LA FACCIA NASCOSTA DELLA STORIA MODERNA
Jean Lombard – Conferenza tenuta a Madrid il 13 maggio 1976
Signore e Signori,
Per cominciare, vi ringrazio del vostro coraggio. Ce ne vuole, coraggio, per pubblicare un’opera poco conformista come questa, dedicata a svelare il ruolo delle società segrete e dell’Alta Finanza nella storia del mondo. Che essa veda la luce oggi, in castigliano, non è affatto coincidenza. E non solo perché la pubblicazione del testo integrale è stata proibita in Francia dalla legge Pleven1. La sua pubblicazione, in Spagna, obbedisce ad una logica più profonda. Ultimo ridotto o quasi, oggi, dell’Europa cristiana, la Spagna medievale fu la forgia di quello che noi chiamiamo Occidente. Ciò avvenne con l’aiuto dell’Ordine di Cluny2, che sotto i conti di Borgogna portò alla riconquista del Portogallo e della Castiglia tra il Duero e il Tago fino a Toledo, liberando i Mozarabi nel 1085.
Codesta prima crociata avrebbe potuto anticipare la liberazione della penisola di tre secoli, a non venir dirottata verso Gerusalemme e il Vicino Oriente dai Cistercensi, i democristiani dell’epoca, L’Ordine di Cluny, gerarchico e monarchico nel senso pieno del termine3 che tentava di ricostituire l’impero di Carlomagno4, si scontrò con i monaci di Lorena, promotori di una riforma intesa ad imporre alla Chiesa un regime elettorale dal basso in alto: priori e abati eletti dai monaci, fino al papa dai soli cardinali, senza intervento alcuno dell’imperatore né della gerarchia feudale.
L’anima della riforma fu Ildebrando, ex segretario dell’antipapa Gregorio VI, grande elettore dei papi Stefano IX (1057), Nicola II (1059) e Alessandro II (1061), riuscito a farsi eleggere papa lui stesso, non essendo ancora prete, scandalosamente nel 1073, grazie a un “tumulto” popolare5 e con l’appoggio del finanziere Leone figlio di Baruch, rampollo della famiglia Pierleoni...
Codesta “Riforma” produsse i frutti più amari per la Cristianità: scisma della Chiesa d’Oriente (1054), conflitto con l’Imperatore Enrico IV (1076-1085) il sacco di Roma da parte dei Normanni “spada di Ildebrando” (1084) e più tardi l’elezione papale del giudeo Pierleoni Anacleto II nel 11306. Seguì una rivoluzione capitanata da un fratello di Anacleto, e 44 anni di disordine durante i quali i pontefici legittimi vissero buttati fuori dalla Città Eterna!
L’Ordine di Citeaux, pungolato da Gregorio VII a dissentire da Cluny, venne riorganizzato da San Bernardo di Chiaravalle nel 1112, sotto la protezione dei conti di Champagne. Indirizzato verso lo studio dell’ebraico e delle dottrine esoteriche del Tempio di Gerusalemme, non tardò a dare alla luce i Templari (1119, approvati 1128) e a dirottare le Crociate verso l’Oriente. Nonostante Papa Urbano II si lasciasse trascinare nella prima nel 1095, Pietro il Venerabile, abate di Cluny, rifiutò di associarsi alla predicazione della seconda a Vézelay nel 1146..
E fu così che l’Occidente cristiano venne portato ad appoggiare uno dei primi “grandi progetti” mondialisti concepiti fuori dalla Chiesa: il piano dei Fatimiti del Cairo, di obbedienza sciita7, a quel tempo minacciati dall’invasione dei turchi Selgiucchi. I Templari infatti si organizzarono secondo il modello degli Assacidi, che non significa né “assassini” né “drogati di hashish” anche ad esserlo stati. Significa “Guardiani del Tempio” cioè Templari, ma islamici8. I Templari si allearono con i loro omologhi islamici, che li invitarono a visitare la loro “Casa delle Scienze”. Combatterono valorosamente contro i Turchi, ma sabotarono allo stesso tempo gli interessi cristiani con alleanze con i sultani del Cairo e di Damasco, impedendo la conversione dei Mongoli, che avrebbe potuto cambiare il mondo. Così furono stabiliti quei contatti, riconoscibili dietro le quinte durante il Medioevo, in ogni tentavivo di egemonia mondiale. A cominciare dall’Imperatore Federico II Hohenstaufen, nipote di Federico Barbarossa, pendolare tra Castel del Monte presso Andria, nelle Puglie, e la corte di Palermo, in Sicilia, circondato da maghi, astrologi, giudei e occultisti di tutte le risme9. Nel 1228 costui convocò, a S. Giovanni d’Acri, gli Ordini cavallereschi cristiani e musulmani, al fine di mettere le basi per una religione universale. Condannato da Papa Innocenzo IV per intrighi con il sultano del Cairo El-Khamil e con il successore di Hassan Sabah Gran Maestro degli Assacidi, Federico venne deposto dal Concilio I di Lyon nel 1245.
