poi si è scatenato l’inferno non appena i tedeschi – che rifiutavano sprezzantemente gli appelli di Washington alla ragione – hanno deciso di impartire la loro lezione ai “miscredenti fiscali”, imponendo le politiche di austerità alle economie dell’eurozona che già stavano affondando.

L’Italia non deve permettere che questo accada mai più

Allora cosa dovrebbe fare l’Italia? La risposta è semplice: esattamente ciò che ha detto di voler fare nel suo progetto di bilancio per il 2019, approvato lo scorso martedì da un’ampia maggioranza in Senato (61 percento di voti a favore) e alla Camera (63,4 percento di voti a favore).

L’Italia sta comodamente dentro i parametri di bilancio dell’eurozona. Il suo deficit di bilancio previsto al 2,4 percento del PIL per il prossimo anno fiscale è inferiore al limite del 3 percento imposto dall’unione monetaria.

E allora perché tutto questo trambusto? Perché nessuno sembra voler obiettare il fatto che la Francia e la Spagna avranno deficit maggiori dell’Italia?

La Francia ha appena aumentato la propria stima sul deficit per il prossimo anno portandola al 2,8 percento del PIL, rispetto alla precedente stima del 2,6 percento, sulla quale si era impegnata. E non è tutto. Sono ancora da definire le stime al ribasso sulla crescita, non c’è consenso politico su cosa bisogna tagliare, e un governo sempre più debole e impopolare potrebbe non riuscire nemmeno a mantenere il deficit di bilancio sotto il 3 percento del PIL.

L’instabile governo di minoranza spagnolo è alle prese con lo stesso problema. L’economia sta rallentando e Madrid ha una lunga storia in fatto di sforamento delle previsioni del deficit di bilancio. Il deficit di quest’anno, per esempio, è previsto per il 2,7 percento del PIL, ma la stima ufficiale fornita l’anno scorso era del 2,2 percento. Per come stanno le cose adesso, mantenere il deficit spagnolo sotto il limite del 3 percento del PIL sembra già un’impresa epica.

Perché tutto questo viene accolto da Bruxelles con un assordante silenzio? Forse l’accondiscendenza della UE verso la Francia e la Spagna ha molto a che fare con il loro livello più basso di debito pubblico?

È possibile, ma se fosse vero sarebbe un grosso errore. Quei paesi hanno un debito più basso con una tendenza di bilancio che va in peggioramento. Il debito pubblico della Francia è al 122 percento del PIL. Il fatto che la Francia abbia un deficit primario significa che il debito continuerà ad aumentare. Il debito pubblico della Spagna è al 115 percento del PIL, sostanzialmente senza alcun avanzo primario. Entrambi i paesi sono sulla strada di un aumento delle passività pubbliche a seguito dell’ampliamento dei loro disavanzi fiscali.

Nessuna sorpresa se qualcuno si domanda: l’attacco della UE contro la politica fiscale dell’Italia fa forse parte di un programma diverso? Ve ne accennerò, ma un’altra volta.

Idee di investimento

L’austerità fiscale in un’economia Italiana che rallenta – su cui pesa l’elevata disoccupazione, la povertà in crescita e le infrastrutture che crollano – dovrebbe essere considerata una follia totale.

Lo spazio per un sollievo fiscale è molto ridotto, ma questo è il momento del “whatever it takes” italiano: Roma deve sostenere la propria attività economica, la crescita dell’occupazione e la spesa per le infrastrutture.

I leader del governo italiano potrebbero non apprezzare molto alcuni dei propri vicini, ma questo non è un buon motivo per denigrare la UE. Gli italiani non li hanno votati per questo.

I padri fondatori della UE – come Alcide de Gasperi e Altiero Spinelli – hanno messo l’Italia lì dove deve stare. La Grecia e l’Italia sono la culla della civiltà europea.

Il processo di unificazione europeo ha portato pace, un gigantesco e sempre più omogeneo mercato unico, l’euro e la Banca Centrale Europea – certamente i maggiori risultati dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si può ben dire che l’Italia ha ragione di restare al centro di questo progetto epocale.


YouTube ieri è stato “interrotto” … è stato per cancellare un video di qualcosa che ha colpito la luna?


