mercoledì 19 dicembre 2018

SAGGEZZA CINESE

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PERLE DI SAGGEZZA

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PERLE DI SAGGEZZA

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PERLE DI SAGGEZZA

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PROPONIMENTO DEL GIORNO




Terrò addosso un Crocifisso e ne bacerò spesso le Piaghe.


TEMPO DI AVVENTO E DI ATTESA


TEMPO DI AVVENTO


PREGHIERE E MEDITAZIONI 
PER OGNI GIORNO DELL'AVVENTO:



 AVVENTO

ANNO 2018 - RITO ROMANO

I settimana

02-12

03-12

04-12

05-12

06-12

07-12

08-12

II settimana

09-12

10-12

11-12

12-12

13-12

14-12

15-12

III settimana

16-12

17-12

18-12

19-12

20-12

21-12

22-12

IV settimana

23-12

24-12

 20-12.

21-12

22-12.

23-12.
.Sabato
24-12

Santo Natale

NATIVITA' DEL SIGNORE 25 Dicembre




Poichè il Natale cade ogni anno in un giorno diverso della settimana, la quarta settimana dell'Avvento non è quasi mai veramente finita; infatti essa termina improvvisamente e solennemente in occasione dell'annuale venuta di Cristo, nel giorno di Natale.


Con Maria in attesa di Gesù

Maria, che dopo l'annuncio dell'Angelo 
hai atteso il tuo Gesù nel silenzio e nella preghiera 
insegnaci ad essere vigilanti per andare incontro a Cristo 
con le nostre lampade accese.

Maria, che hai detto il tuo sì, 
accettando di fare totalmente la volontà del Signore
aiutaci ad essere generosi ed obbedienti. 

Maria, che hai vissuto nella povertà,
ma ricca della grazia di Dio
fa' che sappiamo accogliere il tuo Figlio Gesù 
come il dono più grande, il vero regalo di Natale

PREGHIERE E DEVOZIONI DEL GIORNO



DEVOZIONI DEL GIORNO



 Mese di Dicembre dedicato all' IMMACOLATA e SANTO NATALE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 





LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -

  




 PRIMA LETTURA 

Gdc 13,2-7.24-25
Dal libro dei Giudici

In quei giorni, c’era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli.
L’angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei».
La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l’aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: “Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte”».
E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui.


  SALMO  

Sal 70
Canterò senza fine la tua gloria, Signore.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.


 VANGELO 

Lc 1,5-25
Dal Vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».