Si può continuare con i Templari, nel loro tentativo di detronizzare i re con il loro potere internazionale, le loro ricchezze, castelli, rete di comunicazione e porti.10 Distrutti da Filippo il Bello tra il 1307 e 1311, si trascinarono nella caduta Papa Bonifacio VIII. Costui, ispirato dal francescano calabrese Gioacchino da Fiore (1143-1202) e dalla sua setta di “Spirituali”, guadagnato secondo la testimonianza di Saint-Yves d’Alveydre all’ideale della Sinarchia,11 regnò dal 1294 al 1303. Aspirava non solo alla supremazia papale, ma anche al potere imperiale, rappresentato da una terza corona sulla tiara e da poteri attribuitigli dal tempo del Giubileo del 1300.
E veniamo ai Rosa Croce. Quest’ordine ebbe come precursori alcuni francescani come l’inglese Roger Bacon (1214-1294), autore di numerose scoperte, il catalano Ramon Lull (1235-1315) Doctor Illuminatus che aveva tentato di convertire i musulmani, e l’alchimista astrologo Arnaud de Villenueve (1240-1313). Ma secondo le sue proprie tradizioni, il promotore fu un certo “Christian Rosenkreuz”, nato verso il 1378 e iniziato ai segreti del Liber Mundi durante i suoi viaggi a Damasco, Gerusalemme, Il Cairo e Fez, dai “savi” di Damcar. La Rosa Croce fu fondata tra il 1410 e il 1413. Ne organizzò i primi gruppi Agrippa von Nettesheim verso il 1510, ma venne allo scoperto un secolo più tardi con la pubblicazione, a Cassel, di Reforma Generalis di Valentin Andreas di Tubinga (1614). A quest’opera si aggiunsero Fama Fraternitatis e Reipublicae Christianopolitanae Descriptio dedicata a Johannes Arndt nel 161912. Posta sub umbra alarum tuarum Jehovah, la Fraternità era gestita da un circolo interiore di tre membri, e altri due circoli concentrici. Il primo, consacrato ai segreti esoterici, era riservato agli Aureae Crucis Fratres; il più esterno era fatto di savi occupati da questioni “sublunari”.
Se ne percepisce l’influenza nella Riforma. Lo stemma di Lutero lo rivela: un cuore trafitto da una croce o una croce circondata da quattro rose, con la livrea corrispondente. Quando costui diffuse il Manifesto alla Nobiltà della Nazione Germanica, Ulrich von Hütten, suo aiutante, faceva parte della setta, insieme ad altri luogotenenti: Filippo Melantone13, Andreas Carlstadt (Bodenstein), Crotus Rubianus (Johann Jaeger), gli svizzeri Zwingli, Ecolampadio, Bucer di Strasburgo, ecc. Però Lutero si scrollò di dosso l’influenza giudaica14 improvvisamente cadutagli su, per dare alla Riforma un aspetto revanscista sassone, popolo convertito a forza da Carlomagno, e un altro di ostilità verso l’autorità pontificia depravata: Los von Rom!15
Nel frattempo Calvino, cosmopolita aperto ad interessi economici, toglieva la proibizione del prestito a interesse, così permettendo il decollo del nascente capitalismo introdotto da Venezia ad Amsterdam (non potendolo ad Anversa)16, con la creazione, appena ristabilita la pace, di una Banca (1609) e Borsa Valori (1611), entrambe ispirate a pratiche giudaiche tradizionali.
Rosa Croce, però, ebbe un ruolo determinante nelle rivoluzioni inglesi. Il luogotenente numero uno di Andreas, il ceco Komensky (Comenius) vi intervenne su un terreno preparato da Robert Fludd e dai tedeschi Michel Maier e Samuel Hartlib, nonché dalla società “Antilia”. Il suo ideale è come quello de La Città del Sole del napoletano Campanella, padre dell’esistenzialismo e del comunismo17. Per cominciare, si pretende di riorganizzare l’Europa secondo uno schema presentato dal Rosacroce Barnaud a Elisabetta I, a Sully e ad Enrico IV. Si tratta del “Gran Progetto”: sei monarchie ereditarie, sei elettive e tre repubbliche, senza contarvi Moscovia e Turchia. Il piano fallì in Francia con la Fronda di Gondi e Condé (1645), ma riuscì in Inghilterra: dopo aver decapitato Carlo I (1649), Cromwell e i suoi Puritani stabilirono la repubblica detta Commonwealth. Nel 1657 firmarono un trattato con Manasse ben Israel di Amsterdam che permetteva ai giudei, espulsi dal 1290, di servirsi della City per accedere ai mercati “delle Indie”. Più tardi, dopo aver finanziato la restaurazione di Carlo II, il giudeo Suaso con altri colleghi di Amsterdam firmò un contratto (Berith) con il quale sostituiva la monarchia legittima con quella degli Orange nel 1688. Londra, prima con la Banca (1694) e poi con la Borsa valori18 divenne il nuovo centro del capitalismo internazionale. Fu anche la sede della Grande Madre Loggia Mondiale massonica, venuta allo scoperto nel 1717 ad opera del pastore Désaguiliers, dotata delle Costituzioni di Anderson nel 1723-38. Il Rosacroce Elias Ashmole aveva già penetrato i club pre-massonici nel 1646, fondando la “Casa di Salomone” nel 165319 e introdotta a Masons’ Hall20 nel 1682. Aveva anche ristabilito l’Ordine di S.Andrea del Cardo in Scozia nel 1685.
