lunedì 23 marzo 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 23 Marzo 2020
Lunedì della IV settimana di Quaresima

Risultato immagini per Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Io confido nel Signore.
Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia,
perché hai guardato con bontà alla mia miseria. (Sal 31,7-8)

Colletta
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti,
fa’ che la comunità dei tuoi figli
si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza
e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 65,17-21)
Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.


Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza,
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 29)
Rit: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato
e non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera è ospite il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Canto al Vangelo (Am 5,14)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 4,43-54)
Va’, tuo figlio vive.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La Parola proclamata assicura che Dio ci è vicino nelle prove della vita, e muterà il nostro pianto in gioia. Confidiamo nella sua bontà che tutto può, e preghiamo con fede dicendo:
Aiutaci, Padre di misericordia!

Rinnova la fede della Chiesa e rendila attenta al nuovo, creato da te. Ti preghiamo:
Riunisci tutti i credenti nella lode del tuo nome, e nell'impegno per far rifiorire la città degli uomini. Ti preghiamo:
Spegni i roghi di guerra e di violenza che in tanti punti fanno ardere la terra e tormentano i popoli. Ti preghiamo:
Scaccia lo spettro della fame e dell'estrema indigenza che opprime tante creature. Ti preghiamo:
Aiuta i genitori a confidare in te per il futuro dei figli. Ti preghiamo:
Rianima la volontà di chi languisce nel peccato, prigioniero di scelte sbagliate, e donagli speranza. Ti preghiamo:
Illumina il nostro cuore di fronte alla croce perchè, penetrandone il mistero, accettiamo di portarla con amore. Ti preghiamo:

Signore, aiutaci a realizzare il tuo regno, ciascuno con i doni e la responsabilità da te assegnati. Te lo chiediamo perchè le Scritture abbiano compimento, e la vita nuova di Cristo, offertaci in questa mensa, cresca e fruttifichi nel tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Venga a noi, Signore,
dall’offerta di questo sacrificio
una forza di vita nuova,
perché liberati da ogni compromesso col male
possiamo crescere nello spirito del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...


Antifona di comunione
“Porrò il mio spirito dentro di voi,
perché camminiate secondo i mie precetti
e osserviate fedelmente le mie leggi”,
dice il Signore. (Ez 36,27)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre,
questo tuo sacramento
rinnovi e santifichi la nostra vita
e ci renda degni di possedere l’eredità eterna.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nel Vangelo di oggi ci viene detto chiaramente che nessun profeta è rispettato né onorato nel proprio paese. Da un punto di vista letterario, il “paese natale” di Gesù è Nazaret, un villaggio della Galilea poco conosciuto. Per questo motivo Giovanni insiste su questa osservazione, per sottolineare la testimonianza missionaria di Gesù. Gesù è stato inviato al popolo di Giudea, il cui centro religioso era Gerusalemme, tuttavia non vi fu ricevuto (Gv 1,11).
La salvezza, la redenzione per mezzo della fede va molto al di là dei privilegi legati alla razza e ad ogni altro particolarismo. Gesù, dunque, ha svolto la sua attività non soltanto in Galilea ma anche nelle regioni pagane. E, in questo brano di Vangelo, il mondo pagano è rappresentato dal funzionario di Cafarnao, che non è ebreo. Egli, pagano, ha creduto alla parola di Gesù, dando prova di una fede pura e sincera che deve servirci di esempio.
In questo brano del Vangelo di san Giovanni ci viene mostrata l’importanza del dialogo tra Gesù e il funzionario e, nello stesso tempo, l’oggetto di questa conversazione: la fede. La vera fede è quella che rende possibile l’accoglienza di Gesù, quella che ci conduce al Salvatore (a Gesù). Per mezzo della fede, andiamo incontro a Dio e scopriamo il Padre e il suo amore nella nostra vita.
Quando constata la nostra fede, la nostra fiducia in lui, Gesù, per mezzo della potenza vivificante della sua parola, compie miracoli nella nostra vita. In questo brano di Vangelo, troviamo l’effetto della parola divina e la fiducia assoluta nella potenza di Gesù. Così, Gesù ha ricompensato la fede del funzionario come ricompensa la fede di ogni uomo.

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