Ieri sera, effettivamente, si notava come un pulviscolo strano intorno alla luna. E il cielo era sereno, quindi non si trattava di nuvole

Si parla molto in questo periodo di anomalie che stanno avvenendo nelle vicinanze del sole. Ma qualcuno sostiene che qualcosa stia succedendo anche nei pressi del nostro satellite naturale. Qualcuno sostiene che la luna sia stata colpita da qualcosa e che YouTube stia cancellando tutti i video e mettendo al bando gli utenti che hanno pubblicato qualcosa al riguardo.



Che cosa ne pensa la comunità?

In questo periodo stanno succedendo cose molto strane: la chiusura del National Solar Observatory a Sunspot, il malfunzionamento dei telescopi Hubble e Chandra, il Rover Curiosity che non trasmette più dati da Marte…qualcuno dice che “sta arrivando qualcosa di grande”. 

Aggiornamento: al momento, YouTube non ha fornito alcun motivo ufficiale per l’ “interruzione”.








Uganda: un esempio dell'interferenza degli Stati Uniti in Africa

Mentre la Cina costruisce strade, ferrovie, oleodotti, aeroporti, porti e fabbriche in tutto il continente africano, gli Stati Uniti si accontentano di vendere armi e scatenare conflitti inter e intra-statali. per sconvolgere l'ascesa di un continente indipendente dall'egemonia occidentale.
La sovversione politica è una buona tecnica per seminare conflitti. In Uganda, gli Stati Uniti sostengono un leader dell'opposizione che non nasconde - nemmeno superficialmente - la sua fedeltà o dipendenza da Washington.