Durante tutto il XVIII secolo la Massoneria fu un centro di informazione e propaganda, dedicato a diffondere l’ideale Rosa Croce e le idee democratiche del Tractatus Theologico-Politicus di Baruch Spinoza21. Codeste idee vennero bollate come “francesi” per essere state diffuse da Montesquieu, Voltaire e l’Enciclopedia, opera di Grimm e del Barone Holbach. Combatteva l’influenza del clero, riuscendo a fare espellere i gesuiti dal Portogallo (1759)22, dalla Francia con Choiseul (1764), e dalla Spagna con il Conte di Aranda e compagni (1767).
La Massoneria fondava nuove logge a volontà, avendone bisogno per manovrare: “Gli Anziani” dell’irlandese Lawrence Dermott in Inghilterra, il Grande Oriente di Francia apparentemente staccatosi da Londra nel 1771-1773, e grazie a Benjamin Franklin quella di Philadelphia nel 1730. Così riusci ad instaurare in America uno stato federale a facciata democratica, ma in realtà oligarchica alla greca, aperta dal principio all’onnipotenza del denaro, alla speculazione e all’influenza giudaica23.
Fu allora che la monarchia francese, sabotata finanziariamente da anni, e particolarmente debilitata dal suo intervento nella rivoluzione americana, si offrì alla Rivoluzione come facile preda. La sua prima fase s’inspirò al modello inglese, così sembrando di celebrare il centenario di quella oltre Manica del 1688. La seconda si inspirò al modello americano, con Brissot e i Girondini, quando Adrien du Port e Siéyès tentarono di imporla a forza a tutta l’Europa.
Ma nella terza fase, il 10 agosto, con il rovesciamento della monarchia e il Terrore, entrò in azione un’altra organizzazione sovversiva ed occulta: gli “Illuminati di Baviera”. Il fulmine che colpì Jacob Lanz rivelò per caso l’esistenza di codesto Ordine, fondato nel 1776 dal professore Adam Weishaupt di Ingolstadt. Vestiti di tunica bianca e cintura scarlatta24, con copricapo di “Epopto” greco, gli Illuminati venivano iniziati in tre gradi, che li conducevano dall’interpretazione della vera religione all’ateismo, e dalla democrazia all’anarchia. Con l’aiuto del compagno Mauvillon, seppero attirarsi Mirabeau, un assiduo di salotti giudaici durante il suo soggiorno berlinese. I luogotenenti di Weishaupt: Zwack, von Knigge e Bode ebbero una parte importante nei convegni di Wilhelmsbad (1782) e dei “Filaleti” di Parigi (1785 e 1787), incaricati di preparare la Rivoluzione. Ma il pericolo di un loro infiltrarsi nelle logge sembrò così grande, che seguendo l’esempio del Grande Oriente, dissolto dai Giacobini il 13 maggio del 1793, le obbedienze germaniche entrarono in letargo nel 1796, e le logge britanniche si “congelarono” nel 1799.
Napoleone, restauratore dello Stato e protettore delle logge che tentò di “addomesticare”25 si avvantaggiò dell’appoggio delle sette, così a lungo da organizzare l’Europa secondo i piani di Siéyès, ma che gli si ritorsero contro quando tentò di controllare i giudei con un suo Sinedrio (1807), sposò Maria Luisa d’Asburgo (1810) e rifiutò i servizi e i prestiti dei grandi finanzieri nonostante le coalizioni che doveva affrontare. Tradito da Tayllerand e Fouché, attirato nella melma ispanica e lanciato nelle steppe gelate della Russia, soccombette alla cricca dei Rothschild, dei Baring e dei Boyd di Londra, di Hope e Laboucère di Amsterdam, dei Parish di Amburgo e di Bethmann di Francoforte.
E nel 1815 il Congresso di Vienna mise su non tanto La Santa Alleanza dell’ingenuo Zar Alessandro, quanto l’impero dei Rothschild e dell’Alta Finanza sull’Europa. Grazie alla decolonizzazione massonica di Iberoamerica, codesto impero si estese all’emisfero occidentale. Poco prima della metà del secolo XIX si pretese di dar inizio a una nuova era. Come scrisse Joseph Salvador26 nei due volumi pubblicati nel 1860 Paris, Rome, Jerusalem “Io mi riservo l’ultima parte, Gerusalemme e l’educazione generale, quest’anno 1840”.
Si credeva che i governi fossero indeboliti abbastanza e l’Alta Finanza forte abbastanza per imporre all’umanità il regime scelto dai “manipolatori del gioco”, il comunismo, come specificava due anni dopo Heinrich Heine27 in Französische Zeitung del 12 luglio 1842:
“Il Comunismo, non ancora nato, apparirà sulla scena.... nella parte della dittatura del proletariato”28. Moses Hess, padre del neo-messianismo, cerca un filosofo capace di distruggere il Cristianesimo, e lo trova in Karl Marx, discepolo di Hegel e di Feuerbach dirottato verso lo studio dell’economia verso il 1844. Al fine di sincronizzare le manovre, nacque a New York nel 1843 l’Ordine razzista di B’nai B’rith, Bundesbrüder o “Figli del Patto”. Dovunque sorgevano delle Internazionali. E da Londra Palmerston, alto dignitario della Massoneria, sguinzagliò la sua muta sull’Europa nel corso della Rivoluzione del 1848.
Ma dato che la Rivoluzione Francese, nata in un solo paese, anche se il più forte dell’epoca, aveva fallito nel tentativo di conquistare il continente, si tentò un’altra formula: una rivoluzione generale sincronizzata. La parola d’ordine, lanciata a Londra nel novembre 1847, fu: “Proletari di tutto il mondo, unitevi”!. La Lega Comunista venne anch’essa fondata colà dalla pubblicazione del “Manifesto” di Marx ed Engels. Si pensava che il movimento “Cartista”, messo su nel 1842, riuscisse ad instaurare il nuovo regime in Inghilterra, il paese più industrializzato del tempo. Ma non fu così. Il movimento venne fatto canalizzare verso le Trade Unions, incoraggiato da leggi di stampo “Tory” del 1844, 46 e 47, fino a quando il Trade Union Act del 1871 ristabilì l’equilibrio e la pace sociali. E dato che in Francia ed Austria erano rimasti in piedi eserciti capaci di ristabilire l’ordine, come anche in Italia e Germania, l’intrapresa fallì, con l’unica durevole conseguenza dell’ammissione di giudei nelle assemblee e amministrazioni pubbliche di vari paesi. L’esodo degli sconfitti verso gli Stati Uniti permise agli Ashkenazim di stabilirvi la loro preponderanza a favore della Guerra di Secessione, conflitto di tariffe doganali provocato dall’elezione di Lincoln nel 1860, e mascherato da crociata per l’emancipazione dei negri29. Nel 1864 avvenne la coscienziosa distruzione di Atlanta per impedirne la concorrenza30, preludio di quella dell’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Come conseguenza si ebbe la colonizzazione del Sud e l’egemonia di tutta una sfilata di poderose dinastie economiche come i Rothschild, i Seligman, i Lazard, i Guggenheim, i Gould e i Kuhn Loeb, questi ultimi ingrassatisi nella grande pirateria delle ferrovie.
Nel frattempo, i responsabili di aver dato scacco alla Rivoluzione facevano da bersagli scelti di direttori occulti. Delenda est Austria, proclamava Mazzini. Contro di essa Napoleone III, “uomo delle sette” protettore di un secondo gruppo giudaico di Achille Fould e dei fratelli Pereyre, che sostituivano i Rothschild31, agì da ”braccio armato della vendetta”, espellendola dall’Italia e facendola schiacciare dalla Prussia. La Francia pagherà cara codesta cecità, con la sconfitta del 1870 e la Comune del 1871. In codesto affare, un’altra formula, il binomio “Guerra-Rivoluzione”, non ebbe più successo delle precedenti. In Crimea Napoleone partecipò al primo attacco contro la Russia, da allora in poi nemico Numero Uno dei progressisti della sovversione.
Consigliato da Hamburger, il Segretario Gortchakov la impelagava nei conflitti balcanici. Gli intrighi di Simon Deutsch, la formazione dei “Giovani Turchi” l’appoggio della Alliance Israélite Universelle di Crémieux (1863-65), del barone austriaco Maurice Hirsch e del britannico Sir Moses Montefiore, preparavano la via al Sionismo e all’emancipazione dei giudei orientali ad opera del Congresso di Berlino del 1878. Poco importa che per un tale risultato Benjamin Disraeli e il suo aiutante, il ministro cosmopolita “francese” Waddington avessero a sacrificare i cristiani.
Nel suo libro Coningsby (1844) Disraeli, quattro anni prima della rivoluzione del 1848, platealmente dichiarava che “coloro che governano il mondo sono personaggi molto diversi da quelli che si immagina chi non guarda dietro le quinte”. Concludeva che “a breve o a lunga scadenza, il popolo giudaico raggiungerà i suoi obiettivi”.
Il primo era allora la lotta contro lo Zar “autocratico”. E la prima vittima fu un liberale, Alessandro II. Dopo aver emancipato i servi della gleba nel 186132, addolcì il regime della “residenza coatta33 e aprì ai giudei le professioni libere, permettendo loro di arricchirsi durante l’industrializzazione accelerata del paese tra il 1860 e il 1870. Per tutto ringraziamento, cadde vittima degli attentati dei “narodniki”, e dei nichilisti di Zemlia i Volia (Terra et Libertà), discepoli di Bakunin, Alexandre Herzen e Paul Axelrod, che fuggirono negli Stati Uniti quando venne la repressione di Alessandro III e della Okhrana nel 1881. Da allora, e da Londra, si accentrò la tempesta destinata ad abbattere il regime zarista secondo lo schema di Hegel, con la guerra contro il Giappone34 che avrebbe preparato la fallita rivoluzione di Bronstein-Trotsky tra il 1905 e il 1908.