Crescere un agitatore: "l'ascesa politica" di Bobi Wine

L'Occidente vede un intero circo mediatico attorno a Robert Kyagulanyi Sentamu, una pop star ugandese convertita alla politica - meglio conosciuta con il nome d'  arte "  Bobi Wine" . È interpretato dai media occidentali come un leader dell'opposizione che tenta di rovesciare l'ex presidente dell'Uganda Yoweri Museveni .
Ma a differenza di questa immagine di "leader dell'opposizione" ugandese montata dai media occidentali, l'interferenza occidentale negli affari politici africani qui è evidente - così evidente che è nuovo.
Wine è entrato in politica nel 2017. All'inizio del 2018, aveva già fatto un viaggio negli Stati Uniti per iscriversi al corso "Leading in the 21th Century" della Harvard Kennedy School.
Una volta che Bobi Wine è tornato in Uganda, i suoi sostenitori hanno attaccato violentemente il corteo del presidente Museveni, dopo di che l'ex cantante è stato arrestato e accusato di alto tradimento.
In un articolo dell'agosto 2018, "  Uganda: Bobi Wine, la popstar, accusata di tradimento  " , ha detto la BBC:
Le autorità dicono che sono stati i parlamentari dell'opposizione a spingere i loro sostenitori ad attaccare il corteo presidenziale con il lancio di pietre. Il conducente di Bobi Wine fu poi ucciso da una pistola.
E come in ogni caso nel caso di agitatori sponsorizzati dall'Occidente, la BBC ha trasmesso le proteste dei governi occidentali, considerando le accuse come "politicamente motivate" :
Le accuse [nei confronti di Bobi Wine] sono ampiamente considerate come a fini politici e volte a mettere a tacere un critico fervente del presidente. Gli Stati Uniti hanno denunciato il "  trattamento brutale  " sofferto da parlamentari, giornalisti e altri dai servizi di sicurezza.
Uganda sulla mappa dell'Africa.  Fonte: wikipedia.org
Uganda sulla mappa dell'Africa. Fonte: wikipedia.org
A settembre, Wine stava tornando negli Stati Uniti, apparentemente per sottoporsi a delle "cure", ma il suo tempo migliore è stato dedicato al Dipartimento di Stato americano, e a scrivere articoli per il Washington Post. In un articolo pubblicato sul Washington Post, Wine ha scritto (passaggi evidenziati dall'autore dell'articolo):
 Quando lasciamo che le persone si esprimano, manifestino, si organizzino; quando le legislature sono limitate nel tempo e le elezioni sono trasparenti; quando la stampa è libera e i leader sono ritenuti responsabili [per le loro politiche], non vediamo Musevenis. Ecco perché vediamo aumentare la censura, che si spinge così lontano da impedire la diffusione di Voice of America , e altri maleducati tentativi di tenere al buio gli ugandesi. "
Voice of America è - ovviamente - un media finanziato e guidato dal Dipartimento di Stato americano, che rappresenta gli interessi specifici degli Stati Uniti. E Wine indica che gli ugandesi, senza le narrazioni stabilite e distillate dal Dipartimento di Stato americano, sarebbero rimasti "nell'oscurità" . Qualunque sia la partecipazione complessiva di qualificare il carattere del leader dell'opposizione democratica, resta certo che tutto movimento di opposizione di "oscurità" nell'interesse di una potenza straniera è del tutto antidemocratica .
Ci sono altre fonti di informazione che promuovono vino, come il Media Group nazione , il cui capitale sociale è di proprietà del Fondo per lo Sviluppo Economico Aga Khan, e apertamente socio di fondazioni occidentali come la Bill e Melinda Gates Foundation e l'International Press Institute.
Troviamo lo stesso schema di qualsiasi altro paese nel mondo in cui gli USA vogliano esercitare influenza: gli Stati Uniti non investono in autentiche collaborazioni con l'Uganda, siano esse economiche, politiche o addirittura militari: invece di semplicemente cooptano o prendono il controllo delle istituzioni del paese, compresi i media.
Al suo ritorno in Uganda Bobi Wine è stato subito arrestato ancora una volta - sotto accusa di tradimento. Gli Stati Uniti "non hanno il diritto di ignorare" l' Africa ...
L'avvocato Wine è ben noto lobbista Robert Amsterdam, che ha lavorato anche per la difesa dei vari agitatori sponsorizzato dagli Stati Uniti, Thaksin Shinawatra, il miliardario latitante tailandese e assassino di massa al russo Mikhail Khodorkovsky .
Alla conferenza stampa tenuta dall'avvocato Robert Amsterdam a Washington, ha ammesso pienamente di cercare più sostegno dal governo degli Stati Uniti per il suo cliente, Bobi Wine:
 Ci incontreremo con i membri del Congresso, membri di vari reparti, tra cui il Dipartimento di Stato, e daremo loro i dettagli di quello che è successo in Uganda, la brutalità, l'attività davvero criminale e le violazioni dei diritti umani che si svolgono lì ogni giorno. "
Paradossalmente, nel tentativo di denunciare il governo ugandese come in combutta con Washington, ha anche affermato:
"E vogliamo che il contribuente americano sappia che sta finanziando tutto questo. Le risorse militari che consegniamo in Uganda sono usate in una guerra di terrore contro i cittadini ugandesi. "
Eppure la stragrande maggioranza delle armi consegnate in Uganda sono dalla Russia o dalla Cina, non dagli Stati Uniti. Amsterdam non descrive mai quale "equipaggiamento" è usato dall'Uganda per "torturare" la sua popolazione. La ragione più probabile per omettere questi dettagli essenziali è che le dichiarazioni di Robert Amsterdam sono state inventate.