L’alleanza anglosassone, firmata durante la guerra contro i Boers, permise a Cecil Rhodes e i suoi banchieri35 di impadronirsi dell’oro e dei diamanti del Transvaal, sufficienti per foraggiare l’istaurazione di una egemonia mondiale. L’alleanza era opera del gruppo Round Table, ispirato dalle idee di John Ruskin (1819-1900), professore di Oxford, discepolo di Platone e partitario della sua Repubblica collettivista, le cui teorie esponeva alla St George’s Guild. Il 5 febbraio 1891 Cecil Rhodes (1853-1902), iniziato alla Massoneria nel 1873-74, la riorganizzò in circoli concentrici attorno a sé, ora Gran Maestro, e a un comitato esecutivo di tre membnri:
Il giornalista William T. Stead (1849-1912), che mise in contatto i gruppi di Oxford e Cambridge;
Il politico Reginald Balliol Brett (Lord Esher) uomo di fiducia al soldo di Sir Ernest Cassel36
E Alfred Milner, energico Governatore di Città del Capo nel 1897.
Tra i membri del circolo interiore di iniziati spiccano Arthur (Lord Balfour), Arthur (Lord Grey), Sir Henry Johnston, Lord Nathanael Rothschild, lo storiografo Arnold Toynbee di Oxford, Sir John B. Seeley di Cambridge ecc. Successore di Rhodes nel 1902, Lord Milner estese l’influenza del gruppo, operante da Chatham House37 e sostenuto dalla Midland Bank di Lazard e Morgan. Egli mise su un circolo esterno di “aiutanti” o “soci” reclutati da sette (più tardi otto) paesi, India compresa (dal 1960), fondò il “Rhodes Trust”, il “Rhodesian Institute” e la rivista Round Table (1910-1961)38. A Lord Milner succedette Lionel Curtiss (1925-1955), e Robert H. Lord Brand39. I “fini” della Round Table erano, in una prima fase, la costituzione di un impero o “Commonwealth” britannico, in una seconda la sua fusione con gli Stati Uniti, dove lavorava il gruppo corrispondente di New Republic (1914) diretto da William Straight, imparentato con la potente famiglia Whitney e sostenuto da Walter Lippmann. Così raggruppati, gli English-speaking peoples avrebbero facilmente dominato il mondo.
Già a chiare lettere Henry Pereira Mendes, il capo della comunità “Sefardita” degli Stati Uniti esponeva il piano nel 1898 nel libro England and America, the Dream of Peace. In un’altra opera del 1899, Looking Ahead, costui annunciava, con 15 anni di anticipo, la Prima Guerra Mondiale e le sue conseguenze.40
Il gruppo Round Table ebbe una parte molto attiva nella prima Rivoluzione Russa del marzo 1917,41 con una sovvenzione di 21 milioni di rubli al Principe Lvov, pontefice della Massoneria russa e a Kerenski42. Ma quando l’Intelligence Service tentò di impedire a Trotsky di entrare in scena, arrestandolo ad Halifax il 27 marzo, fu costretta a rilasciarlo dalle minacce del colonnello House, di Jacob Schiff e dei suoi banchieri del gruppo Kuhn Loeb, di tagliare i fondi agli Alleati. I bolscevichi eliminarono Kerenski a ottobre e si impadronirono del potere.
Attorno al tappeto verde di Versailles, i consiglieri di Lloyd George43, Lord Milner e Lord Balfour erano tutti direttori di Round Table. E quando il “manager” di Wilson, Mandel House, si scontrò con l’opposizione del Senato all’adesione degli Stati Uniti alla Società delle Nazioni, si diede da fare per rafforzare la posizione degli interventisti, mettendo su una succursale del gruppo britannico: il Council on Foreign Relations. Il quale venne alla luce a Parigi il 19 maggio del 1919 durante una colazione all’Hotel Majestic, e di una cena-conferenza, il 30, in presenza degli inglesi Lord Robert Cecil e Lionel Curtiss. Non si dimentichi che il Col. House, membro dei Masters of Wisdom44, aveva esposto il suo ideale socialisteggiante e collettivista nel libro Philip Dru, Administrator del 1912. Ciononostante i suoi dirigenti Christian A. Herter e i fratelli Allen e Foster Dulles presentarono il CFR, negli statuti del 1921, come dedicato al ruolo internazionale degli Stati Uniti secondo il titolo della rivista trimestrale Foreign Affairs pubblicata nel 1922. Installato da Rockefeller nel 1929 a Pratt House, New York45, il Council disponeva del sostegno di tutta l’Alta Finanza, delle Fondazioni Rockefeller, Carnegie, Ford, di Nelson Aldrich e di Chase, Morgan, Vanderlip della National City Bank, di Jacob Schiff e Kuhn Loeb, i Warburg, Averell Harriman ecc.
Nel 1960 contava circa 1400 membri, per la metà residenti. Dal 1944 tutti i presidenti USA (eccetto Truman, che lo fu per caso), i segretari di Stato a cominciare da Cordell Hull, Edward Stettinius, Dean Acheson (ma non James Byrnes) e numerosi ministri, più di 60 occupanti di alte cariche sotto Kennedy e Johnson, 40 membri della delegazione USA all’ONU a San Francisco46, i diplomatici Charles Bohlen, Douglas Dillon, John MacCloy, Henry Cabot Lodge, i generali L. L. Lemnitzer e il suo successore Maxwell Taylor, i capi della C.I.A. Allen Dulles e successori John McCone, Paul G, Hoffman, ecc. e tutta una legione di giornalisti, di grandi banchieri, di dirigenti di multinazionali, amministratori di Fondazioni, e distributori della manna della pubblicità, sono stati membri del C.F.R.
La posizione ne venne perfettamente definita da Arthur Schlesinger, futuro assistente personale di John Kennedy e di Johnson. Come un novello Lassalle, così si esprimeva nella rivista Partisan Review di maggio-giugno 1947: all’interno, “introdurre il socialismo passo a passo, democraticamente... con una serie di “New Deals” e grazie alla concentrazione industriale descritta da David Lilienthal nel libro Big Business del 1953. All’estero, gli Stati Uniti non dovrebbero mai cercare di osteggiare il comunismo e di liberare i popoli asserviti ad esso, né permettere loro di liberarsi”. Questa fu la dottrina di Walter Lippmann durante la rivolta di Budapest nel 1956, così come quella di una dichiarazione comune dei Dipartimenti di Stato e della Difesa, e oggi quella dell’assistente di Kissinger Sonnenfeldt.
L’attività dei “sottoprodotti” del C.F.R., Institute of Pacific Relations e il club di Pugwash, ugualmente rivela tendenze progressiste. Il primo, fondato nel 1925 ad istigazione di Perkins e Lionel Curtiss e fatto di dieci gruppi ripartiti lungo gli stati della costa del Pacifico, ha funzionato secondo le direttive di Jerome D. Green (Rockefeller) nel 1926, con il sostegno finanziario delle Fondazioni Carnegie e Rockefeller, di Vanderbilt e del figlio di Thomas W. Lamont (Morgan) Cortiss, di notorie tendenze comuniste.
Il ruolo decisivo dei consociati Owen Lattimore, Philip Jessup, Alger Hiss, e Harry Dexter-White nella conquista della Cina di Mao fu messa in piena luce dalle commissioni Mac Carran e Mac Carthy, nonché dalla relazione Reece. Queste dimostrarono l’appartenenza di questo gruppo e di 17 funzionari del Dipartimento di Stato (11 dei quali membri del C.F.R.) alla rete comunista di informazioni di G.N. Voitinsky (57 si dimisero dal Dipartimento di Stato prima di novembre 1954), e l’Istituto chiuse a marzo 1961. In seguito, la cooperazione con l’Est venne rilevata dal gruppo di Pugwash, fondato da alcuni scienziati atomici a Vienna nel 1954. Questo venne presentato, con la cooperazione di Einstein, in un manifesto di Bertrand Russell a luglio, riunitosi a Londra ad agosto del 1955 sotto gli auspici della Associazione Interparlamentare per un Governo Mondiale, e fondato il 7 luglio 1957 (davanti a tre sovietici su 24 partecipanti) presso il mecenate Cyrus Eaton47 nella sua tenuta dell’isola di Pugwash in Nuova Scozia. Un fratello di costui fu Gran Maestro della B’nai B’rith; Cyrus sostenne Roosevelt nel 1932, fu decorato dell’Ordine di Lenin e fautore del disarmo nucleare48.
Kissinger fu il protegé di Cyrus Eaton prima di essere “lanciato” da Nelson Rockefeller. Il che spiega sufficientemente le prodezze di “Dear Henry” nella de-nazificazione della Germania, come la sua collaborazione con l’Unione Sovietica, l’operato in Indocina, in materia nucleare, nel Mediterraneo e ora in Africa.
Il gruppo Bilderberg, nato nel maggio 1954 nell’hotel omonimo di Oosterbeck, venne fondato per agire nell’Europa “Atlantica” secondo le idee di Clarence Streit, esposte nei suoi libri Union Now e Union Now with Britain. Il suo primo presidente fu il Principe Bernardo di Lippe. Lo ispirò un personaggio strano, amico dei socialisti Paul-Henri Spaak e Paul van Zeeland, legatissimi all’Alta Finanza, che aveva organizzato il primo Congresso Europeo (atlantico s’intende) all’Aia nel 1948, con la partecipazione di Jean Monnet e di Robert Schuman, fondatori del Consiglio per una Europa Unita nel 1946. Il suddetto promotore si chiama Joseph Retinger, giudeo polacco nato nel 1887, affiliato alla Massoneria svedese di Swedenborg, protegé dal 1913 del Colonnello Mandel House (fratello massone nella loggia Masters of Wisdom). Retinger fu consigliere nel 1924 del Generale Sikorski, Gran Maestro della massoneria polacca, che accompagnò a Parigi nell’esilio nel 1939 prima di assumere le funzioni di Chargé d’Affaires polacco a Mosca.