Gli Stati Uniti, come i suoi partner europei, hanno una lunga storia di interferenze negli affari interni africani, in particolare in Uganda. Il discorso di Amsterdam offre ulteriori indizi sulle ragioni dell'interferenza degli Stati Uniti negli affari interni ugandesi. Ecco cosa dice (passaggi evidenziati dall'autore dell'articolo):
"Non è un incidente isolato. L'Uganda ha una storia ricca e sempre presente di violenza politica, nell'indifferenza dell'Occidente. Non possiamo più chiudere gli occhi. Non abbiamo più il diritto di ignorare l'Africa . Nelle ultime settimane, grazie, il cancelliere tedesco ha viaggiato attraverso l'Africa. I cinesi hanno invitato i leader da tutta l'Africa a PechinoÈ tempo che la voce dell'America sia ascoltata e ascoltata con forza ... "
I progressi della Cina in Africa nell'ultimo decennio hanno provocato una reazione degli Stati Uniti. Invece di creare programmi in competizione per la costruzione di infrastrutture e l'assistenza allo sviluppo, Washington ha preferito girare il tavolo a scapito sia dell'Africa che della Cina.
Amsterdam prescrivere costringere Uganda politicamente, su un modello di sanzioni ormai ben noto, compresi quelli progettati specificamente per la Russia, quindi elargiti liberamente in tutto il mondo contro gli ostacoli geopolitici degli Stati Uniti, non è ovviamente una coincidenza.
Amsterdam ha anche citato la legge Magnistki, per chiedere agli Stati Uniti di sospendere immediatamente le nebulose sovvenzioni militari, che non ha né chiarito né quantificato.
Ovviamente, quando vediamo Wine ricevuto a Washington DC, e il suo avvocato ammette apertamente che entrambi conferiranno con membri del Congresso degli Stati Uniti e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, e che Wine è aperto alle colonne di Washington Postaper un pezzo di opinione, le evidenti accuse di collusione di Wine con interessi stranieri hanno già iniziato a diffondersi in Uganda e altrove.
Ecco ciò che il suo avvocato, Robert Amsterdam, ha trovato per rispondere:
" Ora ci sono molte persone che dicono, bene, come ha un avvocato internazionale, c'è da qualche parte il coinvolgimento di un agente straniero. Non vi è alcun coinvolgimento di alcun agente straniero. Ma c'è qualcosa che deve essere registrato. Il motivo è che il regime Museveni è di per sé un agente straniero dell'esercito americano, date le sue attività in Sudan e Somalia. E così, è Washington che alla fine controlla ciò che sta accadendo in Uganda oggi. "
Per vero è che il governo dell'Uganda ha dato i requisiti degli Stati Uniti per quanto riguarda le ambizioni di quel paese sul Sudan e la Somalia, è chiaro che le pressioni ancora più elevate vengono esercitate sul governo dell'Uganda da USA, con l'uso di burattini dell'opposizione come Bobi Wine.
Accusare il Presidente Museveni di essere un agente negli Stati Uniti mentre Bobi Wine letteralmente si riversa a Washington DC e riconosce apertamente la concertazione con il Congresso degli Stati Uniti e il Dipartimento di Stato - raramente abbiamo visto la proiezione politica più trasparente e più ipocrita.
E come per dissipare ogni dubbio sulla natura interconnessa dell'opera di Amsterdam, non solo per il cliente Bobi Wine, ma anche per gli interessi specifici di Washington e Wall Street, di cui entrambi sono dipendenti , fa il collegamento tra il presidente ugandese Museveni e il presidente russo Vladimir Putin e il suo sacco di storie infondate diffuse dall'Occidente per denigrare Mosca, aggiungendo:
"Il regime Museveni prende in prestito una pagina dal libro di Putin. Ti torturano, ti avvelenano. Avvelenano le persone in Inghilterra e poi gridano disinformazione. "
La storia dell'Uganda colonia britannica, dopo aver ottenuto l'indipendenza di un tenue e combattuto qua e là dalle grandi potenze al tempo della guerra fredda, fino ad oggi, ha indubbiamente lasciato il paese in uno stato del governo lascia molto a desiderare. Ma resta il fatto che la governance dell'Uganda è l'attività esclusiva del popolo ugandese.
Dopo aver visto Bobi Wine fuggire dal suo paese per cercare l'aiuto di sostenitori stranieri, ben noti per la loro moltitudine di guerre, torture, sfruttamento - inclusa la distruzione di così tanti paesi africani - la loro pratica di interferenze e sovversioni, e questo in tutto il mondo, ci sono le prove che devono essere presentate al popolo dell'Uganda - qualunque cosa si possa pensare del presidente Museveni - Bobi Wine è peggio.
Il Wine è peggio perché politicamente più debole, e perché ancor prima di iniziare la sua carriera politica, si è trovato completamente dipendente da Washington - l'erede dell'occupazione britannica originaria dell'Uganda. Il percorso dell'Uganda verso il futuro - come quello di qualsiasi nazione - è pieno di vicoli ciechi, alcuni dei quali sono più evidenti di "Bobi Wine" .
Per l'intero continente africano, i pericoli dell'interferenza americana e i tentativi occidentali di riconquistare il controllo tramite proxy e sovversione politica e istituzionale rimangono onnipresenti. Comprendere i metodi usati dall'Occidente per raggiungere questa colonizzazione dei tempi moderni è il primo passo per liberare se stessi.
Tony Cartalucci