Nonostante il segreto delle sue riunioni sia ben protetto, si sa che codesto gruppo invita, alle sue discussioni finanziarie, economiche, commerciali e anche militari, sempre orientate verso la formazione di un governo mondiale, uomini politici rappresentanti partiti di tendenze apparentemente opposte, come Edward Heath e Lady Thatcher insieme ad Harold Wilson e Denis Healey in Inghilterra49, Valéry Giscard d’Estaing e il suo aiutante Lionel Stoleru insieme ai consiglieri di economia di Mitterrand, Uri e Attali in Francia, ecc. Tutti si adoperano verso obiettivi comuni, il che dimostra la frode del sistema pluto-democratico... altri organi di consulenza si dedicano a studi puramente economici, come il Business Advisory Council fondato nel 193350; il Business Council, che dal 1961 riunisce 160 grandi magnati; il Committee for Economic Development, e The Higher Circles di William Donhoff; ultime, ma per niente meno importanti, la catena di spionaggio economico dei World Trade Centers al servizio delle multinazionali.
La “Conferenza dei Miliardari” si svolse prima a Tel Aviv il 9 agosto 1967 e poi ai primi di aprile e il 7 novembre 1968 a Gerusalemme. I suoi 60 partecipanti si occuparono non solo del sostegno finanziario ad Israele, ma anche di molte questioni di interesse mondiale: l’oro, la lotta contro De Gaulle51, la sottomissione dei regimi polacco (contro il Generale Moczar) e ceco52.
Due dozzine di membri di codesto gruppo si sono riuniti presso un banchiere di Parigi nella prima metà di ottobre 1974. Trattarono di dovere sottrarre agli arabi il controllo del petrolio o a prezzo di un intervento militare, o di ottenerne una presa di distanze da Israele a cambio di neutralità sovietica.
Ecco le intraprese di egemonia mondiale che abbiamo tentato di svelare nella nostra opera. In parte o in tutto, codeste intraprese sono state esposte da uno dei loro ammiratori, il Professor Carroll Quigley della Scuola Diplomatica di Georgetown (Carolina del Sud) nel suo libro Tragedy and Hope53 Le stesse cose sono state denunciate dai libri di Gary Allen None dare call it Conspiracy54 e di John Stormer None dare call it Treason55 Infine viene il libro di Cleon Skousen, autore del best-seller The Naked Communist, e di The Naked Capitalist, che riassume e critica Quigley. In Francia il nostro amjco Pierre Virion ha pubblicato Bientôt un Gouvernement Mondial?56 e Jacques Bordiot Une Main Cachée dirige57 (1974).
La Spagna, lungo il corso della sua storia, è riuscita a resistere a quasi tutte codeste intraprese: dalla Riforma al contagio della rivoluzione marxista del 1936 grazie alla crociata del 18 luglio. Prima di scomparire, il Caudillo l’aveva messa in guardia contro gli intrighi che oggi la minacciano. È da sperare che l’opera58 che vi presentiamo la aiuterà a conoscere meglio i suoi nemici anche se camuffati da amici, così evitando gli ostacoli che essa incontrerà sul cammino.
Jean Lombard
1 La quale, con il pretesto di condannare il razzismo, protegge il peggiore di tutti. Si può essere insieme “liberali” e intolleranti.
2 Fondato nel 910 da Guglielmo d’Aquitania e da cavalieri di Borgogna.
3 I grandi Abati designavano il successore, così come i grandi Imperatori che per quattro secoli avevano mantenuto la Pax Romana.
4 Smantellato per colpa di Luigi il Pio, debole verso gli eccessi della moglie Judith di Baviera.
5 Fu l’ultimo papa eletto “per acclamazione”.
6 Un pugno di cardinali rapirono il pontefice morente Onorio II, attesero il suo ultimo respiro e immediatamente elessero Gregorio Papareschi come Innocenzo II. Tre ore dopo veniva eletto Anacleto II Pierleoni da una maggioranza di cardinali, ma troppo tardi. Governò da antiptpa fino al 1138, con Innocenzo II nella clandestinità.
7 Sostenitori di Ali e della setta islamica ismailita, la più aperta al giudaismo sotto l’imam occulto.
8 Il termine Assaci, usato da Lombard, viene usualmente reso come “Assassini” etimologicamente associati alla conosciuta droga.
9 Anche se Lombard non lo dice, Federico manteneva due harem, uno in ciascuna località.
10 La Rochelle, Castro Urdiales, Collioure, ecc...
11 Cioè una organizzazione mondiale in tre ordini: spirituale, politica e sociale.
12 Forse della famiglia tedesca von Roesgen, implicata nell’assassinio del legato papale Pedro de Castelnau nel 1209, al tempo della Crociata contro gli Albigesi.
13 Alias Schwartzerd, o “terra nera”, pronipote dell’ebraizzante Reuchlin
14 Di Raschi e di Reuchlin.
15 Via da Roma!
16 Grazie alla rivolta nei Paesi Bassi tra il 1561 e il 1579.
17 Lo afferma Francesco Bacone in New Atlantis del 1675.
18 Aperta nel 1571, ricostruita nel 1668 e rinominata Change Alley nel 1697.
19 Replica de “La casa delle Scienze” fatimida.
20 Centro della corporazione professionale di muratori e costruttori.
21 Discepolo di Maimonide e di Manasse Ben Israel.
22 Dove Carvalho, marchese di Pombal, scatenò la persecuzione contro di loro.//
23 Perfettamente simbolizzata dalla statua di Washington a Chicago, dove costui sta a braccetto da un lato con il Segretario del Tesoro Morris, e dall’altro con Haym Solomon, finanziere degli insorgenti con sussidi olandesi, francesi e spagnoli.
24 Come gli Assacidi, i Templari e più tardi i “Boxer” cinesi.
25 Facendoli capitanare da Cambacères e Murat.
26 Autore anche di una Vita di Gesù alla quale si sarebbe ispirato Renan. Salvador giudicava che la parte di Parigi fosse quella di riportare Roma sulla via dei Profeti.
27 Figlio di un banchiere.
28 Prolätarienherrschaft.
29 Il numero di fuorusciti europei determinò quella elezione, ma le tariffe doganali causarono il conflitto: Lincoln le voleva alte per sviluppare la nascente industria statunitense; i coltivatori di cotone del Sud volevano il libero commercio con la Gran Bretagna.
30 Le rotaie venivano arrotolate attorno ad alberi dopo averle divelte e arroventate nel mezzo.
31 Con la “Rivoluzione” (1848-1851), scriveva Proudhon, la Francia non ha fatto altro che cambiarsi di Giudei.
32 Per aggrupparli inopportunamente nel “mir”.
33 Conseguenza delle spartizioni della Polonia nel 1791, 1794 e 1795
34 Finanziata dal banchiere Jacob Schiff e sostenuta dall’alleato britannico.
35 R. Oppenheim, Alfred Beit e Barney Barnato
36 A 5000 sterline all’anno.
37 Sede dello Institute of International Affairs dal 1919.
38 Il suo primo Segretario Generale (1925-1939) fu Lord Lothian (Isaac Kerr), segretario di Lloyd George e uno dei delegati a Versailles, più tardi ambasciatore ufficioso a Washington nel 1939-40
39 Cognato di Lady Astor e amministratore della Banca Lazard (1955-1963).
40 Tra le quali l’erezione di un “focolare giudaico” in Palestina.
41 Faceva parte del gruppo Sir George Buchanan, ambasciatore britsannico a Petrogrado e democrata ingenuo,
42 Giudeo da parte di madre e del vero padre.
43 E dei suoi segretari Sir Isaac Kerr e Philip Sassoon
44 Maestri di Saggezza.
45 A Park Avenue, di fronte all’ambasciata sovietica all’ONU. Il club venne denunciato nel 1954 dal deputato Reece come un’agenzia governativa che perseguiva i suoi obiettivi internazionali. Nel 1961 Dan Smoot, ex-assistente di Edgar Hoover all’FBI, e nel 1962 il Senatore William Jenner, lo presentavano come “un’altra forma di governo, una élite burocratica, che considera la nostra Costituzione fuori moda e che prepara l’avvento di un socialismo globale collettivista”.
46 Tra cui Alger Hiss, Adlai Stevenson, Ralph Bunche, ecc.
47 Uomo d’affari canadese, con interessi siderurgici, servizi pubblici e ferroviari
48 Come I fratelli Rostow, Jeroms Wiesner e altri.
49 O consiglieri inamovibili come Lord Nathanael Rothschild, Lord Arnold Goodman, Sir Solly Zuckerman sudafricano, Nicholas Kaldor e Thomas Balogh ungheresi, esperti di economia.
50 Con Daniel C. Roper et Sydney J. Weinberg, che studiarono il New Deal.
51 Colpevole di aver decretato l’embargo dei rifornimenti di armi al Vicino Oriente, il che gli costerà la presidenza nonostante il suo assistente economico fosse Bloch-Lainé.
52 Da dove il ritrovamento in un fiume del cadavere di Jordan del Joint Distribution Committee, incaricato di ripartire sussidi alla “Primavera di Praga”.
53 1300 pagine, pubblicato da MacMillan, New York e Londra, nel 1966.
54 Nessuno osa chiamarla una Congiura.
55 Nessuno osa chiamarlo un Tradimento.
56 Avremo Presto un Governo Mondiale?
57 Una Mano Nascosta Dirige.
58 La Cara Oculta de la Historia Moderna, Fuerza Nueva 1976