Video sconvolgente: Nibiru è stato catturato dai telescopi della NASA molto vicino al Sole?

COSA NON CI DICONO ANCORA SULL'AVVICINAMENTO DI NIBIRU? E' NIBIRU AD INTERFERIRE E A CREARE ANOMALIE NEL SOLE?





Un video scioccante su Nibiru è stato appena pubblicato su internet e ci ha lasciato senza parole (sotto). Queste sono immagini reali catturate dal telescopio Soho e dal Centro Scientifico – Stereo (Stereo Science Center), entrambe le pagine web trasmettono immagini in diretta della nostra stella, il Sole.


Il, 22 aprile, la pagina ufficiale di SOHO ha raccolto in una serie di diapositive correlate, uno strano evento in prossimità del sole. È uno strano oggetto a forma di uccello. Non presenta una forma che ci si aspetterebbe da un corpo che viaggia attraverso il nostro sistema solare.

Inoltre, se confrontiamo le dimensioni rispetto al sole, ci dice che lo strano oggetto è lungo due milioni di chilometri. Ma l’indagine continua sul sito STEREO. Le anomalie sono state raccolte nelle diapositive raccolte all’alba dal 22 al 23, cioè lqualche giorno fa.

Le immagini raccolgono un enorme corpo circolare che passa sopra il sole. Immagini completamente ufficiali della NASA. Un oggetto che, rispetto al sole, è di dimensioni che oscillano vicno al milione di chilometri di diametro. Qualcosa di assolutamente spettacolare. Se questo è un corpo stellare di così grandi dimensioni, avrebbe dovuto influenzare la gravità del nostro pianeta e il resto dei corpi vicini. Questo ha portato alla mente tutte le storie su Nibiru.


L’oggetto è stato ieri pomeriggio per ore nelle vicinanze del sole. Ha cominciato ad essere fotografato ieri alle 5 del mattino. Ma nessun mezzo di comunicazione ha fatto eco alle notizie che arrivavano dallo spazio. Nessuno, tranne questo canale YouTube, che ha trasmesso le notizie.


Altre immagini che questo canale ha condiviso alcuni giorni fa, mostrano le immagini del sistema solare in movimento. Durante il processo del video, una specie di flare si osserva in uno dei pianeti e, improvvisamente, scompare. Ripetiamo che sono immagini ufficiali della NASA stessa.

È qualcosa di totalmente unico e, francamente, preoccupante. È possibile che sia proprio il cosiddetto Nibiru? La NASA si pronuncerà dopo queste immagini facendo delle rivelazioni? Siamo in pericolo? Molte domande passano per le nostre teste dopo aver visto queste immagini. E nel caso che non sia un pianeta o un corpo celeste di tali dimensioni, cosa potrebbe essere?

Queste immagini sono ufficiali e sono raccolte dal vivo. Non c’è possibilità di manipolazione, sebbene possano essere censurate. Non siamo sicuri che la NASA consentirà a queste immagini rivelatrici di rimanere su Internet. Condividiamo i link in modo che possiate essere testimoni di questo spaventoso documento grafico.


Siamo entrati nel sito ufficiale apolo11.com e abbiamo visto la trasmissione delle diapositive del sole dalle dodici di ieri sera alle sei di oggi. Tuttavia, c’è un salto dalle dieci del mattino alle sei di sera, dove le immagini corrispondenti alle ore mancanti sono state censurate. Saremo molto attenti a qualsiasi notizia durante le prossime ore e ti invitiamo a seguirci sul nostro sito web.






Riunione del Ministro Moavero con il Commissario Pierre Moscovici

Data:
19/10/201

Riunione del Ministro Moavero con il Commissario Pierre Moscovici

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha avuto oggi, a Roma, una riunione con il Commissario europeo responsabile per gli affari economici, Pierre Moscovici.
L’incontro ha fornito l’occasione per riaffermare la comune volontà di proseguire il dialogo nel normale quadro istituzionale, delineato dalle regole dell’unione economica e monetaria, con riguardo al documento programmatico di bilancio, che il Governo ha trasmesso a Bruxelles lo scorso 15 ottobre.
Il Ministro e il Commissario hanno, in particolare, concordato sull’importanza di mantenere la discussione in un’atmosfera improntata a un corretto, leale e costruttivo confronto delle rispettive valutazioni, in coerenza con le normative vigenti.